INTRO: Ok... ora voi pensate che la storia sia finita e che questo epilogo sia assolutamente inutile.
Spero di dimostrarvi che sbagliate

TITOLO: Due Destini - epilogo
RATING: Venus
PAIRING: avete avuto da me tutto quello che potevo darvi... (per questa storia almeno)
DISCLAIMERS : Tutti i personaggi sono miei... etc etc etc.
DEDICA: per l'ultima volta...(?) agli amori non corrisposti...

Epilogo



Due destini

epilogo

di Venusasaboy 73


Epilogo

I.

«Così hai deciso di porgere l'altra guancia... »
«Già... spero che almeno sia servito a qualcosa... se sarà felice e sereno con la sua famiglia... anche se mi dovesse odiare per il resto dei suoi giorni. Io sarò felice per lui.... Sono patetico?»
«Sì... lo sei... pateticamente bellissimo» e gli sfiora il labbro superiore con un bacio...
«Spero che adesso non ti metterai a vomitare di nuovo» gli dice sorridendo...
«No, credo di no... anzi...» e attirandola a sè rimette le labbra sulle sue.
Questa volta è un bacio vero... Uno scambio di salive, sapori, esperienze e sensazioni tattili... e mentre si baciano, entrambi, contemporaneamente scoppiano a ridere...
«Ahahahaha... mammamia...baci da schifo...»
«Guarda che nemmeno tu sei tanto brava sai... ahahaha...»
«Nessuno si è mai lamentato fino adesso...»
«Già... fino adesso»... si guardano negli occhi e si chiudono in un abbraccio stretto...
«Sei una persona fantastica Becky...»
«Anche tu D. sono felice di averti seguito ieri sera...»
«Son felice che tu l'abbia fatto»... si sciolgono e si allontanano l'uno dall'altro. Una piccola goccia scintilla nell'angolo dell'occhio tumefatto di lui, ma lei finge di non accorgersene.
«Ora devo andare - gli dice invece - Ho un appuntamento con alcune amiche... fra mezz'ora... mioddio è tardissimo...»
detto questo recupera la borsa e fa per andarsene... si blocca un attimo con la mano sulla maniglia.
«Ti saluto dalla finestra... così se piangi non me ne accorgo» le dice lui con voce un pò roca... in realtà è lui che non vuole farsi vedere in quelle condizioni... e infatti si avvicina subito alla finestra che dà sulla strada.
Rebecca si gira un attimo... Come prima, lui le dà le spalle... ma questa volta è vestito...
«Ciao» mormora...
«Ciao» risponde lui... ed è l'ultima cosa che si diranno.

Appena chiusa la porta alle sue spalle Rebecca comincia a correre giù per le scale... salta qualche scalino e rischia quasi di cadere... ha un attimo di sbandamento... 'mioddio che succede' pensa... la testa le gira un pò... la sente vuota e leggera, come stesse per arrivarle il mal di testa... ma si riprende subito e continua a correre imperterrita... esce trafelata dal portone e guarda in su verso quella che sa essera la finestra dove David la sta aspettando...
Guarda in alto... ma non c'è nessuno.
'Perchè non mi sta guardando... ha detto che mi avrebbe salutato'. 
E' allora che le viene in mente che non gli ha lasciato nemmeno il suo numero... e se non dovessero più vedersi... ora che ha trovato quella persona speciale, con la quale condividere momenti di tristezza e momenti di allegrezza, possibilmente più dei secondi, rischia di perderla perchè non gli ha lasciato il numero di telefono.
E' anche vero che sa dove abita, ma non può certo decidere di piombargli in casa all'improvviso quando le pare...
Così prende un pezzo di carta e ci scrive in fretta il numero di telefono.
Guarda di nuovo in alto Rebecca... ma lui non è lì... strano... in effetti anche la finestra le sembra diversa... mah... forse non ci vede bene, per via delle lacrime che le stanno appannando gli occhi... se li sfrega ben bene mentre guarda i nomi e le targhette sul citofono cercando il suo cognome...
Non lo trova... Lui e la sua mania di non mettere le targhette... 
Non c'è nemmeno una D. come sul campanello della porta.
Suona al portiere... Le viene aperto senza alcuna richiesta...
Lei risale le scale in fretta... sa dove deve andare... Lui probabilmente ha preferito non farsi vedere comunque...
Arriva finalmente sul pianerottolo, si ferma un attimo davanti alla porta, indecisa se bussare o suonare o aprirla direttamente.
Suona... una, due, tre volte... rumore di passi strascicati... 'dai sbrigati stupido che ho fretta...' pensa e il pensiero le rimane bloccato lì quando si ritrova a contemplare il viso rugoso e simpatico di una vecchietta dall'aria arzilla...
«Mi scusi signora, devo avere sbagliato porta...»
«Niente signorina... non si preoccupi...» ma mentre la vecchina sta per chiudere la porta Rebecca si rende conto che no... non ha sbagliato. Non ha nemmeno sbagliato piano... riconosce la porta... i cognomi delle altre targhette, la pianta finta vicino alla porta in fondo al corridoio.
No... non ha sbagliato... e allora si gira verso la vecchina che è rimasta a guardare l'espressione di smarrimento che le si è dipinta sul volto...
«Signora mi scusi... ma lei non conosce un ragazzo molto carino che abita da queste parti, cioè... non capisco... sono uscita da questa porta non più di 2 minuti fa...»
«No...signorina io abito qui da più di 30anni... e le assicuro che lei non l'ho mai vista prima... e non abitano bei figlioli da queste parti... lo saprei bene, altrimenti...»
«E allora io... mi scusi signora... la ringrazio molto... arrivederci» l'inutilità di continuare a chiedere informazioni alla signora le è ormai pù che chiara... c'è qualcosa che non le torna... cosa diavolo è successo... scende al piano di sotto ma non riconosce nessuna targhetta... e non ci sono punti di riferimento a lei conosciuti... sale di 2 piani... saltando quello della vecchietta... ma anche lì non riconosce cognomi nè altre cose... il piano è per forza quello... 'e allora David dov'è finito?' si chiede mentre aspetta l'ascensore....

2.

David sta alla finestra da ben 10 minuti... Non ha ancora visto Rebecca uscire dal portone... gli sembra un pò strano che ci stia mettendo così tanto... allora decide di andare a controllare per le scale... magari è rimasta lì a piagnucolare aspettandosi il suo conforto... 'donne' pensa tra se asciugandosi un pò di umidità dall'occhio sano. 
Apre la porta e la chiama... nessuna risposta.
Prende le chiavi, chiude la porta... la riapre perchè si è reso conto di essere ancora in boxer. Si infila un paio di Jeans, richiude la porta e scende le scale tranquillo... convinto che prima o poi la troverà.
Arriva davanti al portone senza averla incontrata... checcacchio... risale le scale... 'sarà andata in sù invece che in giù'... si rifà i suoi 3 piani... e sale gli altri 4 fino all'ultimo piano... per scrupolo sale anche la rampa che porta al solaio... nessuna traccia di Rebecca...
Allora David riscende tutti i piani fino al portone... suona dal portinaio... gli apre la signora Portinaio che lo guarda in faccia ed esclama...
«Uggesù... e che avete fatto in faccia ?...»
«Niente signora... non si preoccupi... ho solo sbattuto contro la porta...» 
«Vi siete fatto vedere da un medico...»
«Signora davvero... non è niente... piuttosto volevo chiederle... Non è che ha visto passare una ragazza carina... castana... occhi verdi... con una maglietta bianca ed un paio di jeans»
«Nossignore... non è passato nessuno dalle 2 di questo pomeriggio... voi siete il primo...»
«Ne è sicura ?»
«Sissignore... che la botta vi ha fatto male alla fiducia ?»
«No no... mi scusi per il disturbo... la ringrazio... arrivederci»
«Arrivederla...»

David non capisce... è di nuovo alla finestra che guarda giù in strada... aspetta ancora che da un momento all'altro Rebecca si materializzi ed esca dal suo portone... ma è già una buona mezz'ora che è lì e di lei nessuna traccia.
E mentre aspetta ancora l'unica cosa a cui riesce a pensare è un vecchio discorso che faceva con sua madre quando era piccolo...

«Mamma perchè mi hai chiamato David»
«Tesoro... perchè David è un bellissimo nome... è il nome di un ragazzo molto forte, che sconfisse un gigante di nome Golia... ti ho chiamato così perchè anche tu sarai forte un giorno...»
«Mamma...? »
«Dimmi tesoro...»
«...e se nascevo femminuccia come mi chiamavo ?» 
«Se tu fossi nato femmina ti avrei chiamato... 

Rebecca».

"And crawling
on planet's face
some innocents
called the Human race
lost in time
and lost in space
and in meaning"

Fine

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Bene.. spero non mi siano sfuggite troppe sviste e che le piccole modifiche che ho apportato abbiano ottenuto un effetto positivo sulla storia.
Chiedo scusa se vi ho annoiato...
Vi ringrazio per l'attenzione con cui avete letto (se l'avete fatto) e attendo commenti.

Buonanotte
V.

p.s. tutte le citazioni vengono (per chi non l'avesse capito o non avesse mai visto il film [vergogna] da "the rocky horror picture show")

p.p.s. spero che il finale sia chiaro... ^^ se lo capite siete dei geni... altrimenti è tutta colpa mia!



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