Una serie che mi ha veramente
sorpreso è Trigun… All’inizio sembrava una vera idiozia… chi se lo
aspettava che andando avanti sarebbe diventata cosi bella? Soprattutto con
l’ingresso in scena di alcuni bei Bishonen come Legato e Wolfood. Ma
soprattutto quel pazzo furioso di Knives… Il legame tra lui e Vash è qualcosa
di indescrivibile, è una forza potente ed perversa che li lega fin da quando
erano bambini… ed è proprio al periodo dell’infanzia dei due che si rifà
questa mia fic, quando erano due bimbini piccini piccini dai lunghi capelli…
E' una storia un pochetto pedofila, abbastanza sconclusionata, dovrei proprio
chiedere scusa Nightow(o come cavolo si chiama…) per quello che ho scritto…
Dreams come
true: il ragno e la farfalla di
Xel
Ci sono notti in cui Vash The Stampede si
sveglia, alzandosi di scatto e gettando le lenzuola a terra. Quelle notti
il suo corpo è sudato, i suoi muscoli vibrano, sente un bruciore allo
stomaco ed ha voglia di piangere. Ci sono notti in cui Vash the stampede
si veglia da un incubo che non riesce a ricordare chiaramente, nella sua
mente ritornano solo il ricordo di una farfalla e di un ragno, le cui
fauci scintillano nel buio come un sadico sorriso…
****
"A che pensi Vash?" chiese
Knives.
Per il ragazzo fu come ridestarsi da un sogno.
Erano nella loro stanzetta, dove si erano recati qualche ora prima, dopo
aver cenato; si erano infilati nel letti ed erano subito sprofondati nel
sonno, stremati per il lavoro della giornata.
Vash aveva sognato: era una farfalla e volava nello spazio, ma ad un certo
punto non riusciva più a sbattere le ali, cercava di muoverle ma sentiva
che qualcosa gli impediva qualsiasi movimento, allora alzava lo sguardo e
capiva di essere intrappolato in un’enorme ragnatela, mentre lentamente
calava su di lui un grosso ragno con le fauci aperte in un macabro
sorriso…
Fu allora che si svegliò si soprassalto, apri gli occhi di scatto e si
trovò a fissare il soffitto scuro della stanza.
Rimase immobile forse per alcuni secondi, forse per una buona mezz’ora,
con lo sguardo puntato verso l’alto, come se stesse rimirando un
affresco invisibile talmente bello da poter più staccarne gli occhi di
dosso dopo la prima occhiata.
Poi, lentamente, voltò la testa verso il letto di Knives, alla sua
destra.
Il fratello dormiva a pancia sotto, con un espressione beata, mentre un
sibilo gli usciva dalla bocca.
Come il sibilo di un serpente… Pensò Vash quasi senza
accorgersene…
E fu proprio mentre lo guardava, che Knives alzò le palpebre.
Il suo non sembrò un risvegli brusco, anzi, ad essere sinceri, non sembrò
nemmeno un risveglio, a Vash parve che Knives semplicemente sapesse di
essere osservato e che aprendo gli occhi avesse come cercato di dirgli Mi
stai guardando Vash… lo so… pensi che ci sia qualcosa che io non so?
"A che pensi Vash?" la domanda di Knives lo colse di
sorpresa… la sua mente era occupata ad ascoltare l’altra voce, stava
cercando di formulare un risposta alla domanda che aveva posto, si era
estraniato per ascoltarla e sembrò ridestarsi da un altro sogno Solo
che stavolta non c’era un ragno, non era un sogno pauroso…
Sentì un brivido nella schiena quando si chiese se era così, se la
voce nella testa non era davvero un sogno pauroso…
Gli parve di sentire la voce rispondergli Certo che non lo è! Perché
questa è la realtà… e può fare molta più paura…
E a Vash, Knives faceva paura… sapeva che non avrebbe dovuto pensare
cose di quel genere, in fondo era suo fratello, ma c’erano suoi
atteggiamenti che lo inquietavano, anche se non riusciva ben a inquadrare
di cosa si trattasse…
Era come se gli mancasse un pezzo di un puzzle, quando cercava di
ricordare, gli venivano in mente sensazioni spiacevoli legati a Knives, ma
non gli eventi che avevano suscitato in lui quelle sensazioni…
Knives si alzò a sedere, scostò i capelli che gli erano ricaduti sul
volto con un gesto e si rivolse di nuovo al fratello "Io lo so a che
pensi…"
E Vash ebbe l’assoluta certezza che Knives avesse ragione…
Il ragazzo si alzò dal suo letto e si avvicinò a quello di Vash, questi
non si mosse, rimase fermo, con le membra immobilizzate dalla paura…
Si sedette accanto a Vash, poggiando la mano sinistra sul lenzuolo a pochi
centimetri da quella del fratello, le dita si sfiorarono per un attimo e,
nonostante fossero separate dal lenzuolo, Vash percepì l’intenso calore
della pelle di Knives.
"Tu pensi…" parlava con una voce bassa, quasi impercettibile,
Vash dovette tendere al massimo le orecchie per continuare ad ascoltarlo
"Mio fratello è un folle, mio fratello è un pazzo furioso."
Un suono indistinto usci dalla bocca di Vash, forse voleva negare voleva
negare quello che aveva detto il fratello, voleva dirgli che l’aveva
frainteso, che lui mai avrebbe potuto pensare male di Knives… o forse
voleva semplicemente dire che definirlo "pazzo furioso" era un
puro eufemismo…
Fatto sta che le sue corde vocale non riuscirono a vibrare, erano
immobili, come il resto del corpo, bloccato nel mirare un visione di puro
terrore.
Knives sovrastava il corpo di Vash, il suo viso era celato dal buio, ma
nell’oscurità risplendevano come due piccole stelle i suoi occhi
azzurri, unico segno che facevano di Knives una presenza concreta anziché
una creatura astratta e ultraterrena.
Vash senti la mani del fratello muoversi, se ne accorse dal frusciare
delle lenzuola più che dalla pressione improvvisa dei palmi sui suoi
polsi che furono serrate come da due manette di carne.
Era in trappola.
Il suo corpo era solleticato dai lunghi capelli di Knives che ricadevano
su di lui come una macabra ragnatela.
Sei la farfalla… e sei finito nella tela del ragno…
E nel buio, sotto gli occhi glaciali di Knives, risplendette la falce
del suo sadico sorriso
No… non è un sorriso… sono le fauci del ragno ed ora ti
divoreranno, lacereranno le tue carni e lasceranno scorrere il tuo
sangue…
Il viso di Knives scivolò accanto a quello di Vash "Povero
piccolo Vash, pieno di paure ed insicurezze… Pensi che il tuo fratellino
sia pazzo… ma non è che il pazzo sei tu?"
Vash restava incapace di qualsiasi reazioni imbrigliato in quella
ragnatela fatta di terrore e capelli, guardava con occhi sbarrati il volto
del fratello che gli appariva come una finestra aperta sull’abisso della
follia…
"Ma non ti preoccupare… io ti voglio bene Vash… ti sarò sempre
vicino… e ti proteggerò…"La lingua di Knives si poggiò sulla
guancia del fratello e scivolò lascivamente lasciando una scia di saliva.
Lo vedi? Sta cominciando ad assaggiarti…
Le mani di Knives si scostarono dai suoi polsi e gettarono a terra il
lenzuolo che lo copriva, l’unica sua difesa veniva semplicemente
spazzata via con un rapido gesto…
E con un movimento altrettanto rapido la tunica di Vash fu sollevato e le
dita di Knives si insinuarono nelle sue parti più intime…
Ormai ti ha preso… non puoi più scappare…
Una mano strinse il membro del ragazzo, che si accorse con terrore di
essere preda di un’evidente eccitazione, l’altra invece scese più giù
andandosi ad addentrarsi tra i glutei…
Vash mugugnò un indistinto suono di diniego
Knives sorrise "Ti piace vero? E’ inutile che fingi che non ti
piace… sei mio fratello… so cosa ti piace…"
Ora che sei nelle sue mani, giocherà con te e poi ti mangerà… i
ragni fanno cosi…
Le mani di Knives si lasciarono andare ad una danza elegante e
coordinata: una massaggiava il sesso mentre l’altra si dedicava allo
stretto pertugio nascosto tra le natiche, insinuando insolentemente al suo
interno la punta di un dito.
Una lacrima scivolò lungo la guancia del fanciullo, la sua mente gridava
ma la voce era come morta in gola…
Knives poggiò le labbra sulla guancia e assaporò avidamente la salata
stilla, mentre il numero delle dita che violavano il corpo fraterno andava
aumentando…
D’un tratto anche la veste di Knives fu sollevata e il ragazzo poggiò
contro le natiche del fratello un oggetto più grande delle dita, caldo e
pulsante
"Tu lo vuoi Vash… vero che lo vuoi?" mormorò all’orecchio
del fratello…
Vuoi essere divorato Vash? Vuoi essere sbranato dal ragno…
Con un colpo secco l’intera virilità di Knives sfondò le natiche
di Vash, il ragazzo si senti aprire in due, un dolore intenso fece
esplodere la sua mente…
Gli occhi si riempirono di lacrime e la vista cominciò a venire meno,
tutto si era fatto più scuro, indistinto, l’unica cosa chiara era
quelle fauci che rilucevano nel buio…
Le fauci del ragno che sta per divorare la farfalla…
Vash si svegliò, drizzandosi a sedere sul letto e lanciando un urlo
acutissimo…
"Vash! Che succede?" Relm entrò di corsa nella stanza.
Vash esplose in un pianto quasi isterico "Lem! Ho fatto un incubo…
un incubo orribile!"
La ragazza lo abbracciò "Oh povero Vash… su calmati.. cosa hai
sognato?"
"Non ricordo…" rispose tra le lacrime "Ricordo solo una
farfalla… ed un ragno mostruoso…"
"Su Vash… riprenditi.. non c’è più motivo di piangere…quello
era solo un sogno, mentre questa è la realtà…"
"Ma Relm… la realtà può fare molta più paura di una
sogno…" la voce giunse dal corridoio, da dove Knives li osservava
con distacco con i suoi piccoli occhi azzurri che brillavano nella
penombra…
***
… e in quelle notti in cui Vash the
stampede, il tifone umanoide, si sveglia dall’incubo che non riesce a
ricordare, l’uomo si guarda intorno con il cuore colmo di terrore,
cercando di scovare nel buio due occhietti azzurri che lo scrutano…
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