Do'aho... sposami!!

di Naika

 

Pow Rukawa

 

E’ una bella giornata di sole.

Nell’aria si respira la fragranza delicata dei fiori e il vento soffia leggero accarezzando i capelli di chi passeggia godendosi il tocco gentile di questi raggi caldi.

Mi lascio accarezzare anch’io, con un sospiro, mentre posteggio la bicicletta, prima di raccogliere la sacca sportiva e buttarmela negligentemente su una spalla.

Mi avvio con passo lento verso la palestra mentre spingo lo sguardo attorno a me, mascherando il mio interesse dietro un falso sbadiglio.

 

Non vedo il do’hao.

Strano.

 

Di solito è sempre qui fuori a bighellonare con i suoi amici.

 

In palestra gli altri si stanno già cambiando e io mi unisco a loro ascoltando distrattamente i vari discorsi per sentire se eventualmente nominano Sakuragi ma nessuno sembra fare caso in modo particolare al suo ennesimo ritardo.

Eppure io ho questa sensazione....

Faccio in tempo ad indossare la tuta, tranquillamente, e a raggiungere il capitano in palestra ma del rossino ancora nessuna traccia.

 

Non è la prima volta che arriva in ritardo però...

Non so, mi sembra che ci sia qualcosa di diverso oggi.

 

Scuoto le spalle mentre Akagi sbraita qualcosa sul fatto che gli farà fare cento giri del campo per punizione.

 

Oh... che bella idea!

Così suderà e la maglia gli s’incollerà al petto disegnandogli quegli addominali scolpiti su cui mi piacerebbe tanto far scorrere le mani.

I pantaloncini poi, gli si attaccheranno a quel fondoschiena da urlo che si porta dietro con tanta indifferenza.

 

Perchè, ingiustizia delle ingiustizie, deve piacermi proprio lui?

Perchè non uno dei tanti che mi venerano?

Kami non potevi concedermi una facilitazione?

Passi che mi sono scoperto attratto dai maschi, il che già complica la mia esistenza, ma... di tutti gli appartenenti al sesso maschile perchè proprio LUI!!

L’unico che non potrò avere mai?

Non è giusto, sai?

E giusto, per mettere il dito nella piaga, Sakuragi mi odia, pure!!

Che ho fatto nella mia vita precedente per meritare questo?

 

I miei pensieri vengono interrotti dall’entrata in palestra di Yohei.

“Akagi!” chiama a gran voce e noi tutti ci giriamo curiosi per vedere che succede.

Anch’io, anche se cerco di non farlo notare, naturalmente.

“Dov’è quell’imbranato di Sakuragi?” chiede il capitano, avvicinandosi al moretto.

Ecco, ottima domanda!

Lo vorrei sapere anch’io!!

Non è la stessa cosa allenarsi se non c’è lui da guardare, toccare, con cui litigare.

Yohei sorride scuotendo la testa “Per questa settimana non verrà agli allenamenti è tornato a Tokyo, dai nonni materni, per il matrimonio.” gli spiega.

 

La palestra cade nello stupore.

 

“A Tokyo?” chiede Kogure sorpreso.

“Dai suoi nonni?” rincarra la dose Mitsui.

“Il matrimonio di chi?” domanda Ayako perplessa.

 

Yohei sorride e alza le mani in segno di resa per frenare quel mare di curiosità.

“La madre di Hanamichi appartiene ad un’antica famiglia della capitale e i suoi nonni vivono ancora là...” spiega a Mitsui e Kogure, prima di voltarsi verso Ayako.

“Come sarebbe a dire il matrimonio di chi? Non vi ha detto niente?” chiede sorpreso.

 

Silenzio generale.

 

“Tipico di lui...” borbotta divertito Yohei incrociando le braccia sul petto.

Ci sta guardando come se si pregustasse chissà quale magnifica scena.

Non so perchè ma comincio a sudare freddo.

 

“Ma il matrimonio di Hanamichi naturalmente!” esclama il migliore amico del do’hao con un sorriso radioso.

 

IL MATRIMONIO DI CHIIIIIIIIIII?

 

Calma... calma devo aver sentito male....

“Il.. il ma...matrimonio di Hanamichi?” ansima Ayako incredula.

 

Dille che si sbaglia!

Dille che siamo stati vittima di un’allucinazione collettiva!!!

Ti prego!!!

 

“Bhe come vi ho già detto Hana appartiene ad una famiglia molto antica e... bhe... hanno ancora l’usanza dei matrimoni combinati...” spiega tranquillamente.

 

CHHEEE?

Cioè oltre a farlo sposare gli affibbiano pure una persona che non ha mai visto?!

No, no e poi no!

Non l’accetto!!

Il rossino è mio!

Giù le zampe!

 

“Ma... ma è una barbarie!” protesta oltraggiata Ayako.

Yohei scuote le spalle con indifferenza “In effetti Hana potrebbe tirarsi indietro...” mormora corrucciandosi un attimo “...ma vuole ristabilire l’onore dei Sakuragi e poi...”

 

E’ stata una mia impressione o per un momento Mito mi ha guardato in modo strano?

 

“E poi?” lo incita Myaghi.

Il moretto scuote le spalle “Hana sa che la persona che lui ama veramente non lo ricambierà mai, quindi ha acconsentito alle nozze.” Termina di spiegare.

 

Si riferisce alla sorella di Akagi?

 

Gli altri guardano il gorilla come se pensassero esattamente questo ma io...

Non so...

Forse è stata una mia impressione...

Forse mi sbaglio...

 

Ma se quell’occhiata di sfuggita di Yohei significasse che....

 

“Bhe io adesso devo andare!!” dice alzando una mano per salutare “Sono venuto solo per avvertirvi. Devo prendere l’aereo subito se voglio aiutare Hana nei preparativi!” dice sparendo oltre la soglia della palestra e sono tutti così presi a commentare tra loro questo fatto incredibile che nessuno si accorge che io sono sgattaiolato fuori per la porta sul retro.

 

 

“Aspetta!!”

Il mio richiamo spinge Yohei a voltarsi stupito.

“Rukawa?” chiede e sembra sinceramente sorpreso di vedermi trafelato, appoggiato al cancello scolastico, in sua attesa.

Che io abbia davvero frainteso quell’occhiata veloce?

Che abbia voluto vedere qualcosa che non c’era?

 

“Chi è la persona di cui è innamorato Sakuragi?” gli chiedo senza preamboli.

Lui socchiude gli occhi soppesando la risposta per alcuni interminabili istanti.

“Perchè dovrei risponderti?” mi chiede, cauto, alla fine.

Maledizione a lui!

Dimmi chi è e basta!!

Adesso sono costretto a dargli delle giustificazioni.

Non ti sei accorto che l’ho chiamato per cognome invece di dargli del do’hao?!

Già questo avrebbe dovuto spiegargli tutto!!

Si vede che la “do’haggine” di Hanamichi è contaggiosa.

Non posso scoprirmi troppo sulla base di un’occhiata che potrei semplicemente aver immaginato ma non posso nemmeno lasciare che Hana  si sposi con qualcuno che non sono io!!!

E poi c’è quell’occhiata....

 

Se fosse la ‘facilitazione’ che chiedevo?

Se Kami per una volta mi avesse ascoltato?

 

“Se... se quella persona l’amasse?” mi decido, dunque, a sussurrare piantando lo sguardo in quello di Yohei, alla ricerca di un qualsiasi indizio.

Lui sorride e si rilassa mentre nei suoi occhi vedo accendersi la compressione.

Accidenti, come non detto.

Altro che do’hao!

Ha già capito tutto.

Ora non mi resta che attendere la sua risposta e sperare che sia quella che desidero ardentemente di sentire.

“Allora credo che quella persona dovrebbe prendere l’aereo con me e impedire ad Hana di fare un errore!” esclama Mito posandomi una mano sul braccio.

“Hai impegni per la prossima settimana?” chiede con un sorriso furbo.

“Nessuno!” è la mia lapidaria risposta mentre mi dirigo velocemente verso la bicicletta.

Ho dei bagagli da preparare!

 

....

 

Do’aho, do’aho, mille volte do’aho!!

Perchè non me l’ha fatto capire!

Perchè continuare le nostre liti se era innamorato di me!!

Ok, ok, Yohei mi ha spiegato che il do’hao era convinto che io lo odiassi e fossi etero, quindi, di non avere speranze...

Tzè!!

E’ stato lui a dichiarare di odiarmi, non io.

Non ero io quello che gridava ai quattro venti l’amore per la babbuina.

E poi... non ha notato che con tute le ragazze che mi corrono appresso non ne ho mai guardata una?

Do’aho!!!

 

“Com’è..?” mormoro osservando distrattamente l’aereo che si stacca dalla pista di decollo.

Yohei, seduto accanto a me, si volta per fissarmi stupito.

“Com’è cosa?” chiede perplesso.

“La sposa” sbottò, sputando quella parola con disgusto.

Yohei ridacchia divertito e io sto per mandarlo al diavolo quando le sue parole mi gelano.

 

“Hana è la sposa!!” spiega allegramente.

 

EHH?
Aspetta un secondo c’è qualcosa che mi sfugge.

La mia faccia dev’essere, per una volta, molto eloquente perchè Mito mi sorride accondiscendente e comincia a spiegarmi.

“Come ti ho detto quella di Hana è una famiglia molto antica ma non è molto potente.

Sono subordinati ad un altro casato con il quale si uniranno tramite il matrimonio di Hana...”

Accidenti sembra un romanzo storico.

Che razza di assurdità.

Ma ancora non capisco... in che senso Hanamichi è la sposa?

Fisso il mio compagno di viaggio con un sopracciglio sollevato, e lui scuote il capo, rassegnato a spiegarmi tutto.

Sospira, scuotendo le spalle, “Hana si sposerà con Derek Atoshi, secondo genito dell’omonimo clan” mi dice chiaramente.

 

Alt.

Stop.

Calma.

 

Derek?

 

Derek non è un nome da donna...

Fisso Yohei con gli occhi fuori dalle orbite e lui annuisce.

“Il secondo genito degli Atoshi è gay” mormora tranquillamente “Suoi fratello maggiore ha cercato più volte di trovargli una moglie ma Derek è stato irremovibile.” racconta.

“Aveva incontrato Hanamichi la prima volta l’estate scorsa e gli era piaciuto, lui poi aveva appena cominciato a farsi enormi paranoie sui suoi sentimenti per te...”

Hey! che significa ‘paranoie’!!?

“... e Derek l’ha aiutao a capire” termina il discorso Yohei.

 

Kami... mi sento male...

In che SENSO lo ha aiutato a capire?????

 

“Hentai!” esclama Yohei ridendo apertamente.

Ma che fa mi legge nella mente???

“Guarda che la ‘sposa’ deve arrivare vergine all’altare” mi prende in giro.

Beato lui che si diverte in tutto questo casino!!

“Si sono semplicemente baciati.” Dice cercando di tranquillizzarmi.

 

CHE COSAAAAAAAAAAAAA!!!!

 

Quel verme ha osato posare le SUE labbra su quelle del MIO Hana????

Ma dico????

Ci siamo bevuti il cervello????

 

“Hana ha scoperto che non gli faceva schifo il bacio di un uomo e ha anche capito di essere innamorato di te...” continua Yohei ignorando i fulmini che saettano sopra la mia testa.

 

Oh... bravo!!

Veramente un genio!

Ha capito che ama me baciando un’altro!!

Merita un premio per la sua intelligenza!!

Ringhio sommessamente per la collera e Yohei scuote il capo.

 

“Guarda che se tu fossi stato meno criptico sarebbe stato tutto più facile!” mi fa notare.

“Lui era davvero convinto di non avere speranze per questo ha accettato l’accordo matrimoniale!” mi fa notare.

“Anch’io avevo moltissimi dubbi quando sono venuto in palestra oggi e ti ho lanciato quell’occhiata...” mormora ricordando “...non ti dico il sollievo e lo stupore quando ti ho visto sul cancello di scuola!”

Ecco perfetto adesso sarebbe pure colpa mia.

“Comunque siamo in tempo per porre rimedio!” mi rassicura.

“Hn..:” è tutto quello che mi degno di rispondergli.

 

 

Pow Hanamichi

 

Mi volto davanti allo specchio osservando il kimono* nuziale con cura.

E’ di ottima fattura e il sarto ha fatto un lavoro perfetto.

Mi sta a pennello.

Se solo potessi indossarlo per sposare la persona che amo davvero.

 

Un lieve bussare alla porta mi distrae dai miei pensieri riportandomi alla realtà.

“Avanti....” mormoro distrattamente sistemando le lunghe pieghe bianche delle maniche.

La mia voce arriva comunque chiaramente all’alta figura che attendeva dietro al pannello dipinto.

La porta scorre di lato con un suono leggero e Derek entra nella stanza facendo scivolare lo sguardo scuro su di me.

“Sei stupendo..” sussurra e io non posso che arrossire abbassando lo sguardo.

 

Derek mi guarda davvero come se fossi bello.

E’ una cosa che mi ha sempre colpito di lui.

E’ così gentile con me e poi... mi tratta come qualcosa di speciale.

 

Al di fuori della mamma e della nonna nessuno mi ha mai trattato così.

Infondo io sono la prova della rovina dei Sakuragi.

Il figlio che mia madre ha dato all’uomo che amava invece che a quello che avevano scelto per lei.

“Non dovresti vedere il vestito prima della cerimonia...” lo rimprovero senza tuttavia muovermi per coprirmi.

Sono solo stupide tradizioni.

Come quella che mi spinge ad accondiscendere a quest’accordo.

Sono minorenne e i matrimoni omossessuali non sono riconosciuti in Giappone, ma questo vincolo unirà comunque indissolubilmente le nostre famiglie.

Se non fosse che per il nonno la tradizione è tutto e che così potrò riscattare il nome della mamma, non mi sarei mai piegato a questa assurdità.

E’ incredibile.

Per mio nonno non ha importanza che io sia gay dato che questo gli permette di legare il nome dei Sakuragi a quello degli Atoshi.

Assurdo.

 

“Hai ragione non dovrei vederti con quel vestito..” mormora Derek con una luce divertita nello sguardo scuro.

“Puoi sempre spogliarti...” sussurra posandomi le mani sui fianchi con delicatezza.

“Per quello dovrai aspettare hentai!” sbotto, sperando che la mia voci non tremi.

So già di essere rosso come un peperone.

 

Chissà come sarà fare l’amore con lui.

Derek è un bel ragazzo e mi vuole molto bene.

Anch’io gliene voglio.

Ma non lo amo.

 

Il mio cuore appartiene a quella volpaccia malefica dallo sguardo di ghiaccio.

 

Sospiro a questo pensiero e le mie spalle s’incurvano involontariamente, Derek fa scivolare le braccia attorno alla mia vita e io mi appoggio a lui godendomi la sua dolcezza.

“Ripensamenti?” mi soffia piano all’orecchio mentre una mano è salita ad accarezzarmi i capelli.

“Lui non mi ricambierà mai...” sussurro mentre una lacrima, involontariamente, scivola lungo la mia guancia.

Derek mi scosta da se e mi sorride dolcemente: “Tesoro non è detto!” mormora asciugandomi le guance con i pollici.

“Magari è solo che non siete riusciti a capirvi!” cerca di incoraggiarmi

“Hana tu lo sai che basta una tua parola e rimandiamo il matrimonio vero?” mi chiede piano, gentile, “Non ho fretta e tu sei molto giovane...”

Gli sorrido solare “Hey vecchietto guarda che hai solo dieci anni più di me, non sono poi così tanti!” lo prendo in giro.

Lui sbuffa e mi scompiglia i capelli “Sono un’eternità invece!” sussurra prima di tornare serio.

“Hana io ti voglio molto bene e mi ritengo davvero fortunato ad avere l’onore di sposarti ma... ciò che più desidero è vederti felice, lo sai vero?”.

“Lo so...” mormoro appoggiando il capo sulla sua spalla.

Derek sospira stringendomi dolcemente contro di se “Sei deciso davvero?” chiede, e non posso fare a meno di notare che nonostante stia facendo di tutto per darmi una via di fuga nei suoi occhi desidera profondamente che io rimanga con lui.

“Sicuro...” annuisco piano e lui mi sorride un’ultima volta  “Ti amo piccolo..” mormora prima di chinarsi per unire le sue labbra con le mie.

Starò bene con lui, lo so.

Forse non sarò mai, davvero, felice, ma potrò rendere felice una persona speciale come Derek e in più.. forse con il tempo... dimenticherò quegli occhi azzurri che tormentano i miei sogni ogni notte.

 

 

Pow Rukawa

 

La casa degli Atoshi è veramente gigantesca, interamente in legno, circondata da un verdeggiante giardino.

Il compito servitore che ci ha aperto ci sta facendo strada verso le stanze destinate ad Hanamichi.

Yohei ci ha presentati come ‘amici’ del rossino.

Non era certo il caso di dire che siamo venuti a mandare a monte il matrimonio!

Mi guardo attorno ostentando la solita aria indifferente anche se dentro di me mi sento più nervoso ad ogni passo.

Sembra di essere stati catapultati nel Giappone medioevale.

Speriamo che quel Derek non mi sfidi a kendo, dubito di riuscire a batterlo nonostante le lezioni che ho preso da piccolo, su volere di mio nonno, prima di abbandonare quello sport per il basket.

Ma anche se fosse... per il momento il problema è un’altro...

 

Che cosa gli dico quando lo vedo?

Che cosa dirà la sua famiglia?

E Derek?

 

Bhe, lui, se dice qualcosa lo disfo!

Già ha OSATO baciare il MIO e sottolineiamo MIO ragazzo!!

 

Ripensandoci la sfida a kendo non è una brutta idea magari riesco a fracassargli in testa la spada di legno!!

 

Il maggiordomo ci sta accompagnando da diversi minuti, per interminabili corridoi, quando finalmente si ferma di fronte all’ennesima porta di carta di riso.

Chiede di entrare e una voce che non conosco gliene da il permesso.

L’uomo dunque appoggia con delicatezza le mani rugose sulla porta facendola scorre lentamente di lato mostrandomi una scena che credevo non avrei visto mai.

 

Hanamichi è bellissimo.

 

I capelli rossi sembrano splendere sotto i raggi del sole che entrano dalla finestra socchiusa, la pelle dorata è messa in evidenza dal tessuto candido del kimono, finemente ricamato in oro e rosso con disegni che ricordano la divinità del fuoco, Suzaku.

 

E’... è... una visione.

 

Un angelo!

Sembra quasi che la sua pelle brilli di luce propria illuminandolo.

Un’immagine perfetta ed evanescente se non fosse che....

 

E’ tra le braccia di un uomo.

 

Un bell’uomo mi fa notare maligna la mia mente.

Alto quanto lui, moro, con dei profondi occhi verde scuro.

Elegante nell’abito dal taglio impeccabile, nero, così in contrasto con il bianco dell’abito nuziale che è impossibile non notare il modo protettivo con cui stringe la vita del suo sposo.

 

“Ru... rukawa...” ansima Hanamichi incredulo mentre Yohei e quello che deve essere Derek passano velocemente lo sguardo da me a lui, in attesa.

 

 

Pow Hanamichi

 

Il maggiordomo ha chiesto di entrare e Derek gli ha concesso l’ingresso stringendomi tra le braccia e facendomi l’occhiolino.

Si diverte un sacco a scandalizzare la servitù, ben sapendo come il suo vecchio maggiordomo dia in escandescenze per queste sue dimostrazioni d’affetto pubblico.

 

Qui è rimasto tutto come secoli fa.

Guai anche solo ad alzare lo sguardo o a fissarsi negli occhi!!!

Che cosa assurda!!

 

La porta scorre di lato e io mi accoccolo meglio contro il petto di Derek quando noto la figura che compare dietro essa.

Yohei...

Me l’aspettavo anche se è un po’ in anticipo.

 

Ma... non è da solo.

 

Un’ombra lunga, elegante, si disegna aggraziata accanto alla sua e io sento il fiato venir meno e il cuore arrestarsi in gola quando la riconosco.

Come potrei non riconoscere quella figura.

 

La SUA figura.

 

Il sole scintilla sulla sua pelle candida, gli occhi azzurri, due laghi di ghiaccio, accarezzati dai ciuffi ribelli dei capelli neri.

Kami... diventa più bello ogni volta che lo guardo.

Ma non può essere lui.

Non può essere qui!!

 

“Ru.. rukawa..?” la mia bocca si muove da sola pronunciando quel cognome familiare.

 

Lui fa un passo avanti e Derek mi lascia libero facendone uno indietro.

Resto immobile, ondeggiando per un momento.

Non credo di riuscire a reggermi in piedi senza nessun appoggio.

 

“Do’hao...” la sua voce è fredda.

Gelida.

Come la ricordavo.

Non è cambiato niente, assolutamente niente.

 

Allora che è venuto a fare qui?

Ad insultarmi ancora una volta?

Un’ultima volta?

 

“E’ meglio se li lasciamo soli...” dice Derek, a Yohei, che annuisce con il capo.

Escono dalla sala chiudendosi la porta alle spalle mentre Rukawa e io, ancora immobili, ci fissiamo.

 

....

 

Derek fissò la porta chiusa ed emise un sospiro passandosi una mano tra i capelli scuri.

“Dovremmo annullare il matrimonio...” mormorò.

“Che raccontiamo ai vostri genitori?” chiese Yohei massaggiandosi il mento alla ricerca di una buona idea.

Il moro scosse il capo con indifferenza “Mio fratello maggiore, l’attuale capo famiglia, aveva accettato il matrimonio solo perchè voleva farmi felice ma non ha mai approvato questa cosa, sarà più che felice di sapere che l’abbiamo annullata e ricomincerà a tartassarmi per presentarmi tutte le amiche di sua moglie” sbottò con uno sorriso tra il rassegnato e il divertito.

“Quanto alla famiglia di Hana, bhe chi meglio di sua madre lo può capire?” chiese, ritornando al loro discorso, “l’unico problema sarà suo nonno...”

“Andrà su tutte le furie..” ipotizzò Mito ma Derek gli sorrise “Solo finchè non gli riferirò il cognome del ‘volpino’” disse usando lo stesso termine che tante volte aveva sentito pronunciare al suo ex-fidanzato.

Yohei sollevò un sopracciglio stupito “Non capisco...” mormorò.

“La famiglia Rukawa è vecchia quanto se non più della nostra, il nome dei Sakuragi sarà egualmente rivalutato se loro due si sposano” spiegò.

“Davvero? non lo sapevo!” esclamò Mito sorpreso.

Derek scosse le spalle “Probabilmente non lo sa nemmeno Rukawa stesso questo non è importante” mormorò.

“E per te... andrà bene così?” sussurrò Yohei facendosi serio.

Il moro scosse il capo chiudendo per un momento gli occhi, massaggiandosi le tempie.

“Voglio che sia felice, più di ogni altra cosa” mormorò piano prima di ritrovare il sorriso e voltarsi con aria da cospiratore verso l’amico del rossino.

“Ora ci resta una cosa  sola, ancora, da fare...” sussurrò dirigendosi a passo veloce verso l’ala est della casa.

 

...

 

Pow Hanamichi

 

“Che... che cosa ci fai qui?” ansimo sorpreso.

 

“Do’hao...”

 

Possibile!

Possibile che mi deva sempre rispondere così!!

 

“Senti stupida volpe io voglio delle spiegazmphhh...”

 

Non riesco nemmeno a portare a termine la frase.

Ru...Rukawa... mi sta... baciando!!!

Kami.

La sua lingua accarezza le mie labbra e io la lascio scivolare dentro di me chiudendo gli occhi, abbandonandomi al suo tocco.

 

Folle.

Sono un folle.

Anzi, un do’hao.

 

Trovavo piacevoli i baci di Derek.

Pensavo che sarei riuscito a sposarlo.

A vivere con lui.

A fare l’amore con lui.

 

Folle.

 

Ora che il mio corpo assapora il calore dell’abbraccio di Rukawa...

Quel leggero tepore, quel fraterno affetto, scompare nel calore di questo amore.

Ci stacchiamo senza fiato e io mi ritrovo ad affondare nei suoi occhi blu.

 

“Ti amo...”

 

Quel poco di respiro che mi era rimasto mi si blocca a metà in gola, insieme all’ultimo palpito del mio cuore.

 

Ha detto...

Ha detto davvero....

 

“Io... io credevo che tu...” ansimo incredulo.

E.... miracolo... lui mi sorride.

“Lo so cosa credevi...” sussurra accarezzandomi una guancia “...ho parlato con Yohei...”

 

Ricordatemi di picchiare il mio migliore amico.

Parlare così dei mie fatti personali!!

Prima gli tiro un bel pugno e poi mi prostro ai suoi piedi per ringraziarlo.

 

Mi ama!

Rukawa mi ama!!

Non posso crederci.

 

Il volpino mi fissa e io gli sorrido felice.

Davvero felice.

“Anche io ti amo, Kaede...” sussurro, permettendomi per la prima volta di assaporare il sapore del suo nome sulle mie labbra.

Affondiamo uno nell’altro in un ennesimo bacio mozzafiato che riduce le nostre forze al punto che, senza sapere come, ci ritroviamo sdraiati sul leggero tappeto che copre il pavimento, le mani che scivolano a scoprire più pelle possibile.

Allargo le gambe, lasciando che il kimono si schiuda in due ali bianche, che si accasciano ai lati del mio corpo, e un gemito roco mi vibra in gola quando la bocca della volpe, calda, scivola a lambirmi il petto mentre il suo corpo si sistema sul mio.

Sto impazzendo.

E’ tutto così... perfetto....

 

Ma si sa, la perfezione non esiste, è proprio quando la mano di Kaede scivola sotto la stoffa candida, seguendo la linea della coscia, spargendo brividi elettrici lungo la mia schiena, obbligandomi ad inarcarmi per lui...

....esattamente in quel momento...

....la porta si apre.

 

Lanciò un grido schizzando a sedere mentre osservo mio nonno fissare prima me, poi Rukawa, con occhi di fuoco.

 

Merda!

Proprio adesso!?

Non posso mica dirgli che ha frainteso... la nostra posizione non aveva niente di fraintendibile e... quello sul mio petto è un succhiotto!!??

 

Sono morto!

 

Il volpino, tanto per peggiorare la situazione folgora l’intruso con uno sguardo assassino sfidandolo con gelida collera.

Sembra uno scontro tra titani.

Da una parte il fuoco dall’altra il ghiaccio.

 

“Nonno posso spieg...” cerco di dire recuperando un po’ di sangue freddo ma lui tronca le mie parole con un gesto secco della mano.

“Non c’è niente da spiegare!” ringhia prima di voltarsi verso il volpino

“Tu hai disonorato mio nipote!” esplode.

Rukawa lo fissa gelido e la sua voce quasi cristallizza l’aria tanto è fredda “Io amo Hanamichi.”

 

Kami...

L’ha detto così...

Sicuro, certo, forte.

Sento il cuore esplodere in petto e non riesco a muovermi mentre li fisso fronteggiarsi nuovamente.

Come minimo ora, il nonno, lo ammazza.

 

“Dovrai rimediare a questo!” sbotta, invece, mentre nel suo sguardo si accende una strana luce.

Non capisco...

Non sembra più così arrabbiato... anzi... sembra... soddisfatto....?!

 

Fisso Rukawa e noto sgomento che sul suo volto c’è lo stessa espressione.

Mi sono perso qualche passaggio...

 

“Lo farò...” mormora Rukawa.

 

Sì, decisamente mi sono perso qualcosa.

Di che diamine stanno parlando?

 

“Bene!” sancisse mio nonno.

“Bene!” ripete con lo stesso tono Rukawa.

Hey!! Spiegate anche a meeee!!!

 

Mio nonno esce dalla stanza chiudendo la porta e io fisso il volpino incredulo.

Non capisco, che è successo?

Mi aspettavo che il nonno andasse in escandescenze e invece... niente?

Niente di niente?

Che Derek abbia intercesso per noi?

 

“Non capisco... kitsune che è successo?” mormoro perplesso.

Lui si volta e mi sorride, nei suoi cocchi una luce scintillante e maliziosa.

Comprendo sempre meno.. perchè sembra così soddisfatto?

Faccio per aprire bocca, oltraggiato, e chiedere spiegazioni quando lui me la chiude con la sua in un lungo bacio.

Bhe forse le spiegazioni possono aspettare...

No, no, no!

Hana non farti distrarre!!!

 

Mi stacco da lui lanciandogli un’occhiata che non è torva come vorrei.

“Kitsune mi spieghi?” sbotto.

E lui... sorride di nuovo prima di scuotere la testa con aria di rimprovero.

“E’ semplice...” mormora fissandomi dritto negli occhi.

 

“Do’hao... sposami!”

 

 

fine...

 

 

* la parola kimono si usa anche per l’abito maschile, se non sbaglio, non ho la minima idea di come sia un kimono nuziale da uomo quindi passate l’estro poetico.

 


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