Serie:Slam Dunk
Disclaimers:Tutti i personaggi non sono miei (magari...*star-shaped-eyes*!),ma
del maestro Inoue e della I.T.Planning Inc.;PlanetManga per la versione
italiana.
Nella fic ci sono piccole parti di canzoni: BurgerQueenFrançais (Placebo).HutRecords.Virgin.
You Don't Care About Us (Placebo).HutRecords.Virgin.
Don't talk anymore
di Micho Kawaii
_______________________________________________ Rotola sul lenzuolo bianco
bagnandolo di sangue...
E' il mio cuore incatenato che lacera il petto...
Insanguinando il letto...
Mentre lo spirito infranto langue...
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<Brand New Day / Hanamichi Sakuragi>
Il sole brucia le coperte bianche,mi consuma gli occhi arrossati.
Un nuovo giorno è iniziato per me...
Il tensai del basket...Il Dio dei rimbalzi..HanamichiSakuragi...
Il rossino più famoso della scuola...
...Lasciamo perdere,per favore...
Fuori di casa il sole si riflette sul mare illuminando il cielo turchese.
Le nuvole si allungano muovendosi pigramente e tracciando ombre confuse
sull'asfalto rovente...
La scuola,la palestra, il parquet, le luci che vengono riflesse dal metallo
dei canestri, i compagni, l'allenatore, quello stronzo di Rukawa...
Si,la giornata sembra simile a tutte le altre...
Gli allenamenti, i tiri liberi,gli slam dunk,i falli, la voce di Haruko che mi
dà coraggio, quello stronzo di Rukawa...
Si,la giornata è stata simile a tutte le altre...
Voci ovattate riecheggiano nella mia testa...
il sangue mi sale al viso...
Gli occhi mi bruciano...
Non capisco nemmeno il perchè.
La mia vita va bene...
Gioco a basket per amore di Haruko, in meno di un mese sono arrivato a
livelli piuttosto alti, ho amici...
Non ci dovrebbe essere nessun problema.
La mia vita scorre normale...
Allora perchè mi sembra sempre di non poter respirare liberamente?
Non capisco il perchè di tutti quei battiti.
Non capisco perchè il mio cuore impazzisce per poi tornare normale.
Perchè ho i brividi quando entro in campo?
Non capisco,sono perennemente nervoso...
Non mi capisco più..
Penso che andrò al campetto qui vicino...
Non ho ancora voglia di tornare a casa..
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<Allergic / Kaede Rukawa>
Riprendo coscienza a poco a poco...
Sto emergendo dal mare del sonno...
Sento i rumori lontani e confusi mentre gli occhi si abituano alla luce...
E penso...
In realtà non penso a nulla di particolare, ma la mia mente è impegnata...
Non capisco nulla...
E' come se avessi bevuto troppo...
Sembrano i postumi della sbornia...
Faccio fatica a svegliarmi, ultimamente...
Sarà il cambio di stagione o magari gli allenamenti più pressanti.
Ma il mio corpo sembra una foglia trasportata dal vento...
Lo vedo lontano e piccolo all'orizzonte... Come se fossi uscito sottoforma di
spirito dalle mie membra...
- Non ho voglia di uscire -
Potrei stare a casa, certo.
Nessuno me lo impedisce, ma chiuso in queste quattro mura non farei niente
tranne dormire...
E ho paura di dormire troppo...
Ogni giorno dormo sempre un pochino di più.
La lunghezza del mio sonno aumenta impercettibilmente ma costantemente...
Un processo lento ma continuo.
Confuso, ma certo.
Come quando stai affogando...
Non capisci tutto quello che ti sta intorno, ma sai che stai per morire.
E muovi le braccia in acqua.
Senza nemmeno sapere in che direzione stai andando...
Quando gioco a basket invece ho tutto sotto controllo...
Vedo la posizione dei compagni, vedo la palla...
I miei muscoli si contraggono nello stesso istante in cui le condizioni sono
favorevoli.
Come se il corpo agisse d'istinto,senza seguire i comandi della mente...
E se capisco che mi lascio andare troppo posso intevenire e bloccare le mie
gambe...
Ogni volta che voglio, ogni volta che è necessario...
Nel sonno, non posso intervenire...
Guardo le proiezioni del mio cervello senza poter comandare alcunchè...
Bruciando ogni brandello di logica e tagliando i collegamenti con il mio
corpo...
Restando indifeso e impaurito di fronte ai fantasmi del passato...
Sono cosciente di questa mia debolezza..
Ad ogni modo dormo tantissimo lo stesso...
Quando ne sento il bisogno...
Finchè il mio corpo e la mia mente lo desiderano...
Per questo motivo non c'è motivo di rimanere a casa più del necessario.
- Andiamo - dico a me stesso, uscendo dalle coperte soffocanti e dirigendomi
verso il bagno.
Apro il rubinetto della doccia facendo uscire l'acqua calda...
Trattengo il fiato e entro dentro la cascata bollente...
Pochi secondi e la pelle si abitua al cambiamento di temperatura...
Mi piace l'acqua bollente.
Amo quando il caldo mi entra dentro le ossa e la pelle si arrossisce sotto
il getto.
Chiudo gli occhi per sentire il respiro intrecciarsi allo scroscio della
doccia.
Come una confessione.
Sentivo il mio spirito
Sentivo cosa c'era che non andava.
Portavo in superficie le ferite e le lavavo con l'acqua
Sperando che guarissero...
Ma da settimane c'era una ferita piuttosto particolare...
Non era così grande quanto quelle che ho sempre avuto sin da bambino...
...Il divorzio, la solitudine, il dolore in genere...
Non era nemmeno così dolorosa...
Ma dava fastidio..
Come una reazione allergica..
Gli occhi diventavano rossi...
Il respiro corto e affannoso...
Lo stomaco si contraeva...
Una sensazione di fastidio, stanchezza e rabbia si appropriava della mia
mente...
Ma poco dopo se ne andava.
Sfumando e scomparendo progressivamente.
Come le nuvole spinte dal vento...
Lasciandomi assonnato e apatico...
A che cosa sono allergico?
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<The sun's burning my head / Hanamichi Sakuragi>
Il campetto non era niente di speciale...
Due canestri piantati nel cemento.
La retina era tutta sfilacciata e la tinta del metallo era stata grattata
via.
Ad ogni modo si poteva usare ed era sicuramente un passatempo migliore
paragonato a risse e affini.
In ogni caso non avevo voglia di andare a pestare qualcuno
Non sono poi così cattivo...
Chi picchia qualcun'altro senza motivo è solo un codardo.
Un egoista che sfoga la sua rabbia senza pensare al dolore che provoca agli
altri.
- Basta! Iniziamo! - mi dissi dandomi un colpo sulla testa.
Il sole del pomeriggio è una presenza ambigua.
Rosso come il sangue ed evanescente come uno spettro...
Era un periodo della giornata così strano..
Il rumore del pallone rimbombava sul cemento e sulle pareti dei negozietti e
delle case immerse di arancione.
Muovendo l'aria e facendo vibrare le foglie...
Penetrando nella mente..
A molti poteva sembrare fastidioso, ma io riuscivo a concentrarmi meglio che
con il silenzio.
Il sole si rifletteva su tutto dando le vertigini..
Il caldo era quasi insopportabile anche se eravamo solo a metà primavera.
Un canestro...
Un altro.
Un palleggio...
Un tiro...
Sbagliato...
- Riproviamoci -
Il mio corpo si era abituato a quell'algoritmo sempre uguale.
Le braccia e le gambe sempre in posizione.
Raccoglievo e lanciavo la palla con lo stesso ritmo.
incurante del risultato... Non mi importava se i tiri andavano a segno o no...
Non tenevo nemmeno il conto dei canestri.
- Ehi, Do'aho -
Eh?
Mi girai di scatto come se fossi stato svegliato di soprassalto e mi
ritrovai davanti Rukawa.
Il suo saluto sembrava un affermazione più che l'esordio di un discorso.
- Che cosa ci fai qui? -
Sbuffò come al solito...
La cosa che mi dava fastidio di lui.
- Hm..pensavo di allenarmi -
- Allora io vado, non mi piace averti tra i piedi -
- Per me non fa differenza. -
Grr...ancora quell'aria di sufficienza...
Odio questo suo carattere,non posso pensare altrimenti...
Me ne andai dopo aver preso il borsone, con alle spalle il sole che si
apprenstava a tramontare.
- Ci vediamo domani Do'aho -
- Ciao, cerca di non farti vedere, che fai un piacere a tutti, piuttosto! -
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<It Feels like Been Strangulated / Kaede Rukawa>
Le lezioni sono finite, gli allenamenti pure, oggi non abbiamo combinato molto
in effetti.
Torno in bici come al solito,con gli occhi chiusi seguo mentalmente le
strade del centro.
Con il walkman a tutto volume...
La musica mi entra direttamente in testa...
Una voce maschile e femminile allo stesso tempo.
Raffinata e grezza,dolce e acida...
Chitarre graffiate oppure dolci come un pianoforte struggente in
sottofondo,mentre le parole diventano tristi o arrabbiate in seqenza...
Mi ritorna in mente il testo.
Non ci penso nemmeno tanto...
Sospiro le parole buttandole sulla musica...
Chissà perchè affiorano sia le parole in francese sia quelle in inglese...
Non so...
Ma canto alternando le strofe in due lingue diverse.
Come per provare emozioni differenti ad ogni nota...
"Slightly bemused by his lack of direction...
Nè a la cesarienne ça prèmiere operation...
Chooses his clothes to match his pallid complexion..."
Si,diceva qualcosa del genere...
Non ne sono sicuro al cento per cento, ma almeno il tono è giusto...
Ripenso un pò alle parole, mentre il paesaggio pomeridiano scorre sotto i
miei occhi assonnati...
Adesso non so proprio dove andare...
Mi sento senza una destinazione..
Semplicemente esisto...
Si, beh, gioco nella squadra...
Tutti dicono che sono la matricola d'oro eccetera...
Ma oltre alla pallacanestro e a dormire non faccio niente.
"If it's a bad day...you tried to suffocate
Another memory...scarred"
Mi sento soffocare per davvero quando ci penso...
Sono come una macchina...
Hmm-mm...
Non riesco a non pensarci...
E allora i polmoni diventano pesanti...
Respiro a fondo,ma l'aria non entra...
Sento un senso di vuoto pazzesco...
Mentre la testa viaggia su vie parallele...
- Riproviamoci: Il grande Tensai del Basket non può mollare così! -
Cosa?
- Devo migliorare ancora! So bene di essere... Il migliore... ma,... devo
stupirli tutti... -
Quella voce appartiene a qualcuno di così familiare seppure così
fastidioso: Hanamichi!
Le cose che dice, poi, le può pensare solo un tipo invasato come lui...
Non sta mai zitto, anche mentre tira a canestro parla per convincere se
stesso che lui è il migliore...
E' disordinato, rumoroso, spaccone, stupido e presuntuoso... Proprio un tipo
pazzesco...
Ma allore perchè lo fisso così?
Perchè quando ci passo vicino sento la testa così pesante e i polmoni
vuoti?
E devo sospirare così tanto?
E devo abbassare lo sguardo?
Non so perchè...
E' possibile anche che io sappia il motivo di tutto ciò, ma magari lo
nascondo in un angolino della testa per non sapere la verità...
Cosa c'è di così pericoloso in quella scimmia rossa?
- Ehi Do'hao -
Mi avvicino, vediamo come la prende.
- Eh? -
Sobbalza, si gira di scatto e mi fissa...
Poi fa una faccia tra l'arrabbiato e l'annoiato e mi chiede cosa ci faccio
qui...
- Pensavo di allenarmi -
- Allora tolgo il disturbo -
Prende il pallone da terra e si avvicina alla borsa,passandomi davanti.
..così vicino che lo posso quasi toccare...
Toccare?
Perchè toccare quel do'hao?
I pensieri si accavallano mentre di spalle ficca la palla nel borsone.
Pensieri in lotta tra di loro.
Ognuno combatte per vincere e prevalere sugli altri, ma nessuno è
all'altezza di primeggiare...
Vorrei chiedere ad Hanamichi di restare ad allenarsi qui, con me.
Però mi sento quasi felice che se ne vada...
Non ci capisco niente.
E riesco solo a dire che per me non fà differenza che ci sia o no..
D'altronde non ho dato una risposta nè negativa nè positiva...
Ho detto che lui non entra in conflitto con me...
Nient'altro.
Ma lui prende le sue cose e se ne va, alzando una mano in gesto di saluto,
con
un gesto brusco e impacciato...
Quella è stata l'ultima volta che ho pensato a lui oggi.
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<Weightless / Hanamichi>
Rukawa mi fa sempre uno strano effetto.
Quando lo vedo è come se arrivasse a colmare un vuoto...
Poi non lo posso sopportare... e uno di noi due esce di scena..
E...
...Sento di nuovo il vuoto quando non c'è...
Come adesso...
Mi sento vuoto,senza peso...
Galleggio sul marciapiede tornando a casa...
Come uno spirito in cerca di qualcosa...
Penso a lui... e dopo pochi istanti mi appare davanti, per caso...
Allora mi spavento, non so che fare...Che dire...Come comportarmi...
Non so cosa pensare.
Rukawa mi fa questo effetto...
Così diverso dalla voce di Haruko...
Anche lei mi fa un effetto strano, così vicino all'imbarazzo...
Ma quando mi parla, quando mi guarda, arrossisco e continuo a fare quello che
stavo facendo..
Invece lui mi prende sempre in contropiede...
Non ho difese...
Non posso arrossire in sua presenza...
Non ho idea di cosa sta effettivamente succedendo quando me lo trovo di
fronte...
Posso solo fluttuare nei miei pensieri...
E vedere come le cose vanno avanti.
Per poi intervenire e dire una parola di troppo...
Spezzando un equilibrio invisibile...
Spezzando quell'incantesimo che mi manda in stato confusionale...
Finchè uno dei due non lascia il campo di battaglia...
Senza nè vincitori nè vinti...
Solo firmando silenziosamente un armistizio...
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<Aspettative / Rukawa>
La palestra piena di rumori si svuota a poco a poco...
Prima le matricole in riserva, poi i titolari dei primi anni e infine i
titolari degli ultimi anni...
Di solito l'ordine è questo, ma stasera si è svuotata tutta nello stesso
momento...
Akagi mi ha detto che se volevo continuare ad allenarmi non c'era problema,
anzi che gli facevo un piacere così Hanamichi imparava qualcosa...
See, certo, come se fossi la maestrina di quel demente...
Mi limitai a sospirare come facevo di solito e rientrai nel campo di
gioco...
In un angolo c'era lui...
Semi illuminato da un faretto, che si impegnava a tirare a canestro come
faceva di solito...
Provando sempre nuove pose e nuovi salti.
Appoggiato alla porta della palestra mi misi a fissarlo, con le braccia
incrociate...
Non capivo più niente di quella situazione, ma non avevo voglia di pensarci
troppo...
Adesso avrei ascoltato quelle vocine dentro la mia testa e avrei scelto
quelle con il tono più alto...
Se mi avessero detto di prenderlo a pugni lo avrei fatto...
Volevo che finalmente qualcosa iniziasse a girare dentro di me...
Sicuramente sarei andato avanti per inerzia, ma almeno mi sarei mosso...
Mi avvicinai a lui...
Aveva il viso disteso e fissava con forza il canestro...
Portandosi il pallone davanti alla faccia e tirando, raccogliendo in velocità
la palla e ripetendo l'operazione.
I suoi capelli rossi e cortissimi, i suoi occhi così lucidi e splendenti...
Mi attiravano.
Era come se mi chiedessero di essere guardati e toccati.
Non capivo niente.
Perso nei miei pensieri mi avvicinavo a lui, camminando con passo lento e
distratto...
Come una falena attirata dalla luce e dal calore...
Dal calore di quel corpo così netto e pulsante...
Dalle ombre marcate e dai riflessi opachi...
Lui era ancora davanti al canestro quando gli passai davanti senza nemmeno
guardarlo.
- Che cosa vuoi Rukawa? - chiese con tono serio e disteso, lo sguardo fisso
sul canestro...
Nella sua voce non c'era fastidio o nessun sentimento in generale..
Era solo una domanda cortese rivolta con poca attenzione...
- Niente di particolare -
- Ah, allora te ne stai andando? -
Dopo avermi detto così la palla tornò per terra creando un rumore sordo e
prolungato.
La sua voce era ancora calma.
Non mi stava intimando di andarmene,voleva solo sapere che cosa volevo
fare...
Non avevamo mai parlato così,veramente non avevamo mai parlato...
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<Aspettative / Hanamichi>
La palestra vuota e silenziosa...
Il canestro illuminato da un faretto...
Il parquet lucido nonostante la luce fioca...
Il rumore del mio fiato e del pallone...
Rukawa non parlava, come sempre...
Non giocava nemmeno, questo era strano...
Si limitava a camminare lentamente per il campo.
Avvicinandosi a me...
La cosa non mi dava fastidio nè altro...
Camminava.
La palla davanti agli occhi che viene lanciata a canestro, con questa visione
negli occhi gli chiesi cosa voleva.
Non volevo dire nient'altro che quello che avevo chiesto.
- Che cosa vuoi Rukawa? -
Erano minuti che facevo le prove, dentro me stesso.
Erano minuti che mandavo giù e sentivo la gola secca.
Per tanto tempo ho cercato di capire quale fosse il momento più adatto per
rivolgergli quella semplice domanda...
Se l'avessi detta in qualche altro momento, magari sarebbe stata fraintesa...
- Niente di particolare -
La risposta mi deluse un po'...
Credevo che mi rispondesse in modo diverso...
Allo stesso tempo mi tranquillizzò, mostrandomi il Rukawa di sempre:
taciturno, introverso, calmo...
- Allora te ne vai? -
A quella domanda mi morsi le labbra...
Poteva sembrare un invito a lasciare la palestra...
Come se lo volessi mandare via...
In verità volevo solo una risposta.
- No, non ancora. -
Eccola, la risposta che volevo.
Era arrivata con un po' di ritardo e mentre la aspettavo avevo ripreso la
palla nelle mani per nascondere un certo imbarazzo..
E adesso cosa sarebbe successo?
Nulla...
Io mi sarei allenato mentre lui si preparava per andare via.
Ecco cosa sarebbe successo.
Non sarebbe cambiato niente.
Niente.
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<Pensieri confusi / Rukawa>
- No, non ancora -
La domanda di Hanamichi era arrivata inaspettata.
Era come se si fosse sforzato di dirmi qualcosa
Qualcosa di nascosto tra le righe.
Alla mia risposta mi sembrò sollevato, per poi ritornare in uno stato di
disattenzione...
Aveva reclinato la testa da una parte, fissando il pavimento.
E poi, subito dopo aveva reiniziato a lanciare la palla dentro il canestro.
Con un fare imbarazzato...
Forse era la mia presenza che lo imbarazzava...
Cosa dicevano la vocine nella mia testa?
Al momento erano zitte... non una parola,non un brusio...
Tacevano, forse aspettando il momento opportuno per tartassarmi con i loro
pareri contrastanti...
Hanamichi era qui, davanti a me, che si allenava.
E io non me n'ero andato, anche se non avevo più voglia di basket, per
oggi...
Allora perchè non riuscivo ad andarmene da lì?
Ero come attratto da quel posto, da quelle luci soffuse,da quell'atmosfera...
- Fosse per me,non me ne andrei mai da qui. -
Le parole erano uscite da sole dalle labbra...
Non so nemmeno perchè le avevo pensate.
Non vedo come potessero interessare a quel ragazzo...
- Già...oggi per me è la stessa cosa... -
Le vocine dentro di me sono impazzite...
Tutte gridano, ma molte sono d'accordo...
Se dovessi ascoltare il loro parere sarei già tra le sue braccia...
Si, ormai ho capito..
Io AMO Hanamichi.
E' stato difficile pensarlo, capirlo, accettarlo.
Ma questa è la verità.
Penso che adesso le cose avrebbero iniziato a girare.
Non so ancora se in maniera negativa nei miei confronti o al contrario, ma
adesso so che le cose non possono rimanere così: ferme e uguali.
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<Pioggia sul vetro / Hanamichi>
Ha detto che non se ne deve andare.
non capisco perchè sono così felice...
Ero confuso e felice.
Imbarazzato ed euforico.
E le sue parole erano arrivate fredde e nette come una biglia di vetro che
cade a terra.
- Fosse per me non me ne vorrei mai andare da qui -
Quelle sue parole erano così strane.
Rukawa non era il tipo che mostrava agli altri cosa voleva e cosa pensava.
Sembrava di più una statua...
Eppure, stasera mi era sembrato così vivo.
Così intenso.
Ci eravamo scambiati poche frasi.
Per un minuto o poco più.
Ma tutto questo ai miei occhi era un prodigio.
Rukawa ed io che parlavamo, questa volta senza insulti.
- Già... oggi per me è la stessa cosa... Non vorrei proprio tornare a casa.
-
Non avevo potuto fare altro che questo.
Rispondere così, in modo vago e deciso allo stesso tempo.
...
Non come sia successo, non so quanto tempo ci sia voluto.
So solo che in questo momento sto abbracciando il ragazzo scontroso e
taciturno che avevo a pochi metri da me...
Sembra un abbraccio eterno.
Così caldo, avvolgente, familiare...
Come quando si è piccoli...
Un flashback... ripensai a quando ero piccolo, forse non andavo nemmeno alle
elementari... non ricordo benissimo...
Ricordo solo che era mattina..
Pioveva e non mi sentivo bene...
Ricordo come il rumore della pioggia arrivava alle mie orecchie, distorto e
filtrato dalla febbre...
Caldo e dolce come una ninna nanna...
Ovattato e candido come la neve di natale...
Ricordo dei bei tempi in cui mi sentivo amato...
In cui non mi perdevo in stupidi pensieri...
Adesso non so che centri con Rukawa, ma il suo abbraccio è qualcosa di così
tenero, di così dolce, da lasciarmi senza fiato...
Ha il potere di farmi sentire amato solo abbracciandomi..
E questa è una cosa fantastica...
Non so se sto piangendo o è solo un impressione, ma non mi importa...
E' come essere tornato al tempo in cui ascoltavo la pioggia.
Nelle sue braccia sentivo il rumore del suo cuore...
Ed è come la pioggia...
Arriva alle mie orecchie caldo e soffice...
Non lo guardavo in faccia, lo tenevo strettissimo, come se da un momento
all'altro dovesse ritornare tra le ombre..
Come quando ci si risveglia dai ricordi e aprendo gli occhi ci si ritrova
nel presente...
Non volevo vedere se era lui...
Mi vergognavo anche solo a pensarlo, ma penso che in quel momento chiunque mi
avesse abbracciato mi avrebbe fatto sentire così...
O no?
Era il cuore di Rukawa a farmi sentire così bene?
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<Kiss the rain / Rukawa>
Le mie mani.
Le mie mani toccano il suo corpo.
Stasera ho espresso il desiderio di abbracciarlo ed è stato esaudito
subito.
Come una cosa naturale.
E ne sono felicissimo.
Forse è il momento più felice che abbia mai vissuto.
E lo sto vivendo.
Vivo...
Sento di nuovo le emozioni.
Sento le mie vene bruciare sotto la pelle.
E i miei occhi registrano ogni immagine, ogni colore,ogni espressione.
Per avere un ricordo netto e vivo di questo interminabile istante.
Fuori piove.
E la pioggia batte sui vetri, sulle pareti.
Andiamocene da qui.
- Usciamo di qui? -
- Si. -
Fuori piove.
E sento di amare questa notte piovosa.
La porta della palestra si chiude alle nostre spalle lasciandoci immersi
nell'atmosfera umida e fredda.
L'odore dell'erba è fortissimo, come quello della terra bagnata.
Camminiamo uno accanto all'altro, anche se vorrei tenerlo stretto e non farlo
muovere.
Per le vie asfaltate.
Fuori dal cortile della scuola.
E saliamo in due sulla bici.
Sfrecciamo veloci sul pavimento nero ammantato di pioggia.
- Ti va di venire a casa ? -
Sono troppo sfrontato, ma se non seguo adesso i miei sentimenti andrà a
finire come tutte le altre volte.
Perderò la voglia di tutto.
E vedrò il mio cuore diventare grigio,ancora una volta.
Hanamichi è silenzioso.
Si stringe a me, con quelle sue braccia forti e accosta le labbra al mio
orecchio.
Mi alita dentro e il suo fiato caldo è più chiaro di ogni parola..
Poi, di scatto, si mette in piedi e grida ad altissima voce.
Con quella sua voce grossa e scomposta.
E per la prima volta mi sento veramente bene.
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<Coffee brands around / Hanamichi>
Usciamo dalla palestra dopo un momento eterno, dopo esserci abbracciati...
Se ci ripenso mi sento ancora bruciare...
Come cavolo è successo?
Lui, la matricola d'oro.
Ed io.
Il rossino-scimmione, per niente bravo e sexy.
Il ragazzo-schifezza che è stato rifiutato migliaia di volte.
Il rifiuto che più volte ha creduto di essere il Tensai del basket.
Io.
Insieme a Rukawa.
Ancora non ci credo...
Sono sulla sua bici.
Le gocce cadono così veloci e pesanti.
Lui corre come un forsennato, spingendo con forza sui pedali.
E ad un tratto spara in mezzo alle raffiche parole sicure.
- Ti va di venire a casa? -
Come no?
Avrei voluto rispondere così, ma semplici parole erano troppo stupide.
Lo stringo, le mie braccia circondano il suo torace.
E avvicinandomi all'orecchio gli sussurro.
Penso che abbia capito.
Sto diventando matto dalla felicità.
In un solo giorno ho dato una svolta enorme alla mia vita.
- Wooooooooooooooooooooo -
In piedi sulla bici.
Urlo.
Con tutto il fiato.
Non ci credo e allo stesso tempo questa è l'unica cosa importante di tutta
la mia vita.
Mi sto aggrappando furiosamente a Rukawa.
Forse mi sono già assuefatto.
...
- Ehi,davvero posso entrare? -
- Mpf..se ti ho chiesto di venire vuol dire che puoi. -
Ero davanti alla sua casa,ammutolito e confuso.
Una bella casa, tradizionale.
Con la sua solita calma tira fuori le chiavi e apre la porta.
Mi fa cenno di entrare.
Le luci cercano di nascondere un atmosfera cupa e fredda.
C'è un aria così rigida, dentro questa casa.
E' come se fosse morta da tempo.
Oppure come se aspettasse il ritorno del padrone.
Mentre mi sfilo la giacca e la appendo continuo a guardarmi intorno.
E' proprio un bella casa.
Rukawa mi si avvicina e dopo va in cucina.
Mi chiede se voglio un caffè.
Anche se sto bene così, rispondo di si.
E' una cosa strana vedere quel ragazzo ai fornelli
Chissà perchè, ma ho sempre pensato che non avesse bisogno di mangiare.
Come se fosse una statua.
Ho sempre pensato che gli bastasse dormire e giocare a basket per vivere.
Mi sedetti su un divano e ripresi a guardarlo.
Con attenzione crescente.
Sentendo la sua pelle a contatto con i miei occhi.
Avevo un sonno pazzesco.
Ringrazio Rukawa di aver pensato al caffè.
Meno male...
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<Coffee brand around / Rukawa>
La pioggia batte sui vetri.
Ed è tutto così silenzioso.
Le nostre voci suonano quasi distorte.
Basse e veloci.
La porta di casa si apre mischiando l'aria fredda con quella tiepida.
Hanamichi resta a fissare l'esterno.
Con un espressione attenta e timorosa.
Resta fermo sull'uscio sinchè non gli faccio cenno di entrare.
E si fila il giubbotto.
E' terribilmente sexy, ma non posso di certo saltargli addosso così senza
tanti complimenti.
Ci vuole un caffè.
Lo vuole anche lui.
Mi segue in cucina.
Mentre preparo il caffè sembra quasi che sia sparito.
Non un rumore, nè una parola.
Solo il suo flebile respiro.
E niente altro.
Combatto contro l'istinto.
Ancora una volta.
Potrei attaccarlo anche adesso, girandomi di scatto.
Non penso che resisterebbe.
Mi giro?
Sembrerò troppo avventato.
E non voglio che scappi via.
Non voglio comportarmi come una bestia.
Mi giro.
E lui si è addormentato sul divano.
Con la mano china sul volto sereno
E' la cosa più sexy del mondo.
Non avrei mai immaginato di vederlo così, in questo modo.
Non pensavo che si esponesse a me così tanto.
E' completamente indifeso, ma proprio per questo mi fa paura.
Che cosa faccio?
Di certo non riesco a portarlo in camera mia.
Peggio per lui.
Se vuole dormire lo farà qui.
...
Non ho saputo resistere.
Sono troppo debole.
E lo sto baciando
Lievemente, con una dolcezza che non sapevo di possedere.
Le sue labbra sono la cosa più sconosciuta e desiderata.
Come un regalo.
Mi sento veramente felice.
Come non lo sono mai stato.
E tutto in una sera.
In una sera i miei sogni si stanno realizzando.
I miei sogni sono tutti dedicati ad Hanamichi.
A questo punto devo rischiare.
Se si sveglierà deciderà dove andare.
Se scappare da me o rimanere qui.
Io non lo tratterrò
Voglio solo vivere tutte le emozioni, finchè possibile.
Voglio viverle.
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<Emotions / Hanamichi>
Sento il profumo del caffè saturare l'aria.
E un profumo ancora più forte,più deciso.
Buono come quello della terra bagnata.
Consolatore come quello del mare.
Leggero come rugiada.
Le mie labbra, le sento calde.
Non voglio svegliarmi da questo sogno.
Tengo gli occhi chiusi.
Voglio sentirmi ancora protetto a questo modo.
Voglio che rimanga tutto in bilico tra sogno e realtà.
"Chi c'è dall'altra parte dello specchio?"
E' una frase che ho spesso detto quando, particolarmente giù, cercavo di
capire che cazzo stessi facendo in questo mondo.
Non so cosa centri con questa sensazione, ma mi sento così fragile e allo
stesso tempo non posso negare l'eccitazione.
E non mi sento nè bene nè male.
Non riesco proprio a capire.
Rukawa non è mai stato dolce,ma adesso lo sento così.
E non ho il coraggio di aprire gli occhi.
Magari troverò il solito Rukawa.
Freddo e impassibile.
E mi volterà le spalle,proprio nel momento in cui riuscirò a toccarlo.
...
Sento un peso sopra il petto.
Il rumore della caffettiera.
La luce ritorna progressivamente.
Devo essermi addormentato.
- Ehi,ma mi sono addormentato? -
- Non so. -
Rukawa era ancora girato a trafficare con i fornelli.
- Il caffè è pronto -
- Aha,grazie. -
I miei incubi si sono avverati.
Rukawa è ancora freddo e impassibile.
Dio mio, dove è finita la dolcezza di stasera?
Non posso reggere.
No.
Lo sto già perdendo?
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<Emotions / Rukawa>
I suoi occhi si muovono sotto le palpebre chiuse.
Ho troppa paura di svegliarlo.
E farmi trovare attaccato a lui è la via più breve per farlo andare via
stizzito.
Non voglio approfittare di lui.
Non voglio aggredirlo mentre dorme.
Solo un bacio.
Forse, per una volta, riuscirò ad essere puro.
Si sta svegliando.
Che faccio?
La cosa migliore è tornare nella posizione di prima.
Magari crederà di essersi addormentato solo un attimo.
Mormora..
E mi chiede se si è assopito.
- Non so -
Sono un cretino.
Ho risposto con una voce freddissima e distaccata, quasi alterata, come al
solito.
- Posso andare un attimo un bagno? -
- Certo, è là a sinistra -
Gli indico la direzione.
E sento la porta chiudersi.
Tutto ritorna nel silenzio.
Non posso sopportarlo.
Questa casa è troppo silenziosa.
Ora lui è lontano solo pochi metri, ma sembra che sia caduto in un baratro
senza fine.
Mi avvicino alla porta del bagno.
E il silenzio è spezzato da un singhiozzo.
Che cosa sta succedendo?
- Ehi, Hanamichi? -
Mi risponde farfugliando con una voce strozzata e apre il getto d'acqua.
- Stai bene? -
- Mi puoi aprire? -
La domanda sembrerebbe invadente, ma tutti e due conosciamo il significato
delle mie parole.
La porta si apre.
E mi ritrovo Hanamichi con la faccia arrossata e gli occhi irritati.
Non c'è bisogno di spiegare niente.
E' successo tutto così in fretta ed è tutto così complicato.
Hanamichi sta combattendo una battaglia interna
Tartassato dal desiderio e dai sensi di colpa.
Questo è l'Hanamichi che amo.
Questo è il ragazzo che voglio proteggere e a cui voglio aprire il mio
cuore.
Il Tensai del basket è solo una maschera che deforma la sua anima.
Questo è Hanamichi.
Un angelo fragile dai capelli rossi e gli occhi scuri.
Dolce e leggero, nonostante la sua parvenza rumorosa e disordinata.
Tutto questo è Hanamichi
Il suo essere debole sotto una corazza indistruttibile
Lo amo.
Questo è quello che amo.
E devo averlo.
Sono già dipendente.
Lo abbraccio e lo tengo stretto...
Non mi importa di nulla tranne che del suo cuore.
Deve essere consolato.
Il modo non conta.
L'importante è che non crolli.
Che la sua anima non si nasconda per sempre dietro uno scudo di acciaio.
Che non diventi come me.
- Hanamichi. Io ti amo -
Lui affonda la testa nel mio petto.
- Non ti lascio -
- E chiedo perdono. Sono stato freddo. -
- Non parlare .-
- Non c'è bisogno. -
- Stiamo così... così, sino a domani. -
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<Non so se ti frega ma,piangerò / Hanamichi>
La mia testa è sospesa nel nulla.
Il silenzio è insopportabile.
La luce è insopportabile.
Voglio tornare nel mio piccolo mondo di sogni.
Rukawa è freddo come ghiaccio.
Lo osservo mentre mi volta le spalle.
E lo sento così lontano.
Non riesco più a capirlo.
Non capisco nemmeno chi sono, cosa voglio.
Voglio baciarlo sino allo sfinimento o scappare il più lontano possibile?
Non ce la faccio.
Chiedo dov'è il bagno mentre la mente corre per vie parallele.
Esco da quella stanza ghiacciata.
E trovato il bagno mi ci fiondo dentro.
Chiudo alle mie spalle la porta con la chiave.
E mi guardo allo specchio.
E non capisco.
La mente sta lacerando tutto il mio cervello.
Non so più come resistere.
E mi lascio cadere per terra, piangente.
Sento solo i miei singhiozzi.
Nient'altro.
Solo il mio pianto.
E mi odio.
Mi odio perchè sono grande e grosso e sto piangendo.
Perchè sono caduto subito, senza resistere neanche per dieci secondi.
Perchè mi è bastata una risposta breve e sbrigativa per mandarmi un crisi.
Mi odio perchè pretendo troppo.
Mi odio perchè è tutto dannatamente bello ai miei occhi.
Lui è qua fuori.
Mi avrà sentito piangere.
Magari gli do un casino di fastidio.
Il ragazzo forte e attraente che si immagina lui che piange senza motivo.
Mi odio.
- Ehi, Hanamichi -
Mi dà tanto fastidio, mi odio un casino.
Apro l'acqua, magari non ha sentito che piangevo.
Magari sono da secoli in questo bagno
- Hanamichi, puoi aprirmi? -
Che diavolo vuole?
Vorrà ridermi in faccia, o crederà che mi sia fatto male?
Basta, prima o poi dovrò uscire, mostriamo almeno un briciolo di dignità.
L'ultimo che mi è rimasto.
Apro la porta e lui è lì davanti con lo sguardo fisso su di me.
Terribilmente dolce.
Non mi dà il tempo di muovermi.
Mi abbraccia.
E mi tira giù per terra.
Mi abbraccia così forte, con quelle sue braccia lunghe e grosse.
Non mi lascia scampo.
E poi, perchè scappare?
Sto così bene qui.
- Hanamichi. Io ti amo -
Nooo, non ci credo!
La statua di pietra che mi confessa una cosa così importante.
Sento di amarlo più di me stesso.
- Non ti lascio -
Sento che tutto sfuma.
Nascondo la testa nel suo petto.
- Scusami. Chiedo perdono. Sono stato freddo. -
- E non solo oggi. -
- Lo sono sempre stato. -
- Non ho mai tenuto conto dei tuoi sentimenti. -
Parla con un tono basso.
Quasi sussurrando.
Ma le parole sono talmente cariche di tristezza.
- Non parlare -
Va bene, non parlerò.
Anche perchè è come se ti stessi confessando.
Non hai bisogno di scuse nei miei confronti.
Il solo fatto di aver capito è il tuo biglietto al mio cuore.
Ti prego, Rukawa.
Non stancarti mai di me.
Spero solo questo.
Senza di te non sono nulla.
-Stiamo così, sino a domani. Non parliamo più. -
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