Due cigni 

parte VIII

di Hymeko


Kaede si fermò ad ammirare lo scintillio del sole riflesso sulle acque del lago. 
Il parco del Palazzo era inondato di luce, ma tanta lucentezza non filtrava minimamente nel suo cuore. 
Si sentiva molto fuori luogo, uno spirito invaso di tenebra in un giardino di luce. 
Il suo animo era ancora in pena, nonostante avesse ormai accettato la sua sorte. 
Sospirò. Aveva voglia di piangere... e se fosse servito a qualcosa, l'avrebbe fatto volentieri...la luce del sole, le farfalle che svolazzavano sui fiori, le api che ronzavano di corolla in corolla in cerca di miele sembravano quasi prenderlo in giro...la loro vita era così semplice e felicemente inconsapevole, non dovevano sottostare a nessuna regola amara...
Erano trascorsi pochi giorni dalla sua confessione ad Hanamichi, e da quella mattina non avevano più parlato del futuro che lo attendeva. 
A dire la verità avevano a malapena scambiato quattro chiacchiere... 
Non pensava che Hanamichi ce l'avesse con lui, ma reputava che lo shock non si fosse ancora attenuato...era normale, in fondo. 
Il rossino lo amava e lui...sposava un'altra. 
Sorrise tristemente. 
Sembrava uno di quei romanzi medievali, dove la principessa era segnata ad andare in sposa a un bruto ma alla fine arrivava l'eroe a salvarla... 
"Ma per me non ci sarà un '...e vissero tutti felici e contenti'..." mormorò... 
"...se almeno potessi evitargli questa sofferenza...non è giusto che anche lui debba piegarsi al mio destino...perché dev'essere coinvolto? 
Non basta che io sacrifichi il mio cuore? Perché deve farlo anche lui?" 
"Parli spesso da solo?" 
Kaede sobbalzò. 
Non si era accorto che una ragazza gli si era avvicinata. 
Alta poco più meno di uno e cinquanta, capelli castani lunghi fino alle spalle, viso insignificante, senza nessun tratto distintivo, occhi grandi un po' spaesati e non molto intelligenti... 
'Ma chi è questa?' 
"Chi sei?" 
"Non lo immagini?" 
Gli sorrise in un modo che doveva essere dolce nelle sue intenzioni, ma che a lui sembrò semplicemente ebete. 
Poi capì, e il mondo gli crollò addosso. 
Non poteva essere lei. Non doveva essere lei. 
'Dio, cos'ho fatto di male?' 
Pregando intensamente perché la sua supposizione si rivelasse errata, tentò una risposta: 
"Sei Haruko d'Akagi?" 
'Dì di no! Dì di no!' 
"Esatto, sono Haruko, sono davvero felice di rivederti" 
'Dio...' 
"Rivederti?" 
"Non ricordi? Ci siamo incontrati a Kanagawa, ed abbiamo anche ballato un valzer insieme..." 
............... 
"Ah sì, tu sei forse quella che mi ha pestato un piede?" 
La ragazza avvampò: 
"Ehm...scusami ancora...ero talmente emozionata..." 
"Lasciamo stare..." 
Non aveva voglia di sentirsi le sue scuse lagnose... 
Iniziò a camminare a lunghe falcate, e lei gli trotterellò accanto come un cagnolino festoso. 
Kaede sospirò. 
Era peggio di quanto potesse immaginare. 
'Ho bisogno di un'idea...per liberarmene!' 
Se l'avesse convinta che il loro era uno sbaglio, coinvolgendola in un discorso sul vero amore e cose simili, magari sarebbe riuscito a salvarsi...ok sposarsi per forza, ma almeno un minimo di decenza sua madre lo poteva avere nel scegliere la sposa! 
Si fermò all'ombra di una magnolia, e la guardò dall'alto, erigendosi in tutta la sua altezza: 
"Mettiamo le cose in chiaro. Conosci quello cui vai incontro?" 
Voce gelidamente distaccata. 
Lei si fece seria. 
"Sì, perfettamente" 
"Noi ci sposeremo solo per ragioni di stato" 
"Lo so" 
"Perché allora? Perché lo accetti?" 
"Potrei farti la stessa domanda" 
"Io sono costretto. Ho un dovere verso i miei sudditi. Tu no" 
"Hai ragione. Ma io sono innamorata di te" 
Kaede la vide distogliere lo sguardo mentre arrossiva furiosamente. 
"Che sciocchezza. Tu non mi conosci. Sei innamorata solo del mio aspetto" 
"Anche se fosse?" 
"Ma che razza di risposta è? Sei davvero tanto sciocca e superficiale? 
Non ti importa sapere che ti sposo per forza, e che non ti amerò mai?" 
Iniziava a scaldarsi. 
Lei però rimase impassibile, come si attendesse quella reazione. 
"Non vedo dove sia il problema. Sposerò il più bel ragazzo del mondo. Non mi importa se non mi amerai mai. Tu sarai mio" 
.................. 
Kaede non ebbe la forza di ribattere. 
Non credeva che esistesse una simile ragazza. 
Fredda e calcolatrice, frivola...lei lo voleva, e non si faceva nessuno scrupolo nei suoi riguardi... 
'Io dovrò vivere vicino a lei e non ad Hanamichi perché siamo due maschi? La mia vita con un essere tanto meschino?' 
"Vattene. Voglio rimanere solo" 
La ragazza fece una riverenza e se ne andò. 
Kaede si appoggiò al tronco e si lasciò scivolare fino a terra. 
'La mia esistenza dovrà trascorrere accanto una donna interessata solo alla mia bellezza...cosa accadrà, quando sarò vecchio e raggrinzito? Mi lascerà, o si troverà un amante? Ma perché mi preoccupo, poi? Non è diversa da coloro che mi hanno sempre circondato...a parte Hanamichi...ma lei...sarà la mia s-s-sposa, e io...dovrò fingere di amarla...amare un essere vuoto e senza dignità? Superficiale, insignificante, sciocca ragazza! Non capisci quanto mi fai soffrire? E tu, mamma, come puoi averla scelta per me? Cosa ti ha spinto? Sei forse convinta di poterla controllare meglio? Controllare cosa, poi? Il nulla?' 
Non poteva permettere che accadesse. Non poteva credere che sua madre avesse deciso così per lui... 
Un crampo gli serrò lo stomaco. Sentiva un brutto sapore in bocca. 
Corse in un cespuglio e vomitò fino a stremarsi. 

Kaede però non si arrese. Litigò molte volte con sua madre, nel tentativo di cambiare almeno la ragazza. 
Sua madre infine lo liquidò con un: 
"Gli inviti sono stati già spediti" 
......... 
La sera, Hanamichi ricevette un'altra telefonata disperata del ragazzo. 
Come quella mattina, si precipitò al Palazzo. 
'Cosa gli avranno fatto adesso? Non la smetteranno mai tormentarlo?' 
Questa volta Kaede lo attendeva vicino ad una fontana, nel parco che si arrampicava sul fianco di una collina. 
"Kaede?" 
Lui non alzò la testa. 
Hanamichi gli si sedette accanto. Fissò i riflessi sull'acqua, rispettando il suo silenzio: le luci delle stelle, una falce di luna sottile che saliva verso il suo momento di massima gloria, le chiome degli alberi, il suo volto e quello di Kaede...l'acqua tremò un istante, mentre il gioco di due insetti che sfioravano saltuariamente le superficie dell'acqua dava vita a cerchi tremanti che distorcevano i riverberi tramutandoli in immagini surreali, grottesche... 
La superficie lentamente tornò calma, e il rossino osservò il silenzioso compagno. 
Bastò la sua mancanza di espressione a convincerlo che era accaduto qualcosa. 
I suoi occhi erano di nuovo vacui, mentre i muscoli del viso parevano paralizzati. 
Allungò una mano, e gli sfiorò i capelli, aspettando che l'altro fosse pronto. 
Continuò ad accarezzarlo, nonostante Kaede non desse segni di accorgersene. 
............ 
"L'ho conosciuta" 
Un soffio, un pesante macigno. Il rossino allontanò la mano. 
Era superfluo dire chi... 
"Ah..." 
"Non ci sono parole per descriverla. Orribile, ma non basta. 
È interessata solo dal mio aspetto. Mi sposa perché il mio viso, il mio corpo le piacciono. 
Lo ho detto in faccia che non la amerò mai, ma lei ha risposto che non le importa, e che io sarò suo" 
Hanamichi si sentì morire. Il suo Kaede...il ragazzo che sapeva aver bisogno di dolcezza, comprensione, calore...tra le braccia di quella...stronza? 
"Posso chiederti di...starmi accanto?" 
"Kaede anche quando siamo lontani tutto il mio essere è sempre con te, lo sai! 
È sempre stato così, fin da quando ci siamo conosciuti...dal giorno in cui sei partito per tornare qui...hai portato via il mio cuore, con te. 
Sarà sempre così, te lo giuro. In ogni luogo, per ogni distanza" 
Finalmente il Principe mostrò un segno di reazione, arrossendo sulle guance. 
"Grazie...sei talmente dolce...lo so che sarai sempre vicino a me...sei l'unica cosa che mi spinga ad andare avanti...ma io prima intendevo il giorno delle nozze...vuoi essere il mio testimone? Lo so che sarà doloroso, ma...ne sarei davvero felice. 
Per me, sarebbe come sposare te...e forse tutto questo alla fine avrebbe un senso" 
.................. 
"...va bene, Kaede..." 
"Grazie, Hanamichi" 
Il rossino notò che alcuni diamanti si erano riaccesi, il quelle iridi blu. 
"Hanamichi...io farò di tutto per impedire questo matrimonio, ma...non posso prometterti un miracolo" 
"Non voglio un miracolo, voglio la tua felicità" 
"Allora speriamo..." 

Due mesi dopo, il Principe Kaede di Rukawa, erede al trono di Povel, prendeva in moglie Haruko d'Akagi. 
Hanamichi fece da testimone per Kaede. 
Il Principe chiuse gli occhi, quando dovette pronunciare la fatidica frase. 
Quando l'amico baciò la sposa, il rossino si ficcò le unghie nel palmo fino a farsi sanguinare la mano. 
Subito dopo la cerimonia, Kaede fu incoronato Re di Povel in seguito all'abdicazione della Regina Eleka per motivi di salute. 
Il viaggio di nozze durò tre settimane, e si svolse in una località segreta. 
Al ritorno, il portavoce della famiglia reale annunciò che la Principessa Haruko era incinta. 

Hanamichi si appoggiò alla stessa balaustra di quel giorno di tre mesi prima, in cui si era dichiarato. 
Sembrava passata un'eternità. 
Eppure gioiva nel tornarvi. Perché significava che vi era anche lui. 
Aveva giurato al suo cuore di smettere di provare sentimenti, di rendersi inaccessibile a qualsiasi tipo di emozione, ma non vi era riuscito. 
Anche se tentava di ingannarsi dicendosi che in fondo era meglio così per entrambi, in realtà malediceva senza sosta quella ragazza che lo aveva completamente per sé... 
Kaede non gliel'aveva mai presentata, e lui ne era felice. 
Quel giorno, alla cerimonia, gli era bastato. 
Non l'avrebbe sopportata, vista da più vicino. 
Kaede gli si appoggiò accanto, sussurrando: 
"Penso sempre a te..." 
"Hn?" 
"Ogni volta che...lo devo fare con lei, e sono davvero poche...io penso a te...e mi devo mordere le labbra, per non urlare il tuo nome" 
Il rossino non aveva mai visto Kaede arrossire tanto... 
"Kaede..." 
"Dovrebbe essere una femmina..." 
"Cosa?" 
"Secondo le ecografie al 90% sarà una femmina" 
"Ah..." 
"Senti...posso chiamarla Sakura?" 
............ 
"S-Sakura?" 
"Sì...mi ricorderebbe sempre te..." 
Lui abbassò lo sguardo...non era sicuro di volere che la figlia di Kaede si chiamasse così... 
"Kaede...no, per favore. Sarebbe troppo, almeno per me" 
.................. 
"Capisco...allora sceglilo tu, il nome" 
"Eh?" 
"Sì, sceglilo tu. Qualunque andrà bene" 
"Ma sei sicuro?" 
"Assolutamente" 
Hanamichi si morse le labbra... 
"Che ne dici di...Yukiko? Penso che...sia adatto" 
(figlia della neve; n.d.my_brother) 
Kaede lo guardò soppesando la proposta. 
"Sì...mi piace...è perfetto...in ogni senso" 
.................. 
"Ru..." 
"Hn?" 
"...avrei preferito non dover essere nella situazione di scegliere un nome per tua figlia..." 
"Lo so...mi dispiace...che tu sia stato trascinato nel gorgo della mia sorte" 
"Ehi...come sei poetico!" 
"Dici?" 
"Già!" 
"Sarà la disperazione..." 

Otto mesi dopo, nacque Yukiko. 
Ad Haruko non piacque quel nome, ma Kaede non le diede retta, quando glielo disse. 
Ignorò la sua osservazione in una tale maniera, che se lei gli avesse riferito che a cena nel centrotavola ci sarebbero state rose color pesca al posto di quelle bianche, la reazione sarebbe stata la stessa. 
La bambina assomigliava solamente al padre: capelli neri, pelle di porcellana, labbra sottili e due occhi blu cobalto scintillanti. 
Era veramente bella. 
Il regno se ne innamorò subito, e altrettanto fecero Kaede e Hanamichi. 
Il primo riversava su di lei tutto l'amore che aveva dentro, non potendolo destinare alla persona che amava e non volendolo donare alla moglie, era naturale che avesse la figlia come sfogo. 
Hanamichi invece coccolava lei come non poteva fare con Kaede. 
Poteva baciarla, abbracciarla e giocare con lei, non con lui. 
Yukiko divenne così il punto di unione dei loro sentimenti. 
La bambina si affezionò subito ad Hanamichi e al resto della squadra. 
Haruko tentò di impedirgli di condurla agli allenamenti, ma Kaede la guardò schifato e senza dirle una parola fece come voleva. 
Lui infatti la portava regolarmente agli allenamenti dei Silver Fox, e lei, per nulla spaventata dal rumore dei palloni, se ne stava per ore a guardare quei ragazzoni alti alti che saltavano e giocavano con quelle buffe sfere arancioni. 
La cosa che le piaceva di più era quando il pivot della squadra la innalzava in alto, e rideva battendo le mani entusiasta dell'altezza dove giungeva...il giocatore superava sia Kaede che Hanamichi, e quindi la poteva sollevare più in alto. 
Impazziva per l'altezza cui poteva arrivare. 
Quell'anno, come un regalo di nozze in ritardo, Povel vinse il suo secondo scudetto, e Hanamichi fu nominato Mvp del Campionato. 

L'estate passò veloce, e arrivò l'autunno. 
Yukiko aveva quasi quattro mesi e mezzo. 
(spero di non aver sbagliato i conti...n.d.Hymeko) 
e il campionato stava per ricominciare. 
Hanamichi riprovò a telefonare a Kaede. 
Come nei tre giorni precedenti, trovò la segreteria telefonica. 
E ancora quel terribile messaggio che lo stressava. 
'Maledizione Kaede!' 
"Kaede, sono io. Tra tre giorni vado via per quarantotto ore, e vorrei vederti prima di partire. È urgente, richiamami appena puoi, ok? Non spengo il cellulare. Coccola la piccola anche per me" 

Hanamichi salì sulla scaletta dell'aereo, gettando un'ultima occhiata malinconica al paesaggio. 
Kaede non l'aveva chiamato. 
Tenne acceso il telefonino, come promesso. 
Non squillò neppure una volta. 
Tornò a Povel in una piovosa sera inoltrata, e si sentì improvvisamente invaso dal rimorso. 
Era giusto quello che aveva fatto? Non si erano neppure sentiti una volta... 
'Sì che è giusto. Lo hai appena detto...non ti ha mai chiamato! Non ha ascoltato nemmeno una volta la segreteria?' 
Prese un taxi, tornò a casa e cenò, tentando di ignorare il suo cuore che urlava la parola traditore. 

Mentre Hanamichi mangiava, Kaede ascoltò la segreteria, trovando il messaggio del ragazzo. 
'Ma di quand'è? Oh cavolo, ma sono passati sei giorni! Si sarà arrabbiato sicuramente...che faccio? Lo chiamo adesso o domani mattina?' 
Si soffermò a pensare, allungò la mano verso la cornetta e iniziò a comporre il numero. 
"Siamo spiacenti di informarla che il numero da lei selezionato non è momentaneamente raggiungibile. La preghiamo di richiamare, grazie" 
'Ha staccato il telefono...proviamo col cellulare...' 
Stesso risultato. 
"Hana..." 

La mattina successiva, Kaede annullò tutti gli impegni del pomeriggio, e dopo pranzo si diresse verso la casa dell'amico. 
Yukiko fece molte scene per andare con lui, ma la affidò alla tata. Poteva essere una cosa lunga e complicata, non poteva permettersi di badare anche a lei. 
Percorse a piedi la poco distanza che separava le loro abitazioni, camminando velocemente e salutando con un cenno i suoi sudditi. 
Bussò, e poco dopo si trovò davanti un affaticato Hanamichi in tuta con in mano un grosso rotolo di scotch marrone da imballaggio. 
Kaede lo guardò incuriosito: 
"Che fai? Porti delle cose in soffitta?" 
"Spiritoso. Entra" 
Il salotto era pieno di cartoni. 
"Ma che succede?" 
"A quanto pare non hai letto i giornali o ascoltato i Tg ultimamente, vero?" 
Al Principe non piacque quella nota di duro sarcasmo. 
"No, perché? Cos'è successo?" 
Il rossino si limitò a chiudere uno scatolone, senza rispondergli. 
Kaede sbuffò: 
"Senti, lo so che ti ho trascurato, e che non ti ho chiamato per tutto questo tempo...mi dispiace, lo sai; ma non ce la faccio a fare tutto. Sono troppo impegnato. Solo ieri sul tardi sono riuscito ad ascoltare la segreteria" 
Hanamichi si sollevò e lo fissò: 
"È proprio questo il punto. Sei troppo impegnato...per me" 
'Che sia gelosia verso il mio ruolo? O mi vorrà tenere il muso perché l'ho lasciato in disparte?' 
"Dai...lo sai che.." 
"Vado a giocare nell'Nba. Parto fra una settimana" 
La bocca di Kaede rimase aperta. L'incarnato, già pallido di suo, divenne esangue. Non batté le palpebre per parecchi secondi. 
Sembrava una statua di cera. 
"Ho firmato ieri mattina prima di prendere l'aereo e tornare qui. 
Un contratto di due anni, con opzione per altri due. Giocherò negli Orlando Magics..." 
".................." 
"...è scritto in prima pagina, sul giornale di oggi" 
Indicò dei fogli sparsi, e su una facciata campeggiava l'immagine del rossino alle prese con un dunk, e a caratteri cubitali il titolo: VOLA NELL'NBA! 
Kaede rimase in silenzio, incapace di parlare. 
Improvvisamente il cuore aveva cessato di funzionare a dovere. 
Non riusciva a reggersi in piedi, scosso da un uragano di emozioni contrastanti...felicità per l'amico, rabbia, invidia, gelosia...ogni sensazione si scagliò contro l'altra, facendolo vacillare. 
Si accasciò su una poltrona, senza smettere di guardare il giornale.
"M-m-mi lasci?" 
bisbigliò. 
"Non vorrei, ma...io non sto vivendo, Kaede" 
"Non capisco. Hai detto di amarmi" 
"Infatti ti amo. Ma non posso continuare a macerare in questo amore impossibile...da cui non ho nulla..." 
Il moro scattò: 
"Vuoi fare sesso con me, è questo che vuoi? Perché se è solo per questo, allora rimediamo anche subito!" 
Si tolse il maglione e lo gettò su una sedia, ma lo sguardo spento di Hanamichi lo fermò. 
"Non è una questione di sesso...ma di amore. Io non ce la faccio più a vivere senza incontrarti, nonostante siamo tanto vicini...e non riesco più a sopportarti accanto a quella donna, che ti prende a braccetto, che ti sfiora come vorrei poter fare io...ma non posso, e mi sto consumando in un vicolo cieco...io sto male, Kaede. Non immagine neppure le notti che ho passato in bianco, sognando di poter stare con te, costruendomi fantasie dove noi due eravamo felici insieme...ma sono solo sogni, e non posso più vivere di illusioni..." 
"E non pensi a me? Credi che per me sia facile, starti lontano?" 
"No...ma io non ho nulla, qui" 
"Non hai nulla? Hai me! Dunque è questo ciò che tu definisci amore? Chiamarmi nulla?" 
"No...io ti amo...ma non posso rimanerti accanto, non posso vederti, riusciamo a stento a parlare...tu non sei solo, io sì" 
"E dimmi, cos'ho io più di te?" 
Kaede iniziava a scaldarsi...e un indesiderato bruciore gli tormentava gli occhi. 
"Hai una figlia splendida. Dei sudditi che ti adorano. 
Rispondi tu riguardo me, adesso, alla stessa domanda" 
"I sudditi che mi adorano sono i tifosi che impazziscono per te, e soprattutto hai me!" 
"No, non ho te. Torniamo al discorso di prima. Non hai ascoltato il mio messaggio fino a ieri. 
Sei giorni, Kaede...sei troppo impegnato per me, perfino per le decisioni più importanti...pensi che non te ne avrei voluto parlare? Che mi sia piaciuto tenerti all'oscuro di tutto? Ho provato a chiamati per non so quanto, ma ho sempre trovato la segreteria...tu ormai appartieni al tuo ambiente, e io non posso più neppure avvicinarti...non ce la faccio a dividerti con il resto del mondo. Mi dispiace, ma devo andarmene...ne va della mia salute psichica e fisica" 
Il viso del Re si contorse in una smorfia rabbiosa. 
Hanamichi si preparò a sostenere la sfuriata. Sembrava stesse per scaricare tutto il risentimento accumulato nei giorni dal matrimonio; ma inaspettatamente rimase in silenzio, le belle labbra frementi. 
"Kaede..." 
"Zitto, ipocrita!" 
"Cosa?!" 
"Hai sentito bene! Sei solo un ipocrita, un bugiardo, un voltafaccia! Hai detto che mi saresti sempre rimasto accanto...e adesso te ne vai!" 
"Io ti sarò sempre vicino. Lo sai" 
"Pensi che mi basti avere un pensiero? O una telefonata una volta alla settimana?" 
"Kaede..." 
"Sei un vigliacco! Lo so che è difficile, cosa credi? Non sei tu quello sposato con una persona che odi! Ma appena ti si presenta una possibilità, tu scappi! 
È questo il famoso amore che provi per me? Conto così poco? I tuoi sentimenti non sono nulla, se appena ricevi una nuova proposta te ne vai, senza cercare di affrontare i problemi!" 
"Non è una nuova proposta. Me l'avevano già chiesto l'anno scorso" 
"Cosa?" 
"Subito dopo che abbiamo vinto il campionato...mi è arrivata la telefonata del responsabile degli acquisti di Orlando, chiedendomi se volevo passare da loro...io non sapevo che fare, e ne volevo parlare con te, ma tu poi...tu mi hai detto che ti sposavi, ed eri così giù...non potevo lasciarti da solo, non ne avevo il cuore, e ho chiesto di rimandare per un anno" 
'Se quel che dice è vero...lui ha trascorso un anno d'inferno solo per me...' 
Scosse la testa. 
"Me lo avresti dovuto dire" 
"Per cosa? Per darti un'altra preoccupazione?" 
Kaede lo fissò. Non poteva perderlo. Non poteva rimanere senza di lui. Senza la sua luce, la sua vita, la sua aria. 
Meglio la morte. 
'Io ho buttato all'aria le difese del mio cuore per te...e ora tu mi fai questo? A cosa è servito imparare ad ascoltare i miei sentimenti, se tu mi ferisci e cospargi di sale i tagli che mi provochi? Non era meglio continuare a essere l'insensibile che ero?' 
"No..." 
infine sussurrò. 
"...tu non ci vai" 
"Kaede...non me lo puoi impedire" 
"Ordinerò di farti arrestare" 
"Kaede..." 
"No! Sei un egocentrico! Non mi puoi lasciare qui da solo! Non te lo permetterò mai!" 
Uscì a passo di carica dalla porta, senza salutarlo. 
"Kaede..." 

Una settimana dopo... 
Il Re era chiuso nel suo studio. 
Non aveva più parlato con Hanamichi. 
Anzi, sillabava a malapena parole dolci a sua figlia. 
Per il resto rimaneva sigillato nel suo rifugio, a rodersi di rabbia e di dubbi, chiedendosi quale fosse la cosa giusta da fare. 
'Ho esagerato...mi sono lasciato prendere dalla rabbia...non ho neppure considerato il suo punto di vista, non l'ho ascoltato...che cosa devo fare? 
Chiamarlo...o aspettare che lo faccia lui? E se non lo fa...ci siamo lasciati in malo modo...anzi, sono stato io a lasciarlo con parole piene d'ira...non volevo litigare con lui, ma non sono stato in grado di controllarmi...e ugualmente non voglio che se ne vada...cosa devo fare? Rassegnarmi e rimanere ancora solo?' 
Guardò l'ora. 
L'ultimo aereo del giorno per gli Stati Uniti sarebbe partito di lì a poco. 
Bussarono alla porta. 
"Avanti" 
Il maggiordomo entrò e gli consegnò un grosso pacco. 
Kaede incuriosito aspettò che se ne fosse andato, poi lesse il bigliettino. 
"Ti amerò in eterno, Tensai" 
Al Principe quasi venne un colpo. 
Stracciò la carta, e aprì la scatola. 
In una busta di carta c'era il suo maglione, lavato e stirato. 
Kaede ne inspirò il profumo...sapeva di violetta, il fiore preferito dal rossino. 
Poi trovò un pacchetto più piccolo, e una rivista arrotolata. 
'Ma che mi ha mandato?' 
Sulla rivista c'era un secondo bigliettino: 
"Apri prima il pacchetto" 
Kaede sospettò che contenesse qualcosa di fragile, e scartò con delicatezza il dono. 
Sotto la carta c'era uno strato di cellophane per imbottiture 
(quello con le bolle, che sono tanto divertenti da far scoppiare ^_^ n.d.Hymeko) 
e all'interno... 
Kaede rimase senza fiato. 
Il pacchetto racchiudeva un cigno di cristallo, lungo circa dieci centimetri e alto al massimo un po' più della metà, ed era assolutamente meraviglioso. 
Il collo sottile si piegava in una curva perfetta scendendo elegante fino al petto, che si univa al dorso che a sua volta si slanciava verso l'alto grazie a due aggraziate ali, due morbide curve che stendevano le loro punte verso una coda un po' arruffata...sembrava un vero cignetto, tant'era perfetta la sua realizzazione. 
Kaede lo accarezzò con prudenza, timoroso di rovinare quel bellissimo gioiello... 
Lo spostò piano, rimirandolo da tutti i lati, apprezzandone ogni minimo particolare. 
Poi notò un dettaglio. 
Afferrò delicatamente la statuetta e la esaminò alla luce. 
"Gli occhi sono castani...sono come i suoi!" 
Hanamichi aveva fatto realizzare quella riproduzione appositamente per lui... 
Tornò alla scrivania, e posò il regalo di fronte a lui, continuando ad ammirarlo. Era estasiato da quell'oggetto. Gli infondeva bellissime sensazioni. 
Pace, armonia, e...vicinanza. Non si sentiva solo, mentre lo ammirava. Chiuse gli occhi, immaginando di nuotare in un laghetto accanto a quel cigno leggiadro. 
'Che sia il suo significato? Se tu non puoi essere qui, mi terrai comunque compagnia grazie a questo piccolo splendore? Sei romantico...' 
Il suo sguardo si posò sul giornale...guardò la copertina bordata di rosso. 
"Fuoco" era il nome della rivista. 
Iniziò a sfogliarla attentamente, cercando di capire perché gliel'avesse regalata. 
Doveva esserci qualcosa di speciale, un significato legato a loro due, qualcosa che solo loro potevano capire...ma cosa? 
Vagliò con attenzione ogni pagina, paragrafo per paragrafo, fino a quando... 

"Chissà se l'ha già trovato...e se ha gradito... 
Kaede...addio. O arrivederci, se lo vorrà il destino" 
Hanamichi Sakuragi salì sull'aereo che l'avrebbe portato lontano da Povel. 
In cima alla scaletta, si volse per un ultimo addio verso il Palazzo, di cui vedeva solo alcune guglie. 
"Sii comunque felice, Kaede...e dimenticami, se puoi" 

...la metà inferiore delle pagine era occupata dalla foto di due cigni con i piccoli. La didascalia, parzialmente evidenziata in rosso, spiegava: 
"Una famigliola di cigni: sono uccelli molto fedeli (anche quando formano coppie omosessuali)..." 
"È questo che vuoi dirmi, Hanamichi? Tu sei quel cigno...e mi sarai sempre fedele..." 
Chiamò il maggiordomo. 
"Ascoltami bene. Vai dal miglior gioielliere di tutta Povel con questo cigno e un mio primo piano. Ordina un cigno identico, ma al posto degli occhi castani li deve avere del mio stesso blu, mi sono spiegato?" 
"Sì, maestà" 
"E se il cignetto verrà minimamente danneggiato reintrodurrò la tortura, e non scherzo" 
"Ho capito, maestà" 
"Puoi andare" 
La porta si chiuse silenziosamente. 
Kaede comprese appieno ciò che aveva fatto quella mattina. 
Hanamichi gli aveva appena giurato amore eterno e incondizionato, in ogni luogo e in ogni circostanza. 
Appoggiò la testa sulle braccia incrociate, e rimase a lungo così. 

Il cigno fu pronto in quattro giorni. Era in tutto identico a quello di Hanamichi, occhi a parte. 
Li esaminò entrambi. 
"Splendidi" 
Sorridendo, li mise uno di fronte all'altro e unì i due becchi in un bacio casto. 
"Ma..." 
Non si era accorto che ognuno dei due colli era la metà esatta del contorno di un cuore...ora che erano uniti, il cuore era completo. 
"Noi siamo due cigni, ma i nostri cuori in realtà sono uno solo" 

Fine 




fine ottavo capitolo, vorrai dire, n.d.Ru 
no, fine; n.d.Hymeko 
cosa???!!! E tu mi lasci sposato con la mentecatta e mandi il mio Do'hao in Nba? Prosegui subito questa storia e falla finire bene! n.d.Ru 
non ci penso nemmeno! n.d.Hymeko 
mi sono fatta Rukawa! Mi sono fatta Rukawa! n.d.Haruko giubilante mentre sbava sulla volpe 
che schifo! Sparisci, demente! n.d.Ru 
ehi! Non trattare male Haruko! n.d.Gorilla che tenta di dare un pugno a Ru 
ehi! Non trattare male Ru! n.d.Hana che protegge Ru 
mi sono fatta Rukawa! Questa era una RuHaruko! Grazie Hymeko! n.d.Haruko 
che schifo!!!!!!!!! n.d.Ru+Hana+Hymeko+tutti (escluso il Gorilla) 
ma come osate! n.d.Gorilla (appunto...) 
(rissa generale) 
ok, disclaimers: tutti i nomi, personaggi, frasi etc appartengono ai rispettivi proprietari. 
La rivista scientifica esiste realmente, così come è apparso sul serio l'articolo da cui ho tratto la frase sui cigni. Penso che abbiate capito di che mensile si tratti. 
La trama della fic invece è solo mia (capito, Sil-chan e Ale-chan?). 
La dedico al sensei Inoue, a Sil-chan e Ale-chan che hanno cercato in tutti i modi di farmi cambiare il finale, a Kia-chan che è appena tornata e ad Aly-chan che è da troppo che non sento, a Enys, Aerie e Ria promettendo che non lo faccio più, e a tutte le webmistress che mi pubblicano. 
Vi voglio un mondo di bene 
Hymeko
P.s. Penso che finora questa sia la mia miglior fic in assoluto. Ditemi che ne pensate! 



Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions