Questa è una side story del volume 32, non c’entra assolutamente nulla col resto delle one shot in serie, ok? Non mi uccidete^^;
Dopo
la fine del duello di
Hymeko
”Ehi…entra”
Kaiba afferrò il braccio di Yugi e lo trascinò all’interno
della sua stanza. Aveva sperato di vederlo passare, perché
il suo orgoglio gli aveva impedito di andare a cercarlo. Ma non era
stato solo quello, c’era un altro motivo che gli aveva vietato
di correre da lui. Una specie di raspare nel fondo del suo cervello,
qualcosa che però si era rifiutato di palesarsi chiaramente.
Scosse la testa, gettandolo sul letto a pancia in giù.
”Ma che modi!!!”
protestò il suo ragazzo, tentando di rialzarsi.
”Stai fermo”
lo gelò Kaiba, prendendo del gel e sedendosi sulle gambe, facendo
attenzione a non fargli male e iniziando ad alzargli la giacca e la
camicia.
”Kaiba!!! Non avevamo detto niente sesso durante il torneo?!”
”Infatti…”
ribatté l’altro, senza nascondere l’irritazione nella voce.
Quello stupido non capiva proprio nulla.
”…ma dato che questa pelle è mia, vorrei vedere se ci sono
danni”
lo sgridò, accarezzando piano l’area su cui il Dio Sole Ra
aveva riversato il suo micidiale attacco.
”Ah…ah”
Il Faraone rimase in silenzio, lasciandosi spalmare senza proteste
la crema sulla pelle. Non credeva di averne bisogno, ma Kaiba non
avrebbe sentito storie, ne era certo. E poi gli faceva piacere che
manifestasse un po’ di preoccupazione, nei suoi confronti…
Sei arrossito, altro me stesso
Yugi gli sorrise, osservando soddisfatto come le dita lunghe del presidente,
che si dividevano fra le carte, la tastiera dei computer e il suo
ragazzo stessero massaggiando la sua schiena, facendo assorbire il
gel.
…lo so…vorrei che fosse sempre così
Kaiba non è gentile, di solito?
Lo è, però…non mostra mai la propria preoccupazione
Forse perché non ne ha mai avuto bisogno. Abbiamo effettivamente
fatto una pazzia
…già
Doveva chiedergli scusa, lo sapeva. Mettersi sulla traiettoria di
Ra era una cosa da folli…o da persone che devono proteggere un amico.
’Jono-uchi…’
Strinse i denti…avrebbe fermato Marik a qualsiasi costo, avrebbe dirottato
su di sé odio e rancore, avrebbe salvato Mai, Bakura e l’anima del
vero Marik…qualsiasi cosa fosse successa in passato a causa sua, lui
vi avrebbe rimediato.
”Sei stato un vero scemo. Buttarti sull’attacco di Ra…per cosa? Come
se quello scemo di Jono-uchi non avesse la pelle abbastanza dura!”
La voce di Kaiba lo riportò alla realtà. Era col suo
ragazzo, in quel momento. Era a lui che doveva pensare.
”Kaiba! Non ti permetto di mancare di rispetto a Jono-uchi!”
”Guarda che qui ci si scontra per il titolo di Re dei Duelli, non
per quello di Tata del Millennio! Ecco, ho finito”
Il Faraone si rialzò, sistemandosi. Kaiba gli aveva coperto
la schiena con delle garze, era in grado di muoversi abbastanza liberamente.
E di litigare, se necessario:
”Ti ringrazio per avermi medicato, ma ti ripeto di non insultare il
mio amico!”
L’altro si appoggiò alla testiera del letto, accavallando le
gambe:
”E sentiamo, cosa avrebbe fatto per meritarsi il mio rispetto? A parte
naturalmente vincere perché il suo avversario ha giocato una
carta falsa? O fare da scudo a Mai Kujaku dopo averle mezzo rovinato
la mente?”
Il Faraone digrignò i denti:
”Jono si è comportato da vero eroe, proteggendo Mai!”
”…da una situazione che aveva contribuito a creare”
”Kaiba! Non ho intenzione di discutere di questo con te! Ho ben altre
preoccupazioni!”
e iniziò a girovagare per la stanza, massaggiandosi le tempie.
Kaiba lo guardò…a cosa stava pensando? Cosa lo preoccupava
tanto?
”Non hai idea di cosa fare…continuando a pensare solo agli altri,
stai perdendo te stesso”
L’altro fece una smorfia:
”Vorrei ben vedere, Mai e Jono-uchi erano in quel pasticcio per colpa
mia, dopotutto”
”Hn?”
”È con me che Marik ce l’ha. Sono io che gli ho rovinato la
vita, è di me che vuol vendicarsi. Loro non dovevano essere
coinvolti, maledizione!”
”…Yugi?”
Il suo ragazzo lo guardò:
”Perché hai organizzato questo dannato torneo, maledizione?”
Kaiba inarcò un sopracciglio:
”Primo, Isis non mi aveva detto che il suo fratellino è un
pazzo psicopatico. Secondo, comunque non ho obbligato nessuno a partecipare.
Terzo, il tuo adorato Jono-uchi si è infiltrato, vorrei farti
notare, perché il suo livello era due! Ma adesso preferiresti
che lo avessi squalificato come avevo in mente di fare, non è
vero?”
Il Faraone scosse la testa:
”Scusa, è che sono preoccupato per lui. Anche se è diventato
un vero duellante, non è in grado di battersi contro Marik,
solo io posso farlo, nessun altro!”
’Nemmeno io, quindi?’
Il raspare aumentò dolorosamente nella mente di Kaiba…si era dimenticato di lui? O non lo considerava degno d'esser preso in considerazione?
”Devo assolutamente impedirgli di scontrarsi con lui, se si battessero
sarebbe la fine per Jono-uchi, e io devo fermarlo! È necessario
che il prossimo avversario di Marik sia io, non ci sono alternative,
Marik è troppo pericoloso per Jono-uchi!”
”…non ti stai preoccupando troppo?”
tentò di distrarlo Kaiba, parlando per non ascoltare la voce
della sua mente che tentava di catturare la sua attenzione…
”Certo che no! Jono-uchi è il mio migliore amico, la persona
più importante per me! È come Mokuba per te, viene prima
di tutti!”
’No, non è vero. Amo te come amo Mokuba…per me siete sullo
stesso piano, anche se in modi diversi’
Ma non glielo disse. Si era reso conto di essere il numero due, o
ancora meno. Il sentimento che provava nei suoi confronti valeva meno
di quello per Jono-uchi, quindi era naturale che non si preoccupasse
per lui, nell’eventualità di un suo scontro con Marik. Fra
lui e Jono-uchi, Yugi avrebbe scelto sempre e solo Jono-uchi…
La voce che Kaiba aveva in mente si spense. Non aveva più ragione
di esistere.
”Yugi…”
”Devo fare qualcosa, Kaiba! Non posso permettere che Jono finisca
come Mai e Bakura, non posso! Cosa farei altrimenti?”
L’altro non rispose, limitandosi ad andare alla scrivania e ad aprire
il suo portatile.
’Non ti ha nemmeno sfiorato l'idea che potrei doverci combattere io, con Marik? Alle conseguenze per me non pensi?’
”Il potere di Marik nasce dal rancore che prova per me, la sua parte
malvagia è stata generata dall’odio verso di me, quindi non
si arresterà sin quando non saremo faccia a faccia. Jono-uchi
non è in grado di fermarlo, non è che non abbia fiducia
in lui, ma nessuno a parte me può. Anche se suona presuntuoso,
è la verità. Ma lui non la vuole accettare, è
troppo desideroso di vendicare Mai”
’Non ti sei nemmeno accorto che sto facendo altro?’
pensò Kaiba, lavorando velocemente col pc. L’idea vagava da
qualche tempo nella sua mente, ma non l’aveva mai accettata razionalmente.
Però il suo inconscio sapeva che sarebbe finita così,
la strana sensazione che aveva tinto il suo animo di grigio appena
si era messo con lui alla fine aveva vinto. Non poteva stare con Yugi…non
con una persona che l’avrebbe sempre messo da parte per accorrere
da un altro. Non aveva ricevuto abbastanza amore in vita sua per poterselo
permettere.
”Yugi…”
”Kaiba, senti…”
Il Faraone si avvicinò a lui e gli sistemò una ciocca
di capelli, cosa che faceva sempre quando aveva una richiesta un po’
spinosa…
”Dimmi”
”…non si potrebbe…diciamo…pilotare…almeno un po’…il prossimo turno?
Io e Marik, tu e Jono…dovresti esserne contento, lo potrai sconfiggere,
poi ci ritroveremmo in finale…per favore”
Il presidente lo fissò per qualche attimo, senza che un’emozione
gli trapelasse dal viso:
”Tu…vorresti che falsassi le semifinali?”
gli chiese infine, la voce un po’ rotta da un fremito d’ira.
”Odi tanto Jono-uchi da rischiare di fargli correre un pericolo mortale?
Per favore Kaiba! Devo scontrarmi io con lui, solo io! Non Jono-uchi!”
’Perché non pensi a me? Sono davanti a te, eppure non mi vedi?
Hai così poca fiducia nelle mie doti? T’importa così
poco di me, e delle mie capacità di duellante? E la nostra relazione...forse ti serve solo per salvare il tuo amico?’
”No. Non truccherò il mio torneo per lui. Se vuoi impedirglielo
dovrai fare da solo”
”Kaiba!!!”
”E ora, se vuoi scusarmi, vorrei riposare”
e lo trascinò fuori dalla porta.
”Kaiba!!! Questa me la paghi!!! Cosa ti costa accontentarmi?”
Il presidente si spogliò lentamente e si lasciò cadere
sul letto. Sapeva che non avrebbe dormito, ma doveva provarci. E soprattutto
convincersi che aveva fatto la cosa giusta. Con la scusa di trascinarlo
fuori, gli aveva infilato in tasca una penna USB, con all’interno
un file che si sarebbe potuto aprire solo la sera del giorno dopo la fine
del torneo, una volta ritornati a casa.
’Comunque andrà, è finita’
Yugi accese il
computer e lasciò che il suo alter ego prendesse possesso del
suo corpo. Il giorno prima si era trovato in tasca una piccola penna
USB, e dai computer del dirigibile della Kaiba era risultato che il
file contenuto si sarebbe potuto aprire solo quella sera. Il Faraone
non aveva chiesto spiegazioni a Kaiba, dato che era ancora irritato
con lui, benché fosse chiaro che fosse opera sua.
Secondo te cosa contiene?
Bah. Chi lo sa, con quella testa dura. Ora vedremo
Il giovane addentò il panino che aveva in mano e aprì
la cartella, trovandosi davanti un semplice file Word, molto leggero…il
Faraone lanciò il programma e lesse le poche righe, datate
la sera del duello fra Mai e Marik:
Ho aspettato la fine del torneo perché non volevo ripercussioni
sullo svolgimento dei duelli. È da un po’ che ho questa sensazione,
ma visto il tuo comportamento dopo quello che è successo, ne
ho la conferma. Vorrei dire che non ho più intenzione di stare
con te, ma in fondo tu non sei mai stato il mio ragazzo, quindi sarebbero
parole vuote. Comunque, non voglio proseguire quella specie di relazione
che c’è fra noi. Qualsiasi cosa fosse, è finita. Non
ho intenzione di discutere sulle cause, perché dovresti arrivarci
da solo. E se non ci arrivi, allora la mia delusione giunge a nuovi
livelli. Prova solo a pensare a noi. E se è mai esistito un noi.
Non cercare né me né Mokuba, non ci coinvolgere più
nella tua vita. Stare (o non stare, in fondo) con te è stata
la cosa peggiore che potesse accadermi.
Il sandwich cadde sul pavimento. Nella stanza regnava il silenzio.
Fine
penso
sia meglio per me tornarmene sul Baradello…n.d.Hymeko
0o0 n.d.Seto+Yami
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