Due cigni

parte VI 

di Hymeko



Il telefonino squillò. 
Kaede appoggiò il libro al comodino, prese il cellulare e si massaggiò gli occhi. Non era tardi tardi, ma voleva finire il capitolo prima di piombare nel suo sonno leggendario...la biografia di Michael Jordan meritava un po' di impegno! 
"Pronto?" 
chiese assonnato. 
"Kaede!!!!!!!!" 
La voce squillante di Hanamichi lo svegliò dal suo torpore. 
"Hanamichi?" 
"Sì!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" 
'Sembra euforico...' 
"Ehi Hana, ma cos'hai? Sprizzi felicità! E che ore sono da te in Giappone?" 
"Oh, è mattina presto, ma chi se ne frega!!!!!!!!!!!!!!" 
"Ma che hai?" 
"Prova a indovinare?" 
"Mi spieghi come faccio?" 
"Non ci crederai mai...ho firmato un contratto con la squadra di basket dei Silver Fox...vengo a giocare a Povel, Kaede!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" 
Il Principe spalancò gli occhi: il suo amico...unico amico...a Povel? 
Non riuscì subito a rispondere...improvvisamente, uno dei suoi sogni si realizzava... 
"Ehi Ru, ci sei o ti sei addormentato?" 
"Eh? Ah...v-v-vieni davvero a giocare qui? N-n-non stai scherzando, vero?" 
"Certo che no! Ma ci pensi? Non dovremo più aspettare l'estate per vederci!" 
'Eccome se ci penso, amico mio...non puoi neppure immaginare quante volte l'ho sperato...e adesso si avvera...' 
"Q-q-quando arrivi?" 
"Tra una settimana, verso le otto di sera, poi il giorno dopo ci sarà la presentazione ufficiale alla stampa e ai tifosi" 
"...vengo a prenderti all'aeroporto!" 
"Ma sei scemo? Non ci provare neanche!" 
"Eh? Ma perché?" 
Kaede sentì la voce dell'amico cambiare: da alta e un po' esagerata, divenne calma e profonda. 
"Ti vorrei chiedere di non vederci, almeno per un po', e di non far sapere che siamo amici" 
"...perché sono..." 
"Sì. Tu sei l'erede al trono, non voglio che pensino che un giovane giapponese sia stato scelto per le sue amicizie invece che per il suo (smisurato) talento. 
Inoltre, non voglio che usino me per arrivare a te" 
".........capisco. Dimmi, per quanto dovrà durare?" 
"Non lo so, il tempo necessario perché tutti mi conoscano e mi giudichino solo per quello che sono" 
"Sei davvero cresciuto...non mi ricordavo fossi così profondo..." 
"Ehi! Come osi offendere il sublime Genio dandogli del superficiale?" 
"Ecco, adesso ti riconosco, Hana-chan...ci terremo in contatto via telefono, vero?" 
"Ma certo, e poi farai delle uscite ufficiali, no? Verrò di certo a vederti!" 
"Saluterò solo te..." 
"Mi sembra il minimo!" 
.................. 
"Ti aspetto...a presto, Hanamichi" 
"A presto, Kaede" 

Otto giorni dopo, Hanamichi Sakuragi, giapponese, 20 anni, veniva presentato come nuova ala piccola della squadra dei Silver Fox, che militava nel vicino campionato tedesco. 
Oltre a essere un componente della squadra, avrebbe frequentato l'università di Povel grazie a una borsa di studio. 
Il ragazzo fece subito un'ottima impressione sui suoi tifosi: non tanto per l'altezza o il colore dei capelli, in fondo non così insoliti in Europa, ma perché era chiaro che aveva studiato la loro lingua, e risultava tanto simpatico quando parlava in quel suo modo sgrammaticato e tutto storto, sbagliando quasi tutta la sintassi ma perseverando nel tentativo di migliorare... 
(un po' alla Irvine... In sostanza...adorabile!!!!!!!! n.d.Hymeko) 
...insomma, il brio e la genuinità di quel ragazzo coi capelli di fuoco aveva conquistato tutti. 
E al primo allenamento a porte aperte...bè, ora i Volpacchiotti d'Argento sapevano di avere un eccellente rimbalzista...che non disdegnava i dunk e i recuperi impossibili. Insomma: ottimo giocatore, trascinatore sul campo, affabile, gentile e parlava la loro lingua...era impossibile che i tifosi non lo adottassero! 
E gli avevano già affibbiato un soprannome: il Rossino Volante! 
Il suo nome fu presto sulla bocca di tutti, e anche nella famiglia reale si iniziò a parlare di lui... 

"Buon pomeriggio, Kaede" 
"Mamma?" 
"Posso sedermi?" 
"Ma certo!" 
Il ragazzo scostò i libri dalla panchina e la regina si sedette accanto a lui. 
"Allora, come stai?" 
"Benissimo, come mai mi domandi questo?" 
"Mi sembri euforico..." 
"Sul serio?" 
"Già...è forse a causa di un certo Rossino Volante?" 
"Eh?" 
Kaede si concentrò intensamente su una formichina che passava di là... 
"Avanti, credi che non l'abbia collegato col ragazzo con cui sei sempre andato in vacanza? Anche se devo ammettere che è decisamente migliorato da quando l'ho visto...è molto maturato, più elegante, aggraziato nei movimenti...fluido, naturale...non male, davvero. Un bel ragazzo. Penso che farà una strage di cuori, anche se a quanto ho sentito ha già iniziato..." 
"....." 
"Però...mi stupisco che tu non sia ancora andato a trovarlo, Kaede" 
"...è stato lui a chiedermi di non farlo" 
La regina Eleka alzò un sopracciglio. 
"Eh come mai?" 
"Lui...non vuole...che la gente pensi che è stato favorito perché..." 
"Perché è tuo amico"  completò la madre. 
"S-s-sì..." 
"Ho capito. 
..................... 
Sai, questo ragazzo mi piace sempre di più. Non solo è riuscito a fare breccia nel muro che ti serrava, ma è anche serio e onesto...sono molto lieta che tu abbia un amico così, Kaede" 
"Grazie, mamma" 
"Non mi ringraziare...piuttosto, perché non gli proponi un...come lo chiamate? Un match di basket a due..." 
"Un one on one?" 
"Sì, ormai è nel cuore di tutti, con o senza di te..." 
"Sai...era tanto che desideravo sentire simili parole..." 

Kaede si sedette sotto l'ombra di una quercia slanciata. 
Faceva caldo, anche sotto quei rami frondosi...il sole filtrava sbarazzino tra le foglie, disegnando pozze di luce sul terreno...gli uccelli cantavano, e due farfalle svolazzarono attorno al suo capo, giocando a rincorrersi. 
Il luogo era nascosto, lontano dai sentieri principali del parco, e così nessuno lo disturbò, mentre aspettava. 
Era in anticipo, ma non gli importava. Non era riuscito a rimanere a palazzo... 
'Chissà com'è adesso...certo che è una strana domanda, visto che ci siamo visti due mesi fa...ma mi sembra così strano, sapere che è qui...' 
Chiuse gli occhi. 
Le immagini della loro ultima vacanza insieme scorsero rapide nella sua mente...avevano visitato tutto il Giappone, da nord a sud, viaggiando sullo Shinkanzen...Kaede aveva sempre desiderato visitare il paese in quel modo...erano partiti da Sapporo, per poi recarsi a Sendai, Mito, una settimana solo per Tokyo, e non era bastata, poi il monte Fuji, Nagoya, Kyoto, in particolare i templi Kiyominzudera, Kinkakuji e Ryoanji; poi Kobe, le due città devastate dall'atomica, l'aeroporto di Kagoshima e la partenza per le isole di Okinawa...non si era mai divertito tanto al mare, che oltretutto non gli era mai piaciuto...era un ragazzo di montagna, lui! Aveva avuto paura, quando quel pazzo di Hanamichi lo aveva costretto a fare immersione subacquea...era terrorizzato dalle storie che aveva sentito sulle conseguenze dell'embolia gassosa...ma l'amico gli era sempre rimasto accanto, e tutto era filato liscio...e lui si era reso conto di come l'immersione avesse gli stessi rischi di qualsiasi altro sport... 
Era stata bella, quell'estate. Non solo perché la loro vacanza era durata di più. 
Kaede si era lasciato completamente andare, e aveva intensamente assaporato ogni istante, godendo della letizia che la vita gli offriva...non aveva pensato al suo futuro, in quei giorni lieti. 
Anche Hanamichi se n'era accorto. 
Una sera, mentre bevevano un cocktail seduti sugli scogli aspettando che il sole tramontasse, l'aveva colto alla sprovvista: 
"Ti stai divertendo, vero?" 
"Hn..." 
"Non ti smentirai mai...eppure ho ragione" 
"Come puoi dirlo?" 
"Perché non ho bisogno di attendere che il sole affondi nell'orizzonte...le stelle vivono nei tuoi occhi, Kaede. E non avevano mai scintillato così tanto" 
Non aveva ancora capito se era arrossito o no...ma comunque sia, Hanamichi si era disteso concentrandosi sul cielo che si tingeva progressivamente di oro, rosa, viola e blu, non insistendo oltre... si era così sorpreso...Kaede non pensava di poter esprimere tanto platealmente i propri sentimenti, o forse, era il rossino che riusciva ad andare oltre la sua maschera...comunque sia, quel giorno il Principe aveva capito... 
.................. 
Hanamichi era lì, seduto accanto a lui, che lo guardava divertito. 
"Buon pomeriggio, Kaede. Sei finalmente tornato sulla terra?" 
"D-d-da quanto sei qui?" 
"Un quarto d'ora, più o meno...ma era uno spasso, vederti assorto in chissà quale mondo..." 
"Uno spettacolo? -____-;;;?" 
"In senso buono..." 
"Ti meriteresti un pugno..." 
"Che bel benvenuto..." 
"...ma sono felice che tu sia qui" 
"Anch'io, Kaede, anch'io..." 
Nessuno disturbò il ricongiungimento dei due vecchi amici... 

"Va bene, basta per oggi. Avete giocato tutti molto bene, se andate avanti così diventerete una squadra davvero molto affiatata" 
"Grazie, allenatore" 
"Andate a cambiarvi, e fatevi una bella doccia! Domani vi voglio belli carichi, d'accordo?" 
"Sissignore!" 
Hanamichi si avvicinò all'allenatore: 
"Ehm...coach?" 
(per comodità dei lettori e delle scrittrice, facciamo finta che Hanamichi abbia imparato perfettamente la nuova lingua; n.d.Hymeko) 
"Dimmi, ragazzo mio" 
"Starei aspettando un mio amico, appassionato di basket, e vorrei sapere se posso ehm...usare la palestra per un one on one con lui...è realizzabile, per caso?" 
"Ma certo, ragazzo mio. Non ti nego certo una sciocchezza del genere. Ti lascio le chiavi, poi dalle al custode, ok?" 
Hanamichi si rilassò: non sapeva ancora bene come funzionassero lì gli orari... 
'Ma a quanto pare è bastato il mio enorme talento di Tensai per farmi avere una piccola agevolazione...sono davvero mitico!' 
"E dimmi, Hanamichi, è un vero appassionato?" 
"Sì, ama follemente il basket" 
"Davvero? È bravo? E lo conosco, per caso?" 
'Se è abile quanto lui, potrei chiedere ad Hanamichi di convincerlo a entrare in squadra...' 
"Sì, lo conosce di sicuro, ed...è un giocatore eccellente, quasi al mio geniale livello!" 
'Davvero? Devo assolutamente vedere chi è!' 
"Il solito megalomane!" 
Una terza voce li interruppe. 
L'allenatore vide lo sguardo di Hanamichi superarlo, e il suo volto allargarsi nel sorriso più radioso che gli avesse mai visto sul volto. 
"Ha parlato! Era ora che arrivassi, stavo facendo la muffa!" 
L'allenatore si girò, pronto a presentarsi, ma non ne ebbe la voce. 
Un ragazzo moro, alto e molto famoso era appoggiato alla porta. Indossava una tuta e aveva in mano una palla da basket. 
La mascella del coach toccò il terreno...aveva davanti...l'Erede al trono! 
'Non può essere! È un'allucinazione! Adesso aprirò gli occhi e lui sarà sparito...' 
Ma il Principe non spariva, anzi...si staccava dalla porta e si avviava verso di loro...no, verso di lui. 
"Mi spiace disturbarla, allenatore. Vorrei chiederle di poter giocare un po' con Hana-chan qui in palestra, se è possibile" 
"Tutto a posto Kaede, gliel'ho già chiesto" 
"Ah" 
'Hana-chan? Kaede?' 
"Sai, credo che il tuo arrivo lo abbia scioccato..." 
"Dici?" 
"Bè, non capita di trovarsi tutti i giorni davanti a te...in tuta da ginnastica!" 
"Hn" 
"Proviamo a sgelarlo...ehi mister? È ancora tra noi?" 
L'uomo sussultò, e fissò a occhi spalancati Kaede. 
"Ma ma ma ma ma...insomma...cioè...quindi...lei è...e tu...voi siete..." 
Kaede decise di prendere la situazione sotto il suo controllo. 
"Sì, sono l'Erede al trono, ma la prego di darmi del tu e di chiamarmi Kaede" 
"Eh? o////////////////O" 
"Lo so che può apparire informale e molto fuori dall'ordinario, ma su un parquet io sono solo Kaede" 
"C-c-come v-v-volete..." 
Kaede sorrise: 
"Molto bene" 
"Scusate...se non sono indiscreto, ma voi due... Hanamichi, è lui...quel tuo amico che aspettavi?" 
"Sì, esatto. Vede mister, noi ci siamo conosciuti quattro anni fa, a Kanagawa, quando Kaede e la sua famiglia sono venuti in visita al nostro Imperatore. Siamo diventati amici, e abbiamo giocato spesso a basket insieme" 
"o_O" 
"Esatto" 
"Ma perché non l'hai detto subito?" 
Sakuragi arrossì un po': 
"Bè, non volevo si pensasse che sono un raccomandato" 
".............................." 
"Possiamo giocare, adesso?" 
L'allenatore si rese conto che stava intralciando i due... 
"Oh sì, non c'è problema...posso restare a guardarvi?" 
I ragazzi si scambiarono un'occhiata, Kaede alzò le spalle, e Hanamichi rispose: 
"Visto che per lui non ci sono problemi, non ce ne sono neppure per me. 
Ai 20, e chi perde paga la cena, ok?" 
"Ok" 
I due ragazzi iniziarono la partitella, sotto lo sguardo confuso e ancora un po' scioccato dell'allenatore. 
Lo scontro si risolse in favore di Kaede, ma solo per un punto. 
Il mister era allibito: 
'Non avrei mai pensato che sapesse giocare tanto bene...' 
"Mister, la ringrazio di averci permesso di usare la palestra" 
"Ma figurati, anzi, è stato un piacere vedere qualcuno combattere ad armi pari con quel bestione di Hanamichi" 
"Ehi!" 
"Ha ragione, è proprio un bufalo..." 
"Ma è una congiura o cosa? Guarda che mi vendico!" 
"Ah sì? E come?" 
"Che domande, così!" 
e si avventò sul ragazzo moro, facendogli il solletico. 
Kaede si accasciò gridando, con Hanamichi accucciato al fianco che continuava la sua opera di tortura. 
L'allenatore se ne stava piantato vicino a loro, incapace di credere che un suo giocatore stesse facendo morire dal ridere l'Erede al trono...anzi...non aveva mai visto il Principe ridere tanto naturalmente... 
'Che faccio? Lo aiuto o no?' 
Andarono avanti per qualche altro minuto, poi il rossino decise infine di concedere un po' di pace alla sua vittima. 
"Allora, che ne dici, adesso?" 
Kaede si asciugò le lacrime: 
"Dico che è ora di farci una doccia, o non ci faranno entrare da nessuna parte!" 
"Ottima idea! A domani, mister!" 
"Arrivederci, allenatore" 
"A-a-a-rrivederci...... 
......... 
...ehm...Hanamichi? K-K-K-Kaede?" 
"Sì?" 
"Giocherete ancora qui?" 
Entrambi sorrisero: 
"Se ci lascia la palestra, più che volentieri!" 
"Allora a presto..." 
I due si lavarono, e andarono a mangiare insieme. 
La gente li guardava scioccati: era la prima volta che il Principe si fermava a mangiare in un locale, di solito passeggiava per la città, ma non si era mai veramente intrattenuto con loro...sempre educato e gentile, certo, ma un po' distante... 
...e adesso se ne stava in un angolo a chiacchierare allegramente col Rossino Volante...i giornali diedero un gran peso alla cosa, e Hanamichi conquistò anche i pochi ancora dubbiosi quando, rispondendo sul perché avesse nascosto la sua amicizia col Principe, rispose che l'aveva fatto per non passare per il raccomandato di turno... 

"Hanamichi? È vero quello che scrivono i giornali? Sei davvero un amico del principe Kaede?" 
"Sì, ci conosciamo da quattro anni, da quando venne in Giappone per una visita ufficiale" 
"Ah sì, nella tua città, mi pare" 
"Anche" 
"Ehi, si può sapere cosa state facendo? Branco di fannulloni, muovete le chiappe! Dopo l'allenamento farete cinquanta giri di punizione, tutti e tre!" 
"Ma coach!" 
"Se osate fiatare ve li raddoppio!" 
"Ok non si scaldi, ci rimettiamo subito ad allenarci!" 
........................... 
Era la fine del pomeriggio, l'allenamento era terminato, e i ragazzi in punizione stavano scontando il loro castigo, quando una figura silenziosa si avvicinò all'allenatore: 
"Buona sera, mister" 
L'uomo cambio di nuovo colore, trovarsi tanto vicino all'Erede gli faceva ancora un effetto... 
"B-b-b-uonasera..." 
"Come mai ci sono solo loro?" 
"Punizione" 
Kaede gli rivolse un'occhiata interrogativa. 
"Facevano salotto invece di tirare da tre..." 
"Capisco...aspetterò" 
"S-s-s-ei venuto a giocare con Hanamichi?" 
"Sì" 
"Potrei chiederti una cosa?" 
Rukawa fece un cenno con la testa. Non gli andava molto di rispondere a delle domande, ma la buona educazione e il fatto che fosse l'allenatore del suo amico a chiedere lo obbligavano a essere gentile. 
"Posso sapere perché hai scelto Hanamichi? In fondo, potresti avere compagni molto più esperti e titolati, come mai uno sconosciuto come lui?" 
............... 
"Perché mi trovo bene...perché siamo amici...e perché è genuino. E non si fa problemi a fare fallo su di me" 
"Capisco. 
.................................... 
Che ne diresti di una sfida più movimentata, oggi?" 
"Che intende?" 
"Tu e Hanamichi contro gli altri due" 
"Uhm...sì, non sarebbe male..." 
"Perfetto! Ehi, voi tre! Smettetela di correre, e venite subito qui!" 
I tre sciagurati corsero dai due spettatori. Hanamichi sorrise al suo amico, mentre gli altri giocatori lo guardarono un po' spauriti. 
"Tranquilli ragazzi, non morde mica!" 
"Ascoltatemi, ho una proposta! Un due contro due, Kaede e Hanamichi contro Hans e Jan. Che ne dite?" 
"Sì!!!!!!!! Kaede e io non abbiamo mai distrutto nessuno a basket! Sarà uno spasso!" 
"Ehm...va bene..." 
I due biondini osservarono titubanti il moro, indecisi su come comportarsi con lui. 
Kaede se ne accorse, li avvicinò e disse loro: 
"Niente favoritismi, ok? Perché io non ne avrò!" 
"V-v-va bene..." 
(non so se si facciano i due contro due, ma un tre contro tre era un casino...n.d.Hymeko) 

L'allenatore fischiò: 
"Si arriva ai 20! Palla a due!" 
Hanamichi e Jan saltarono, e la palla arrivò a Kaede, che sgusciò via al suo marcatore, realizzando il primo canestro della partita. 
"Vai Kaede, sei stato grandioso!" 
"Sì, ma adesso attenzione alla difesa!" 
"Contaci!" 
Jan passò a Hans, che superò la linea di metà campo e tornò indietro. Kaede gli si parò davanti, e l'avversario fu costretto a fermarsi. 
Palleggiò, guardando il moro negli occhi. 
Kaede non si lasciò intimidire dalle sue iridi di ghiaccio, e gli bloccò la strada quando questi tentò di sgusciare via. 
Hans non si accorse dell'arrivo di Hanamichi, che con un abile gesto gli tolse la palla dalle mani, preparandosi di nuovo all'attacco. 
Kaede scattò, e la palla gli arrivò puntuale nelle mani. 
Fece finta di tentare una penetrazione, ma invece passò all'amico, che compì un balzo splendido, insaccando altri due punti con il miglior Slam Dunk del suo repertorio. 
"Ma che state facendo, idioti? Vi fate battere da due ragazzini che non hanno mai giocato assieme?" 
Entrambi i ragazzi fumarono: 
"Ragazzini, noi?" 
Le parole dell'allenatore scossero più Hanamichi e Kaede che i diretti interessati, che diedero fondo a tutte le loro energie, portandosi sul 18 a 8. 
Era l'ultima, azione, palla ad Hanamichi dopo uno spettacolare recupero di Kaede. 
Il rossino si portò sotto canestro e tirò, ma Jan intercettò il pallone con le dita, mandandolo sul ferro. 
"Rimbalzo!" 
I due saltarono, e Hanamichi non ebbe problemi a impadronirsi della palla, che volò tra le mani del compagno. 
Kaede si sbilanciò per entrare col terzo tempo, ma all'ultimo si slanciò all'indietro, saltando fuori dalla linea dei tre punti... 
L'allenatore sbiancò: 
"Ma è tiro dai tre punti in sospensione all'indietro!" 
Canestro. 
Hanamichi e Kaede si diedero il cinque: era la loro prima vittoria insieme. 
Jan e Hans si complimentarono con loro e se la svignarono, già temendo le ritorsioni del loro allenatore... 
Dopo la doccia, i due biondi si diressero verso le loro stanze, mentre Kaede e Hanamichi si avviarono verso un bar. 
"Kaede, aspetta" 
"Sì, allenatore?" 
"Bè, forse ti sembrerò uno sfacciato, ma...se mai decidessi di rinunciare al trono...ci sarà sempre un posto per te, nella mia squadra!" 
"Grazie, mister. Non immagina neppure quanto mi facciano piacere le sue parole" 
'Non gli avevo mai visto un sorriso tanto solare, prima...' 
L'uomo guardò i due ragazzi andarsene, e chiuse la porta. 

"Allora, che ne pensi?" 
"Mi sono divertito" 
"Bene. Ultimamente eri troppo serio, lo sai?" 
"Non me ne parlare, non ne posso più! Mia madre si è ammalata, ma questo è un segreto, e io mi devo fare carico anche delle sue responsabilità!" 
"Oh, mi spiace. Spero non sia nulla di grave" 
"No, è solo un'influenza e un po' di febbre. Quanto ne vorrei anch'io un po'!" 
"Dai, così non potremmo giocare!" 
"Sì...hai ragione...io...in fondo vivo, per questi momenti..." 
'Ancora quella rassegnazione...' 
"Senti, ce la fai a venire prima, le prossime volte? Potresti conoscere il resto della squadra, vedrai, ti piaceranno, sono fantastici!" 
"Dici che...mi tratteranno come uno di voi?" 
"Ma certo! Altrimenti li prendo a testate!" 
"Idiota..." 
"Ehi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" 
"...ma verrò sicuramente" 
.............................. 
Dalla settimana dopo, anche il Principe iniziò a prendere parte ad alcuni allenamenti della squadra di basket... 

Fine capitolo sesto 


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