DISCLAIMER: I personaggi sono d'Inoue-sensei,
vorrei averli creati io, ma non è cosi ç_ç
NOTE: Troverete i pg un po' occ… diciamo un po' tanto occ Hana
è più effeminato e anche la sua pelle pallida, esigenze
di copione ragazzi, mi spiace, mentre Rukawa avrà molta parlantina,
Maki è un uomo allegrissimo che prende in giro Rukawa etc…
direte che sono pazza… inoltre questa storia in realtà
è un libro modificato ma molte battute sono fedeli al libro…
Miao, un'altra cosa… sono una frana in spagnolo… spero che
il titolo sia giusto…
DEDICA: A Naika, A Leyla, Ad Akira14, A Ria, Ad Alexiel ad Eliana e
tutti quanti che hanno compiuto gli anni è io non avevo pronto
niente per
loro…
RINGRAZIAMENTI: Ma perché continuo a ripetere… PAM-CHAN
SEI GRANDE
El Dìa
Y La Noche
Capitolo 2
di Saya
“…”
-> Parlato
’…’ -> Pensato
Hanamichi e Rukawa
salirono in macchina senza dire una parola. Sakuragi guardava fuori
dal finestrino perso nei suoi pensieri.
'Mi è già capitato di avere a che fare con pazienti difficili,
ma erano tutte persone che nel giro di pochi giorni lasciavano l'ospedale…'
Sospirò e per un attimo fuggente guardò Kaede:
'Chissà se un giorno riuscirò a conquistare la sua fiducia…
E' un uomo molto deciso, non sarà facile fargli cambiare idea…
ma che dico io sono un tensai, ci riuscirò… devo mettercela
tutta.'
Cullato dal silenzio, stanco delle litigate e del viaggio Sakuragi chiuse
gli occhi e si addormentò. Arrivati al castello, Rukawa si girò
e per un attimo fissò rapito il ragazzo dai capelli rossi. Si
avvicinò leggermente
"Signor Sakuragi?"
Il rosso non rispondeva, il conte continuò a chiamarlo, poi avvicinò
pericolosamente il proprio viso a quello di Hanamichi per vedere se
stava bene, ma in quel momento lui aprì lentamente gli occhi
notandolo troppo vicino. Partì uno schiaffo:
"MA COME SI PERMETTE!"
Rukawa lo fissò perplesso, poi la suo maschera tornò sul
viso:
"E’ da un’ora che la sto chiamando, siamo arrivati
al castello. Spero che non si addormenti anche durante il lavoro…"
Hanamichi capì il proprio errore arrossendo peggio dei propri
capelli.
'For God's Shake, l'ho schiaffeggiato…"
"Mi scusi tanto... io non volevo..., ma…"
"Me ne ricorderò"
Disse il conte con sguardo truce, e Hanamichi sgranò gli occhi,
mentre Rukawa lo prendeva per il braccio girandosi verso una cameriere.
'Qualche secolo fa mi avrebbero tagliato la testa.'
"Accompagni il signore nella sua stanza."
Il ragazzo non troppo alto, dai capelli neri con riflessi verdi, fece
un inchino:
"Ai vostri ordini conte."
Hanamichi guardò per l'ultima volta il conte e poi seguì
il ragazzo tra i vari corridoi del castello.
'Sto dormendo in piedi, per riprendermi mi ci vuole una doccia fresca…'
Dalla stanchezza non riusciva nemmeno a vedere le bellezze del castello
che aveva intorno, finalmente raggiunsero una porta e il cameriere disse:
"Prego ecco la sua stanza..."
Disse il ragazzo apprendo la porta. Di fronte ad Hanamichi si presentò
uno spettacolo incantevole. La stanza era spaziosa, arredata con stile.
I divani erano tappezzati con lo stesso ornamento delle tende, c'era
un letto gigantesco eppure era per una persona sola. Si guardò
in giro notando vetrate spaziose e in un angolo un armadio di antica
fattura (ancora con 'sti armadi antichi ndHana ma tanto nella fic che
scrivo con Miyu non ci sei ndSaya -.- ndHana)
"Che meraviglia."
"Il conte ci ha chiamati dall'ospedale perché preparassimo
la stanza più bella. Ho già pensato ai suoi bagagli. La
biancheria è stata riposta nel armadio."
"Grazie mille, ma potevo cavarmela da solo."
"Da oggi sarò il suo cameriere personale, ordini pure ciò
che desidera."
"Non si preoccupi per me, dirò al conte che non ho bisogno
di un cameriere personale."
Il ragazzo lo guardò sconvolto:
"Non lo faccia la prego! Il conte penserà che non è
stato contento del mio lavoro, sarei immediatamente relegato ai lavori
più umili. A dire il vero, il fatto di essere stato assegnato
a lei mi ha alquanto stupito. il conte non smette mai di farmi osservazioni
e pensavo di non piacergli..."
"Se è per questo, siamo in due... ecco perché ci
ha messi insieme."
"Che buffo... Io comunque mi chiamo Yohei."
"Yohei, mi farebbe il piacere di chiedere quando potrò finalmente
incontrare il conte?"
Il rosso osservò andare Mito via e sorrise a se stesso:
'Sembra un ragazzo allegro e di buona volontà... è assurdo
che al conte non piaccia!'
"E adesso facciamoci la doccia, il genio ha bisogno di rilassarsi."
Dicendo così il ragazzo dai capelli rossi prese il cambio ed
entrò nel suo bagno personale. Si mise nella cabina e aprì
l'acqua fresca. Le goccioline accarezzavano dolcemente il suo corpo
mentre i suoi pensieri continuavano a vagare per i fatti loro:
'Sono finiti i tempi in cui la gente normale deve stare agli ordini,
in silenzio e ubbidiente. Gli dimostrerò una volta per tutte
che so fare il mio lavoro, e che non ha motivo per trattarmi così...quel
malefico volpino.'
Si asciugò il corpo e mise i boxer quando rientrò il cameriere:
"Oh mi scusi..."
Il rosso sorrise:
"Venga pure Yohei..."
"Potrà incontrare il conte domani mattina, perché
adesso sta riposando. Sa questa notte non è stato bene..."
Mentre il ragazzo continuava a parlare, Hanamichi lo guardò con
tenerezza, sembrava molto affezionato al conte.
"Il conte è una persona adorabile. Gli siamo tutti molto
affezionati e ci auguriamo che un giorno possa tornare quello di una
volta."
Sakuragi sorrise:
"Per quello che mi riguarda farò del mio meglio perché
ciò avvenga."
"E lei signore come sta? Ho sentito che ha avuto un incidente con
la macchina."
Al rosso venne da ridere ma comunque rassicurò il giovane:
"E tutto a posto, Yohei. Quello che mi ci vuole adesso è
una bella passeggiata all'aria aperta."
Il ragazzo si accigliò:
"Il conte si è raccomandato di farvi riposare, non so se
è una buona idea uscire..."
Poi il ragazzo sorrise:
"Non si preoccupi, andiamo da questa parte, vi faccio passare dall'uscita
secondaria, così nessuno la vedrà."
Per l'ennesima volta dopo che la porta si aprì Hanamichi rimase
incantato dalla visione. Il giardino del castello, spazioso, grande,
curato nei minimi dettagli, con le stradine tra i cespugli tagliati
a millimetro.
'Il giardino del castello… un posto proibito alla servitù,
quindi anche a me' (che idiota! ndSaya -.- ndHana)
Chiuse gli occhi assaporando il calore del sole, mentre la sua mente
iniziò a fantasticare:
'Un tempo probabilmente, vi passeggiavano coraggiosi guerrieri che facevano
la guardia al castello… giovani intrepidi e valorosi come quelli
studiati sui libri di storia…'
Riaprì gli occhi, e di fronte a lui notò una figura ormai
troppo nota. Kaede Rukawa, vestito di nero, che metteva in risalto i
suoi occhi blu, con la sua solita maschera di ghiaccio.
'Non ci posso credere!'
Pensò il rosso girandosi e dicendo:
"Mi controlla?"
"Credevo che si volesse riposare un po'"
Il giovane infermiere si fermò girandosi a guardarlo:
"Avevo voglia di fare quattro passi, non rimproveri Yohei! Lui
non voleva, ho fatto di testa mia!"
Il conte sembrò ignorare la sua risposta infatti disse:
"Se fossi in lei, non mi metterei a gironzolare da solo quando
si fa buio… venga, le mostro la strada prima che si perda. Nessuno
conosce questo castello meglio di me, ci sono nato…"
Guardò per un attimo il rossino tutto pepe e continuò:
"Eppure ne sono sempre affascinato! Come vede, i suoi colori cambiano
nell’arco della giornata…"
"Quando fu costruito?"
"All’inizio del XV secolo. Qui vennero prese molte decisioni
storiche per la Spagna. E’ la prima volta che vede un castello
così?"
Hanamichi aveva puntato gli occhi sul castello e infine si decise a
rispondere:
"A dire il vero anche nel mio paese ce ne sono molti, ma non ci
sono mai entrato, forse le sembrerò infantile, ma pensavo che
fossero abitati solo nelle favole."
"Lei dove vive?"
Chiese incuriosito Kaede, finalmente sembrava che avessero iniziato
a parlare normalmente, a conoscersi come si deve.
"Dopo la morte di mio padre mi sono trasferito nel dormitorio degli
infermieri."
"E sua madre?"
"E' venuta a mancare quando avevo sette anni, siamo rimasti solo
io e papà e adesso non ho più nemmeno lui."
"Figlio unico? Suo padre l'avrà viziata senz'altro…
dove ha frequentato l'università?"
Il rosso sospirò ma continuò a rispondere, anche se non
gioiva di quell’argomento:
"Papà non poteva pagarmi l'università. Mi sono iscritto
subito al corso per infermieri."
Lo sguardo freddo si posò sul viso del rosso:
"Perché ho l'impressione che questo argomento la turbi?"
Hanamichi si fermò senza parole:
"…"
Mentre il conte continuava ad attaccare senza problemi:
"Beh! Ora non è più solo! C'è il suo fidanzato…
come si chiama? Che lavoro fa?"
"Si chiama Hisashi Mitsui ed è un medico… contento
adesso?"
'Ma come si permette questo cafone di una volpe! Non vedo il perché
gli interessi la mia vita privata! Mi tratta con arroganza… è
come se volesse continuamente sottolineare che non siamo allo stesso
livello…'
Il conte sorrise:
"Ben assortititi quindi…"
Entrarono nel castello, con gli archi e il pavimento che risplendevano,
grazie ai raggi del sole che stavano entrando dalle finestre:
"Wow! Prima non mi ero accorto di quanto fosse bello. E’
così grande che quasi mi gira la testa…"
"L'ho fatta entrare di qua apposta! Dal retro non si vede questa
parte del castello. Le ci vorrà un po' di tempo per visitarlo
tutto. Comunque stasera le farò servire la cena in camera…
da domani invece inizierà a cenare con noi."
Il rosso lo guardò sorpreso:
"Sono qui per lavorare e…"
Il volpino lo guardò divertito:
"Cosa c'è? Non sa come si comporta a tavola?"
Sakuragi non ci vide più dalla rabbia:
"LEI NON FA ALTRO CHE OFFENDERMI! Volevo dire che mi sono portato
solo gli abiti da lavoro non ho nulla di adeguato."
Rukawa si avvicinò all’infermiere infuriato e gli prese
una mano.
"Se è per questo può stare tranquillo! Anche noi
ci vestiamo in modo informale per queste cene in famiglia. Il suo guardaroba
andrà benissimo!"
Hanamichi fissava la sua mano stretta in quella del conte:
"Allora ha deciso di farmi restare?"
Il volpino si chinò sulla sua mano, e le sue labbra toccarono
leggermente la pelle del rosso, si staccò lentamente, lo guardo
negli
occhi e disse:
"Buona notte…"
Poi si girò e chiamò il cameriere:
"Yohei riaccompagni il signore in camera."
"Immediatamente conte."
Sakuragi fissò l'uomo allontanarsi:
'Kaede Rukawa Conte De Las Montanas… ogni volta che lo vedo mi
sento strano… non andiamo d'accordo su nulla, eppure…'
La mattina bussò
alle finestre del castello trovando Hanamichi Sakuragi già pronto
e vestito nella sua uniforme per iniziare il lavoro:
'Coraggio genio, fa vedere chi sei!'
Sotto gli occhi increduli di Yohei.
"Signore?"
Chiese timidamente il ragazzo, e il giovane sorrise:
"Che cosa c'è Yohei? Non hai mai visto un infermiere? Vado
altrimenti farò tardi."
Mangiò la colazione velocemente per poi uscire dalla camera come
una furia:
"Era tutto squisito grazie."
Appena si fermò sulle scale notando il famigerato conte. Kaede
per un po' lo osservo per poi urlare:
"DOVE CREDE DI ANDARE VESTITO IN QUEL MODO?"
Hanamichi scese lentamente le scale:
"Non vedo perché si debba alterare… questa è
la mia divisa abituale. A proposito dov'è il conte?"
"E’ forse impazzito? Così vestito lo spaventerà!
Qui non siamo in un ospedale! Vada immediatamente a cambiarsi!"
"Non ci penso nemmeno!"
"Se non lo farà da solo, ci penserò io stesso!"
(ti piacerebbe eh Ru? ndSaya -.- ndRu)
In quel momento giunse una voce calma:
"Kaede sta' calmo! In tutto il castello si sente solo la tua voce…"
"Papà…"
L'uomo sorrise al figlio avvicinandosi, era una persona bella, che donava
una sensazione di pace interiore.
"Lei deve essere il signor Sakuragi. Sono molto felice di avere
come angelo custode un ragazzo tanto delizioso."
Hanamichi arrossì a quelle parole.
'E lei… è ancora una bellissima persona…'
"Molto lieto mi chiami pure Hanamichi."
"Ho sentito che è arrivato dall’Inghilterra con la
macchina da solo, che ragazzo coraggioso, non è vero Kaede?"
Rukawa con lo sguardo truce rispose:
"Non è il caso di complimentarsi! Se fosse venuto in aereo
ci avrebbe dato meno problemi…"
"Kaede! Lo perdoni… non vedo l'ora di farmi raccontare la
sua avventura."
"Ma papà!"
"Adesso basta Kaede. Di questo passo farai scappare il signore…
venga Hanamichi facciamo quattro passi."
"Arrivo."
Per un attimo si girò verso il conte che aveva ancora un’espressione
adirata sul volto.
'Il conte è l'unico che sa tenergli testa. Credo che tra i due
ci sia un legame molto forte. Certo che anch'io non me ne sto mai zitto.'
Ormai i due erano arrivati nel giardino:
"Conte, fermiamoci! Lei non dovrebbe affaticarsi."
L'uomo sorrise:
"Ieri sera io e Kaede abbiamo parlato di lei… mi ha detto
che non aveva nulla di un caposala… forse oggi gli avrà
fatto cambiare idea. Sono stato molto in pensiero per l'incidente di
ieri. Sta bene ora?"
"Tutto a posto, non si preoccupi. Adesso però dobbiamo pensare
alla vostra salute. Il dottor Maki mi ha detto tutto… non condivido
per nulla le decisioni che sono state prese."
"Ha incontrato Shini'chi? E' una bravissima persona, ma Kaede non
gli vuole dare retta… ha paura di mettere in pericolo la mia vita."
Così mentre il conte era seduto sulla panchina del giardino,
Hanamichi gli raccontava delle prodezze del genio assoluto. Il conte
sorrise tristemente osservando il giardino:
"Adoro questo giardino… una volta me ne occupavo personalmente,
ma da quando mi sono ammalato non ce l'ho più fatta! Se fosse
per Kaede, poi, non dovrei nemmeno mettere piede fuori casa… Le
giornate mi sembrano interminabili ora che non posso più fare
nulla."
Sakuragi ascoltò l'uomo attentamente, e poi gli venne un'idea:
"Se vuole, potrei aiutarla io con il giardino. Lei mi dovrà
solo dire cosa devo fare e io eseguirò i suoi ordini… aspetti
qui, non si muova, vado a cambiarmi."
Il conte fissò spaesato il rossino che correva verso il castello.
Arrivato in camera sua si tolse la divisa e si mise dei jeans e una
camicia:
'E' da tanto che non faccio più giardinaggio… da piccolo
adoravo aiutare papà nel nostro giardinetto.'
Con un sorriso lasciò la stanza e si mise a correre verso l'uscita,
per sbattere prontamente contro qualcuno
"AH!"
Alzò lo sguardo: IL CONTE!
"Mi scusi…"
"Lei non finisce mai di sorprendermi! Cosa vuol fare?"
"Occuparmi del giardino."
"Giardino?"
"Aiuterò il conte. Lui naturalmente non farà nulla.
Starà semplicemente seduto a dirmi quello che devo fare e io
eseguirò."
"La stavo osservando… devo ammettere che l'ho giudicato affrettatamente.
Mi sembra che sappia fare il suo lavoro molto bene, forse è solo
la mia presenza a renderla irrequieto…"
"Suo padre è una persona così a modo che è
un piacere essergli utile."
Kaede posò leggermente il palmo della mano sul viso del rossino,
continuando a fissarlo, mentre diceva quasi sotto voce:
"Bene… ora che ci siamo chiariti…"
E le loro labbra si incontrarono, il moretto passò la lingua
sulle labbra del rosso per chiedere più accesso e incontrò
per la prima volta la lingua dell’altro. Iniziò una tenera
battaglia che per sfortuna dovette finire. Con occhi socchiusi Hanamichi
chiese:
"Ma perché…"
Rukawa lo fissò rispondendo:
"Consideri questo bacio come un gesto di pace… e poi…
ero curioso di vedere come bacia un freddo inglese."
Si girò e si incamminò per il corridoio mentre diceva:
"Quanto al giardino ha il mio benestare… cerchi di non rovinarcelo."
Sakuragi stava ancora piantato come una statua di marmo, con la mano
sulle labbra:
'Come bacia un freddo inglese… adesso sono diventato pure la sua
cavia… non mi piacciono questi trucchetti… è forse
un modo per indurmi ad andarmene… sa di essere affascinante, ma
con me non attacca!'
Non si rese nemmeno conto che ormai era arrivato di nuovo dal conte.
"Hanamichi va tutto bene? Ha il viso in fiamme, mi stavo preoccupando."
In quel momento si rese conto di quello che realmente era successo:
'Questa non gliela perdono!'
"Cominciamo."
"Sono contento che sia qui."
Mentre Hanamichi lavorava arrivò un'altra persona:
"Cosa sta facendo?"
"Nobunaga! Lui è il mio nuovo infermiere tutto fare…
Si è gentilmente offerto di aiutarmi nel giardinaggio, sai, io
non posso più"
"Kyota Nobunaga! Piacere, lei deve essere Hanamichi Sakuragi! Un
ragazzo da mille risorse!"
"Piacere di conoscerla"
"Nobu è l'amministratore delle nostre tenute, lui e Kaede
sono amici di lunga data."
"Sono tornato di corsa da Cordoba per difendere il mio adorato
conte dal terribile infermiere Sakuragi…
Si misero a ridere finché non sentirono una voce dal balconcino.
"Conte Jin…"
-------*owari 2*------------------
Saya: sta diventando
molto più lungo del previsto
Ru: siamo tutti occ!
Nobu: Ma… amico di lunga data del ghiacciolo?
Hana: Io adesso così gentile con nobuscimmia
Saya: :PPP alla prox
Ru: Jin mio padre o.O
Saya: eh eh eh
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