DISCLAIMERS i pg sono tutti miei e di schu!
NOTE allora...schu gestisce Ilya e io gestisco Syren^^ è un progetto che si è creato quasi da solo...per il nostro grande amore verso Syren^^ 

Si svogle in contemporanea con Follia...


Eclipse

di Mikako e Schuschu

Parte 1/?


Il vento gelido lo investiva, scompigliandogli i lunghi capelli e giocando coi vestiti, gli attraversava l'anima trapassando i pensieri e trasportandoli in alto, nel cielo grigio e infinito della città.
Allargò le braccia consentendo all'aria di accarezzare il suo corpo, sfiorarlo e poi ritrarsi, aveva un che di sensuale, come fare l'amore con il vento.
Il pensiero andò a suo fratello Fabien, alle parole che aveva spudoratamente origliato quando quello strano ragazzo dai capelli neri era venuto a trovarlo, davvero carino a dire la verità... anzi bello!
Di quella bellezza che ti entra dentro, capace di spezzarti il cuore.
E, da quanto aveva capito, Il fratellino si stava innamorando per bene... non che avessero detto molto...ma a lui bastava per intuirlo.
Lui capiva tutto di Fabien ancora prima che questi gliene parlasse.
S'immergeva nella città come una lama di luce nel buio, coi pensieri che vorticavano in testa e le mani che correvano a sistemarsi automaticamente i capelli, lo faceva sempre quando stava riflettendo su qualcosa.
Poi qualcuno attirò la sua attenzione.
Una massa di capelli più colorata della sua (e ce ne vuole) che scendeva morbida fino alle natiche, e il gesto, languido quasi, con cui il proprietario dei capelli si voltò.
Attraverso il vetro di una vetrina vide il viso a cuore dalla carnagione candida, come porcellana, un volto dalla bellezza pazzesca. 
Strinse gli occhi castani ed entrò nel negozio, passo deciso e morbido allo stesso tempo, camminava come se dovesse scivolare sulle cose, sfiorarle anziché toccarle, come se scivolasse sull'aria.
E il caldo ambiente di una libreria lo accolse, si voltò subito verso il ragazzo che lo aveva attirato, quasi ad assicurarsi che fosse ancora li.
C'era.
Con la sua aria indolente e un po' ironica e gli occhi grigi, come due oceani in tempesta, per un attimo si sentì annegare. Ma fu un attimo.
Si riprese subito e prese a girare per la stanza, acutamente consapevole dello sguardo dello strano ragazzo che non lo perdeva di vista nemmeno un istante.

Ilya si appoggiò al bancone, prendendo in mano un pendolo e sospendendolo sulla propria mano destra, senza staccare di dosso gli occhi al ragazzo che era da poco entrato e che si aggirava tra gli scaffali in cerca di tutto o niente. Avvertì la debolissima corrente d'aria che il pendolino con la sua punta conica provocava col suo ampissimo moto rotatorio ma non aveva bisogno di guardarlo per capire che stava solo captando le sue energie.
Percorse con sguardo sornione il ragazzo, con casualità, carezzando il dorso dei libri accanto a lui e sfiorandolo con lo sguardo impercettibilmente. Occhi troppo mobili quelli d'Ilya per far intuire ciò che veramente stesse osservando.
Un ragazzo carino anche se carino non era la prima parola che gli era venuta...forse era più deciso.
Uno con le palle.
Indipendentemente dai pantaloni di pelle che parevano una calzamaglia, dagli stivaletti o dalla maglietta corta che carezzava gli orecchini a zanna da punkettone doc.
Indipendentemente dall'accozzaglia di tinte che aveva in testa. 
Certo bello, ma era una cosa che passava in secondo piano davanti ad uno sguardo sicuro di se in un secolo in cui tutto era incerto, anche il certo.
Il ragazzo gli comparve a due centimetri dal naso "secondo te quale libro ci vorrebbe perché un ragazzino imbranato non faccia brutta figura la prima volta che fa sesso?" chiese senza neppure un cenno di saluto o cortesia e Ilya si ritrovò a ridacchiare di quella domanda. 
"La migliore opera di narrativa: la Bibbia e cioè un miracolo!" gli rispose uscendo dal bancone e piegandosi in cerca d'alcuni testi che potevano più o meno concernere quella sfera.
Si sentiva quegli occhi nocciola addosso come se si fossero incollati col vinavil.
"Oppure se volete andare sullo spirituale c'è lo yoga tantrico della potenza o il kamasutra" si tirò su poggiando una pila di tre o quattro libri sul tavolino che delimitava la cassa.
"mi sa che Fabien è più un tipo da roba spirituale"  lo disse con tono quasi schifato, "ma mi tirerebbe dietro la Bibbia" si appoggiò al bancone, con la mano prese a giocherellare con uno dei mille oggetti che facevano mostra di se nella superficie di legno, sempre guardandolo, era da mangiare! "d'altro canto...preferirei che mi tirasse dietro qualcos'altro..."
breve pausa e sguardo malizioso...
" lo yoga Tantrico della potenza è meglio"
Un lampo attraversò lo sguardo del ragazzo...anche se effettivamente non riuscì a stabilire se fosse divertito o cos'altro... incredibile! 
era sempre riuscito a capire immediatamente cosa pensava l'altra persona invece adesso si ritrovava spiazzato a domandarsi cosa effettivamente pensasse l'altro
"Allora mi sa che è preferibile optare per il miracollooooo amennn" commentò divertito il cassiere impilando i libri.
"comunque finirà con lei che finge un orgasmo salvo poi sfotterlo a vita con tutti gli amici e lui che si umilierà chiedendole se le sia piaciuto o chiedendogli a seconda dei casi" Ilya scoccò un sorriso a Syren e alzò fra di loro un libro dal titolo "Come guarire il proprio Ego" "Credo che questo sia il più adatto in fondo a tutti noi è capitato l'onore di sfatare il grande mito della prima volta. Meglio preparare il suo Ego che illuderlo no?" ridacchio il commesso, spuntando con quella frangia sfumata da dietro la copertina azzurra del libro.
"ma dai...mi fido di lui, è giovane ma impara in fretta" si sistemò le ciocche blu sfuggite dalla coda e osservò l'espressione chiaramente divertita che si dipinse sul volto d'Ilya
"comunque la mia prima volta non è stata per niente sfatata... anzi!"
Sfoggiò uno sguardo sognante, sbatté le ciglia e continuo "la tua forse si?" ed ecco che lo sguardo castano tornò su di lui "se vuoi posso aiutarti a superare il trauma" sguardo languido, anche se dal tono della voce si capiva chiaramente che stava scherzando, Ilya osservandolo attentamente si chiese QUANTO stesse effettivamente scherzando.
Syren sembrava sul punto di saltargli addosso da un momento all'altro... sennonché la suoneria del cellulare lo distrasse.
"ma dove cavolo l'ho messo... ma perché devo portarmi dietro una cosa del genere... solo perché me l'ha regalata quello stupido di Fabien...manco avesse paura che scappassi di nuovo" borbottò passandosi le mani sul corpo e cercando la fonte del suono poi si illuminò e abbassandosi sfilò il cel da dentro gli stivali, scoccò una rapida occhiata al commesso che lo guardava e lesse il messaggio del fratello poteva essere solo lui....del resto solo Fabien aveva il suo numero.
- torna a casa devo parlarti- e il tono laconico del messaggio lo preoccupò.
Fabien che gli mandava 4 parole invece che le solite tremila?
Il mondo si era forse rovesciato?
doveva essere successo qualcosa di grave.
rivolgendosi ad Ilya disse "continuiamo domani il discorso interessante...io devo andare" gli scoccò un bacio frettoloso sulla guancia e uscì di corsa, come se il diavolo lo stesse inseguendo.
*mio Dio* pensò Ilya anche se la parola Dio messo in bocca a lui aveva un qualcosa di...strano. Si passò le mani nei capelli e scoppiò a ridere come non faceva da tempo e avrebbe continuato così per tutta la giornata se non fosse arrivato il proprietario che, dopo averlo guardato, gli impose di tornarsene a casa che pareva non stare bene e di smettere di assumere psicofarmaci.



 
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