Disclaimers: I personaggi appartengono a Inoue, e l’idea del damphyr alla Bonelli….

Note: Come qualcuno sa, ho iniziato questa fic più o meno un anno fa. Poi non avevo più voglia di andare avanti, e non piaceva a nessuno, quindi non l’ ho continuata. Però non mi piace lasciare le cose a metà, quindi eccomi qui!
Non venitemi solo a dire che sono una copiona, perché non è vero!(¬¬ tu soffri di manie di persecuzione, mia cara...N.d.Kosh)

Dedicata :  A Sandra, la dea delle Angst.( Dark Life *_*) A  Koibituccia, ma fianceé
Alla mia sorellina Nat....Alle mie varie zie (Yurika, Miyu, Elichan ecc...)

Ma soprattutto alla mia mammina: Sei-chan ^*************^ !!!!!!!!



Drive 

parte II 

di Akira14


Sfortunatamente,  ogni qual volta Koshino cercava di uccidere Sakuragi o Rukawa, si metteva di mezzo Akira.
Come se gli leggesse nella mente, il mezzo-vampiro riusciva sempre a giungere nel momento giusto per salvare quei due umani.
Aveva quasi perso la speranza di poterli ammazzare, e poi si era ricordato di una cosa…Si maledisse per non averci pensato prima, dandosi inutilmente tanta pena.

I damphyr e i non-morti erano molto più longevi degli umani.

Il tempo durante il quale avrebbe dovuto sopportare di condividere Aki con qualcun altro, era null’altro che un granello di sabbia, un battito d’ali, rispetto a quello che avrebbero passato loro due soli.

 

Così si mise il cuore in pace, ed accarezzando dolcemente la mano del suo itoshi scivolò nel sonno, cullato dal frinire delle cicale, unico, ininterrotto, suono che rompesse il silenzio della stradina di campagna che stavano attraversando.

Sapeva che il suo contatto non sarebbe potuto andare oltre queste poche cose.
Quando era stato baciato per la prima volta da Akira, non era successo niente.
Ma solo perché quel bacio era stato leggero e fugace.
D’altronde, neanche a stringergli la mano rischiava qualcosa, poiché si trattava di un contatto non prolungato.

 

<Come speri che Akira possa scegliere te, se non puoi offrirgli altro che un amore platonico?> lo interrogò Mitsui.

Non era sconvolto dalla voce.
Si aspettava che il sonno gli fosse stato indotto da Hisashi. Un non-morto non dorme mai. E non sogna.

Piuttosto, era agitato perché non sapeva come rispondere.

 

Doveva arrendersi all’evidenza che lui e Sendoh non si potevano amare.
Non fisicamente, per lo meno.

Stupido. Coglione, che non era altro.
Che cosa si aspettava?

I non-morti erano allergici ai fluidi corporei dei damphyr.
Tutti, senza esclusione. Non solo il sangue.

Sangue, saliva, sudore e sperma…L’avrebbero neutralizzato.

A pensare a quest’ultimo, Hiroaki arrossì.
Fin da quando era ancora vivo, per lui il sesso era sempre stata una seccatura.

Qualcuno insinuava addirittura che fosse frigido.

E adesso che finalmente desiderava qualcuno, per la prima volta nella sua esistenza, ecco che il suo sogno diventava irrealizzabile.

 

Che mondo difficile…(già già..^o^ N.d.A14)

 

< Torna da me, piuttosto…Io solo posso accettarti per quello che sei…> disse Mitsui.

 

Gli tese una mano, aspettandosi che Koshino la prendesse e lasciasse il gruppo per tornare con lui.
Invece, venne rifiutato.

Allora si trasformò in ciò che veramente era: un mostro ripugnante.
Cercò di attaccarlo, e non trovò resistenza.
Koshino urlò.

"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!”

 

“Calmati, Hiro-kun…” sussurrò una voce calda e rassicurante.

 

L’incubo era finito?

Si guardò intorno.
Akira aveva fermato l’auto, e l’osservava con lo sguardo di uno che era sul punto di scoppiare a piangere.

Hanamichi parlava nel sonno, urlando parole come “Genio” o “Campione” , insomma: autocelebrandosi pure nei sogni.

 

Rukawa evitava di guardare quella scena strappalacrime, e i suoi occhi fissavano le illusorie pozze d’acqua che il caldo formava sull’asfalto.

 

“Akira? ” chiese, non sicuro che quella fosse la realtà.

 

“Sì, sono io amore…Sono reale.
Ti amo, Hiroaki.
Non farmi mai più prendere un colpo del genere, ok?” sussurrò Akira ad un soffio dalle sue labbra.

Kosh non poté resistere.

Prese Sendoh e lo baciò appassionatamente.
Akira non si tirò indietro.

Allacciò le sue braccia al collo di Hiroaki e ricambio il bacio con impeto ancora maggiore.

 

Si sentiva così bene.

Era la prima volta che Koshino si lasciava trascinare dalla passione...
Sentiva la lingua del suo amante esplorare la sua bocca, con frenetica curiosità, e accarezzare dolcemente la sua.

Pareva quasi lo volesse mangiare.

 

Mangiare?
Al menzionare questo verbo, la mente di Sendoh si risvegliò.
Quello che stavano facendo era pericoloso per Hiroaki!
Se non si sbrigava a calmare i suoi bollenti spiriti, avrebbe potuto compromettere seriamente la vita del suo koibito.

"Hiro...Aishiteru yo." disse, staccandosi dalla bocca di Koshino.

Hiroaki rimase alquanto sbigottito.
Akira l'aveva lasciato andare all'improvviso, quasi spaventato.
Lo guardò dubbioso, confuso...

Vide i suoi occhi e capì.
Quei due zaffiri lo osservavano, imbarazzati. Si sentiva in colpa, per aver dimenticato che un damphyr e un vampiro sono due creature completamente incompatibili.

 

"Idem, Akira." rispose Hiroaki.


"Ma come? Io ti dico che ti amo, e tu mi rispondi 'Idem'? Certo che ti sprechi proprio..."

"Penso solo che le azioni possano parlare più eloquentemente delle parole, caro il mio damphyr."

Akira sollevò le spalle, arrendendosi al fatto che Koshino avrebbe sempre avuto l'ultima parola, nelle loro discussioni.

Rimise in moto la macchina.

Il rossino si risvegliò, e si stiracchiò, dando un bella gomitata in faccia a Kaede.

Rukawa, per qualche ingnota ragione, gli risultava essere il più insopportabile tra i due.

Doveva trovare il modo di liberarsene!

 

Hanamichi sapeva di non essere in grado di uccidere Hiroaki; infatti stava elaborando un piano per uccidere Kaede.

 

Non che uccidere il non-morto fosse impossibile... ma aveva troppa paura.

 

Se avesse fatto un errore, anche minimo, il succhia-sangue avrebbe... avrebbe... no, non poteva pensarci.

 

Si voltò, per vedere se il volpacchiotto aveva reagito al suo mal aggraziato movimento.

 

Rukawa, invece, attendeva tranquillo. Qualcosa sito nel profondo del suo cuore e della sua mente gli diceva di essere paziente. Sicuramente Sendoh avrebbe scelto lui.

 

<Prima o poi scoprirà quanto gli altri siano inferiori e che stiamo perdendo solo del tempo viaggiando con questi due animali>

 

Di solito usava il silenzio per colpire i suoi due nemici.

 

Quel giorno decise di usare le parole.

 

"Koshino, c'è una cosa che non riesco a capire. Se Mitsui è davvero così potente come dici, perchè ti ha lasciato andare con Akira? Perchè non ti ha fermato?

Secondo me esiste una sola risposta a questa domanda: tu vuoi tradirci.

O peggio ancora: fai il doppio gioco sin dall'inizio.

Ci hai fatto credere di essere un amico, in modo tale da condurre noi tre idioti dal tuo Master. O non è così?"

 

Ripresosi dallo spavento(sentire parlare Rukawa, così tanto poi era inquietante) Hiro rispose cercando di non alzare la voce.

 

"E perchè? Se davvero avessi voluto condurvi nella tana del mio Master... bhe... Non vi avrei atteso molto. Io non sono un codardo. Non mi faccio scrupoli a tradire qualcuno. Quindi, come mai voi siete ancora vivi?"

 

"Perchè è l'unico modo che hai di divertirti un po'.

Povero Koshino.

Sei un viscido animale disgustoso. Ti piace vederci soffrire. E Akira è la tua vittima preferita. Solo perchè è troppo buono, disgustosamente indulgente...

Ma tu non hai il benché minimo senso di colpa, vero?

D'altronde... Sei solo una bestia...Che cosa ci si può aspettare da uno come te?"

 

Hanamichi era shoccato. Da quando aveva incontrato Kaede gli aveva sentito dire solo 2 parole: "Sì" e "No". E ora si metteva a fare discorsi.

 

Hiroaki si lanciò fuori dall'auto, senza dire una parola.

 

Poi si incamminò nella direzione opposta a quella in cui procedevano gli altri.

 

Assicuratosi di essersi allontanato a sufficienza, Hiroaki iniziò ad urlare.

 

"IO VI ODIO!!!!!!!!! AVREI POTUTO UCCIDERVI, MA NON L'HO FATTO.

MUOIO DI FAME.

MA NON HO MAI CERCATO DI SAZIARMI CON IL VOSTRO SANGUE...

ANDATE TUTTI A FARVI FOTTERE!!!!"

 

Akira cercò di nascondere la propria collera dietro un sorriso, come aveva sempre fatto durante tutta la sua esistenza, ma stavolta era davvero troppo.

 

Perchè cavolo le tre persone che amava dovevano odiarsi così tanto a vicenda?

 

Non era colpa sua se i suoi amanti erano così diversi tra loro che non era in grado di sceglierne uno.

 

Lui li amava.

 

Fermò l'auto, e si mise a correre dietro a Koshino.

 

Capì subito che non sarebbe riuscito a raggiungerlo, così si mise a piangere.

 

"Ti prego, Hiro.kun, non lasciarmi... torna indietro! Mi odi cos' tanto?

Perchè vuoi terminare qui il nostro viaggio insieme? Non ti importa di quanto mi farai soffrire?"

 

Il ragazzo continuò a camminare inmperterrito, fingendo di non aver sentito.

 

Akira, ricorrendo alla forza della disperazione, riuscì a compiere un gesto che mai avrebbe pensato di poter riuscire a fare: utilizzare i suoi poteri sovrannaturali.

 

Quindi  lo fermò, afferrandolo per le spalle.

 

<Oh mio Dio... ha corso così velocemente che non sono riuscito a vederlo>

 

"Se adesso te ne vai, ti uccido e mi suicido.

Non posso vivere senza di te.

Non sto scherzando, e tu sai quando sia pericoloso giocare con il fuoco..."

 

A spaventarlo non fu il pensiero di morire. Lo terrorizzava il fatto che Akira volesse uccidersi. Non poteva sopportare nemmeno l'idea di Akira morto.

Per di più sapendo che era colpa sua.


Sapeva che Sendoh amava troppo la vita, per dire certe cose per scherzo.
Stava parlando seriamente, lucido nella sua disperazione.

 

Tornò in macchina, con la sua solita espressione corrucciata, mentre Akira sorrideva.

 

Vide che Rukawa era anora lì, e il suo sorriso scomparve.

 

"TU! Prova ancora ad insultare Hiroaki a quel modo e io ti uccido, ti faccio a fette e ti sbudello, chiaro??????

 

"Cristallino. Tu sei il capo. Mi dispiace. Gomen Nasai."

 

Sakuragi rabbrividì.

Se Akira si era arrabiato così tanto per qualche parola crudele, cosa avrebbe fatto se lui avesse ucciso Rukawa?

 

Di sicuro si sarebbe infuriato tanto da darlo in pasto al suo animaletto.
Koshino, per intenderci.

 

Se voleva rimanere in vita, doveva piantarla di pensare a come liberarsi di Kaede o Hiroaki.

 

Decise che avrebbe provato ad amarli.

 

Per il bene di Akira.

 

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Viaggiarono in silenzio per ore, timorosi di far incazzare di nuovo Sendoh.

 

Sapevano che una sola parola a sprorposito avrebbe potuto significare la loro morte.

 

Era tardi quando giunsero a Venezia.

 

Dovevano uccidere il Master Italiano, amico intimo di Hisashi.

 

Da quando Hiroaki aveva iniziato la propria missione, il vampiro era scomparso.

 

E quello era l'unico modo per trovarlo.

 

Il nome lo aveva scoperto succhiando il sangue dei Maestri della Notte che aveva ucciso durante il viaggio.

 Si chiamava Angelica.

 

Uno strano nome, per un succhiasangue che in 1400 anni aveva ucciso più di tre milioni di esseri umani.

 

Aveva dei lunghi ricci di capelli neri, e la sua pelle non era così pallida come quella degli altri Maestri che aveva conosciuto.

Era quasi dello stesso colore di quella umana.

Aveva un corpo mozzafiato, ed era uno dei vampiri più intelligenti del pianeta.

 

Usava il fascino, per catturare le proprie prede.

Di solito uomini molto belli.
Li stregava con la sua parlantina eccezionale, e se li portava a casa.

I brutti, lasciava che li imprigionassero i suoi schiavi.

 

"Ragazzi, per trovarla, dobbiamo dividerci, ok? Io andrò sull'isola di S. Marco, Hanamichi a S.Giorgio, Rukawa a Murano e tu Kosh andrai a Torcello..."

 

"E se fosse su un'isola sperduta della laguna?" chiese Hana.

 

"No, i Masters vivono dove possono trovare molta gente. Non sarei stupito nel vederla camminare innel bel mezzo di Piazza S. Marco." replicò Hiroaki.

 

Poi aggiunse "Piuttosto, ci sono Maestri che preferiscono lasciare il compito di procurargli del cibo completamente nelle mani dei loro sottoposti, come Mitsui.
Speriamo solo che questo non sia il caso di Angelica.

In ogni caso, ti dispiace se ceno Akira?"

 

Dalla sua faccia e dal suo sguardo era facilmente intuibile che aveva i crampi allo stomaco per la fame.

 

"Ok. Ma non cibarti di troppe persone o di persone innocenti (tipo Neko! NdSei...)

 

A quel punto la caccia prese il via.

 

Il primo a vedere Angelica fu Sakuragi, che la trovò mentre circuiva un giovane giapponese di nome Kenji Fujima.

 

Si stupì di averla scovata con tanta facilità.

 

Pensò di coglierla di sorpresa, pugnalandola alle spalle.

 

Prese il coltelo, e si diresse verso il vampiro.

 

 

Ma aveva dimenticato una cosa: un vampiro è molto più veloce di un umano.

 

Non l'aveva nemmeno vista muoversi, che già Hanamichi era diventato il nuovo pasto di Angelica.

 

 

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"Perchè non bevi il mio sangue?" chiese Hanamichi mentre camminavano attraverso Venezia.

 

"Sai, di solito preferisco gli uomini belli (AKI!!!! Hana è bellissimo!!! NdSei ¬¬ Certo...NdA14) e tu non lo sei di certo. Ma sei uno degli amici di quel dampyr.
Pensavi davvero che fosse così facile scovarmi?
Sei caduto come un'idiota nella mia trappola...Ahahahahahah"

 

"Perchè non hai dato la caccia a Rukawa? Lui è sicuramente più carino di me... Oh oh oh, ho capito. Hai scelto me perchè dai che sono l'incommensurabile Re dei Vampire Slayers. Ahahaha, hai ragione mia cara Angie."

 

"NON CHIAMARMI ANGIE!!! Il mio nome è Angelica. E ho le mie buone ragioni per aver scelto la tua compagnia. Naturarlmente i tuoi amici sono più belli di te, me tu sei il meno pericoloso di tutti. Quindi, se vuoi vivere, chiudi quella boccaccia.
La tua voce querula mi sta facendo venire mal di testa."

 

Sakuragi capì che era meglio tacere.

 

Come faceva a contattare i suoi amici? Come sarebbe riuscito a sopravvivere?

 

Sperava soltanto che si accorgessere della sua scomparsa.

 

Arrivati al Cipriani, il miglior hotel di tutta Venezia dove Angelica aveva una suite, Hanamichi fu incatenato al letto.

 

Cercò di scappare e di rompere le catene.

 

Sforzo inutile. Hanamichi decise di riposarsi fra le lenzuola di seta nera.

 

<Non ho dubbi, Sendoh verrà a salvarmi...>

 

 

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Qualche ora dopo, tre uomini si incontrarono sotto la torre di S. Marco.

 

"L'avete trovata? Dov'è il mio Hana-kun?"

 

"Credo che Angelica l'abbia preso. Secondo me dovrebbero trovarsi al Danieli o al Cipriani. Sai bene che i Masters sono sempre pieni di soldi."

 

"Sei sicuro?" non appena aveva capito che il suo Hana-kun poteva essere in pericolo, ad Akira era preso un attacco di panico.

L'angoscia lo stava divorando.

Faceva fatica a respirare e aveva i pugni serati per la paura.

 

"Sì. Quando ci siamo incontrati, io e te, eravamo a Zagabria, ricordi?
Ma il mio era un branco errante.

Sono diventato un non-morto in America... per viaggiare così tanto deve avere davvero un sacco di soldi, no?"

 

"Andiamo.
Le congetture non hanno mai salvato nessuno!" disse impaziente Rukawa.

 

Aveva pensato ad Hana e a Hiro per tutto il giorno, ed era sicuro che, se quei due fossero morti, il viaggio sarebbe diventato troppo noioso.

 

Senza il do'aho, il suo peggior nemico, e quell'orso sempre imbronciato non avrebbe più potuto combattere.

 

Ma lui era nato proprio per quello.

Inoltre, nelle missioni di Sendoh, sarebbe diventato un peso.

Dovette ammettere che quei due gli erano necessari.

 

"Ok, andiamo"rispose Akira.

 

"Vi guido io nel buio"

 

Prima di iniziare a correre, Akira abbracciò stretto Hiroaki e lo baciò sulla fronte.

 

"Grazie, tesoro. So perchè hai deciso di autarci.

Tu sei un egoista, ma questo è uno dei motivi per cui ti amo così tanto."

 

Koshino arrossì violentemente. Era sicuro che Akira non ne sapesse niente.

Della loro longevità.

Siccome gli  altri sarebbero comunque morti presto per vecchiaia, allora tanto valeva che si sforzasse di amarli per il breve tempo della loro vita.

 

"Non è solo per quello! Lui è un mio amico. E stammi lotno razza di Hentai che non sei altroooo!!!!"gridò, fingendosi irritato, Koshino.

 

Incominciarono a correre sempre più veloci... Avevano paura di non arrivare in tempo per salvare Hanamichi.

 

Le calli, erano scure come il carbone. Più nere della pace.

 Si sentiva solo l'eco lontano dei camerirei che terminavano di lavare piatti, e il rifrangersi delle onde contro le banchine.

 

Dopo aver attraversato un'immane quantità di ponti, i tre trovarono ciò che stavano cercando.
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L'hotel era immenso.

Sembrava quasi un castello delle fiabe.

 

"Come sai che lei si trovaqui?"

 

"Questo posto è impregnato del suo odore. Si trova nella suite all'ultimo piano."dichiarò Sendoh.

 

"Si può sapere cosa diavolo stiamo aspettando??? Muoviamoci, forza!!!"disse, un sempre più agitato  Ru.

 

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Bussarono alla porta, ansimanti per aver corso così velocemente.

 

"Sì? Oh... voi siete gli amici del rossino. Scommento che il ragazzo con i capelli a punta è il dampyr."

Prego, accomodatevi.

Sarebbe meglio parlare nella mia stanza."disse Angelica, parandoglisi improvvisamente davanti

 

Non appena furono entrati, un groviglio di radici nere si ammassò sulla porta, mentre sangue scuro gocciolava dal soffitto.

 

Sui muri apparvero dei volti urlanti, come se fossero prigionieri nel cemento.

 

"E così voi vorreste delle informazoni su Mitsui? Dovrete uccidermi, allora. Non vi dirò una sola parola di mia volovtà."

 

Akira e la bellissima Maestra della Notte cominciaromno a battersi.

 

Hiroaki e Kaede ne approfittarono per andare a liberare Hanamichi.

 

Lo trovarono che cantava, stonatissimo tra l'altro, per contrastare la paura.

 

- It's driven me before,

it seems to have a vague

Haunting mass appeal

Lately I'm beginning to find that

I should be the one behind the wheel -

 

"Do'aho, stai bene vero? Ti ha fatto del male?" chiese Rukawa, seriamente(e sorprendentemente) preoccupato per il SUO Hanamichi.

 

Sakuargi era felice. Rukawa, l'uomo di ghiaccio, era preoccupato per lui.

 

Così lo baciò sulle labbra,senza neanche ribattere che lui non era affatto un cretino.

 

Un bacio casto e innocente. (W Neko!!! NdSei)

 

Poi fece lo stesso con Kosh.

 

"Ragazzi, siete stati veramente IMMOOOOOONSI, a trovarmi così rapidamente...

Allora miei cari, andiamo ad aiutare Aki-kun? Non preoccupatevi! C'è il Tensai con voi!"

 

Kaede e Hiroaki risero piano.(Ru che ride? ma perfavore! NdHana)

 

Era così ingenuo.

 

Come poteva essere davvero un killer?

 

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Nell'altra stanza intanto Akira stava morendo.

 

Il Master l'aveva quasi ucciso usando solamente le unghie.

 

In quel modo lei era ancora nel pieno delle forze, anche se era ricoperta di ferite su tutto il corpo.

 

Hiroaki non poteva sopportare di vedere il suo ragazzo morire senza reagire, e nemmeno  potevano reggere un tale spettacolo Hanamichi o Rukawa.

 

Quest'ultimo , nel vedere il suo amore in punto di morte, sentì crescere in sè una forza cmpletamente al di fuori del suo controllo.

 

Sentì la pelle tirare, riscaldarsi fino a raggiungere il suo limite si sopportazione.

Poi uno squarcio,e  la carne che si recideva facilmente, come tagliata dall'interno da affilitissime lame.

 

E , all'improvviso, qualcosa uscire dalla sua schiena.

 

Era un paio di ali candide, bellissime.

 

Sembrava uno degli angeli descritti nella Bibbia.

 

Ma non era un angelo buono.

 

Probabilmente era esattamente l'opposto.

Un angelo crudele.

L'angelo della morte.

 

Lasciò che la sua rabbia distruggesse ogni cosa.

 

Poi tutto divenne luminoso,  e sentì il suono di un'esplosione.

 

 

<Che diavolo è successo? Sono morto?>

 

"Kaede, per favore, apri gli occhi... Io sapevo che tu eri un angelo. E' il motivo per cui ti ho scelto! Nessuno di voi, o meglio, di noi, è umano."

 

<Così ci hai sempre mentito? Perchè dovrei vivere, visto che tu mi hai scelto solo per convenienza?

Pensavo che mi amassi...>

 

"E ti amo, Kaede.
E la forza del mio amore, che mi permette di sentire i tuoi pensieri.

Riceverai la tua ricompensa come gli altri. Se non foste stati con me, non avrei mai potuto uccidere Angelica."

 

Infatti, l'esplosione aveva indebolito non poco la vampira, e dopo averle estorto le informazioni necessarie, Hanamichi le aveva sparato uno dei suoi proiettili intinti nel sangue di Akira.

 

 

<Che genere di ricompensa vuoi darmi? Sai benissimo che il denaro non mi interessa... >

 

"La mia verginità... credi possa bastare?"

 

<E' molto più di quanto avessi mai osato sperare...>

 

Kaede decise che era tempo di alzarsi.

 

Non voleva che gli altri usassero troppo il suo nuovo giocattolo.

 

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Owari - Fine secondo capitolo

 

 

Sendoh_: Sono un giocattolo?

 

Akira14_: Certo! Sono una fan di S&M...  Quindi preparati!

 

Kosh_: Sarò io a fare il seme? * shining eyes*

 

Akira14_: No, è Sendo che è uke... la cosa è molto diversa!

 

Kosh_: Comunque sia... mi va più che bene!

 

Ru_: ……zzzzzzzzzzzz………

 

Hana_: Come hai osato scrivere sta cosa oscena? Era meglio se andavi avanti con Rage and Revenge!

 

Akira14_: Akira-kun... anche io voglio la mia ricompensa...

 

Sendoh_: *shivering*

 

Akira14_: Devi...

 

Sendoh_: *kisses Akira14 after leaving a puzzled Neko*

 

Kosh, Ru and Hana_: O_o

 

Akira14_: *faint*



 
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