DEDICHE: dedico l’intera fic a 3 persone a cui voglio molto bene: PARSY, puccia*_*, che ha fatto il compleanno*_*; ISE, la mia tesora…^__^, eh eh… ç_ç mi manchi!!; Soffio, la mia patata adorata…*_*!!! ti voglio tanto beeeeeeneeeeeee!!!!!! RINGRAZIAMENTI SPECIALI: a Rei, che mi ha consigliato di postarla( i pomodori a lei, i complimenti a me^____^…) e a tutta la gente che mi ha aiutato con la ninna nanna, mandandomi i testi grazie grazie grazie, senza di voi non sarei riuscita a completarla…grazie mille!!!!!! Ricordo che qui, tranne Hana e Ru, tutto il resto è uscito dalla testolina qui presente….-_-... se volete vedere il disegno, basta chiedermelo e ve lo mando. Un bacione a tutti e buona lettra^^''''...!!!! *** DO YOU LOVE CIRCUS? di Tesla
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*** Arriva. Prima ancora che la voce si levi nell'aria, prima ancora che la tempesta avvenga, il vento si alza, i mulinelli di sabbia sfrigolano contro la stoffa delle pareti, e Hana lo sente. La Tempesta! La tempesta sta per iniziare!
( ninna nanna, ninna oh)
Oddio no no no, ti prego, non adesso, non ora che siamo senza un riparo, non ora che l'ho ritrovato…
( questo bimbo a chi lo do)
Le pareti del circo tremano sotto le sferzate del vento, le corde che le legano ai pali di sostegno scricchiolano, tese fino allo spasimo. Altra sabbia, contro di esse. Il terreno vibra.
( lo darò all'uomo nero )
Hanamichi urla. - KAEDE! KAEDE DOBBIAMO SCAPPARE!!! Kaede rimane immobile, in piedi contro la porta, la coperta molle intorno al corpo, fissa dritto davanti a sé, in attesa. - KAEDE!!!!
( che lo tiene un anno intero )
- KAEDE, MUOVIAMOCI!!! DOBBIAMO ANDARCENE DA QUI, DOBBIAMO SCAPPARE!!! Sposta Kaede di lato e spinge la porta.
( lo darò all'uomo bianco )
Il portone non si sposta di un centimetro. Ma il vento non rimane fermo, no, si alza, sempre più, sempre più, e le pareti si agitano pericolosamente, in balia delle correnti. Le corde scricchiolano. Manca poco ormai, Hana lo sente.
( che lo tiene un anno santo)
Le funi di ancoraggio su un lato della costruzione cedono, l'intera stoffa della fiancata viene strappata via dalla furia del vento, ed ora il circo si apre verso l'esterno, ed ha davanti di nuovo il viso di nuvola, e quegli occhi vacui che lo guardano, e fissano, e Hana sa che non c'è luogo dove possa fuggire, perché quegli occhi sono ovunque, e guardano, e guardano, e guardano…
(lo darò all'uomo rosso)
Non si può scappare, non si può, oddio oddio, non si può, non si può…
( che lo tiene lì nel fosso )
Kaede si è spostato, solo di pochi passi, ora è al centro della pista, e osserva il viso in cielo. La coperta si agita furiosa oltre le sue spalle. Grumi compatti di sabbia turbinano dentro, granelli aguzzi che graffiano, e tagliano, e feriscono…
( lo darò all'uomo verde )
Mickey fissa malinconico il viso di nebbia nel cielo multicolore, avanza oltre Kaede, è sul limite del tendone, tra gli schizzi di sabbia rovente. Mulinelli torbidi nell'aria.
( che lo tiene via dalla serpe )
Ormai è fatta, pensa Hanamichi amaro. Ormai è fatta. La bocca sottile di nuvole si apre in un grido sonoro che spazza le nubi del deserto, è un urlo lancinante, che sfrega contro la pelle, che accoltella l'anima, troppo forte, troppo intenso, troppo disperato, urlo di dolore, dolore, come si può sopportare, come.. Il verme di vento esplode dalle dune, non molto lontano da loro, schizzi di sabbia, come un'eruzione vulcanica improvvisa. È il tornado, il tornado che inghiotte i bimbi cattivi. Ed ora è qui per loro… …per loro … … Dio, Dio… E poi, Kaede dice qualcosa, ed è impossibile poterlo sentire, Hana lo sa, eppure L'HA sentito. Ne è certo. Le parole che ha pronunciato, gli occhi incatenati al loro riflesso nel cielo. - Sono io. Solo questo. Ma per Hanamichi è più che sufficiente. Allunga un braccio e sfiora la spalla di Rukawa, a malapena protetta dalla coperta, piccole linee rosse sulla pelle. Lo tocca. E allora vede.
***
Lui è nel suo lettino, e la mamma è accanto a lui, e gli canta la ninna nanna, e allora pensa che è bellissimo, che è felice, e che nessun altro può esserlo più di lui. Sono nella sua stanzetta, il lumicino acceso sul comodino, e la voce della sua mamma è dolce, così dolce. Socchiude gli occhi, sull'orlo del sonno, e la vede, inzuccherata d’ombre, mentre si accarezza il pancione. L'altra mano stringe delicatamente quella di Kaede. Canta la sua ninna nanna, e si culla nel velo delle sue parole:
Ninna nanna, ninna oh, questo bimbo a chi lo do. Lo darò all'uomo nero, che lo tiene un anno intero, lo darò all'uomo bianco, che lo tiene un anno santo. Lo darò all'uomo rosso, che lo tiene lì nel fosso. Lo darò all'uomo verde Che lo tien via dalla serpe. Lo dar…
Rumore di chiavi, un grugnito. La voce della madre di spegne nell'aria. La mamma gli stringe forte forte la mano, e Kaede uggiola dal dolore. Passi sulle scale. Perché la mamma è preoccupata? Cosa c'è ? È papà che è tornato a casa, no? Non è vero? Non è così? Attraverso il velo di ciglia, intravede suo padre che passa davanti alla porta, allentandosi il nodo della cravatta. Kaede trema. Anche se ha solo quattro anni, riconosce quell'odore. È l'odore del sabato sera davanti alla tivù dopo il giorno di paga. È l'odore della partita a carte con gli amici. È l'odore della pelle quando gli dà il bacio del mattino prima che si sia fatto la doccia. È l'odore della birra. È l’odore del suo papà quando è cattivo.
La madre gli lascia la mano
( Ha freddo, ora ha freddo, no, mamma, non andare, dammi un po' del tuo calore, ho freddo, non andare)
e insegue il marito. Sparisce dalla sua vista, chiudendo la porta dietro di sé. Non proprio. Non li vede più. Ma li sente. Litigano. Urlano. Kaede nasconde il viso sotto le coperte, il cuore pesante. Strizza gli occhi, prega in silenzio che non litighino, ti prego, perché stanno male quando lo fanno, lui lo sa. Tutte le cattiverie che gridano, tutti i lamenti. Non li pensano, ma li dicono. Persino a soli quattro anni, Kaede lo capisce. Allora perché bisticciano? Urla. Altre grida. Ad un tratto il rumore di passi oltre la porta della sua cameretta, il sordo strusciare di mani contro le pareti, per sorreggersi, per non crollare. La voce di sua madre, dice qualcosa, scoppia in lacrime. Kaede si alza di corsa e socchiude l'uscio della porta, per guardarli. Il padre sta urlando rabbioso, gli dice con voce rotta che << non è vero, non è vero>>. La madre piange, si copre il viso bagnato di lacrime. Kaede trema, di dolore, pena e rabbia. Non vuole vederla così, non vuole vederla star male, e poi ora deve pensare a qualcun altro, non deve arrabbiarsi, e … Suo padre alza il braccio e la schiaffeggia brutalmente. Lei indietreggia, sotto la forza del colpo. Ma non c'è più terra sotto di lei. Scivola indietro oltre il bordo delle scale. Ruzzola giù.
Scompare dalla vista di Kaede.
- Mamma!!!- urla in lacrime. Il padre caccia un gemito soffocato e scende le scale di corsa. Il pianto della madre. È ancora viva, grazie al cielo, grazie al… Un lamento. Non di dolore, o sollievo. Disperazione. - La bambina! Oddio, la bambina! L'ospedale, l'ambulanza, la mia bambina… Kaede scivola a terra, su ginocchia tremanti. Si stringe il capo con la testa. E pensa
(no)
solo questo.
( no no no no no no no. Vi prego, lei no!)
***
Hanamichi riemerge dal sogno. O… ricordo?
( sono io )
Questo è un ricordo di Rukawa? Ma allora chi… Senza voltarsi, lo sguardo fisso davanti a sé, sul verme-tornado che avanza verso di loro, più lento, ma avanza, Mickey dice: - Ti ricordi questa ninna nanna, Kaede? La mamma ce la cantava sempre. - Sì, - risponde Kaede, un sorriso carico di malinconia tinto sulle labbra, - me lo ricordo, Michaela. Oltre Kaede, vede la marionetta di spalle togliersi il nasone e la parrucca da clown. Sotto, vi sono arruffati capelli neri. Neri, come quelli di Rukawa. Si gira. Sakuragi trattiene il respiro. È una bambina, viva, di carne. Nonostante il cerone e la giovane età, è una bambina, sì. Grosse lacrime silenziose le scorrono lungo il viso, sciogliendole in sbaffate il trucco pesante da clown. Possibile… la sorella di Ru? Ma quando…
(La bambina! Oddio, la bambina! L’ospedale, l'ambulanza, la mia bambina…)
Che sia… lei? Ma non può, non può essere lei, la madre ha abortito, lo ha visto nel sogno, Mickey… Michaela… non dovrebbe mai essere nata! Invece quella davanti a lui è una bimba sui sette anni. La madre potrebbe aver non abortito, ma anche qui… …se fosse vero, lei dovrebbe avere tredici anni. Tredici, tredici, non sette, o qualunque età abbia ora.
Alle spalle della bambina, il tornado si avvicina, sempre più, sempre più. Le tende si agitano frenetiche sotto le raffiche di vento, i brandelli della fiancata del tendone strappata via ondeggiano in balia delle correnti, eppure è come se fosse tutto così… lontano. Non è cosa che li riguarda più. Perché in un certo senso, Hana sa che il loro viaggio sta per concludersi. In un modo che ancora non conosce, ma sta per terminare. Tornare con la Volpe nel mondo normale. Nel loro mondo. Finalmente… Kaede avanza, piccole lacrime sgorgano agli angoli degli occhi, cade in ginocchio davanti alla bambina vestita da clown. Con una mano chiude la coperta, l'altra si alza a sfiorarle la guancia, le scosta una ciocca di capelli dalla fronte appiccicosa di cerone bianco. Ha dei bei lineamenti. Se fosse cresciuta, sarebbe diventata una ragazza meravigliosa. Come Rukawa. Kaede la abbraccia stretto, la stringe a sé. - Avrei voluto tanto essere tuo fratello- bisbiglia, il corpo scosso dai singhiozzi, i capelli scompigliati sotto la forza del vento. - Anch'io avrei voluto essere tua sorella- risponde lei.- Oh, Kaede, chi lo sa? Avrei potuto essere una cantante famosa o una grande scienziata… ma alla fine non sarò nulla di esse, perché sono morta. Rukawa soffoca un gemito contro le labbra. - E forse, - bisbiglia Michaela con un sorriso, - proprio per questo, potrò essere tutto ciò che voglio. Kaede scoppia a piangere nel suo abbraccio. Mickey gli accarezza i capelli, dolcemente, fa segno ad Hana di avvicinarsi. Hanamichi s’inginocchia titubante accanto a loro, e la bambina glielo lascia tremante tra le braccia, cullato nel suo calore. Un sorriso dolcissimo le attraversa la bocca. Il tornado si avvicina. Inghiotte il loro mondo. Inghiotte ogni cosa. - Kaede, sai? Questa ninna nanna continua ancora. E tu, fratello mio, hai tanto bisogno di dormire… Mentre Hanamichi lo culla tra le braccia, contro il proprio petto, oltre il tremore della tempesta, Michaela incomincia a cantare:
- Ninna nanna, ninna oh, questo bimbo a chi lo do. Lo darò all'uomo nero che lo tiene un anno intero. Lo darò all'uomo bianco, che lo tiene un anno santo. Lo darò all'uomo rosso, che lo tiene lì nel fosso. Lo darò all'uomo verde, che lo tien via dalla serpe…
Una pausa, e poi:
- … Lo darò all'uomo blu, per un anno o poco più. Lo darò all'uomo giallo, che lo tiene col suo gallo. Ninna nanna, ninna oh, questo bimbo a chi lo do. Lo darò alla sua mamma, che lo mette a far la nanna…
La voce dolce si spegna nel vento. Kaede si sente leggero, leggero, libero, e sì, sta per scomparire, lo sa, l'incubo è finito. Grazie al cielo, l'incubo è finito, e finisce nel modo migliore, tra le braccia di Hana, cullato dalla voce della sua sorellina. Sta per scomparire…
- E all'uomo viola non dai nulla, Kaede? - canta qualcuno, e la voce non è più quella di una bambina, no no no no, è la sua, la SUA… Un gemito di terrore. Di Hanamichi. Non può dormire, no… Apre gli occhi, e per un attimo intravede il pagliaccio, un sé stesso dalla pelle viola, ghignante e mellifluo, le dita di una mano strette attorno alla gola di Hana. Una voce, nella sua testa, un bisbiglio.
( Davvero credevi di poter essere amato? )
È solo un attimo. L'attimo dopo, Kaede non è più lì. *** ^______^ fine del capitoooolooooooooo!!!!! A dir la verità la verità, la fic doveva finire qui, in modo diverso…però da questo momento in poi, la ficcina è andata per conto suo -_-‘’’’…… Cosa ne pensate^^’’’’? Un bacione a tutti, e ricordate che da qst momento in poi VOI VOLETE MOOOOOLTO BENE ALL’AUTRICE^___^!!!! Ciauz^_^!!! Tes^_^
Per eventuali commenti, mandate a tesla_vampire@mns.com ... ^_^ grazie!!!
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