DISCLAIMERS i personaggi sono tutti
nostriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
syren-pucci e mio e Ilya-amore è di schu^^
Eclipse
parte
II
di Mikako e
Schuschu
Syren guardò cupo
il cielo di dicembre, la gente lo sfiorava, lo urtava anche, ma lui non se
ne curava...anzi. Procedeva indifferente a tutti con un espressione così
imbronciata e terrificante che a poco a poco tutti si scostarono per farlo
passare...non si sa mai cosa rischiavano, già era inquietante di suo con
quei capelli e i vestiti neri, figuriamoci adesso. "Johann è
tornato...Johann è tornato..."continuava a ripeterselo come una
litania, minuzioso e implacabile sterminio che gli germogliava dentro, a
distruggere tutti i pensieri razionali e le certezze che si era costruito
fino a adesso.
I capelli sciolti danzavano intorno al volto, incorniciandolo e ricadendogli
davanti agli occhi, e in fondo non gli dispiaceva avere questa schermata dal
mondo, così poteva isolarsi, poteva pensare ancora.
Sempre e solo a Johann.
Da quando Fabien gli aveva detto che era tornato in città non riusciva a
toglierselo dalla mente... tirò un calcio al muro, con rabbia, cercando di
sbrogliare i sentimenti e le emozioni che quel nome ancora gli suscitava,
perché doveva fare così male sentirlo di nuovo? perché non si poteva
semplicemente chiudere un interruttore e dimenticare tutto?
tutta la sofferenza, la delusione, tutta la felicità, la rabbia, la gioia
provata con lui, ma alla fin fine a cosa si erano ridotti?
come una scheggia di vetro che gira impazzita dentro l'anima.
E lacera tutto.
Improvvisa la vetrina del negozio di ilya si stagliò davanti a lui,
"ma tu guarda che caso!" esclamò sorridendo "qualcuno lassù
vuole che riveda quel bellissimo ragazzo! eh chi sono io per ignorare i
suggerimenti del fato?" con queste parole pronunciate a voce piuttosto
alta entrò, cercando di dimenticare per un attimo i lampi di Jhoann che gli
passavano per la mente e per il cuore, ormai era finito, era inutile
pensarci, inutile sperare, inutile andare avanti.
Odiava dover soffrire così, odiava essere così debole e inconcludente...
basta! Scosse la testa, come per togliersi dalla mente tutto questo e si
guardò ansiosamente attorno per vedere se il commesso che tanto l'aveva
colpito ieri c'era ancora.
Ilya si massaggiò la schiena, steso malamente a 90° sul bancone di legno
massiccio, con la testa piena del profumo di incenso che riempiva l'aria e
un mal di schiena che si soffondeva per tutte le terminazioni nervose.
Socchiuse gli occhi grigi lasciando che le ciglia biondo cenere velassero il
suo sguardo dolorante e assorto.
Tanto a quell'ora non sarebbe arrivato nessun cliente.
La vista del ragazzo piegato sul bancone lo fermò un attimo, facendogli
dimenticare Jhoann e quant'altro non fosse la vista di quel bellissimo
sedere e dell'altrettanto bellissimo proprietario che si massaggiava la
schiena con aria sofferente.
Syren sorrise maliziosamente, con quei pantaloni aderenti e in quella
posizione poi era proprio impossibile trattenersi! Si avvicinò in punta di
piedi stendendosi sopra di lui e facendo aderire il torace alla schiena di
Ilya, avvicinò la bocca all'orecchio sussurrando " vuoi un massaggio
rilassante?" pensando contemporaneamente - o mi ammazza o sta al gioco
o si mostra completamente indifferente...-
Ma Ilya non fece nessuna di quelle tre possibilità e anzi guizzò indietro
con un imprecazione nello stretto dialetto di Marsiglia ritrovandosi sì
dritto ma completamente bloccato!
La sua schiena aveva dato un forte schiocco esplicando il suo disappunto per
quel movimento a freddo e troppo improvviso.
"Ahi..." gemette massaggiandosi la schiena e lanciando un'occhiata
al veleno a Syria nonostante non potesse nascondere un sottile velo di
ironia nelle espressioni del volto.
Per un attimo Syren si mostrò lievemente dispiaciuto, ma poi trattenendosi
per non ridere disse " mi sa che adesso hai davvero bisogno di un
massaggio, sennò resterai bloccato in questa posizione tutta la
serata!"
Poi squadrandolo ostentatamente e piegando la testa di lato aggiunse
"oddio non che mi dispiaccia se tu resti bloccato così...anzi quasi
quasi è meglio!"
"Noto che apprezzi molto il volto delle persone "commentò il
ragazzo dai capelli rossi se rossi si potevano definire poiché alla radice
erano quasi albini per poi sfumare in un biondo rosato, nel biondo rame,
degradare in morbide tonalità arancioni e annegarsi nel rosso cupo delle
punte.
Il tono comunque era piuttosto acido.
Non era stata una bella giornata e il dolore lo aveva assillato notte e
giorno impedendogli di dormire e studiare cosa che faceva piuttosto irritare
Ilya e di sicuro ora non era al top del proprio umore.
"Lascia stare tornerà da se a posto..." poi tornando dietro al
bancone mormorò "ecco a che cazzo serve essere pranoterapeuti che curi
gli altri ma te stesso no...bella roba. Dai vah dimmi in cosa posso
servirti" fissò Syren riacquistando un lieve sorriso.
"uff....ma con un bel massaggio si fa prima!" poi lo sguardo gli
cadde sui pendolini posati nel bancone, un lampo di dolore passò nei suoi
occhi e quasi inconsapevolmente mormorò " anche tu fissato con sta'
roba... anche Johann ne aveva uno, anzi adesso sicuramente non l'avrà più.
Chissà dove l'ha lasciato" le ultime parole furono pronunciate in tono
quasi astioso e con uno scatto di rabbia di sistemò i capelli dietro le
orecchie...ma non poteva proprio fare a meno di pensarci?
Chiuse un attimo gli occhi per scacciare quei pensieri inopportuni, poi
tornando al suo solito sorriso disse "volevo il libro che ieri
non ho comprato"
- e anche te- pensò subito dopo, ma questo non era il caso di
dirlo...non gli sembrava troppo di buon umore il ragazzo!
Poi siccome non era assolutamente capace di trattenersi, disse" e anche
te se possibile"
"Per il libro ti consiglio di non prenderlo parla di tecniche di yoga e
non so se a un ragazzino piacerebbe. Intendo dire è yoga applicato al sesso
ma con una teoria alla base di meditazione e cose simili" rispose Ilya
mentre si sedeva moooolto lentamente.
Aveva intuito che qualcosa in quel ragazzo non andava e quando qualcuno
stava male la sua anima faceva passare in secondo piano qualunque altra
cosa.
"Comunque credimi qualunque strumento non rende una persona né
migliore né peggiore di un'altra" sollevo il proprio pendolino
sorridendo "lui mi indica solo alcune vie...dammi la mano" gli
chiese gentilmente
"ok..." rispose titubante e dubbioso Syren porgendo la mano
pallida.
Ilya sollevò a mezz'aria il pendolino che iniziò a vorticare in
senso inverso.
"Molte energie e soprattutto negative." gli sorrise posandogli il
pendolino in mano "te lo regalo" poi tornò a sedersi "ehy
non mi guardare con quella faccia! Non ho mica fatto nulla di strano...o
almeno niente ancora tirato fuori dal mio repertorio!" ridacchiò
stiracchiandosi come un gatto nella speranza di far tornare a posto al
schiena.
"vabbeh se lo dici tu..." replicò in tono dubbioso Syren si
soffermò un attimo a guardarlo, negli occhi stavolta, gli parevano ancora
più belli di ieri, forse perché c'era una luce diversa dentro...il suono
del cel lo distolse dai pensieri, guardò il display e con un gesto stizzito
rispose
"che vuoi Fabien?"
" assicurarmi che tu stia bene" fu la logica risposta
"come cazzo pretendi che stia bene!!" era troppo, per tutto il
giorno aveva cercato di non pensarci e adesso suo fratello gli ributtava
tutto addosso, come una cascata di acqua gelida.
Acqua che penetrava in lui creando arabeschi di ghiaccio nell'anima e
giocando con il suo cuore, "... scusami sai se mi preoccupo per te!!!
mi spiace non dovevo dirti di Jhoann lo sapevo"
E Syren si pentì immediatamente dello scatto di rabbia, Fabien non
c'entrava nulla, anzi se non fosse stato per lui adesso non sapeva in che
condizioni si sarebbe ritrovato.
"no senti...scusa. Davvero. Hai fatto bene a dirmelo è che...non me
l'aspettavo. Ok?"
Il tono più dolce di chi cerca di scusarsi e non ne è abituato...
Sentì Fabien sospirare e mormorare "ok... ti voglio bene" e fu
come se il fratello l'avesse abbracciato, con queste semplici parole, con il
suo ricordargli che era li e che nulla non avrebbe mai cambiato questo
fatto.
Il suo dolce fratellino.
" ohhhhhh tesoro lo sapevo che mi amavi finalmente ti sei deciso ad
ammetterlo!!!"
rispose in tono scherzoso, per fargli capire che andava tutto bene e che non
avrebbe fatto chissà quale pazzia, poi prima di chiudere la comunicazione
mormorò "anche io".
Ilya si scostò dalla tastiera del pc con un movimento lento e rigido.
Inutile dire che aveva sentito gran parte della conversazione visto anche
che il tono dei due interlocutori rimaneva abbastanza al di sopra di un
normale tono di conversazione e che era udibile anche per chi, come lui, si
giudicava mezzo sordo.
*fatti i fatti tuoi* si ripeté mentalmente un centinaio di volte per
uscirsene prima che il cervello elaborasse la castroneria che stava
commettendo con un "Io alle otto stacco" sussurrato mentre l'altro
si voltava e faceva per andarsene.
Ilya ricadde pesantemente a sedere. La sua schiena protestò nuovamente con
uno schiocco sonoro ma questa volta il dolore passo.
"Lodato sii mio signore" sospirò massaggiandosi le reni e
gettando una occhiata fuggevole al suo cellulare
*non ha chiamato...stronza* pensò ricordando che erano ben due settimane
che non giocava una cazzo di partita di D&D a causa della sua
"migliore" amica di quella città.
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La serranda calò sotto la spinta del piede di Ilya con un rumore quasi
assordante...anzi togliete il quasi.
"ecco...qui" assicurò bene il lucchetto maxi che la chiudeva e si
assicurò che tutto fosse chiuso alla perfezione. Se i ladri fossero entrati
troppo facilmente lui avrebbe rischiato di ritrovarsi contro i grossi alani
del proprietario che tutto ispiravano tranne simpatia.
"Speravo mi avresti aspettato" commentò sentendo uno spostamento
d'aria prodotto da un corpo in movimento, un corpo che aveva lo stesso odore
del suo cliente.
"ma certo non potevo ignorare un invito così accorato" ma non era
come prima.
Il suo tono, il suo atteggiamento...
come se fosse svuotato...e non riusciva a capire perché!
È questa la cosa che più lo faceva arrabbiare... ormai aveva dimenticato
Jhoann, era da quasi un anno che l'aveva lasciato!
E allora perché si sentiva come se qualcuno gli avesse tolto il tappeto da
sotto i piedi facendolo scivolare a terra? anche se dire il vero non si
erano lasciati...
Jho se n'era andato senza dirgli nulla!
Non una straccio di spiegazione, non un saluto...nulla!
E allora forse... forse era solo questo? Orgoglio ferito?
Scosse il capo cacciando quei pensieri, non era da lui farsi tutte queste
domande e paranoie, l'unica cosa era andare dall'interessato e parlargli
chiaramente! Il resto erano solo congetture senza significato.
L'unica cosa che aveva un senso era lo sguardo di Ilya che si posava su di
lui e il corpo che si muoveva accanto al suo, leggero, bellissimo.
Non si aspettava che gli chiedesse di aspettarlo...merito alla persona che
ancora riusciva a stupirlo!
" andiamo al parco?" chiese con il tono implorante da bambino
piccolo sbirciandolo di sottecchi con occhioni imploranti.
Ora basta davvero pensare a Johann, era qui con un ragazzo, di cui non
sapeva ancora il nome adesso che si ricordava, e sarebbe stato da vero
imbecille sprecare così questa occasione...
" ehi bellissimo...di un po' come ti chiami?" chiese avvicinandosi
a lui e incollandosi al suo braccio, assumendo i suoi soliti atteggiamenti
disinvolti e aspettando una risposta a due cm dal suo viso.
"siamo ancora troppo vicini al mio posto di lavoro per stare così
incollattiiii" Ilya alzò gli occhi al cielo stellato, con finta aria
esasperata ma in fondo non gli dispiaceva troppo quella confidenza.
"Dai andiamo al parco" disse trascinandoselo appresso davanti agli
occhi inebetiti dei passanti che si godevano la scena.
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