DRUG
Sei
bellissimo, lo sai?
Amo
la tua pelle dal sapore del sole e della libertà, quella che io ho perso quando
ti ho incontrato.
I
tuoi capelli di fiamma sono così setosi sotto la mia mano, le tue labbra,
sensuali tentatrici, appena socchiuse, gli occhi chiusi come se stessi
riposando dopo che abbiamo fatto l’amore, solo che ora non stai dormendo, ora
non ti risveglierai mai più.
Mia
stupenda Ofelia, incoronata di fiori di sangue e fiamme, fra poco darò fuoco
alla casa, e non saranno più solo le fiamme del camino a lambirti ed a
illuminarti, sono quasi geloso sai?
In
mano ho ancora il coltello con cui ti ho ucciso, il tuo sangue caldo bagna la
lama, rendendola perfetta, completa, proprio come tu facevi con me, ironico
vero?
Mi
spiace solo che per ucciderti abbia dovuto deturpare il tuo bellissimo petto,
ora, infatti, all’altezza del cuore c’è un taglio profondo, da cui sgorga
ancora un rivoletto di sangue che, gocciolando, si aggiunge a quello che bagna
il pavimento sotto di te.
Non
ti ho fatto troppo male vero?
Sai
ho studiato per giorni il modo di ucciderti facendoti soffrire il meno
possibile.
Vuoi
sapere come ho fatto?
Ho
messo sulle mie labbra e sul mio corpo una crema nella quale avevo aggiunto del
sonnifero, sapendo che non avresti resistito alla tentazione di baciarmi e
assaggiarmi mentre facevamo l’amore.
Dopo
sei crollato semiaddormentato sul pavimento, il sonnifero faceva effetto,
quando hai chiuso quei laghi di cioccolato che sono i tuoi occhi ho tirato
fuori il coltello e ti ho ucciso.
Non
ce l’avrei mai fata se tu fossi stato sveglio e mi avessi guardato, ma non sono
un vigliacco.
Ma
questo lo sai già, quante volte abbiamo partecipato a delle risse insieme,
quante sfide abbiamo vinto?
Ricordi,
alcuni nitidi altri sfocati, mi scorrono davanti agli occhi mentre ti
contemplo, scuoto la testa sperando che se ne vadano, che tu te ne vada, come
ha fatto la tua anima.
Ma
è inutile, perchè tu sei come una droga, la mia droga, una volta che ti ho assaggiato non ho più potuto fare a
meno di te.
E
proprio come una droga gradualmente ho dovuto aumentare le dosi, perchè non mi
bastavi, da una stretta di mano ad un abbraccio amichevole, a un bacio sulla
guancia, a tenersi per mano a un bacio alla francese, come in un gorgo dove non
potevo tornare indietro, ma più mi accorgevo di avere bisogno di te, più mi
odiavo, in un circolo vizioso.
Ho
dovuto ucciderti, amore mio, ti mi capisci vero?
Era
l’unico modo per riuscire a uscirne, per tornare il me stesso di sempre, perchè
Kaede Rukawa non appartiene a nessuno, nemmeno a te Hana.
Kaede
Rukawa appartiene solo a se stesso.
Ho
deciso di ucciderti quando mi è arrivato un ingaggio da parte di una
prestigiosa squadra americana ed io ho quasi rifiutato.
Allora
mi sono accorto di quanto mi fossi entrato dentro, nella mente, e mi sono
deciso, non potevo permetterti di farlo, dovevo riprendere le redini della mia
vita, andrò in america Hana, e diventerò famoso, e la tua morsa su di me si
allenterà con il tempo, ma non scomparirà mai completamente, lo so, perchè
qualsiasi droga lascia il segno Hana, come hai fatto tu, nell’anima e nel
corpo.
Osservo
la mia mano sinistra dove c’è una cicatrice a forma di H, e senza neanche
spostare lo sguardo nella mia mente si forma l’immagine della tua mano destra
dove una K fa la sua comparsa.
Mi
alzo e butto il coltello nel camino, il calore lo scioglierà.
Prendo
le taniche di benzina, spargo il liquido infiammabile per tutta la casa tranne
che sul tuo corpo amore mia, non lo sporcherei mai con una cosa del genere.
Devi
essere fiero la tua pire funeraria sarà un’ intera casa, solo i più grandi re e
condottieri antichi hanno avuto pire simili sai?
Questo
sarà il mio regalo d’addio, sono sicuro ti piacerà, me lo hai detto tu di non
volere una lapide su cui qualcuno potesse piangere sentendo la tua mancanza, ma
che allo stesso tempo vuoi qualcosa di spettacolare.
Bhe
questo lo è non credi?
Nessuno
avrà un posto per piangerti e l’incendio si vedrà a molti chilometri di
distanza, oltretutto l’eccessivo calore brucerà tutti gli indizi e le tracce che
potrebbero portare a me, perchè tu non vorresti che mi mettessero in prigione,
io lo so, ti conosco molto meglio di chiunque altro, meglio di te stesso.
E
ora addio amore, il mio aereo parte tra due ore, devo andare, augurami buona
fortuna.
Esco
dalla casa e, messi i guanti, accendo l’accendino di Mitsui, lo lascio cadere a
terra e in pochi secondi tutti va a fuoco, due piccioni con una fava Hana, la
mia libertà e Mitsui sospettato di omicidio, perchè vedi, amore mio,
l’accendino non brucerà e le uniche impronte che troveranno saranno le sue,
così imparerà che non si deve toccare ciò che è mio.
-Ti
amo Hana.-
Dico
ad alta voce così assuefatto a te da essere sicuro della tua risposta, quando
non la sento il significato di tutto quello che ho fatto mi cade addosso e una
lacrima solitaria mi scende da una guancia.
Perdonami
Hana, perdonami almeno tu, perchè io non ci riuscirò.
Ma
dovevo, le droghe sono malvagie, vanno distrutte, non diceva così quel vecchi
monaco?
Bhe
allora io ho fatto una cosa buona no?
Comunque
non ti preoccupare io tornerò da te, perchè già mi sono reso conto che questa
è una libertà illusoria e temporanea.
Tu
mi sei entrato troppo dentro e non c’è più possibilità di libertà, redenzione,
ma non mi pento di nulla di noi due, di nessun attimo, perchè non è mai esistita
e mai esisterà una droga più dolce di te amore mio.