Timeline: 2° serie,
dopo la cattura di Henry
Disclamer: i personaggi non sono miei, ma credo che lo sappiate! XD
Note dell’Autrice: ok, Sayid è un pochino OCC, ma è troppo puccio! XDDDDD
Don't
Hate the Sinner
parte II - Maybe a... Lover?
di LadyNorthstar
Sayid se ne stava
appoggiato ad un albero, con la bottiglia d’acqua in mano e la maglietta
fradicia di sudore: aveva appena terminato un estenuante lotta contro alcuni
alberi decisamente restii a farsi tagliare e l’unica cosa che desiderava in
quel momento era sdraiarsi sulla sabbia e dormire per almeno 3 ore. Ma
qualcosa, o meglio, qualcuno, glielo impediva.
Non appena era arrivato sulla spiaggia, difatti, aveva dovuto fare i conti
con uno spettacolo che lo tormentava da alcuni giorni ormai: Sawyer e Kate,
seduti uno accanto all’altra che chiacchieravano. E gli occhi di Sawyer che
brillavano come se stesse guardando lo spettacolo più magnifico del mondo.
- Bastardo…- sibilò tra se e se, incazzato. Era stato sempre consapevole di
non avere l’esclusiva sul biondo, e che il biondo non lo considerava più che
una facile scopata, ma non era riuscito ad evitare di sentirsi emotivamente
coinvolto, non almeno dopo la morte di Shannon… ed ora quel dannato lo stava
facendo stare male, probabilmente senza immaginarlo nemmeno. Ma questa volta
non sarebbe stato così idiota da cascarci di nuovo, era stufo di restarci
scottato: avrebbe tagliato lui i ponti prima che lo facesse Sawyer.
Quel pomeriggio era sceso nel rifugio per vedere se Locke o Jack avevano
bisogno di qualcosa e vi aveva trovato Ana Lucia, abbandonata sul divanetto
vicino alla porta blindata e semi addormentata.
- È ancora vivo?-
- Mmmhhh..-
- Quello, è ancora vivo?-
- Si, purtroppo… ma per fortuna ha smesso di parlare, ora è molto meno
fastidioso…-
- Credi che se lo usassi come PunchingBall qualcuno se ne accorgerebbe?-
- Nervoso?-
- Si nota?-
Ana Lucia sorrise – Non ti avevo mai visto così irritato, e io ho avuto
buoni motivi per farti irritare… che succede?-
- Lascia perdere… purtroppo ho un talento per ferirmi sentimentalmente…-
- Chissà perché ho come l’impressione che c’entri un biondino bastardo
americano…-
- Colpito e affondato!-
Ana Lucia si alzò in piedi e gli appoggiò una mano sulla spalla
- Sono sicura che qualsiasi cosa stia capitando si rimetterà a posto in
fretta…-
- Ne dubito…-
E in quel momento stesso la porta della botola di aprì e spuntò lui.
- Parli del diavolo e spuntano le corna… -
- Salve, LabbraBollenti!- salutò Sawyer, poi si girò verso Sayid, ma non
fece in tempo neppure a salutarlo che quello si era girato dall’altra parte
e faceva per andarsene.
- Ehi, che hai Ali?- gli prese il polso, ma Sayid si scansò dalla sua presa.
- Non toccarmi-
Sawyer rimase impietrito a guardarlo uscire dalla stanza e l’arabo dentro di
se sentiva crescere la rabbia, la frustrazione, la disperazione: doveva
allontanarlo da se prima del disastro, doveva.
Sawyer tentò di parlare a Sayid per almeno 12 volte durante quel giorno e
quello dopo, ma l’altro era sempre andato via con aria seccata,
esasperandolo: non riusciva a capire il perché di quel comportamento.
Alla fine era riuscito ad acchiapparlo verso sera, dopo un estenuante
inseguimento fatto di richiami assolutamente ignorati.
- Sayid, porca puttana, mi vuoi dire che hai?-
- Lasciami stare Sawyer!-
Non lo guardava negli occhi. E la cosa gli dava decisamente sui nervi.
- Sayid…-
- Piantala di rompermi le scatole!-
SCIAF
Ora aveva raggiunto il limite della sopportazione, quello stupido arabo se
l’era meritato. Sayid si toccava la guancia esterrefatto e rimase immobile
per alcuni istanti.
Lo schiaffo di Sawyer lo aveva raggelato: non credeva che avrebbe fatto
così. Si aspettava un qualche tipo di rissa, di pigliarsi un pugno, massimo
un calcio, ma non un ceffone. Sayid odiava gli schiaffi, erano qualcosa del
tutto diverso da qualsiasi tipo di colpo: non erano dettati dalla distaccata
rabbia, non erano frutto dell’ira di uno pseudo-estraneo, erano qualcosa di…
privato. Per lui uno schiaffo feriva molto più nell’anima di quanto potesse
fare male.
Strinse i pugni, restando immobile, poi tutta la sua frustrazione scattò in
un pugno diretto alla faccia di Sawyer, che quello incredibilmente schivò,
facendogli quasi perdere l’equilibrio. Ma i suoi riflessi erano decisamente
buoni, e dopo essersi rimesso in sesto lo colpii in pieno con un gancio.
Il biondo incassò il colpo e reagì prontamente, stampandogli un altro
ceffone.
- Smettila, Sawyer!-
- Se tu non mi dici perché sei così incazzato te lo scordi!-
- Non sono cazzi t…-
SCIAF
Il terzo schiaffo. Quel dannato stava sgretolando la sua determinazione,
tanto quanto lo stava esasperando.
- Tutto quello che ti concerne sono cazzi miei, per piuttosto ovvi motivi!-
- Non è il momento di fare ironia…-
- Non faccio ironia…- lo afferrò per il polso – Sayid, dimmi che diavolo
succede!-
Non sapeva come dirglielo, non voleva dirglielo…
- Ti prego, Sawyer, lasciami stare…-
Il biondo vide esterrefatto un lato vulnerabile di Sayid che non aveva mai
immaginato che esistesse, che si manifestò tanto nella sua espressione
supplichevole quanto in una singola, solitaria lacrima che scivolava giù per
la sua guancia.
Non poteva sopportare di vedere le donne piangere, figurarsi vedere Sayid!
Cercò di resistere all’impulso di abbracciarlo, ma cedette subito e lo
strinse a se, cingendogli il collo con le braccia.
L’arabo appoggiò la testa sulla sua spalla ma restò immobile, con le braccia
abbandonate lungo i fianchi.
- Allora, mi dici che succede?-
Sayid non parlava, non si muoveva, non faceva nulla e lui si ritrovò quasi
senza accorgersene a carezzargli i capelli corvini.
- Allora? Hai le tue cose?- gli sussurrò, sorridendo.
- Cretino…-
Sayid si liberò dal suo abbraccio e si sedette a terra, prendendosi la testa
tra le mani.
- Ehi, Bambi, non mi piace vederti depresso…-
- Sawyer….-
Sayid ora lo guardava e lui gli si sedette davanti.
- Dimmi -
- Sawyer, io… io sono stufo di essere sempre l’idiota che alla fine ci sta
male e soffre, sono veramente stufo…-
- Ma che stai dicendo?-
- Lo sai benissimo: parlo di te e Kate-
-…-
- Sawyer, io lo so, lo so che non appena Kate cederà alla tua disperata
corte tu ti dimenticherai giustamente della mia esistenza, perché lo so che
per te sono solo una scopata! Ma per me tu non sei… oddio, non so neanche
che provo!-
- Sayid…- Sawyer gli carezzo il viso.
- Sawyer, io non sono come voi americani, non sono capace di non farmi
coinvolgere emotivamente, non ci riesco! E così quando tu alla fine ti
metterai con lei sarò io quello che soffrirà, per la seconda volta da quando
stiamo su quest’isola, e questa volta avrò sempre voi due davanti come
monumento alla mia idiozia, e tutte le volte starò male… e io sono stufo di
stare male!-
Sawyer scosse la testa, sorridendo.
- Quanto sei stupido, Occhioni!-
Sayid lo fissò, stupito.
- Non so se in medioriente voi avere la strana concezione che sia
impossibile volere bene a due persone contemporaneamente, ma da noi è una
cosa piuttosto normale!-
- Vuoi dire che mi toccherà fare l’altro?-
- Oppure toccherà a Kate, chi lo sa?-
- Non fare lo stupido, Sawyer, non ci credi neppure tu a quello che stai
dicendo!-
- Invece si! Quando sono arrivato qui ho fatto un piccolo voto, cioè quello
di limitare le bugie al minimo indispensabile: e il campo sentimentale è uno
di quelli nel quale non voglio mentire-
- Sawyer, non prendermi in giro…-
- Ascoltami bene, Bambi: tu per me non sei una scopata, sei qualcosa di più
complesso… potrei dire che sei il mio… amante?-
Sayid lo fissò con aria esterrefatta, con gli occhi castani spalancati.
- Dici… non mi stai prendendo in giro, vero?-
- Certo che no…-
Baciò le labbra di Sayid, facendosi pizzicare dalla barba ispida dell’arabo,
e quello lesto rispose al bacio, mozzando il fiato ad entrambi per una lunga
manciata di secondi.
- Sawyer…-
- Che c’è?-
- Scordatelo-
Il biondo sospirò e allontanò la mano che stava facendo scorrere sotto i
pantaloni di Sayid.
- Sei crudele, lo sai?-
- Sono un torturatore, te ne sei dimenticato?-
- No, non me ne sono dimenticato…-
E detto questo cominciò a mordicchiare la pelle delle spalle di Sayid,
salendo su per il collo e rintracciando nuovamente la sua bocca.
Rimasero appiccicati come due ventose per quasi parecchi minuti, finché dai
cespugli non spuntò uno spettatore inatteso.
- Interrompo qualcosa?-
Locke stava in piedi con un aria divertita ad osservare Sawyer, che tentava
disperatamente di recuperare un po’ di dignità, mentre Sayid rideva di
gusto.
- Non ridere, cretino!-
- Se volete me ne vado…-
- Sta pure, Mastro Lindo, lo so che sei un voyeur all’ultimo stadio!-
Sayid si alzò in piedi, imitando il biondo, e abbracciò da dietro Sawyer,
per provocarlo un po’.
- Sayid, mollami!-
- Che te ne frega? Ormai siamo stati scoperti…-
E infilò una mano sotto al maglietta di Sawyer, che si scansò con uno scatto
felino, facendo ridere ancora di più l’arabo.
- Grazie Locke, mi hai salvato la giornata!- fece, dando una pacca sulla
spalla all’uomo e allontanandosi, mentre Sawyer borbottava qualcosa
sicuramente non molto gentile alle sue spalle.
Forse questa volta la situazione non si sarebbe tramutata in un disastro.
|