Dolore e lacrime

parte VIII

di Linras


 

Lentamente riprendo conoscenza, ritrovandomi in un letto caldo ricoperto da morbide coperte azzurre. Dove mi trovo? Devo aver dormito così profondamente da non accorgermi di niente e la cosa mi disturba: odio non essere consapevole di ciò che mi circonda. Comunque, almeno per questa volta, la situazione non è affatto spiacevole: è stata una  sorpresa ritrovarmi in un letto, dopo mesi di dormite su una scomodissima branda. E al pensiero di non dover mai più ritornare ad Azkaban mi sveglio del tutto e comincio a guardarmi intorno: mi trovo in una piccola stanza, letteralmente stracolma di roba. Ci sono due letti, un enorme armadio dai cui cassetti sporgono camicie e fazzoletti, poster di ogni genere attaccati alle pareti, anche se prevalgono quelli di Quiddich e questo mi rincuora perché significa che non sono finito in una casa babbana, libri sparsi sul pavimento e un manico di scopa in un angolo. Dalla finestra posso vedere una distesa di prati, colline e foreste completamente ricoperti di neve. All’improvviso il silenzio è turbato  da una sonora risata, proveniente dal piano di sotto, così decido di andare a investigare. Mi alzo e solo ora mi accorgo che le mie ferite sono state curate e il mio tatuaggio è stato coperto con una benda nera. Sono indeciso per un attimo ma poi decido di toglierla: è anche grazie a quello che sono riuscito a crescere e a scegliere il mio destino, non devo vergognarmi di ciò che sono. Mi vesto con dei vestiti appoggiati in fondo al letto,un paio di jeans e un maglione azzurro con una P rossa in mezzo…sembra uno di quegli orribili maglioni che indossa sempre Harry a Natale…oddio….non sarò… ho un orribile dubbio! Sicuramente mi sto sbagliando, sarà meglio andare di sotto e vedere di persona dove mi trovo invece di farmi delle sciocche idee. Apro piano la porta e mi ritrovo in uno stretto corridoio su cui si aprono almeno un’altra decina di stanze: in fondo la scala porta al piano superiore mentre alla mia destra individuo le scale per scendere. Mi ritrovo in questo modo davanti a un insolito spettacolo. All’interno di un salotto abbastanza ampio e anche questo pieno di oggetti:due divani intorno a un tavolino con i ferri per fare la maglia e la Gazzetta del Profeta, un tavolo apparecchiato con una decina di sedie, un camino sovrastato da enormi quadri raffiguranti maghi e paesaggi, tre o quattro scope che spuntano da sotto un divano insieme a un candelabro rotto, e un’altra infinita di cose della maggior parte delle quali ignoro lo scopo, anche se intuisco che siano di origini babbane… dicevo, in questo salotto si trova la famiglia Weasley al completo, almeno credo, con Harry e Hermione. Mi guardano per un istante sorpresi di vedermi e poi scoppiano a ridere. Il motivo penso sia la mia espressione: infatti credo di avere gli occhi spalancati e la bocca aperta. Così cerco di ricompormi, sono pur sempre un Malfoy. Non appena si riprende dalla sorpresa la signora Weasley si avvicina velocemente e mi abbraccia.

“Allora caro, come ti senti?”

Quando mi rendo conto di cosa sta succedendo e del reale significato delle sue parole mi ritraggo dalla presa delle sue braccia., guardandola in volto. Adesso ha una espressione sconcertata, ma io devo capire. Le parole mi escono dalla bocca quasi animate di vita propria.

“Come potete?”

“Cosa Draco?” esclama confuso il signor Weasley.

“Ospitarmi in casa vostra dopo tutto quello che vi abbiamo fatto.”

In realtà io mi sono limitato a trattare male Ron, ma mio padre non ha mai perso occasione di nuocere a questa famiglia. Come possono adesso ospitare me, il figlio della persona che più odiano? Io non capisco, forse sono stato abituato a non aspettarmi niente dagli altri e queste dimostrazioni di generosità mi lasciano smarrito, perché io non merito affatto questo comportamento. Ma i miei pensieri sono bloccati dalla signora che mi abbraccia di nuovo, affermando:

“Te non ci hai fatto niente, anzi hai salvato Ron e tutti gli altri.”

“Allora è solo per riconoscimento?”

Cerco di non lasciar trapelare la delusione: se lo fanno solo per pagare un ipotetico debito nei miei confronti, significa che non é per me ma per loro stessi che mi ospitano.

“No, lo avremmo fatto lo stesso, perché nessuno merita quello che ti è successo.”

“Anche se tu fossi rimasto antipatico e insopportabile come prima.”

Questo è Ron e siccome mi sto per commuovere è meglio cambiare argomento. Ho già pianto davanti a una marea di gente e non voglio ripetere lo spettacolo.

“Come ti permetti di offendere Draco Malfoy?” ma le mie parole sono scherzose e io stesso sto sorridendo, tra le risate generali, mentre ricambio l’abbraccio.

 

La giornata è stata intensa: ho mangiato, riso, scherzato con i miei nuovi amici ed essi mi hanno raccontato cosa è successo dopo la liberazione di Hogwarts. Molti mangiamorte sono stati catturati ma alcuni si sono suicidati e altri sono riusciti a scappare; la scuola rimarrà chiusa per molti mesi in quanto deve essere ristrutturata e i suoi incantesimi protettivi devono essere rinnovati e perfezionati dato che non si sono dimostrati abbastanza efficaci. Così mi aspetta una lunga vacanza che passerò a casa Weasley, visto che loro hanno insistito così tanto affermando che ho bisogno di cure e attenzioni per rimettermi e io ho deciso di accontentarli. In realtà il motivo della mia scelta è che in questo modo potrò stare con Harry. Dopo la sua dichiarazione non abbiamo più avuto occasione di parlare e dobbiamo chiarire molte cose, imparare a conoscerci e a stare insieme, e questo periodo insieme, lontani dalla scuola, può aiutarci a costruire un nuovo rapporto basato non più sullo scontro ma sull’amore reciproco che proviamo. Tuttavia avremo tempo per parlare, adesso mi basta stare con lui. Soprattutto dopo che ho scoperto che siamo in camera insieme.

Adesso sei davanti a me, seduto sul mio letto, che mi osservi con quegli occhi dolcissimi e io non posso fare a meno di sporgermi in avanti e baciarti. Ed è bellissimo mentre distogli gli occhi, con le guance arrossate per l’imbarazzo. Però è solo un attimo prima di girarti nuovamente a guardarmi e stringermi fra le tue braccia. Appoggio la testa sulla tua spalla e comincio ad accarezzarti la schiena, mentre sento che anche te fai lo stesso. Piano percepisco le tue morbide labbra che mi solleticano il collo e mi provocano dolci brividi, strappandomi un sospiro. Quando una tua mano si infila sotto il mio maglione alzo il mio viso per poterti baciare di nuovo. Ed è diverso: prima c’era solo tenerezza e imbarazzo, adesso posso percepire la passione, una dolce violenza. Sento la tua lingua giocare con la mia in una folle danza, quasi una lotta per il controllo. Mi sfiori il palato, succhiandomi il labbro inferiore e io comincio a gemere. Mi fai sdraiare sul letto e velocemente mi sfili il maglione, gettandolo insieme al tuo, in un angolo della stanza; poi ricominci a baciarmi, accarezzandomi allo stesso tempo il petto. Cerco di fare altrettanto ma la tua irruenza e il piacere che provo mi impediscono di concentrarmi su di te. Appena abbandoni la mia bocca per scendere sulla mia spalla cerco di ribaltare le nostre posizioni ma me lo impedisci, fermandomi le mani sopra la testa, continuando a baciare e leccare la mia pelle.

“Harry…”

Mi guardi con quegli occhi smeraldini poi mi sussurri in un orecchio, prima di mordicchiarmelo dolcemente:

“Lasciati amare, Draco, ti prego.”

E allora mi arrendo alle tue carezze, rilassandomi sotto il tuo tocco incerto ed eccitante, mentre mi sfiori un capezzolo con le labbra prima di succhiarlo. Mi inarco istintivamente sotto il tuo corpo, reclamando di più e te sembri capire il mio desiderio. Con una mano mi apri i jeans per poi infilarla nei miei boxer. Quando entra a contatto con la mia virilità eccitata, lancio un urlo soffocato. Non ho mai provato niente di così stravolgente. E il piacere continua ad aumentare facendomi muovere il bacino per andare incontro ai movimenti della tua mano. Allo stesso tempo la tua bocca traccia una scia umida sulla mia pelle, fermandosi a giocare con il mio ombelico e mimando una penetrazione che mi fa eccitare sempre di più. Ti fermi solo un istante per sfilarmi pantaloni e boxer prima di chinarti sulla mia virilità. Non riesco a percepire nient’altro oltre la tua bocca che si muove su di me, provocandomi ondate di piacere, mentre la tua mano è scesa a sfiorarmi i testicoli. Mi accorgo solo ora di aver aperto le gambe, quando sento due dita dentro di me che mi schiacciano un punto particolare facendomi urlare di piacere ed esplodere nella tua bocca. Percepisco appena che mi abbracci e mi baci, facendomi assaggiare il mio stesso sapore. Lentamente ti accarezzo il volto mentre lascio che nei miei occhi di ghiaccio traspaiano tutti i miei sentimenti. Questa volta sono io che ti bacio con passione perché il piacere che ho provato non mi basta: ti voglio sentire parte di me e io stesso voglio appartenerti perché so che solo con te potrò finalmente sentirmi completo. Ti apro i pantaloni e te mi aiuti a sfilarteli insieme ai boxer, poi ti sdrai su di me facendo sfiorare le nostre virilità. Al tocco del tuo membro duro mi sento di nuovo eccitato e ti allaccio le gambe alla vita per farti capire che sono pronto. Mi guardi come per avere una conferma e io non riesco a trattenere un sorriso. Come sei dolce, amore mio. Ti amo e sono pronto a donarti anche il mio corpo, perché il mio cuore è già tuo, così come la mia anima. Entri dentro di me in un solo fluido movimento e il dolore è lancinante: mi sento spaccare. Affondo i denti nella tua spalla per non urlare mentre lacrime ribelli solcano il mio viso, subito raccolte dalle tue labbra. Mi sussurri dolci parole, rimanendo immobile dentro di me e io comincio a rilassarmi. Solo allora cominci a muoverti: ad ogni spinta il dolore è sempre più distante ed io ricomincio a gemere. Quando colpisci quel punto che mi fa urlare dal piacere mi inarco permettendoti di affondare ancora di più nel mio corpo e comincio ad assecondare i tuoi movimenti. Presto ai miei gemiti si uniscono i tuoi mentre i movimenti diventano più frenetici. All’ennesima spinta non riesco più a trattenermi e urlo il tuo nome mentre vengo per la seconda volta, subito seguito da te. Per un attimo perdo conoscenza e quando riapro gli occhi sei sdraiato al mio fianco, mi abbracci dolcemente facendomi poggiare la testa sulla tua spalla, mentre mi accarezzi lievemente i capelli.

“Ti amo Draco.”

“Anch’io Harry.”

Non so cosa mi riserverà il futuro, ma adesso, con te al mio fianco, sono pronto ad affrontare e a condividere con te le mie lacrime e il mio dolore, la mia gioia e i miei sorrisi, intrecciando il mio destino al tuo, per tutta la vita. 

FINE