Do'aho
di
Anna
Un ragazzo problematico:
ecco come mi hanno sempre definito...
Un ragazzo con un talento eccezionale per cacciarsi nei guai e attirare su
di sè problemi e sciagure peggiori delle piaghe d'Egitto...
Un teppista dalle scuole medie Wako...
Un personaggio da evitare e fuggire...
Un poco di buono da cui stare lontani...
Un grattacapo per la madre e un cattivo esempio per gli altri...
Una persona sbagliata!
E credo di esserlo diventato veramente, una persona sbagliata.
Per colpa mia, solo mia, mio padre è morto e mia madre ha dovuto faticare il
doppio per mantenere entrambi. Ma se quel giorno non avessi perso tempo per
fare a botte con quei teppistelli da quattro soldi, se fossi andato
direttamente a casa, se non avessi sprecato attimi preziosi perchè quei
bastardi sono tornati per vendicarsi con i rinforzi, allora quasi certamente
avrei potuto raggiungere in tempo mio padre e chiamare i soccorsi prima che
fosse troppo tardi...
Ho ucciso il mio papà: ecco la mia prima colpa!
Io, il suo unico figlio, il suo unico amatissimo figlio, non sono stato in
grado di salvare la vita di colui che me l'aveva donata! Ed il rimorso per
ciò che ho fatto mi tormenta ogni minuto, da quando lui non c'è più... Da
quando io l'ho assassinato...
Riesco a trovare un po' di pace solo giocando a basket, quando l'adrenalina
e l'entusiasmo per uno Slam Dunk ben riuscito mi annebbiano la mente. Oppure
quando vedo lui...
Già, lui... La mia Nemesi...
Occhi di ghiaccio che, all'occorrenza, sanno diventare di fuoco...
Capelli neri come una notte tempestosa in contrasto con una pella così
candida da far invidia alla luna...
Mani lunghe e affusolate, ma che sanno colpire con forza...
Una bellezza quasi angelica e un corpo da diavolo tentatore; un mix di
grazia, agilità, flessuosità, sensualità e potenza...
Il mio rivale...
Colui che con la sua sola esistenza mette in luce il mio totale
fallimento...
Kaede Rukawa...
Il simbolo della mia sconfitta sia come giocatore che come ragazzo
innamorato...
Lui, la volpe che io detesto... Che odio, ma che amo con tutto il mio
cuore... E che non potrò mai avere...
Eccola la mia seconda colpa: sono gay!
Uno sbaglio della natura secondo alcuni, un'infezione da debellare secondo
altri. In entrambi i casi, sbagliato!
E se mia madre dovesse mai scoprire questo mio terribile segreto, morirebbe
di dolore: la delusione sarebbe troppo forte perchè lei possa riprendersi di
nuovo... E io non saprei come fare ammenda, perchè non posso cambiare quello
che provo o quello che sono, anche se ci ho provato tanto!
Angoscia...
Paura...
Tristezza...
Dolore...
Insicurezza...
Disagio...
Senso di inadeguatezza...
Tutto qui, quello che provo... Tutte qui le emozioni che ho e che mi hanno
spinto a voler tentare questo gesto estremo...
Mia madre... Non dovrà più ammazzarsi di lavoro, ma potrà avere del tempo
per lei, se non dovrà più mantenermi. Non sarà più costretta a vivere con il
figlio che le ha ucciso il marito, l'uomo che amava. Non si troverà ad
affrontare lo scandalo e il disonore che le verranno quando si scoprirà che
suo figlio è un finocchio.
Yohei... Non dovrà più preoccuparsi delle risse in cui lo coinvolgo sempre,
così come gli altri della Armata Sakuragi. Saranno liberi di fare altro,
piuttosto che azzuffarsi con me contro gente sconosciuta.
Anzai-sensei... Non verrà più preso in giro da un suo atleta irriverente e
megalomane. E per una volta ha fallito nel suo essere in grado di tirare
sempre fuori il meglio delle persone, perchè in me non c'è nulla di buono da
tirare fuori.
Akagi... Non dovrà più tenere a bada una scimmia scapestrata e insofferente
alle regole che vuole sempre strafare e apparire il migliore del mondo. Non
dovrà più ricorrere ai pugni per poter fare un allenamento decente. E non
dovrà più temere che io attenti alla virtù della sua sorellina. Potrà
dedicarsi solo alla realizzazione del suo sogno.
Haruko... Almeno non la vedrò più, con quella sua aria da triglia bollita.
Non dovrò più fingere davanti a tutti di amarla per nascondere i miei veri
sentimenti. Meno male.
Kogure... Non avrà più la necessità di mettere pace fra me e i componenti
della squadra o di tentare di calmarmi. Avrà una persona in meno che
cercherà i suoi consigli. Avrà una testa calda per cui preoccuparsi in meno.
Mitsui... Non si arrabbierà più perchè qualcuno lo chiama "Mitchy". Non
verrà provocato da qualcuno di gran lunga inferiore a lui. Non si scontrerà
con una testa di marmo che si diverte un mondo a prenderlo in giro. Non
saprà mai che lo invidio per la forza che ha saputo tirare fuori dopo un
momento di debolezza e per il suo talento, per il suo non arrendersi mai di
fronte a nulla.
Ryota... Nessuno gli dirà più che è solo un nanerottolo. Non dovrà più
consolarmi. Non dovrà tentare di insegnare a una zucca vuota come si fa una
finta decente. Non dovrà farsi sanguinare le orecchie per le mie continue
lamentele sul fatto che non mi passa mai la palla in partita. Non sarà più
preso in giro per la sua costanza nel corteggiare Ayako.
Ayako... Non dovrà più perdere tempo ad insegnarmi i fondamentali, ma avrà
più tempo per la squadra. E non dovrà usare così spesso il suo famoso
ventaglio. E forse si accorgerà anche di Myagi, non solo di un piantagrane
come me.
E poi lui... Lui sicuramente gioirà più degli altri perchè si sarà liberato
del do'aho che gli rompe sempre le scatole, del mentecatto che è
d'impedimento a lui e alla squadra, del pivello con cui fa sempre a botte...
Nessuno lo chiamerà più "Volpaccia spelacchiata". Solo io lo facevo.
Baka kitsune...
Però non voglio che i miei sentimenti rimangano nascosti nell'ombra del mio
silenzio e che vengano sepolti con me... Ecco perchè li voglio affidare a
questo pezzo di carta... A una misera pagina di quaderno a quadretti,
strappata dal blocco per gli appunti di matematica... Un foglio sporcato
d'inchiostro nero: ecco cosa rimarrà di sedici anni passati su questa
terra...
Oggi non sono tranquillo...
Non so perchè, ma io, l'iceberg umano, il ghiacciolo vivente, ho un brutto
presentimento che mi impedisce di dormire e che non riesco a ignorare... Non
riesco ad addormentarmi come al solito perchè c'è qualcosa che mi turba. Ma
non riesco a capire cosa possa essere.
Hn... Era molto tempo che non mi succedeva più!
Da quando mamma se n'è andata con un altro uomo e mio padre ha iniziato a
bere come una spugna, così io sono finito in affidamento agli zii... Da quel
giorno ogni cosa mi scorre accanto senza che io me ne accorga, come se ogni
avvenimento non valesse più di un granulo di polvere che si posa in un
deserto. Nulla mi sfiora, ma tutto mi lascia indifferente, assuefatto nel
mio mondo silenzioso e ovattato... Un mondo di cristallo senza suoni...
Poi però ho scoperto il basket e la mia apatia ha trovato qualcosa che
l'affievolisse per qualche ora durante la giornata...
E poi lui... La scimmia rossa...
Un uragano spumeggiante, pieno di energie e sempre in movimento...
Il mio opposto...
Io sono il ghiaccio, lui è il fuoco...
Io sono la notte, lui è il giorno...
Hanamichi Sakuragi...
L'unica persona in grado di strapparmi dal mio mondo di pallacanestro e
sonno...
Il mio do'aho...
No, non sono affatto tranquillo! Sento che c'è qualcosa che non va e voglio
scoprire cosa!
Esco di casa, perchè c'è una vocina dentro di me che mi dice che quella è la
cosa giusta da fare. Prendo la bicicletta e pedalo velocemente verso la
scuola, senza un perchè: il mio istinto mi dice di correre lì... Nonostante
oggi non ci siano gli allenamenti e ormai siano quasi le cinque e mezza del
pomeriggio!
Quando arrivo, vedo un rossino di mia conoscenza schizzare fuori dalla
palestra e non posso non chiedermi che cosa sia successo: che sia stato
respinto dalla Akagi? No, sembrava quasi che stesse fuggendo da qualche
cosa...
Entro e, guardandomi attorno, vedo che tutto è normale, ogni cosa è al suo
posto... Sto per uscire, ma non so per quale motivo mi viene il dubbio di
andare a controllare gli spogliatoi, così ci vado. E faccio bene! Sul mio
armadietto, incollata con un piccolo pezzo di scotch, c'è una busta con
scritto semplicemente "Kitsune".
La prendo e la apro, con un senso di angoscia che mi attanaglia lo stomaco.
I kanji sono stati disegnati con cura, è evidente...
Giro la pagina per cercare la firma e la mia ansia cresce quando leggo un "Do'aho"
scarabocchiato in fretta... I miei sospetti sono confermati: di chi altri
poteva essere se non sua?
Mi siedo su una panca e inizio a leggere...
"Ciao, kitsune.
Che ci fa una mia lettera sul tuo armadietto? E' un'ottima domanda che ti
starai sicuramente facendo...
E' lì perchè così non corro il rischio che tu non la riceva, oppure che tu
la getti via con tutte quelle che ricevi dalle tue ammiratrici e dalle pazze
scatenate del tuo fan club, logico no?
Non è facile per me scrivere queste parole, ma sento che non ho altra scelta
e che lo devo fare...
Inanzitutto è indispensabile che io ti chieda scusa, per tutto. Per averti
aggredito senza motivo la prima volta che ci siamo visti, per averti rotto
le scatole durante i tuoi preziosissimi allenamenti, per averti dato un
soprannome che probabilmente detesti, per averti preso a pugni e a testate,
per averti perforato i timpani con le mie proclamazioni di superiorità ed
eccelsa genialità, per essermi sempre rifiutato di passarti la palla in
campo... E per tutto il resto, anche perchè se dovessi continuare con questo
elenco non mi basterebbe un quaderno intero!
A voce non lo avrei mai ammesso, ma se c'è un vero basketman degno di questo
nome tra le matricole, quello non sono di certo io... No, non lo sono per
nulla... Ma tu hai tutte le carte in regola per essere il capitano dello
Shohoku, per annullare Sendoh e il Ryonan, mettere in ombra Maki e il Kainan,
sconfiggere Fujima e lo Shoyo, vincere i campionati nazionali, ottenere la
targa di MVP e poi volare alla conquista dell'NBA!
E un'altra cosa che non ammetterò mai davanti a te è che avevi ragione a
definirmi un do'aho, perchè lo sono... Anzi, per quando leggerai questa
lettera forse avrebbe più senso scrivere lo sono stato... Ma questo stupido
idiota ha ancora una cosa per cui chiederti scusa, ed è quella che mi è più
difficile confessare...
Io ho commesso uno sbaglio grandissimo, con te...
Non pensavo che potesse essere possibile, invece nonostante tutti i miei "Harukina
cara" è accaduta: io mi sono innamorato di te, stupida volpaccia... Così
tanto che ogni volta che sferravo un pugno a te era come se lo dessi a me
stesso, che ogni volta che ti insultavo lo facevo perchè non volevo che tu
vedessi che in realtà io ti credevo un essere praticamente perfetto... E
sono stato anche troppo vigliacco per dirtelo di persona!
Se tu sapessi quante volte avrei voluto poterti baciare, oppure
semplicemente tenere per mano o corteggiare come fanno tutti i ragazzi
normali... Invece non è stato così... E mi sono ritrovato qui, ad affidare i
miei pensieri a un foglio che tu forse non leggerai mai, ringraziando il
cielo che non si possa uccidere un uomo già morto: così ti risparmierai di
sporcarti la fedina penale...
E se leggere queste righe ti ha disgustato, allora ti chiedo scusa anche per
questo... E mi permetto di chiederti un ultimo favore: ringrazia Mito da
parte mia per essermi stato accanto quando avevo bisogno di lui e digli che
ormai non deve più preoccuparsi per me, perchè io sicuramente starò bene...
Se lo farai, grazie...
Questo è tutto...
Aishiteru, Kaede Rukawa...
Do'aho"
...
...
Pezzo di cretino!
Che cavolo vuol dire che non mi dovrò macchiare la fedina penale?
Se pensi che sia uno scherzo divertente, ti stai sbagliando di brutto! Non
lo è! Non lo è affatto!
Stringo la lettera nella mano destra, sferrando un pugno contro
l'armadietto.
Devo andare a cercarlo!
Perchè ho paura che non sia uno scherzo, che quel pazzo stia facendo sul
serio?
Corro fuori, chiedendomi dove diamine può essersi ficcato quel maledetto
idiota... Non prendo la bicicletta: senza mi muoverò con più libertà!
Sto per correre fuori in strada, quando mi rendo conto che non so dove
diavolo abiti la scimmia, nè dove possa essere adesso... Non ho nemmeno il
numero di Mito! Kuso!
Lasciandomi guidare dal mio istinto, torno verso la scuola. Senza sapere
perchè, alzo gli occhi verso la terrazza e scorgo una capigliatura rossa che
conosco molto bene... Cha cavolo ci fa là sopra?
Mi rifiuto di pensare a quale potrebbe essere la risposta e corro verso la
porta: qualcosa mi dice che devo sbrigarmi perchè quel do'aho non è andato
lassù solo per guardare il panorama di Kanagawa vista dall'alto! No, credo
proprio che non sia salito là in cima per quello!
Eccomi qua...
Ho fatto tutto quello che dovevo, o almeno credo...
Ho scritto all'unica persona a cui volevo lasciare un ricordo di me, anzi
del vero Hanamichi Sakuragi...
Ho svuotato i miei armadietti e ho gettato tutto nell'inceneritore, così
nessuno dovrà prendersi la briga di farlo...
Ho telefonato a casa, lasciando un messaggio in segreteria alla mamma
dicendole che avrei fatto tardi e di non preoccuparsi se non torno per
cena...
Ho messo l'ultimo compito di giapponese nel cassetto del professore, così
non avrà problemi per archiviare le verifiche dell'anno...
Ho salutato la palestra...
Sì, ho fatto tutto! Non ho dimenticato nulla!
Adesso è tempo di levarmi dal viso questa maschera perennemente allegra e
felice: almeno di fronte alla morte voglio non dover mentire a me stesso...
Grazie alla mia altezza, non ho problemi a sedermi sulla ringhiera,
lasciando penzolare le gambe nel vuoto. Fisso il terreno là sotto e per un
attimo ho paura... E se non dovessi riuscirci? No, almeno una volta nella
mia vita porterò a termine quello che ho iniziato!
Mi alzo, girandomi di schiena e fissando il cielo sopra di me: limpido,
senza nemmeno una nuvola...
Mi lascio cadere...
Come diceva quel film?
"Oggi è un buon giorno per morire..."
Spalanco la porta della terrazza giusto in tempo per vedere il corpo di Hana
scivolare verso il basso, attratto inesorabilmente verso il suolo dalla
forza di gravità. Mi slancio in avanti per tentare di afferrarlo in un gesto
disperato, ma ormai è troppo tardi...
Questo è un incubo, vero? Non può che essere così...
O altrimenti solo un'illusione...
Non può essere la realtà...
- Hana! - urlo, ma non credo che ormai mi possa sentire...
E così mi ha lasciato solo prima ancora di sapere che il mio unico contatto
con il mondo era lui... Se ne è andato, in un luogo in cui io posso
raggiungerlo solo rinunciando al basket...
Guardo la lettera stretta nella mia mano e prendo la mia decisione: dovrò
pur dirgli che lo amo anche io, no?
Tanto non ci sarà nessuno a piangere per me... Non ho nessuno a cui scrivere
che mi dispiace o a cui spiegare le mie motivazioni, perchè quella persona è
già là sotto...
Salto dall'altra parte della balaustra, notando solo adesso che il club di
baseball non era ancora andato a casa... Devono avere assistito alla scena e
ora si sono fatti tutti intorno al corpo del mio amore...
Gomen ne, Hana, non potrò dare il tuo messaggio a Mito...
E mentre vedo il terreno avvicinarsi, non posso non pensare che in fondo la
morte è solo un lungo sonno senza sogni...
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