DIES IRAE!
Fiction originale di gusto horror influenzata dai films "Blade" e
"Intervista col Vampiro".
Seriamente sconsigliata ai cardiopatici ^___^ e ai soggetti
sensibili.
Buona Lettura
Ken Hidaka
Capitolo III
Lucia
Il vociare dei presenti si propagò all'interno della sala riccamente arredata di
mobili in stile rococò, come le pareti perlacee mosse da sinuose foglie di stucco che,
simili ad edera, vi si arrampicavano dando vita a sottili giochi chiaroscurali. Le tende
bianche ed arricciate coprivano le ampie vetrate che davano sul Canal Grande, sulle quali
la fioca luce artificiale proiettava delle inquietanti, lunghe, ombre scure.
"... e i nostri fratelli cinesi si danno alla pazza gioia!"
Un fragoroso coro di risate ruppe la tranquillità notturna.
"Secondo gli ultimi dati, nel 2050, l'umanità toccherà il tetto degli otto
miliardi di individui sul pianeta."
"Ma in mezzo ci siamo anche noi." Puntualizzò divertito uno degli anziani
seduti alla tavola rotonda.
"Il problema semmai è che il nostro numero è rimasto costante nel tempo, mentre
i diurni sono aumentati considerevolmente. Quindi fratelli..." si alzò quello con la
giacca grigia "... propongo di nutrirci di più, altrimenti questa Terra non ci
basterà."
I partecipanti applaudirono tranne uno che alzò la bianca mano per ottenere la parola,
portava all'anulare un anello con un grosso rubino incastonato.
"Che avete Diacono Nicolaus, non siete dei nostri?"
"Dico semplicemente..." iniziò l'uomo dagli occhi grigi come quelli d'un
falco "... che siamo troppo pochi per ridurli di numero, anche contando sulle guerre,
le epidemie e il cancro, non riusciremo a ridurli di quantità in modo considerevole. Per
farlo ci vorrebbe una guerra globale o un nostro aumento."
Si levò un brusio.
"Lo sai cosa chiedi, Nicolaus?" fece una delle presenti "Con gli odierni
controlli i diurni potrebbero facilmente scoprire la nostra anomalia rispetto a loro solo
controllando i nostri figli. La scuola obbligatoria ci crea notevoli problemi, per non
parlare degli assistenti sociali che ficcano il naso dove non devono. Abbiamo risolto in
parte queste questioni creando delle isole felici, ma su larga scala lo trovo molto
pericoloso." Tremava la voce della donna, era la voce di una madre che temeva per la
sorte del proprio piccolo.
"Lo so... cosa chiedo." Le parole uscirono lentamente dalle sue labbra
"Non voglio che i nostri figli siano in pericolo, sto parlando di una vampirizzazione
di massa."
Non ci furono repliche immediate a quella voce profonda, i diaconi si guardarono a
vicenda quasi fosse stata pronunziata una bestemmia.
Ad un tratto l'uomo dalla giacca grigia intervenne "Fratello, noi comprendiamo il
motivo della richiesta, ma... ma un'operazione simile richiederebbe energie. Quando si fa
un vampiro, non lo si può lasciare libero, senza una guida, diverrebbe una facile preda
dei cacciatori."
"I cacciatori sono dei diurni con particolari capacità psicofisiche e sono
pochi." Lo rimbeccò secco Nicolaus.
"Tu vuoi conquistare il giorno..." disse a gran voce una donna dall'altro
capo del lungo tavolo.
"E anche se fosse? Non sono forse i diurni che consumano e bruciano le risorse del
nostro habitat?
Non sono forse loro che non sanno controllare le proprie esigenze sfruttando lo
sfruttabile?
Perché fratelli dovremmo rimanere a guardare questo scempio? Perché fratelli dovremmo
rimanere relegati in questo ruolo di parassiti? Guardiamo in faccia la realtà, tremiamo
come foglie quando i diurni ficcano il naso nelle nostre case, noi, i vampiri, tremiamo di
fronte a loro."
Poi il silenzio calò sulla sala, un'atmosfera si fece pesante, carica di elettricità,
finché l'aria fu rotta dalle parole del Diacono Baden, capo del consiglio: "Sono
d'accordo!"
Il discorso di Nicolaus aveva scosso l'intimo orgoglio dei presenti.
"Propongo di mettere questa decisione ai voti" continuò il Baden.
"Prima dobbiamo chiedere il parere dei Patriarchi..." obbiettò uno.
"I Patriarchi faranno ciò che ordina il Consiglio dei Diaconi " Baden puntò
il dito sulla funzione consultiva degli ecclesiastici.
"Ma i patriarchi..."
"Ma... Ma... Ma! Se stiamo a sentire sempre i pareri di quelli, dovremmo metterci in
una campana di vetro, se non in una cassaforte ignorando la combinazione." Saltò
fuori un altro.
"Fratelli..." iniziò Baden "... Sorelle ai voti: chi è a favore della
soluzione proposta dal Diacono Nicolaus alzi la mano." Ed alzò la mano.
Seguirono quella inanellata di Nicolaus, un'altra, un'altra ancora....
Tra incertezze e convinzioni alla fine votarono tutti i dodici presenti.
"Ebbene, la decisione è presa.
Ora non ci rimane altro che comunicarla ai Patriarchi affinché potenzino i mastini. Se
non ci sono altre priorità dichiaro la seduta sciolta." Così Baden disse e così
fece.
I presenti uscirono dalla sala preoccupati in volto.
Nicolaus e Banden si scambiarono delle occhiate complici: tutto era andato come
previsto.
Lo aveva visto di sfuggita durante un gala tra vampiri di rango al quale era stata
invitata, lo avrebbe riconosciuto dalla lunga chioma color miele, dai capelli lisci che
terminavano in boccoli alla punte, e dagli occhi penetranti simili a quelli di un rapace.
Il diacono una volta uscito dalla sala consiliare la guardò: "Lucia..." ed
allungò le braccia per il saluto di rito.
"Diacono Nicolaus..." la donna ricambiò "Patriarca Priest mi ha
avvertito che voi..."
Seguirono due baci sulle guance.
"Perdonatemi se sono stato così insistente nel volervi incontrare, a volte la
gioia fa fare cose strane."
"Gioia?" chiese la donna dai lunghi e ricci capelli neri.
Il diacono le prese la mano: "Grazie, grazie di cuore per aver salvato il mio
fidato servo ed amico" Gli occhi grigi erano sinceri .
"Era nostro dovere..." disse lei imbarazzata, non avrebbe mai immaginato il
diacono capace di un simile calore.
"Lucia, ringraziate la vostra squadra da parte mia e... ditemi, come sta il
chierico che ha salvato Greg col suo sangue?
Greg si è spaventato nel vederlo stremato dopo l'esecuzione del rito di
rigenerazione..."
Gli occhi neri della donna stranamente si annebbiarono: "Dite pure al vostro amico
che Lot ha solo i polsi fasciati...".
"Nicolaus!" lo chiamò Baden interrompendo così il dialogo "Oh,
Lucia..." seguirono i consueti abbracci "Perdonatemi se vi interrompo, ma è
richiesta la presenza del diacono nell'altra sala..." così dicendo prese Nicolaus
per il braccio e lo tirò fino infondo al corridoio.
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