Voglio trovare un senso a questa storia Anche se questa storia un senso non ce l’ha….ah ! (“Un senso” by V. Rossi )
Desperately in Love di Crazy
I grandi occhi dorati del ragazzo si puntarono, ansiosi ed impazienti, sul giovane bruno e slanciato che era appena comparso sul vano dischiuso della porta, davanti alla quale era da ore in dolente attesa. - Allora Hakkai come sta ? - Lo interrogò subito con voce piena di preoccupazione, mentre questi richiudeva dolcemente la porta della camera alle sue spalle. - Ho fermato l’emorragia. – Rispose l’interpellato con un sorriso dolce e rassicurante. - Ha preso una brutta botta in testa e non si è ancora risvegliato, ma è fuori pericolo! Tra qualche giorno starà meglio di prima, Sanzo non è tipo da morire per così poco! – Goku sospirò dal sollievo, poi annuì. - Sì, lo so, ma c’era così tanto sangue…. E lui era così pallido…… Ed io… - Abbassò gli occhi, incapace di andare oltre. - Non è stata colpa tua ! – Tentò di confortarlo Hakkai, intuendo il tormento del suo giovane amico. - La mossa di quel demone è stata assolutamente imprevedibile ! E poi siamo tutti molto stanchi. Da giorni e giorni ormai non facciamo altro che subire attacchi da parte dei nostri nemici in maniera pressante. Sanzo non è stato ferito a causa tua ! – Ribadì ancora in tono deciso e definitivo. Goku annuì nuovamente, in maniera poco convinta però. - Posso vederlo ? – Domandò poi. Il demone dagli occhi verdi acconsentì con un sorriso. - Certo! Ma non trattenerti troppo! – Avvertì, ammiccando scherzosamente in sua direzione. - Ho intenzione di preparare qualcosa di buono per rifocillarci tutti quanti. Non vorrei che Gojyo mangiasse anche la tua parte nell’attesa. – - Wow, cucini tu ? – Il primo sorriso della giornata comparve sul viso un po’ infantile del ragazzo dagli occhi dorati. - Evviva ! Finalmente potrò fare un pasto decente dopo tanto ! Non permetterò a quel pervertito di un kappa di derubarmi ! Grazie Hakkai ! – Quest’ultimo fece un gesto come a dire che era una cosa da nulla, quindi si allontanò in direzione delle scale che lo avrebbero portato al pian terreno, dove erano situate la sala da pranzo e la cucina. Goku entrò quindi nella stanza. La camera era arredata in modo essenziale. Un armadio di medie dimensioni, un piccolo tavolo con una sedia, ed il letto posto sotto la grande finestra con le tendine bianche, che illuminava discretamente tutto l’ambiente filtrando la luce gloriosa del sole nascente. Il ragazzo si avvicinò lentamente al letto, i suoi occhi, dello stesso colore dell’oro puro, si posarono con cautela quasi sulla figura elegante e slanciata distesa su esso, studiandola con dolorosa intensità. Sanzo giaceva immobile, le ciglia dorate dei suoi gelidi occhi viola ombreggiavano le gote talmente pallide da rivaleggiare con il bianco delle bende che gli fasciavano la nuca e le numerose ferite disseminate sul torace. Solo il lieve respiro, che ogni tanto fuori usciva dalle sue labbra dischiuse, ritmico, ma quasi impercettibile, ed il sollevarsi ed abbassarsi del torace indicavano che la vita ancora scorreva nelle membra del giovane bonzo, per il resto pareva immerso in uno stato di incoscienza tanto profonda da somigliare alla morte. Goku prese l’unica sedia presente nella camera e si sedette a accanto al letto senza mai distogliere lo sguardo dall’innaturale immobilità del dormiente. - Perdonami, Sanzo ! – Mormorò con voce carica di dolore e sensi di colpa. - Non sono ancora abbastanza forte ! Nemmeno stavolta sono riuscito a difenderti ! – In un lampo il ragazzo ricordò gli avvenimenti della giornata precedente. Loro quattro erano come sempre diretti verso ovest, in quella specie di viaggio-scampagnata che sembrava non dovesse aver mai fine. Lui e Gojyo, come al solito, avevano litigato sul retro di jeep, scatenando l’immancabile furia di Sanzo ed il perenne sorriso di Hakkai. Al tramonto poi, non avendo trovato, come purtroppo accadeva spesso, un villaggio dove fermarsi per la notte, erano stati costretti a pernottare in un bosco, quando all’improvviso era comparso il solito nugolo di demoni inferociti per ingaggiar battaglia. Una giornata uguale a tante altre insomma ! La solita routine di litigi, minacce di morte, colpi di harisen, proteste, risate ed attacchi di demoni. Goku si era gettato nella mischia con il solito baldanzoso ed ingenuo entusiasmo, anche se a dire il vero avrebbe preferito mangiare qualcosina prima, aveva sempre così tanta fame! I nemici, comunque, si erano dimostrati una vera delusione ! Numerosi sì, ma disgustosamente deboli. Non c’era stata alcuna soddisfazione nel spazzarli via con il suo Nyoibo! Con lo stomaco che gli brontolava per la fame, il giovane eretico aveva osservato Hakkai far fuori la sua parte di nemici polverizzandoli con il suo Ki, mentre la Shakujyo di Gojyo falciava teste e corpi come grano maturo e le pallottole della M10 S&W di Sanzo sibilavano letali nell’aria, freddando un numero impressionante di vittime. Infine ne era rimasto solo uno, un demone grosso e tozzo, con orecchie appuntite e lunghi artigli affilati. Il capo a giudicare dall’atteggiamento sicuro e dalle sue parole. - Genjo Sanzo Hoshi, arrendetevi e consegnatemi il sutra, se volete aver salva la vostra miserabile vita ! – Aveva infatti intimato costui con voce tronfia ed insolente. Goku, sentendolo, aveva subito pensato che il povero demone doveva essere sicuramente fuori di testa per dare un ordine del genere a Sanzo. Il giovane bonzo per tutta risposta gli aveva puntato contro la sua S & W. - Tsk! L’unica cosa che riceverai da me sarà solo una scarica di piombo, razza di idiota ! – - Come volete ! – Il demone aveva sorriso malignamente, esibendo lunghe zanne da lupo. - Ho giurato alla mia Signora, Gyokumen Koushi, di portarle il sutra. La mia ricompensa sarà sicuramente maggiore se le porterò in dono anche la vostra vita ! - - Tzé! Sei talmente idiota che non vale nemmeno la pena sprecare pallottole per te ! – Sanzo aveva arricciato le labbra in quell’atteggiamento disgustato ed altezzoso che gli era tipico, poi quelle gelide ametiste, che erano i suoi occhi, avevano cercato il suo sguardo dorato. - Scimmia ! – Aveva ordinato con il solito tono perentorio. - Toglimi dai piedi questo rifiuto ambulante! – - Ok ! – Con un balzo fulmineo il ragazzo si era parato di fronte al suo avversario, interponendosi fra questi e Sanzo. - Sbrighiamoci che ho fame ! – Gli aveva ingiunto, lanciandosi contro il demone armato del suo fedele bastone rosso. Ma questi, con una mossa repentina lo aveva spiazzato, evitando lo scontro diretto, e con uno scatto di reni sorprendente si era lanciato addosso a Sanzo. - Idiota! – Un colpo della S & W lo aveva gelato prima che i suoi artigli potessero squarciare le carni della sua vittima, a pochi cm dal bonzo, il quale con la sua solita aria imperturbabile gli aveva puntato la sua arma alla testa per dargli il colpo di grazia. Alquanto inaspettatamente, però, il demone aveva sollevato un volto ghignante verso la canna della pistola. - Non sono io l’idiota ! – Aveva sogghignato, con incredibile sangue freddo, quindi aveva fatto scattare un dispositivo segreto posto sul pesante cinturone che portava alla vita. Uno strano ed inquietante sibilo era risuonato nel silenzio della foresta. - Ti porterò all’inferno con me, maledetto ! – - Sanzo, allontanati ! – Aveva urlato Hakkai allarmato. Un attimo dopo c’era stata la denotazione. Un rombo fragoroso aveva scosso tutto il bosco, facendo volare dappertutto terra, sassi ed arbusti frammisti a pezzi di membra del corpo del demone in una macabra pioggia di polvere e sangue. L’onda d’urto aveva scagliato Goku contro il tronco di un albero. Stordito sia per la botta presa che per il fischio assordante che gli ronzava nelle orecchie, il ragazzo si era rialzato con un unico pensiero nella testa ed un richiamo disperato era scaturito direttamente dal profondo della sua anima alle sue labbra. - Sanzo …. – Aveva trovato il bonzo riverso a faccia in giù sul terreno, accanto ad una specie di buca creata dall’esplosione, con delicatezza estrema lo aveva rigirato su se stesso, rimanendo sconvolto dalla visione che gli si era presentata davanti agli occhi. Sangue! Tanto sangue, sangue dappertutto ! Il suo odore penetrante gli aveva invaso le narici prima ancora che con la vista avesse potuto contemplare i meravigliosi capelli dorati del suo sole, che adesso erano tinti di rosso come un tramonto insanguinato, ed il suo volto pallido e la veste candida, lacera in più punti, insudiciati da quel liquido scuro e viscido che andava espandendosi sempre più, quasi a volerlo avvolgere ed inghiottire in se. Tutto quel sangue ed il suo respiro così debole da essere quasi impercettibile….. - No ! No ! Svegliati ! Ti prego, Sanzo….. SVEGLIATI ! - Aveva iniziato ad urlare fuori di se dall’angoscia e dalla paura. Non si era neanche accorto della presenza di Gojyo ed Hakkai al suo fianco, fino a che quest’ultimo non aveva strappato con gentilezza il corpo del bonzo dalla presa spasmodica in cui lo aveva inconsciamente stretto ed iniziato a scuoterlo. Con i suoi soliti modi pacati e rassicuranti, il demone dagli occhi verdi lo aveva poi tranquillizzato. No, non era tutto di Sanzo quel sangue, una buona parte era anche del demone che si era fatto esplodere. Sì, il loro amico aveva molte ferite ed aveva battuto violentemente il capo, ma era vivo e respirava ancora, perciò adesso dovevano solo portarlo in un luogo caldo e confortevole, dove prestargli le dovute cure per farlo riprendere al più presto. Così avevano fatto ! Il povero draghetto di Hakkai era stato sottoposto ad uno sforzo supplementare, ma prima dell’alba erano infine giunti in vista di una cittadina, dove erano riusciti ad affittare alcune camere per fare riposare adeguatamente il compagno ferito. Tornato al presente, Goku, emise un profondo sospiro, come a voler buttare fuori tutta l’immensa ansia, angoscia e senso di colpa che gli avevano attanagliato le viscere durante quella lunghissima, maledetta, notte, poi fissò preoccupato il volto cinereo del bonzo. Perché non si svegliava ? Hakkai aveva detto che Sanzo aveva battuto la testa, ma ormai erano passate delle ore ed ancora non accennava minimamente a riprendere conoscenza. E se non si fosse più risvegliato ? Si domandò il ragazzo con una certa preoccupazione. In quel momento, come a voler rispondere alla sua muta richiesta, il corpo del giovane biondo sul letto ebbe un lungo fremito e le sue labbra si schiusero, emettendo una specie di rantolo doloroso, prima di ritornare nella immobilità più assoluta. Quel gemito penetrò nel cuore del demone dagli occhi d’oro al pari di una lama affilata e crudele, acuendone il latente senso di apprensione e di colpa. La sua mano bronzea, come dotata di volontà propria, andò a toccare i sottili fili dorati che ricadevano scompostamente sulla fronte e sugli occhi chiusi di Sanzo, carezzandolo lievemente. Un gesto carico di affetto e tenerezza, che mai avrebbe osato compiere se questi fosse stato cosciente, il bonzo infatti aveva un carattere talmente duro e scostante che avrebbe potuto, addirittura, scaricargli addosso l’intero caricatore della sua S & W se solo avesse provato a toccarlo. Nessun abbraccio, nessuna parola affettuosa, nessun gesto tenero, solo sguardi di rimprovero, insulti e colpi di harisen poteva aspettarsi da Sanzo. Eppure… eppure Goku era convinto che, anche se non lo dava a vedere, a suo modo il monaco gli volesse bene e lui, d’altra parte, non poteva fare a meno di provare per il suo freddo e scontroso tutore un affetto profondo, puro ed incondizionato. Gli era talmente affezionato che, se fosse stato possibile, avrebbe assorbito in se, tramite quella carezza segreta, tutte le ferite e le sofferenze che doveva patire Sanzo in quel momento. Avrebbe accettato volentieri di prendere il suo posto su quel letto, pur di non vederlo in quelle condizioni, ed invece poteva solo assisterlo impotente, sentendosi inutile e stupido come sempre. - No ! Mai più ! – Giurò sottovoce, mentre una luce feroce e determinata accendeva le sue iridi dorate. Mai più avrebbe permesso che una tale situazione si ripetesse. Più forte, doveva diventare molto più forte di quanto già non fosse ! Più forte per se stesso! Per non coprirsi di vergogna dinanzi ai suoi compagni di viaggio. Per non farsi beffeggiare e ridicolizzare dai nemici. Per qualcosa di prezioso che voleva assolutamente proteggere. - Sì, diventerò più forte ! – Promise a se stesso ed al ragazzo biondo, privo di sensi, che gli stava accanto. La risposta di Sanzo fu una specie di sospiro lieve. Non un altro segno di sofferenza, ma una specie di alito sommesso come quello di un fanciullo immerso in un sonno profondo e ristoratore, che lo faceva apparire ridicolmente giovane ed indifeso. Goku si soffermò su quella espressione, davvero rara ed inusuale, con una sorta di estatica curiosità, fissando il volto del bonzo come se lo vedesse realmente per la prima volta. Com’era bello il suo viso in quel momento ! Pareva così… così dolcemente disteso…. così sensualmente innocente e abbandonato…. Così caldamente spendente nella sua immobile perfezione da non sembrare neanche la persona fredda e scontrosa che era da sveglio. E poi…… com’erano morbidi i suoi capelli ! Ne percepiva la setosità tra le dita, erano morbidi raggi di sole, lucenti e vivi al tatto. Gli erano sempre piaciuti i capelli di Sanzo. Sin dalla prima volta che lo aveva incontrato, quei fili di seta pura lo avevano colpito per il loro colore particolare e per quello splendore che lo faceva brillare tutto, lo faceva risplendere come quella calda luce dorata a cui aveva da sempre anelato, giorno dopo giorno, nel buio della fredda prigione dove era stato rinchiuso per ben 500 aa. Un sole ! Il suo sole ! Non quello che brillava ogni giorno sopra la sua testa, ma il suo sole personale. Un sole con una voce fredda che utilizzava solo per rimproverarlo, e con due mani candide che brandivano frequentemente il suo temibile harisen, quando lui diceva o faceva qualcosa di stupido o semplicemente lo infastidiva. Un sole che, al pari del suo omonimo astro diurno, emanava dalla sua persona una tale luminosità e calore da accecarlo. Un sole con un corpo umano e mortale che lui doveva assolutamente proteggere. Perché lo faceva sentire bene. Perché riempiva il vuoto che sentiva dentro, colmando il gelo del suo cuore. Perché il fine ultimo di ogni essere vivente è avere qualcosa o qualcuno a cui appartenere ed un luogo dove poter fare ritorno, e Goku aveva trovato tutto ciò in Sanzo. Sanzo con il suo brutto carattere ed i suoi scatti d’ira. Sanzo con il suo accecante splendore e quel suo odore così particolare e rassicurante, che gli colpiva le narici le poche volte che aveva l’occasione di stargli così vicino come in quel momento. Il suo odore… L’olfatto del giovane eretico era particolarmente sviluppato e perciò molto più sensibile di un normale essere umano ad ogni tipo di stimolo olfattivo. Il profumo dei nikuman, ad esempio, gli faceva venire l’acquolina in bocca anche a miglia di distanza, ma per contro spesso l’olezzo penetrante del sangue versato in lontananza, lo aveva disgustato al punto tale da fargli venire la nausea. Come pure lo infastidiva l’aroma di tabacco ed il fumo di sigaretta che quel pervertito di un kappa spesso si divertiva a soffiargli in faccia per il puro piacere di farlo arrabbiare. Eppure, benché sia l’odore di sangue che di sigaretta fossero chiaramente percepibili su Sanzo, in lui si compenetravano ed amalgamavano con un altra percezione olfattiva. Un profumo particolare, mai sentito su nessun altro essere vivente, proprio e caratteristico solo di Sanzo. La sua essenza stessa, qualcosa che ricordava il profumo dell’ erba bagnata dopo un temporale estivo, o il miscuglio odoroso che ti avvolge e ti riempie i polmoni mentre cammini in un bosco all’alba. Qualcosa di piacevole ed inebriante insomma, che Goku aveva sempre associato alla libertà. Forse perché la prima volta che lo aveva percepito era stato quando il giovane bonzo lo aveva liberato dalla sua prigione pluricentenaria. Sì, Sanzo possedeva lo stesso buon profumo della libertà ! Decise, e con un moto assolutamente spontaneo ed innocente quanto quello di un bambino, spinto dall’affetto e dall’enorme gratitudine che provava, sfiorò la guancia del bonzo con le labbra. Fu un breve e lievissimo contatto, la sua bocca si posò su quella pelle diafana come un moccioso avrebbe fatto con il proprio padre o fratello, ma un’ istante dopo dovette ritrarsi di scatto, mentre i suoi occhi dorati si spalancavano per lo stupore. Era stato come… come se…la pelle di Sanzo lo avesse scottato! Perché quella strana sensazione ? Si domandò totalmente confuso il giovane demone, toccandosi inconsciamente le labbra. Perché quello strano formicolio alla bocca e quel senso di stordimento, come se gli avessero appena dato una botta in testa ? E perché? Perché adesso gli pareva che l’odore di Sanzo, quello stesso profumo che aveva sempre associato alla libertà, si insinuasse attraverso tutti i pori della sua pelle, penetrandogli dentro come spilli acuminati e facendolo sentire prigioniero ? Per quale strana ragione il suo cuore adesso aveva accelerato il proprio ritmo, prendendo a pulsare in maniera impazzita e senza controllo ? E le sue vene, perché danzavano furiosamente seguendo il ritmo di una musica sconosciuta ed indiavolata ? Era dannatamente strano ! Sì, spaventoso, ma anche eccitante al tempo stesso ! Si sentiva accaldato come dopo una lunga corsa e la gola gli era diventata improvvisamente arida. Un crampo fastidioso, che però non aveva niente a che fare con la sua fame inesauribile, gli contorceva le viscere. Ed infine uno strano calore bruciante si stava espandendo attraverso le sue membra per andare a concentrarsi tutto nel basso ventre, per la prima volta vivo e pulsante, centro nevralgico di tutto il suo essere. I suoi sensi, tutti i suoi sensi parevano impazziti ! Si sentiva soffocare ! Si sentiva prigioniero ! Dopo tanto tempo si sentiva nuovamente imprigionato, solo che ora la sua prigione non era costituita da nuda e fredda roccia, ma consisteva in un corpo caldo, il cui profumo invadente sembrava avvolgerlo ed attirarlo inesorabilmente, come quelle labbra lievemente dischiuse che parevano una calamita, a cui la sua volontà ormai del tutto surclassata da quello strano, anomalo, impulso non sapeva né voleva opporsi. Come in stato di trance, senza nemmeno rendersi conto di ciò che stava facendo, Goku avvicinò nuovamente il suo volto a quello di Sanzo, le sue labbra sfiorarono leggere come ali di farfalla quelle del giovane addormentato sul letto. Kami ! Erano così morbide ! Quelle labbra erano calde e vellutate e colmavano l’anima di una emozione nuova, strana ed irresistibile ! Si sentì invadere da una sensazione estremamente esaltante che lo rendeva smanioso, desideroso di annegare e perdersi in quel calore, in quelle labbra piene e socchiuse. Reso più audace da quelle trascinanti ed irresistibili sensazioni e dal fatto che Sanzo non accennava minimamente a risvegliarsi, la scimmia sporse timidamente la lingua, disegnando con essa il contorno di quelle labbra decise e ferme, per poi tentare esitante un primo incerto affondo. Il sapore di quella bocca lo stregò totalmente, buono come nessuna altra cosa avesse mai gustato in tutta la sua vita, facendogli venire voglia di assaporarlo ancora ed ancora ed ancora, era come una pietanza rara e prelibata che, anziché saziare, scatenava una fame spasmodica ed incontenibile e faceva pulsare furiosamente e ferocemente un fuoco oscuro nei suoi lombi. Nel tentativo di trovare una qualche forma di sollievo all’insopportabile tensione che gli stava stringendo l’inguine e gli irrigidiva ogni singolo muscolo e tendine del suo giovane corpo, Goku si distese sul letto a fianco di Sanzo, affondando entrambe le mani nella sua soffice, dorata, capigliatura, mentre contemporaneamente la sua lingua penetrava prepotentemente nei dolci anfratti della sua bocca, ruotando vorticosamente, esplorando con foga le arcate dentarie, il palato e succhiando la sua lingua morbida. Tutto inutile, nessun sollievo, anzi. Il contatto con quel corpo caldo e profumato lo eccitava maggiormente, ormai era in un bagno di sudore, gli mancava il fiato e la tensione all’inguine sembrava accrescersi ed espandersi fino a fargli perdere il controllo e sopraffarlo. Scoppiare ! Si sentiva come scoppiare ! Stava per esplodere dentro! Qualcosa nel suo ventre si andava espandendo e gonfiando senza riuscire a trovare alcuna via d’uscita! Inconsciamente il suo bacino strusciò contro la coscia del bonzo, l’attrito della stoffa ruvida dei suoi stessi indumenti contro il suo sesso, pulsante ed eccitato, fu come una scossa elettrica che si ripercosse attraverso tutti i suoi nervi, elettrizzandolo. Goku emise un gemito strozzato, percependo istintivamente che quello sfregamento poteva dargli la liberazione dolorosamente anelata. Ripeté nuovamente lo stesso movimento, il suo ventre fu percorso da uno spasmo incontrollato, doloroso e piacevole al tempo stesso, allora con affannoso accanimento ricercò ancora ed ancora quella sensazione intossicante, prendendo ad ondeggiare il bacino in un moto ritmico ed antico come il mondo con urgenza e bisogno fino a che……. Il corpo scosso da spasmi incontrollati della stessa forza di un onda sismica. Una luce abbagliante dietro le palpebre chiuse. Un piacere intenso, oscuro e sublime, che parte dal ventre, corre attraverso le vene per poi implodere nel cervello in una deflagrazione distruttiva e consumante. Godimento….estasi… soddisfazione… Poi l’abbandono, l’estrema rilassatezza, accompagnata alla debolezza e fiacchezza delle membra. Goku si accasciò esausto al fianco di Sanzo, la testa castana abbandonata sul cuscino accanto a quella bionda, assolutamente meravigliato, sconvolto e sgomento, da quanto era appena accaduto. Che cosa era successo ? Per tutte le creature demoniache, che accidenti era avvenuto ? Ancora ansimante il ragazzo si sollevò dal letto, per abbattersi privo di forze sullo schienale della sedia accanto. Ci mancò poco che si ribaltasse all’indietro, ma non se ne rese minimamente conto, rimase con la testa reclinata verso l’alto e gli occhi dorati, allucinati, fissi al soffitto senza in realtà vederlo, mentre l’enormità di ciò che aveva appena fatto lo colpiva con la stessa potenza di una mazzata. Era tutto così strano ed inverosimile, eppure era accaduto davvero ! Aveva baciato qualcuno…. Aveva desiderato qualcuno….. Lo aveva desiderato con tutta l’anima ed il corpo… Disperatamente, incontrollatamente, prepotentemente ! Il suo primo impulso sessuale, il suo primo bacio, il suo primo orgasmo… Ed era stato…. Sì, era stato per… Era stato per….. per SANZO !!? Come accidenti era potuto accadere ??! Nonostante i suoi 18 aa suonati, quasi 19 anzi, Goku era cosciente di essere piuttosto tardo ed ignorante per quanto riguardava il sesso. Le poche ragazze che aveva conosciuto non gli avevano ispirato nient’altro che simpatia, amicizia ed affetto. Ed i ragazzi… beh, anche i maschi, almeno fino a quel momento, non avevano esercitato alcuna attrattiva su di lui. Attrazione sessuale, desiderio fisico, impulsi carnali, piacere e godimento erano sempre stati dei semplici concetti astratti per lui, solo parole che sgorgavano abbondanti dalla bocca maliziosa di quel pervertito di un ero-kappa. L’unico godimento conosciuto e ricercato era sempre stato quello derivatogli dalla sua pancia piena dopo un lauto e gustoso pasto. Che la vicinanza di Gojyo fosse contagiosa al punto tale da fare di lui un pervertito ? Si domandò per un attimo Goku, ma subito scosse la testa e rise della propria pensata. No ! Solo una stupida scimmia come lui poteva davvero credere ad una cosa del genere ! Era molto più probabile, invece, che l’anomalia, che stava sconvolgendo quel povero mondo e stava facendo impazzire ogni demone, avesse infine colpito anche lui. Poteva essere quella la spiegazione per ciò che era accaduto ? Si interrogò nuovamente l’eretico non del tutto convinto. Stava davvero perdendo il controllo delle proprie azioni e della propria mente ? Ma se era davvero così, allora perché si sentiva tanto lucido ed in se ? Perché percepiva di avere coscienza del proprio io più profondo come mai gli era accaduto in vita sua ? E se non stava impazzendo, allora, perché ? Perché aveva fatto ciò che aveva appena fatto ? Continuò a porsi quella amletica domanda fino a che le tempie non presero a martellare furiosamente ed i muscoli contratti dall’innaturale estensione del collo iniziarono a dolergli terribilmente. Ma niente, nessuna illuminazione divina giunse a placare il suo tormento. Allora con uno sforzo sovraumano, tanto timore e cauta circospezione, provò a riportare lo sguardo sulla causa involontaria del suo feroce mal di testa. Sanzo dormiva ancora profondamente, per sua fortuna, ignaro di tutto ed insolitamente placido e sereno, ma anche così maledettamente, così dannatamente, così vergognosamente ed ingiustamente….. Così desiderabile, accidenti ! Goku deglutì rumorosamente, sentendo un ormai noto strizzone alla bocca dello stomaco, un misto di terrore e desiderio irrefrenabile concentrarsi nell’addome, mentre il suo cuore parve fermarsi per poi riprendere la sua corsa simile ad un puledro impazzito alla sola vista di quei capelli scintillanti, di quella pelle diafana, di quel corpo abbandonato…. Non c’era dubbio lo desiderava, desiderava Sanzo ! A quella consapevolezza una vergogna profonda lo invase. Vergogna per ciò che aveva fatto. Disgusto per le reazioni incontrollate del suo corpo. Ripugnanza per se stesso e per i suoi istinti bassi e lussuriosi. Ma ancora più forte del rimorso e della vergogna sentiva anche che, se non fosse uscito immediatamente da quella stanza, nessun senso di colpa o della morale per quanto profondi e radicati potessero essere gli avrebbero impedito di infiammarsi ancora al calore di quel corpo addormentato, di perdersi nel suo profumo intenso, di annegare e morire nella dolcezza e nel sapore di quella bocca dischiusa….. No ! Non poteva approfittarsi a quel modo delle condizioni di Sanzo ! Era una azione perversa ed immorale, vigliacca ed ignobile ! Non doveva assolutamente ! Son Goku si sollevò di scatto, rovesciando per la foga la sedia in terra, e prese ad arrancare disperatamente verso l’uscita di quella stanza, come se stesse sfuggendo ad un orda di nemici famelici. Fuggì all’esterno, nell’estremo tentativo di mettere più distanza possibile tra di lui e l’unica persona al mondo che fosse stata capace di scatenare dentro la sua anima quel inferno di emozioni ed incertezze. Quello che però nella sua giovinezza ed inesperienza non poteva sapere era che non si poteva fuggire anche da se stessi e dai propri sentimenti. Continua……
ANGOLO PSYCO Ehm….Tutto a posto ? Siete arrivati incolumi alla fine del 1° capitolo ? O siete dovuti correre urgentemente in bagno causa problemi di incontinenza? Uhm ..va bé, io procedo comunque alle presentazioni ! Scappate finché siete ancora in tempo! Salve a tutti! Sono nuova, mi chiamo Crazy (di nome e di fatto !)e ‘sta “roba” che ho avuto il coraggio di postare, dopo circa un anno di indecisione cronica, è la prima ff, nonché la prima yaoi (CON TANTO DI LEMON FINALE!) che abbia mai scritto in vita mia. Perciò, abbiate pietà, OK? Mi appello alla clemenza della corte ed invoco a mia difesa l’infermità mentale! (Ally Macbeal docet!) Ho già scritto altre cose in passato, ma non posso certo definirmi “scrittrice” (purtroppo non ho né la preparazione, né il talento necessari, sigh!), sono solo una tizia un po’(tanto!) pazza che sogna molto ed ama il mondo degli anime e dei fumetti in generale, e soprattutto, sono letteralmente very very crazy for Saiyuki! (ADOORO questo anime/manga ! Ed ADOORO Sanzuccio mio bello!). Il mio paring preferito, come avrete già capito, è SanzoXGoku ed in questo sono piuttosto intransigente! Io Sanzo lo vedo bene solo (con me! Ma siccome non sono gelosa lo divido anche) con Goku e Goku solo con Sanzo ! E BASTA !!! Ho letto quasi tutto quello che c’era da leggere in rete su questa coppia favolosa, e mi è venuta voglia di provare. Purtroppo per me (sigh, sigh) e per voi (tapini!), mi è uscita fuori ‘sta roba né bella, né originale, ma lo scopo era soprattutto quello di condividere qualcosa con chi ama questa serie come la amo io, e ringraziare tutte/i le/i bravissime/i fanwriters che con le loro bellissime ff, mi hanno regalato attimi di emozione pura. (puccini e puccine GRAZIE DI CUORE!♡) Per questo ho deciso di vincere la mia timidezza patologica e postare questo parto della mia follia dilagante! Fino ad ora non avevo mai trovato il coraggio di fare leggere a qualcuno ciò che scrivo!!! Se lo fate quindi è a vostro rischio e pericolo, io declino ogni responsabilità per gli eventuali, probabili, effetti collaterali (nausea, vomito, dissenteria acuta, attacchi di panico, convulsioni e delirium tremens)! Per eventuali reclami, comunque, il mio indirizzo email è il seguente : crazydoc@hotmail.it Ah! A questo punto dovrei specificare (come se ce ne fosse bisogno!) che i personaggi non sono miei (No,no,no! Sanzuccio bello è solo mio! MioMioMio! Lovoglio,lovoglio,lovoglio…..Ehm, forse mi sono lasciata un pochino andare), ma della geniale Sensei Minekura e che io non ci guadagno nulla, anzi incorro nel rischio di improperi e linciaggi vari ! Scusate se vi ho annoiati a morte. Un grosso SMACK a tutti ! Bye-bye ! P.S. Alle ragazze del sito YSAL : GRAZIE DI ESISTERE !! (che lecchina ^_^ !)
Dedicato a Koryu by me Ti amo ragazzo xchè il tuo viso si accende di sacra luce divina Santo appassionato, amato ragazzo, troppo buono per le guerre del mondo Ora troppo santo, ma destinato un giorno a vivere con l’angoscia dell’inferno nel cuore Se muterà il tuo angelico viso Se il fulgore del tuo spirito svanirà Sarà per le implacabili leggi che non consentono virtù e gioia in questo mondo E non biasimarmi se quando la pena avvolgerà di lutto il tuo giovane viso Se quando il vascello della tua vita naufragherà per la colpa ed il dolore Anch’io partirò Svanirò anch’io…. ( “Poesie” By E. Brontë )
DESPERATELY IN LOVE By Crazy
Sanzo si risvegliò solo nel tardo pomeriggio, e da quel gran testardo che era, sebbene Hakkai gli avesse consigliato di non fare sforzi inutili, volle ugualmente alzarsi per cenare dabbasso, nella sala da pranzo dell’appartamento dove erano alloggiati. E naturalmente era di super-ultra-mega cattivo umore! Forse a causa della testa, che continuava ancora a dolergli atrocemente anche se lui faceva finta di nulla, o più semplicemente perché il fatto di essersi lasciato gabbare da uno stupido demone lo irritava profondamente. Senza contare poi che quella situazione gli faceva perdere tempo prezioso, ritardando il raggiungimento della sua meta, ovvero il Castello di Hoto, verso ovest ! Altra cosa questa che lo faceva inca**are da morire ! Per cui se i due stupidi seduti di fronte a lui (il kappa e la scimmia, tanto per intendersi) avessero anche solo osato emettere un lievissimo fiato per dare inizio al solito rituale di litigi e dispetti, stavolta non avrebbe esitato un solo istante! Li avrebbe ammazzati ! Senza alcun tentennamento, li avrebbe riempiti di piombo ! Comunque sia il kappa che la scimmia in quel momento erano troppo impegnati a rimpinzarsi di cibo per litigare, Goku in particolare sembrava essersi messo di impegno nel compito di ripulire tutte le portate dell’abbondante ed ottima cena preparata da Hakkai. Si gettava sul cibo con una voracità esagerata anche per una stupida scimmia come lui e fino a quel momento non aveva mai alzato gli occhi in sua direzione. Anzi, a pensarci bene, pareva evitare accuratamente di guardarlo e teneva la testa bassa e le spalle incurvate come sotto il peso di una pena troppo grande da sopportare per lui. Bah ! Forse quello stupido si sentiva in colpa per ciò che era successo il giorno prima ! Considerò freddamente Sanzo, mentre con gesti misurati ed eleganti portava un boccone di cibo alla bocca. Già, era tipico della stupida scimmia sentirsi responsabile del fatto che lui fosse stato ferito. Era assurdo naturalmente. Nessuno aveva colpa di quanto era accaduto ! Qualsiasi idiota con un po’ di sale in zucca lo avrebbe capito ! Ma, d’altra parte, cosa ci si poteva aspettare da uno stupido animale con il quoziente intellettivo di un’ameba? E poi se davvero c’era qualcuno da biasimare per come si era evoluta la situazione la sera prima, Sanzo non poteva che imputare a se stesso ed alla propria leggerezza tale responsabilità. Maledizione ! Avrebbe dovuto freddare immediatamente quel idiota di un demone, quando era stato a distanza di sicurezza, e non permettergli invece di arrivargli tanto vicino da colpirlo. Non aveva creduto che quello sarebbe arrivato al punto di farsi esplodere. Era stato imprudente ! Aveva sottovalutato il suo avversario ! Ma se i suoi nemici erano arrivati al punto di mandargli contro squadre suicide di sicari, questo significava un'unica maledettissima cosa. Avevano un bisogno disperato del sutra ! Quel pensiero gli fece aggrottare lievemente le sopracciglia e lo mise ancor più di cattivo umore di quanto già non fosse. - Ti vedo preoccupato, Sanzo. C’è qualcosa che ti turba ? - La voce pacata e gentile del ragazzo bruno seduto al suo fianco lo distolse dalle sue lugubri e pessimistiche elucubrazioni. - Stavo pensando all’attacco di ieri. - Rispose dopo un attimo, incontrando gli occhi verdi e penetranti di Hakkai. Il sorriso gioviale scomparve dal bel volto del giovane, sostituito da un espressione seria e meditabonda. - Uhmm…, è stato davvero un brutto momento, non è vero ? Farsi esplodere a quel modo….– Affermò poi, dando ad intendere che anche lui doveva aver riflettuto a lungo su quel gesto apparentemente insensato. - E’ da un po’ di giorni che i nostri nemici stanno conducendo uno strano gioco al massacro. Devono avere in serbo qualcosa. – Sanzo annuì, confermando l’ipotesi del demone gentile (anche se sorrideva troppo per i suoi gusti, e che cosa avesse poi tanto da ridere solo il cielo lo sapeva !), Hakkai era l’unico con cui poteva avere un dialogo ragionevole, e cosa importante non lo infastidiva mai inutilmente, forse era per quello che ancora con gli aveva mai sparato addosso o colpito con l’harisen. - Già, e questo può significare solo che gli esperimenti per la resurrezione di Gyumao sono ormai giunti ad un punto di svolta cruciale. Hanno bisogno del sutra per portare a termine i loro biechi scopi ! – - Eh sì, ci aspettano giorni duri ! – Sospirò Hakkai, poi fissando intenzionalmente il bonzo continuò in tono di pacato rimprovero. - D’ora in avanti dovremo essere tutti molto più avveduti nei confronti dei nostri avversari. Non voglio mai più ritrovarmi nella stessa situazione di ieri. Non voglio che nessuno di noi soffra per delle ferite che si sarebbero potute evitare. – Gli occhi verdi del giovane si posarono brevemente sulla testa castana di Goku, che mangiava di fronte a loro, per poi incontrare nuovamente quelli viola del bonzo in un muto, ma chiaro, messaggio. - Tsk ! – Sanzo distolse lo sguardo infastidito. Non sopportava le prediche ed i sermoni da parte di nessuno ! Un conto era biasimarsi per la propria leggerezza, ed un conto era invece sentirselo rinfacciare da qualcun altro, con l’accusa di far soffrire chi gli stava accanto. Con un gesto intollerante mise da parte le posate e si versò un bicchiere di saké nel tentativo di scacciare lo strano sapore che aveva in bocca. A dire il vero, era da quando si era risvegliato che quel gusto particolare impregnava tutte le terminazioni nervose delle sue papille gustative. Era un miscuglio inusuale, morbidamente speziato, selvatico e dolce contemporaneamente. Strano ! Non ricordava di aver mai assaggiato niente del genere in vita sua ! Il gusto forte e bruciante dell’alcool gli invase la bocca per alcuni secondi, coprendo ogni altro sapore, ma quando tale stimolo terminò, eccolo lì, ancora presente, come se quel gusto particolare, insolito e misterioso, si fosse incollato alla mucosa della sua cavità orale e non volesse più staccarsene. Non che gli dispiacesse, tutt’altro ! Quel sapore gli piaceva molto, solo che il fatto di non riuscire ad identificarlo e collegarlo a qualcosa di concreto lo infastidiva ed, anche se era difficile da ammettere, lo turbava inspiegabilmente. Lo rendeva inquieto come gli strani sogni che aveva fatto in quella specie di coma in cui era scivolato per ben 24 h. Dapprima c’erano stati gli incubi. Incubi confusi e spaventosi in cui lui tornava ad avere nuovamente 13 aa. In bilico tra il delirio onirico ed i ricordi aveva rivissuto la tragica morte del suo adorato maestro, e la notte in cui, dopo aver preso il sutra del cielo demoniaco con se, era fuggito dal tempio. Fuggiva inseguito da una moltitudine di demoni, nemici dagli occhi di tenebra che bramavano affondare i loro artigli nella sua carne, smembrarlo, dilaniarlo, farlo a pezzi per poi banchettare con il suo cuore e viscere. Non solo perché era un essere umano, ma anche perchè era credenza comune tra i demoni che divorare le carni di un Sanzo potesse regalare loro l’immortalità. Correva veloce, avvolto nell’oscurità di una notte buia, senza luna, la fidata S & W stretta al petto, così come un bambino normale avrebbe fatto con il suo giocattolo preferito, un talismano da portarsi a letto per difendersi dai mostri che escono dagli armadi la notte Niente avrebbe potuto arrestare la sua corsa ! Avrebbe sparato contro chiunque si fosse interposto sul suo cammino, e se questo non fosse stato sufficiente, se i suoi nemici fossero riusciti a catturarlo, allora…. C’era sempre l’alternativa dell’ultima pallottola ! Quella col suo nome scritto sopra ! I suoi inseguitori non sarebbero mai riusciti a prenderlo vivo ! Mai gli avrebbe dato una soddisfazione del genere! Ad un certo punto, però, le sue gambe si erano impantanate in una specie di fanghiglia nera ed appiccicosa, da cui non era stato capace di liberarsi. Non riusciva a muoversi e sentiva il suo corpo affondare lentamente in quel pantano melmoso. Kuso ! Sabbie mobili ! Aveva pensato in quel momento ! Si era andato a mettere in trappola da solo, come uno stupido, e per quanti sforzi facesse non riusciva a tirarsene fuori, anzi ogni movimento pareva farlo sprofondare sempre più verso il fondo di quella specie di pozzo limaccioso. Il liquido che lo stava pian piano sommergendo era insieme viscido ed appiccicoso, se lo sentiva dappertutto, gli aveva imbrattato la veste, le mani ed il volto. Emanava da esso un odore nauseabondo che ricordava i cadaveri in putrefazione ed inoltre era freddo. Di un gelo innaturale, tanto intenso da congelargli carne ed ossa fino ad arrivare nel profondo dell’anima. All’improvviso si era alzato un forte vento. La nube scura, che fino a quel momento aveva coperto l’indifferente luna, era stata spazzata via e la sua luce spettrale aveva così illuminato la sua patetica agonia Solo allora i suoi occhi avevano potuto vedere in che cosa consistesse realmente il pantano in cui era caduto. Quella specie di fanghiglia che lo insozzava tutto era rossa e gelatinosa, fredda e nauseabonda… Era…. Sembrava sangue ! Pareva sangue, eppure al tempo stesso non lo era. Era più consistente, più solido, e sembrava dotato di vita propria e capacità di movimento. Per un istante aveva avuto l’orrida certezza di essere stato catturato, avvolto, invischiato dai tentacoli di una immonda palude vivente. Un essere fatto di sangue che voleva inghiottirlo nelle sue gelide viscere per distruggere tutto ciò che lui era e rappresentava. Un disgustoso parassita che si nutriva delle proprie vittime assorbendole, incorporandole, facendole divenire parte di se. Non uccideva nel vero senso della parola, semplicemente faceva perdere alla sua vittima la propria fisicità e personalità Perdere il proprio io in un mare di sangue ! C’era una certa logica nei suoi deliri ! Rifletté amaramente il giovane bonzo, riempiendosi nuovamente il bicchiere e portandoselo alle labbra in un gesto puramente meccanico. Tutta la sua vita era stata da sempre segnata dal sangue, in fondo. Sangue versato per proteggerlo… Sangue versato per proteggersi… Sangue che, un giorno non molto lontano, sarebbe stato versato per liberarlo da quella assurda, tragica, pantomima che era la sua inutile vita ! Sangue ! Sangue che grondava dalle sue mani, dalle vesti, dal volto. Un mare di sangue, che voleva sommergerlo ed inghiottirlo. Era stato solo un incubo, certo, ma tanto forte e reale che per un lunghissimo istante aveva fissato la sua fedele S & W, sempre stretta in pugno, pensando che preferiva una morte concreta e reale, piuttosto che sopravvivere come parte di una immonda creatura gelida e senza anima. Il che era davvero……… patetico ! Già, perché se ci ripensava adesso, sveglio e con la mente lucida, gli pareva che il vero Genjo Sanzo Hoshi non fosse poi molto diverso dal mostro del suo incubo. Da tanto tempo ormai aveva sacrificato la propria umanità, sensibilità, il proprio io più profondo per sopravvivere. Da troppi anni il suo cuore si era cristallizzato, prigioniero volontario, in una spessa e robusta lastra di ghiaccio fatta di indifferenza ed egoismo. E la sua anima…. Tsk ! Alcune volte dubitava persino di averne mai avuta una di anima ! Giorno dopo giorno era stato costretto a convivere con l’angoscia dell’inferno che si portava dentro da più di 10 lunghi aa, ed era così divenuto il freddo mostro senza anima che tutti conoscevano col nome di Genjo Sanzo. Eppure nel deliro del coma avrebbe preferito togliersi la vita… Come doveva interpretare quella scelta ? Era forse un segnale che gli inviava il suo io più profondo per ciò che lui aveva fatto di se stesso ? Sempre più spesso infatti si ritrovava a fissare la sua S & W, come ipnotizzato, chiedendosi che sensazione avrebbe provato nel sentire la fredda canna della pistola appoggiata alla sua tempia, oppure a contatto delle sue labbra, nella sua bocca, accarezzargli i denti, la lingua, il palato come l’ultimo, letale, bacio di una amante fedele. I suoi impulsi autodistruttivi erano divenuti più pressanti in quegli ultimi mesi. Forse era per quello che, la sera prima, aveva lasciato che quello stupido demone gli si avvicinasse troppo. Stava cercando, inconsciamente, solo una buona via di fuga, ma era troppo orgoglioso per ammetterlo anche con se stesso ! Era davvero a questo che anelava il suo io più profondo ? Oppure avrebbe prevalso l’istinto di sopravvivenza, giungendo al compromesso di lasciarsi inglobare dall’orrida, inumana, creatura della palude, rinunciando del tutto alla sua anima ? Ed allora cosa sarebbe rimasto di Genjo Sanzo ? Solo un mero involucro che camminava, parlava, agiva e soprattutto dava la morte. Sì, perché lui lo aveva sempre saputo che la morte era il suo dono. Un dono che elargiva sempre, indistintamente, a chiunque avesse osato ostacolarlo nel suo cammino. Il suo dono. Una peso di cui aveva dovuto farsi carico sin dalla fanciullezza. Perché quello era il suo destino. Un destino di morte ! Perciò qualunque decisione avesse prevalso alla fine, il risultato sarebbe stato comunque uno solo, un baratro senza fine, il vuoto assoluto, il nulla oscuro, la morte…. Era convinto di questo, eppure…. Sanzo aggrottò pensosamente le sopracciglia nel tentativo di ricordare qualcosa che gli sfuggiva. L’incubo del sangue che lo inglobava era nitido nella sua memoria, poi, però, era avvenuto qualcosa di poco chiaro che aveva fatto cessare tale incubo e le sensazioni negative che questo gli trasmetteva. Era accaduto nelle stesso momento in cui, persa ogni speranza, aveva deciso che la morte era preferibile ad una non vita ed aveva impugnato con entrambe le mani la sua S & W per infilarsi la canna della pistola tra i denti. Era il metodo più sicuro, aveva pensato con lucido raziocino, in quel modo non c’era possibilità che la pallottola deviasse dal proprio letale percorso. Era stato sul punto di premere il grilletto, quando aveva percepito una specie di……di…Calore? Sì, di calore! Anche se il termine era alquanto riduttivo per descrivere quella sensazione così profonda e vitale, non trovava un’altra parola che gli si adattasse meglio. Un tepore dolce e benefico era disceso su di lui, con la stessa grazia di una benedizione, donandogli un senso di benessere ed una serenità mai provata, tanto da non fargli più sentire l’angoscia del dolore e dell’annullamento. Era stato pervaso da una sensazione di inusuale tranquillità, sollevato da tutte le sofferenze che gli angustiavano l’anima. Poi, stranamente, le sue labbra, fino a quel momento gelide ed insensibili, avevano preso a bruciare, ma non era stata una sensazione dolorosa, anzi, era piacevole, molto piacevole, come una fiamma struggente e dolcissima, che si era irradiata alle sue membra, dentro le vene, nelle ossa, in tutto il suo essere. La forza di quella fiamma era pian piano aumentata a dismisura, avvolgendo il suo corpo senza bruciarlo, disperdendo in pulviscolo inconsistente la poltiglia putrida e viscida che stava per assorbirlo. Le tenebre di quella notte senza fine si erano dileguate e la luce del sole aveva inondato il suo corpo stanco, ed un dolce torpore lo aveva invaso fin nel profondo. Si era sentito sicuro e protetto come quando era molto piccolo ed il dolce sorriso del suo maestro lo rassicurava ed incoraggiava. Si era sentito libero e leggero come gli aeroplanini di carta d’arancio che Komyo Sanzo soleva far librare nell’immensità del cielo azzurro. Si era sentito amato ! Amato come non gli era più successo dalla morte del suo maestro, suo padre, Komyo Sanzo Hoshi. Amato come mai si era sentito in tutta la sua giovane vita. Amato come probabilmente nessuno, mai, sarebbe stato capace di amarlo. E quelle belle sensazioni avevano fatto svanire ogni ricordo, incubo o bruttura. Il cinico glaciale Genjo Sanzo Hoshi si era abbandonato ad un sonno profondo e benefico con la stessa incoscienza di un fanciullo innocente o di uno stupido, dipende dai punti di vista, mentre una voce che non sembrava tale, ma che lui aveva indubbiamente udito, gli sussurrava come una dolce nenia : “ Ti voglio bene…..” - ……. Sanzo ? – - Ah ? – L’interessato sussultò come ridestato, era stato talmente assorto nei suoi strani ricordi da non aver udito la domanda appena postagli da Hakkai. - Ti ho chiesto se ti fa ancora male la testa. – Ripeté questi pazientemente. - Sei ancora molto pallido e, se mi permetti la schiettezza, non hai proprio quella che si definisce una bella cera. – Sanzo sbuffò irritato. Certo che gli faceva male la testa ! Che diavolo ! Adesso pure Hakkai si metteva a fare domande stupide ? Gli scoppiava il cervello dal dolore ! Forse era per quello che aveva iniziato a sragionare! Calore ed amore ? Simili pensieri non erano proprio da lui ! Era sicuramente l’effetto della botta in testa che si faceva risentire ! Ma prima che il bonzo potesse esprimere tali concetti con un conciso e significativo – Tsk ! – Ecco la voce indispettita di Gojyo, rimbombargli nelle orecchie doloranti. - Ehi, stupida scimmia, come osi rubarmi il cibo dal piatto ! Quei gamberetti fritti, sono miei!- - Ma cosa dici ? ! – Seguita dalle proteste petulanti della stupida scimmia, naturalmente. - Quel piatto era vicino a me ! E poi tu ti sei mangiato tutta la carne ! – Gli fece notare il ragazzo dagli occhi dorati stizzito, per concludere con il solito. - E non chiamarmi stupida scimmia ! – - Allora come devo chiamarti ? Pozzo senza fondo ? Sì, ti chiamerò così ! Visto che ti sei fatto fuori praticamente da solo le portate per 4 persone, razza di pozzo senza fondo con lo stupido cervello di scimmia ! – - Ma come ti permetti ? Non sei nella posizione di potermi insultare, visto che hai mangiato quanto e più di me ! Pervertito di un kappa ! – - Ah ! Ma allora vuoi davvero che te le suoni ? Dammi quel piatto, scimmia senza cervello ! – - Vieni a prendertelo, se ci riesci, kappa di serie C ! – - Non sfidarmi, scimmia, se non vuoi morire …- Quelle urla risuonarono nella testa già dolorante di Sanzo come gessetto stridente fatto scorrere da un alunno sadico ed indisciplinato su una lavagna liscia. Una vena sulla sua tempia iniziò a pulsare freneticamente, mentre lo sguardo gli si accendeva di una ben nota luce omicida. - State zitti ! Altrimenti vi zittisco io, razza di stupidi ! – Esplose, dando voce alla sua esasperazione. - Aaaah ! Hai visto che hai fatto ? Hai fatto arrabbiare Sanzo ! – - No, è stata colpa tua !- - No, tua !- - No, tua ! – - BASTA !!! – Una specie di ruggito inumano zittì immediatamente il kappa e la scimmia. A dire il vero quella specie di urlo di battaglia zittì ogni essere vivente nel raggio di alcune miglia. Ottenuto il silenzio desiderato, il bonzo si portò una mano alla testa in un gesto che esprimeva tutta la sua sofferenza ed irritazione. Accidenti a quei 2 stupidi, pensò, adesso sì che il suo mal di testa aveva raggiunto livelli stratosferici ! - Me ne vado a dormire ! – Annunciò seccamente a quel punto, sperando di trovare un qualche sollievo nel buio della sua camera. Il giovane si sollevò dalla sedia a fatica, perché oltre alla testa anche le ferite che aveva disseminate su tutto il corpo avevano iniziato a fargli un male del diavolo. Si sentiva decisamente stremato e la sola idea di dover fare una rampa di scale per poter raggiungere la sua stanza lo gettava nel più nero sconforto. Ma era anche Genjo Sanzo, l’uomo più testardo ed orgoglioso che quel povero mondo sconvolto dalla follia avesse mai avuto la sfortuna di ospitare, perciò come al suo solito strinse i denti e con la determinazione che gli era propria proseguì per l’intento che si era prefisso. Girò attorno al tavolo a cui i suoi 3 compagni di viaggio erano ancora seduti e dirigendosi alla volta delle scale passò accanto alla stupida scimmia, che continuava ad ingozzarsi, ma a quel punto, forse a causa di un asse sconnessa del pavimento, perse l’equilibrio. Le sue gambe, già deboli, non ressero all’ulteriore sforzo, per cui iniziò a barcollare vistosamente imprecando furiosamente contro il fato avverso. - Maledizione! – Sarebbe di certo caduto in terra in maniera molto scomposta e poco dignitosa, se qualcosa o meglio qualcuno non avesse arrestato il suo rovinoso crollo. - Sanzo ! – Due braccia forti lo afferrarono saldamente e per alcuni istanti Sanzo si trovò con il proprio corpo premuto contro quello di un altro, più basso e giovane, e con il volto affondato e sepolto in una soffice capigliatura castana che emanava lo stesso profumo del vento primaverile. Il calore intenso di quell’ abbraccio lo lasciò per un attimo stordito e senza fiato. Trovarsi a così stretto contatto con un'altra persona era per il bonzo, che aveva da sempre disdegnato i rapporti fisici in generale, una esperienza tanto nuova ed inusuale che, se non fosse stato tanto confuso e sorpreso, sicuramente avrebbe reagito come al suo solito in malo modo, cioè respingendo bruscamente il suo soccorritore. Ma in quella circostanza anomala, le sue reazioni risultarono rallentate, ci mise un po’ più del dovuto a rendersi conto di essere abbracciato a e da qualcuno, e gli ci volle un altro istante per capire che quel particolare qualcuno non era altri che la sua stupida scimmia. Una volta messa a fuoco la situazione però, la sua mente lucida comandò al suo corpo di spingere via il ragazzo lontano, se non ché Goku lo anticipò di qualche millesimo di secondo. Sanzo sentì chiaramente il corpo della scimmia tendersi ed irrigidirsi, poi quelle braccia magre, ma forti, che in un primo tempo lo avevano stretto tanto forte da stritolarlo nel loro abbraccio, allentarono la stretta e presero a spingere in senso contrario in maniera frenetica, mentre contemporaneamente il ragazzo faceva un salto convulso all’indietro. Come qualcuno…. Già, come qualcuno che si fosse avvicinato incautamente al fuoco e si fosse scottato. Il bonzo spintonato all’indietro, barcollò vistosamente, ma stavolta fortunatamente le sue gambe ressero, sostenendolo contro la forza di gravità che ancorava saldamente i suoi piedi al pavimento. Una volta recuperato il proprio equilibrio Sanzo puntò uno sguardo viola cupo, accigliato, sul ragazzo davanti a lui. La scimmia teneva la capo chino e gli occhi ostinatamente rivolti alla punta dei suoi stivali, evitando di incontrare il suo sguardo, così come aveva fatto per tutta la serata d'altronde. Quel atteggiamento sfuggente e chiuso, poco tipico del suo carattere, unito allo scatto violento di poco prima, indispettì oltremodo il giovane biondo, che con l’intento di fare chiarezza, allungò il braccio in direzione del ragazzo dagli occhi dorati, affondando la mano nella sua soffice capigliatura castana, e tirandolo leggermente per i capelli, per costringerlo a sollevare la testa. - Stupida scimmia, si può sapere che diavolo ti prende ? E guardami quando ti parlo ! – Comandò con il solito tono freddo e perentorio, fissandolo dritto negli occhi. Fu un attimo, Goku sembrò come trattenere il fiato ed un lampo strano passò in quelle iridi dorate, solitamente limpide e cristalline, poi con uno scossone violento si liberò della sua presa, voltandogli le spalle e fuggendo di corsa dalla stanza. Sanzo fissò con un certo stupore i sottili fili color castagna che erano rimasti impigliati tra le sue dita. Non sapeva spiegarsene il motivo, ma per un istante aveva percepito una sorta di tormento interiore sconvolgere l’animo usualmente puro e semplice del ragazzo. Aveva veduto chiaramente la sofferenza offuscare il bagliore vivido ed entusiasta di quelle iridi d’oro e senza spiegarsene il motivo si era sentito stranamente responsabile, colpevole quasi. Eppure negli ultimi tempi non lo aveva trattato peggio del solito. Forse qualche colpo di harisen di troppo, ma la scimmia aveva la testa talmente dura che nemmeno li sentiva quei colpi. Era il rimorso per non essere riuscito a fermare quel demone la sera prima a farlo reagire a quel modo ? Il giovane bonzo strinse in pugno la mano guantata, racchiudendo nel suo palmo alcune ciocche castane. Non riusciva a capire esattamente quale fosse il problema che angustiava la scimmia, ma di una cosa era certo, però. Era qualcosa che lo riguardava direttamente ! Sì, ne era sicuro ! Non era stato il senso di colpa o la paura dei suoi rimproveri a farlo scappare vai a quel modo. No, Son Goku, quella sera, era fuggito proprio da lui !
Continua…….
ANGOLO PSYCO Poco incisivo ? Finale da cambiare ? Bho ! Troppo stanca… circuiti non connessi….. me ne vado a dormire ! Buonanotte !
Salve! Sono di nuovo qui! Pensavate che avessi finito con la presentazione, eh? Ed invece no! La mia vena sadica mi spinge a continuare con alcune (futili e noiosissime!) spiegazioni. Se siete arrivati fin qui senza che le vostre cellule cerebrali abbiano optato per un suicidio di massa piuttosto che leggere ciò che io scrivo, avete potuto constatare che i personaggi principali della ff sono Sanzo e Goku. La maggior parte dei capitoli è centrata fondamentalmente sui loro pensieri ed azioni, ma per gli affezionati di Gojyo ed Hakkai non disperate ! Ci saranno anche alcuni capitoli dedicati agli altri 2 protagonisti di Saiyuki, infatti il prossimo cap sarà una pov di Hakkai ed in seguito toccherà anche a Gojyio. Inoltre per questioni di lunghezza o cortezza ed ai fini di fare andare avanti ‘sta storia ci sono anche dei cap con pov di 2 personaggi diversi insieme nello stesso capitolo. Insomma, mi sono sforzata di immedesimarmi nel carattere di ogni singolo personaggio, facendo quello in cui sono senz’altro molto brava cioè : UN GRAN CASINO ! Temo però di averli falsati ed alterati, interpretandoli secondo il mio punto di vista e non come li ha realmente creati le loro mamma Minekura, ma d’altra parte questa è una storia d’amore yaoi per cui alcune forzature erano necessarie ai miei loschi e perversi intenti. Se in alcuni momenti i personaggi risulteranno un po’ OOC, I am sorry! Bene, per ora è tutto! Se avete un po’ di tempo da perdere o ne avete voglia commentate ! Bye-bye!
Sai cosa penso ? che se non ha un senso.. domani arriverà lo stesso… ( “Un senso” by V. Rossi )
DESPERATELY IN LOVE By Crazy
La potente onda di energia spirituale, scaturita dalle mani di Hakkai, spazzò via il nugolo di demoni inferociti che un attimo prima lo avevano circondato per assalirlo. Con un sospiro stanco il giovane dagli occhi di smeraldo si deterse il sudore dalla fronte con la manica della maglia, poi si guardò attorno alla ricerca dei suoi compagni. La massa sabbiosa dorata, che stavano attraversando, era ormai ricoperta di cadaveri smembrati e sangue, con la coda dell’occhio il ragazzo bruno vide la lama della shukujyo di Gojyo volteggiare veloce nell’aria fino a scontrarsi violentemente con il corpo di un incauto demone che aveva tentato di attaccarlo alle spalle. Alla sua destra, invece, Sanzo, con la consueta freddezza e precisione, aveva appena fatto fuori 2 demoni che avevano tentato di balzargli addosso armati di lunghissime scimitarre. All’improvviso un ombra oscurò la luce del sole sopra di lui, sollevando il capo Hakkai distinse in controluce la figura di Goku, mentre con un balzo fulmineo atterrava alle sue spalle, calando pesantemente il suo Nyoibo sul cranio di uno youkai che era il doppio di lui sia per stazza che per altezza. - Tutto bene, Hakkai ? – Gli domandò poi. Annuì, sorridendogli con gratitudine. - Sì, ti ringrazio, Goku. – Il ragazzo sollevò una mano come a dire che non gli doveva nulla. - Era l’ultimo, vero ? – Intervenne Gojyo avvicinandosi ai suoi due compagni. Hakkai si guardò intorno ed annuì nuovamente, c’erano disseminati solo corpi fatti a pezzi. - Tsk ! Insetti fastidiosi ! Rimettiamoci in viaggio, ci hanno fatto perdere fin troppo tempo ! – Ordinò seccamente Sanzo dirigendosi verso jeep. I 3 amici lo seguirono in silenzio. Mentre metteva in moto jeep, Hakkai pensò che ormai stava diventando una triste consuetudine per il suo gruppo lasciarsi alle spalle solo una moltitudine di cadaveri e sangue. Era da giorni, infatti, che non facevano altro, cioè da quando avevano lasciato il villaggio dove erano stati costretti a fermarsi per curare Sanzo. Il viaggio verso ovest era ripreso subito dopo una singola, misera, giornata di riposo. Sulle prime Hakkai aveva provato a convincere il bonzo a trattenersi almeno un altro giorno ancora, viste le sue condizioni e la stanchezza accumulata da tutti loro, ma questi non aveva voluto sentire ragioni. Per cui era da ben 4 giorni che dormivano dove capitava, mangiavano quello che c’era ed erano pericolosamente stanchi, nervosi ed insoddisfatti. In verità, lui, meglio di chiunque altro, comprendeva la premura di Sanzo. Con tutta probabilità gli esperimenti per la resurrezione di Gyumao erano ormai giunti ad un punto tale che, forse, se non si fossero sbrigati ad arrivare al Castello di Hoto, sutra o non sutra, sarebbe stato comunque impossibile evitare la catastrofe. Tuttavia anche la stanchezza e la tensione non giovavano affatto al successo della loro missione. Ed egli riteneva che in quei giorni fossero stati sottoposti tutti ad uno stress psico-fisico davvero notevole. Squadroni inferociti di demoni li avevano attaccati praticamente un giorno sì ed uno no nell’ultimo mese. Non che fossero mai particolarmente forti, questo no ! In generale, a parte l’increscioso incidente accaduto a Sanzo, sia lui che i suoi amici non avevano mai avuto troppe difficoltà a spazzarli via. Hakkai però supponeva che questa non fosse nient’ altro che una tattica subdola e sottile per portarli allo sfinimento sia fisico che psicologico. Squadre suicide teneva il suo gruppo sotto pressione ogni maledetto giorno di quel interminabile viaggio, ed una volta che tutti loro fossero stati ben stanchi e deconcentrati, probabilmente avrebbero incontrato sulla loro strada un nemico più potente del solito che avrebbe sfruttato l’effetto sorpresa per finirli del tutto. Questa ipotesi, alquanto temibile e preoccupante, non gli piaceva per nulla, ma era la conclusione più logica a cui fosse giunto, ed in qualche modo intuiva che anche Sanzo e Gojyo fossero della sua stessa idea. Il bonzo infatti, in quei giorni, era stato molto più nervoso e guardingo del solito, ed il demone dagli occhi verdi temeva che, nonostante la sua volontà ferrea, il suo fisico già provato potesse subire un crollo. Come pure, aveva notato che l’amico dagli occhi e dai capelli di fiamma stava fumando più del suo solito. Sotto l’apparente scanzonata superficialità, sapeva bene che Gojyo nascondeva un animo profondo, costantemente preoccupato per il benessere dei propri compagni e quel continuo stress emotivo in battaglia poteva anche essere fatale. Ma, d’altra parte, come biasimare i propri amici se lui per primo continuava a lambiccarsi il cervello sul come fare per proteggere quelli che, più che compagni di viaggio, considerava quasi una sorta di famiglia?! Già, nonostante i buoni propositi, quello era un pensiero costante, inevitabile ed assillante. Ma in verità, in tutta quella situazione, ciò che lo metteva ancor più in ansia era il cambiamento di Goku. Infatti, se dal punto di vista fisico il ragazzo sembrava diventare più forte combattimento dopo combattimento, dal punto di vista caratteriale negli ultimi tempi il suo atteggiamento si era leggermente modificato. Non un cambiamento radicale certo, ma tanti piccoli particolari che, per chi lo conosceva bene, non passavano inosservati e davano da pensare. Il suo eterno – Ho fameee ! – ad esempio non era più accompagnato dall’immancabile – Sanzooo ! -, ma era diventato generico ed impersonale. A dire il vero, era da quando il bonzo era stato ferito che Goku non solo non pronunciava più il suo nome, ma non gli parlava, non lo toccava, non lo guardava nemmeno, anzi pareva fare di tutto per stargli lontano. Tranne che in combattimento, però ! Altra cosa strana, i suoi immancabili litigi con Gojyo erano animati e rumorosi come sempre, ma parevano in un certo qual modo forzati, come se il ragazzo si lanciasse in quelle snervanti discussioni per non pensare a qualcosa che gli impregnava la mente. Ma ciò che davvero preoccupava Hakkai era l’atteggiamento che Goku aveva assunto in battaglia. L’entusiasta baldanza, dinanzi ad un bel combattimento, era diventata entusiasta incoscienza. Benché fosse diventato più forte, era anche divenuto molto più incauto, non che fosse mai stato un tipo troppo riflessivo, ma adesso si capiva che la sua mente era altrove, spesso lo aveva scorto bloccarsi nel bel mezzo di uno scontro, come alla disperata ricerca di qualcosa o qualcuno, per poi riprendere la lotta una volta accertatosi che l’oggetto della sua attenzione, cioè Sanzo, non fossa in difficoltà. La sua genuina voglia di vivere, la sua vitalità e spontaneità si erano come offuscate, sostituite da mere imitazioni delle stesse, come se si stesse sforzando di mostrare una serenità che non gli apparteneva più. E tutto ciò era in netto contrasto con il ragazzo limpido ed allegro che Hakkai conosceva. Non era da Goku fingere o avere dei segreti. Non del Goku che loro tutti avevano imparato ad apprezzare ed amare ! Hakkai si sentiva davvero inquieto. Un paio di volte aveva tentato di parlarne con Sanzo per riuscire a capire quale fosse il problema del loro giovane amico, ma questi aveva sbuffato dicendo di lasciarlo perdere. Dall’atteggiamento del bonzo si capiva che anche lui aveva notato i cambiamenti avvenuti in Goku, e sotto la sua glaciale indifferenza si intuiva anche una certa preoccupazione, ma Hakkai sapeva anche che Sanzo non avrebbe fatto nulla per cercare di comprendere ed aiutare il ragazzo, poiché questo implicava un coinvolgimento emotivo nei confronti di qualcuno altro che non fosse se stesso. E Sanzo rifuggiva ogni legame, così come aborriva ogni sentimento ed emozione dal suo animo. Negare i propri sentimenti per timore di soffrire. Evitare i legami affettivi per paura di rimanere feriti se, malauguratamente, questi fossero stati spezzati dalla vita o peggio ancora dalla morte. A quel pensiero la cicatrice sul suo addome prese a pulsare e bruciare terribilmente. Il volto della sua dolce Kanan assieme al ricordo di un’altra vita ritornò prepotentemente a ferirgli l’anima e fargli sanguinare il cuore. Non che avesse mai davvero dimenticato ! Il dolce sorriso del suo angelo, la sua voce, il suo profumo e calore erano impressi come un marchio indelebile sia nel suo corpo che nella sua anima, mai avrebbe potuto davvero dimenticare, semplicemente aveva rilegato quei ricordi in un antro nascosto del suo cuore per riuscire ad andare avanti, solo per se stesso, un altro po’. Ma in certi momenti il dolore delle memorie passate era talmente vivo e forte da fargli mancare il fiato. Conosceva la pena di perdere la persona amata. Comprendeva bene la sofferenza, la solitudine ed il senso di colpa. Sì, l’immane peccato di non essere riusciti a difendere il proprio amore. Una ferita sempre aperta e purulenta dell’anima che rischiava di incancrenire ogni altro sentimento e voglia di vivere. Ma, a differenza di Sanzo, lui aveva deciso di espiare la sua colpa sforzandosi di lasciarsi il passato alle spalle e tentando di aiutare coloro che facevano parte della sua nuova esistenza. Sì, desiderava proteggere ad ogni costo il mezzo demone dagli occhi e dai capelli rossi come il sangue, il bonzo corrotto dai gelidi occhi viola, e infine ultimo, ma non per importanza, voleva difendere Son Goku, l’essere eretico nato dalla concentrazione aurea della terra, il fanciullo dagli innocenti occhi dorati, una creatura, in realtà, dotata di una potenza distruttiva tale da poter fare tabula rasa di quel povero mondo sconvolto dalla violenza, ma anche e soprattutto il ragazzo, ingenuo ed allegro, che aveva sempre ispirato ad Hakkai un senso di responsabilità quasi paterna. Già, il figlio che non aveva avuto, il bimbo mai nato dal grembo della sua amata, perché frutto di una bieca ed ignobile violenza. Kanan aveva preferito togliersi la vita oppressa da un tale insopportabile peso, e lui aveva sentito di essere doppiamente colpevole, non solo non era riuscito a difendere la sua unica ragione di vita ed impedire che fosse vittima di rapimento e stupro, ma il suo amore non era stato sufficientemente forte da alleviare quel peso che l’aveva portata a darsi la morte. Kanan si era suicidata davanti ai suoi occhi sgomenti, perdonando la sua colpa, pur comprendendo che lui l’avrebbe voluta ed amata in ogni caso, a prescindere da ciò che le era accaduto, così come avrebbe amato e voluto la creatura che lei portava in grembo, perché era parte di lei, semplicemente ! Un amore che non si è riusciti a difendere…. Una colpa indelebile segnata dal sangue… Un tormento senza fine dell’anima ! - Ehi ! Sto sognando, o quelle sono davvero sagome di abitazioni ? – La voce entusiasta di Gojyo distolse il ragazzo dagli occhi verdi dalle sue penose riflessioni - Sì! Sì ! E’ proprio una città ! Yahoo, si mangia, si mangia ! – Confermò Goku tutto eccitato. Hakkai si costrinse a rilegare il suo tormento nei profondi recessi del cuore, rivestendosi dell’immancabile sorriso tranquillo, una maschera come tante per mostrare al mondo una apparente serenità. -Eh, eh… a quanto pare stasera non dovremo accontentarci delle solite scatolette ! – Affermò in tono fintamente gioviale, ma intanto dentro di pensava a come fare per convincere Sanzo a prolungare di un paio di giorni quella sosta. - Allora, che cosa ne pensate ? – Sanzo pose quella domanda alla fine di una lunga ed abbondante cena, mentre erano ancora tutti e 4 seduti al tavolo della locanda, in cui si avevano preso alloggio circa 2 h prima. - Eh ? Che ne pensiamo ? – Gojyo gli rivolse un breve sguardo interrogativo, poi con la coda dell’occhio intercettò la giovane cameriera che passava al tavolo accanto, ed istantaneamente sollevò il braccio per attirarne l’attenzione. - Ehi, bellezza, portaci due birre, per favore ! A proposito di cosa ? – Domandò, riportando l’attenzione sul bonzo corrotto. Questi aveva i gomiti appoggiati alla tavola e le lunghe dita affusolate ed eleganti intrecciate sotto il mento. - Anche oggi siamo stati attaccati da demoni ! - Spiegò con aria pensierosa. - I nemici sono sempre numerosi, ma ignobilmente deboli. Non vi suggerisce niente questo ? - - Sì, che i nostri avversari sono solo degli sfigati impotenti che non riuscirebbero a farselo venire duro nemmeno se una bellissima fanciulla tutta nuda gli saltasse addosso ! – - Vuoi morire ? – Minacciò il bonzo, fulminando il kappa malizioso con occhi di ghiaccio. Gojyo sollevò le mani come in segno di resa. - Non particolarmente ! - Rispose sarcastico, poi la sua espressione si fece più seria. - Negli ultimi tempi sono diventati insistenti e fastidiosi. Credo che stiano per prepararci una bella sorpresa.- - Già ! – Sanzo annuì cupamente. - Non possiamo permetterci passi falsi ! - - Ehi, occhi suadenti ! Abbiamo sconfitto innumerevoli nemici in questo ultimo anno ! Cosa vuoi che sia qualche demone in più ? Se continui a preoccuparti a questo modo il tuo bel faccino delicato si riempirà tutto di rughe ! – La lucente S & W fece la sua fulminea comparsa nella mano destra del bonzo. - Ma allora tu vuoi proprio morire ! - - Su, su ! – Hakkai intervenne come al solito facendo da paciere. - C’è stato abbastanza spargimento di sangue per oggi ! Calmatevi ! - - Ehi, Gojyo ! – Goku, che aveva ascoltato attentamente tutta la conversazione in silenzio, fissò uno sguardo dorato pieno di interrogativi sul kappa al suo fianco. - Cosa intendevi prima per sorpresa ? - - Che vogliono cucinarci una bella torta !- Rispose questi ironicamente, assestandogli un sonoro pugno sulla zucca. - Razza di stupido ! Cosa credevi ? E’ chiaro come il sole che i frequenti attacchi a cui siamo soggetti negli ultimi tempi sono solo semplici diversivi ! E’ probabile che presto subiremo qualcosa di molto più forte e terrificante del solito da parte dei nostri nemici, che contano sull’effetto sorpresa per farci fuori ! - Goku si portò istintivamente la mano sul bernoccolo dolente, che stava spuntando sulla sua testa, lamentandosi. - Ahia ! Mi hai fatto male, pervertito di un Kappa ! - - E’ che certe cose potresti anche capirle da solo ! – Rimarcò il mezzo demone. - Se tu non fossi il solito moccioso con un pozzo senza fondo al posto dello stomaco ed uno stupido cervello di scimmia al posto della testa ! - - E come faccio, scusa ? – Goku saltò in piedi con i pugni contratti e l’espressione stravolta dall’ira. - Voi non mi degnate mai di uno straccio di spiegazione ! Mi escludete sempre dalle vostre conversazioni e poi pretendete che capisca tutto ! Beh, scusa tanto, ma non sono così intelligente da leggere nel pensiero ! - - Così intelligente ? Intelligente ?? No, tu non sei intelligente per niente ! – Lo canzonò, come al solito, impietosamente Gojyo. - Sei solo uno stupido moccioso col cervello da scimmia ! - - BASTA !! – Il tono del ragazzo dagli occhi dorati ebbe una veemenza e rabbia tali da far sobbalzare i presenti. - Ti ho già detto di non chiamarmi scimmia ! E poi non sono più un moccioso, ho 19 aa ormai ! Non ti permetto di trattami a questo modo !- Gli occhi color del sangue del mezzo demone a quelle parole sferzanti e furibonde si spalancarono per la sorpresa ed un silenzio imbarazzato calò improvvisamente tra i 4 commensali. - Beh, scusa tanto, scim….ehm Goku. - Mormorò infine Gojyo, ancora allibito dalla violenta reazione del suo compagno di burle e litigi. Questi chinò il capo, lasciando che la folta frangia gli nascondesse gli occhi ed i pugni tremanti e contratti si aprirono lentamente. - Io.. io vorrei andare a dormire. – Annunciò in tono basso ed incerto, molto diverso dall’atteggiamento aggressivo di prima. - Scusatemi, ma sono davvero molto stanco. – Il ragazzo si allontanò dal loro tavolo con passo dolente ed incerto, ad Hakkai parve un vecchietto esausto, anziché il giovane energico e vitale che era sempre stato. - Ehi, io stavo scherzando come al solito ! Non credevo che se la prendesse a quel modo ! – Si giustificò Gojyo sconcertato, non appena il ragazzo scomparve dalla vista. - Tzé ! Quello stupido ! - Il demone dagli occhi verdi osservò Sanzo e si rese conto che anche lui era rimasto colpito dalla strana reazione del loro amico. Il suo sguardo smeraldino si puntò pensieroso nella direzione in cui era scomparso il giovane dagli occhi dorati, prendendo la propria decisione. Era giunto il momento di fare quattro chiacchiere con lui, si disse, aveva rimandato la questione anche troppo a lungo ! - Goku, posso entrare ? - Hakkai bussò dolcemente alla sua porta e quando gli parve di udire un mormorio d’assenso dall’altra parte, abbassò la maniglia ed entrò nella camera. Il ragazzo dagli occhi dorati era seduto a gambe incrociate sul letto, indossava il solito pigiama, una maglietta larga a maniche corte e dei pantaloncini, ed al petto stringeva un cuscino su cui teneva appoggiato il mento. A dispetto dei suoi quasi 19 aa in quel momento appariva molto fragile ed infantile. - Mi dispiace disturbarti. - Si scusò il demone dagli occhi verdi con il solito tono cortese. - Ma vorrei parlare un po’ con te. Posso ? - Accennò all’unica sedia presente, ed avendo ricevuto un lieve cenno di consenso si sedette accanto al letto. - Sai, Goku… - Iniziò con molto tatto. - Quando io ho qualche problema, di solito ne parlo con Gojyo o con Sanzo. Ed una volta che mi sono sfogato, mi rendo conto che ciò che mi opprimeva non era poi così grave come credevo. Anzi, il più delle volte è solo la mia immaginazione a renderlo tale. Rimuginando continuamente su qualcosa, si tende ad ingigantirla fino al punto da dargli una importanza che invece non ha. Capisci, vero, di cosa sto parlando ? - Il suo interlocutore annuì in silenzio. - Bene, allora… - Hakkai gli rivolse un breve sorriso di incoraggiamento. - Allora se hai compreso…. Forse se mi confidassi cos’è che ti angoscia, riusciresti a ridimensionare ciò che adesso sembra tormentarti, e trovare anche la giusta soluzione. - Goku sussultò, poi affondò il viso nel cuscino in segno di vergogna e timidezza. - Io…. Io non posso, Hakkai ! Davvero, non credo di …. - - Certo che puoi - Lo interruppe amabilmente. - Puoi parlare liberamente con me. Non sono qui per giudicarti o incolparti. Voglio solo aiutarti. O forse non ti fidi più di me ?- - No ! No ! Non è per questo ! – Negò subito il ragazzo, poi emise un sospiro stanco e sollevando il capo lo fissò dritto negli occhi. - Hakkai, secondo te, io… io sono normale ? - - Eehm… - A quella strana domanda, il demone gentile accavallò le gambe ed assunse un espressione un po’ imbarazzata. - Beh, ecco… In un certo qual modo.. Come dire… Sai, un bambino nato da una roccia non è propriamente ciò che la gente comune potrebbe definire “normale”. Però… - Fece un sorriso ironico. - Però, nemmeno un essere umano che diviene un demone egli stesso, dopo essersi bagnato del sangue di altri 1000 demoni, oppure il risultato dell’unione di un legame proibito, o un bonzo che anziché predicare spara a destra ed a manca possono definirsi tali. No, “normale” non è proprio l’aggettivo più adatto a noi quattro. Ma, se per normale intendi un ragazzo allegro, altruista, generoso e buono… Allora tu sei molto più normale di tanti altri, Goku. - - No ! – Hakkai sgranò gli occhi sorpreso da quella veemente negazione. - No, io non sono affatto buono ! Io… sono cattivo e malvagio ! C’è qualcosa di terribilmente sbagliato in me ! Qualcosa che…. Che mi porta ad avere certi pensieri e provare cose che… che non dovrei ! - Il demone gentile aggrottò le sopracciglia, seriamente preoccupato da quella confessione. Che Goku stesse perdendo il controllo del proprio io come era accaduto ad ogni altro demone del Togenkyo ? Si domandò, sentendo un brivido di puro terrore corrergli lungo la spina dorsale. - Ehm, che tipo di pensieri malvagi ? – Indagò con circospezione, tentando di scorgere i primi segni di pazzia sul volto infantile del suo interlocutore. Questi lo guardò con un espressione in cui disperazione, vergogna e tormento si mescolavano in eguale misura, rendendolo in un certo qual modo diverso dal fanciullo spensierato che era sempre stato. - Non posso ! Mi vergogno troppo ! Non voglio che dopo tu abbia ribrezzo di me ed inizi ad odiarmi ! Non posso ! Non ce la faccio ! – Forse stava veramente impazzendo ! Considerò Hakkai, spaventato a morte da quelle parole. - Goku, io non potrei mai odiarti ! - Replicò pertanto con gentile fermezza. - Mai, per nessun motivo ! Fidati di me, forse posso fare qualcosa per aiutarti !- Prima che sia troppo tardi ! Aggiunse tra se con seria preoccupazione. Gli occhi dorati del suo giovane amico ebbero un guizzo dubbioso, poi affondò il volto nel cuscino che stringeva spasmodicamente al petto come per nascondersi alla sua vista. - Io mi sento strano. - Confessò infine con voce tremula. - Il mio corpo… Il mio corpo ha delle reazioni strane. Certe volte è come se avessi qualcosa nello stomaco, qualcosa con delle piume che fanno il solletico. E poi il cuore mi batte forte, come se volesse uscire fuori dal petto e mi vengono i brividi, ma non ho freddo, anzi ! Sento una specie di fuoco, di calore bruciante in … in basso. Il mio…. Mio inguine inizia a pulsare dolorosamente, e mi sento una tale smania addosso…. Mi sento fremere tutto ! La notte poi non riesco ad addormentarmi, sono nervoso e teso, come se all’indomani dovessi affrontare un combattimento particolarmente difficile. Mi giro inquieto tra le coperte e quando riesco a prendere sonno…. Quando dormo…. Faccio… faccio sogni strani. Sogni…uh, ehm…, ba…..bagnati… - - Sogni…. Bagnati ? – Ripeté Hakkai tra l’incredulità ed il sollievo. Da quello che aveva appena udito, infatti, si trattava, sì, di pazzia, ma era solo la normale follia che caratterizzava ogni adolescente con gli ormoni in subbuglio. - Beh, ecco, quel tipo di sogni o reazioni fisiche stanno solo ad indicare che sei cresciuto. – Cercò di tranquillizzarlo con garbo. - Capita ad ogni giovane uomo di avere delle fantasie sessuali, sono collegate ad i cambiamenti del corpo che avvengono nello sviluppo e rendono anche psicologicamente confusi ed aggressivi. Come tu stesso hai detto, non sei più un moccioso ormai, stai diventando adulto. Non preoccuparti è solo una fase di crescita del tutto naturale. Tra un po’ imparerai a controllare le reazioni del tuo corpo e a non vergognartene.- Goku scosse la testa castana, la faccia sempre nascosta nel cuscino stretto al torace. - No, non è normale ! Tu, non capisci Hakkai, quello che provo non è affatto normale ! - - Cosa c’è ancora da capire ?- Insisté allora perplesso. Silenzio ! Il ragazzo in risposta sembrò affondare il volto ancor più nel cuscino, quasi a volersi immergere e sprofondare in esso. - Goku, così finirai per soffocarti ! - Gli fece notare in tono ragionevole. - Su, forza ! Dimmi cos’è che non posso capire ! Spiegami !- Dall’altra parte ottenne solo un mugolio confuso. - Avresti la cortesia di ripetere, per favore ? Non ho capito nemmeno una parola. - - Le mie fantasie….. – Si decise, infine, il ragazzo dagli occhi dorati con voce incrinata. - Le mie fantasie riguardano sempre una certa persona. - - Ah ! – Lo shock fu notevole ! Hakkai rimase letteralmente senza parole. Dapprima, Goku, quello che in cuor suo aveva sempre considerato un fanciullo dolce ed innocente, gli confessava di avere delle pulsioni sessuali e delle fantasie a luci rosse. E fin qui tutto a posto, faceva parte del normale processo di crescita di una persona, il loro ragazzo stava diventando un uomo, aveva pensato con nostalgico paternalismo sentendosi più vecchio della sua età effettiva. Ma poi….. sorpresa ! Quegli impulsi non erano generici ed aspecifici, ma diretti verso una persona ben definita, uno di loro sicuramente, vista la sua ristretta cerchia di conoscenze ed amicizie. E dato lo strano comportamento di Goku negli ultimi giorni, non ci voleva certo un genio per capire chi fosse l’oggetto di tali fantasie ! Il demone gentile sospirò pesantemente. Povero ragazzo ! Aveva ben ragione ad essere confuso e disperato se il suo problema era quello ! Ma forse il punto era proprio questo. Ciò che provava Goku era reale o solo una proiezione del suo affetto illimitato per quella certa persona ? - Ah ! Ehm.. senti, Goku, non è che stai travisando un po’ la situazione ? - Provò a chiedergli con un certo imbarazzo. - Travisare ? - Finalmente la faccia del ragazzo dinanzi a lui fece capolino, sorpresa ed imbarazzata, come una timida tartaruga fuori dal suo guscio. - Sì, come ti dicevo prima, questa fase di crescita, in cui ti trovi, è molto caotica e confusa, il corpo e la mente subiscono cambiamenti difficili e sconvolgenti e spesso si possono creare dei dubbi o fissazioni che poi non hanno fondamento. - Spiegò pacatamente. - Può darsi che il profondo affetto che tu provi per questa persona ti abbia portato a trasferire su di lei anche certi impulsi incontrollati. Non perché tu lo desideri o lo voglia realmente, ma semplicemente perché ti mancano altri punti di riferimento. - - Ma, allora, che devo fare per capire cosa provo ? – Hakkai incrociò le braccia al petto riflettendo sulla questione. - Beh, credo che la soluzione migliore sia quella di conoscere altra gente. - Rispose dopo un attimo di incertezza. - Lo so che la nostra situazione particolare non ci permette mai di creare legami con le persone che incontriamo sul nostro cammino, ma conoscere altri individui, sia uomini che donne, non potrà che allargare il tuo bagaglio di esperienze. Ed inoltre potrai metterti alla prova circa i tuoi reali impulsi e desideri. Anzi, mi viene un idea…- Incrociò volutamente uno sguardo dorato attento e speranzoso. - Cosa ne pensi di iniziare da subito ? Voglio convincere Sanzo a fermarci almeno un altro giorno in questa cittadina. Domani potremo andarcene un po’ in giro e poi la sera uscire, magari assieme a Gojyo, per andare a bere qualcosa in un locale. Che ne dici, ti va ? - Goku reagì spalancando i suoi già enormi occhi dorati. - Eh ? Sul serio, Hakkai ? - - Certo ! Ormai bisogna iniziare a trattarti come un adulto ! Che male c’è se ci distraiamo un po’ ? Naturalmente a patto che tu non ecceda con gli alcolici. - - Ok, ci sto !- Annuì energicamente l’interessato. - Bene ! A domani allora, buonanotte.- Il demone bruno, contento per il ritrovato entusiasmo dell’amico, si alzò dalla sedia, dirigendosi verso l’uscita. Una voce esitante lo bloccò sul vano della porta. - Ehm….Hakkai ? - - Sì ? Che c’è ? - - Tu… tu non dirai nulla a … a Sanzo, vero ? – Mormorò Goku, gli occhi bassi sfuggenti ed un colpevole rossore a tingergli le gote. Hakkai sorrise rassicurante. - No, non dirò niente a nessuno. - Promise affettuosamente, richiudendosi la porta alle spalle. In fondo, considerò tra se il giovane dagli occhi verdi, quali che fossero i suoi desideri ed impulsi sessuali quello era pur sempre Goku! Innocente e disarmante a dispetto di tutto ! E se Sanzo fosse venuto a conoscenza di un segreto del genere…. Beh, le conseguenze erano imprevedibili ! Forse, stavolta, neppure lui avrebbe potuto proteggere il ragazzo da ferite ben più letali della S & W del bonzo corrotto !
Continua….
ANGOLO PSYCO Oggi mi sento magnanima, vi risparmio le mie sclero, anche perché non mi viene niente in mente, se non : ABBIATE PIETA’ DI UNA POVERA MENTECATTA ! Bye-bye !
Voglio trovare un senso a tante cose Anche se tante cose un senso non ce l’ha…ah ! ( “Un senso” by V. Rossi )
DESPERATELY IN LOVE By Crazy
Goku non seppe mai come Hakkai fosse riuscito a convincere Sanzo a trattenersi un giorno in più nella vivace cittadina di Chisan, ma di fatto il giorno successivo si ritrovò a passeggiare per le movimentate vie della città assieme ai due demoni suoi amici. Tutto intorno a loro vi era una moltitudine di negozi e bancarelle variopinte, dove si poteva comprare di tutto, attrezzi, indumenti, suppellettili e naturalmente ogni genere di specialità commestibile. L’aria era satura di odori e profumi diversi, e risuonava di una ampia varietà di suoni e voci. Gli occhi dorati del ragazzo si abbeverarono, pieni di meraviglia ed entusiasmo, di quella spettacolare visione di vita e colori. Quel luogo non sembrava risentire dell’influenza dei demoni, tutti gli abitanti erano allegri e rilassati, ed era divertente per una volta tanto dimenticare combattimenti e cataclismi per mescolarsi alla variopinta quotidianità dei normali esseri umani. Goku si divertì moltissimo a bighellonare per la via insieme a Gojyo ed Hakkai, e quando quest’ultimo comprò un sacchetto di dolciumi, su cui un attimo prima il suo sguardo goloso si era incantato, la sua felicità fu quasi completa. Già, quasi. Perché anche se faceva di tutto per non stargli vicino, per non guardarlo e per non sognarlo, in realtà questo non cambiava nulla. Continuava a pensare a Sanzo ! E gli mancava, anche ! In fondo il bonzo era sempre stato l’unica famiglia che avesse mai avuto e doverlo evitare a causa di quegli strani impulsi che sconvolgevano il suo corpo lo faceva stare davvero male. Sperava con tutto il cuore che Hakkai avesse ragione e che tutta quella situazione fosse solo frutto della caotica confusione del divenire adulti. Non avrebbe saputo cosa fare altrimenti ! Nella situazione in cui si trovavano, con la continua minaccia dei demoni che incombeva, come avrebbe potuto andarsene ed abbandonare i suoi amici ? Non sarebbe mai riuscito ad abbandonarli ! Non avrebbe mai potuto lasciare Sanzo ! Ed anche se ci fosse riuscito… dove sarebbe andato ? Non aveva altri che Sanzo al mondo ! Era lui la sua casa, la sua famiglia, il suo tutto ! Sanzo era il suo intero universo ! Se Goku avesse potuto esprimere un desiderio, avrebbe voluto solo poter tornare indietro, a prima di quella maledetta notte in cui il bonzo era stato ferito, a prima di vedere crollare le sue poche certezze e sicurezze. Solo questo avrebbe desiderato ! Ma non era possibile ! Tutto ciò che poteva fare era solo andare avanti, mettersi alla prova e nel frattempo fingere…. Fingere che tutto andasse bene ! - Sanzo ? – - Mmh..? - L’interessato abbassò il giornale e fissò Hakkai interrogativamente. - Volevo solo avvertirti che stasera io e Gojyo abbiamo intenzione di andare a bere qualcosa in un bar per divagarci un po’. Vorrei portare Goku con noi, se non hai nulla in contrario. - Il bonzo spostò il suo gelido sguardo di ametista dal demone gentile, sempre sorridente, al ragazzo castano accanto a lui, che appariva molto imbarazzato. - Fate come credete. - Disse infine in tono indifferente, aggiustandosi gli occhiali sul naso e tornando a leggere il giornale. Hakkai fece un largo sorriso in segno di vittoria verso Goku che annuì con fiducioso ottimismo. L’ambiente era fumoso e pieno di gente che chiacchierava vivacemente seduta ai tavoli. Dietro il bancone c’era un uomo di mezza età, con i capelli corti brizzolati e con spessi occhiali che lo facevano somigliare ad una talpa, impegnato a preparare da bere, mentre due giovani cameriere si aggiravano fra i tavoli per servire i numerosi clienti. La maggior parte degli avventori era impegnata in giochi d’azzardo e scommesse di ogni tipo e dopo un po’ anche Hakkai e Gojyo si erano uniti a dei tizi che stavano giocando a carte, puntando forti somme di denaro. Dapprima Goku era rimasto nelle vicinanze ad osservarli, poi però aveva iniziato ad annoiarsi (tanto era scontato che avrebbe vinto Hakkai come al solito !), perciò aveva preferito sedersi su di uno sgabello in un angolino seminascosto del bancone per guardarsi attorno indisturbato. Un gruppetto particolarmente rumoroso attirò subito la sua attenzione. Era costituito da 3 ragazzi un poco più grandi di lui, ben vestiti e con il modo di fare borioso ed arrogante della gente che si crede superiore e si arroga il diritto di trattare gli altri come spazzatura. Avevano bevuto molto, a giudicare dai volti arrossati e lo sguardo vacuo. Uno di loro in special modo, un ragazzo con i capelli neri a punta e l’orecchino, pareva più “partito” e si comportava peggio degli altri suoi compagni, infatti stava dando il tormento alla giovane cameriera, che si era avvicinata al loro tavolo per fare il suo lavoro. - Su, dai, Kaeru, non fare la ritrosa. Bevi qualcosa insieme a noi. - Stava infatti biascicando alla poveretta, per l’ennesima volta, con voce impastata, mentre i suoi due amici sghignazzavano stupidamente. - Siediti qui con noi. - La cameriera, una ragazza bruna dai lunghi capelli di seta nera legati in una treccia ed il volto dolce ed innocente, arrossì imbarazzata senza dire nulla, e dopo aver servito le bevande fece per scappare via in tutta fretta, ma venne bloccata dal ragazzo con i capelli a punta, che le afferrò strettamente il polso. - Andiamo, bellezza ! Voglio solo fare amicizia ! - La blandì in tono viscido, cercando al contempo di trascinarla con la forza sulle sue ginocchia. –Rimani un po’ con noi! - La giovane oppose strenua resistenza. - No ! La prego, Sign. Jiro ! - Supplicò con voce tremula. - Mi lasci andare ! Non posso dare confidenza ai clienti. Devo lavorare, non posso permettermi di perdere il mio lavoro ! - - E che importa ! – Ghignò il ragazzo offensivamente. - Ho tanti soldi da risolvere ogni tua preoccupazione ! Non ti conviene fare la ritrosa con me ! Anzi dovresti sentirti onorata che uno come me si interessi ad una nullità come te ! - - Non voglio i suoi soldi ! – Ribatté la brunetta rossa in viso sia per l’offesa, che per l’imbarazzo e lo sforzo di liberarsi. – Voglio solo che mi lasci lavorare in pace! La prego ! – I 3 scoppiarono a ridere, sadicamente divertiti dal suo tentativo di ribellione. A quel punto Goku decise che era giunto il momento di intervenire. Si avvicinò al loro tavolo con aria bellicosa. - Lasciala ! – Ingiunse al ragazzo ubriaco in tono autoritario. Questi sollevò su di lui un volto sorpreso ed alterato dall’alcool. - E tu che vuoi ? Non intrometterti in faccende che non ti riguardano, razza di imbecille ! Io e la mia amica ci stiamo divertendo ! - - Veramente a me non sembra proprio ! – Il volto del giovane dai capelli a punta divenne paonazzo dalla rabbia, ed il suo sguardo appannato si fece cattivo. - Tu non sai con chi hai a che fare, stupido bastardo ! - Minacciò con l’arroganza tipica dei prepotenti. - Togliti subito dalle scatole, se non vuoi che ti spacchi la faccia !- Goku sorrise. Il solito ghigno baldanzoso e provocatorio che gli saliva alle labbra ogni volta che si trovava un avversario davanti. - Provaci ! - Bastò quello perché il suo antagonista mollasse la presa al polso della ragazza per lanciarsi contro di lui come un toro impazzito. Ed a Goku bastò un semplice pugno, nemmeno troppo forte, al plesso solare dell’altro per farlo afflosciare sulla sedia come un palloncino sgonfio. Stordito dal dolore e inequivocabilmente sconfitto. L’eretico dagli occhi dorati lanciò un’occhiata di sfida agli altri 2 ragazzi presenti al tavolo, per vedere se questi avessero intenzione di vendicare il proprio compagno, ma quelli apparivano troppo atterriti dalla sua incredibile forza e velocità per avere il coraggio di muovere un solo dito. Goku sbuffò disgustato, i soliti prepotenti vigliacchi, capaci di infastidire solo i deboli e gli indifesi. Li ignorò totalmente, concentrando tutta la sua attenzione sulla giovane cameriera dietro di lui. - Stai bene ? - Le domandò con un sorriso gioviale. - Sì, sì…… Grazie ! Davvero, molte grazie… Signor ? Oh, grazie ! Grazie! – Balbettò l’interessata, sprofondandosi in mille inchini di gratitudine. Il ragazzo dagli occhi dorati sollevò le mani, fortemente imbarazzato, come a difendersi da quella profusione di riconoscenza totale. - Ah! No ! No, basta ! Non c’è bisogno che mi ringrazi tanto ! E chiamami solo Goku, per favore ! - La brunetta sorrise dolcemente davanti alla sua goffa replica. - Allora, grazie ancora, Goku. Sei qui da solo ? - Si informò poi. - Eh ? No, sono insieme a degli amici. - Spiegò Goku, volgendo indicativamente lo sguardo al tavolo dove Hakkai e Gojyo stavano giocando e tra se sorrise notando la montagna di denaro accumulata dal demone dagli occhi verdi. - Siamo viaggiatori. Ci siamo fermati un paio di giorni per riposare. Non avevo voglia di giocare a carte e non conosco nessuno. A dire la verità, mi stavo annoiando un po’ prima di… beh, diciamo, di questo piacevole diversivo. - La ragazza emise un risolino e fece per dire qualcosa, ma venne richiamata al suo dovere da uno degli avventori che stava cercando di attirare la sua attenzione. - Devo andare. Scusa. – Mormorò a malincuore, si girò per andarsene, ma poi sembrò ripensarci e si voltò a guardarlo con il volto leggermente arrossato dall’imbarazzo. - Senti, visto che non conosci nessuno…. Io smetto di lavorare tra un paio d’ore. Ti andrebbe di accompagnarmi a casa e chiacchierare un poco durante il tragitto ? - Il giovane spalancò gli occhi sorpreso da quella proposta, poi annuì deciso. -Sì, certo ! Perché no ?! – La giovane cameriera si chiamava Kaeru, come Goku seppe più tardi, aveva 20aa e viveva in una modesta casetta alla periferia della città con la nonna ed un fratellino piccolo. I suoi genitori erano morti qualche anno prima e lei aveva dovuto cercarsi un lavoro per mantenere se stessa e ciò che rimaneva della sua famiglia. Fortunatamente il proprietario del bar, l’uomo brizzolato dietro il bancone, era un vecchio conoscente dei suoi, e nonostante la sua giovinezza ed inesperienza le aveva offerto un posto di cameriera nel suo locale. Era una ragazza molto dolce e gentile, con due luminosi occhi castani ed un sorriso solare. Goku si sentì immediatamente a proprio agio e rilassato in sua compagnia, tanto che gli parve di conoscerla da sempre. In prossimità di un parco, Kaeru, si sedette su una panchina di pietra e gli fece cenno di imitarla. Il ragazzo obbedì docilmente, la serata era limpida e tranquilla ed a lui piaceva l’odore di erba umida e degli alberi che si espandeva delicatamente nell’aria intorno a loro, la preferiva di gran lunga all’ambiente saturo di odori e civiltà che avevano appena lasciato. - Sai, Goku …. – La voce imbarazzata della brunetta ruppe il pacifico e morbido silenzio che li avvolgeva. - Io.. non ho l’abitudine di chiedere a tutti quelli che incontro di accompagnarmi a casa ! Né mi confido facilmente con chiunque. Ma tu mi ha ispirato subito tanta fiducia che…. – Arrossì lievemente, con grazia. - Beh, ecco, ti dico questo perché non vorrei ti fossi fatto un idea sbagliata. Io non sono affatto una persona sfacciata ! - Il ragazzo dagli occhi dorati, dapprima non comprese bene ciò che la sua amica stava tentando di dirgli, poi però gli fu chiaro, allora le rivolse un sorriso aperto, spontaneo e rassicurante. - No, non preoccuparti ! Anch’io ho subito pensato che tu fossi una ragazza sincera e degna di stima ! Non mi sono fatta nessuna cattiva idea ! Non sono mica come quel pervertito di Gojyo, io ! - - Eeh..? – Lei gli rivolse uno sguardo talmente incuriosito che Goku prese a descriverle entusiasticamente il kappa. - Sì, Gojyo si crede bellissimo ed affascinante ! Fa il cascamorto con tutte le ragazze che incontra. Spesso, quando ci fermiamo in una locanda fa proposte oscene a tutte le cameriere che hanno la sfortuna di capitargli sotto il naso. Alle volte diventa talmente insistente che Sanzo si arrabbia e gli sbatte più volte l’harisen su quella testa da maniaco per sedare i suoi bollenti spiriti, ma nonostante questo lui ci prova sempre! E’ davvero un incorreggibile ero-kappa ! - - Sanzo e Gojyo sono i tuoi compagni di viaggio ? – Lo interrogò ancora Kaeru con occhi brillanti di interesse. Goku annuì prontamente. - Insieme ad Hakkai siamo diretti verso ovest per risolvere una certa faccenda, ma più che un viaggio sembra una scampagnata ! Ogni giorno è un’avventura ! Succede sempre qualcosa. Gojyo non fa altro che darmi il tormento e prendermi in giro. Così litighiamo e ci azzuffiamo, almeno fino a ché Sanzo non inizia a spararci addosso ed a colpirci con l’harisen ed allora siamo costretti a fermarci. Posso assicurarti che Sanzo fa davvero paura quando è infuriato, e si infuria sempre, minacciandoci di morte, quando io e Gojyo litighiamo. A differenza di Hakkai, invece, che sorride sempre. Non l’ho mai visto arrabbiato e dubito che esista qualcosa al mondo capace di fargli perdere la pazienza. E’ sempre gentile e sorridente e poi sa preparare certi pranzetti che….. - - Pfft…Pfft….- Il ragazzo dagli occhi dorati si interruppe bruscamente, rendendosi conto che la sua amica aveva sollevato una mano davanti alla bocca per soffocare la risata che le gorgogliava prepotentemente nel petto. - Aah, ehm….Mi sono reso ridicolo, vero ? – Mormorò, vergognandosi della propria spontanea ingenuità. La brunetta subito scosse il capo negando con veemenza. - No, no ! Affatto !Scusami se ho riso, non stavo ridendo di te ! Solo che nel sentirti raccontare di come vi divertite e quanto siete affiatati tu ed i tuoi buffi amici non sono riuscita proprio a trattenermi. Siete un gruppo molto unito ! Quasi una famiglia, non è vero ?- - Beh..- Goku rifletté un attimo prima di rispondere. - In un certo qual modo….. Credo di sì. - Lei annuì, asciugandosi con la mano le ciglia umide per lo scoppio di ilarità di poco prima. - Ne ero sicura. Ma dimmi, questo Sanzo, dal carattere tanto irascibile, è un tuo parente stretto ?- - Eeeh… ? – Goku spalancò la bocca rischiando di soffocarsi con la sua stessa saliva. - No ! Non c’è nessun legame di sangue tra noi. Perché mi fai questa domanda ?- Kaeru scrollò lievemente le esili spalle. - Mah, così... Forse per il modo in cui pronunci il suo nome. - Inclinò la testa con aria pensierosa. - Da quello che mi hai raccontato traspare chiaramente l’affetto che provi per i tuoi tre amici. Ma quando pronunci il suo nome…. Ecco, quando lo nomini, la tua voce ha un’inflessione diversa, più dolce e calda. Come…. Come quando si parla di una persona con cui si ha un legame speciale o che… si ama. – Goku raggelò e quella ultima frase prese a vorticargli ossessivamente nella testa, terrificante e naturale al tempo stesso. “ Che si ama. ” “ Che si AMA ! ” “ Che SI AMA !! ” “ CHE SI AMA !?? ” No ! No ! Non era così ! Non era affatto così ! Rifletté freneticamente il ragazzo dagli occhi dorati nel panico più totale. Oppure…. Oppure sì ? L’aria della notte, che in un primo tempo gli era sembrata fresca e pulita, cominciò a divenire soffocante e l’atmosfera rilassata e piacevole sfumò in tensione opprimente e palpabile. La sua compagna dovette percepire tale cambiamento, perché all’improvviso saltò su in piedi come una molla esclamando: - Oh, mamma ! E’ tardissimo ! Mia nonna sarà preoccupata. Mi dispiace, ma devo proprio andare . – Goku si incamminò al suo fianco in silenzio assente. Giunti davanti all’ingresso di una piccola costruzione bianca, Kaeru gli si mise di fronte, guardandolo negli occhi con dolcezza. - Beh, io sono arrivata ! Grazie ancora per avermi aiutata e per la piacevole compagnia. Suppongo….- La fresca voce di lei si fece esitante e dispiaciuta. - Suppongo che non ci rivedremo più, vero Goku ? - Il giovane demone fece un cenno d’assenso col capo. Non era mai stato troppo bravo con gli addii ed era ancora troppo sconvolto per mettere assieme una frase di senso compiuto adeguata. Lei gli rivolse un sorriso dolce e comprensivo, ma pieno di rimpianto. - Ti auguro di trovare la felicità alla fine del tuo lungo viaggio.- Si accomiatò così, semplicemente, e prima di scomparire dietro la porta della sua abitazione, posò le sue labbra su quelle di lui in una carezza tenera e fugace, quanto un sogno che non si sarebbe mai avverato. Goku tornò su i suoi passi automaticamente, meccanicamente, la mente completamente distaccata, persa in mille pensieri confusi e sentimenti contrastanti. Era possibile ? Si domandò, mettendo un piede dopo l’altro, con completa incoscienza di ciò che lo circondava. Era giusta l’intuizione della dolce Kaeru ? Era davvero amore, ciò che provava per Sanzo ? Quella gioia mista a sofferenza ogni volta che lo guardava…. Quel senso di vuoto quando gli stava lontano… Le farfalle impazzite nello stomaco allorché udiva la sua voce… I brividi che correvano lungo la spina dorsale al ricordo del profumo e del calore della sua pelle.. Quella fiamma dolorosa che iniziava ad ardere nel basso ventre tutte le volte che ripensava al sapore ed alla dolcezza della sua bocca… Kami ! Sarebbe morto per un suo sorriso, una sua carezza, un suo bacio…. Sì, avrebbe volentieri sacrificato la sua stessa vita per Sanzo ! Era quella cosa devastante e distruttiva l’amore ? Inconsciamente si posò due dita sulle labbra, che ancora conservavano il tiepido calore della sua dolce amica. Lei era carina e gentile. La sua compagnia piacevole e rasserenante ed il suo bacio era stato tenero e soffice come zucchero filato, ma così… così insignificante ! Nessun batticuore, né brivido o formicolio. Nessun turbamento o fremito. Niente, se non un tenue moto dell’animo nei confronti di un’anima gentile e vicina che comunemente si definiva col termine di amicizia, pura e semplice. Solo quello ! Con Sanzo invece…. Aveva sempre provato un attaccamento particolare per quel giovane biondo e scontroso che un giorno di tanti anni prima era giunto a liberarlo dalla sua prigionia. Un legame speciale che si perdeva nei meandri del tempo, nel mistero del suo antico passato dimenticato. Un sentimento complicato ed ambiguo che si portava dentro da sempre. Qualcosa che era parte di lui da sempre. Forse era addirittura nato per esso e con esso ! Era amore ? Non affetto o gratitudine o altro ? Era sempre stato, solo e semplicemente, …… Amore ? Son Goku emise un gemito di autentica sofferenza prendendo atto di quella semplice e terribile verità. Gli pareva che il suo stesso cuore gli si sgretolasse nel petto in mille frammenti piccolissimi. Se era quello l’amore, considerò con un senso di ineluttabile rassegnazione, allora faceva davvero male ! - Ehi, ragazzo , ti vuoi divertire sul serio ? - La voce, roca e sgradevole di uno sconosciuto riportò il giovane dagli occhi dorati alla realtà. Sbatté le palpebre ed osservò il tipo grassoccio ed untuoso che gli stava sventolando davanti al naso dei biglietti per l’ingresso in un locale. - Costa poco ! E’ una vera oasi per i signori uomini ! Ci sono le donne più belle ed il divertimento più scatenato ! - Blaterava l’uomo col tono persuasivo da imbonitore, continuando ad assillarlo. Goku scosse la testa e nel tentativo di liberarsene fece un salto all’indietro, andando ad urtare qualcuno alle sue spalle. - Kuso ! Fa attenzione, accidenti ! - Il giovane demone si voltò verso il ragazzo dai capelli chiari, che aveva involontariamente fatto cadere per terra. - Scusami tanto. Non volevo. - Mormorò in tono contrito, aiutandolo a rialzarsi. Mentre questi si scuoteva la polvere di dosso, si rese conto di essere in una zona della città sconosciuta Un quartiere pieno di lanterne colorate e locali con insegne e locandine equivoche. Anche l’aria era cambiata, i suoi sensi sviluppati percepivano chiaramente un olezzo fastidioso, un misto di sudore, alcool ed altri odori strani che sapevano di decadenza e disfacimento. - Ehi, ti sei perso ?- Domandò il ragazzo da lui erroneamente spintonato, ben interpretando la sua espressione stranita. - Ehm… Credo di sì. - Fu costretto a confessare, con un certo imbarazzo, il giovane dagli occhi dorati. - Volevo ritornare alla Locanda di Shun-Li, ma non so come, mi sono ritrovato qui. - - Ah, sì. La conosco. Hai sbagliato al secondo incrocio, invece di andare dritto su questa via, avresti dovuto girare a destra. Cose che capitano quando si è forestieri. – Lo giustificò cortesemente l’altro. - Eh, già, suppongo sia così. Comunque, ti ringrazio per l’indicazione. - Fece un cenno di saluto sul punto di voltarsi ed andarsene da quello strano posto, quando la voce di quel giovane sconosciuto lo bloccò. - Ehi, non è ancora troppo presto per andarsene a dormire ?- Gli fece notare questi in tono forse un po’ troppo confidenziale. - Non è nemmeno mezzanotte e le notte è appena iniziata. Ho un appuntamento con degli amici in un locale qui vicino. Cosa ne diresti di unirti a noi ? Più siamo, più ci divertiremo. - - Mah, veramente…..- Goku considerò l’invito molto tentato. Non lo entusiasmava di certo la prospettiva di tornarsene nella sua stanza a rimuginare sulla sua situazione confusa e sui suoi inutili sentimenti nei confronti di qualcuno che non sarebbe mai stato capace di ricambiarli. Senza contare poi che sarebbe stato difficile prendere sonno e se anche ci fosse riuscito…. Rabbrividiva al solo pensiero di quali sogni potessero tormentarlo. No ! Meglio distrarsi tra la folla e disperdere i tristi pensieri nel rumore ! - Ok ! Per me va bene. - Il ragazzo in attesa sorrise e gli fece strada. Un altro bar, più piccolo e meno rumoroso, ma il brusio di sottofondo e l’aria satura di alcool e fumo colpiva i sensi e stringeva la gola in una morsa soffocante e sgradevole. Gli avventori erano tutti piuttosto alticci e l’atmosfera nell’insieme era stranamente torbida e pesante. Gli amici del ragazzo non erano ancora arrivati, perciò questi, per ingannare l’attesa, si sedette ad un tavolo un po’ appartato e scarsamente illuminato ed ordinò una bottiglia di saké, servendo da bere ad entrambi e facendo un allegro brindisi alle nuove amicizie. Si chiamava Soichi, aveva 22 aa e viveva alla giornata, gli raccontò allegramente, mentre continuava a riempire i loro bicchieri, colmandoli fino all’orlo. Goku studiò il suo nuovo conoscente leggermente stordito dall’alcool e dalle sue chiacchiere futili. Questi aveva capelli lisci e chiari, niente a che vedere con lo splendore luminoso di quelli di Sanzo, ma che gli incorniciavano gradevolmente il viso dai tratti regolari e simmetrici, era più alto di lui ed il suo sorriso gli dava un aspetto gioviale e rassicurante, tuttavia il suo sguardo lo metteva fortemente a disagio. C’era una luce strana negli occhi chiari del suo interlocutore che Goku non sapeva bene come interpretare, ma che gli dava un senso di allarme istintivo e primordiale. Quello sguardo aveva un che di….. di rapace ! Considerò confusamente il ragazzo dagli occhi dorati, mentre sentiva le palpebre farsi pesanti e la testa ciondolare di lato come se per il suo collo fosse diventata un peso eccessivo da sostenere. Cercare di tenere gli occhi aperti era uno sforzo insostenibile per lui. Sentiva le membra rilasciate e senza forza e lo stomaco bruciare e contorcersi per il troppo alcool ingerito. Un altro po’ e avrebbe finito per crollare svenuto li dove si trovava. - Ehi, stai bene ?- Quella domanda giunse ovattata, come da un tempo ed un luogo remoti. - Hai una faccia da fare spavento. Forse faresti meglio a stenderti un po’. Ho una camera al piano di sopra. - Una voce sconosciuta, proveniente da una distanza abissale, disse alcune parole, ma Goku non riuscì a coglierne appieno il significato. - Voglio… voglio tornare alla locanda.- Biascicò, dando voce al suo desiderio più profondo. La sua stessa voce gli risultò confusa ed estranea e la lingua pareva come annodata. - Voglio tornare… da Sanzo… Voglio…. Sanzo… - - Certo, certo ! Vieni che ti accompagno. – Una figura sfocata lo aiutò a rialzarsi, qualcuno gli circondò la vita, mentre il suo braccio veniva sollevato ed appoggiato su una schiena sconosciuta per sostenerlo, nell’intento di fargli mettere un piede dietro l’altro. Nello stato di semi-coscienza in cui si trovava Goku si lasciò guidare come un burattino a cui venivano tirati i fili. Ad un certo punto il black-out del suo cervello fu totale, estraniandolo dal tempo e dallo spazio in cui si trovava, riprese un minimo di coscienza solo quando avvertì una sensazione di morbidezza avvolgere le sue stanche membra. Un letto! Era disteso su un letto ! Il ragazzo pensò confusamente di essere riuscito a ritornare alla locanda nonostante tutto, però… L’istinto, quel intuito animalesco, che in lui era molto più sviluppato che nei normali esseri umani, gli disse che c’era qualcosa che non andava. L’odore ! Avvertiva uno strano e sgradevole odore che lo circondava e poi.. c’era qualcuno insieme a lui in quella stanza! Sì, percepiva un olezzo disgustoso, un misto di sudore ed eccitazione, farsi sempre più forte. Cercando di sfruttare al massimo i suoi sensi intontiti, il giovane demone distinse una sagoma nell’oscurità avvicinarsi al letto, poi sentì il calore della presenza di un corpo seminudo al suo fianco, qualcuno si distese sul materasso accanto a lui ed iniziò a sussurrargli nell’orecchio frasi di cui lui non capiva il significato, bassi mormorii che gli procurarono brividi di disgusto ed il voltastomaco. All’improvviso due labbra umidicce si posarono sulle sue, cercando di forzarle ad accettare un contatto più profondo, ed una mano impaziente gli strattonò la maglia, palpandogli l’addome, per poi insinuarsi al di sotto della cintura dei pantaloni fino ad arrivare al suo sesso, facendolo sentire violato e sporco. Il disgusto invase ogni singola cellula del suo corpo. La ripugnanza per quel approccio insieme all’incipiente voglia di dare di stomaco furono talmente violente da dargli la forza di reagire. -No ! – Sibilò ferocemente, staccando con rabbia quel corpo nauseabondo dal suo e, pur non essendo nel pieno delle proprie facoltà, diede uno spintone talmente violento a chi tentava di abusare di lui, da mandarlo a sbattere contro la parete opposta della camera. Era pur sempre Seiten Taisei Son Goku, dopotutto ! -Ehi, se non volevi, bastava dirlo. – Piagnucolò nell’oscurità una voce lamentosa ed impaurita, che riconobbe essere quella del suo presunto, nuovo amico, Soichi. Goku non si degnò nemmeno di rispondergli, con uno sforzo di pura volontà si rimise in piedi, poi si passò una mano sulla bocca come a voler cancellare il disgusto che ancora provava, e barcollando uscì dalla camera. La luce del corridoio gli ferì le pupille, disorientandolo. Annusando l’aria come un animale impazzito cercò la via d’uscita. Il tanfo di degrado di quel luogo lo investì pienamente, accentuando il maremoto che gli sconvolgeva lo stomaco, ma assieme ad esso percepì anche il sentore dell’aria fresca delle notte, che lo guidò all’esterno. Una volta fuori dalla costruzione le luci colorate, le voci e le sagome dei passanti vennero percepiti dai suoi sensi alterati come figure deformi ed ostili, mostri crudeli pronti ad aggredirlo. Simile ad un animale selvatico abbagliato dalla civiltà, il giovane eretico arrancò per la strada in stato di totale smarrimento, aveva ormai perso ogni lucidità e ragione, diventando puro, primitivo, ferino istinto. Fu quel impulso naturale a guidarlo. Fu ciò che era insito nella sua indole e natura a portarlo fino all’unica persona che avrebbe potuto aiutarlo. L’unico che poteva lenire il tormento che gli straziava l’animo. Spalancò con forza disperata la porta della sua camera. Una figura vestita di scuro si sollevò di scatto dal letto brandendo in pugno un arma lucente. - Mah.. Che accidenti ….!?? - Una voce irata risuonò chiara nel silenzio della notte e dei capelli dorati brillarono al pallido riverbero della luna che filtrava dalla finestra. Goku si diresse verso quello splendore, come se fosse un faro che guidava i naviganti al sicuro dalla tempesta più oscura. - Sanzo ! – Invocò quel nome, come se il solo pronunciarlo avesse la capacità di donargli la pace e le salvezza. - Sanzo…. Aiutami ! Io.. io sto male ! - Un gemito strozzato gli scaturì dalla gola, poi l’oscurità lo afferrò nelle sue spire ed il buio lo inghiottì, annullando la sua volontà e coscienza. Si ritrovò a fluttuare in un mare oscuro, privo di peso e consistenza, e sebbene le tenebre non gli fossero mai piaciute, queste erano calde ed avvolgenti, dolci e protettive, possedevano il calore di un corpo che lui conosceva bene ed erano intrise di un profumo che mai avrebbe potuto dimenticare. Erano piene di Sanzo ! Ed in un’oscurità del genere, per Goku, era bello perdersi e morire.
Continua….
ANGOLO PSYCO Il cervello dell’autrice non è in casa, pregasi lasciare messaggio alla segreteria telefonica, sarete richiamati non appena rientra in se (tra mille anni o giù di li, forse!) Bye-bye per ora !
Tu sei come il mare che culla le stelle…. Come la luce del sole mi accechi la mente Come la luce del sole mi accechi la mente ( BHO ! Non mi ricordo di chi è. )
DESPERATELY IN LOVE By Crazy
- Aiutami ! Io…. io sto male ! - Sanzo afferrò automaticamente tra le sue braccia quel giovane corpo che stava crollando davanti ai suoi occhi con la stessa irruenza e rovinosità di una slavina, rimanendo sgradevolmente colpito dal puzzo di alcool che da esso emanava. Ecco cosa si ricavava a trattare uno stupido moccioso da adulto ! Considerò tra se, fortemente irritato per il fatto di essere stato brutalmente strappato al suo giusto sonno, alle prime ore del mattino, da una stupida scimmia urlante in preda ai fumi dell’alcool. Per un attimo fu tentato di trascinare di peso il ragazzo in bagno, e ficcare quella sua stupida testa vuota nell’acqua gelida, fino a che non si fosse risvegliato o annegato (dipendeva da quanto tempo ci impiegava a riprendere i sensi!). Ed una volta che fosse stato sveglio, lo avrebbe sbattuto fuori dalla sua stanza a calci nel sedere ! Così avrebbe imparato una volta per tutte a non ubriacarsi come uno stupido ! Stava per mettere in atto il suo sadico proponimento, ma all’ultimo momento non ne fece nulla, in fondo, “mooolto” in fondo, nemmeno un bastardo come lui era tanto crudele da infierire su un moribondo. Senza contare poi che l’indomani ci avrebbero pensato i postumi della sbornia, assieme ad alcuni colpi ben assestati di harisen, a far pentire la stupida scimmia di aver anche solo toccato un goccio di saké in tutta la sua inutile vita. Il corpo di Goku era completamente abbandonato tra le sue braccia e cominciava a pesare, e forse fu per il fatto che lo avesse chiamato in tono tanto sofferente e disperato, oppure perché quello stupido gli stava rantolando sul collo come un animaletto ferito, o perché la sua espressione di solito stupidamente serena appariva così sconvolta e stremata…. Insomma, per tutta una serie di motivazioni ampiamente ragionevoli e giustificabili e per altre, cui non seppe trovare invece spiegazione alcuna, Sanzo sollevata la stupida scimmia tra le braccia, la distese sul letto dove fino a pochi minuti prima stava dormendo lui e la coprì con le coperte. Quello stupido animale emise una specie di sospiro, poi prese a russare sommessamente, mentre sul suo volto andava a dipingersi una espressione di così beata beatitudine da fargli venire voglia di sbattergli in testa l’harisen più volte. Per chissà quale miracolo resistette all’impulso, tutto ciò che fece fu di andare alla finestra, spalancarla, e sedersi sulla balaustra, una gamba a penzoloni sul pavimento, l’altra distesa sulla fredda superficie di pietra che componeva il vano della finestra, quasi fosse una poltrona, poi appoggiò la schiena alla parete dietro di lui e si accese una sigaretta. L’umidità della notte che penetrava attraverso la sua maglia nera ed i suoi jeans, non gli diede alcun fastidio, era fresca e corroborante, piacevole quasi, manteneva lucida la mente e schiariva le idee. Dormiva poco e male negli ultimi tempi, ed una volta che il suo sonno era stato disturbato, gli era praticamente impossibile riaddormentarsi. Il suo cervello, indipendentemente dalla sua volontà, pareva mettere in moto meccanismi inarrestabili e vorticosi che portavano alla luce ricordi e pensieri dolorosi, che risuonavano nella sua testa rumorosi e molesti quanto e più di mille stupide scimmie. Era molto vicino stavolta ! Sì, se lo sentiva nella pelle ! Era come un formicolio che gli scorreva sotto l’epidermide, attraverso tutte le terminazioni nervose per venire sparato nel cervello con la stessa forza di un proiettile. Così reale da fare quasi male fisicamente, quella sensazione gli invadeva le membra, sottoponendo il suo animo ad uno stato di perenne, angosciosa, frenetica aspettativa degli eventi futuri. Lo scopo di una vita, ciò che ormai perseguiva da più di 10 aa…. Era vicino! Maledettamente vicino ! Dopo la morte del suo maestro aveva abbandonato il tempio animato da un'unica motivazione, dall’unica ragione che lo spingeva, nonostante tutto, a rimanere in vita. Per ben 4 aa aveva attraversato infiniti inferni fatti di orrore, solitudine e sangue, che avevano indelebilmente mutato il suo animo e spento il fulgore del suo spirito. Ma la sua ricerca era risultata furiosamente, violentemente e rabbiosamente inutile. Non aveva mai trovato alcuna traccia del sutra rubato a Komyo Sanzo la tragica notte che era stato brutalmente trucidato dinanzi ai suoi occhi, né aveva mai scoperto chi fosse il mandante di quel furto e conseguentemente dell’assassinio del suo maestro. Non aveva ottenuto niente in quei 4 aa, se non rischiare di perdere quel poco che gli rimaneva della sua anima e del suo spirito. Era stato più volte sul punto di perdere totalmente se stesso, di naufragare in un mare oscuro e tenebroso fatto di impotenza, frustrazione, rabbia ed autolesionismo, senza riuscire ad ottenere alcunché. Solo per quello infine si era visto costretto a rivolgersi ai Sanbutsushin di Choan. E solamente per quello aveva poi accettato di assumersi tutti quei noiosi doveri che il titolo di Sanzo gli imponeva. Per dare a se stesso una specie di tregua, per ricaricarsi nel corpo e nello spirito, stremati dalla lunga infruttuosa ricerca. Momentaneamente sconfitto, ma non vinto ! Fino a che…. Quel viaggio ! “Per ciò che tu cerchi….. va verso ovest !” Così gli avevano detto all’inizio di quel viaggio ! Glielo aveva comunicato addirittura quella vecchia befana di Kanzeon Bosatsu, attraverso i Sanbutsushin…. Ad ovest… nel Tenjiku…. Al Castello di Hoto. Dopo quasi un anno da quando era iniziata quella specie di ridicola scampagnata, ora, finalmente, ne aveva la certezza assoluta! Era sicuro che ad ovest avrebbe ritrovato il sutra rubato. Ed assieme al sutra….sì, anche quel folle, bastardo sanguinario, che aveva macchinato tutta l’ assurda, tragica, pantomima. Il sadico burattinaio che da anni tirava macabri fili di sangue e terrore da dietro le quinte della sua soverchiante follia. E non era escluso nemmeno che quel qualcuno potesse essere una persona che lui aveva già conosciuto, un personaggio che faceva parte del passato del suo maestro. Chi lo sa.. Ma chiunque egli fosse, per lui era una cosa sola…. Il bastardo responsabile dell’ assassinio del suo maestro ! Sì, c’era vicino, molto vicino finalmente ! Vicino alla verità…Vicino alla realizzazione dello scopo di una vita… Vicino alla sua vendetta ! Potevano mandargli contro eserciti di demoni o di divinità, non si sarebbe fermato, né arreso stavolta ! Avrebbe continuato per la strada che si era scelto fino a quando avesse avuto in corpo un solo misero anelito di vita. Lo aveva giurato 10 aa prima su quanto di più prezioso avesse mai avuto. Lo aveva giurato sul corpo senza vita di Komyo Sanzo Hoshi, suo padre ! Niente gli avrebbe impedito di prendersi la sua vendetta. Niente e nessuno ! Avrebbe sacrificato tutto ciò che gli rimaneva pur di raggiungere il suo scopo. Avrebbe immolato tutto e tutti a quella causa ! A quel pensiero il suo sguardo scivolò, involontariamente ed inconsciamente, sulla figura rannicchiata in posizione fetale nel suo letto. Tutto e tutti…. In quei giorni aveva veduto Goku fare di tutto per evitarlo, quasi che lui avesse improvvisamente contratto una malattia contagiosa ripugnante. Lo aveva sentito distaccarsi, emotivamente e fisicamente, come se il ragazzo avesse finalmente deciso di rescindere quello scomodo e vincolante cordone ombelicale, che lo rendeva dipendente da lui e che gli impediva di crescere. Lo aveva visto divenire più cosciente di sé, in un certo qual modo più adulto. E si era sentito…… Già, come si era sentito ? Abbandonato ? Tradito ? Ferito ? Infinitamente ed inequivocabilmente solo ? Forse.. Ma si era sentito soprattutto sollevato ! Sollevato di non dover udire più il suo petulante richiamo. Sollevato di non dover sopportare la sua continua, rumorosa ed invadente compagnia. Sollevato di non dover ascoltare le sue stupide richieste o domande. Egoisticamente sollevato di non essere per la scimmia la persona più importante della sua stupida vita, o ……. della sua inutile morte. Era consapevole di quel lato oscuro profondamente radicato in lui, ne conosceva il terribile potere distruttivo, e sapeva che poteva arrivare sino al limite estremo pur di ottenere i suoi scopi. Sì, sarebbe arrivato a sacrificare anche la sua stupida scimmia pur di raggiungere i suoi obbiettivi. E non voleva ! Non lo desiderava affatto ! E non perché gli importasse qualcosa di quello stupido, sia ben inteso ! Ma semplicemente per se stesso ! Perché il sangue che già macchiava le sue mani colpevoli e la sua anima impura era talmente denso e copioso che nemmeno il più violento degli acquazzoni sarebbe riuscito a lavarlo via ormai. Non voleva che nessun altro si sacrificasse per lui. Mai più ! Quella ennesima colpa avrebbe finito per distruggerlo del tutto ! Perché….. perché…. Sì, accidenti, perché quello stupido animale era l’unico che riuscisse ad insinuarsi nella spessa corazza di gelo e tenebre che gli attanagliava l’anima ! Era il suo unico punto debole, maledizione ! E lui odiava sentirsi vulnerabile nei confronti di qualcuno ! Aveva fatto di tutto per tenerlo a distanza, scacciandolo, picchiandolo ed insultandolo anche crudelmente delle volte, ma quello stupido lo aveva sempre ricambiato dimostrandogli un attaccamento pari a quello di un di un cane fedele. Stupida, stupidissima creatura! Non avrebbe mai dovuto prenderlo con se ! Goku gli ricordava, dolorosamente, che un tempo anche il suo spirito era stato fulgido ed innocente. Gli faceva sentire nostalgia della sua anima. Lo costringeva a rammentare che, prima di naufragare nel mare della colpa e del dolore, anche lui aveva posseduto un cuore. Un cuore capace di amare e che desiderava essere amato. E Genjo Sanzo Hoshi non poteva permettersi di avere un cuore. Non poteva e non voleva amare ! Gli unici sentimenti che poteva concedersi erano, l’indifferenza, l’arroganza, la rabbia e l’odio ! Indifferenza per quegli insulsi, inutili, esseri umani che chiedevano l’aiuto di uno come lui per la loro redenzione e salvezza. Rabbia per tutti quei fottuti demoni che infuriavano impazziti nel mondo, auspicando la rinascita di un regno fatto di terrore e sangue, sotto il dominio del più spregevole essere sanguinario di tutti i tempi: Gyumao. Arroganza e disgusto per quelle ipocrite, false, divinità celesti, che avevano chiesto proprio a lui, che non credeva in niente se non in se stesso, di riportare l’armonia e la pace sulla terra. Ed infine odio, feroce e divorante, nei confronti di Genjo Sanzo, il debole, patetico, essere che non era riuscito a proteggere ciò che di più prezioso possedeva al mondo. Non era un giustiziere di demoni, né un santo latore di grazia e misericordia divine ! Non era il fottuto salvatore di nessun fottuto mondo, lui ! No, ciò che faceva ed aveva sempre fatto era solo dare la morte a chiunque, anche a quelli che gli volevano bene. Tutto in relazione ai propri interessi ed alla propria vendetta ! Per questo aveva provato soprattutto sollievo nel vedere la scimmia allontanarsi da lui. Il ragazzo era diventato abbastanza adulto da cavarsela da solo. Aveva pensato, dandosi una sorta di giustificazione un po’ nostalgica ed egoistica, per sollevarsi da quella che aveva sempre considerata una fastidiosa responsabilità. Goku non aveva più bisogno di lui per sopravvivere ( se mai ne aveva davvero avuto !) Presto, visto il modo in cui lo trattava, la scimmia lo avrebbe mandato al diavolo e se ne sarebbe andato per la propria strada, con quel suo stupido, ingenuo, infantile entusiasmo per ogni cosa, con quella sua rumorosa gioia di vivere, quel suo cuore tanto altruista e generoso da poter rivaleggiare solo con il suo immenso appetito. Sì, la stupida scimmia avrebbe abbandonato il suo gelido, scorbutico, padrone, e forse quel giorno avrebbe incontrato qualcuno di veramente importante. Qualcuno che, a dispetto di ciò che lui era, cioè un essere eretico nato dalla aurea della terra, avrebbe visto solo la sua anima pura, il suo spirito fulgido, i suoi meravigliosi occhi dorati, e lo avrebbe amato come si meritava di essere amato. Qualcuno che sarebbe diventato per Goku il suo unico e vero sole. Non poteva tenerlo ancora con se ! Anche se quello stupido……. “Ti prego Sanzo, aiutami !” Genjo Sanzo strinse impercettibilmente le labbra, mentre i suoi occhi viola si perdevano nella luminosità dei primi raggi del caldo astro sorgente, che allontanava le tenebre della notte e faceva impallidire la luna e le stelle. Dall’umidità dell’aria e dalla fitta nebbiolina che avvolgeva le cime degli alberi ed i tetti delle case, si preannunciava l’inizio di un’altra torrida giornata di viaggio, considerò con distacco, ma indipendentemente dal calore intenso che vi fosse stato all’esterno, sapeva bene che niente sarebbe riuscito a disciogliere quella landa desolata di ghiacci imperituri che da tempo immemore persisteva dentro di lui.
Goku riemerse dal suo stato di profondo torpore con estrema lentezza. Il ronzio che gli riempiva le orecchie, il martellare ritmico nella sua testa ed il disgustoso sapore acido che gli impastava la bocca, gli dissero che era ancora vivo, cosa di cui non era del tutto sicuro, visto che il suo corpo sembrava costituito da una massa gelatinosa e tremolante e non riusciva a sollevare le palpebre. Poi lo sentì ! L’odore che aveva pervaso tutti i suoi sogni, era ancora li, forte e penetrante come mai. Quel miscuglio odoroso di tabacco, erba bagnata ed essenze di bosco, il buon profumo di Sanzo ! Con un certo sforzo e sofferenza provò a puntarsi su un gomito ed aprire gli occhi. Per un istante la cruda luce del sole nascente, proveniente dalla finestra davanti a lui, lo stordì nuovamente, colpendogli le pupille e penetrandogli nel cervello come una lama sottile. Il giovane socchiuse le palpebre e cercò di abituarsi a quella fastidiosa luminosità, quindi lo vide ! La sagoma elegante e slanciata di Sanzo si stagliava controluce nel vano della finestra, i piedi nudi, una gamba mollemente penzolante sul pavimento, l’altra ripiegata sulla balaustra che lo accoglieva come un trono, il braccio appoggiato sul ginocchio teneva l’eterna sigaretta accesa tra le dita, l’altro gli sorreggeva il mento appuntito. I meravigliosi fili dorati dei suoi capelli emanavano un bagliore ed una lucentezza tali da rivaleggiare con i raggi del sole stesso ed i profondi occhi viola erano persi nel nulla, ma a differenza del solito la luce che gli illuminava le iridi purpuree non era dura e fredda come l’ametista, ma morbida e vellutata come i petali di una viola, mentre la piega piena e sensuale delle labbra, solitamente rigida, era atteggiata in un espressione malinconica e stranamente vulnerabile. Era così bello da fare male al cuore ! Così abbagliante da accecargli la mente ! Così perfetto nella sua sublime imperfezione, che Goku sentì chiaramente che…. Sì, sentì, dolorosamente ed ineluttabilmente, che se gli fosse stato concesso un solo istante di vita era così che avrebbe voluto trascorrerlo ! Con l’immagine di Sanzo negli occhi e nel cuore ! In quel momento comprese anche che ciò che provava per lui era talmente grande e forte che sarebbe stato riduttivo persino definirlo…. Amore ! Adorava Sanzo ! Lo amava di un amore ardente, assoluto e totale, che era insieme estasi e pena ! Fu quella consapevolezza, più dolorosa del tremendo martellare nella sua testa a fargli emettere un gemito di pura agonia e sgomento, ottenendo di attirare l’ attenzione di quel sole accecante su di se. - Sei sveglio. - Uno sguardo viola della solita, rinnovata, freddezza si posò sul giovane dagli occhi dorati, riducendolo allo stato di un moccioso ritardato e balbuziente. - Sa..Sanzo ! - Balbettò istupidito, rendendosi conto finalmente di non trovarsi dentro ad un sogno, ma di essere veramente nella stanza e nel letto del bonzo. Come aveva fatto ad arrivare li ? - Come…? Che cosa è successo ? – Domandò confuso, passandosi la lingua sulle labbra secche. - Cosa ho fatto ? Perché mi trovo qui ? – Paventava la risposta che avrebbe ricevuto. E se avesse detto o fatto qualcosa di tremendamente pericoloso ed imbarazzante come palesare i suoi veri sentimenti ? - Tzé ! E’ successo che ti sei ubriacato, razza di stupido animale! - Sanzo schioccò le labbra con fare disgustato. - Stanotte sei entrato nella mia camera urlando come un ossesso e poi sei crollato svenuto sul mio letto ! Non ti ho sbattuto fuori a calci solo perché poi avrei dovuto riportarti di peso nella tua stanza. E comunque le tue urla mi avevano fatto passare il sonno. - Goku tirò un sospiro di sollievo e tentò di mettersi seduto. Quel movimento scatenò una fitta lancinante nella testa ed una specie di terremoto nello stomaco. Ricordi vaghi e nebulosi della sera precedente gli affollarono la mente. Il bar dove era andato assieme ad i suoi amici…. Il salvataggio della dolce Kaeru… il suo timido bacio e poi…. E poi… un altro locale, una voce falsamente amichevole, l’olezzo nauseabondo di Koichi, il suo approccio disgustoso….. A quel ricordo le sue viscere parvero rivoltarsi e ribaltarsi per la nausea. - Mi… mi dispiace, Sanzo. Io… io non volevo esagerare con l’alcool ! Non l’ho fatto coscientemente. – Si giustificò a voce molto bassa, quasi parlasse a se stesso. - Mi annoiavo a guardare Hakkai e Gojyo giocare a carte. Sono uscito per una passeggiata… e mi sono ritrovato in una zona che non conoscevo, piena di luci e colori e gente. Sembrava un posto divertente, ma l’odore… - Esitò un attimo non sapendo come descrivere le sensazioni evocate dalle sue percezioni olfattive, poi continuò in tono incerto. – L’odore era cattivo, ecco! Un ragazzo mi ha indicato la strada e poi mi ha invitato a bere qualcosa con lui ed altri suoi amici. Ma non arrivava nessuno e lui per passare il tempo ha iniziato a chiacchierare, a versare da bere e chiacchierare, ancora ed ancora, fino a stordirmi. Alla fine non capivo più nulla, non riuscivo a stare sveglio, stavo male. Credo di aver chiesto a quel tizio di aiutarmi a ritornare qui, non ne sono sicuro. So solo che mi sono ritrovato in una camera buia e quel bastardo ha cercato…. Ha tentato di…. - Il ragazzo si interruppe, sentendo che il suo stomaco non era in grado di sopportare altro, minuscole goccioline di sudore freddo gli imperlavano la fronte ed il materasso si era trasformato in una specie di zattera che ondeggiava paurosamente tra i flutti. - Ma allora sei davvero stupido ! - La reazione di Sanzo fu una specie di ruggito furibondo che trapanava i timpani e rimbombava dolorosamente nelle anticamere cervello. - Quante volte ti ho ripetuto di non dare troppa confidenza agli sconosciuti ! Razza di idiota ! Possibile che tu non ti renda conto mai di nulla ? Quel tizio poteva farti di tutto ! Possibile che non ti sia reso conto del pericolo che correvi, stupida sottospecie di microcefalo a due zampe ? - - Non avevo capito… non credevo che…. Sembrava così innocuo ! – Si giustificò Goku, portandosi una mano alla testa che scoppiava. Adesso anziché ondeggiare tra le onde, gli pareva di essere nel bel mezzo di una tempesta furiosa che lo sbatteva da una parte all’altra della stanza. - Hai ragione, sono stato davvero stupido ! Ma, ti prego, non urlare, mi sento così male ! - Pigolò petulante. - E’ quello che ti meriti, pezzo di idiota! – Ribadì il bonzo impietosamente. - E se non bastasse la sbornia che ti ritrovi, sta sicuro che ci penserò io a farti pentire di essere nato, stupida scimmia ! – - Sanzo…. – Goku si sentì improvvisamente impallidire. Non riusciva a mettere bene a fuoco le immagini e quella marea tumultuosa che si agitava nel suo stomaco stava per sopraffarlo. - Sto….. sto per vomitare… - - Non osare ! Altrimenti ti ammazzo ! – Sbraitò l’altro, ma nonostante quella minaccia lo accompagnò velocemente in bagno, sorreggendolo e tenendogli la fronte, mentre lui dava miseramente e vergognosamente di stomaco. - Va meglio ? - Il ragazzo annuì silenziosamente, anche se in realtà si sentiva morire e non solo per gli effetti della sbronza ed il conseguente imbarazzo, ma anche per la vampa di calore che stava impadronendosi del suo corpo in reazione alla stretta vicinanza di Sanzo. - Scimmia, quel bastardo…. - La voce di solito ferma e sicura del bonzo ebbe una impercettibile esitazione. - Quel tipo ti ha fatto del male ? – Il giovane dagli occhi dorati dapprima non comprese il vero significato di quella domanda, sia per la propria ingenuità, sia perchè quella oscura profondità purpurea che erano gli occhi del suo interlocutore, gli toglieva il fiato e la ragione, poi capì ed arrossì violentemente. - No ! No ! Quando ha iniziato a toccarmi…beh, mi ha talmente disgustato che mi sono ripreso. L’ ho spinto via così violentemente da spiaccicarlo contro il muro. Spero di aver dato a quello schifoso maniaco una lezione che non dimenticherà ! Per un attimo Goku si era illuso di cogliere una certa preoccupazione e poi sollievo in Sanzo, ma quando il bonzo si allontanò dal lui, volgendogli le spalle e parlandogli in tono freddo ed indifferente, il calore che aveva provato a quella effimera sensazione fu sostituito da un vuoto lacerante e doloroso. - Lavati la faccia ! Fai ribrezzo ! - Obbedì mortificato. L’acqua fresca gli diede un poco di sollievo dal punto di vista fisico, ma per il suo stato emotivo…. Beh, per quello non c’era alcun rimedio, purtroppo ! Sanzo nel frattempo si era nuovamente posizionato davanti alla finestra e stava fumando, lo sguardo cupo ed assente rivolto all’esterno. La scimmia fissò la sua schiena rigida e severa, avvolta nella solita maglia nera aderente, desiderando solo di potersi avvicinare a lui, cingergli la vita in un abbraccio e posare la guancia su quei muscoli solidi in cerca di perdono e conforto, ma sapeva di non poterlo fare, avrebbe palesato i suoi veri sentimenti con il solo risultato di essere respinto e disprezzato dal suo sole. - Mi dispiace, Sanzo. – Mormorò in tono contrito, tentando di salvare il salvabile. - Perdonami se ti creo sempre tanti fastidi. Prometto che cercherò di stare più attento in futuro. - Il giovane biondo non diede segno di avere udito le sue scuse, solo le delicate volute di fumo che si alzavano dalla sigaretta che teneva tra le labbra, lo distinguevano da una fredda ed immota statua di marmo. - Vattene ! - Sibilò infine in tono glaciale. - Ne ho abbastanza di te e della tua stupida faccia ! - Goku sussultò come se lo avesse colpito, e di certo un vero dolore fisico gli avrebbe fatto meno male di quelle parole, dette in tono di sferzante disprezzo. Con la lentezza, causatagli dalla pesantezza delle membra e del cuore, il ragazzo dagli occhi dorati lasciò la camera, per dirigersi nella propria. Avrebbe dovuto essere abituato a quel trattamento ormai, considerò gettandosi sul letto, gli occhi spalancati su un soffitto che in realtà non vedeva. Già, dopo tanti anni avrebbe dovuto, ma quella nuova consapevolezza di se e dei propri sentimenti lo rendeva particolarmente fragile e vulnerabile alla freddezza ed agli insulti di Sanzo. L’amore che gli esplodeva dentro lo riempiva, lo infiammava, era la sua stessa ragione e scopo di essere, ma lo faceva soffrire terribilmente anche ! Eppure…. Eppure preferiva mille e mille volte soffrire e morire per e con Sanzo, piuttosto che vivere una vita felice e serena senza di lui !
Continua…
ANGOLO PSYCO AAARGH ! Altro che amore ! Questo è masochismo allo stato puro ! Ma forse l’amore è anche un po’ masochista, VEROOO ? Bah ! Che ci posso fare ? Io Goku lo vedo così, adorabile, dolcissimo ed un po’ masochista. Mentre Sanzuccio mio bello è il classico “bello e maledetto” che ti fa dannare l’anima, ma che nonostante tutto vale la pena di conquistare perché nel profondo (molto nel profondo!) è capace di sentimenti intensi e duraturi! E’ solo il mio punto di vista naturalmente, ognuno è libero di pensarla come crede, ma come si dice: meglio non contraddire mai un pazzo ! Bye-bye!
Domani un altro giorno arriverà …. Domani un altro giorno arriverà … Domani è un altro giorno ! ( “Un senso” by V. Rossi )
DESPERATELY IN LOVE By Crazy
Gojyo allungò le braccia dietro la testa, nel tentativo di stiracchiare i muscoli anchilosati e la schiena irrigidita da troppe ore di viaggio, trascorse sul retro di jeep, seduto su di uno scomodo sedile posteriore (già, perché quello anteriore, sicuramente più comodo, era di proprietà esclusiva di quel egoista di un bonzo corrotto ! ). Quel movimento comunque gli diede un minimo di sollievo. Sbuffò una nuvola di fumo della sigaretta che sempre più spesso sentiva la necessità di tenere tra le labbra per scaricare il nervosismo di quei giorni, perdendosi nell’ azzurro intenso del cielo sopra la sua testa. Come al solito era una giornata torrida. Il sole brillava alto, sprigionando un calore cocente, lo stesso calore che sembrava emanare dal paesaggio desertico e dalle rocce che costituivano il monotono paesaggio da molte ore ormai. L’unico sollievo era dato dall’aria artificiale, creata dalla velocità della corsa di jeep, ma nel primo pomeriggio anche quella era divenuta insopportabilmente afosa ed opprimente, tanto da togliere il respiro. Il mezzo demone dagli occhi e dai capelli di fiamma aspirò una profonda boccata di fumo, pensando che se non fosse morto per il caldo, ci avrebbe pensato la noia ad ucciderlo ! Accidenti ! Si stava proprio annoiando ! C’era troppo silenzio su quella jeep quel giorno ! In genere quando non sapeva come ammazzare il tempo, si divertiva a stuzzicare la stupida scimmia, facendolo arrabbiare e dando così inizio ad uno dei loro movimentati litigi che si concludevano inevitabilmente con la violenta reazione del bonzo psicopatico ed il successivo mal di testa causato dai suoi colpi di harisen sulle loro zucche. Ma proprio quel giorno la scimmia era caduto in stato comatoso non appena si era seduto sul sedile al suo fianco, ed ancora dormiva con la testa che gli ciondolava sul torace ad ogni scossone ed un filino di bava che scivolava giù da un angolo della bocca! Che schifo ! In altre circostanze, Gojyo non si sarebbe fatto alcun scrupolo a tirare un pugno su quella testolina vuota ed insultarlo, tanta era la noia che provava, ma visto come se l’era presa la scimmia la volta precedente, aveva poi pensato non fosse il caso. Senza contare che, osservandolo attentamente, aveva notato che quello stupido aveva davvero un aspetto da far spavento. La faccia pallida e tirata, profonde occhiaie sotto le palpebre ed una espressione affatto serena, anzi sofferente e disturbata persino nel sonno, gli alteravano il volto ancora infantile. Tutto questo aveva portato il mezzo demone ad un unica semplicissima conclusione, cioè che quello stupido moccioso fosse sotto gli effetti di una sbornia colossale. Chissà che accidenti aveva combinato la sera prima ! Soffiò un’altra nuvola di fumo, reprimendo a stento la tentazione di scuoterlo per fargli confessare ogni cosa. Aveva notato infatti il coraggioso salvataggio della graziosa cameriera la notte precedente e quando la scimmia era andato ad avvertirli che non sarebbe rientrato alla locanda assieme a loro, e poi lo aveva veduto uscire con la suddetta ragazza, aveva a stento represso un sorriso carico di malizia. Il moccioso stava davvero crescendo, allora ! Aveva pensato tra se e se, ed era stato contento che almeno uno di loro avesse rimorchiato una donna, visto che a giudicare dall’andazzo della serata, non solo gli si prospettava una sonora sconfitta al gioco (maledetta fortuna di Hakkai !), ma anche una nottata in bianco, data la scarsità di materiale appetibile li attorno ! Anche il suo amico dagli occhi verdi era parso felice del successo della scimmia, ma in lui aveva percepito anche una certa ansia mista a preoccupazione nei confronti del ragazzo, che in tutta onestà Gojyo non riusciva a comprendere. Certo la scimmia era stato molto teso e nervoso negli ultimi giorni ed anche lui aveva notato alcuni cambiamenti sia nel carattere che nei modi del moccioso. Vivendo 24 h su 24 gomito a gomito con una persona era inevitabile non rendersi conto di certe cose, ma aveva attribuito quelle stranezze allo stress ed alla fatica a cui erano quotidianamente sottoposti. Non credeva che il fatto che la scimmia iniziasse a frequentare, finalmente, le ragazze dovesse essere fonte di ulteriore stress o preoccupazioni. Anche perché, conoscendo sia la scimmia che le donne (e di donne, modestamente, lui se ne intendeva davvero !). Non credeva che i due mocciosi sarebbero arrivati oltre un timido sfiorarsi di mani ed un casto bacio. La scimmia era un vero imbranato ! E la ragazza…. Beh, Gojyo riconosceva una timida verginella lontano un miglio, e la brunetta apparteneva indubbiamente ad entrambe le categorie ! No ! Sicuramente le preoccupazioni di Hakkai nascevano da ben altre cause. Forse il suo perspicace amico dagli occhi verdi aveva intuito ben altri motivi, oltre quelli sopra citati, riguardo lo strano comportamento di Goku in quei giorni! Considerò improvvisamente il kappa avendo un specie di illuminazione. Forse Hakkai era a conoscenza di un qualche oscuro segreto, di cui non aveva ritenuto opportuno metterlo a parte. A quella conclusione il mezzo-demone si scoprì enormemente seccato per essere stato escluso. Già, ne era certo ormai, la stupida scimmia doveva avere davvero qualche problema ! Per quello aveva iniziato a comportarsi stranamente. E forse ciò che lo angustiava era tanto pesante per lui da averlo portato a sbronzarsi di brutto la notte prima ! Quella idea non gli piacque per nulla. Vedere il ragazzo ridursi ad una specie di ubriacone, pronto ad affogare i propri tormenti interiori nel collo di una bottiglia, era l’ultima cosa al mondo a cui avrebbe voluto assistere ! Gli faceva troppo male ! Gli ricordava troppo se stesso ed il modo in cui, un tempo, aveva tentato di annegare i propri ricordi in un bicchiere di alcool ! Almeno fino a che non aveva capito che era del tutto inutile sfuggire ai proprio demoni, perché questi lo avrebbero inseguito sempre. E lui li avrebbe rivisti ogni maledetta mattina, dentro uno specchio sbrecciato, riflessi nei suoi occhi scarlatti e nei suoi capelli dello stesso colore del sangue ! Non si poteva sfuggire al proprio passato, si poteva solo affrontarlo ed accettarlo per quello che era. Ci erano voluti ben 22 aa di fughe e l’incontro con Hakkai prima e con il bonzo corrotto e la stupida scimmia dopo, per riuscire a comprendere quella amara verità. Sperava ardentemente che Goku non dovesse passare attraverso il suo stesso inferno per capirlo ! Ogni volta che guardava la scimmia, Gojyo rivedeva in un certo qual modo se stesso, il ragazzo che era stato un tempo. Avevano molti punti in comune in fondo ! Essendo il frutto di un legame proibito tra un essere umano ed un demone, capiva meglio di chiunque altro il senso di emarginazione che doveva provare un essere eretico nato dalla roccia, una creatura odiata ed invisa dalla così detta gente perbene ! Sì, comprendeva bene il senso di alienazione, la solitudine ed il disperato bisogno di affetto che provava Goku, perché erano gli stessi sentimenti che aveva sentito lui da bambino. Era stato un moccioso arrogante ed impertinente pronto a fare a botte con tutti quelli che lo deridevano e disprezzavano. Un ragazzino attaccato alle braghe del proprio fratello maggiore, un fratellastro con cui litigava e si azzuffava spesso, ma da cui veniva difeso ed accudito con affetto. Un bambino desideroso solo dell’amore di una madre, che, ogni qual volta posava il suo sguardo su di lui, versava fiumi di lacrime, straziandogli l’anima. Sua madre piangeva sempre quando lo guardava ! Piangeva perché in lui rivedeva la fisionomia dell’uomo che amava assieme all’ombra di una donna a lei sconosciuta. Il figlio della colpa e del tradimento, questo lui era ! Pur di non vedere quelle lacrime avrebbe preferito non essere mai nato. Sarebbe stato contento di morire, se ciò avesse fermato quel effluvio incontenibile di pena e sofferenza che sgorgava copioso, attraverso gli occhi, direttamente dall’anima della sua matrigna. Ma era stata lei a perire invece. Uccisa per mano del suo fratellastro, Doku, quando resa folle dal dolore aveva tentato di eliminare il frutto del tradimento del suo uomo, un tabù che non sarebbe mai dovuto essere violato. Ed il suo desiderio di essere amato era naufragato in un mare di lacrime e sangue. Il peccato di esistere…. Questa era la sua colpa più grande, una pena che lo aveva portato a desiderare di essere morto al posto della matrigna. Ci erano voluti parecchi anni di tormento e l’incontro con tre assurdi personaggi per ritrovare l’orgoglio di essere vivo. Un giovane bruno dagli occhi verdi, il sorriso gentile e l’anima infranta, che gli aveva chiesto di essere ucciso e che invece lui aveva salvato… Un bonzo corrotto, con capelli del colore del sole, freddi occhi suadenti ed un carattere psicopatico e violento…. Una stupida scimmia con grandi, puri, occhi dorati ed un cervello leggero come una piuma… Già, c’erano voluti questi 3 assurdi personaggi per salvarlo da se stesso. I suoi 3 compagni di viaggio….. Un strano legame fatale intrecciato col filo rosso del sangue, quello stesso sangue che suo fratello Doku aveva versato per salvarlo. Suo fratello…. Non voleva vedere la stupida scimmia distruggersi per colpe presunte o reali ! Qualsiasi problema avesse avuto Goku, lui avrebbe fatto di tutto per aiutarlo ! Perché ? Semplicemente perché intimamente considerava quello stupido moccioso come un fratellino minore da proteggere e tormentare. Così lo aveva sempre considerato ! E non avrebbe potuto abbandonarlo a se stesso, più di quanto avrebbe potuto mai fare col suo vero fratello Doku. Si trattava solo di scoprire quale fosse il problema. Ma per quello sarebbe bastato fare due chiacchiere con Hakkai. Sì, ne avrebbe discusso al più presto con il suo perspicace amico, decise risoluto. In quel momento una brusca frenata lo sbalzò in avanti, mandandolo a sbattere con la faccia contro la spalliera del sedile anteriore di jeep, distraendolo dai suoi propositi. - Ehi, Hakkai, ma si può sapere che ti è preso ? Cos’è un gatto nero ti ha attraversato la strada nel bel mezzo del nulla ? – Si lamentò acidamente, massaggiandosi il naso ammaccato dalla botta. - Eh.. eh … Scusa Gojyo, ma abbiamo ospiti ! – Il mezzo demone sollevò gli occhi scarlatti e vide davanti a loro la causa di quella violenta impennata. Demoni ! Una moltitudine immensa di youkai armati fino ai denti ed assetati di sangue, il loro ! - Accidenti ! E questo cos’è, un tour di comitive turistiche guidate al gruppo del venerabile Sanzo ? – Sbuffò ironicamente. - E’ più probabile che siamo di fronte ad una specie di offerta speciale ! Sai, del tipo, paghi uno prendi 4 ! – Rispose con il solito imperturbabile sorriso il suo amico dagli occhi verdi. - Ad occhio e croce dovrebbero toccarne 20 a testa. – Annunciò Sanzo senza scomporsi. – Forza, togliamo di mezzo questi scocciatori ! - Il bonzo impugnò l’inseparabile S & W e scese dal mezzo, seguito a ruota da Hakkai, Gojyo diede una energica scrollata alla stupida scimmia, che era ancora nel mondo dei sogni. - Sveglia, scimmia ! – Gli urlò nelle orecchie. – Abbiamo visite ! - - Eh ? Ah ? Quali visite ? – Domandò quello stupido, sbadigliando rumorosamente. Il kappa lo afferrò per i capelli e gli sollevò la testa in direzione dei loro innumerevoli nemici. - “Quel” tipo di visite. – Specificò brusco. – Dai scimmia, datti una mossa ! - Il copione sembrò lo stesso dei giorni precedenti. Hakkai lanciava il suo KI, Sanzo sparava con la sua M10, Goku combatteva con il suo bastone rosso e Gojyo faceva volteggiare con maestria e perizia la lama della sua shakujyo, mentre i cattivi da parte loro erano cosi imbecilli e cortesi da morire senza creare loro troppe difficoltà. Poi all’improvviso la situazione precipitò ! Il mezzo sangue dagli occhi scarlatti sollevò di scatto la testa, percependo un aura demoniaca di forza immane ! Si guardò velocemente attorno ed attraverso la folta muraglia di nemici che lo circondava, ne individuò la fonte nelle sembianze di uno youkai alto e massiccio che si stava avvicinando a Sanzo. - Hakkai ! – Urlò alla volta dell’ amico, poco distante, in tono fortemente allarmato. Questi lanciò la sua onda spirituale, spazzando via gli avversari che gli sbarravano la strada, e con un agile salto gli si affiancò. - Sì, l’ho sentita anch’io. – Confermò polverizzando due aggressori che gli si erano parati davanti. – Emana un’energia demoniaca talmente potente da essere perfettamente percepibile anche da qui ! E non ha ancora fatto nulla ! - - Ma come è possibile ? – Gojyo falciò di netto un demone particolarmente stupido che aveva tentato di saltargli addosso. - E’ così forte che dovevamo individuarlo subito. Ed invece non ho sentito nulla fino a quando non si è trovato a pochi passi dal bonzo. – Hakkai tentò di esaminare la questione, ma era maledettamente difficile difendersi dagli attacchi ed al tempo stesso concentrarsi sullo strano demone. - Gojyo ! – Chiamò in tono urgente. Quest’ultimo comprese al volo e, posizionandosi spalla contro spalla dell’amico, fece volteggiare la catena della sua arma attorno a loro, creando un vortice affilato e letale che li difendeva dagli assalti esterni. Il ragazzo dagli occhi di smeraldo poté, quindi, impegnare tutte le proprie facoltà mentali ed intellettive su quel nuovo, temibile, avversario. Il potentissimo demone e Sanzo si stavano affrontando adesso. Hakkai notò subito che il bonzo era in seria difficoltà, poiché, a dispetto della sua precisione e velocità, il suo antagonista riusciva a schivare proiettili e colpi con una facilità davvero incredibile. Quell’essere, nonostante le dimensioni massicce, si muoveva con una tale velocità e destrezza che era addirittura impossibile distinguerne chiaramente i movimenti, lui riusciva a malapena ad osservare i suoi attacchi e riteneva che lo stesso fosse per Sanzo. Questi, infatti, pareva evitare i colpi del demone percependoli d’istinto, più che vedendoli arrivare effettivamente. Hakkai concentrò tutta la sua essenza intellettiva e spirituale sull’ aura negativa dello youkai, estraniandosi da se stesso, e tentando di esaltare ogni percezione e senso per giungere alla comprensione dell’origine di tanto potere maligno. Stava per arrendersi alla completa assenza di ogni discernimento ed intuizione, quando all’improvviso più che con la vista reale lo vide con gli occhi dell’anima. Fu come se un fulmine lo avesse attraversato da capo a piedi mandando in tilt ogni sua facoltà e circuito per poi farli funzionare ad una velocità ed un grado maggiore di prima, il cuore prese a martellargli furiosamente nel petto. - L’ amuleto ! – Urlò come in preda al delirio della febbre. – L’amuleto che quel demone ha indosso è in realtà una specie di catalizzatore del potere maligno. Per questo non lo abbiamo sentito all’inizio, lo ha attivato solo quando è stato abbastanza vicino a Sanzo da attaccarlo !- Gojyo osservò l’oggetto scuro e di cattivo gusto che il demone effettivamente portava appeso al collo e subito sentì un brivido di terrore serpeggiargli lungo la spina dorsale. Sì, effettivamente il sinistro potere che il corpo dello youkai emanava era molto più intenso e concentrato in quel punto. - Dobbiamo avvertire Sanzo ! – La lama del mezzosangue sibilò nell’aria e la catena rientrò come un cagnolino fedele nell’ asta della sua shakujyo. - Già, ma prima dobbiamo spazzare via questi insetti fastidiosi, che hanno l’ingrato compito di tenerci lontani da lui ! – Replicò Hakkai lanciando una potente onda energetica per liberarsi la strada che conduceva al bonzo, ma quasi subito il vuoto che il suo colpo aveva creato venne riempito da altri demoni. - Sono troppi ! Non riusciremo mai ad arrivare in tempo. – - Beh, dobbiamo almeno provarci – Disse il kappa, notando che il bonzo corrotto stava soccombendo alla furia del suo aggressore. Si misero alacremente all’opera, ma per ogni avversario che annientavano, sembrava ne comparissero il doppio a prenderne il posto, come sputati direttamente dalla bocca dell’inferno. Ad un certo punto Sanzo messo alle strette dal suo avversario, decise di utilizzare la sua ultima risorsa. Il sutra del cielo demoniaco! La pergamena su cui era stata trascritta l’origine celeste dell’universo, guidata dalla volontà del bonzo, prese ad animarsi, srotolandosi più volte su se stessa in una lunga ed avvolgente spirale vorticosa, che simile ad una moltitudine di braccia tentacolari andarono a gettarsi in direzione del potente youkai, tentando di bloccarne i movimenti e di neutralizzarne l’energia malvagia con il loro potere benefico. Ma il demone, quasi prevedendo quella mossa, con uno scatto fulmineo, a mala pena percepibile da occhio umano, indietreggiò, sottraendosi a quelle spire avvolgenti, e compiendo un ampia parabola nel cielo azzurro cupo di quel pomeriggio senza fine si portò alle spalle del giovane bonzo, colpendolo alla schiena con un calcio tanto violento e forte da farlo volare come una piuma trascinata dal vento per alcuni metri prima che ricadesse brutalmente e pesantemente sul duro terreno, la faccia riversa tra la polvere ed il rotolo di pergamena che era il sutra, ormai inanimato ed inerte, ad alcuni metri di distanza dal suo proprietario. - Sanzo ! – Hakkai che aveva assistito alla scena impotente, tentò nuovamente di correre in difesa dell’amico biondo, ma ancora una volta venne intralciato nei suoi intenti dal nugolo di demoni li attorno, che erano stati convocati appunto per quello scopo. Ed intanto il loro malvagio nemico si stava avvicinando alla sua vittima, che giaceva in terra, esanime per il colpo ricevuto. - Sanzo ! – Urlò nuovamente, il demone gentile, sperando che il suo richiamo servisse a farlo reagire, ma fu tutto inutile, il corpo del bonzo era dolorosamente inerte, mentre il suo avversario, afferratolo per i capelli, lo stava sollevando per assestargli con maggiore facilità il colpo di grazia. Una sagoma scura saettò fulminea nell’aria, così veloce da non essere visivamente riconoscibile, ed un bastone rosso dai pomelli dorati calò pesantemente sul demone alto, che quasi se lo aspettasse mollò la sua preda ed a sua difesa sollevò semplicemente l’avambraccio, senza sembrare nemmeno vacillare, sotto il potente colpo appena ricevuto. - Maledetto ! Non osare toccare Sanzo ! - La voce del nuovo arrivato risuonò decisa e rabbiosa, ed i suoi occhi dorati brillarono pieni di sfida e risentimento, mentre impugnando con entrambe le mani il suo Nyoibo, andava a porsi tra il bonzo ed il suo temibile avversario. Questi sogghignò in risposta, un riso malefico e sicuro, poi si scagliò all’attacco seguito a ruota da Son Goku. I due combattenti, simili a saette nere sfrecciavano a mezz’aria, scontrandosi e colpendosi a vicenda ad una velocità tale che le loro figure, pur impressionando la retina di chiunque tentasse di osservarli, erano percezioni così effimere che il cervello non riusciva ad elaborarle come immagini vere e proprie. Hakkai e Gojyo si fecero largo, annientando tutti coloro che trovavano sul loro cammino, che a quel punto comunque non erano più così fastidiosi, dato il cospicuo numero di vittime che avevano mietuto nel frattempo, riuscendo infine ad avvicinarsi al luogo dell’epico scontro. Mentre Sanzo, ancora stordito e dolorante, stava cercando caparbiamente di rimettersi in piedi, fortemente conscio della situazione di pericolo in cui tutti loro vertevano. Sebbene si trovassero solo a pochi metri di distanza, nessuno dei tre compagni riuscì però a distinguere chiaramente le fasi e le sorti del duello. Impossibile capire chi stesse avendo la meglio, riuscivano solo ad intuire che in quel momento lo scontro dovesse essere, in un certo qual modo, in una fase di stallo, data la parità di forza dei due avversari. Poi, quasi improvvisamente, tutti i rumori di lotta cessarono ed un sibilo acuto lacerò l’aria. Tale suono risultò essere creato dal vorticare impazzito di un’elica rossastra, che roteò per alcuni metri prima di andare a conficcarsi, immobile ed inutile, nel terreno. Il bastone rosso di Goku ! Dopo di ciò finalmente i due contendenti si bloccarono ed i loro movimenti divennero accessibili alla vista di tutti, ma ciò che il demone dagli occhi di giada, il mezzo demone dagli occhi scarlatti ed il bonzo dai freddi occhi viola videro mozzò loro il fiato e riempì il cuore di angoscia. Infatti, dopo averlo disarmato, lo youkai maligno aveva immobilizzato il loro giovane amico, afferrandolo per i capelli, e lo stava colpendo ripetutamente con feroci, sadiche, violente ginocchiate all’addome. I suoi colpi erano talmente potenti che il corpo del ragazzo si ripiegava su se stesso ed i suoi piedi si sollevavano da terra di alcuni centimetri ad ogni ginocchiata che affondava nel suo ventre. - Goku ! – Un grido confuso ed allarmato, dettato dall’ansia e dalla preoccupazione, vibrò alto nella strana atmosfera, quasi statica ed immota, che si era venuta a creare davanti a quella scena crudele, impossibile distinguere la voce che lo avesse emesso, forse era stato uno di loro, forse inconsciamente tutti e tre insieme. Tuttavia quel richiamo sembrò riscuotere i presenti. - Sanzo! Colpisci l’amuleto !- Dopo attimi di puro panico, Hakkai ritrovò un minimo di presenza di spirito per dare al bonzo quella vitale informazione. – L’amuleto che ha sul petto è l’origine del suo potere! - Questi subito impugnò la sua S&W con fredda risolutezza e la puntò in direzione del demone, ma si ritrovò con la testa della stupida scimmia proprio tra la canna della sua pistola e l’oggetto che rendeva così invincibile il maledetto demone. -Maledizione, Goku, togliti di mezzo !- Urlò allora con una furia che rasentava la disperazione. - Hai sentito cosa ho detto ? Vedi di spostarti, scimmia ! Altrimenti giuro che ti apro una presa d’aria in quella tua stupida testa vuota! – Gojyo ed Hakkai trattennero il fiato, pensando che avrebbe davvero sparato e sacrificato così la vita del loro amico, ma questi forse sferzato dalla durezza di quella minaccia, ebbe una specie di sussulto. Il corpo di Goku prese a contorcersi e dibattersi furiosamente, rabbiosamente, ed infine con uno scossone violento si liberò della presa del demone sulla sua fronte, tra i suoi capelli, andando a gettarsi sul terreno di fianco e liberando così il campo visivo di Sanzo. Il ragazzo non si era nemmeno chinato che già il proiettile della S & W stava fendendo l’aria per andare ad infrangersi sull’oscuro talismano che il demone portava appeso al collo, frantumandolo e spezzando così il suo maligno incantesimo. Il corpo del loro nemico si disintegrò nell’aria in mille particelle microscopiche, che, simile a pulviscolo biancastro, vorticarono per un istante sospese nell’aere per poi andare a posarsi con leggerezza sulla terra battuta assieme ad alcuni sottili fili color castagna, brutalmente strappati al loro proprietario, ma ad essi si accompagnò, anche, un oggetto ben più pesante e consistente che, precipitando con un tonfo sordo sul terreno, rotolò per alcuni centimetri, mandando durante tutto il suo percorso sinistri bagliori dorati. I tre compagni di viaggio osservarono, sconvolti ed allucinati per l’ennesima volta in quella tremenda giornata, quell’oggetto circolare, apparentemente innocuo ed insignificante, che rotolava allegramente lontano dalla fronte del suo proprietario. Il diadema di Goku ! Nel furioso tentativo di liberarsi, il ragazzo aveva perso il proprio dispositivo di controllo e già tutto intorno si poteva percepire, espandersi e liberarsi, una energia impetuosa e malvagia tale da far impallidire qualsiasi potere oscuro di qualunque amuleto maligno. Un urlo animalesco lacerò l’immensa distesa desertica, che a quel suono parve ritrarsi ed accartocciarsi su se stessa in posizione fetale. Il corpo di Goku fu scosso da tremiti convulsi, mentre l’immenso potere racchiuso nei meandri del suo corpo ruggiva ed urlava per uscire fuori ed essere libero di compiere la sua opera di distruzione e morte. I corti capelli castani si allungarono. Grandi, innocenti occhi dorati si fecero stretti e ferini. Le orecchie divennero appuntite, i denti aguzzi e le unghie lunghe, affilate, lame letali. Infine un ghigno malefico contorse in una specie di orrida crudele maschera quel volto che ancora conservava una parvenza di innocenza fanciullesca, cancellando ogni illusione di essa. L’essere eretico si sollevò lentamente da terra e volse il suo sguardo inumano intorno a lui, lanciando la sua sfida contro qualunque forma di vita avesse avuto la sfortuna o l’ardire di incrociare il suo cammino. Il Seiten Taisei Son Goku si era risvegliato !
Continua….
ANGOLO PSYCO Uff ! Che faticaccia… Uhm…sì, lo so, questo capitolo sarebbe dovuto essere tutto per Gojyo, mentre ad un certo punto interviene Hakkai, per poi passare ad una penosissima terza persona per descrivere le scene di combattimento, che tra parentesi fanno pure schifo! Insomma per dirla tutta E’ UN GRAN CASINO! Chiedo scusa alle numerose fans di Gojyo per il poco spazio concessogli e tengo a precisare che non ho nulla contro questo bel ragazzone dai capelli e dagli occhi scarlatti, anzi lo considero il più sexy del gruppo (sbav, sbav, @_@, dopo Sanzuccio mio naturalmente!). Ma proprio non sapevo cosa fargli dire di più di quello che tra l’altro tutti già sappiamo! E poi questa è una SanzoXGoku ! Perciò tutti gli altri personaggi servono solo da contorno alle mie follie lubriche e perverse ! SORRY ! Bye-bye !
Io ti voglio! Quanto ti voglio… e non posso fare a meno di te, di ieri, dei tuoi grandi occhi chiari sei ancora quello che eri o no ….? ( by C. Baglioni )
DESPERATELY IN LOVE By Crazy
La creatura eretica nata dalla concentrazione aurea della terra da una roccia enorme, il Seiten Taisei Son Goku, spazzò via letteralmente i pochi demoni rimasti nel giro di alcuni secondi. L’essere agì con una velocità, potenza e crudeltà tali da lasciare sconvolti i suoi tre compagni di viaggio, che ogni volta che lo vedevano in azione facevano sempre non ben poca fatica dal riconoscere in quella radicale mutazione il ragazzo gioviale che realmente era. - Non credevo che l’avrei mai detto un giorno ! Ma è diventato ancora più forte dell’ultima volta! - Mormorò Gojyo, come sempre atterrito da quella trasformazione. - E’ come un adolescente che sta diventando adulto ! – Concordò Hakkai al suo fianco. – Tanto più diventa forte Goku, tanto più lui aumenta la sua potenza distruttiva. Credo che ormai sia nella sua fase di pieno sviluppo ! – - Ah! Meraviglioso ! – Ironizzò il mezzo-demone dagli occhi scarlatti in tono fortemente sarcastico. – Abbiamo una forza distruttiva senza pari, unita alla follia adolescenziale di ormoni vaganti impazziti ! Mi dici come facciamo a fermarlo questa volta, eh ? – - Non lo so davvero ! – Il demone gentile volse lo sguardo verso il bonzo, che stava assistendo al crudele scempio compiuto dalla creatura dinanzi a loro senza battere ciglio. - Cosa dobbiamo fare Sanzo ? - Questi valutò un attimo la situazione, poi parlò freddamente come al suo solito. - Distraetelo ! – Ordinò laconico. – Io penserò a rimettergli il dispositivo di controllo. - I due compagni annuirono brevemente, poi partirono all’attacco. - Andiamo ! – - Ehi, scimmia, io sono qui ! – Il kappa cercò di attirare subito l’attenzione del Saiten, guadagnandosi in cambio un tremendo calcio volante, che lo gettò riverso sul terreno, ferito nel corpo e nell’orgoglio e quasi svenuto. - Gojyo ! - Hakkai utilizzò la sua potente onda di luce per allontanare gli artigli del demone-scimmia dal corpo inerme del suo amico dai capelli di sangue. L’essere eretico venne sbalzato in aria dal colpo ricevuto, ma subito riacquistato l’equilibrio, si volse con furia ringhiante contro il suo nuovo avversario. Questi fece appena in tempo a schivare un pugno e poi un calcio, più percependo lo spostamento d’aria creato del corpo dell’altro, che vedendo realmente i suoi movimenti, tanto era stato rapido e letale il suo attacco. Deviò il tragitto di un altro pugno, che riuscì però a ferirgli uno zigomo, e cercò di scansare quei denti aguzzi che tentavano di affondare nella sua carne per ridurlo in tanti brandelli sanguinolenti, ma un calcio saettante lo colse di sorpresa, gettandolo duramente sul terreno. Nonostante il dolore terribile, il ragazzo bruno tentò in tutti i modi di sollevarsi rapidamente, ma dapprima un pugno al volto e successivamente una violenta ginocchiata all’addome gli mozzarono il respiro, facendo scemare in lui ogni tentativo di resistenza e calando un pietoso velo nero sulla sua coscienza, che rimase così sorda al grido lancinante di sofferenza urlato da ogni singola cellula di tutto il suo corpo. Hakkai si accasciò privo di sensi e solo la shakujyo di Gojyo impedì al suo avversario di gettarsi su di lui per infierire crudelmente sul suo corpo inerme . Il mezzo-demone, sebbene ancora stordito ed acciaccato, utilizzò tutta la sua forza e determinazione per proteggere il suo amico svenuto ed assestare un colpo alla scimmia impazzita, ma questa con un ghigno malefico e derisorio sul volto afferrò con entrambe le mani l’asta di ferro della sua arma e strappandogliela, la piegò in due come fosse un tenero fuscello. Gojyo non fece nemmeno in tempo a riprendersi dalla sorpresa di quella mossa che già il Seiten stava facendo partire un altro potente calcio in sua direzione. Riuscito, un po’ aiutato dalla fortuna, un po’ dal puro istinto di conservazione, a schivarlo in parte, il mezzo-sangue barcollò paurosamente all’indietro, poi con la coda dell’occhio notò la tunica bianca di Sanzo portarsi furtivamente alle spalle del suo avversario, allora sorrise spavaldamente. - Ehi, stupida scimmia ! – Urlò con il chiaro intento di accentrare l’attenzione su di se. – Tutto qui quello che sai fare ? - L’essere emise un verso di pura furia omicida e con una mossa fulminea ed imparabile lo colpì al torace con una violenza inaudita! Gojyo boccheggiò come un pesce fuor d’acqua e per un istante gli parve che ogni singolo osso del suo povero corpo gli si frantumasse in mille schegge di puro dolore, ma il Seiten non gli dette alcuna tregua, né ebbe pietà della smorfia di sofferenza che gli alterava il volto e gli offuscava i vividi occhi scarlatti, anzi ghignando, sadicamente soddisfatto del suo operato, con una mossa repentina invertì le loro posizioni, quindi lo colpì con forza inaudita, facendo sollevare per aria il suo corpo e mandandolo addosso al giovane bonzo, che evidentemente doveva aver percepito muoversi alle sue spalle. Scagliato violentemente contro il biondo compagno di viaggio, il mezzo-demone dai capelli di sangue si fratturò alcune costole e fortunatamente perse conoscenza, poiché non gli avrebbe fatto sicuramente piacere il modo molto poco gentile con cui Sanzo si liberò del peso del suo corpo inerte, che gli gravava addosso, impedendogli di muoversi liberamente. Sebbene il bonzo avesse reagito repentinamente, la sua mossa si rivelò comunque inutile, perché non fece in tempo a spostarsi quando la scimmia gli piombò addosso, gettandolo nuovamente in terra, per mettersi a cavalcioni su di lui e colpirlo più agevolmente. Le unghie affilate dell’essere eretico scattarono fulminee, sollevandosi per poi calare sulla propria vittima pronte a squarciare, ma inaspettatamente si arrestarono a mezz’aria. Il Seiten fissò il volto del bonzo sotto di lui quasi con sorpresa, poi iniziò ad annusarlo, mentre dalla sua gola fuoriuscivano strani versi gutturali, infine con un ghigno soddisfatto aprì la bocca ed affondò i denti aguzzi nella sua spalla destra, mordendola a sangue. Sanzo sussultò violentemente, sia per il dolore che per la sorpresa. Si aspettava che simile ad una belva affamata, quell’essere, lacerando la sua carne, gli strappasse via tendini e muscoli, spolpandolo sino all’osso. Ma quel morso era diverso dai soliti attacchi della scimmia, era statico, affondava prepotentemente in lui. Facendolo sentire come….. Sì, si sentiva come se fosse stato marchiato ! Quella creatura demoniaca con quel morso gli stava imponendo la sua impronta di violento possesso. Come quegli animali feroci che durante l’accoppiamento mordevano le proprie compagne per sottometterle ed assoggettarle ai loro bisogni. Quando il Seiten sollevò la testa e lo fissò negli occhi, leccandosi con un movimento lascivo della lingua il suo sangue, l’intuizione del bonzo divenne scioccante certezza, rischiando di mandare in frantumi la sua proverbiale freddezza e sangue freddo. Quel volto…… quel volto ferino adesso era distorto da una specie di maschera in cui desiderio sfrenato ed avida lussuria si mescolavano e fondevano in eguale misura e quegli occhi inumani brillavano pieni di una luce di perverso, bramoso, possesso. No! Non intendeva ucciderlo ! Considerò Sanzo con razionale, inorridita, lucidità. Voleva fargli di peggio che ucciderlo ! Voleva fare di lui il suo giocattolo! Voleva sfogare su di lui i suoi più bassi istinti, come fosse stato una puttana da quattro soldi ! Quell’essere lo voleva possedere ed annientare ! Il demone-scimmia si avventò sulle sue labbra, mordendole, martoriandole con ferocia, e cercando di costringerlo a schiuderle. A quell’assalto Sanzo sbarrò gli occhi d’ametista e per un attimo lo shock gli impedì ogni reazione, poi prese a divincolarsi violentemente e le sue mani arrancarono disperatamente nell’aria afferrando strettamente i lunghi capelli castani, tirandoli con forza, mentre la sua testa e tutti i muscoli del suo corpo si contorcevano furiosamente e rabbiosamente nel tentativo di sottrarsi a quel disgustoso contatto. Quando sentì la lingua della creatura eretica invaderlo prepotentemente, non riuscendo ad opporsi in altro modo serrò violentemente le mascelle e lo morse a sangue. Il Seiten si ritrasse bruscamente, emettendo un sordo, rauco, brontolio di rabbia e disappunto, e quelle mani che gli serravano il capo, costringendolo all’immobilità, strattonarono con forza la sua testa, sollevandola di alcuni centimetri da terra, per poi farla sbattere con feroce violenza contro il duro terreno. Al biondo parve per un attimo che la sua materia grigia sarebbe schizzata via dalla sua calotta cranica attraverso le orecchie ed il naso, tanto era stato forte il colpo ricevuto, poi la sofferenza annullò ogni altra percezione o pensiero, ed i suoi sensi parvero obnubilarsi, perdersi e ritrarsi, come per fuggire via all’inaccettabile realtà. A mala pena il bonzo si rese conto di quegli artigli che sferzavano furiosamente l’aria, lacerando e riducendo a brandelli con metodico divertimento la sua veste bianca e la maglia nera al di sotto. Tutte le sue facoltà mentali, di solito attive e vigili in qualunque circostanza, si erano come addormentate. La consapevolezza di se stesso si era ritirata in un angolo remoto ed impenetrabile, dove nessuno sarebbe mai riuscito realmente a toccarlo, e da dove, come fuori dal suo stesso corpo, gli pareva di assistere ad uno spettacolo raccapricciante. Era come se ciò che stava accadendo, succedesse a qualcun altro. In preda ad un senso di estraneità che possedeva la stessa angosciosa sfumatura di un incubo, osservò le unghie affilate del Seiten percorrere con voluttuosa bramosia il suo torace glabro, lasciando sulla pelle bianca lunghi solchi rosso sangue, per poi scendere sull’addome piatto, dove vennero fermate nel loro avido percorso dalla cintura e dalla stoffa dei pantaloni. Prepotenti ed inarrestabili quelle lame affilate ripresero la loro opera distruttiva, strattonando con forza, strappando con impazienza, riducendo a pezzi quell’odioso ed inconsistente ostacolo alla loro perversa esplorazione. Infine furono nuovamente sulla sua carne pallida, graffiando l’interno coscia, per allargargli le gambe, toccando senza alcun pudore e ritegno la sua intimità per poter violare a suo piacimento ogni angolo nascosto del suo corpo. L’atmosfera era statica, immobile e soffocante, quasi che il tempo stesso stesse trattenendo il respiro dinanzi a quel brutale spettacolo, il silenzio era rotto solo dagli ansiti furiosi e dai gemiti eccitati di quella creatura che bramava sempre più incontrollatamente il possesso assoluto di quel corpo diafano inerte. Un ricordo improvviso riemerse dalle tenebre oscure in cui si era rifugiata la coscienza di Sanzo. Fu come una luce abbacinante che feriva gli occhi e sferzava il cervello, risvegliando prepotentemente dal loro torpore la volontà e coscienza. Un tempo qualcun altro aveva tentato di fargli qualcosa del genere! Sì, aveva solo 13 aa ed aveva appena lasciato il tempio alla ricerca del sutra trafugato al suo maestro quella maledetta notte in cui era stato ucciso. Era notte fonda, lui era solo in un bosco ed era stato aggredito da alcuni demoni, che attratti dalla sua bellezza delicata, quasi femminea, avevano pensato bene di abusare del suo corpo prima di ucciderlo! Era stata quella la prima volta che aveva sparato a qualcuno! Era stata la prima volta che le sue mani si erano macchiate di sangue e non si era più fermato da allora! Tutto il suo essere sembrò rivoltarsi e ribollire a tale ricordo ! Una rabbia omicida, quella stessa rabbia che aveva guidato sempre le sue azioni, unita alla sua forte volontà che non gli aveva mai permesso di arrendersi a qualsiasi situazione per quanto disperata potesse essere, lo spinsero a reagire. Non avrebbe mai permesso a nessuno di sottometterlo, piegarlo ed umiliarlo! Nessuno! Nessuno poteva fargli qualcosa del genere ! Avrebbe ammazzato a mani nude chiunque avesse solo osato provarci o avrebbe distrutto se stesso piuttosto! Ma nessuno poteva fargli quello gli stava facendo quella schifosa bestiaccia ! Con ferrea determinazione ed una forza, che era solo frutto di un caparbio, assoluto atto di volontà, afferrò con entrambe le mani la testa dell’essere eretico, staccandolo dal suo corpo, poi con un colpo di reni convulso e disperato, sollevò il bacino e le anche, e simile ad una catapulta umana scaraventò il demone-scimmia in aria, facendolo volare sopra la sua testa ed atterrare su terreno alle sue spalle. Scrollatosi di dosso quel peso, il bonzo con uno scatto convulso ruotò velocemente su se stesso, mentre i suoi occhi simili ad animaletti frenetici, esplorarono il terreno circostante alla furiosa ricerca di qualcosa e quando la trovarono, la sua mano ne brandì l’impugnatura con feroce determinazione ! Il sangue gli pulsava impazzito nel cervello, in un martellare ritmico ed assordante ed i suoi occhi sbarrati da lucida follia, bramavano solo individuare l’odiato nemico, per vedere, assaporare, gustarne l’immondo sangue! Con furia assassina puntò la sua arma nella direzione in cui era ricaduto il demone, ne individuò il corpo e con la gelida precisione che gli era propria prese la mira. Ma ciò che Sanzo mise a fuoco sul mirino posto all’estremità della su S&W non fu il mostro licenzioso e brutale che aveva tentato di violarlo, né il Seiten Taisen che con la sua enorme potenza e cieco furore sarebbe stato capace di distruggere il mondo intero, e neppure si trattava di un demone qualsiasi che lo aveva aggredito. No! Ciò che il bonzo vide fu solo il volto di un fanciullo addormentato. Un viso assurdamente, scioccamente ed incoerentemente, puro ed innocente! Quando lo aveva afferrato per la testa doveva avergli imposto inconsciamente il sigillo di controllo del potere maligno. E ciò che si ritrovava davanti adesso, inquadrato nel mirino della canna della sua pistola, era semplicemente Son Goku! La sua stupida scimmia ! Sanzo non seppe mai quanto tempo rimase immobile in quella posizione, lo sguardo allucinato, il braccio teso e la S&W puntata alla testa del ragazzo addormentato. Per quanto lo riguardava poteva essere passato un istante o una vita intera, non gli importava, non gli importava più di un accidenti di nulla ! Fu una mano pietosa e gentile a riscuoterlo da quella specie di trance in cui era sprofondato. - Sanzo… - Reagì violentemente, schiaffeggiando la mano tesa di Hakkai che lo stava toccando, e si ritrasse su se stesso come una bestia feroce ferita ed agonizzante. - Toglimelo davanti! – Mormorò poi con voce fredda ed inespressiva, che all’orecchio del demone gentile risuonò ben più terribile di una rabbia giustificabile e liberatoria. - Toglimi dai piedi quell’animale ! Altrimenti ti giuro che stavolta lo ammazzo sul serio ! – Il ragazzo bruno non ebbe alcun dubbio sulla veridicità di quella minaccia. Si avvicinò a Goku, che giaceva addormentato sul terreno, e sollevandolo tra le braccia, ebbe come l’impressione che i fragili equilibri che regolavano le loro esistenze si fossero frantumati e ribaltati nel nulla. Tutto era in gioco ! Niente era più prevedibile o preventivabile ! Erano ormai nell’occhio del ciclone, in balia dei venti di tempesta che infuriavano impietosi sulle loro fragili ed effimere esistenze!
Continua….
ANGOLO PSYCO AAAAAHHHHH! (urlo liberatorio dell’autrice folle !) Scusatemi lo sfogo, ma ho riletto ‘sta ciofeca che ho scritto e non ho potuto fare a meno di gridare! Uffa! Ribadendo che non solo non so scrivere le scene di lotta, ma che non so proprio scrivere in generale, spero di non aver provocato danni permanenti a nessuno ! Bye-bye a tutti !
DESPERATELY IN LOVE By Crazy
8 The black hole
- Ma guardalo, come dorme, questo stupido ! - Gojyo esalò una boccata di fumo, gli occhi scarlatti fissi sul volto del ragazzo addormentato nel letto. - Sembra così sereno ! Così…così innocente ! Accidenti ! - - Già ! – Hakkai al suo fianco annuì stancamente. - Non ha subito ferite gravi e tra qualche ora dovrebbe risvegliarsi. Ma temo che per lui non sarà un risveglio piacevole, purtroppo. - Il mezzo demone spostò lo sguardo dal dormiente al suo amico dagli occhi verdi con circospezione. - Hakkai, ma tu… - Esitò un istante, ancora sconvolto ed incredulo della sua scoperta, poi riprese. – Tu… lo sapevi ? – Questi in risposta fece un cenno affermativo, senza distogliere la sua attenzione dal loro giovane amico. - Mi aveva accennato qualcosa a riguardo. Ma ho sottovalutato il problema. Ho pensato si trattasse di una specie di fissazione adolescenziale, che avesse trasferito… come dire, certe pulsioni naturali sulla persona cui è più legato affettivamente. – Sospirò pesantemente.- Ho paura invece che la questione sia molto più profonda e complessa. Sono stato uno stupido a non comprenderlo prima !- Gojyo sbuffò al suo tono tragicamente colpevole. - Ma dai ! Che ne potevi sapere tu ! Gli adolescenti sono strani e questa situazione… beh, è molto, ma moolto, anomala, quasi terrificante dal mio punto di vista ! Ma nel nostro caso stiamo parlando della stupida scimmia ! Un moccioso, svagato e volubile che pensa solo al cibo ed a divertirsi. Questa specie di… uhm, di morbosa, malata, attrazione che gli è presa per il bonzo corrotto passerà presto !- - Tu lo credi davvero ?- Hakkai incrociò le sue iridi color giada, calme e profonde, con quelle scarlatte ed inquiete del compagno. - Temo si tratti di qualcosa di più che semplice attrazione fisica.- Spiegò pacatamente. – Proprio perché si tratta di Goku , posso tranquillamente contraddirti senza timore di sbagliare! L’hai visto anche tu quanto è cambiato negli ultimi tempi! Certo è sempre troppo ingenuo ed innocente per la sua età, ma non è più un moccioso ! Può essere incostante e volubile per qualsiasi cosa noi conosciamo, ma non nei confronti di Sanzo. Il suo affetto per Sanzo è sempre stato costante e sincero.- - Effettivamente… - Dovette concordare il kappa, mentre alla mente gli ritornavano tanti particolari a cui non aveva voluto dare peso o semplicemente si era rifiutato di considerare in maniera diversa da ciò che in realtà erano, cioè manifestazioni di un unico profondo sentimento. - Ho sempre pensato che il suo affetto fosse come quello per un fratello maggiore o comunque per una persona di famiglia.- Stava intanto continuando in tono meditabondo il ragazzo gentile al suo fianco. – In fondo Sanzo lo ha liberato dalla sua prigionia che era poco più di un bambino e lo ha tenuto con se per tutti questi anni. Ma negli ultimi tempi questo sentimento è cambiato. Si è accresciuto e modificato radicalmente, senza che nemmeno lo stesso Goku se ne rendesse conto. In questi giorni tutte le volte il suo sguardo si posava su Sanzo, era come… come…- - Come se stesse rimirando il suo tesoro più prezioso !- Terminò Gojyo per lui. Hakkai spalancò gli occhi sorpreso, poi annuì. – Già! Te ne sei reso conto anche tu, allora ! – - Sì ! Solo che non volevo vedere ! – Gli fece un sorrisino auto-ironico, quasi di giustificazione – Benché mi sia sempre vantato di essere un tipo di larghe vedute e senza pregiudizi, stavolta ho volutamente chiuso gli occhi e mentito a me stesso.- Il mezzo-demone aspirò un’altra boccata dalla sigaretta mezzo consumata che aveva tra le dita, poi riportò la sua attenzione all’oggetto della loro discussione. - E’ cresciuto molto in questo ultimo anno, e non solo fisicamente.- Constatò a metà tra il nostalgico e il pensieroso. – Ho continuato a trattarlo da moccioso, ed in un certo senso per me lo sarà sempre, ma adesso devo ammettere che non lo è più. Accidenti ! La stupida scimmia non è più un moccioso e per di più è innamorato perso del bonzo corrotto ! Credo per il mio sistema nervoso sia davvero troppo accettare queste due verità in un colpo solo ! Potrei anche uscire fuori di testa e mettermi a ballare, nudo e sopra un tavolo, davanti ad una congrega di pie e caste suorine ! A questo punto credo che nulla sia più impossibile !- Il rosso fece una smorfia sarcastica e scosse la testa ridacchiando per la sua pensata, poi la sua espressione tornò nuovamente seria e pensosa. - E’ strano, sai Hakkai. Nonostante quello che è capace di fare quando è senza controllo…. Nonostante quest’ultima verità mi sconvolga. Quando lo guardo, io non riesco a vedere altro che……….Sì, non vedo altro che una stupida scimmia !- Il suo amico dagli occhi verdi annuì, cogliendo il significato più profondo di quella affermazione. - Sì!- Mormorò fissando a sua volta il ragazzo dormiente. – Anch’io non posso fare a meno di pensare che, a dispetto di tutto, lui è pur sempre Goku, il nostro Goku ! E non so cosa fare per aiutarlo.- - Parli a proposito di Sanzo ? – Lo interrogò il mezzo-demone un po’ preoccupato. – Credi davvero che arriverebbe ad ucciderlo ? – L’altro scosse la testa sconsolatamente. – No, non credo arriverebbe a tanto. Altrimenti lo avrebbe già fatto questo pomeriggio. Però…- - Però ?- Gojyo incontrò due laghi di smeraldo colmi di tristezza e desolazione, mentre udiva la sua risposta. - Ci sono molti modi di uccidere qualcuno ! - E quella, pensò il ragazzo dagli occhi scarlatti, era un’altra amara verità che il suo sistema nervoso non era ancora pronto ad accettare. Usciti dalla camera di Goku, ancora profondamente addormentato, i due amici andarono a mangiare qualcosa. Non che avessero realmente appetito, ma il corpo aveva le sue necessità e poi sarebbe servito per tenerli occupati e distrarli dal pensare ulteriormente a quella strana ed ingarbugliata situazione. La cena, però, fu egualmente silenziosa e pesante. I due posti vacanti alla loro tavola, gravavano nella loro mancanza più di una presenza fisica reale, e l’incertezza che li assillava era una compagnia ben poco gradita e gradevole. Giunto il momento di rientrare nelle camere, prese in affitto solo qualche ora prima, Hakkai si bloccò a metà corridoio, fissando pensosamente la porta chiusa della stanza di Sanzo. - Non credo sia una buona idea.- Lo informò spassionatamente Gojyo, che intuite le sue intenzioni, gli si era affiancato. - Indubbiamente non lo è.- Concordò l’amico. – Ma non sono in grado di aspettare. Voglio sapere cosa ha intenzione di fare. Tu va pure a dormire. - Fissò uno sguardo smeraldino serio e determinato in quello dell’altro ed il mezzo-demone si ritrovò a scrollare enfaticamente le spalle . – Beh.. non rientrava nei miei piani di venire ucciso nel pieno fulgore della mia bellezza e virilità, ci sono ancora così tante fanciulle da soddisfare….- Accennò ad una smorfia ironica. – Bah! Speriamo che nell’aldilà sia pieno di belle donne, altrimenti non ti perdonerò mai, Hakkai!- E così dicendo, rimase alle costole del compagno dagli occhi verdi, quando questi, dopo aver bussato, entrò all’interno della camera del bonzo. La stanza era buia e silenziosa in maniera opprimente. La figura di Sanzo era solo un ombra scura, posta vicino alla finestra, a mala pena illuminata dai pallidi raggi della luna, dava loro le spalle e la punta incandescente della sua sigaretta era l’unica cosa ben visibile di lui. Hakkai ricordò quando quel maledetto pomeriggio, dopo essersi ripreso dallo stordimento, gli si era avvicinato e lo aveva veduto in terra, con i vestiti a brandelli, il corpo nudo segnato da una moltitudine di graffi sanguinolenti, la pistola puntata ed un espressione terrificante sul volto tumefatto. Era rimasto sconvolto da quella visione naturalmente. Ma ciò che davvero lo aveva spaventato erano stati i suoi occhi. Vuoti, bui, privi di qualsiasi scintilla o emozione ! Aveva fissato un attimo quegli occhi ed era stato come fare un salto nel nulla. Era come… come se fosse morto dentro ! Il bonzo quel pomeriggio, dopo aver pronunciato la sua fredda minaccia, non aveva più proferito parola, si era rinchiuso in se stesso e non aveva voluto che nessuno lo toccasse, nemmeno per aiutarlo. Aveva ignorato ciascuno di loro, come se non fossero mai esistiti, per tutto il percorso fino alla prima città più vicina e, non appena arrivati ad una locanda, si era chiuso in una camera senza guardare in faccia nessuno. Ed ora vedendolo nella sua immobile e fredda staticità, il ragazzo dagli occhi verdi percepì nuovamente quella sensazione di vuoto attorno alla figura di Sanzo, tanto forte e potente che se solo gli si fosse avvicinato troppo, sarebbe stato sicuramente risucchiato da quella specie di oscuro buco nero e catapultato in un immenso e gelido spazio siderale fatto di nulla. Quella sensazione lo fece rabbrividire interiormente. Aveva quasi voglia di girare i tacchi ed andarsene, ma non lo fece, la posta in gioco era troppo alta per mollare tutto a quel modo. - Sanzo ! – Chiamò quindi con voce decisa. Ma non era affatto sicuro che quell’uomo nell’ombra fosse lo stesso Sanzo che loro tutti conoscevano. - Perdonaci se ti disturbiamo a quest’ora tarda, ma… Ecco, noi vorremmo sapere cosa hai deciso a proposito di Goku. – Il silenzio si prolungò per una durata eccessivamente lunga anche per un tipo paziente come Hakkai. - Sanzo….? - Niente, solo soverchiante, stantio, glaciale silenzio ! Poi….. - Se ne deve andare ! - Il ragazzo bruno sussultò per la sorpresa. Quella voce, atona e remota, non dava alcuna possibilità di appello, eppure lui doveva riuscire a trovare uno spiraglio ! - Andare dove ? Lo sai che non ha nessuno a parte noi. – Provò a dire. - Anche se fisicamente è molto forte, non riuscirebbe ad adattarsi, da solo, la fuori. Non riuscirà a sopravvivere sapendo che la persona che più conta per lui non lo vuole nemmeno guardare in faccia ! Lo distruggerai così ! - - Non importa ! – Ancora quella sensazione di vuoto. Lo spazio della stanza che attorniava il bonzo pareva privo di materia, mancante, una voragine di nero infinito nulla. - Sanzo…. - - Sei un bastardo egoista ! – Gojyo riempì per un attimo quel vuoto con la sua accusa rabbiosa, che però venne subito inghiottita ed annullata. - Sei solo questo ! Un bastardo, figlio di buona donna, preoccupato solo di te stesso ! Non ti importa un accidente del dolore degli altri ! Te ne freghi di tutto e di tutti ! Sai cosa ti dico ? Mi fai solo schifo ! - - Gojyo ! – Il mezzo-demone dagli occhi scarlatti si girò come una furia verso l’amico che cercava di calmarlo. - No ! Non fermarmi Hakkai ! – Gli ingiunse con forza. – E’ ora che qualcuno dica al “venerabile” come stanno davvero le cose ! Non mi importa un accidente, se è rimasto sconvolto perché ha scoperto che la scimmia se lo vorrebbe scopare ! Qui stiamo parlando delle vita di Goku ! Della vita delle stupida scimmia!- Ribadì come per enfatizzare il concetto. - Stiamo parlando dello stesso stupido essere che per me e per te sarebbe disposto a farsi tagliare un braccio o una gamba, ma per questo qui….- Gojyo puntò un dito accusatore verso il bonzo, facendo al contempo una smorfia di disgusto. - Per questo bastardo sarebbe disposto a sacrificare la vita ! Sì, quell’idiota sarebbe addirittura contento di immolargli la propria esistenza ! Morirebbe volentieri per lui ! E questo st***zo lo vuole buttare via così ! Come se fosse spazzatura ! - - Gojyo, credo sia meglio che tu esca fuori di qui e vada a bere qualcosa per calmarti !- Intervenne a quel punto Hakkai in tono cortese, ma fermo. - Ma… - - Per favore ! – Occhi scarlatti tempestosi e turbolenti come le fiamme dell’inferno si incontrarono e si scontrarono silenziosamente con calme e profonde acque smeraldine, venendone infine avvinti e placati. Quando l’impetuoso giovane ebbe lasciata la camera, sbattendone con forza rabbiosa la porta, Hakkai rivolse tutta la sua attenzione al bonzo. La sua innaturale staticità e l’assenza di qualunque reazione da parte sua lo lasciavano alquanto confuso e turbato. In circostanze normali, infatti, Sanzo avrebbe risposto agli insulti del mezzo-demone fulminandolo con occhi di ghiaccio, minacciandolo di morte e sparandogli addosso con la sua inseparabile S&W. Ma, in quella anomala circostanza, il ragazzo non era nemmeno sicuro che il bonzo li avesse davvero uditi quegli insulti. Gli pareva come isolato in un mondo lontano, dove niente e nessuno poteva raggiungerlo, nemmeno le parole. Ciò non di meno lui aveva il dovere di tentare ! - Devi scusare l’irruenza di Gojyo. – Iniziò in tono discorsivo e leggero, quasi stesse parlando del tempo. - Ma vedi… E’ troppo coinvolto in questa vicenda. Anche se non lo ammetterebbe mai, è molto affezionato a Goku, come lo sono anch’io d’altra parte. Ma nel suo caso… Beh, credo che non sarebbe affatto errato affermare che Gojyo è il classico esempio di come un amore rifiutato possa provocare ferite ben più letali e profonde di qualsiasi arma. – Hakkai a questa considerazione non poté trattenere un sospiro profondo ed amaro. - Già, tutti noi abbiamo dentro ferite che non si rimargineranno mai. Cicatrici che hanno segnato indelebilmente la nostra esistenza e continuano a dolere ferocemente e rabbiosamente. Non voglio che anche Goku debba sopportare una tale pena. Non voglio che ulteriori sofferenze vengano inferte al suo animo già provato. Tutto ciò finirebbe per annientarlo ! Lo ucciderebbe dentro. Sarebbe stato più pietoso da parte tua sparargli un colpo in fronte. Ma non lo hai fatto ! Quando ne hai avuta la possibilità non sei riuscito ad ucciderlo ! Perché, Sanzo ? In nome di che cosa non hai premuto quel grilletto ? - Pose quelle domande in tono pressante, ma non si aspettava una risposta, voleva solo scuoterlo e raggiungerlo. In qualunque luogo si trovasse Sanzo in quel momento, sperava solo potesse ascoltarlo. - Perché, Sanzo ? – Proseguì quindi imperterrito. – Perché non lo hai ucciso ? Dopo quello che aveva tentato di fare, avevi tutte le attenuanti e giustificazioni ! Ma non lo hai fatto. Non hai potuto ! Allora perché lo vuoi fare adesso ? Perché vuoi distruggere la sua anima, rifiutandolo e scacciandolo, rinnegandolo come fosse un animale rabbioso ? Perché, Sanzo ? - Le sue parole si persero in quello strano silenzio fatto di vuoto, disperse, ma forse non inascoltate. Hakkai provò un'altra strada di quell’intricato labirinto che era il tentare di arrivare fino a Sanzo. - Quel ragazzo ti ama davvero ! – Gli confidò, senza falsi pudori o remore. – Ti ama indipendentemente dalla sua volontà e da se stesso. Ti ama totalmente e semplicemente. Ed un amore così…. Un amore di questo tipo può fare addirittura paura. E’ quasi terrorizzante essere amati a questo modo ! E’ una responsabilità troppo grande per qualcuno che ha già amato e perduto in passato. - Il demone gentile chiuse gli occhi e si passò distrattamente una mano sull’addome, la dove vi era il segno del suo fallimento più grande, e quando riprese a parlare il suo tono era triste ed incerto insieme. - Io.. io non so quale siano i tuoi reali sentimenti nei confronti di Goku. Solo tu puoi sapere cosa si nasconde nel profondo del tuo cuore. L’unica cosa che ti chiedo è che, in qualunque modo tu decida di agire, ti prego non distruggerlo ! Non fare di Goku un’altra vittima dell’amore. L’amore che non si è riusciti ad ottenere fa male ed annienta quanto quello che non si è riusciti a difendere. Io lo so bene. Ed anche tu, credo, come pure Gojyo. Se hai anche solo un briciolo di affetto per lui, fai in modo che non debba patire la nostra stessa pena, per favore ! - Hakkai pronunciò quella richiesta, sentendosi come prosciugato, non aveva niente più da dire e gli pareva che il suo fiume di parole fosse andato a gettarsi e disperdersi in un mare artico, troppo immenso e profondo, per essere realmente recepito. Sperava che qualcosa fosse comunque arrivato alla coscienza del suo gelido amico, anche se, data la sua completa mancanza di reazione, la cosa gli pareva molto poco probabile. Con un sospiro esausto e sconfitto il demone dagli occhi verdi abbandonò la stanza buia del bonzo. Ed una volta che il ragazzo fu uscito, in quella camera non rimase davvero più nessuno, se non quel vuoto involucro, un gelido ed insensibile buco nero che tutti conoscevano con l’appellativo di Genjo Sanzo. Continua…
ANGOLO PSYCO Forfora ? What is forfora ? (Ehm… sì, lo so,‘sta frase non c’entra un emerito prospero, ma volevo allentare un po’ l’atmosfera lugubre e seriosa!) P.S. WARNING! Nei prossimi capitoli inizia la lemon! Bye-bye.
Come è bello il mondo insieme a te E’ come rinascere (“Il mondo insieme a te” by M. Pezzali)
DESPERATELY IN LOVE By Crazy
Sanzo si sollevò lentamente dalla vasca, e posando i piedi nudi sulle fredde piastrelle della stanza da bagno, prese una salvietta per asciugarsi i capelli ed il corpo umidi, mentre una sottile lastra di acqua andava ad allargarsi velocemente sul pavimento. Benché fosse già molto tardi, il bonzo non aveva per nulla sonno e sebbene razionalmente fosse cosciente che il suo corpo dovesse essere stanco, oltre che dolorante e debole, quelle percezioni non riuscivano ad arrivare fino al suo cervello e divenire sensazioni coscienti. Non sentiva né i graffi, né i lividi, né la stanchezza. Insomma non sentiva nulla ! Solo freddo ! Era stato quello a spingerlo a fare un bagno caldo nel bel mezzo della notte. Un tentativo di scacciare quel senso di gelo che gli aveva invaso membra, ossa e cervello. Ma nemmeno quello aveva funzionato ! Continuava ad avere freddo ! Era iniziato tutto non appena si era seduto sul sedile anteriore di jeep ed ancora perdurava. E Sanzo aveva come l’impressione che quel senso di gelo sarebbe durato per sempre. Era stato infine catapultato in quella landa desertica di ghiacciai eterni che, da tempo immemore, si portava dentro e stavolta non sarebbe più riuscito a venirne fuori. Né lo desiderava ! Non voleva nulla. Non sentiva nulla. Non provava nulla Solo freddo, solo quello. Era come….. come morto ! Un cadavere che continuava a muoversi. Questo era divenuto. Con metodica precisione continuò a passare il telo da bagno sul suo corpo, indifferente alle profonde striature rossastre che gli solcavano il petto, l’addome e le gambe, come pure era insensibile a tutti i lividi bluastri che segnavano la pelle chiara. Vedere le sue labbra tumefatte ed il morso profondo che era stato impresso sulla sua spalla destra, riflessi nello specchio di fronte, non gli dava alcuna emozione. Per quanto lo riguardava, quel volto immobile, che lo stava fissando nel riflesso di quella superficie lucida, poteva anche appartenere ad un estraneo. E forse era davvero così. Forse alla fine il mostro gelido e senz’anima dei suoi incubi era riuscito davvero ad assorbirlo in se, inghiottendolo nel suo oscuro, freddo, universo, fatto solo di sangue e nient’altro ! - Sa…Sanzo ….- Il bonzo riconobbe subito quella voce e percepì la sua presenza ancora prima di voltarsi, ma vedere la stupida scimmia comparire all’improvviso davanti a lui, non gli procurò né rabbia, né odio o disgusto. Lo guardò semplicemente come avrebbe fatto con un estraneo, con fredda indifferenza. Non provava assolutamente niente. Sentiva quegli occhi dorati fissarlo con una intensità quasi dolorosa, la luce che li illuminava era di inequivocabile sgomento. Sanzo ignorò totalmente quello sguardo desolato, finendo di asciugarsi con calma ed infine cingendosi i fianchi con un telo pulito. - Sono…. Sono stato io ? – Mormorò Goku senza mai staccare gli occhi dal suo corpo pallido e segnato. Il tono delle sua voce aveva la stessa dolorosa consapevolezza del bagliore che gli illuminava le iridi tormentate. - Sono stato io a farti… questo ? - Il bonzo lo fissò in silenzio, il volto inespressivo ed immobile. Non era, il suo, un atteggiamento di muta accusa o di ritorsione silenziosa, semplicemente non c’era nulla da dire. Ma quel comportamento fu interpretato da Goku come l’attribuzione di una pesante, imperdonabile, colpa, perché il suo giovane corpo sembrò ripiegarsi su se stesso, come se fosse stato colpito duramente all’addome e strinse i pugni in una morsa spasmodica. - Avresti dovuto uccidermi !- Urlò, il volto infantile contratto da un’espressione di pena e sofferenza assolute. – Avrei preferito mille e mille volte morire nel peggiore dei modi piuttosto che …. Piuttosto che farti questo ! Dovevi uccidermi ! – Ripeté ancora con forza disperata. Sanzo lo guardò come se fosse stato a miliardi di anni luce di distanza. Vedeva chiaramente il suo dolore. La sua disperazione era tanto evidente che anche un cieco insensibile se ne sarebbe reso conto, eppure, nella landa gelida in cui si trovava il suo essere, niente riusciva a raggiungerlo veramente, dentro di se non aveva alcuna parola di rabbia o minaccia, né tanto meno di perdono o conforto. Un vento gelido aveva spazzato via ogni cosa. C’era solo il vuoto. - Sanzo… ti prego…- Il ragazzo davanti a lui tremava violentemente, evidentemente scosso dalle impetuose emozioni che gli infuriavano dentro. - Ti prego, lo so che non merito di vivere per ciò che ho fatto… Ma, ti prego, non odiarmi ! Non posso sopportare che tu mi odi ! Uccidimi pure, non m’importa, ma ti supplico non odiarmi ! – Il bonzo udì chiaramente quella preghiera, ma gli parve di non comprenderne il significato. L’odio come l’amore erano solo parole senza alcun senso per lui. No ! Considerò freddamente. Non odiava la scimmia, né l’amava, dentro di lui non vi era alcun sentimento. C’era solo il freddo, solo quello. Un freddo che congelava ogni emozione ed anestetizzava ogni sofferenza e dolore. Sarebbe bastato in quel momento un semplice, atono, “Ti odio” per liberarsi per sempre della fastidiosa creatura che aveva dinnanzi. Ma a differenza di quello che credevano Gojyo ed Hakkai, non era nei suoi piani più prossimi distruggere la stupida scimmia. Era vero che non gli importava nulla di ciò che ne sarebbe stato di lui una volta che se ne fosse andato. Era vero che era solo un bastardo egoista. Ma non era nelle sue intenzioni distruggere la stupida scimmia. Sarebbe stato solo un inutile spreco. Il suo scopo poteva essere raggiunto efficacemente senza inutili spargimenti di sangue. Sarebbe bastato semplicemente aprire una volta per tutte gli occhi a quello stupido e fargli vedere ciò che realmente era l’oggetto del suo affetto per allontanarlo definitivamente. Sanzo non intendeva distruggere il ragazzo, ma solo se stesso, o per meglio dire l’immagine idealizzata che questi si era fatta di lui. - Scimmia ! – Ordinò quindi con voce stentorea. – Guardami ! - Il ragazzo sussultò, spalancando i grandi occhi dorati. - Mi … mi dispiace.. – Balbettò. – Non volevo… Ti giuro che non volevo farti del male. Davvero, io….- - No! – Interruppe freddo e perentorio quel confuso e fastidioso pigolio. - Non le ferite e neppure i miei capelli biondi o il mio corpo ! No ! Guardami ! Guardami davvero ! – Goku scosse la testa totalmente confuso. - Non capisco. - - Vai oltre la tua romantica, infantile, visione dei miei capelli del colore del sole. Oltre la tua gratitudine per essere stato liberato dalla tua prigione. Vai oltre queste, stupidi, futili cose che non mi rappresentano affatto e guardami ! Guardami per ciò che sono davvero ! – Gli spiegò il bonzo scandendo bene le parole, lentamente e chiaramente, in modo che anche uno stupido cervello di scimmia recepisse il concetto. - Io non sono il sole ! Razza di idiota! Il sole scalda ! Il sole è vita ! Io no ! Io sono solo fredda, gelida morte. Non sono nient’altro ! Non ho mai dato agli altri niente d’altro ! Non una morte pietosa e misericordiosa. Solo morte. Indifferente, bastarda ed ingiusta. Se ti ho liberato, non l’ho fatto certo per pietà o altro. L’ho fatto solo perché il tuo richiamo mi dava fastidio. Per me stesso, per il mio egoismo. Che tu rimanessi o te ne andassi mi era completamente indifferente. E’ per me stesso che vivo e per me stesso intendo morire ! Perché non ti ho ucciso ? Lo vuoi davvero sapere ? – - Sanzo… - Il ragazzo sollevò una mano come per fermare quel fiume amaro di parole, ma venne totalmente ignorato. - Non ti ho ammazzato semplicemente perché non sarebbe servito ! Se fosse stato necessario per fermarti, quando eri senza dispositivo di controllo, o per fermare quel demone che ti aveva bloccato, l’avrei sicuramente fatto. Sì, ti avrei sicuramente ucciso senza nemmeno voltarmi indietro. Ma non è stato necessario, per questo sei ancora qui! – Chiarì con l’abituale franchezza e freddezza. - Se servisse ai miei scopi o tu fossi d’intralcio al mio viaggio verso ovest, ti sacrificherei senza alcuna esitazione. Sono un bastardo egocentrico ! Un egoista senza scrupoli e rimorsi ! Non mi importa di niente e di nessuno ! E’ questa la mia vera natura ! Questo è il mio vero io !- - Sanzo…. Smettila ! – Supplicò Goku dolorosamente. - Sto solo dicendo la verità. – Continuò invece il bonzo con la solita brutale chiarezza. – Lo sai anche tu che questa è la verità. Sei tu che devi smetterla. Smettila di guardarmi con gli occhi di un moccioso ingenuo, pieno di inutili sogni. Cresci ! Il Sanzo che credi di conoscere, non esiste. Non è mai esistito, se non nelle tue fantasie. Quello che hai davanti è solo un involucro vuoto, una bambola assassina senza sentimenti ed emozioni. Un mostro freddo e crudele incapace di provare amore. Qui…- Si indicò lentamente con l’indice il petto nudo. – Qui non c’è un anima, né un cuore. Non c’è nulla !- - TI AMO !! – Era stato un urlo di protesta più che una dichiarazione d’amore. Sanzo inclinò il capo, osservando il volto caparbio ed arrossato del ragazzo dinnanzi a lui con scientifico distacco, come se si trovasse davanti ad una nuova forma di vita mai catalogata in precedenza. - Amore ?- Domandò come se quella fosse una parola aliena sconosciuta. – No, scimmia, tu non puoi amarmi! Te l’ho detto, non mi conosci. Non sai di cosa sono capace. Non sai a quali livelli di bassezza posso arrivare pur di perseguire i miei scopi. Se tu avessi un solo grammo di sale in zucca scapperesti via lontano da uno come me. Non merito di essere amato. Odiato e disprezzato, forse. Ma amato…. – Scosse la testa in un gesto inesorabile. – No, amato mai. Come si fa ad amare qualcuno che provoca la morte ? Come puoi amare chi non è capace di amare nessuno, nemmeno se stesso ? Non sprecare i tuoi sentimenti per me scimmia. Credimi, non ne vale davvero la pena. Io non valgo l..mmpht….- Il bonzo venne bruscamente interrotto da due labbra che dolci e calde si posarono sulle sue, bloccando quell’insolito effluvio di parole, mentre due braccia magre, ma forti, lo stringevano in un abbraccio possessivo e travolgente. Sanzo spalancò gli occhi per la sorpresa di quel contatto inaspettato. Quelle labbra premevano sulle sue zittendolo, togliendogli il respiro, facendogli anche un po’ male, ma….. scaldandolo, anche ! Il freddo che sentiva dentro sembrò come scemare. Il vento gelido che infuriava nei meandri della sua anima parve come trasformarsi, per merito di quel corpo bollente contro il suo, in zefiro gentile, una dolce brezza primaverile, tiepida e confortante. Rimase immobile ad assorbire quel calore, incapace di fare un movimento qualsiasi. Dopo un eternità di tempo, la scimmia staccò la sua bocca da quella di lui e sempre tenendolo stretto gli nascose il volto contro il torace. - Sta’ zitto ! – Gli ordinò con voce soffocata. – Ti prego, Sanzo, stai zitto. Non posso perdonare chi parla male della persona che io amo. Nemmeno se si tratta di te. - - Goku… Lasciami ! – Cercò di liberarsi dalla stretta del ragazzo con decisione. Non voleva provare calore. Non desiderava affatto essere sottratto al suo mondo gelido ed indolore. Ma quella stupida scimmia rimaneva avvinto saldamente a lui, rifiutandosi di lasciarlo andare. - No, ti prego Sanzo, concedimi solo qualche minuto. – Supplicò, serrando strettamente le braccia e premendo il volto sul suo petto nudo. – Se adesso ti lascio andare, non avrò mai più il coraggio di confessarti tutto ciò che provo. Non riuscirei mai a guardarti negli occhi e parlare. Dopo scomparirò per sempre dalla tua vita e tu non mi rivedrai mai più. Potrai anche uccidermi, se lo vorrai, ma ti prego, non respingermi adesso. Non farlo ! - Quel grido di dolore viaggiò per lunghezze siderali, raggiungendo una landa deserta e desolata, riempiendola di mille echi talmente assordanti e rimbombanti, che Sanzo pensò che se non si fossero zittiti lo avrebbero fatto impazzire con il loro fastidiosissimo rumore. Smise di opporre resistenza e di conseguenza le braccia che lo cingevano si ammorbidirono. - Ho questo sentimento dentro di me. – Iniziò il giovane dagli occhi dorati in un sussurro imbarazzato. - Non so perché, ma sento che è li da sempre. E’ come una fiamma che cresce, arde, brucia e mi consuma… A volte fa male, tanto male. Ma mi scalda e mi fa sentire veramente vivo. Ho cercato di combatterlo, davvero, ma è troppo grande e forte. Questo amore…. – Goku si interruppe ed emise un sospiro tremulo. Il suo alito caldo gli solleticò la pelle nuda del torace, facendolo rabbrividire. - Questo amore non conosce ragioni o giustificazioni. Esiste e basta ! Con una forza ed un’intensità tali da piegare ogni mia volontà o coscienza.- Sanzo avvertì le mani calde del ragazzo che, lievi e delicate come piume, gli carezzavano la schiena scatenando dolci fremiti lungo tutta la spina dorsale. Si irrigidì, tentando di contrastare quelle sensazioni per lui così inusuali, ma quella voce che risuonava nelle sue orecchie era calda e piacevole, suadente quanto le parole che diceva e come quelle dita che lo toccavano. - Se anche tu mi dovessi scacciare via come un animale rabbioso o se in un impeto di rabbia tu mi uccidessi, questo amore continuerebbe comunque ad esistere! Sanzo…. - Labbra roventi si posarono sul suo petto, nel punto dove non ci sarebbe dovuto essere un cuore, che invece prese a battere furiosamente per la prima volta. - Sanzo…Amarti è per me come respirare, dormire, mangiare…. E’ un bisogno che mi esplode dentro tutte le volte che ti penso, ti guardo, che ti tocco….- Goku prese a mordicchiargli teneramente un capezzolo, che subito dimostrando una volontà propria rispose a quello stimolo, mentre con mani gentili gli percorreva la schiena, le braccia, i fianchi in mille carezze tentatrici. - No ! Smettila ! - Quell’ordine risuonò privo di forza e convinzione alle stesse orecchie di chi lo aveva emesso. Intanto la scimmia aveva iniziato a tempestargli il torace di piccoli baci, quelle labbra bollenti disegnavano strani, fantasiosi percorsi, infiammando ovunque si posassero ogni singolo lembo di pelle. Sanzo cercò con tutto se stesso di sottrarsi a quel dolce assalto, ma scoprì, con enorme disappunto e sorpresa, che il suo corpo non gli rispondeva. Quello stesso corpo che, con determinazione e ferrea volontà, aveva sempre piegato ai propri voleri, adesso gli si stava rivoltando contro, tremando e fremendo al contatto di quella bocca morbida e seducente e di quelle mani che lo esploravano con timida, esitante, audacia. Una scia caldo-umida gli attraversò lo sterno e gli addominali per andare a giocare maliziosamente con il suo ombellico, strappandogli un gemito involontario. Dita bronzee scivolarono delicatamente sotto il lembo del telo che gli cingeva la vita, seguendo il contorno sinuoso dei suoi fianchi ed accompagnando la caduta dell’indumento che celava la sua intimità. Mani gentili e curiose si posarono leggere sull’interno coscia, carezzando ed esplorando con dolcezza. Labbra brucianti scesero giù sul suo ventre, fino all’inguine, per poi, dopo una breve, quasi timida, esitazione, posarsi sul suo sesso senza più incertezze, percorrendolo per tutta la sua lunghezza con amorevole e rispettosa bramosia. A Sanzo tremarono le ginocchia ed il suo intero essere parve vacillare. La sua mente testarda, rifiutandosi di cedere, cercò di ritrarsi nel gelido universo che lo aveva per lungo tempo ospitato, ma si trovò invece catapultato sotto un sole rovente che gli infiammava i sensi e riduceva in cenere ogni volontà o pensiero raziocinante. - Fermati ! Fermati, scimmia ! – La sua richiesta uscì in un ansito roco irriconoscibile. - Non posso ! – Quella specie di sussurrò appassionato gli incendiò ancora di più i sensi sconvolti. - Io.. io non mi sono mai sentito così ! Non ho mai… mai desiderato… questo ! - Confessò Goku, riprendendo a percorrerlo, leccarlo, assaggiarlo, amarlo e venerarlo con le mani, le labbra, la lingua ed i denti. Gli sembrava di morire ! Sì, stava morendo ! Pensò Sanzo, scivolando lentamente sulle ginocchia. Non sentì il freddo umido delle piastrelle dietro la schiena, le sue membra erano pesanti, inutili, e non riuscivano a sostenerlo, non riusciva più nemmeno a respirare ed il sangue sembrava ribollirgli nelle vene, mentre la tensione all’inguine diveniva così insopportabile da essere dolorosa. Infilò le dita tra i soffici capelli castani del ragazzo davanti a lui, non sapendo se per un ultimo tentativo di fermarlo, se per incitarlo a continuare o semplicemente per avere qualcosa a cui aggrapparsi! Là dove la violenza del Saiten aveva fallito, la dolcezza di Son Goku ebbe la meglio. Genjo Sanzo infine gettò indietro la testa e si arrese alla marea impetuosa che lo stava travolgendo. L’ansito rauco del respiro… Il pulsare frenetico del cuore… Il vorticare furioso del sangue…. Il contrarsi spasmodico di tendini e muscoli… La tensione elettrica di ogni singolo nervo... Il tendersi voluttuoso del corpo e della mente verso il piacere puro… Genjo Sanzo Hoshi sprofondò in un limbo fluttuante ed avvolgente, ovattato e protettivo, come il ventre materno, per poi venire catapultato violentemente verso una luce abbagliante, scioccante, vitale ! Fu come perdersi e morire nel proprio corpo, per ritornare nuovamente e prepotentemente alla vita ! Dopo tanto tempo si sentì…. Sì, si sentiva di nuovo ferocemente vivo ! Il ritorno alla realtà fu graduale. Costellato da una miriade di sensazioni. Il dolore alla schiena dato dal duro contatto con il bordo di pietra della vasca alle sue spalle. L’umidità della pelle sul pavimento bagnato. L’indolenzimento di ogni muscolo del corpo e la fiacchezza delle membra. Il fastidioso bruciore di ciascun singolo graffio ed il senso di compressione di ogni ecchimosi sull’epidermide. Ed infine un caldo peso sull’addome e morbida setosità fra le dita. Il bonzo spalancò di scatto gli occhi d’ametista e si rese conto di essere accovacciato sul pavimento del bagno, con la schiena appoggiata al bordo della vasca in cui solo poco tempo prima, o era stato un secolo prima?, aveva cercato conforto e calore per il suo corpo infreddolito, con la testa della scimmia posata sul suo ventre nudo, le mani del ragazzo che gli cingevano la vita, mentre le sue dita erano ancora strette tra quei morbidi capelli del caldo colore delle castagne. In quel momento tutti i sentimenti, le emozioni e sensazioni a lungo represse e controllate, parvero soverchiarlo con lo stesso peso di una valanga travolgente e distruttiva. Ogni singola percezione possedeva una sua intensità talmente gravosa ed unica da fargli vacillare la mente e tremare la ragione. Ogni respiro era dolore ! Sentiva il pulsare del suo stesso cuore nelle orecchie, come se quel cuore, che per tanto tempo era stato silenzioso, avesse ripreso a battere nuovamente con prepotenza nel petto. Percepiva ogni cellula del suo corpo ed ogni senso come se questi gli si stessero rivoltando contro dopo lunghi anni di tirannia ed oppressione. Le emozioni ed i sentimenti gli dilaniavano, affondando i loro denti aguzzi e famelici, quell’anima che credeva di non possedere. Era terribile ! Faceva male ! Faceva venire voglia di urlare e ringhiare come un animale selvaggio ferito a morte : BASTA, C**ZO !! Kuso ! Essere vivi faceva davvero un male dannato ! Dopo qualche secondo di caos assoluto, la sua mente, il suo corpo e le sue emozioni sembrarono trovare una qualche forma di pacifico compromesso, giungendo a tollerarsi vicendevolmente, per non distruggerlo del tutto. Sanzo ritrovò una sorta di equilibrio precario. Un quasi ritorno al freddo consueto controllo. Solo la sua rabbia rimase scevra da ogni condizionamento ed imposizione. Furiosa, cieca, indomabile rabbia. Rabbia contro tutti gli dei, i demoni ed il mondo intero per averlo cacciato in quella maledetta situazione. Rabbia verso se stesso per aver permesso alla stupida scimmia di avvicinarsi tanto a lui da insinuarsi tra le fenditure del suo animo ed incrinare le difese del suo cuore prigioniero del gelo. Rabbia per lo stupido essere che lo amava al punto tale da accettare tutto ciò che lui era, anche il suo lato più oscuro ed abietto, totalmente e semplicemente. Avrebbe voluto imprecare pesantemente contro Goku ! Minacciarlo, picchiarlo, maledirlo e poi scacciarlo ! O forse era meglio ammazzarlo! Sì, forse era meglio sparargli ! L’intensità della sua rabbia era tale che sentiva quasi di… di odiarlo ! Odiava la stupida scimmia per averlo costretto ad abbandonare il suo gelido universo indolore ! Lo odiava perché questo suo “sentire”, significava provare di nuovo sofferenza e dolore ! E lui non voleva soffrire ! Mai più ! Tirò i capelli di Goku, ancora tra le sue dita, con violenza quasi, per costringerlo a sollevare il volto verso di lui e potergli così sputare in faccia, vomitargli addosso tutto il suo odio e rancore. Tutta la sua agre frustrazione e sofferenza. E lo avrebbe fatto sul serio! Lo avrebbe davvero distrutto ed annientato come tutti temevano che facesse ! Ma quello aveva un’espressione talmente stupida dipinta sulla faccia da scimmia, che ogni sua velleità omicida sfumò come neve al sole. La solita stupida scimmia ! Anzi, ancora più stupida del solito, se è possibile, a causa di quella luce adorante che gli brillava nelle iridi d’oro. Tutti gli accidenti e le maledizioni che avrebbe voluto urlargli contro svanirono dalla sua mente, venendo repentinamente sostituiti, invece, da un interrogativo che mai avrebbe voluto porgli. - Scimmia, chi ti ha insegnato a fare queste cose ? - Tsk ! Una domanda stupida per una stupida scimmia ! Considerò tra se Sanzo, non appena le sue orecchie ed il suo cervello registrarono le sue stesse parole. Ma che accidenti gli era preso ? Si era bevuto il cervello forse ? Comunque, Goku arrossì violentemente, come un moccioso innocente, ingenuo e.. stupido, naturalmente ! - Nessuno ! – Mormorò con palese imbarazzo nella voce, poi abbassò pudicamente lo sguardo. – Io… io volevo solo darti … uhm, piacere. Ti è … ehm, ti è piaciuto, Sanzo ? - Lo interrogò divenendo di un bel colore carminio. Il tono era esitante, timido, ma irresistibilmente curioso. L’interpellato represse una risata isterica ben poco consona al suo carattere e si pentì di non avere con se il fidato harisen e la fedele S&W, per poterlo prendere a sventagliate sulla zucca prima di aprirgli una presa d’aria in quella camera di risonanza che quell’animale utilizzava solo come spazio vuoto tra le sue orecchie. Si limitò pertanto a dargli un bel pugno in testa ed ad abbaiare un quanto mai furioso – Baka saru ! – Piaciuto ? Gli chiedeva se gli era piaciuto ? Considerò tra se ferocemente il bonzo. Certo che no ! No, che non gli era piaciuto ! Quello stupido gli aveva fatto ben più che dargli un po’ di piacere fisico ! Lo aveva liberato dalla gelida prigione in cui si era volontariamente chiuso in tutti quegli anni ! Gli aveva restituito un cuore che pulsava nel petto, vivo, caldo e vitale come non mai ! Con quel suo stupido, cieco, amore aveva ripulito il lerciume che gli insudiciava lo spirito e gli aveva fatto ritrovare un pezzo ormai perduto della sua anima. E quell’idiota gli chiedeva pure se gli era piaciuto ! Forse avrebbe dovuto ammazzarlo davvero per questo ! Ma non ci era mai riuscito prima e non poteva farlo nemmeno adesso! Tsk! Razza di baka saru ! Non sapeva se doveva odiarlo per ciò che gli aveva fatto, o invece… invece se doveva iniziare ad amarlo ! A quel pensiero la profonda ferita dentro di lui, che da oltre 10 aa gli provocava un dolore acuto e straziante, sembrò contorcersi e ribellarsi fino a mozzargli il respiro. Faceva troppo male ! Quella ferita interiore soverchiava ogni sentimento ed emozione, rendendolo incapace di abbandonarsi. Non voleva amare ! Non poteva provare di nuovo qualcosa per qualcuno ! Non ci riusciva ! - Sì, lo so ! – Spalancò gli occhi, mettendo a fuoco il volto della scimmia. Forse doveva aver espresso ad alta voce qualcuno dei suoi pensieri, perché Goku gli aveva risposto con dolorosa, quieta, determinazione che lo sapeva. Ma… sapere cosa? - Lo so che non puoi amarmi ! – Ripeté il ragazzo dagli occhi dorati con voce soffocata dall’emozione e dalla pena. – Né io pretendo che tu lo faccia. Non importa. Il mio amore è sufficiente per entrambi ! Non importa se non puoi amarmi, mi basta solo poter restare con te per sempre e poterti amare. Non chiedo altro. - Quelle parole… A Sanzo sembrò che qualcuno gli avesse d’improvviso squarciato di netto il torace per afferrargli e strappargli il cuore dal petto ed iniziare così a stringerlo in una morsa violenta e spasmodica. Eppure erano ancora li quelle parole! Sincere e dolorose, riflesse negli occhi dorati della sua stupida scimmia, che brillavano quasi accecanti, pieni, saturi di quell’amore disperato ed assoluto che gli aveva espresso con quelle quiete e semplici parole. In silenzio, il bonzo si sollevò dal pavimento, dove era ancora seduto, facendo bene attenzione a non scivolare, sia per l’acqua, sia per l’estrema debolezza dei suoi arti che parevano rifiutarsi di sorreggerlo. Una volta in piedi, si mosse per recuperare un telo pulito e dare così almeno una parvenza di decenza alla propria nudità, mise tutta sua concentrazione per ciascuna di quelle complesse e delicate operazioni, infine, non potendo ritardare più a lungo di così la questione, si voltò verso la scimmia. Goku era ancora li, seduto per terra, la testa china, le mani raccolte in grembo, in una posa che lo faceva sembrare immensamente giovane, stanco e sconfitto. Sanzo sospirò, anche lui si sentiva più o meno allo stesso modo, cioè infinitamente vecchio, esausto e vinto. Aveva come la certezza che ciò che era accaduto tra loro quella notte avrebbe avuto il potere di distruggerli entrambi se non avesse trovato una soluzione alla svelta. Certo poteva sempre scacciarlo, rinnegarlo, ucciderlo addirittura, ma ormai troppe cose erano state dette e fatte e quelle parole piene d’amore, quella esplicita dichiarazione di fedeltà perenne, si erano impresse come un marchio indelebile nella sua mente, nel suo cuore e nella sua stessa anima. Anche se non lo avesse più visto ! Anche se fosse morto! Quelle parole avrebbero continuato a risuonare ossessive nel suo cervello, giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto ….. Ca**o ! Non avrebbe resistito a tanto ! Nemmeno uno come lui poteva sopportare tanto ! Lo avrebbero fatto impazzire, totalmente e completamente! A questo punto, oggi come allora, pareva proprio non avere nessuna altra scelta ! - Scimmia ! – Chiamò perentorio e deciso come al solito. Il ragazzo sussultò penosamente, sollevando verso di lui uno sguardo rassegnato e dolente. Sanzo gli tese la mano. - Vieni ! – Ordinò semplicemente. Grandi occhi dorati si spalancarono, enormi per la sorpresa, mentre una mano bronzea si levava ad incontrarne un’altra nivea, stringendola con fiducioso e totale abbandono. Oggi come allora….
Continua….
ANGOLO PSYCO Ehi, voi ! Ci siete ? Ce la fate ? Siete connessi ? (*) Come promesso da qui inizia la fase LEMON. Questo che avete letto era appena un assaggio, una “lemonina” , una limonatina, un limoncellino……..boh! Fate un po’ voi ! Quello che seguirà comunque sarà molto più esplicito e pesante, perciò se la cosa vi da fastidio evitate di leggere oltre ! Io vi ho avvertiti ! (*)come tutti sicuramente saprete la battuta iniziale non è mia, ma di un famoso comico, Campagna credo (boh!), del MIIIITICO Zelig ! Bye-bye !
DESPERATELY IN LOVE By Crazy
Goku afferrò la mano che Sanzo gli tendeva istintivamente, senza pensare assolutamente a nulla. Lo seguì lungo il vuoto e buio corridoio fino alla porta di una camera e quando gli fece segno di entrarvi, obbedì senza fiatare. All’interno della stanza il ragazzo si guardò attorno lentamente. L’ambiente era anonimo e freddo, uguale a quello di una delle tante locande, in cui avevano pernottato in quel ultimo anno di viaggio. Il letto singolo vicino alla finestra, un armadio che doveva aver sicuramente visto tempi migliori, un tavolo di piccole dimensioni ed una sedia che sembrava alquanto scomoda. Solo che nell’aria si poteva sentire un odore particolare e personalissimo, quel profumo di tabacco misto ad erba bagnata ed fresche essenze di bosco che a lui piaceva davvero tanto e sulla sedia erano appoggiati, ben ripiegati, una veste candida, dei pantaloni scuri, una maglietta nera assieme ad un caratteristico ventaglio bianco ed una lucente S&W. Quella era la camera di Sanzo! Goku lo cercò con lo sguardo. La figura del bonzo si stagliava nell’ombra davanti a lui, ma a causa dell’oscurità non riusciva a scorgerne l’espressione. Perché lo aveva portato proprio nella sua stanza ? Se avesse voluto scacciarlo, poteva benissimo farlo anche dov’erano prima, no ? Voleva forse liberarsi di lui in un modo più drastico e definitivo ? Si domandò ancora il giovane eretico occhieggiando la S&W appoggiata sulla sedia. Poi, però si diede dello sciocco. No, non credeva che Sanzo potesse ucciderlo sul serio, non a sangue freddo per lo meno ! Però….. E se avesse iniziato ad insultarlo e ferirlo con il suo gelido letale disprezzo ? Uhm… forse la S&W sarebbe stata una scelta preferibile, dopotutto ! Basta ! Doveva smetterla di farsi tutte quelle paranoie e chiederlo a lui direttamente il motivo ! Qualsiasi risposta sarebbe stata meglio di quel silenzio inquietante ed incerto con cui lo stava torturando ! - Perché mi hai portato qui ? - Mormorò con la gola secca e le labbra aride per la tensione. Dall’altra parte …….. silenzio Accidenti ! Pensò ancora Goku innervosito ed anche un po’ seccato da quella situazione ! Un’ora prima aveva quasi dovuto abusare di lui per farlo tacere ed adesso invece non gli riusciva di tirargli fuori nemmeno una parola ! Perché quell’uomo non si comportava mai come tutti gli altri ? Perché riusciva a farlo sentire stupido, nervoso, spaventato ed ansioso e… sì! Anche decisamente eccitato con la sua sola presenza ? Ma perché era Genjo Sanzo Hoshi ! Ecco perché ! Si rispose con un misto di ironia e rassegnazione. L’uomo più impossibile che fosse mai venuto al mondo ! Ma lui lo amava anche per quello…. - Sanzo, perché siamo venuti nella tua camera ? - Riprovò a chiedere nervosamente. Stavolta ebbe più fortuna. - Prima hai detto che ti bastava stare sempre con me ed amarmi…. Hai forse cambiato idea ? - Il ragazzo spalancò fino all’inverosimile i grandi occhi dorati, mentre il cuore nel petto parve fermarsi, per poi riprendere la sua corsa ad una velocità folle. Lui…. Lui aveva davvero detto quello che intendeva dire ? O aveva capito male ? - Sa.. Sanzo ? - - Allora, hai cambiato idea ? – Goku scosse freneticamente il capo, troppo sbigottito per dire qualcosa, immaginò che forse al buio il suo gesto non potesse essere visto ed allora prese un respiro profondo. - No ! No ! Mai ! - Gettò li tutto d’un fiato in tono deciso. Dall’altra parte ci fu ancora silenzio. Non era però un silenzio ostile, né freddo, ma semplicemente silenzio, come di attesa. Il giovane castano aggrottò le sopracciglia confuso. Cosa si aspettava Sanzo da lui ? Perché rimaneva così distante, celato nell’ombra ? Se davvero lo aveva portato li per…. per…. per……. OhcavoloOhcavoloOhcavolo ! Non riusciva nemmeno a pensarci senza arrossire furiosamente e tremare ! Ma se davvero lo aveva portato li per… per quella cosa la, insomma ! Allora, perché restava così lontano ? Un minimo di vicinanza sarebbe stato quantomeno utile, no ? Certo, prima in bagno, neppure lui aveva avuto tanti dubbi ed incertezze, ma era troppo sconvolto in quel momento ! Aveva capito che Sanzo stava cercando di allontanarlo per sempre, e poi sentirlo parlare di se stesso a quel modo…. Senza contare che quando lo aveva abbracciato e baciato per zittirlo, la sua pelle era tanto calda ed aveva un odore così buono che … che lui… lui…. Oh, accidenti ! Aveva completamente perso il controllo, ecco ! Forse però la soluzione era proprio quella. Rifletté brevemente Goku. Bastava avvicinarsi a lui, toccarlo e….. perdere nuovamente il controllo ! Presa quella decisione, si fece coraggio e si avvicinò al suo bonzo. Standogli di fronte poté così ammirare i suoi capelli riflettere debolmente la poca luce che filtrava dalla finestra chiusa, dalla parte opposta dove si trovavano loro due, i sensuali occhi di un viola profondo, le labbra ferme, che sebbene ferite apparivano sempre seducenti e tentatrici, la pelle nivea perfetta, che nemmeno i graffi ed i lividi potevano deturpare o sminuire del suo candido splendore. Timidamente, quasi temendo di venire respinto, sollevò una mano bronzea infilandola tra quei capelli di seta, facendoseli scorrere tra le dita lentamente, quasi per assaporarli col tatto, per poi scendere alla sua guancia liscia, carezzandola con i polpastrelli, andandosi a fermare sulla morbida pienezza del labbro inferiore ferito. Le sue dita sensibili esplorarono quella morbida carnosità con riverenza, trovandovi i segni di morsi brutali e lacerazioni. - Perdonami ! - Mormorò piano, sentendosi indegno e colpevole. Sanzo in risposta socchiuse le labbra e con la punta della lingua incontrò quelle dita che lo toccavano con delicatezza estrema. L’effetto di quel contatto caldo-umido fu per Goku una specie di scossa elettrica, rabbrividì e tremò, mentre quella lingua morbida e maliziosa giocava con i suoi polpastrelli straordinariamente sensibili. - S.. Sa..n…zo … - Ansimò con il fiato corto. Il suo bonzo interrompendo quel piacevole interludio, gli circondò con i palmi aperti il volto ed avvicinò i loro visi. Quelle labbra calde e sensuali sfiorarono le sue più volte, avvicinandosi e subito dopo ritraendosi in contatti troppo brevi, che lo scaldavano e lo rendevano desideroso qualcosa di più. Ma Sanzo intendeva proprio torturarlo. Perché si allontanava ogni volta che lui cercava di prolungare il contatto. Alla fine, con un gemito frustrato, il ragazzo gli gettò le braccia al collo, trattenendo la sua bella testa bionda e pretendendo tacitamente un vero bacio. Venne accontentato ! Le loro bocche si incollarono e si schiusero. Le loro lingue presero a gustarsi ed esplorarsi a vicenda lentamente e profondamente tanto che alla fine mancava ad entrambi il fiato, ma a nessuno dei due pareva essere necessario una cosa talmente futile come il respirare. Dopo quel lunghissimo, eppure troppo breve, bacio, Goku rimase con gli occhi chiusi, il corpo tremante come in preda alla febbre e la mente annebbiata, persa nel piacere appena provato. - Lo sai che questo non cambia nulla, vero ? - La scimmietta al suono di quella voce profonda, spalancò le palpebre, incontrando due laghi profondi in cui avrebbe voluto perdersi ed annegare. Gli occhi di Sanzo, che lo fissavano pieni di serietà, ma anche con una luce calda e deliziosa che smentiva la freddezza della sua domanda. - Sì ! – Gli rispose pertanto, anche se non sapeva assolutamente cosa non dovesse cambiare, e nemmeno gli importava, quelle labbra e quel corpo erano una distrazione troppo allettanti per perdersi in inutili discorsi. Lo baciò ancora, con foga disperata quasi, mentre le sue mani bronzee gli percorrevano la schiena forte, disegnandogli le vertebre una ad una, seguendo la dolce curva dei fianchi, sciogliendo, con impazienza stavolta, il telo che celava l’intimità di quel corpo diafano per lui irresistibile. Lo voleva ! Voleva sentirlo ed assaporarlo tutto ! Sanzo dal canto suo, non essendo tipo da subire passivamente, rispose ai suoi baci con eguale trasporto, Goku sentì le sue dita agili sotto la maglietta e poi sulla pelle, toccare ed esplorare con tocchi sinuosi che bruciavano ovunque si posassero. La maglia del ragazzo venne eliminata con gesti frenetici ed impazienti. Pelle contro pelle, torace contro torace ogni sensazione parve ingigantirsi fino allo spasimo. Le mani del suo bonzo si intrufolarono sotto la cintura dei pantaloni, giocando maliziose con ciò che c’era al di sotto. - Continuerò a chiamarti stupida scimmia ! - Chiarì con voce seducente, leccandogli subito dopo un capezzolo scuro che reagì prontamente a quel tocco. - Si… Sì ! – Biascicò il giovane dagli occhi dorati confusamente, rabbrividendo e tendendosi verso di lui. Sanzo si spostò sull’altro capezzolo, eccitandolo con lo stesso delizioso trattamento, poi la sua bocca scese bruciante all’addome. - E continuerò a picchiarti con l’harisen tutte le volte che mi darai noia. - Avvertì ancora, riempiendo di baci umidi il suo ombellico, mentre le sue mani sganciavano ed abbassavano i pantaloni e l’intimo del ragazzo, liberando la sua eccitazione. - Sì ! Oh….. Sì ! – Stivali e pantaloni volarono dall’altra parte della stanza a tempi di record. Pelle contro pelle, calore contro calore, eccitazione contro eccitazione….. Il livello di tensione e desiderio crebbe fino a livelli intollerabili. Sempre toccandosi e baciandosi l’un l’altro con gesti impazienti, avidi e possessivi, i due amanti barcollarono verso il letto, per poi ricadervi insieme, senza respiro, ansimanti, il cuore in tumulto. Sanzo sopra di lui, fece scivolare le sue labbra lentamente verso il basso, riprendendo ad esplorare e stuzzicare con la bocca, ciò che aveva gia toccato e conosciuto con le mani, portando Goku sull’orlo della follia. - Ti tratterò male tutte le volte che sarò nervoso. - Disse ancora il suo bonzo baciandogli l’interno delle cosce e percorrendo tutta la lunghezza del suo sesso eretto con la lingua. - Mmh…. Sì ! Ah ! Sì…..Sìììì ! – Il giovane demone infilò le dita tra quei fili d’oro ed inarcò il bacino per facilitargli il compito, mentre ondate di piacere voluttuoso andavano a concentrarsi nel ventre teso. Quando la bocca rovente del suo amante si chiuse attorno a lui, sentì che non avrebbe resistito oltre a quella sublime tortura. Si contorse sotto di lui senza controllo, gemendo ed invocando il nome del suo sole, con appassionato e totale abbandono, lasciandosi andare al piacere più assoluto. Goku venne nella bocca del suo adorato Sanzo con spasmi tanto violenti ed incontrollati che per un attimo pensò di essere già morto ed arrivato direttamente in paradiso ! Ma era una morte stupenda e lui non se ne lamentò affatto ! Ritornò sulla terra lentamente, il corpo sudato ed esausto, ma soddisfatto, mentre il respiro ed il battito cardiaco rallentavano la loro folle corsa ad un ritmo quasi normale. Il ragazzo dagli occhi dorati spalancò le palpebre ed arrossì violentemente accorgendosi di Sanzo, disteso accanto a lui, girato sul fianco, la testa appoggiata mollemente su una mano, il braccio ripiegato a sorreggerlo e gli occhi ametista fissi sul suo volto con curiosa, bruciante, intensità. - Ti è piaciuto ? – Si sentì chiedere con vago interesse. Se in quel momento avesse potuto scavarsi una buca profonda e nascondersi sottoterra, lo avrebbe sicuramente fatto ! Considerò tra se Goku, sentendosi sprofondare dall’imbarazzo per il vergognoso spettacolo che doveva aver dato di se, ma il suo bonzo lo stava fissando con un’espressione per niente disgustata, e solo vagamente incuriosita, per cui si sforzò di vincere ogni disagio e ritrosia. - Sì ! Tanto ! - Confessò in un timido sussurro. - Bene ! Sono abituato a ricambiare tutti i favori, per principio ! – Gli comunicò il suo Sanzo, quindi si chinò a baciarlo con estrema cura ed estenuante lentezza, facendogli gustare nuovamente il suo buon sapore stavolta mischiato al proprio, fu un contatto talmente suadente ed eccitante, che nonostante l’enorme piacere appena provato, il giovane si ritrovò a gemere sulle labbra del suo amante con rinnovato desiderio, e gemette ancora per protesta quando il suo bonzo si ritrasse dalla sua posizione iniziale, interrompendo il loro bacio, ma la sua bocca venne sostituita egregiamente dalla sua mano diafana che iniziò a vagare pigramente sul suo corpo, scatenando dolci fremiti ovunque lo sfiorasse. - Scimmia…. - - Mmh….? – - Questa cosa deve rimanere fra noi. – Specificò ancora il suo amante biondo. - Va bene. – Acconsentì con un sospiro, pensando che se quella mano avesse smesso di toccarlo sarebbe sicuramente morto dal dispiacere. - Sia chiaro. Non mi vergogno affatto ! Non mi importa un accidente di quello che potrebbero pensare gli altri ! Ma se inizi a baciarmi o a dirmi sciocche sdolcinatezze in pubblico, giuro che ti ammazzo ! – - Sì, niente baci in pubblico… - Annuì Goku ed affamato di lui , gli infilò le dita tra i capelli, attirando quella bella testa bionda verso la sua, stringendosi al suo corpo bollente e cercandogli la bocca come un assetato nel deserto. - Non aspettarti che io cambi, scimmia ! – Ansimò Sanzo, mentre la sua scimmiotta gli mordicchiava il mento ed il collo, carezzandolo dappertutto. - Io non cambierò mai ! - - Sanzo ? – Goku strinse audacemente tra le sue mani la virilità dura e pulsante del suo bonzo, guidandolo verso di se. - Che c’è ? - Fu un gemito roco, più che una vera domanda. - Sta’ zitto ! E fai l’amore con me ! - - Tsk ! Stupida scimmia ! – Ciò non di meno si accinse ad obbedire alacremente a quel dolce comando !
Continua…
ANGOLO PSYCO Come continua ? E che è ? Un orgia dei sensi ? La maratona dell’amore ? La fiera della copulazione ? BWAAAAAHHH ! Mi sa che mi devo trovare uno straccio di uomo (for only sex please !), invece che scrivere pallidi surrogati di un atto sentimentale - sessuale vacante ( triplo sigh ç_ç ) ! Ehm.. per quanto riguarda la lemon …., lo so non è granché, ma non sono capace di fare meglio ! Va be’ , io ci ho provato ! SORRY !! Bye-bye
DESPERATELY IN LOVE By Crazy
Sanzo stava scoprendo che il sesso poteva essere una esperienza oltremodo travolgente ed alquanto liberatoria anche ! Sì, stava scoprendo, perché a dispetto del suo soprannome di bonzo corrotto, non aveva mai fatto niente del genere in vita sua. Certo ne aveva la conoscenza tecnica e teorica, ma la sua pratica era nulla quanto quella della stupida scimmia. Non che gliene fossero mancate le opportunità. I templi infatti non erano quei luoghi tanto santi e puri che ci si aspettava generalmente che fossero ! Spesso alcuni dei bonzi ospitati avevano la cattiva abitudine di indulgere nei piaceri della carne più del dovuto lecito. Ed un fanciullo dalla bellezza delicata, femminea quasi, come era stato lui, aveva frequentemente scatenato sguardi e voglie lascivie in certi individui deboli e corrotti. Aveva sempre disprezzato quei rifiuti ambulanti ! Quando era stato troppo piccolo per capire, era stato l’occhio vigile ed attento del suo defunto maestro ad evitargli sgradite attenzioni, poi quando era cresciuto, ci aveva pensato la sua natura gelida e scostante, oltre che la fidata S&W a tenere lontani quelli particolarmente insistenti, sia uomini che donne che fossero ! La sua adolescenza era stata troppo tormentata e difficile per essere uguale a quella degli altri ragazzi. Aveva vagato, ramingo come un cane randagio, per tanti anni e la sopravvivenza era stata la sua unica compagna. Ne aveva imparate le dure leggi e se l’era fatta amica, ma non gli aveva lasciato il tempo per altre cose, né in verità aveva voluto trovarlo tale tempo. Non per una stupida questione morale, o perché glielo imponesse il suo titolo. No ! Non si era mai fatto troppi scrupoli morali ed anche come bonzo aveva sempre e solo seguito le proprie regole e convinzioni. In fondo, togliere la vita a qualcuno, era un peccato ben peggiore del rotolarsi tra le lenzuola di un letto sfatto impegnato in lubrici amplessi, per qualcuno che dovesse seguire la pacifica e non violenta via del Buddha ! No, nessuna motivazione etica o sociale lo avrebbero fermato se avesse voluto dedicarsi a quel genere di attività. Ma appunto, la questione era proprio quella ! Non aveva mai voluto ! Per un tipo freddo, cerebrale e controllato, quale lui era, il sesso era sempre apparso come una forma di caotica mancanza di controllo, la perdita di ogni lucidità mentale, oltre che un segno di debolezza e dipendenza intollerabili. Desiderare qualcuno implicava, volere ardentemente, volere possedere, avere bisogno… E lui, da lungo tempo, aveva fatto sua regola di vita l’unico insegnamento lasciatogli dal suo maestro. Il “Non avere nulla” con tutto ciò che ne seguiva, poteva essere, secondo lui, riassunto in un unico semplice concetto. Non aver bisogno di niente e di nessuno ! Così aveva sempre vissuto fino ad allora ! Ma poi quella notte era accaduto qualcosa ! Qualcosa che aveva leggermente modificato alcune sue convinzioni. Aveva scoperto che la scimmia non solo lo amava, no, lo adorava, addirittura ! Già, quello stupido lo amava davvero, nonostante tutto ciò che lui era. Ed il sentimento profondo che il ragazzo aveva sviluppato nei suoi confronti aveva rafforzato e centuplicato anche quello strano legame psichico-spirituale che c’era sempre stato tra loro. Allontanandolo da se, rischiava seriamente di farsi friggere il cervello dalla rumorosa, irrazionale, caotica, disperata intensità dei suoi sentimenti per lui. Per questo era giunto alla conclusione che l’unica soluzione possibile fosse di tenerlo con se. Lo scoprire inoltre che il contatto fisico con qualcuno non lo ripugnava o infastidiva come aveva sempre creduto, e che anzi il suo corpo pareva provare un certo calore e trasporto nei confronti del corpo della scimmia, era stato solo la ciliegina sulla torta. Non possedere scrupoli o pregiudizi morali poteva rivelarsi molto utile quando le circostanze ti mettono davanti ad un evento inaspettato e scabroso. Tutto sommato, lo scoprire di desiderare la scimmia non lo aveva sconvolto più di tanto ! Non che avesse bisogno di lui, assolutamente no ! Né poteva dirsi innamorato ! Ma lo scaldava e gli faceva provare piacere… Per questo aveva deciso di portarlo nella sua camera quella notte. In fondo l’aveva sempre ammesso di essere un bastardo egoista, no ? Aveva, però, lasciato a Goku ampia possibilità di scelta, facendo in modo che fosse il ragazzo a fare la prima mossa, e decidere quindi se andare fino in fondo o meno. E così pure lo aveva lungamente avvertito di non aspettarsi niente da lui. Non era sua intenzione cambiare. E non sarebbe stato una stupida scimmia innamorata a fargli modificare le convinzioni di una vita intera. Ciò che non aveva davvero previsto, però, in quel loro nuovo rapporto, era il grado di piacere a cui sarebbero potuti arrivare e la assoluta, completa, mancanza di controllo del suo stesso corpo. Goku era incredibilmente recettivo ed istintivo, sembrava sapere naturalmente come e dove toccarlo per accendere i suoi sensi. E d’altra parte vederlo fremere incontrollatamente alle sue carezze, gustare la dolcezza selvaggia dei suoi baci, sentire il calore e sapore della sua pelle sulle labbra lo eccitavano incredibilmente. Il suo corpo nonostante la scarsa pratica, agiva, reagiva e si muoveva come seguendo una volontà propria. Non credeva che si potesse provare tanto piacere nel dare piacere a qualcun altro, ma era ciò che gli stava accadendo. Vedere quel giovane corpo dello stesso colore dell’oro brunito tremare, contorcersi e tendersi voluttuosamente, con spudorato ed assoluto abbandono tra le sue braccia, a causa e per merito delle sue labbra e delle sue mani, lo avevano invogliato a dargli di più. Aveva desiderato relegargli quel piacere che il ragazzo gli aveva donato in precedenza, un po’ perché come gli aveva detto era abituato a ricambiare tutti i favori ricevuti, ma soprattutto per il suo stesso piacere personale. C’era una sorta di orgoglio primordiale, una forma di atavico dominio e di supremazia virile nella capacità di far perdere ogni controllo all’oggetto del proprio desiderio. Sentire i suoi gemiti eccitati nelle orecchie, udirlo invocare il proprio nome come una preghiera, farlo godere incontrollatamente ed ammirarlo nell’abbandono dell’estasi, lo avevano esaltato ed eccitato molto più di quanto avrebbe creduto mai possibile. Stava scoprendo un lato del suo carattere molto poco freddo e controllato, molto poco razionale e molto, molto primitivo. E tutto ciò era davvero, incredibilmente …… Liberatorio ! Niente logica, nessun ragionamento, non c’era nessuna azione da decidere e nessuna reazione da prevedere. L’istinto sapeva cosa fare e richiedeva solo di affinare l’uso dei sensi basilari. Sentire….. sentirlo in tutti i modi possibili ed immaginabili ! Toccare…. toccarlo tutto e dappertutto ! Odorare.… riempirsi le narici del profumo selvaggio della sua pelle e del suo sesso ! Gustare….. assaggiare, mangiare, assaporare il suo sapore così dolcemente speziato ! Vedere…. guardarlo muovere sinuosamente i fianchi ed il corpo in un dolce invito tentatore ! Ed infine…….desiderare ! - Sanzo….. fai l’amore con me…. - Desiderare….. Volere ardentemente… Bramare… Volere possedere…. Avere bisogno….. Amare ?!? - Sanzo.. – Il gemito di Goku risuonò nelle orecchie di Sanzo come il canto ammaliatore di una sirena. Gli occhi dorati del ragazzo ardevano, brucianti di desiderio, il volto arrossato, le labbra tumide, socchiuse in ansiti affrettati, il torace che si alzava ed abbassava in maniera convulsa, l’addome teso, il bacino che si muoveva sinuosamente, inarcandosi verso di lui, strusciando i loro sessi eretti e congesti. Quella scimmia vogliosa lo chiamava, lo desiderava, lo reclamava, lo stava facendo impazzire ! Lui, che dopo aver perduto ciò che aveva di più prezioso, non aveva più voluto, né desiderato nulla. Lui, adesso voleva e desiderava…. Voleva possederlo in maniera così totale e disperata da rasentare la follia. Desiderava prenderlo ed annullarsi in lui ancora ed ancora ed ancora fino a morirne! - Sanzo ! - Un dolce sospiro, una chiara richiesta…. - Ti farò male. – Mormorò, appoggiando la fronte bollente su quella del ragazzo sotto di lui. Un tentativo di ritrovare un briciolo di controllo, un ultima strenue resistenza all’inevitabile resa. - Non importa, posso sopportarlo ! – Quelle mani forti e scure andarono a cercare le sue, intrecciandole in un connubio di dita nivee e bronzee insieme. Legati. - Posso sopportare il dolore. – Ripeté Goku in un rauco sofferente sussurro. - Ma credo che morirò se non ti sento subito dentro di me. - Con un gemito di resa Sanzo lo accontentò, cercando di fargli meno male possibile. Era stretto e caldo ! Toglieva il fiato e la ragione ! Il bonzo strinse i denti, nel tentativo furioso e disperato di non perdere il controllo, sentendo la scimmia sotto di lui irrigidirsi ed ansimare per il dolore. Gli baciò la fronte sudata, il volto arrossato, le palpebre serrate, leccò via la scia di alcune lacrime che scorrevano su quegli zigomi bollenti e quando arrivò alla bocca la trovò già pronta, schiusa ed anelante, a ricevere il dolce contatto della sua lingua in un unione completa di mani, labbra e corpi. Solo quando lo sentì rilassarsi e gemere di rinnovato desiderio, solo allora iniziò a muoversi, sforzandosi di andare lentamente per dare piacere ad entrambi, anche se era difficile, dannatamente difficile. Flash di luci abbaglianti gli accecavano la mente ed il suo corpo era scosso da spasmi violenti che gli facevano desiderare di arrendersi alle selvagge ed inarrestabili sensazioni che pulsavano nel centro del suo desiderio. Quando finalmente sentì Goku allacciargli le gambe alla vita ed iniziare ad assecondarlo nel movimento, ondeggiando il bacino per andargli incontro ed invocando il suo nome in ansiti sconnessi, ogni residuo di dominio venne spazzato via come cenere esposta al vento di libeccio. Il ritmo divenne ferocemente incalzante e frenetico, così come il respiro ed il battito dei loro cuori, in un crescendo delirante di intensità tale da arrivare al limite della sofferenza, per poi prorompere in una vera e propria esplosione di godimento esaltante, distruttivo ed incandescente, quanto l’eruzione di magma infuocato dalla fauci di un vulcano. Sanzo colmò il corpo del suo amante con il succo bollente della sua passione, mentre Goku esprimeva la sua ardente soddisfazione su i loro corpi uniti, in segno evidente di possesso reciproco. Infine giacquero esausti, uno tra le braccia dell’altro, avvolti e protetti da una sensazione di così sublime benessere e completezza che qualche sciocco romantico avrebbe anche potuto facilmente definire….. Amore !
Goku quella mattina era più riluttante del solito a svegliarsi. Gli era sempre piaciuto poltrire tra le coperte fino a tardi, ma il motivo principale per cui non voleva assolutamente ridestarsi quel giorno, era soprattutto per non lasciare quel caldo bozzolo protettivo che lo avvolgeva teneramente. Il suo corpo, stanco ed indolenzito, era avviluppato in un confortante calore che aveva lo stesso identico profumo della persona che lui più amava, ma c’era anche un altro odore percepibile, un qualcosa di particolare che gli faceva venire in mente immagini infuocate di corpi che si cercavano, di labbra che si sfioravano, di mani che si intrecciavano….. Un odore inusuale ed eccitante insomma ! L’odore…. Sì, odore di sesso ! Questo pensiero lo fece fremere e portò il suo livello di coscienza ad un grado più alto. Adesso udiva un suono ritmico e tranquillizzante sotto la guancia, e braccia forti lo stringevano con dolce possesso, le sue gambe poi erano aggrovigliate a quelle di qualcun altro ed oltre all’indolenzimento di tutti i muscoli del corpo, c’era anche un fastidioso bruciore alle parti intime e dietro mai provato in precedenza. Gli avvenimenti della notte gli tornarono all’improvviso alla memoria, facendogli battere furiosamente il cuore ed ardere le guance dall’imbarazzo ! OhcavoloOhcavoloOhcavolo ! Goku sbatté lentamente le palpebre e sollevò la testa, piano e cautamente, per non svegliare l’uomo che lo stava abbracciando e che la notte prima lo aveva amato con una passione e dolcezza che ancora lo lasciavano stordito e deliziosamente stupito. Il suo Sanzo dormiva tranquillamente, l’espressione rilassata, la piega della bocca, perennemente imbronciata, incurvata in quello che poteva anche sembrare con molta immaginazione un sorriso segreto, i morbidi capelli arruffati…. tanto bello ed etereo ad i suoi occhi che, se non fosse stato per il calore del suo corpo e per quelle braccia che lo stringevano, sarebbe potuto apparirgli irreale quanto un sogno. Ma non lo era fortunatamente ! Era la realtà quella ! Un sorriso solare, che sicuramente il suo scorbutico bonzo non avrebbe esitato a definire stupido ed ebete, incurvò le labbra rosee del ragazzo, mentre sentiva il cuore riempirsi e gonfiarsi di così tanto d’amore per il suo amante biondo da sembrare dovergli scoppiare da un momento all’altro nel petto. Sempre sorridendo beatamente, Goku riappoggiò la guancia sul petto del giovane addormentato sotto di lui, godendosi quel momento di dolce intimità con tutta l’anima. Gli pareva ancora impossibile che Sanzo, il “suo” Sanzo, non solo avesse accettato il suo amore e deciso di tenerlo con se, ma che avesse addirittura condiviso con lui un esperienza così fantastica e speciale come l’unione dei loro corpi in un’unica bellissima entità. Certo, non era così stupido ed ingenuo da illudersi che quell’atto per il suo bonzo avesse avuto lo stesso significato ed importanza che aveva per lui. Per Goku, infatti, era stato la sublimazione stessa dell’amore che provava, dargli tutto senza tenere niente per se, offrirsi a lui anima e corpo in modo totale e assoluto, la fusione di due esseri distinti in uno solo, perfetto e completo. Perché solo con Sanzo ed in Sanzo lui si sentiva completamente felice, pieno e vivo. Sanzo era parte della sua anima, del suo cuore e delle sue membra. Rinunciare a lui sarebbe stato come rinunciare alla parte più importante di se stesso. Gli apparteneva totalmente e completamente. Non avrebbe potuto vivere senza di lui ! Non avrebbe più desiderato vivere senza di lui ! Mentre Sanzo, invece….. Il sorriso si spense, ed un lieve sospiro uscì dalle labbra dischiuse del ragazzo a quel pensiero. Era difficile capire cosa provasse davvero Sanzo. Certe volte gli pareva di comprenderlo meglio di chiunque altro. Capiva il suo dolore, la sua solitudine, il suo tormentato passato. Intuiva come la sua freddezza fosse solo una forma di difesa nei confronti degli altri, per non farli avvicinare troppo e così non soffrire se li avesse perduti. E la sera prima aveva scoperto anche cosa Sanzo pensasse di se stesso. Un giudizio impietoso, una critica autodistruttiva, fatta al solo scopo di isolarsi dal mondo ed estraniarsi dalla sofferenza. Già, Goku poteva comprendere meglio di chiunque altro il dolore, il senso di colpa, la solitudine, il sentirsi indegni e diversi dagli altri. Poteva capire, comprendere ed accettare Sanzo nella sua interezza. Ma per quanto riguardava lo scrigno dei suoi sentimenti più profondi…… Quello era e rimaneva ancora chiuso ermeticamente con un enorme lucchetto di cui ancora non era riuscito a trovare la chiave. Eppure…eppure non poteva credere che per Sanzo la notte passata fosse stato solo ed unicamente lo sfogo delle sue frustrazioni sessuali. Era stato troppo…. La parola che gli veniva alla mente forse non rendeva bene l’idea, ma era l’unica che gli si avvicinava. Sanzo quella notte era stato troppo attento, ecco ! Attento a dargli piacere, attento a soddisfare le sue richieste, attento persino nell’atto della congiunzione a non fargli male, a consolarlo, a rassicurarlo….. Attento ! E per uno che definiva se stesso come bastardo egoista questo atteggiamento, così tenero e protettivo, era quanto mai anomalo. Quella notte Goku sentiva di avere ricevuto più di quanto probabilmente era riuscito a dargli. E questo non poteva significare che anche Sanzo doveva provare qualcosa per lui ? Oh, certo non lo avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto tortura, e forse non sarebbe mai riuscito a ricambiarlo con la stessa intensità, ma gli voleva bene, gli era affezionato, ci teneva a lui. Ed a Goku questo bastava, anche se nel profondo nutriva la flebile speranza di poter essere ricambiato un giorno con eguale intensità. Chissà ! Valeva la pena di pazientare, in fondo lo aveva atteso per ben 500 anni, gli avrebbe dato tutto il tempo e le motivazioni di questo mondo per amarlo. E se anche non glielo avesse mai detto, gli bastava stargli accanto ed essere amato da lui tutte le notti nel modo travolgente e passionale di cui aveva dato prova di essere capace d’amare. Oh, sì ! A quel pensiero Goku iniziò a ridacchiare e sentì le guance prendergli fuoco. La sola idea di essere finalmente libero di poterlo toccare e baciare a suo piacimento, lo rendeva entusiasta e lo eccitava incredibilmente. Incapace di resistere oltre, il ragazzo si sollevò lentamente e le sue labbra andarono a cercare, con la libertà propria degli amanti, la morbida carnosità della bocca del suo amore dormiente. Il suo calore e sapore lo resero come al solito avido e bramoso di affondare e perdersi nella dolcezza di quegli anfratti segreti. Sanzo disturbato nel sonno, emise un brontolio a metà tra la protesta e l’incoraggiamento, e le sue labbra si mossero rispondendo a quel primo bacio mattutino. Le loro bocche presto si schiusero fameliche, e le loro lingue si incontrarono e salutarono, duellando tra loro per il predominio di quel caldo esplorarsi e riconoscersi reciproco. Il giovane eretico si sentì ribaltare sulla schiena, schiacciato sul materasso dal peso del corpo del suo bonzo, mentre la sua lingua lo invadeva con la dolce prepotenza ed arroganza che gli erano proprie, strappandogli gemiti di piacere, facendo impazzire il suo povero cuore, ed ardere smaniosamente il suo basso ventre. Quando quella specie di cataclisma naturale ebbe termine, Goku emise un mormorio di protesta, non sentendo assolutamente la necessità di interrompere quell’ardente scambio di effusioni per necessità di incamerare ossigeno nei polmoni. Non aveva bisogno di respirare quando baciava il suo Sanzo. Contrariato sollevò a forza le palpebre, perdendosi nel viola cupo e bruciante che erano gli occhi scuri del suo amante. Inutile dire che si sentì arrossire come uno stupido moccioso ! - Buongiorno, Sanzo ! – Mormorò, abbozzando un sorriso imbarazzato. Il suo amore gli rispose con un borbottio intelligibile. Ah, già! Era sempre molto taciturno e di super-ultra cattivo umore la mattina ! - Io mi sento meravigliosamente. – Riprovò, ancora timidamente. – E tu ? - - Tsk ! – Goku avrebbe sorriso apertamente di quella risposta, se le sue labbra non fossero state occupate in altre più piacevoli attività. Se Sanzo tornava ai monosillabi, significava che tutto stava rientrando nella normalità ! Quando il suo bonzo parlava troppo, come la sera precedente, non era mai un buon segno ! Quello fu l’ultimo pensiero coerente che gli attraversò il cervello, prima di perdersi nella marea di sensazioni voluttuose e trascinanti che solo le mani, la bocca ed il corpo del suo sole erano capaci di regalargli.
Continua….
ANGOLO PSYCO Ohmammamammamammamammamamma ! L’ho scritta davvero ! Presto, datemi una pala che voglio scavare una buca mooolto profonda dove seppellirmi e morire dalla vergogna per i prossimi 2-3 secoli a venire ! Meno male che non mi conosce nessuno ! Altrimenti non avrei più il coraggio di farmi vedere in giro! E poi…… Oh porca paletta ! Devo anche mettere la password per poter accedere a questo documento, se mia madre dovesse leggerlo per sbaglio, non so se chiamerebbe prima uno psichiatra o un esorcista o tutti e due insieme contemporaneamente! Comunque, a chi interessasse, siamo ormai in dirittura di arrivo, il prossimo cap. è anche l’ultimo ! Bye-bye !
DESPERATELY IN LOVE By Crazy
Epilogue : Go to the west ! Whatanashi no Taiyou (il mio sole)
Goku osservò con una sorta di estatico incantamento il raggio luminoso che, filtrando dalla finestra sopra il loro letto, giocava morbidamente con i capelli dorati del suo Sanzo. Avevano appena finito di fare l’amore, in modo lento ed indugiante stavolta, perdendosi in dolci preliminari e gustandosi a lungo ogni singola sensazione fino allo spasimo, ed il finale era stato di una dolcezza e piacere devastanti. Il suo corpo, rilassato ed appagato, ora riposava tranquillo, disteso su quello del suo amante, il mento appoggiato al suo torace e gli occhi dorati fissi, sognanti, su quello splendore dorato che faceva brillare il suo amore molto più del sole nascente ad est. La mano bronzea del ragazzo si sollevò lentamente, le sue dita incontrarono quella morbida, lucente, seta indugiando in una carezza tenera ed amorevole. - Mi piacciono molto i tuoi capelli. - Mormorò ad un certo punto con voce sommessa, quasi a non voler interrompere con il suono della sua stessa voce quell’attimo di magia. - Sono morbidi e risplendono, ma non è per questo che ti ho sempre paragonato al sole. - Giocherellò distrattamente con quei fili d’oro, poi continuò piano. - No ! Sei il mio sole perché riscaldi la mia anima ! Solo quando sono con te io ardo e brucio…. Solo quando tu sei con me la mia esistenza acquista vero significato.. Ed io sono davvero vivo e completo ! Sanzo… - Abbassò lo sguardo per incontrare i suoi occhi ametista con una maturità ed una serietà nuova. - Tu non sei fredda morte ! Sei il mio sole ! E qualsiasi cosa accada in questo nostro viaggio verso ovest…., per me sarai sempre la mia unica fonte di calore e ragione di vita ! - Una mano diafana si posò sulla sua testa castana, avvicinando il suo viso a quello del suo sole. Goku abbassò le palpebre e si sporse in avanti come per ricevere un bacio, ma sentì solo il contatto della sua fronte calda con quella del suo amante. Aprì gli occhi sorpreso ed il dorato si fuse e si perse nel violetto. Le scure profondità di Sanzo emanavano in quel momento una luce calda e vitale che lo avvolse in un tepore tenero quanto un abbraccio, riscaldando la sua anima con un calore più intenso e vitale del sole stesso. - Baka saru…. - Gli disse piano, ma l’inflessione della sua voce era morbida e profonda, e possedeva lo stesso significato di “Ti voglio bene!” Un brontolio improvviso e caratteristico, poco romantico e spirituale e molto più concreto e fisico, interruppe quell’attimo di tenerezza. Il ragazzo sollevò la testa di scatto arrossendo. - Ah ! Eehm… E’ da ieri a colazione che non mangio nulla ! – Si giustificò imbarazzato. - Tsk ! Stupida scimmia ! – Sanzo si mosse, scrollandoselo di dosso. - Alzati e va’ a mangiare ! Prima di assordarmi con quel tuo rumoroso pozzo senza fondo ! – Gli ordinò seccato. Ma Goku, pur essendo affamato, non aveva nessuna voglia di lasciarlo. - Uffa ! Dai, Sanzo, non ti arrabbiare ! – Tentò di blandirlo in tono petulante. – Lo sai che non è colpa mia se ho fame ! Sono stato per ben 500 anni senza mangiare, ed ora il mio stomaco si lamenta indipendentemente dalla mia volontà ! Non mandarmi via ! – Tentò di abbracciarlo di nuovo, ma il suo bonzo scorbutico scansò le sue braccia amorevoli. - Scimmia appiccicosa ! – Si lamentò, ma il giovane demone non si diede per vinto, né si scoraggiò, anzi ! Quello che ne seguì fu una specie di lotta corpo a corpo, un groviglio di braccia, di mani e gambe, uno strusciarsi e sfregarsi di membra nude molto movimentato, divertente, e molto, molto eccitante! Alla fine Goku si ritrovò proprio dove desiderava essere, disteso sulla schiena con il peso del corpo di Sanzo sopra il suo, che lo teneva immobilizzato sul letto stringendogli entrambi i polsi con le sue dita candide. Se avesse voluto, il giovane eretico avrebbe potuto facilmente liberarsi da quella posizione, in fondo era pur sempre Seiten Taisei Son Goku, ma in quel momento i suoi desideri e piani erano su un livello completamente diverso ed opposto. - Dovrei picchiarti con l’harisen, razza di stupido ! – Lo minacciò freddamente il suo bonzo, ma aveva il fiato corto ed una luce ardente negli occhi d’ametista. Gli rivolse pertanto un sorriso impudente e tentatore. - Baciami invece ! – Suggerì maliziosamente. – Potrei anche morire per tuo bacio ! - - Tsk ! Scimmia ingorda e vogliosa ! – Sanzo chinò il capo verso di lui. - Umpf ! Bonzo collerico e violento ! - Goku si sollevò verso quella bocca che era il centro, l’inizio e la fine del suo universo. Le loro labbra si incontrarono a metà strada, anelanti ed affamate l’una dell’altra, ricreando la stupenda magia che solo il loro fondersi sapeva creare. - Posso rimanere ancora un po’, allora ? - Gli chiese alla fine senza fiato, carezzandogli il torace in modo suadente. - Tsk ! – Il ragazzo sorrise per quella piccola, ma importante vittoria, e si rilassò, ad un tratto però negli occhi del suo amore passò un lampo strano ed allarmante. - Ah ! A proposito…. - Disse solamente Sanzo, e muovendosi in modo fulmineo ed inaspettato, lo colpì sulla zucca con il suo inseparabile ventaglio. - Ahia ! Razza di bonzo sadico e manesco ! Mi hai fatto male senza nessun motivo ! Non ho fatto niente di male stavolta ! – Si lamentò petulante, massaggiandosi il cranio contuso. - Tzé ! – Le labbra del suo amato si atteggiarono nel broncio che lui tanto adorava, quello che gli faceva venire voglia di leccarlo e mordicchiarlo fino a farglielo scomparire. - No, davvero ! Dimmi cosa ho fatto adesso ! – Insisté un po’ seccato che lui avesse interrotto un preludio decisamente interessante solo per picchiarlo sadicamente. -Mi hai baciato mentre ero ferito e privo di coscienza ! – - Oh ! – Goku spalancò gli occhi ed avvampò, ricordando come era iniziato tutto. – Eehm… Ma tu come…. ? Cioè, quando… ? – Balbettò confuso. Il suo bonzo gli rivolse un’occhiata decisamente torva! - Ho riconosciuto il tuo sapore, scimmia ! - Quella spiegazione lo fece arrossire ancora di più ! - Ero davvero sconvolto ! – Tentò allora di giustificarsi con imbarazzo. – Ho avuto tanta paura di perderti quel maledetto giorno ! - Con un dito gli accarezzò lentamente il torace, seguendo lentamente le cicatrici che lo segnavano. - E’ stato allora che ho capito di amarti. Cioè, io ti amo da sempre, ma in quel momento ho scoperto anche di…. Ehm, di desiderarti, ecco ! Mi basta starti accanto e guardarti per…. Per volerti…. E’ stato più forte di me, prima che me ne rendessi conto ti stavo già baciando. Ma ho provato tanta vergogna e rimorso dopo…. Mi vergognavo talmente tanto che non riuscivo nemmeno a guardarti in faccia ! Mi perdoni ?- Sollevò i grandi occhi dorati, fissandoli in quelli viola cupo, in maniera tanto adorante e sinceramente pentita, che nemmeno un cuore di pietra avrebbe potuto resistere ad un tale trattamento. La risposta di Sanzo fu un bacio lieve, non passionale ed ardente, ma decisamente tenero e confortante. Goku, felice di essere stato perdonato, gli allacciò le braccia al collo, cercando di trattenerlo e di trasformare quel tocco lieve in qualcosa di più. Fu una porta, che si aprì con forza all’improvviso, ad interromperli stavolta ! - Sanzo ! Goku è scomp….. - La voce agitata e preoccupata di Hakkai si congelò nell’aria quanto il suo proprietario. Con la mascella quasi scardinata dallo stupore, gli occhi verdi sgranati e sbigottiti, il volto arrossato ed il corpo impietrito in posizione avanzante sull’uscio della camera, l’entrata del demone gentile sarebbe stata una scena decisamente comica, se Goku stesso non l’avesse trovata tragicamente imbarazzante. - Ah ! Eehm….. Scusate ! – Il loro compagno di viaggio biascicò in fretta e furia le sue scuse e poi mostrando una notevole presenza di spirito, date le circostanze, volse loro le spalle, richiudendo dietro di se la porta della camera come avesse il diavolo alle calcagna. - Mpft ! Che scocciatore ! – Sanzo rotolò sulla schiena, liberandolo dal peso affatto fastidioso del suo corpo, e stendendosi al suo fianco. - Bah ! Almeno mi ha risparmiato il fastidio di dover dare spiegazioni. - La sua voce risuonò nel silenzio di ghiaccio, che si era venuto a creare, come al solito indifferente e vagamente seccata. Il ragazzo dagli occhi dorati si girò verso di lui, osservandolo attentamente. - Davvero non ti importa che Hakkai e Gojyo sappiano ? - Gli chiese, sentendosi fortemente a disagio per ciò che era appena accaduto. La risposta del suo bonzo fu un capolavoro di arroganza e freddezza. - Te l’ho già detto stanotte. Quello che succede tra me e te, è solo affare nostro ! Se gli altri non riescono ad accettarlo, peggio per loro ! - Gli acuti occhi viola si puntarono scrutatori sul suo volto ancora leggermente arrossato e confuso. - Potrebbe non essere facile per te. - Lo avvertì, dando ad intendere che poteva essere ferito e soffrire a causa di quel loro rapporto. Goku scosse la testa e gli accarezzò una guancia liscia con tenerezza. - Mi dispiacerebbe perdere l’amicizia di Hakkai e Gojyo. – Ammise sinceramente. – Gli voglio bene e ci tengo a loro. Ma se dovessi scegliere tra loro ed il mio amore per te… io sceglierei sempre te ! - Gli sorrise coraggiosamente. - Non mi importa se questo offende tutti gli esseri umani ed ogni divinità celeste del Tentai ! Non mi importa se sarò odiato o disprezzato. L’unica cosa che mi importa davvero sei tu. Voglio stare con te per sempre ! - La sua ricompensa per quella dichiarazione appassionata, fu la luce piena di calore che illuminò quei freddi occhi d’ametista, un sorriso appena accennato su quelle labbra perennemente imbronciate, una dolcissima carezza tra i suoi capelli castani. - Tsk, razza di baka saru ! Io non merito tanto ! – Mormorò il suo Sanzo, passando le sue dita affusolate tra quelle morbide ciocche in movimenti lenti ed ipnotici. - Non merito il tuo amore… - Il suo tono non era né freddo, né arrogante, ma stranamente pensieroso e malinconico, quasi che lui rimpiangesse davvero di non essere una persona degna di tanta incondizionata devozione. Poi sembrò riscuotersi da quello strano stato d’animo per lui inusuale, interruppe la sua carezza e fece per sollevarsi. - Beh ! Alziamoci, che è tardi ! Voglio riprendere il nostro viaggio prima possibile! - Ordinò perentorio e deciso come al suo solito. Ma Goku non intendeva ancora lasciarlo andare, lo aveva aspettato troppo e troppo a lungo per poterlo dividere con il resto del mondo tanto presto. Se Sanzo non si riteneva degno di essere amato, ci avrebbe pensato lui a fargli cambiare idea. Considerò. E con un sorriso dolcissimo gli appoggiò le mani sul torace e lo costrinse a stendersi nuovamente, mettendosi poi a cavalcioni su di lui. - Sì, tra un po’ ci alzeremo… - Sussurrò suadente sulle sue labbra, mentre le sue mani andavano a toccare punti sensibili e nascosti del suo bonzo, esplorando, accarezzando, risvegliando….. - Tra un po’…. – Promise, passando le labbra e la lingua dalla sua bocca, alla mascella, al collo, per fermarsi sul petto e mordicchiargli un capezzolo roseo. - Ma prima avrei un altro tipo di fame da soddisfare…. – Gli sussurrò, stringendo tra le sue dita la virilità ridestata del suo amore e sentendo in risposta il suo gemito rauco. Come si aspettava Sanzo ribaltò le loro posizioni, torreggiando su di lui. - Comincio a credere che avrei fatto meglio a spararti, scimmia ! - Gli fece sapere con voce affannata ed occhi brillanti di desiderio. - Ed io credo, invece, che nemmeno sparandomi riusciresti a spegnere la voglia che ho di te ! - Gli rispose appassionatamente, allacciandogli le gambe alla vita, facendogli capire che era pronto ad accoglierlo nel suo corpo, come lo aveva già accolto nel suo cuore e nella sua anima per sempre. - Amami ! - E quello era un ordine a cui il suo bonzo non poteva proprio sottrarsi ! Inutile dire che i due lasciarono la stanza solo per l’ora di pranzo. Il primo impatto con Gojyo ed Hakkai fu molto teso ed imbarazzato per Goku, non sapendo come i suoi due amici li avrebbero accolti. Ma il demone gentile si limitò a sorridere e a dare loro il buongiorno, come al suo solito, ed il mezzo-sangue li salutò con una frase dagli accenti molto ironici del tipo : - Ah ! Finalmente il bonzo corrotto e la stupida scimmia ci degnano della loro compagnia ! Quale onore ! – Il ragazzo tirò fra se un sospiro di sollievo, notando che i due compagni parevano aver accettato la situazione con naturalezza e senza falsi preconcetti o stupidi moralismi, comunque continuò a sentirsi un tantino imbarazzato e forse fu per quello, oltre naturalmente per l’enorme fame accumulata, che si gettò sul cibo con famelico ed ingordo entusiasmo. Si stava tranquillamente abbuffando, servendosi abbondantemente di tutte le deliziose portate a disposizione, quando i suoi occhi dorati adocchiarono l’ultimo involtino rimasto nel piatto, velocemente lo afferrò con le bacchette e fece per portarselo alla bocca, ma….. - Ah, maledetto ! Quell’involtino lo avevo lasciato per ultimo ! Dammelo ! - La voce di Gojyo risuonò indispettita, mentre tentava di appropriarsi del cibo in questione, ingaggiando un furioso duello con le bacchette. - E perché dovrei dartelo, scusa ? Mica c’è scritto il tuo nome sopra ! E poi ti sei mangiato tutti gli altri ! Questo è mio, razza di kappa ingordo di involtini ! - - Questo non dovevi dirlo, stupida scimmia con un pozzo senza fondo al posto dello stomaco ! – - E chi può impedirmelo ? Un kappa pervertito di serie “C” come te ? – - Io ti ammazzo, stupida scimmia con lo stomaco nel cervello ! – - Ci devi solo provare, idiota di uno scarafaggio rosso ! – L’harisen di Sanzo calò, fulmineo ed impietoso, sulle zucche vuote dei due contendenti di involtini. - In silenzio ! Mangiate in silenzio ! Brutti stupidi ! - Sbraitò come al solito, somministrando i suoi colpi con imparziale generosità. - Eh, eh, eh ! Anche oggi si preannuncia una giornata molto movimentata ! – Notò Hakkai, con il sorriso sulle labbra, poi, come se nulla fosse, si girò verso la cameriera al suo fianco che stava fissando allibita un bonzo d’alto rango fare a botte con una stupida scimmia ed un kappa furioso. - Signorina, per cortesia, potrei avere dell’altro thè ? – Domandò educatamente, come se il putiferio che stavano facendo i suoi tre compagni di viaggio fosse la cosa più normale del mondo. Mentre si parava la testa dai colpi di Sanzo ed udiva gli strepitii irati di Gojyo rivolti contro il suo bonzo rimbombargli nelle orecchie, a Goku venne quasi da ridere, pensando che adesso era davvero tornato tutto alla solita normalità. Con qualche piccola novità, però. Il suo nuovo e meraviglioso rapporto con l’uomo che adorava, ed un legame di amicizia, reso ancora più forte e stabile dalle vicissitudini e difficoltà appena passate, con due persone che considerava come membri effettivi della sua strana famiglia. Quel viaggio verso ovest si presentava ancora più entusiasmante e pieno di sorprese di quello che si sarebbe potuto aspettare ! Si disse, e felice e sereno come non mai, il ragazzo dagli occhi dorati riprese ad azzuffarsi con il kappa ed a difendersi dalle sventagliate del suo amato bonzo. Il viaggio verso ovest continuava !
The End (Owari ?) ANGOLO PSYCO E’ FINITAAAAAAAAA !!! E VAIIIIIIIIIIIIIIII !!! YEAAAAAAAA !!! (danza della gioia attorno al PC) Le mie cellule cerebrali hanno subito un danno irreversibile da eccesso di zucchero e melassa, ma ne è valsa la pena, sono proprio contenta ! Grazie a tutti quelli che hanno avuto il coraggio di leggere ‘sto polpettone sentimetal-fantasy. E siccome sono davvero tanto sadica volevo annunciarvi che forse ci sarà anche un seguito (dipende dagli insulti e dalle minacce che riceverò! ). Bye-bye and kisses a tutti, per adesso !! By Crazy.
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