Note: i personaggi non sono miei tutti i diritti riservati a sensei Inoue
Dediche: a mio fratello, INCREDIBILE!!! Tutta per lui, perché? Perché nonostante me ne dica di tutti i colori riesce sempre a spiazzarmi e stavolta l’ha fatto uscendosene con un: “sist ecco un titolo per una tua nuova fic: don’t touch my Hana” credo di averlo contagiato o per lo meno è diventato un ottimo segugio per trarre ispirazione anche da una semplice pubblicità.. ^^’’ Ovviamente a lui solo il merito del titolo (il che è un bene perché ogni volta per me è un parto riuscire a trovarne uno adatto alla storia), si è rifiutato infatti di darmi altri spunti e partecipare oltre alla creazione, pertanto: thank you ‘Ucio! (anche se dubito vorrà mai leggere quello che scrivo -_-) Ichigo
Ichigo^^
Don't Touch my Hana!
di Ichigo
Pow Kaede
Perché? Perché? Perché? Perché fra tutti gli idioti e le oche che mi sbavano dietro, ma proprio dell’idiota numero uno di tutto il pianeta mi dovevo innamorare. Eh sì, perché io Kaede Rukawa mi sono innamorato, fuso, sciolto come un cubetto di ghiaccio al sole. Ed il punto non è solo questo. Peggio. Oltre al danno, la beffa, perché il fatto è che ne sono geloso, geloso marcio. E me ne sto qui sul terrazzo a rimuginare e a pensare a piani omicidi contro porcospini hentai che in ogni santa partita o allenamento comune non fa altro che strusciarsi su di lui, fargli proposte oscene di cui quel tonto al quadrato non ne afferra la gravità, ma si limita ad arrossire sbraitandogli contro frasi sconclusionate. Ma perché non lo prende a testate, o lo prende a pugni come fa con me! Anzi no! Meglio di no, perché hentai com’è comincerebbe a palparlo o chissà cos’altro e non fate quelle facce, parlo per esperienza personale, potete spalancare gli occhi quanto vi pare, tanto il succo è che io posso perché lui è mio, ancora non lo sa, ma è così, mentre gli altri non devono neanche permettersi di sfiorarlo. E se di Sendoh posso essere geloso con cognizione di causa, cosa ne dite della Akagi? Ne vogliamo parlare? Ok, ok lei dice di essere tutta presa da me e di non filarselo, ma quella è astuta e con la scusa di essere solo sua amica, si permettere di toccarlo, mettendogli una mano sul braccio o come suo solito quando fa un tiro giusto, una volta ogni mille anni, e meno male, gli salta al collo complimentandosi con lui. E il do’hao che fa..no dico, comincia a sorridere con quella faccia da idiota che gli deforma il suo bellissimo viso abbronzato. E poi..dulcis in fundo, sono geloso anche dei suoi amici, in particolar modo di quel..quel..Mito, ecco come si chiama, il suo migliore amico, stanno sempre insieme. Se ne vanno insieme, eh si perché quello lo aspetta dopo gli allenamenti e a volte fa anche da spettatore e la cosa mi disturba non poco. Soprattutto mi indispone quando lo chiama per nome, Hana. Hana? Cooome osa! Non me ne importa un fico secco se si conoscono da quando erano piccoli, solo io posso chiamarlo così, io e nessun altro..però mentre sto qui ad arrovellarmi il cervello, vengo richiamato al presente dalla voce del rossino in questione che scorgo poi nel cortile sottostante, ed indovina un po’, in compagnia di niente poco di meno che Yohei Mito e la babba già, perché lei è riuscita ad intrufolarsi anche nella sua banda ed ora ridono felici, mentre io non posso fare altro che da mero spettatore e mi perdo in contemplazione del mio angelo, dei suoi occhi meravigliosi che si specchiano nei miei. COSA?? O_o un attimo, sbaglio o ha guardato.. ME!! Mi volto, ma sono solo in terrazza e deve aver seguito ogni mio movimento perché pare divertito e ride sommessamente lanciandomi un ultima occhiata. Io mi accascio a terra. Meraviglioso, semplicemente bellissimo, non era un sorriso falso o il solito che rivolge alla babbuina, mentre le grida il suo amore, era..un sorriso vero, diverso anche da quello che rivolge a Mito. Sono un vero idiota perché arrossisco e lo sento perché le mie guance sono in fiamme ed ho improvvisamente caldo. Mi precipito giù e mi ripeto che sono uno scemo, sicuramente ho immaginato tutto, sono talmente cotto che mi immagino anche le sue attenzioni. Stancamente mi dirigo agli allenamenti e non appena entro in palestra vedo la sorella del capitano e Mito in un angolo che parlano e li ignoro, mi avvio veloce agli spogliatoi e trovo il do’hao seduto sulla panca con un ginocchio al petto intento ad allacciarsi le scarpe, ci siamo solo noi qua dentro. Mi soffermo ad osservare la sua schiena ampia e mi rendo sempre più conto che quella divisa gli sta davvero bene e mosso da non so neanche io quale forza, mi avvicino a lui e lo abbraccio da dietro, facendo aderire il mio petto alla sua schiena , lo stringo a me e senza una parola, né mia, né sua, gli poso una leggera pioggia di baci sul collo, smack, smack, smack e avvicinandomi al bordo inferiore della sua canotta, vi infilo sotto una mano cercando di toccare la sua pelle e saggiare la consistenza del suo petto e degli addominali piatti. È caldo sotto il mio palmo e questo mi fa impazzire. Lui è completamente abbandonato a me e con ancora le mani sul suo corpo senza muoverci da questa posizione gli sussurrò dolce e roco allo stesso tempo: “mi piaci” e lui sussulta e per un attimo ho paura di aver rovinato tutto e che mi allontani, invece volta il viso verso di me e portandomi un braccio intorno al collo mi spinge la testa verso la sua e mi bacia. Non me lo sarei mai aspettato, poi mi sorride e più rosso dei suoi capelli, mi fa cenno verso il basso fissando i suoi occhi sui suoi pantaloni in un punto ben preciso, e mi sussurra tenendo lo sguardo inchiodato in quel punto: “a..anche tu”. Io noto ed afferro quanto mi vuole dire e riprendo di nuovo possesso di quelle labbra e spostandomi a baciare e mordere il suo collo, gli stampo un bel e visibile succhiotto, difficile da nascondere anche volendo e dopo averlo guardato intensamente dandogli una pacca sul sedere lo incito: “andiamo” e gli sorrido malizioso. Intreccio le dita delle nostre mani prima di varcare la soglia della palestra, che dopo il nostro ingresso si è ammutolita. Guardano in sequenza: Hana, più rosso che mai, me faccia di bronzo come al solito, poi notano il segno indelebile sul suo collo ed infine le nostre mani unite. Io li ignoro poi mi fermo, facendomi imitare dal MIO ragazzo, non ho alcuna intenzione di mollare la presa delle nostre mani. Lui mi guarda interrogativo ed io rivolgo il mio miglior sguardo di sfida stile: “e adesso, come la mettiamo?” e mentre Mito sorride -è abbastanza intelligente il ragazzo- e la Akagi sviene, io mi tiro dietro il do’hao alquanto sbigottito e gli stampo un bacio sulle labbra di fronte a tutti, nel bel mezzo della palestra tanto per mettere in chiaro le cose. Capito il concetto??
Fine
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