Nota1: Questa
fic è dedicata alla mia cognatina Pam per il suo compleanno!
Auguuuuriiiiiii Pammyyy!!!^*****^ Visto che ho mantenuto la promessa di
scriverti una ficci su di loro!?^-^ Spero soltanto che ti piaccia…non è
questa gran meraviglia…poteva venirmi meglio!^^;;;
Nota2: i
personaggi di questa storia non appartengono a me ma a Leeza Sei e lo stesso
vale per la canzone ‘Do you dream of me?’ i cui diritti sono di Micheal
Smith!
Nota3: è scritta
dal POV di Sasaki…ma leggendo si capisce benissimo^^;;…in oltre è ambientata
alla fine del secondo volumetto!^-^
Do you dream of me?
di
Miyuki
E’ passato un anno dall’ultima volta che l’ho
visto. Non ho più avuto sue notizie da allora.
Non so neppure se sta bene perché conoscendolo
è un tipo che si sa cacciare nei guai con troppa facilità…ma allo stesso
tempo so che è una persona che riesce sempre a cavarsela, quindi non dovrei
preoccuparmi troppo per lui.
Però, in qualche modo, non riesco ad evitarlo.
Pensandoci adesso suona buffo che io mi sia
affezionato così ad una persona.
Di sicuro un anno fa sarei rimasto molto
scettico se qualcuno me lo avesse detto…ed invece è successo.
All’inizio non riuscivo a capire Hashiba.
Non capivo se era davvero un idiota come
voleva apparire oppure era tutta una farsa…una facciata che serviva a
nascondere il suo vero aspetto.
Soprattutto non mi spiegavo tutto il mio
interesse per lui.
Ad un certo punto mi sono trovato, senza
volerlo, a fissarlo, a studiare i suoi movimenti, le sue abitudini per
cercare di conoscerlo meglio. Era un tipo strano ma mi sentivo attratto da
lui come una calamita.
Mi ci è voluto un po’ di tempo per capirlo e
per scoprire tutti i suoi segreti ma poi mi sono sentito
contento…soddisfatto.
Noi due eravamo più simili di quello che
potevamo pensare, seppur completamente diversi. L’idea non mi dispiaceva
affatto.
Quello che non mi è mai piaciuto era il suo
desiderio costante di morire…la sua ricerca di situazioni pericolose in cui
buttarsi senza pensare alle conseguenze.
Non riuscivo a sopportarlo.
Non volevo che morisse. Non volevo che fosse
ammazzato per qualcosa che credeva di doversi far perdonare…per espiare le
sue colpe inesistenti.
Per questo gli ho fatto promettere di
avvertirmi quando avesse deciso di farsi ammazzare…ero convinto in questo
modo di poterlo evitare sapendo le sue intenzioni in anticipo…o per lo meno
sarei stato al suo fianco in quel momento.
Secondo me sarebbe stata una cosa triste
morire in solitudine…non mi sarebbe dispiaciuto neppure morire al suo
fianco…per questo aveva detto a Tsuzuku di dimenticarmi se mi fosse accaduto
qualcosa.
Dreams within the still of
night
On wings of hope take
flight inside of me
There upon some distant
shore
We want for nothing more
than what will be
And you and I, here we are
I wonder as we come
this far
Quando Hashiba ha detto
di voler sciogliere la nostra squadra mi sono sentito mancare qualcosa...come
una colonna portante che reggeva la mia vita.
Avrei voluto ripondergli
che se lo poteva scordare, che non ero d’accordo con lui…ma il dolore della
mia ferita e quello provocato dalle sue parole era troppo grande da
sopportare.
Sapevo che lo stava
facendo per non coinvolgermi ma dannazione! Pensava davvero che non mi
importasse nulla di lui?
Che se fosse morto non
avrei pianto la sua scomparsa?
Avrei messo la mano sul
fuoco che tutto il distretto sarebbe stato in lutto se fosse morto…in
particolar modo il capo…ma lui era convinto che nessuno tenesse a lui.
Idiota!
Ed idiota per non
essergli corso dietro prima invece di tormentarmi nel mio letto d’ospedale.
Ci è voluta Yoko per
aprirmi gli occhi…e per questo sono quasi arrivato troppo tardi per
salvarlo.
Quando sono arrivato a
casa di Sawada e l’ho trovato accasciato a terra in una pozza di sangue ho
creduto di averlo perso davvero.
Il mio cuore ha smesso
quasi di battere in quel momento…e quando ho scoperto che era ancora vivo,
anche se conciato davvero male, mi sono sentito rinascere.
Questa volta Hashiba non
è sfuggito alla mia ira.
Gli ho sbattuto in faccia
tutto quello che pensavo ed ho scaricato su di lui tutta la mia frustrazione
e preoccupazione.
Devo ammettere di averlo
spiazzato.
Ha detto che non si
aspettava una reazione simile da me se non per il mio padroncino…e lì sul
momento la cosa ha sorpreso un po’ anche me. Perché mi sono accorto che
Hashiba era diventato per me molto più importante di quello che
credevo…anche se non ero ancora arrivato alla conclusione più importante.
Questo comunque è servito
al suo scopo…quello di far ragionare quella testa di legno.
Pensavo che le cose ormai
si fossero sistemate ed imvece mi sbagliavo. Ci fu la notizia della sua
sospensione e la mia ‘punizione’.
Non credevo possibile di
potermi sentire così arrabbiato ed inutile allo stesso tempo.
Non era giusto che fosse
sospeso dopo tutto quello che aveva fatto per incastrare Sawada.
Ok, i suoi mezzi non
erano stati dei più ortodossi ma aveva rischiato la vita e perso l’utilizzo
di una mano per il suo lavoro e fare giustizia. Un minimo di ringraziamento
glielo dovevano!
Non potete immaginare
quanto mi sono sentito impotente in quel momento.
Non ho potuto fare niente
per aiutarlo…stavo così male per questo, non potevo perdonarmelo.
Ci sono voluti mio
fratello e Tsuzuku per farmi capire che aveva comunque fatto qualcosa…e la
più importante.
Lo avevo salvato.
If I could only read your
mind
Tell me the answer I would find
Do
you dream of me?
And
when you’re smiling in your sleep
Beyond the promises we keep
Do you dream of me?
Mi ha addolorato il fatto
che fosse sparito senza dirmi niente...nessuno sapeva dove fosse finito.
Sentivo un vuoto
inspiegabile dentro di me e spesso mi ritrovavo a guardare l’ufficio del
primo dipartimento aspettandomi che Hashiba spuntasse fuori da un momento
all’altro con il suo atteggiamento da giullare.
Ho pensato molto a
lui…anzi, credo di non aver passato un giorno senza che mi venisse in mente,
anche per qualcosa di studipo ed insignificante.
Custodivo gelosamente
l’accendino che mi aveva regalato nella speranza di vederlo tornare
presto…intanto svolgevo il mio dovere sotto gli ordini di mio fratello.
Portavo a termine i miei
doveri con la perfezione di sempre ma non provavo la solida soddisfazione,
non mi ‘appagavano’ come gli incarichi che svolgevo con Hashiba.
Solo a casa sembravo
trovare un po’ di pace dallo spirito persecutore di quel pagliaccio. Con
Tsuzuku nei paraggi mi sentivo tranquillo e rilassato e riuscivo a
comportarmi normalmente…come se niente mi tormentasse.
In realtà, ironia della
sorte, fu proprio Tsuzuku il primo a comprendere la verità. Arrivò a delle
conclusioni alle quali io non ero ancora arrivato…ma che erano la causa di
tutto.
Ogni tanto lo vedevo
sorridermi in modo strano…quel sorriso di una persona che sa e si diverte a
vedere l’ignoranza negli altri.
Ovviamente non mi disse
nulla per molto tempo ed io non glielo chiesi, perché sapevo che era
inutile…mi stava sfidando ad arrivare da solo alle sue stesse conclusioni.
Dovetti fare un sogno per
comprendere…beh…in realtà era un incubo vero e proprio.
In questo sogno mi
trovavo alla mia scrivania al primo dipartimento a svolgere delle pratiche
quando vidi il commissario Yara entrare e dirigersi verso di me. La sua
espressione bastò a mettermi in allarme.
Aveva il volto pallido,
cupo e sofferente…una pessima combinazione.
Mi disse diseguirlo in un
ufficio perché mi doveva parlare e così feci. Una volta dentro mi disse che
avevano finalmente ricevuto notizie di Hashiba…ma il fatto che esitasse a
dirmi dove si trovasse mi fece rabbrividire…non mi piaceva la sensazione che
stavo provando.
Alla fine me lo disse…ed
io lo fissai come se fosse un alieno e non il mio ex-capo.
Non poteva parlare sul
serio…Hashiba non si poteva essere suicidato…non l’Hashiba che conoscevo
io…era impossibile.
Allora il capo mi mostrò
il fascicolo che teneva in mano e quando vidi le immagini che conteneva mi
sentii crollare la terra sotto i piedi.
Mi accasciai su una sedia
completamente svuotato da ogni energia.
Hashiba…morto…
Quelle due parole messe
assieme mi fecero sentire tradito. Lui aveva promesso di avvertirmi prima di
farsi ammazzare…ma non lo aveva fatto. E per di più si era tolto la vita con
le sue stesse mani. Perché?
Ma il dolore più
straziante proveniva dal mio cuore che si frantumava in tanti piccoli
pezzettini.
Love has found a magic
place
A
deep and hidden place where time stands still
Now
I hold you in my arms
You
know you hold my heart and always will
And
you and I, here we are
It’s a wonder that we come
this far
Quando mi svegliai, con
il cuore in gola ed il respiro affannato trovai Tsuzuku accanto al mio
letto.
Mi chiese che cosa era
successo, se avevo avuto un incubo. Io riuscii solo fare un cenno d’assenso
col capo.
Allora mi chiese, con
enorme sorpresa da parte mia, se riguardava Hashiba.
Come faceva a saperlo?
Forse avevo parlato nel sonno ed avevo pronunciato il suo nome?
Tsuzuku sorrise, intuendo
i miei pensieri dalla mia espressione, e la sua risposta mi spiazzò
“Solo per Hashiba
avresti potuto versare delle lacrime.”
E posandomi una mano sul
viso mi accorsi di stare piangendo. Guardai il mio amico con espressione
persa.
Lui mi abbracciò,
sussurrandomi parole di conforto…dicendomi che quello sciocco stava bene e
che presto sarebbe tornato
Io mi lasciai consolare…e
fu in quel momento che mi accorsi di amare Shigemitsu Hashiba.
Com’ero stato cieco fino
ad allora…me ne sarei dovuto accorgere prima.
La mia paura di lasciarlo
morire, il vuoto che ho provato dopo la sua scomparsa, il suo volto che
continuava ad affiorarmi nella mente…erano tutti dei segni così ovvi. Che
stupido…era ovvio che Tsuzuku ridesse di me.
In quel momento mi
ripromisi anche che gli avrei confessato i miei sentimenti non appena lo
avessi incontrato di nuovo. Non potevo permettere che gli accadesse qualcosa
senza prima aver saputo quel che provavo per lui.
Non mi importava se mi
avesse accettato o meno, tanto sapevo con certezza che nulla sarebbe
cambiato tra noi, la nostra amicizia non ne avrebbe risentito.
And after all that we have
been through
You’ve leaned on me, I’ve leaned on you
Do
you dream of me?
And
when you’re smiling in your sleep
Beyond the promises we keep
Do you dream of me?
Da quel momento aspettai
pazientemente che tornasse a farsi vivo...e vi assicuro che dopo un anno
aveva quasi perso la speranza di rivederlo.
Ma Hashiba è fatto così.
Quando meno te lo aspetti eccotelo spuntare davanti.
Quindi non mi dovrei
sorprendere più di tanto di averlo di fronte in questo istante.
La mia sorpresa però dura
un attimo…perché viene sostituita dalla gioia e da un tumulto di emozioni
che fortunatamente non si rispecchiano sul mio viso.
Hashiva mi fissa con
quella sua solita espressione spensierata ed io non posso trattenere un
sorriso. Quello sciocco non è cambiato di una virgola in tutto questo tempo,
il che è un vero sollievo.
Non mi dice
niente…neppure un saluto…ma sa che tra noi non c’è bisogno di parole per
intenderci.
Lo vedo estrarre le
sigarette e so perfettamente cosa fare. Agisco d’impulso e tiro fuori
l’accendino che mi aveva regalato.
Mi fissa con approvazione
prima di lasciare che gli accenda la sigaretta. Poi ci incamminiamo per le
strade della città, l’uno affianco all’altro, come se non fosse passata che
qualche misera ora dal nostro ultimo incontro…non un anno.
Hashiba fu il primo ad
infrangere il silenzio.
“Ehi Sasaki…ti va di
andare a bere qualcosa? Offro io!”
“Certo”
“Non devi avvertire il
tuo padroncino che farai tardi?” mi chiese con quel suo solito sorriso
divertito.
“No, oggi è andato a
trovare suo fratello…tornerà domani.”
“Oh! E così il cagnolone
è rimasto senza padrone ed è stato accalappiato dall’uomo nero!” ride.
A questo non rispondo.
Che dovrei dirgli? Che mi è mancata la sua risata?
Fortunatamente arriviamo
presto al locale scelto da lui…un locale ovviamente molto equivoco…lo sapevo
che non avrei dovuto seguirlo così fiducioso.
Pazienza…ormai siamo qui.
Entriamo e ci andiamo a
sedere in un tavolo abbastanza appartato. Camerieri e baristi salutano
Hashiba come uno dei clienti abituali.
Ordiniamo da bere e dopo
essere stati serviti decido che è giunto il momento di fargli qualche
domanda. Mi deve delle spiegazioni.
“Ce ne hai messo di tempo
prima di farti vivo.”
“Eh cosa vuoi farci!
Questo corpo malandato ci ha messo un po’ a tornare in forma!”
Scherza come al solito ma
immagino che deve essere stata dura rimettersi da tutte quelle
ferite…specialmente da una.
“Come sta la tua mano?”
gli chiedo fissando la mano, coperta da un guanto, probabilmente per
nascondere la cicatrice, che fino a poco prima era rimasta nascosta nella
tasca dei pantaloni.
“E’ già qualcosa se
riesco a muoverla…comunque poteva andare molto peggio.”
Oh lo so…lo so fin troppo
bene…
“Non ti ho ancora
ringraziato per avermi salvato.”
“Non devi…ho fatto quello
che doveva essere fatto.” in realtà avrei voluto dire che l’ho fatto perché
non volevo perderlo…
“Non so se interpretare
la frase come modestia o come indifferenza nei miei confronti.” ma lui mi
conosce, sa cosa intendevo dire…infatti sorride.
If I could only read your
mind
Tell me the answer I would find
Do
you dream of me?
And
when you’re smiling in your sleep
Beyond the promises we keep
Do you dream of me?
Passiamo così alcune ore
a chiacchierare – in realtà parla solo lui – ed a bere – siamo al quinto
bicchiere ormai – .
Vengo a sapere che ora
lavora per l’ufficio investigativo del governo assieme a Yoko…e mi sento
sollevato nel sapere che non ha rinunciato a Sawada…anche se non dovrei
esserlo visto che significa parecchi guai in arrivo.
Mi informa anche della
riabilitazione che ha fatto ed io gli riferisco del mio trasferimento e di
altri piccoli cambiamenti.
Ma mentre la serata
prosegue continuo a tormentarmi se gli dovrei dire o meno quello che provo
per lui.
Mi ero ripromesso di
farlo appena lo avessi rivisto e quello sembrava essere il momento adatto…ma
non sapevo come tirare fuori l’argomento. Non potevo di certo dirgli a
bruciapelo che lo amo.
Ok che per quanto
riguarda i sentimenti sono piuttosto inesperto…ma quello sarebbe di certo di
poco…tatto.
Non mi sono neanche
accorto di essermi perso nei miei pensieri fino a quando Hashiba non attira
la mia attenzione.
“Ehi Sasaki…”
Mi volto a fissarlo e
noto un’espressione particolarmente seria sul suo volto. Lo fisso perplesso.
“La sai una cosa?”
“Cosa?”
“Sono felice di averti
incontrato.”
Sono sorpreso. Non mi
aspettavo che mi dicesse una cosa del genere…e di certo non mi aspettavo
neppure che mi baciasse.
Già…Hashiba ha colmato il
poco spazio che ci divideva ed ha posato le sue labbra contro le mie.
Mi ci vuole un po’ di
tempo per concepire la cosa e rilassarmi sotto il suo tocco.
Le sue labbra sono così
morbide ma decise…la sua bocca sa di tabacco e whisky, una combinazione che
stranamente mi piace molto.
Le sue mani mi
accarezzano dolcemente il viso ed il mio cuore si riempie di una gioia che
non credevo di poter mai provare.
Me ne dispiaccio quando
si allontana…specialmente perché ha un sorriso triste sulle labbra. Il suo
sguardo sfugge al mio.
“Scusami…sono ubriaco.”
Lo fisso sorpreso e poi
sorrido. A quanto sembra neppure lui è molto ferrato nel capire le cose al
volo…che sciocco.
“No, non lo sei…” i suoi
occhi tornano a fissare i miei “E non lo sono neppure io.”
Con questo torno a
riprendere il nostro ‘discorso’ interrotto. Lo sento sorridere nel bacio e
passare un braccio sulle mie spalle per attirarmi di più a sé. Io di certo
non faccio alcuna resistenza.
In questi mesi ho sognato
troppe volte questo momento e voglio assaporarmelo fino in fondo.
La sua lingua vaga
curiosa nella mia bocca mentre approfondiamo il nostro contatto…e le nostre
lingue finiscono per attorcigliarsi in una danza lenta e sensuale.
Anche questa volta però
dobbiamo separarci per riprendere fiato, ma Hashiba non si allontana molto
da me. Mi tiene ancora abbracciato, con la sua fronte contro la mia e la
cosa non mi dispiace affatto.
“Ed il tuo padroncino che
fine fa in tutto questo?” mi chiede con un sorriso dolce e curioso.
“Lui rimane quello che è.
Sarà sempre una persona importante della mia vita e per la quale darei la
vita…ma non sarà più il solo.” sospiro “L’affetto che provo per lui è
diverso dall’amore che provo per te.”
L’ho detto e lo vedo
sorridere ancora più apertamente mentre mi accarezza i capelli.
“E guarda che non ti è
comunque concesso di toccarlo.” aggiungo.
Hashiba ride divertito.
“Non sei cambiato per
niente…in ogni caso ti assicuro che il tuo padroncino non corre rischi…c’è
una sola persona che io desidero toccare…” sfoggia una delle sue espressioni
più maliziose “E ce l’ho giusta tra le mani.”
*Fine*
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