Vi accorgerete che il carattere di Rukawa è un po' diverso dal solito, e che Hanamichi sa sfruttare al meglio il suo talento. Non stupitevi troppo, in fondo siamo in un'altra dimensione…

 


Due cigni

capitolo I

di Hymeko


Il ragazzo si assicurò che nessuno stesse percorrendo il corridoio. Sarebbero stati guai, se lo avessero beccato.
Sbirciò dietro l'angolo. Nessuno in vista.
'Bene!'
Guardò l'orologio: le due del pomeriggio.
Nessuno avrebbe fatto caso alla sua assenza, se fosse stato via per due, tre o al massimo quattro ore. Non avevano motivo per farlo, convinti com'erano che lui fosse nella sua stanza, buono buono a studiare.
'Non ho alcuna intenzione di starmene rinchiuso qui, se lo possono scordare!'
strinse violentemente la sacca, finchè le sue nocche sbiancarono.
Poi si rilassò. Non doveva perdere la calma. L'avventatezza era la sua sola nemica.
Scivolò silenzioso come uno spettro rasentando il muro. Si fermò un attimo ad ascoltare.
Nessun rumore, al parte il rombo incessante del suo cuore nelle orecchie.
Arrivò finalmente alla lavanderia. Da lì poteva uscire indisturbato.
Controllò per l'ennesima volta che non ci fosse nessuno in giro, poi aprì piano la porta, pregando che non cigolasse…o sarebbe stata la sua fine. La porta emise solo un gemito sommesso, poi niente.
Era libero. Si infilò gli occhiali da sole, mise nelle orecchie gli auricolari e accese il walkman. Cercò di darsi un'aria il più normale possibile.
Richiuse la porta e si allontanò velocemente dall'edificio.
Sapeva già dove andare. Aveva studiato attentamente una pianta della città, non avrebbe avuto nessun problema ad orientarsi.
Si ritrovò in un piccolo mercato, affollato come solo un mercato di una città costiera può essere. Se ne allontanò subito.
Si affrettò verso la sua meta camminando alla larga dal corso principale, non poteva rischiare di essere riconosciuto, sarebbe stato un vero disastro…forse si sarebbe dovuto tingere i capelli, pensò…
Ormai non ci poteva fare più niente, così scacciò quel pensiero e si avviò rapido verso il campetto da basket vicino la spiaggia. Sperava ardentemente fosse vuoto, così non sarebbe dovuto tornare indietro. Si sentì morire…con tutta la fatica che aveva fatto per sgusciare via inosservato…
Ma la fortuna fu dalla sua: il campo era deserto.
Il ragazzo si rilassò: ci era riuscito. Era libero. Avrebbe potuto giocare indisturbato, senza nessuno che gli stesse vicino per forza, poteva fare quello che voleva.
Era inebriato da quella sensazione di infinità libertà, assaporata così raramente prima…
Fischiettando, fece un po' di riscaldamento, poi iniziò a giocare.

Non si accorse degli altri ragazzi finché la palla non finì accanto al piede di uno di loro.
Il ragazzo la tirò con un calcio nella siepe, sghignazzando rumorosamente.
"Guardate un po' chi abbiamo qui. Micheal Jordan!"
I suoi due compagni risero a quella sciocca uscita del loro capo.
Il ragazzo che stava giocando non capì.
"Perché l'hai tirata nella siepe?"
I tre lo guardarono allibiti, poi gli scoppiarono a ridere in faccia.
"Avete sentito? Il bamboccio ci ha chiesto perché lo abbiamo fatto!"
Mentre ridevano il trio si era avvicinato al ragazzo, che non si era mai trovato in una situazione del genere. Non sapeva che fare, anche se quei ragazzi non gli ispiravano minimamente fiducia.
Il capo era sull'uno e settantacinque circa, di carnagione malsana, con strani capelli corti e una faccia…da pesce lesso.
(è Fukuda, per intenderci, anche se non è importante per la storia; n.d.Hymeko)
(ma che ti ho fatto? n.d.Fukuda)
(nulla, ma hai visto che faccia ti ritrovi? n.d.Hymeko)
(eh allora? Non è colpa mia! È Inoue che mi disegna così! n.d.Fukuda in lacrime)
Appena gli fu vicino, smise d'improvviso di ridere e lo afferrò per la maglietta intrisa di sudore.
La sua faccia faceva davvero paura, contorta in un ghigno quasi animalesco.
"Adesso ti spiego una cosa! Questo è il nostro campetto, bello! Sei nel nostro territorio, senza il mio permesso! Solo noi possiamo venire qui a giocare, chiaro? Questo posto è nostro, e tu adesso ti prenderai una di quelle lezioni che non ti scorderai facilmente, così la prossima volta ti ricorderai di rispettare le gerarchie!"
E lo gettò a terra, preparandosi a pestarlo a sangue.
Il ragazzo spalancò gli occhi:
'Rispettare le gerarchie?'
Era quello che gli altri avevano sempre fatto con lui…
Ma a questo teppista non importava, adesso lo avrebbe menato di brutto…sarebbe successo un finimondo…sua madre sarebbe diventata una iena, e avrebbe scatenato l'inferno…
'Perché diavolo sono uscito?'
pensò amaramente alzandosi e preparandosi a prenderle…
Il teppista si stava infilando un tirapugni, quando una voce calda ma ferma lo inchiodò.
"Ehi Fukuda, perché non te la prendi con qualcuno che sappia tenerti testa?"
Il ragazzo e i tre teppisti si girarono verso la voce, appartenente a un tipo alto, coi capelli innaturalmente rossi. Aveva assistito alla scena appoggiato a un palo della luce.
"S-s-a-akuragi?"
esclamarono i tre insieme.
"Esatto. E se non volete finire in ospedale è meglio che non vi facciate vedere da queste parti per un po'… …un bel po'" sibilò velenoso…mentre si staccava dal palo e si avvicinava minaccioso a loro.
Fukuda e il suo gruppo se la fecero sotto, e se la diedero a gambe, dimentichi del ragazzo appena insultato.
Il quale aveva osservato a bocca aperta la scena. Non ci credeva. Quel ragazzo, coi capelli rosso fuoco, era alto come lui, se non un paio di centimetri in più. Era raro trovare in Giappone simili altezze. In più, aveva messo in fuga quei tre solo a parole…doveva essere davvero uno da prendere con le molle.
Notò che anche lui aveva in mano una palla da basket, e si rilassò inconsapevolmente.
Lo guardò frugare nella siepe, e ne tirò fuori il suo pallone.
Poi lo vide avvicinarglisi, e tendergli la palla.
"Questa è tua, vero?" gli chiese con un sorriso amichevole.
Lui arrossì lievemente, e balbettò imbarazzato:
"Sì…grazie"
Il ragazzo coi capelli rossi sorrise di nuovo, e non era uno di quei sorrisi di plastica cui era abituato, quello era un sorriso vero, rivolto a lui…
"Sei nuovo di queste parti, vero?"
"Sì…si vede tanto?"
"Bè, i casi sono due, perché tu sia venuto in questo campetto da solo: uno, sei pazzo; due, sei nuovo, e non conosci la gente che ci viene. Ho scelto la più logica"
"Già…ma anche tu sei solo"
"Touchè! Ma ti assicuro che me la so cavare benissimo anche da solo!"
"Ci credo…" sussurrò, osservando i muscoli allenati del suo salvatore.
"Senti, tu giochi a basket?"
"Sì"
"Che ne dici di un uno contro uno?"
"Va bene"
"A proposito, io sono Hanamichi Sakuragi! Piacere!" e gli tese la mano.
"Ah, io sono Kaede Ru…reda, Kaede Rureda, piacere mio" e gli strinse la mano, maledicendo la sua linguaccia che lo stava per tradire.

La partita fu intensa.
I due si marcavano tenacemente, e quando uno era sicuro di fare canestro, l'altro all'ultimo riusciva a soffiargli la palla.
Hanamichi scattò verso destra, e Kaede lo seguì. Si stava divertendo da morire, come mai prima in vita sua. Si sentiva vivo, aveva trovato finalmente qualcuno in grado di competere seriamente con lui…e soprattutto che non lo lasciava vincere…
Come li odiava, tutti quei leccapiedi da cui era circondato. Sempre pronti ad adularlo, a compiacerlo in ogni modo, pur di entrare nelle sue grazie.
Nessuno aveva mai capito che quello era proprio il modo sbagliato di avvicinarsi a lui.
Lui desiderava solo la sincerità, qualcuno che avesse il coraggio di dirgli in faccia
"Sei un cretino!".
Ma le sue speranze erano risultate vane…e alla fine aveva lasciato perdere, aveva smesso di dannarsi…era stanco, esausto di sprecare le sue energie alla ricerca di una vana utopia…
Sua madre non capiva, e nemmeno suo padre. Non riuscivano a comprendere perché se ne stesse sempre in camera sua, a studiare (poco) e a guardare le partite dell'NBA (molto), oppure nella loro palestra, ad esercitarsi per ore, da solo, fino allo sfinimento.
Tutti i loro tentativi di affiancargli qualcuno erano caduti nel vuoto, presto o tardi Kaede riusciva sempre a liberarsi di loro…
Alla fine, anche loro avevano rinunciato; in fondo, la cosa importante era che il ragazzo si comportasse bene durante le uscite ufficiali.
E lui lo faceva, ormai era diventato un ottimo attore.
Le quattro S, erano i comandamenti che si era imposto. Sorridere, Salutare, Soffrire, Silenzio. La sua facciata era sempre impeccabile, come era giusto per la sua posizione.
Peccato che dentro ci fosse un'anima in pena…
…fino a quel momento.
Il pallone rimbalzò sul tabellone, e i due saltarono insieme per il rimbalzo.
Ma Hanamichi lo superò di una buona ventina di centimetri: fece prepotentemente sua la palla, atterrò e subito saltò ancora, schiacciando la palla nel canestro.
Kaede lo osservò invidioso…lui non saltava così bene…
"Bel dunk!"
"Grazie!"
"Ma ora tocca a me!"
superò agilmente la marcatura di Hanamichi, e si preparò a tirare quando se lo ritrovò di fronte.
Si sorrisero diabolicamente, era evidente che se la stavano godendo un mondo…
'Non ti vuoi proprio arrendere?'
'E no, non ti permetto di segnare!'
Si fissarono negli occhi alcuni istanti, Kaede sempre palleggiando e Hanamichi in marcatura.
Il moro scattò a sinistra, si bloccò e si lanciò al centro. Hanamichi rinvenne e cercò di pararglisi davanti…proprio quello che Kaede voleva. Fece rimbalzare il pallone tra le sue gambe, lo riprese e schiacciò a canestro.
Hanamichi lo guardò a bocca aperta: era la prima volta che qualcuno lo superava tanto facilmente.
"Anche il tuo era un gran bel dunk, non c'è che dire"
"Grazie. Tocca a te"
Hanamichi scattò in avanti, Rukawa gli si incollò come un francobollo, ma il rossino, grazie alla sua elevazione superiore, riuscì a infilarla.
'Divertente. Davvero divertente'
Kaede prese la palla, e scrutò l'avversario.
'Come vorrei averlo incontrato prima…forse non avrei odiato tanto il mio destino…'
Si lanciò in avanti, finse di accentrarsi, e all'ultimo momento scartò sulla destra: terzo tempo e canest…
'Diavolo! Che rapidità!'
Hanamichi l'aveva raggiunto, e il suo braccio lungo gli stava sbarrando la via per il cerchio…Kaede allungò il braccio sinistro quasi ad abbracciare la testa dell'avversario, si lanciò la palla da una mano all'altra e segnò, accompagnando il pallone e posandolo nel canestro.
Hanamichi spalancò la bocca:
"Ma come hai…"
Kaede fece spallucce
"L'ho visto in una partita del campionato americano. Un giorno non sapevo che fare, e allora…"
Hanamichi continuò a fissarlo per qualche secondo: ma da dove usciva quello?
Dal manuale del perfetto cestista?
Prese il pallone, e eseguì un perfetto terzo tempo. Kaede riuscì a intercettare la palla, che girò un po' sul ferro, ma poi si insaccò.
"Meno male…"
sussurrò…
L'ultimo attacco: Kaede doveva almeno pareggiare. Si accorse che Hanamichi non lo stava ancora marcando stretto, lo aspettava a metà dell'area.
'Idiota…'
Tirò da tre. Canestro.
Hanamichi non poté far altro che seguire la palla entrare perfettamente nella retina, senza sfiorare neppure il ferro.
Si grattò la testa:
"Avrei dovuto marcarti…" riconobbe.
Kaede rise: una risata genuina, una delle prime, forse.
Hanamichi gli tese la mano, e lui gliela strinse con piacere.
"Complimenti, sei davvero bravo. Non sono in molti ad avermi sconfitto"
"Anche tu sei forte. È la prima volta che qualcuno mi dà del filo da torcere"

Si sedettero a riprendere fiato.
"Posso farti una domanda un po' strana?"
"Certo! Sono abituato alle stranezze!"
"Tu guardi molto la tv, soprattutto i Tg, o leggi i settimanali pieni di pettegolezzi?"
"No a entrambi. La tv la guardo poco, non ho tempo, ed evito accuratamente i telegiornali, perché riempiono la testa delle persone con le loro notizie. Io penso che dovrebbero limitarsi a raccontare ciò che succede nel mondo, e lasciare alla gente il compito di rielaborarle; invece infarciscono le notizie con tutti i loro commenti, e la gente non pensa più, tanto lo fanno i giornalisti per loro. Io penso che non permettano alle persone di usare la loro testa. Per questo non li guardo, però leggo sempre il televideo, almeno lì c'è spazio veramente solo per le notizie. E i giornali scandalistici li metterei al rogo! Va bene?"
(cavoli! Forse l'ho fatto troppo serio ^_^;;;;;;;;;;;;…n.d.Hymeko)
(a me piace, almeno per una volta non ci faccio la figura del cretino. Lo lasci, vero? n.d.Hana speranzoso)
(tranquillo, mi piaci di più quando fai il serio! n.d.Hymeko)
"Perfetto!"
'Nel televideo non ci sono immagini, probabilmente non mi ha mai visto…che fortuna!'
"Kaede, tu giochi in una squadra?"
"Eh, no, non ne ho il temp…
Che ore sono?" chiese allarmato.
"Ehm, fammi vedere…le sei e mezza"
"Oddio oddio oddio! Sono morto!"
'Maledizione!!!! Mi stavo dimenticando la cena!'
Hanamichi guardò il ragazzo scattare, ricacciare in fretta e furia le sue cose nella sacca e prepararsi a correre via.
"Senti, mi spiace ma se mi fermo oltre mia madre mi strangola. Grazie per aver giocato con me! Buona sera!"
e corse via.
Il rossino lo guardò allibito, ma si riprese in tempo per urlare:
"Ehi, giochiamo ancora domani?"
Vide il ragazzo voltarsi, con una strana luce sul volto…sembrava sorpreso, ma in modo positivo. Era…come se non ci credesse…
Gli urlò ancora:
"Stesso posto, stessa ora?"
Il ragazzo moro fece sì con la testa, e sul suo viso si dipinse un'espressione felice.
Lo salutò con la mano, e scomparve tra la folla.
"Chissà perché ha tutta quella fretta…"
Si chiese Hanmichi.
Ma il suo stomaco lo distrasse prontamente da quella domanda.

Fine capitolo primo.

Whaaaa!!!! Le mie povere spalle! Che dolore! n.d.Hymeko
Che fai? Mica ti riposerai, vero? n.d. Ru+Hana
Sì, perché? Qualcosa in contrario? n.d.Hymeko
Eccome! Devi finire anche l'altra fic! Datti una mossa! n.d.Ru+Hana
Che palleeeeeee!!!!!! Dai, che stasera magari qualcos'altro scrivo, n.d.Hymeko
E vedi che sia bello! n.d.Ru+Hana
Ma voi togliervi dai piedi mai, eh? n.d.Hymeko
No, almeno finché non hai finito tutte queste bellissime fic dove noi ci amiamo…n.d.Ru+Hana
Non per svelarvi il finale, ma non penso che questa vi piacerà…finisce male…per voi, almeno. n.d.Hymeko sadica
Cosa???!!! n.d.Ru+Hana
Vedrete…eh eh eh…n.d.Hymeko
ç_____________ç n.d.Ru+Hana




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