DISCLAIMER:I pg nn sono miei e bla bla bla.....ma di Inuoe-sensei
NOTE: Non so quanto dovrete aspettare per la fine di questa 'cosa'... abbiate pazienza vi prego, vi giuro che ce la farò! (Spero -____-)
DEDICA FUORI PROGRAMMA: a Yurika (anche se tutta la fic è già dedicata a lei e alle mie sorelle): dai che nn siamo così!!!Forse solo un pò ^__-

Due vite, un destino

parte VII

di Sakuya


La luce filtrava tra le tende tirate.
Doveva essere mattina inoltrata, perchè il sole entrava prepotente nella stanza e sembrava voler riscaldare ogni cosa e cancellare la pioggia che durante la notte aveva continuato a cadere incessante.
Si girò di lato, sentendo un calore che lo avvolgeva, o meglio due braccia forti che gli cingevano la vita.
Il suo braccio era dietro le spalle del ragazzo che continuava a dormire pacificamente accanto a lui.
Lo guardò mentre un sorriso beato gli si disegnava in volto, come se anche nel sonno sapesse che lui lo stava guardando.
Scostò alcune ciocche di capelli dagli occhi chiusi mentre un piccolo sorriso cominciava ad increspargli gli angoli della bocca.
Il suo angelo ora dormiva tranquillo dopo la notte turbolenta che aveva passato.

FLASHBACK
POV DI HANAMICHI, ALTERNATO A QUELLO DI AKIRA

La voce rassicurante di Sendo mi sta facendo calmare piano piano, sento le lacrime e i singhiozzi diminuire e il solo merito va a quello che ormai considero il mio angelo.

"Come ti senti ora Hana? Va un pò meglio?"
"Sì certo..."
"Allora adesso ti va di guardami?" Mi stacco di poco dal corpo di questo cucciolo impaurito per permettergli di guardarmi negli occhi.
Non l'ho mai visto così, ha il volto arrossato dal freddo e gli occhi gonfi, ma è bellissimo anche in questo istante. Avrei una gran voglia di baciarlo, ma adesso non posso fargli una cosa del genere.
Adesso sei spaventato e soffri, anche se non ne so il motivo e io ti starò accanto.
Io ti amo.

Alzo piano il viso e incontro quello di Akira.
Sorride come sempre, ma adesso il suo sorriso è diverso, è solo per me...
Come quello che mi ha fatto Rukawa...
NO! BASTA! ESCI DALLA MIA TESTA!!
Akira continua a guardarmi sorridendo, è così dolce e io... mi sento bene con lui...
Ma siamo abbracciati?
Perchè? Certo lo ha fatto solo per consolarmi...
Se invece fosse perchè... No, non sono pronto...
Esco dalle sue braccia anche se in un certo senso ci stavo bene e lo vedo un pò... contrariato, ma comunque continua a sorridere.
Mi rassicura averlo accanto.
"Mi dispiace di esserti piombato a casa così..."

"Hana ma non importa! Vieni, vatti a cambiare e a farti una doccia, o ti ammali sul serio... Io intanto ti preparo un tea caldo... Poi se ti va parliamo, ok?"
Gli porgo una mano e lo vedo incerto se prenderla nella sua, ma alla fine acccetta questa muta offerta di aiuto e si tira sù.
Lo porto nella mia camera tenedolo per mano, gli dò dei vestiti puliti dicendogli che gli dovrebbero stare bene e gli mostro il bagno.
"Grazie Aki..."
Vedo che arrossisce mentre lo dice e entra in bagno.
Fisso la porta per alcuni secondi, poi torno giù in cucina.
Vorrei essere con lui adesso, per riscaldarlo, per consolarlo ancora, per...
Ok basta Akira!

Ho chiuso la porta di fretta, sento che potrei piangere di nuovo, ma non voglio.
L'ultima vota che mi hanno prestato dei vestiti e che ho fatto la doccia in una casa non mia è stato da...
CAZZO VATTENE DALLA MIA TESTA!
Io ti odio stupida volpe, TI ODIO!
Trattengo le lacrime e mi infilo sotto il getto caldo della doccia.
Ora c'è Sendo, sì Aki mi aiuterà.

Sono seduto con le braccia incrociate poggiate sul tavolo della cucina mentre aspetto che il piccolo Hana scenda... Piccolo... sembra ridicolo affiancato al suo nome, ma adesso è così indifeso e fragile... non sembra altro che un piccolo cucciolo bisognoso di cure e affetto, e io farò di tutto per dargliene.
Sono assorto nei miei pensieri quando una figura emerge dalla porta.
Gli ho dato una paio di pantaloni di una vecchia tuta neri e una maglietta di cotone grigia, non mi sembrava il caso di dargli vestiti 'eleganti', comunque questi gli stanno molto bene, anche se ha dovuto girare l'elastico dei pantaloni, non credevo fosse più magro di me! Forse è solo perchè è più basso... che scemo che sono!
Senza parlare mi alzo, lo prendo per mano e lo faccio sedere sulla sedia accanto a me, anche se controvoglia mi allontano e gli verso il tea.
Gli porgo la tazza e sento un'altro flebile grazie uscire da quelle labbra che sembrano così morbide e dolci, vorrei tanto assaggiarle...

Mi chiedo come faccia ad avere un sorriso così rassicurante.
Di solito quando sorride davanti agli altri, non lo fa in questa maniera...
Se non fosse per colpa di quello là, ora non potrei vedere questo volto tanto tranquillo e dolce, mi sembra persino... bello...
Si siede al mio fianco spostando la sedia e mi posa una mano su di un braccio, per farmi sentire che lui c'è, quando vorrò lui sarà qui...
Non come...
Non devo più pensarci!!
Scuoto la testa, magari in questa maniera lui uscirà dai miei pensieri...
"Hana..." la voce calma di Akira mi sfiora il viso, sento che si avvicina... e infatti adesso ha poggiato il suo viso sulla mia spalla.
Posso sentire i suoi capelli solleticarmi il collo e il loro odore inondarmi le narici.

Non so perchè lo abbia fatto, o meglio so perchè, ma non capisco perchè non mi sia trattenuto.
Il mio Hana-chan ha bisogno di essere rassicurato e anche se non vuole dirmi, per ora, cosa gli è successo, deve sapere che io sono qui.
"Ho litigato con Rukawa"
Ecco, allora è lui la risposta alle mie domande.
Quello stronzo deve averlo ferito più del solito, chissà cosa può avergli detto per ridurlo in questo stato.
Chissà poi perchè ha tutto questo potere su di te...
Non perchè lo ami, vero?
Dio ti prego, fa che non sia per questo!
"Cosa ti ha fatto questa volta?"

"Mi ha visto... Ha visto il vero me, quello che c'è dietro questa assurda facciata di normalità che mi sono costruito... Quello che nemmeno tu conosci e che ho paura a farti vedere..."
Ecco adesso perderò anche lui... Perchè 'anche'? Rukawa non... Perchè mi fa così male pensare a lui?
Perchè non riesco a non pensare a lui?
"Vuoi raccontarmi tutto con calma piccolo?"
Mi ha chiamato piccolo?
Com'è dolce, è bello sentirsi coccolati, anche se so che durerà poco.
Comincio il mio racconto, tralasciando ovviamente tutti i pensieri assurdi che ho fatto su quella volpaccia malefica e sento la mano di Akira stringersi al mio braccio e il suo viso girarsi fino a nascondersi sulla mia spalla.

Quel bastardo!
Il mio cucciolo ha sofferto così tanto, e io non ne sapevo niente, non sono mai stato in grado di accorgermi che la sua era solo una recita ben orchestrata e voglio assumermi il compito di proteggerlo?
Con quale diritto dico che lo amo?
Non sono mai stato capace di fare niente per lui, certo nemmeno ne ho mai avuto l'occasione, ma...
Mi sento così impotente e inutile.
Mi stringo più forte ad Hanamichi e sento che non riesco a trattenere le lacrime.
Lacrime di sofferenza. Soffro per lui, per il suo passato, per il suo presente.
Se solo avessi potuto avrei sofferto io al suo posto, se solo avessi saputo!
Ma da oggi in poi sarà tutto diverso, te lo prometto amore mio.
"M-mi dispiace Hana..."
Riesco a dirgli solo questo, mentre cerco di trattenere le lacrime.

"Ma tu non c'entri niente!! Aki io devo ringrazirti per tutto quello che hai fatto e stai facendo..."
Mi volto verso di lui e gli faccio alzare il viso, voglio guardare questo angelo che potrebbe portarmi alla salvezza, anzi ha già cominciato a farlo... sì, deve essere così.
Piange!
Akira sta piangendo per me!
Non ci posso credere! Non posso credere che davvero qualcuno sia triste per me...
Lui non lo avrebbe mai fatto, lui mi ha accusato di non voler affrontare la realtà.
Ha ragione certo, me sei io contassi qualcosa per lui, allora mi sarebbe stato vicino, come sta facendo ora Akira.
"Aki... Aki non piangere ti prego!"
"I-io non posso sopportare quello che hai dovuto passare... Hana io non ti abbandonerò mai... Io ti amo Hana-chan...."

Ecco gliel'ho detto, non volevo ma l'ho fatto.
Volevo evitargli altri problemi e gli ho confessato il mio amore.
E adesso lui come reagirà?
Con le braccia gli cingo il collo e mi avvento su di lui.
Ora non voglio sapere cosa prova, ho solo bisogno di sentirlo accanto a me.

Mi ama?
Akira ama ME?
Io che sono un nulla, io che ho rovinato la mia famiglia, io che non valgo niente, io che non faccio altro che fingere di essere ciò che non sono e non potrò mai essere, o meglio io che cerco di illudermi di non essere diverso da come ero anni fa...
Lo abbracio a mia volta e adesso ringrazio la forza sconosciuta che mi ha condotto qui stasera.
Ma posso ingannare anche lui?
Io non amo Akira, non ancora almeno.... Forse col tempo potrei far cambiare questo immenso affetto che provo in qualche altra cosa, ma non adesso...
Devo dirglielo, non posso mentire anche con lui.
Anche? Con chi altri ho mentito?...
"Aki ascolta... Io... vedi io sono molto... felice e onorato di quello che tu provi per me, ma..."

Ma non mi ami, lo so, magari aggiungerai anche che ami quello stronzo di Rukawa...
Alzo il viso dal tuo collo, dove era poggiato e sciolgo il nostro abbraccio, abbozzo un sorriso mentre mi asciugo le lacrime con le mani.
Devo sembrare un bambino che è appena caduto dalla bicicletta.
"Ma non mi ami, vero?... Ami Rukawa, non è così?"
Mi sorprendo di me stesso, non credevo di riuscire a dire quello che stavo pensando.
"No! Io non lo amo! Credevo che fossimo simili, ma mi sbagliavo, tutto qui Aki! Ma, vedi io... ancora non ti amo, sono certo che però con il tempo..."
"Hana io ti starò accanto anche solo come amico, non devi promettermi il tuo cuore per il futuro, perchè non puoi controllarlo..."
Almeno non ami lui.

Vuole starmi accanto anche se sa che non lo amo!
Akira Sendo sei la persona più meravigliosa che io conosca...
"Aki ascolta, io... Non so come potrai starmi accanto. Vedi io... Parto per Kyoto, vado via con i miei nonni."
Mi sarebbe piaciuto stare accanto a te e sapere che c'è qualcuno che mi ama nonostante quello che sono, ma non ce la faccio a rimanere qui, non riesco a continuare come se nulla fosse.
Non potrei più andare a scuola, o in palestra, o al lavoro, perchè lì vedrei lui.
Lui che mi conosce per davvero, come te.
Lui che mi odia, al contrario di te che mi ami.

No, non può essere vero!
Non te ne puoi andare ora che ti ho trovato!
"Resta Hana-chan... resta qui, ti prego... Trasferisciti al Ryonan, così non dovrai più vedere quella massa di idioti che non ti capisce e non ti apprezza. So di chiederti tanto, ma io sarò sempre accanto a te, io ti aiuterò, se tu me lo permetterai..."
Lo guardo con occhi pieni di speranza, di amore.

Come ha fatto a leggermi nel pensiero?
Possibile che già mi conosca così bene?
No, non è possibile, allora... forse c'è qualcosa che ci lega...
L'avevo creduto anche con lui, ma con lui sbagliavo di grosso.
"Aki ascolta io vorrei, ma non posso, sarebbe la stessa cosa... e vedi io devo ricominciare da capo, dare un taglio netto col passato..."

"Io verrò con te. Non mi puoi dire di no e anche se lo farai io verrò ugualmente. Dirò ai miei che mi serve come esperienza formativa per il basket e quando sentono questa parola non mi negano niente... Vivrò da solo e lavorerò se sarà necessario, se mamma e papà non potessero mantenermi completamente"
"Aki tu non sai quello che dici! Io so cosa significa lavorare e vivere da solo e non lo auguro a nessuno! Non se ne parla.. E poi se proprio ti volessi con me ti farei stare con me dai miei nonni... Ma non ti voglio!"
Mi guardi con occhi intensi che sembrano non ammettere repliche, ma io ho già preso la mia decisione e niente e nessuno mi impedirà di starti accanto, nemmeno tu!
"Fa come vuoi piccolo, io vengo con te... Andiamo a dormire ora?" Mi alzo e rimetto la sedia al suo posto, mi guardi con uno sguardo stralunato.
Beh dovresti saperlo che sono un tipo testardo, no?
Ti regalo uno dei miei soliti sorrisi e mi guardi arreso.
Ho vinto io!

Come faccio a dirti di no?
Come posso dirti che non voglio accanto qualcuno che mi protegga?
Sono un fottuto egoista, lo so, ma non riesco a replicare oltre, anche perchè so quanto sei testardo, basta vederti in campo.
Ti chiedo di telefonare a casa, i miei nonni saranno preoccupatissimi.
Il nonno per poco non mi rompe un timpano, ma quando gli dico che dormirò da un amico e che vado con loro nella stessa frase, come se fosse la cosa più normale del mondo, sento che sta per svenire.
Cogliendo l'occasione gli chiedo se può venire a vivere da noi un mio amico che probabilmente dovrà venire a Kyoto per fare esperienze nuove nel campo del basket e lo sento dirmi di sì mentre è ancora sotto shock.
Entriamo di nuovo nella tua camera e mi cedi il tuo letto dicendo che andrai a dormire nella stanza dei tuoi genitori.
"Dormi con me stanotte..."
Non so perchè l'ho detto e mi stupisco delle mie stesse parole.
Non posso chiederti anche questo!
"Scusa lascia stare so che è una pessima idea, mi disp..."

"Certo piccolo... tanto il letto è ad una piazza e mezza..."
Ti interrompo.
So che non vuoi farmi dormire qui sapendo quello che provo e ti ringrazio, ma se hai bisogno di avermi accanto io ci sarò, anche se per ora non potrò averti come voglio...
Mi infilo nel letto e ti faccio segno di metterti sotto le coperte come ho appena fatto io.
Ti siedi titubante sul bordo e scosti le coperte pianissimo, sei sensuale anche se non vuoi...
Ti sdrai e io spengo la luce della abajure.
Sento il calore del tuo corpo, il tuo profumo, il tuo respiro calmo e mi sento in pace col mondo intero.
"Posso rannicchiarmi vicino a te?"
Scusa ma non resisto, devo almeno abbracciarti.

"Certo..."
Sorrido, anche se tu non puoi vedermi e ti sento accoccolarti vicino a me, mi stringi la vita e poggi il viso sul mio petto.
Hai un buon odore e poi mi sembra di stare così bene...
Forse manca qualcosa... non so... Sarà solo la mia immaginazione.
Ti abbraccio a mia volta passandoti un braccio intorno alle spalle mentre con l'altro ti avvolgo.
Sei più alto di me eppure adesso sembri un bambino!
Sei dolce sai Aki?
"Sei dolce sai Aki?"
"Hana... Posso darti solo un bacio?"
Rimango confuso a questa tua richiesta..
Certo ti voglio molto bene, quindi un bacio...
"Sì, se vuoi..."

Esco da questa prigione di braccia e mi sollevo.
Ti sfioro appena le labbra con le mie.
Non voglio andare oltre perchè so che poi non potrei fermarmi e io non voglio il tuo corpo... Non solo almeno!
Voglio il tuo cuore e la tua anima e quelli non li posso ottenere... non così, non stanotte...
Torno al mio posto, tra le tue braccia.
"Buonanotte piccolo"

Le tue labbra sono calde, morbide, vellutate e dolci, ma sono contento che tu non sia andato oltre.
Non credo che mi sarei tirato indietro se lo avessi fatto, ma non so...
Sicuramente è perchè ancora non sono pronto... Non sono pronto ad avere qualcuno accanto in quel senso, non sono pronto ad amare...
"Aki-chan sei il mio angelo ora. Buonanotte."
Non potevo tenermelo per me.
Devi sapere che non mi sei indifferente e che non ti sto usando.

"Aki-chan sei il mio angelo ora. Buonanotte"
Sento il cuore scoppiarmi nel petto tanto sono felice! Non sai quello significa per me questa frase e come mi fa sentire.
Mi stringo più forte tra le tue braccia.
Tu sei un angelo amore mio, ma se me lo permetterai, sarò io a vegliare su di te.
Sarò io, se tu lo vorrai, a farti ricordare come si vola, come si usano le ali che hai nascoste lì in fondo, da qualche parte, nella tua anima.
E' il mio dovere!
In fondo ora sono l'angelo del mio angelo dai capelli rossi e il cuore ferito.

FINE FLASHBACK

Al pensiero di quello che Sendo aveva deciso, Hanamichi cominciò a sorridere maggiormente, era davvero incredibile come quel ragazzo fosse stato importante in quel momento e certo non voleva prendersi gioco di lui.
Non lo avrebbe portato a Kyoto.
Certo era stato tentato e aveva accettato, ma mentre lo guardava dormire si rendeva sempre di più conto del fatto che se Akira lo avesse seguito col tempo lo avrebbe odiato.
Odiato perchè ancora non lo amava, odiato perchè gli aveva fatto lasciare la sua vita a Kanagawa, odiato perchè lo avrebbe catapultato in una situazione che non gli apparteneva e che probabilmente non sarebbe mai riuscito a sopportare per tanto tempo.
Cercò di muoversi il più piano possibile per non svegliare Sendo, voleva preparargli la colazione e poi lo avrebbe convinto a non seguirlo.
Guardò la sveglia sul comodino, segnava le dieci e venti. Aveva perso un giorno di scuola e lo aveva fatto perdere anche a Sendo, era proprio un distrastro, non sapeva nemmeno soffrire per conto proprio.
Riuscì ad alzarsi e se ne andò in cucina per cercare di rendersi utile.

Si stiracchiò le braccia, cercando di non urtare Sakuragi che forse dormiva ancora, ma si accorse di essere solo nel letto.
Per un attimo ebbe paura che quello che era successo la notte prima fosse stato solo un sogno, ma sul cuscino c'era ancora l'odore di Hanamichi, quello certo non poteva esserselo sognato.
Si alzò quasi di scatto, per impedirsi di poltrire ancora.
Vide che erano le undici, non era andato a scuola, beh poco male...
Uscì dalla camera e un profumino proveniente dalla cucina lo avvolse.
Si fermò sulla soglia osservando lo spettacolo che la stanza gli servava.
E non si riferiva certo al tavolo apparecchiato e alle prelibatezze che vi erano sopra, ma al SUO Hanamichi intento a mettere qualcosa nel frigo. Aveva i vestiti che lui gli aveva dato la sera prima e aveva messo il grembiule che, Sendo aveva lasciato su una sedia.
Era davvero dolce con tutti quei cagnolini addosso.
Lo aveva sempre detto che era un cucciolo e quella ne era la prova.
Si accorse di lui solo dopo un attimo e con un sorriso radioso gli diede il buongiorno.
"Dormito bene?"
"Certo! Ero accanto a te piccolo!"
Il solito sorriso si dipinse sul volto di Sendo mentre le guance di Hanamichi si tingevano di un'accesa tonalità di rosso.
"Ti ho fatto perdere la scuola, scusa..." Sembrava davvero mortificato.
Sendo gli si avvicinò, lo abbracciò e gli posò un delicato bacio sulla guancia.
"Fa niente Hana-chan"
"Ok..." era sempre più imbarazzato e Sendo se ne accorse, si scostò da lui e si sedette a mangiare, era davvero affamato.

Hanamichi dal canto suo toccò solo una fetta di pane tostato e un bicchiere di latte, doveva ancora essere un pò scombussolato per quello che era accaduto la sera prima.
"Aki ascolta... Tu resterai qui. Io non voglio che tu venga con me" esordì improvvisamente il rosso.
La sera prima non aveva la forza di opporsi a niente, ma adesso era diverso.
"Hana ancora con questa storia? Ti ho detto che..."
"Akira basta! Non ammetto repliche stavolta! Ho detto di no! La tua vita è qui e io non voglio che tu mi odi!"

"Odiarti? Hana, come potrei mai?" Non voleva dirgli di nuovo che lo amava, lo sapeva e non era certo il caso di forzarlo o mettergli fretta.

"Se tu venissi a Kyoto alla fine mi odieresti e io non voglio.
Ci sentiremo sempre per telefono e poi tu verrai a trovarmi e io verrò a trovare te... Non ci perderemo di vista se è questo quello che temi."
Adesso aveva capito.
Hanamichi non voleva avere sotto gli occhi qualcuno che forse non avrebbe mai amato.
Certo sapeva benissimo che forse Hanamichi non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti e forse anche lui un giorno avrebbe smesso di amare qualcuno che non lo amava, ma ora era diverso.
Era disposto a fare qualsiasi cosa per quel piccolo angelo ferito e se andare a Kyoto era un passo necessario, beh lo avrebbe fatto senza rimpianti.
Ci aveva pensato per molto tempo prima di addormentarsi. Anche se fingeva di dormire infatti continuava a pensare a come poter aiutare Hanamichi e se andare a Kyoto fosse davvero la cosa giutsa da fare, non solo per il rossino ma ovviamente anche per lui.
Era arrivato ad unica soluzione.
"Ok.. come vuoi tu... Quando partirai?"
"La settimana prossima, comunque ti faccio sapere il giorno esatto. Possiamo salutarci quando parto, ti va?"
"Certo piccolo!"
Sendo sorrise. Il solito sorriso pieno di dolcezza e amore che rivolgeva sempre ad Hanamichi, sorriso che però nascondeva anche qualche altra cosa.

Quel giorno Sakuragi non si fece vivo nè a scuola nè agli allenamenti e Rukawa era di umore nero, cioè più nero del solito.
Ryota cominciò a sbraitare contro l'amico che non si era presentato agli allenamenti, ma fu gelato sul posto da uno sguardo omicida di Rukawa che chiedeva di allenarsi in pace.

POV KAEDE
Cazzo se questo nano non la smette di rompere la palle con insulti di ogni tipo nei confronti di Hanamichi giuro che lo ammazzo!
Che fine ha fatto quell'idiota??
Abbiamo litigato talmente tante volte... perchè questa sarebbe diversa?
Perchè avevamo cominciato ad andare d'accordo, perchè ho capito che non è la persona che finge di essere, perchè ho visto la sua fragilità e questo lo ha ferito più di ogni altra cosa, ecco perchè.
Se solo ieri sera....

FLASHBACK

Se ne sta andando.
Gli ho detto in faccia che ha paura e lui non fa che darmi ragione voltandomi le spalle per scappare via.
Da me, che sono il suo rivale, lui che mi odia, io che lo amo.(*)
Mi appoggio al muro per non cadere. Vorrei correrti dietro, fermarti, abbracciarti, dirti che ti amo, che non ti lascerò mai solo, che con me potrai essere te stesso, come io sento di poter fare con te, vorrei poter lenire le ferite del tuo cuore e far curare quelle del mio a te.
Noi siamo così diversi, eppure così uguali, lontani ma vicini, entrambi nascosti dietro una maschera, entrambi diversi da quello che vorremmo sembrare e da come ci mostriamo al mondo.
Solo io posso leggerti dentro, come tu puoi fare con me, ne sono certo.
E allora perchè me ne sto qui invece di andargli dietro?
Ho paura, ecco perchè.
Paura che lui mi possa rifiutare, che possa ferirmi, che possa lasciarmi solo.
Idiota!!!
E adesso? Adesso non sei solo sotto questa pioggia che comincia a cadere?
Triste, solitaria seppur in mezzo a tantissime altre, fredda e lontana goccia di pioggia, stai accarezzando il suo viso come fai con il mio... almeno questo ci unisce ora.
Mi faccio forza e comincio a camminare verso casa, nella direzione opposta in cui lui è andato. E' questo il nostro destino?
Andare sempre e comunque in direzioni opposte?
Sei davvero così simile a me? Sei come ti sei mostrato in quel vicolo?
Dov'è l'Hanamichi sempre allegro e solare che io conosco?
Dov'è la persona di cui mi sono innamorato?
E' forse anche quella solo un'illusione come la forza e l'arroganza, la sicurezza e la sbruffonagine che ostenti di fronte alla gente?
Kami fa che non sia così, fa che la parte migliore di lui sia solo nascosta tra le maglie del suo essere fittizio, fa che il suo vero io sia quello per cui il mio cuore continua a perdere battiti al solo sentirne la voce, al solo vederne il sorriso.
Ti prego Dio, fallo tornare.
Fa uscire fuori il vero Hana e dà a me il coraggio di accettarlo.
Dammi il coraggio per amarlo, dammi la forza di accettare il suo sicuro rifiuto, dammi lo spirito necessario per dirgli addio nel momento stesso in cui dirà di odiarmi per l'ennesima volta, ma sopratutto dammi la forza di confessargli il mio amore, forse allora... Dammi la speranza, ma se è vana, ti prego, non illudermi e dammi la forza di lasciarlo andare...
Che stupido che sono... lasciarlo andare... come se mi appartenesse, come se mi volesse, come se mi amasse...
Entro in casa, la luce del salotto è accesa, trovo mio padre che legge un libro.
Alza il volto verso di me.
"Bentornato figliolo."
"Come mai sei a casa?" Non sono in vena papà, lasciami stare con le tue recite da padre modello.
"Devo parlati Kaede, siediti."
Faccio come mi dice anche se controvoglia, anche se i vestiti bagnati mi si appiccicano addosso, anche se ho freddo.
Non mi importa di come mi sento, ho molto più freddo dentro, in fondo nell'anima e nel cuore per dare peso ai brividi.
Mio padre mi si avvicina con una coperta che era buttata sul divano borbottando qualcosa sul 'prendermi un malanno' ma io non lo ascolto.
Dove sei Hanamichi?
Perché non sei con me?
Perché non mi dai la possibilità di amarti?
Perché non mi ami?
Papà parla e io sento la sua voce senza ascoltarlo veramente.
La pioggia cade. La mia anima soffre e il ragazzo che amo soffre chissà dove senza che io possa fare niente.

FINE FLASHBACK

Al ricordo del discorso fatto da suo padre la sera prima Rukawa si sentì rabbrividire. Come poteva suo padre piombare a quella maniera nella sua vita e decidere per lui?
Fino ad allora non ne aveva fatto parte e adesso, all'improvviso, aveva deciso che suo figlio era più importante del suo lavoro?
Che andasse al diavolo, ora lui aveva altri problemi da risolvere e altri dolori da affrontare.
Gli allenamenti erano finiti e lui era da solo negli spogliatoi a finire di cambiarsi.
Quella sera non sarebbe dovuto andare al locale perchè c'era suo padre, ma... avrebbe resistito a non vederlo?
Possibile che tutte le cose belle (e strane) che avevano condiviso in quel breve arco di tempo in cui si erano avvicinati fossero scomparse così, per una discussione?
Forse, anzi certamente, Hanamichi non lo amava, ma niente e nessuno gli avrebbero impedito di stargli accanto, lui era Kaede Rukawa, non una persona qualsiasi!
Sarebbero stati amici e si sarebbero sostenuti a vicenda, sì, avrebbe accetta anche di essergli solo amico.
Ma lui, Hanamichi, avrebbe mai accettato?

La mano gli tremava mentre apriva la porta del bar-tavola calda.
Aveva detto a suo padre che usciva a prendere una boccata d'aria e lo aveva fulminato con lo sgardo, rispondendogli con un secco "No." quando lui si era offerto di accompagnarlo.
Si sedette al bancone, il locale era vuoto.
"Oh, ciao Kaede! Come stai?"
"Bene, la ringrazio... Lei, va tutto bene?"
"Sì certo..." rispose l'uomo sorridendo.
Forse Hanamichi era in cucina, ecco perchè c'era solo il padrone dietro il bancone.
Rukawa sporse il collo oltre la porta per provare a intravedere il rossino al di là di essa.
"Cerchi Sakuragi?" il signore di mezza età si era accorto del suo gesto e Kaede si dovette trattenere dall'arrossire a quella domanda.
"Non è venuto a scuola oggi..."
"Beh qui non lo troverai più..." il viso dell'uomo sembrò farsi improvvisamente serio e anche un pò triste.
"Perché?" il timore nella voce del volpino era palpabile.
"Non lavora più qui. Oggi è venuto e ha dato le dimissioni, mi ha detto solo che era per motivi famigliari."
"Hn, capisco..." ' No, cazzo, non capisco proprio niente!'
Ordinò un caffè e cercò di sembrare il più naturale possibile.
Che cavolo significava che aveva lasciato il lavoro?
Aveva detto che non voleva dipendere dai nonni e poi mollava la sua fonte di guadagno da un giorno all'altro? Che gli era successo? Che aveva in mente?
Pagò e uscì deciso a trovare una risposta alle sue domande.
Avrebbe aspettato un solo altro giorno, se l'indomani il rossino non si fosse presentato agli allenamenti sarebbe andato a cercarlo fin dentro casa e lo avrebbe preso a pugni fino a farsi sanguinare le mani se non gli avesse dato una spiegazione accettabile per aver lasciato il lavoro, Hanamichi non era il tipo che molla così, che si abbatte alla prima difficoltà!
Ma era davvero quello Hanamichi?
Scosse la testa, ora non era il momento di pensarci, a casa lo aspettava ancora una difficile prova.
Sarebbe riuscito a superare tutto quello da solo?
Se solo Hanamichi fosse stato con lui...

OWARI SETTIMA PARTE


* La frase è simile a quella che dice Hanamichi mentre è con Sendo, ma non è una ripetizione, l'ho scritta apposta...^__-

KACCHAN: Perché adesso anche io ho problemi a casa?
SAKUYA: Vedrai quello che ti combino...^___^
KACCHAN: Da quando sei così bastarda? é__è
YURIKA: Da quando scrive con me! ^O^
SAKUYA: OH, OH, OH!!
K&H&A: 1)Quello è Anzai! 2) Tu che cavolo ci fai qui??? O__O
SAKUYA: 1)No, è Hokuto Sumeragi di Tokyo Babylon ^______^, 2) lei è mia sorella e sta dove le pare, soprattutto in una mia fic :P
K&H&A: é________è AIUTO!!!
SAKUYA: Non so cosa succederà in seguito, (questa fic procede per cavoli suoi -__-) quindi potete stare tranquilli!
K&H&A: E' questo quello che ci preoccupa!!!
SAKUYA: -____-



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