Nota: Okay, ero a scuola a fare una noiosissima ora di fotografia e mi è venuta in mente questa schif... Eeeeehhhhhhhmmmmmmmm........... Questa ff!! ^^;;;;!!!!!!!!! Spero vi piaccia  e mandate tanti commenti!!

Nota2: Ovviamente la mia storia è basata solo fino ai numeri usciti in Italia quindi fino al numero 6.

Nota3: Le parole messe tra le * sono i ricordi.

Ringraziamenti: Al prof. di fotografia che grazie alla sua pallosissima lezione io ho sfornato questa cosa dopo due mesi che non scrivevo!! GRAZIEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!! (Accidenti!! Non credevo mi sarebbe mai capitato di ringraziare un professore!! O__o!!!!!)



 


Dolore

parte I

di Mab


 

Triste.

 

Vuoto.

 

Mi sento solo e spento.

 

Come è potuto succedere? Come ho fatto a non accorgermene? Come ho potuto essere così cieco da non rendermi conto di ciò che ti stava accadendo? Come ho potuto lasciarti solo nel tuo dolore? Come ho fatto ad essere così insensibile? Contro di te, te che mi ha sempre aiutato e sostenuto! Anche quanto avresti potuto fregartene tu eri lì vicino pronto a porgermi la tua spalla per poter pingere.

 

Mi hai dato coraggio nel dichiararmi a Kana e mi hai dato coraggio nel superare il dolore della sua perdita e la tristezza di quando si è sposata.

 

Mi hai aiutato quando eri tu il primo a soffrire.

 

Ayame…

 

Come hai potuto essere così forte? Come hai potuto sopportare tutto il dolore che ti ho procurato sempre col sorriso sulle labbra?

 

Come?

 

E come ho fatto io a non capire una cosa tanto evidente?

 

 

*Ti amo, Hatori…*

 

Le tue parole mi frullano ancora in testa e mi pugnalano la mente e il cuore senza sosta. E il senso di colpa che avvolge la mia anima mi distrugge e mi fa battere il cuore talmente forte da farmi provare il timore che possa fuggire via dal mio petto e che mi rompa i timpani con il suo suono forte…

 

Razionalmente so che non è possibile, nessuno meglio di me può saperlo visto che sono un medico ma, si sa, la fantasia è fervida…

 

*Scusami se te l’ho detto… Ma è una cosa che va avanti da anni…*

 

Anni…

 

Quanti?

 

Quanto tempo è passato da quando hai capito di amarmi e non hai potuto fare niente? Da quanti anni soffri in silenzio nascondendo i tuoi sentimenti dietro la tua aria da svampito, da superficiale?  Quanto hai sofferto tenendoti tutto dentro?

 

*Possibile che tu non te ne sia accorto?*

 

Shigure…

 

*Non è stato Ayame a dirmelo, ma è talmente evidente che credevo ci fossi arrivato!*

 

Ed è vero.

 

Era davvero evidente.

 

Hai sempre cercato di riservarmi attenzioni, di essere gentile e di non farmi arrabbiare, di essere dolce e di non darmi dispiaceri o preoccupazioni…

 

E io non l’ho capito.

 

Avevo la mente troppo occupata da Kana e dai miei problemi per pensare a non ferirti, ad accorgermi di te…

 

Sono stato insensibile ed egoista…

 

*Non è perché fa il cretino significa che non ha sentimenti!!*

 

Anche Akito se ne è accorto. Anche lui lo aveva capito. Anche lui che pensa solo a se stesso e ad ottenere ciò che vuole calpestando anche i sentimenti altrui… Anche lui che non ha un cuore…

 

*Credi davvero che lui è così stupido?*

 

Yuki…

 

No, Yuki, non l’ho mai creduto e non lo crederò mai perché io lo conosco da una vita e so che lui è maturo e responsabile quando vuole.

 

E’ maturo e responsabile anche quando va in giro per il suo negozio vestito da donna..

 

Certo, vista così è come se parlassi di un pazzo pervertito, ma Ayame è qualcosa di meraviglioso perché è un pazzo (In senso buono) e allegro e pieno di vita e io voglio solo il meglio per lui.

 

“Ancora qui a scervellarti?”.

 

La voce di Shigure mi riscuote dai miei pensieri.

 

Sono qui dai ragazzi.

 

Dopo la dichiarazione di Ayame sono venuto qui da Shigure a chiedere spiegazioni e sono rimasto qui a dormire.

 

Infatti è notte fonda e io non riesco a dormire.

 

E Shigure è qui con me a farmi compagnia.

 

“Non riesco a dormire…” rispondo.

 

“Ancora stai pensando a quello che ti ha detto Aya?” chiede sedendosi vicino a me sfoggiando il suo sorriso sorgnone.

 

“No, cioè, anche… Ma soprattutto sto pensando a tutto quello che ho scoperto ieri… Che era evidente… Che… Che…” e mi interrompo perchè troppi pensieri si affannano nella mia mente. Tutte le domande che prima ho organizzato ora si confondono nella mia mente creando un vortice di parole senza risposta.

 

“Senti, è secondo me è inutile che pensi a quello che ti abbiamo detto io, Yuki, Ayame e Akito. Secondo me dovresti pensare a quello che provi tu” mi suggerisce con una faccia improvvisamente seria.

 

“Io ho amato Kana…” dico guardando fuori dalla finestra.

 

“Sì, hai detto bene: hai ‘amato’ Kana. Ma adesso? Cosa provi per Ayame??” chiede parlando con la sua migliore faccia da romanziere.

 

“Cosa provo per Ayame…?” chiedo confuso.

 

Cosa provo?

 

“Senti. Devi smetterla di pensare a Kana. Kana ormai è solo un ricordo. E dimmi, Hatori, cos’è un ricordo?” chiede.

 

“Cos’è un indovinello?” chiedo.

 

“Un ricordo non è niente… Quindi non capisco perché tu debba ancora avere nella tua mente SOLO il ricordo di Kana! Certo, Kana è stata importante per te ma ora lei si è rifatta una vita ed è felice e come ha detto Ayame: ‘Vorrei che tu fossi felice duemila volte più felice di Kana!’ ” mi dice.

 

Rimaniamo in silenzio mentre siamo persi entrambi nei propri pensieri.

 

Ripenso alle sue parole.

 

Kana ora è felice ma io non facci altro che rimuginare sui miei sentimenti per lei.

 

Ultimamente mi sono reso conto che quello che provo per Kana è un grande affetto ma ormai l’amore si è spento…

 

Questo lo so. L’ho capito, quindi Kana non è u  problema.

 

Ora, l’unica cosa che voglio capire è la risposta alla domanda di Shigure:

 

*Cosa provi per Ayame?*

 

Non lo so.

 

Sicuramente un grande affetto, ma c’è dell’altro?

 

E’ solo questo o come mi ha detto lo sguardo di Shigure quando mi ha posto quella domanda, c’è qualcosa di più profondo?

 

Certo, con Ayame mi sono sempre sentito un po’ come una mamma chioccia che doveva controllarlo per evitare che facesse qualche sciocchezza, ma man mano che siamo cresciuti questo bisogno è scemato.

 

Ayame è maturato e io con lui.

 

Anche Shigure lo è!! (Il che è tutto dire!!)

 

D’accordo, né Shigure né Ayame si possono definire le persone più tranquille e mature di questo mondo, ma qualche passo avanti dalle superiori lo hanno fatto!

 

Ma non è questo il punto…

 

Il punto è: Cosa provo per Ayame?

 

Gli voglio bene come a un fratello, come ad un amico… Gli voglio bene perché è tutto quello che io non sono e lui mi vuole bene perché io sono tutto quello che lui non è… Ma allora, se provo questo per lui, cos’è quel formicolio allo stomaco che mi prende quando penso a lui o lo vedo o ci parlo?

 

Anche Shigure lo conosco da tutta la vita ma non mi è mai capitata una cosa del genere.

 

Non ho mai provato sentimenti di questo tipo nei suoi confronti.

 

Neanche per Kana era così, però…

 

Qualcosa di molto simile, certo, ma non così…

 

Con Kana era qualcosa di dolce e puro ma anche di sofferto e doloroso.

 

Con Ayame è un sentimento dolcemente fastidioso, un sentimento allegro che mi fa sentire vivo.

 

Vivo.

 

Era da tanto che non mi sentivo così, dopo la separazione da Kana.

 

Amare significa essere vivi?

 

Significa SENTIRSI vivi??

 

Se significa questo allora significa che io amo Ayame.

 

Ma se non significa questo significa che non lo amo affatto.

 

“Che significa amare?” do voce alla domanda che mi frulla in testa.

 

Shigure lì per lì mi guarda spaesato poi mi dice: “Amare non ha un proprio significato o una propria definizione. Ognuno da all’amore la propria. Ma secondo me è qualcosa che ti fa sentire libero, che ti da gioie, dolori… Un qualcosa che ti fa sentire vivo e felice. Qualcosa che sai ti porterà all’unione completa con l’altra persona…”

 

E poi tace.

 

E io rimugino un’altra volta sulle sue parole.

 

Ha detto anche lui che amare significa essere vivi.

 

“Okay, ora esco e vado da Ayame!” dico alzandomi di scatto e prendendo il cappotto appoggiato sulla sedia.

 

“Hai deciso di saltargli addosso?” chiede Shigure sorridendo malizioso.

 

“Ho deciso di andare da lui e cercare di capire. Non mi serve a niente stare qui a rimuginare sui miei sentimenti!” rispondo.

 

“Okay, allora ti accompagno. Vado alla casa principale” mi dice alzandosi e uscendo con me.

 

“Che ci vai a fare alla casa principale a quest’ora della notte?” chiedo io.

 

“Akito mi aspetta…” e lo dice con uno sguardo che mi fa capire tante cose.

 

Lui e Akito…

 

“State insieme?” chiedo.

 

“Ci sei arrivato…” mi risponde.

 

Rimango un po’ di stucco.

 

Sono sorpreso ma non dispiaciuto.

 

“Andiamo?” chiedo incamminandomi.

 

Lui mi segue senza rispondermi e passiamo davanti alla camera di Toru.

 

Shigure sbircia dentro.

 

Da sopra le sue spalle la vedo riposare tranquilla.

 

Quindi ce ne andiamo e passiamo davanti alla camera di Yuki.

 

Ed è…

 

Deserta.

 

“Dove diavolo è??” chiede Shigure voltandosi sorpreso verso di me.

 

Proseguiamo ed entriamo in bagno.

 

Non c’è.

 

Lo stesso è per la cucina e il salotto.

 

L’unica stanza rimasta è quella di Kyo.

 

“Che motivo avrebbe di stare in camera di Kyo?” chiedo io.

 

“E che ne so!! Però nelle altre stanze non c’è!” dice Shigure tradendo una nota di insicurezza nella voce.

 

Shigure parla parla ma alla fine è molto affezionato ai ragazzi…

 

Ci portiamo davanti alla porta e ci blocchiamo.

 

“Mmmmhhh… Kyo….”

 

YUKI!!!!!!!!

 

Questa è la voce di Yuki!

 

Io e Shigure ci guardiamo con gli occhi spalancati.

 

Possibile che stiano…

 

“Ma va…?” chiede lui.

 

“Incredibile… In un giorno mi avete sconvolto la vita… Troppe novità tutte insieme…” dico passandomi una mano sui capelli.

 

Dalla stanza continuano a venire gemiti e io e Shigure decidiamo ovviamente di andarcene e ci dirigiamo alla casa principale dove arriviamo poco dopo e io mi dirigo verso casa di Ayame mentre lui se ne va ad Akito.

 

Poco dopo vi arrivo e suono il campanello.

 

Sento Ayame sbattere contro un mobile e poi la sua figura snella ed elegante fa capolino sull’uscio della porta.

 

Lo vedo stropicciarsi gli occhi in un movimento molto tenero e poi alzare lo sguardo su di me e sgranare i suoi occhi d’oro quando mi riconosce.

 

“Ha… Hatori… Che ci fai qui?” chiede confuso e arrossendo.

 

Non rispondo subito.

 

Lo fisso e vedo la sua lunga tunica da notte azzurro cielo legata da due laccetti d’oro e i suoi lunghi capelli d’argento gli ricadono morbidi su una spalla legati in quella spirale assurda che solo a lui viene.

 

Poi il mio sguardo si sposta sulla pelle pallida, sulla bocca fina, sugli orecchini ai suoi orecchi, sul naso dritto e poi sui grandi occhi ambrati.

 

Ed è in quegli occhi che leggo LUI. Il vero lui.

 

Il lui che solo io conosco.

 

Ed è bello.

 

Solo questo è l’appellativo adatto.

 

“Posso entrare?” chiedo.

 

Lui si sposta facendomi passare.

 

Si sposta con ancora il volto in fiamme senza guardarmi in viso.

 

Quando sono dentro mi volto verso di lui che è rimasto appoggiato alla porta che ha chiuso e mi avvicino.

 

Mi porto davanti a lui e mi fermo solo quando pochi centimetri ci dividono.

 

Lo vedo alzare lo sguardo su di me e io mi chino su di lui e lo bacio.

 

Rimango ad occhi aperti e vedo i suoi spalancarsi per la sorpresa.

 

Quando mi stacco lo vedo confuso.

 

“Ma… Ma… Che…” cerca di parlare ma non ci riesce così lo precedo.

 

“Quando mi hai detto di amarmi non sapevo cosa fare e sono andato a parlare con Shigure che mi ha detto che lo aveva capito quello che provi per me e lo stesso hanno fatto Yuki e Akito. E poi mi sono messo a rimuginare sui miei pensieri e sui miei sentimenti e alla fine ho capito che solo se ti avessi guardato negli occhi avrei capito cosa provo per te e prima, quando ti ho visto e ti ho guardato, ho capito che il sentimento che provo per te e che mi fa sentire vivo è amore. Permettimi di amarti, Ayame…” dico tutto d’un fiato.

 

Se possibile i suoi occhi si allargano ancora di più e poi si riempiono di lacrime e mi abbraccia di slancio affondando la testa nella mia spalla.

 

Io gli accarezzo i capelli mentre i suoi singhiozzi si fanno mano a mano più deboli.

 

Alla fine smette di piangere e mi guarda.

 

“Dici sul serio?” chiede.

 

“Ma come? Hai pianto come una fontana per la felicità e ora mi chiedi se è vero?”  chiedo io cercando di non ridere.

 

Accidenti a lui!!

 

Come fa ad essere così pazzo??

 

Lui mi fissa e poi scoppia a ridere: “Hai proprio ragione!!” dice.

 

E io rido con lui provando una volta di più la sensazione di sentirmi vivo e sento il cuore battermi forte…

 

“Ti amo, Ayame…”

 

“Ti amo anche io, Hatori…”

 

E lo bacio.

 

Grazie per avermi ridato la vita, Ayame…

 

**FINE*




Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions