DEDICHE: dedico l’intera fic a 3 persone a cui voglio molto bene: PARSY, puccia*_*,  che ha fatto il compleanno*_*; ISE, il mio dolce tesoro…^__^, eh eh, smack! Ti voglio bene… !!; Soffio,che mi fa dei commenti grandiosi e a cui voglio tantissimo bene!!!!

RINGRAZIAMENTI SPECIALI: a Rei, che mi ha consigliato di postarla( i pomodori a lei, i complimenti a me^____^…) e a tutta la gente che mi ha aiutato con la ninna nanna, mandandomi i testi grazie grazie grazie, senza di voi non sarei riuscita a completarla…grazie mille!!!!!!

Ricordo che qui, tranne Hana e Ru e Yo, tutto il resto è uscito dalla testolina qui presente….-_-... se volete vedere il disegno, basta chiedermelo e ve lo mando.

NOTA: l’intero msg è mandato da un bunker disperso da qualche parte nel mondo^^’’’’…. E ricordatevi che all’autrice voi volete sempre MOOOOOOOOOLTO bene^^’’’….

NOTA2: qui si nota quanto la storia mi sia sfuggita di mano^^’’’’….per una migliore resa dell’atmosfera, consiglio di leggere ad alta voce le parole del clown^___^…

 

Un bacione a tutti e buona lettura^^''''...!!!!

***

DO YOU LOVE CIRCUS?

di Tesla

 

 - 5 DI 6 -

 

***

Non è più nel suo mondo. 

No, non più.

Ora è in un altro posto, in una camera, in un letto, e il soffitto è bianco, e dalla finestra accanto a lui entra la luce del sole.

In…ospedale?

Possibile?

Dove… perché?

È successo qualcosa ad Hanamichi,

il pagliaccio ha preso Hanamichi!!!!

HANAMICHI!!!!!

Si alza di scatto, confuso, terrorizzato.

Le coperte cadono a terra, impacciandogli i movimenti.

Non può fermarsi, deve andare da Hanamichi, deve raggiungerlo, è in pericolo, è in pericolo, Hanamichi è da solo col clown,

non ce la farà mai,

non ce la farà mai…

 

***

POV RU

 

 

( Credevi davvero di poter essere amato?)

 

La sua voce, nella mia testa, rimbomba.

La SUA voce… perché…

Hana,

Hana!!!!

 

( Lo credevi davvero, mio povero, stupido bambino…)

 

No no no no, ti prego, non fargli del male, no no no no.

 

( Quale pretesa, da uno come te)

 

Hanamichi…. Hanamichi…

 

( Proprio tu, tu… hai osato credere ad una tale illusione)

 

No no no no no no …

 

( Devi capirlo, mio caro piccino)

 

- HANAMICHI!!!!!

 

( Che non ci può essere amore, per uno come te)

 

Due braccia mi avvolgono strette, mi  fermano, mi bloccano, qualcuno urla, no no no no, devo andare, Hana è in pericolo, lui lo ucciderà, lo ucciderà!!!

 

( Non ci può essere pace, perché non hai speranza)

 

Urlo e scalcio, il mio dolore, soffro, lasciatemi libero, devo andare da lui, devo andare ad aiutarlo, è in pericolo, in pericolo, lo ucciderà, Dio, lo ucciderà!!!!

Ancora urla.

- RUKAWA, FERMATI, SONO IO!!!

 

( Non meriti nulla, se non l'essere solo)

 

Questa voce, la voce… è familiare, chi è, chi…

Giro la testa e vedo il mio aggressore.

Non so chi sia, lo ha mandato lui, mi vuole ingannare, mi vuole rallentare, ma non mi fermerà, no no no no …

- Rukawa, Rukawa, sono io!!! Mi riconosci?  Sono

 

( Tu lo sai, tu mi conosci)

 

sono Yohei, Yohei Mito, l'amico di Hanamichi.  Tranquillo, va tutto bene, ti sei appena risvegliato dal coma, non so come… ma non sei ferito, nessuno ti vuol fare male, tranquillo…

 

( Sai di cosa sono capace)

 

-          Hana…- bisbiglio.

Come puoi chiedermi di essere tranquillo? COME, quando è nelle sue mani? L'ho lasciato solo, l'ho lasciato solo con lui e non ho potuto fare nulla per salvarlo!!!

 

( È arrivato il momento di fartelo ricordare, Kaede)

 

-          Sì, Hanamichi! Tranquillo, ora…

-          Sakuragi è in pericolo!- mormoro, e con forza mi svincolo dalla stretta.

Yohei mi guarda confuso.

-          Cosa? Non è possib…

Si blocca.

Ha visto il mio viso.

Ha visto il mio sguardo.

Sa che non sbaglio, sa che non sto vaneggiando.

 

( È arrivato il momento di strapparti tutto ciò che hai)

 

Hanamichi… Hanamichi è in pericolo.

 

( Lo ucciderò, lo sai, Kaede?)

 

Mi strappo con una smorfia la flebo dalla mano ed altri tubicini, mi guardo in giro, devo andare, devo andare, devo… lo ucciderà!!!!

Yohei mi guarda e capisce. Si leva la giacca e me la lancia.

-          Fuori dalla finestra, le scale antincendio!!! Prendile e va da lui! Li bloccheremo noi, io, Akagi e gli altri. VA!

 

( Lo ucciderò, perché hai osato amare)

 

Mi infilo la giacca, scavalco la finestra e scendo le scale. Le fessure della grata mi feriscono i piedi, sanguino, ma  non importa, non m’importa se dovranno tagliarmi le gambe, non m’importa se dovrò morire, non m’importa…

 

( Lo ucciderò, perché hai osato sperare)

 

Devo salvarlo, devo salvare Hanamichi.

Questo è l'ora.

Del futuro non m’importa.

 

( Non meriti nulla di tutto ciò, lo sai, no?)

 

Alla fine delle scale mi guardo intorno, giro la testa come un forsennato, dove si trova adesso, dove? Non è più nel suo mondo, ora è qui, ora lui è qui, tutti e due, dove sono, dove…

 

( È arrivato il momento di ricordare, Kaede)

 

Un flash.

Un foglio di carta appeso ad un muro.

In camera mia.

Sono là.

Hanamichi… Hana è là.

 

( La piccola lezione di vita)

 

Scatto e corro, i muscoli indolenziti dalla pausa forzata, il corpo debilitato, i piedi che calpestano il marciapiede e l'asfalto bollente dal sole…

 

( La prima legge che non devi mai dimenticare)

 

… ma non importa, non ora, ora l'unica cosa che importa è

 

( Non amare)

 

Hanamichi, Hana, Hana con i suoi bei capelli rossi.

Hana,

 

(Mai)

 

e tutte le volte che gli dirò TI AMO quando questa storia sarà finita.

Perché oggi finirà.

 

( E non farsi amare)

 

Per noi o per lui, oggi finirà.

 

***

 

Soffoca, gli manca il respiro.

La presa intorno al collo è mostruosamente forte, non riesce a liberarsi.

Stringe gli occhi e cerca di scostare quelle dita gelide dal collo.

Non riesce.

Dita viola.

Dita non umane.

Il clown ride, sopra di lui.

Mickey.

Michaela.

No, è il clown.

È il pagliaccio che ha terrorizzato Kaede.

Il Kaede dalla pelle viola del disegno.

E non riesce  a liberarsi, non riesce.

Vi prego, che qualcuno lo aiuti.

Non riesce.

-          Credevi davvero di poter essere amato?- ghigna il clown.

Hana socchiude gli occhi. Parla con lui?

-          Lo credevi davvero, mio povero, stupido, bambino… quale pretesa, da uno come te.

No, non è con lui che parla.

Il clown fissa pensieroso un punto davanti a sé, oltre la sua  testa schiacciata contro il pavimento. Pavimento… con un angolo degli occhi scorge un pezzo dio muro, una scrivania. La riconosce. È la stanza di Kaede. Addosso, ha di nuovo i suoi vestiti.

-          Proprio tu, tu… hai osato credere ad una tale illusione.

Non ce la fa più, la vista si offusca, gli occhi nocciola si rovesciano all'indietro…

-          Devi capirlo, mio caro piccino…

Sta per morir…

HANAMICHI!!!!!!!!

È Kaede! È la voce di Kaede!

-          Che non ci può essere amore, per uno come te.

 Porta le mani sul viso del pagliaccio, un palmo premuto contro il mento viola e viscido di cerone, spinge…

Il pagliaccio ride e sbava, divertito, un filo di saliva gli pende all'angolo del labbro inferiore, colloso, pallido.

Continua a fissare il muro, in estasi.

-          Non ci può essere pace, perché non hai speranza.

Le mani scivolano contro il viso, la stretta intorno al collo si stringe, non ce la fa più, non ce la fa…

-          Non meriti nulla, se non l'essere solo.

È CON KAEDE CHE STA PARLANDO!

-          Tu lo sai, tu mi conosci.

FIGLIO DI PUTTANA, è CON KAEDE!

-          Sai di cosa sono capace.

Hanamichi dirigna i denti con rabbia e gli caccia l'indice nell'occhio, con tutta la forza che gli rimane, con tutta l'energia rabbiosa che gli è montata in corpo.

-          È  arrivato il momento di fartelo ricordare, Kaede.

 Il dito penetra oltre la membrana sottile di pelle.

Il bulbo oculare esplode con un pop, e sangue, e una gelatina giallognola cola dall'orbita vuota.

Il clown sorride.

Le mani di Hanamichi sono  coperte di sangue.

-          È arrivato il momento di strapparti tutto ciò che hai.

La presa intorno al collo si indebolisce.  Hanamichi inserisce una gamba contro il petto del clown.

-          Lo ucciderò, lo sai, Kaede?

Il clown ghigna.

MERDA, pensa il Rossino.

Raccoglie la coscia contro il petto e poi spinge in fuori la gamba. Il clown viene scagliato lontano da lui, contro il muro.

È libero.

Aria, aria…

-          Lo ucciderò, perché hai osato amare.

Il pagliaccio viola rimane contro il muro, e ora fissa Hanamichi.

Un lungo ghigno gli squarcia la faccia.

Saliva sul mento, si mischia col cerone rosso delle labbra, cola lungo il collo, sembra sangue.

No, no, pensa Hanamichi, È  sangue…

TIRA FUORI IL CULO DI QUI, HANAMICHI! TIRALO IMMEDIATAMENTE FUORI DI QUI!!!

Si rialza in piedi di scatto, scivola, batte malamente il sopracciglio contro lo spigolo della scrivania e vede le stelle, un dolore fortissimo, la vista si offusca,  traballa.  Porta una mano alla ferita.

È sporca di sangue.

Merda.

Fruscio di abiti, il clown sta per muoversi.

Non aspetta un altro secondo, Hanamichi si rialza e schizza fuori dalla stanza.

Deve uscire dalla casa, deve…

L'uscita, il corridoio… da che parte?!? Sinistra o destra?

Il passo strascicato del pagliaccio alle sue spalle.

La ferita al sopracciglio fa male. Gli confonde i pensieri. Dove deve andare?

-          Lo ucciderò, perché hai osato sperare.

MERDA. MERDA MERDA MERDA!

-          Non meriti nulla di tutto ciò, lo sai, no?

È alle sue spalle.

Corre a destra, svolta l'angolo, porte, porte, non un'uscita, dove…

-          È arrivato il momento di ricordare, Kaede.

Eccola, l'uscita, l'uscita!!!

Corre, abbassa la maniglia, la apre.

Scope. Flaconi di detersivo.

È lo sgabuzzino.

È andato dalla parte sbagliata.

E non può tornare indietro, perché c'è lui, lui, è alle sue spalle, e avanza, con le sue scarpone da clown, avanza, avanza, per lui…

-          Una piccola lezione di vita.

Si volta.  Il pagliaccio avanza, e la luce del corridoio fa brillare come pietre preziose il sangue e la sclerotica spappolata che cola sulla guancia.

Tunf.

Tunf.

Avanza sulle sue scarpone da clown blu elettrico, rivoli di sangue superano il papillon e colano sul ventre.

Tunf.

Tunf.

Avanza.

-          La prima legge che non devi mai dimenticare.

Hanamichi si getta contro la porta vicina, la apre con una spallata. Un  grande letto, un armadio, sedie, comodini. È la stanza da letto dei genitori di Kaede.

La luce che entra dalla finestra crea un'atmosfera innocente. S’intona molto con la carta da parati a fiorellini della stanza.

Hanamichi lancia una risatina isterica nell'aria. Per un folle attimo vede il suo cadavere spiaccicato contro tutti quei fiorellini. Tutte roselline rosse. Uh che bello, questa fantasia andrà a ruba!

Il clown avanza.

Tunf.

Tunf.

Su scarpe pesanti.

Il fruscio di vestiti.

Avanza.

-          Non amare.

Hanamichi chiude la porta e ferma la maniglia con una sedia. È una cazzata, non lo bloccherà, non gli impedirà di prenderlo…

-          Mai.

Qualcosa di pesante colpisce la porta.

I cardini tremano.

La  sedia dondola pericolosamente.

La finestra è aperta. Si affaccia.

Saranno quattro, cinque metri dal suolo. Il giardino è puntellato di margherite.

Scavalca il bordo della finestra, si aggrappa al parapetto e si fa scivolare in tutta la sua altezza contro il muro.

Ora è nel vuoto, appeso solo per le dita doloranti .

Deve calcolare bene la caduta, deve..

Un colpo fortissimo, la porta della camera da letto esplode.

Le dita cedono, e Hanamichi cade.

 

***

 

Si rialza dolorante, la testa intontita. Si tasta il corpo, nulla di rotto, sembra. Bene.

Oddio.

Ha perso i sensi.

Per quanto, per quanto li ha persi?

La testa scatta verso la casa, ed attraverso le finestre LO vede.

Il clown.

Ha sceso le scale e sta attraversando il salotto.

Nonostante i vetri, sente i

 tunf

 tunf

delle sue scarpe.

Sakuragi supera con un salto la staccionata e si ritrova in strada.

In quello stesso momento, la porta di casa Rukawa si apre, e il clown viola esce  a respirare l'aria di un altro mondo.

-          Hanamichi!!!!!

Un grido, alle sue spalle.

Si gira.

Verso di lui, Kaede.

Kaede dalla pelle chiara, in camicione da ospedale chiazzata di sudore e giaccone nero, quello di… Yohei?

I suoi piedi sono feriti, e lascia impronte di sangue dietro di sé.

Si è risvegliato dal coma…

Passi sulla ghiaia scricchiolante, il cigolio del cancelletto.

Il clown, MERDA, QUEL FOTTUTISSIMO CLOWN!!!!

 Afferra Kaede per il polso e se lo trascina  lontano da lì. La loro famosa rapidità in campo ora non è che un trotto sfinito, sull'asfalto del marciapiede, per le strade deserte.

 Le case scorrono accanto  a loro, macchie colorate senza confini di materia.

Kaede emette un gemito di dolore, inciampa, cade a terra.

Non ce la fa più, è distrutto.

I piedi gli bruciano come immersi in lava fusa, li ha ancora…

…non li ha….

…dolore, dolore dappertutto. 

Hanamichi lo prende tra le braccia e lo trasporta per un po', inciampa, cade, è sfinito anche lui, non ce la potranno mai fare.

Alza gli occhi in giro, in cerca di aiuto.

Nessuno, non c'è assolutamente nessuno.

Come è possibile?

Il clown avanza.

Tunf.

Tunf.

Piastrelle o asfalto, il rumore non cambia, è sempre LUI che avanza verso di te, papillon rosso e grossi pantaloni, da un altro mondo, solo per te.

Tunf.

Tunf.

Avanza.

Rumore di ruote, una frenata brusca. Una voce.

-          Hanamichi!!!

Yohei?

Mito li guarda con occhi spalancati, pallidissimo in volto.

Rukawa riverso contro la ruota di un'auto, i piedi maciullati e grondanti sangue;

il suo migliore amico, lividi violacei intorno alla gola, il sopracciglio spaccato, anche lui, sporco di sangue.

Hanno entrambi il fiatone.

E oltre le loro spalle…

Lei.

Il respiro gli si blocca in gola.

Avanza verso di loro ammantata di nero, alta, orgogliosa.

Il cuore trema, il sangue gli si gela.

Poi vede Hanamichi  e Rukawa.

Li vede.

Deglutisce e strizza per un attimo gli occhi.

Sa cosa fare.

Ha una paura fottuta, ma deve farlo.

-          Prendetela voi- dice, scendendo dalla bici, e dandola ad un Hanamichi sconvolto. Fa segno con la mano di andare.

-          Yo…

-          CORRETE!!!!- urla Yohei. Aiuta Rukawa ad alzarsi e lo deposita sul porta pacchi posteriore della bici.  Ru guaisce dal dolore. Intorno alla ruota dell'auto, i piedi hanno lasciato due grosse chiazze di sangue.

Sakuragi guarda il suo migliore amico.

-          Yohei, non possiamo andare, tu…

-          Io me la caverò

 

( tunf, tunf, vengo a prendervi, piccini)

 

       tranquillo, sono in forma smagliante, la seminerò correndo.

 

( uh, Yo-chan, non lo sai che i bimbi che dicono le bugie vanno puniti?)

      

       Ora andate! ANDATE!!!! Presto, o sarà tutto inutile!!

Hanamichi caccia indietro le lacrime ed inforca la bici.

 

( Yoheeeeeiiii, sto venendo a prendertiiii)

 

Inizia a pedalare, la bici tentenna pericolosamente squilibrata dal peso di Rukawa. Mito gli dà una spinta e la bici sfreccia sul marciapiede.

Si allontanano.

YOHEI, CORRI ADESSO!!! SCAPPA!!!!

No, ormai è troppo tardi, lo sa.

Lo sa dal primo momento in cui ha lasciato Akagi e gli altri per andare ad aiutare Rukawa.

La partita, per lui, finisce qui.

Non muove un muscolo, le gambe tremano, il cuore è ghiacciato… si sente come un insetto della preistoria atterrato su una colata di resina su un ramo.

Invischiato, gli arti pesanti, collosi.

Lentamente lo sommerge.

Manca il respiro.

Per un folle attimo, mentre sente il suo mantello frusciare sotto il vento, immagina un moccioso sui dieci anni che torna a casa correndo.

MAMMA, MAMMA, GUARDA COSA HO TROVATO!, urla,  e mostra un'ambra enorme, e dentro, cavoli, c'è il più grosso esemplare di Yohei Mito mai trovato!!! Varrà milioni!

Chissà se mi metteranno in salotto, pensa Mito, i pensieri ovattati, mentre osserva il mondo da un punto tanto lontaaaaaaaanoooo… le casette, gli alberi, le macchine… tutte così lontaaaaaaaneeeee….

La signora avanza,

tud,

tud,

non è il  rumore di scarpone da clown, no, sono ossa che sbattono contro il cemento del marciapiede, sono le SUE ossa, sono…

La vista gli si offusca, tremolante, poi alza la mano agli occhi, si sfiora le guance, e le scopre umide di lacrime. Sta piangendo come un ragazzino.

La figura si stringe nel suo mantello, ora è davanti a lui.

Yohei è addossato contro l'auto, i lacci delle scarpe da ginnastica  flosce nella pozza del sangue di Rukawa. Strizza gli occhi e si protegge il capo con le mani.

Piange, piange.

Il cuore galoppa nel suo petto, impazzito,

TUTUMTUTUMTUTUMTUTUMTUTUMTUTUMTUTUMTUTUMTUTUMTUTUTM,

no no no no no no no no no no no no …

Sente la stoffa del suo mantello bollente contro la sua felpa, prova l'improvvisa nostalgia del suo giubbotto, anche se misera protezione davanti a LEI.

Si sente nudo, si sente indifeso.

Merda, per la prima volta in vita sua, prova la sensazione disperata di sentirsi inerme.

Completamente.

Un dito gli accarezza le labbra…

…ma non è un dito, non c'è carne, non scorre sangue, è solo osso,

osso giallo e sporco,

osso che sa di polvere e chiuso,

ossa di cadaveri  saccheggiati in cripte buie…

Su di lui, su di lui…

Sente fiotti d’urina calda e appiccicosa colargli tra le cosce, umide, bollenti.

CHE IDIOTA, pensa, MI SONO PISCIATO ADDOSSO COME UN MOCCIOSO.

CHE MORTE INDECOROSA.

E poi

ADDIO HANA.

È il suo ultimo pensiero. Il dito d'osso gli tocca un punto in mezzo agli occhi, e Yohei Mito si affloscia a terra.

LEI si scosta e riprende l'inseguimento. Si allontana con un fruscio di vesti.

Yohei  è accasciato contro la ruota dell'auto, agli occhi sbarrati, il respiro mozzo.

Trema.

Si abbraccia strette le ginocchia e scoppia a piangere disperato.

‘Anche per te, come loro’,

gli ha bisbigliato LEI in quel tocco.

‘Ma non adesso. ‘

‘Non adesso.’

 

 ***

 

^______^ zumpi zuuuuum!!!!!^^’’’’…allora?

>_< commentate, vi prego!!!!!!

Un bacione enorme,

Tes^,-------,^

 

PS: I commenti  mandateli a tesla_vampire@mns.com ... ^_^ grazie!!!


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