Note: ad Aiko e Eshtar!!! Wè credete che non vi abbia
visto??? Non fate le furbastre alle mie spalle è_é
Un grazie a tutti quelli che commentano, lo faccio sempre in pvt ma stavolta mi
andava di ringraziarvi anche quì^^
Note2: per i deboli di cuore e gli amanti di Rukawa: NON LEGGETE QUESTO
CAPITOLO!!!!
La direzione vi ha avvisato e quindi declina tutte le responsabilità in
merito!!!è_é
Disclaimer: se una certa persona riesce a sposare Inoue (si scrive così...
dubbio...) presto saranno miei!!!!^^
Desire parte
III
di Naika
Rukawa Kaede fissò gli abiti appoggiati sul suo letto.
Era disposto a quel gesto estremo pur di conoscere la verità?
Lui che non aveva MAI messo da parte il proprio orgoglio davanti a nessuno
era davvero disposto a fare una cosa del genere pur di sapere?
Inspirò lentamente un paio di volte come faceva da piccolo prima di una
partita importante per calmarsi.
Aveva passato due giorni a lottare con se stesso prima di prendere di
decidersi.
Aveva vagliato tutte le possibilità, tutte le alternative ma era stato
inutile c'era un solo modo di ottenere le informazione che gli
interessavano e non poteva continuare a seguire di soppiatto Hanamichi
come aveva fatto in quei due giorni nella speranza che il rossino si
tradisse o gli desse la conferma che non era lui quello che aveva visto.
Perchè dopo quella scena in spogliatoio i dubbi avevano preso a
torturarlo anche di giorno oltre che di notte. Non poteva continuare così.
Rischiava seriamente di prendersi un malanno se continuava a scappare
fuori dagli spogliatoi subito dopo gli allenamenti senza farsi la doccia
perchè gli bastava pensare ad Hanamichi sotto l'acqua perché il suo
corpo reagiva in maniera assurda.
Basta aveva deciso!
Avrebbe fatto di tutto per scoprire se si trattava o meno di Hanamichi.
PIANO N° 1
Rukawa si tolse la camicia rimanendo con i pantaloni della tuta ponderando
da dove iniziare.
Aveva avuto delle ragazze. Alcune le aveva spogliate con altre era andato
ben oltre. Ma una cosa era toglierli quegli affari un'altro era metterli.
Fissò il reggiseno imbottito che aveva rubato dalla biancheria della
sorella con sguardo torvo prima di infilare le braccia nelle spalline.
Fin lì tutto ok.
Il difficile fu agganciarlo.
Dopo dieci minuti buoni di contorcimenti e tentativi vari l'asso dello
Shouku riuscì a chiudere quei due stramaledettissimi gancetti.
Si guardò allo specchio.
Aveva il volto arrossato e il fiatone dallo sforzo.
Neanche imparare a fare un tiro da tre punti era stato così difficile.
Sospirò imponendosi di continuare.
Prese il cotone che aveva preso dall'armadietto del bagno e ci riempì lo
spazio vuoto che restava tra il petto e la coppetta nera del reggiseno.
Prese poi la camicietta che aveva preso dall'armadio di sua madre, che era
alta quanto lui, e la indossò.
Si tolse i pantaloni e in slip fissò con sguardo cupo le sei scatole di
collant coprenti che aveva comprato due giorni prima. Alla commessa del
negozio di biancheria aveva detto che sua madre si era ferita le gambe e
che voleva delle calze che non lasciassero vedere le cicatrici.
La verità era un'altra.
Non aveva nessuna intenzione di depilarsi.
Ci sarebbe mancata solo quella!!!
Il primo paio di calze si tracciò dopo che ebbe infilato la prima gamba.
Il secondo paio si ruppe quando tentò di tirarle su.
Ma come diavolo facevano le donne a mettersi quella roba!
Per fortuna era stato previdente e ne aveva comprate sei paia.
Chissà se sarebbero bastate?
Al quarto tentativo Rukawa riuscì a capire come fare e ad infilare quelle
trappole di plastica.
Lanciò un'occhiata all'ampio specchio della sua camera.
Aveva delle belle gambe però.
Prese anche la gonna nera sempre della madre, dato che quella sorella
rompiscatole che si ritrovava era troppo esile e bassa rispetto a lui,
nemmeno per quello era utile, e la indossò.
Adesso mancava soltanto il trucco.
Come aveva visto fare tante volte alla pestifera cominciò con il
fondotinta che tuttavia risultò troppo scuro per la sua carnagione
trasparente tanto che sembrava che si fosse spalmato un etto di cemento in
faccia.
Riprovò un paio di volte senza successo prima di azzeccare il colore
giusto.
Passò l'ombretto azzurro sugli occhi e poi prese la matita.
Per poco non si cavò un occhio e l'unico risultato che ebbe fu quello di
tirare un lungo segno nero sulla guancia. Si guardò allo specchio e gli
venne da ridere.
Tracciò un'altro segno nero uguale all'altro sull'altra guancia e poi si
scrisse in fronte Idiota.
Si alzò con un sospiro andando in bagno a lavarsi il volto. Per fortuna
che a casa non c'era nessuno.
Gli ci vollero tre ore per ottenere un risultato decente.
Neanche giocare nelle eliminatorie era stato così duro.
Sorrise all'immagine che gli restituiva lo specchio.
Bhe però non era niente male.
Raccolse la giacca e la borsetta e si diresse verso l'ingresso.
Ecco... un'altro problema...
Lanciò un'occhiata bieca alle scarpe con il tacco.
Non poteva mettersi quelle da ginnastica per andare in un locale del genere
e poi stava indossando un completo abbastanza elegante.
Optò per un paio di scarpe nere di sua madre che gli stavano un po'
strette ma che non avevano moltissimo tacco.
Dopo un paio di tentativi durante i quali rischiò seriamente di
compromettere a vita la sua carriera di giocatore di basket riuscì a
tenersi in piedi su quelle 'cose' e preso il cellulare compose il numero
della ditta di taxi chiedendogli di venirlo a prendere due isolati più
avanti per evitare di farsi vedere così conciato davanti a casa.
Uscì dal retro e sgattaiolò fuori come un ladro quando fu sicuro che non
c'era nessuno in vista.
Prese una camminata lenta una volta fuori dal suo quartiere. Quei
maledetti trampoli lo facevano dondolare come un deficiente ma Rukawa si
impose mentalmente di stare calmo e bene o male riuscì ad arrivare al
luogo dell'appuntamento con il taxi addirittura in anticipo. Lo stava
giusto aspettando quando un paio di ragazzi che passeggiavano per la
strada gli si avvicinarono. Per poco non gli venne un colpo quando notò
che uno dei due era Miyagi. S'impose d'ignorarli e di non guardare nella
loro direzione sperando di non venir notato. Pochi minuti più tardi però
tutte le sue speranze vennero amaramente deluse. "Ciao bellezza sei
da sola?" gli chiese proprio Miyagi mentre i due ragazzi che lo
accompagnavano seguivano la scena da lontano per vedere come se la cavava
il loro amico.
Rukawa trattenne il respiro voltandosi lentamente, anche per non rischiare
di ammazzarsi sui tacchi e il playmaker dello Shohoku rimase senza fiato.
"Ma.... ma tu..." mormorò impallidendo.
Rukawa chiuse gli occhi mestamente.
Era finito.
L'avrebbero buttato fuori dalla scuola e dalla squadra.
Avrebbe dovuto cambiare paese.
E tutto per colpa di sua sorella e di quel maledetto locale.
"tu....sei la ragazza più bella che io abbia mai visto" mormorò
Miyagi con occhi adoranti.
Rukawa per poco non cadde per fortuna il palo della luce accanto a lui
fece da sostegno.
Non l'aveva riconosciuto!!!!
"Ti prego dimmi come ti chiami?" disse supplichevole il ragazzo
fissandolo con riverenza.
Rukawa non riuscì a trattenere un sorriso.
Quella situazione era assurda. Miyagi il suo compagno di squadra stava
cercando di rimorchiarlo!!!!
Il playmaker interpretò il sorriso come un incoraggiamento e subito gli
si fece più vicino.
Rukawa indietreggiò in fretta.
Un conto era desiderare un ragazzo un altro era farsi abbordare da un suo
compagno di squadra!
Bhe anche Hanamichi era un suo compagno di squadra...
Però non era sicuro di desiderarlo...
In che guaio era andato a cacciarsi!!!
Fortunatamente il taxi arrivò proprio in quel momento.
"Te ne vai?" gli chiese pallido il giocatore dello Shohoku.
Rukawa annuì senza parlare per evitare di scoprirsi.
Miyagi sospirò aprendogli lo sportello del taxi con galanteria.
"Ma ci rivedremo ancora vero?" gli chiese con occhi sognanti.
Rukawa ponderò in fretta cosa rispondergli.
Se gli avesse detto di no non se lo sarebbe più scollato di dosso.
Così sorrise di nuovo e annuì.
Il playmaker per poco non svenne mentre Rukawa approfittava dell'occasione
per chiudere in fretta lo sportello ed ordinare seccamente all'autista di
partire.
Quando furono ad una distanza di sicurezza notò che il piccolo giocatore
continuava a salutarli sventolando la mano e sospirando.
Il volpino emise un lungo gemito appoggiandosi allo schienale del taxi.
Cose da non credere.....
Giunsero al locale pochi minuti più tardi.
Rukawa si fece dare un tavolo poco lontano dal palco.
Fortunatamente la musica alta copriva abbastanza la sua voce da renderla
credibile anche se in falsetto.
Si sentiva un perfetto idiota a parlare così però ormai era giunto a
destinazione e doveva a tutti i costi scoprire come si chiamava il
ballerino che stava cercando.
Non aveva nessuna intenzione di conciarsi un'altra volta in quella maniera
assurda.
Colse l'occasione non appena uno dei camerieri venne a portargli il
listino delle bevande.
"Scusa..." disse richiamando il ragazzo biondo.
Questi si avvicinò al tavolo con un sorriso. "Mi dica
signora?"
"Ecco... io sono stata in questo locale venerdì volevo sapere se
anche stasera si esibirà lo stesso ragazzo."
Meglio prendere il discorso alla lontana per non insospettirlo.
Negli occhi del giovane biondo passò un'ombra di tristezza.
"No, non lavora più qui".
Rukawa riuscì a stento a trattenere una colorita imprecazione.
"Come?" chiese invece cercando di mantenere la voce calma.
"Bhe ha lavorato qui solo per due settimane, gli serviva una forte
somma di denaro per non so che cosa. Quando li ha guadagnati se ne è
andato"
Rukawa lo fissò pensieroso.
E adesso?
Come poteva fare a scoprire chi era?
Aveva dato per scontato che lavorasse ancora nel locale. Accidenti!!!
"E' un vero peccato sa" disse il cameriere perso nei suoi
pensieri "Un così bel ragazzo, molto gentile e anche un po' timido
era assolutamente adorabile lei non è la prima cliente che mi chiede di
lui. Però Fire non ci ha mai detto niente di sè"
Rukawa lo fissò sorpreso "Fire?" chiese
Il cameriere annuì "Non ha voluto dirci il suo nome lo chiamavamo
Fire per via dei capelli rossi e di quello sguardo nocciola da infarto che
aveva!!"
Il cameriere arrossì rendendosi conto di essersi scoperto un po' troppo.
"Bhe comunque se ne vuole sapere di più dovrebbe chiedere ad Akira
è lui che l'ha portato qui."
Rukawa annuì. Bene cominciava ad avere qualche indizio.
Adesso doveva solo farsi portare da questo Akira e ....
I pensieri gli morirono quando notò un'alta pettinatura zigzagare tra i
tavoli.
Akira....
Akira Sendoh????
Doveva andarsene e in fretta!
Sebbene il locale fosse poco illuminato era sicuro che a differenza di Miyagi
Akira l'avrebbe riconosciuto... eccome....
E poi non poteva assolutamente correre il rischio.
Si fece chiamare un taxi e se la svignò prima di incrociare il
porcospino.
Qualcosa aveva ottenuto sebbene ben poco rispetto alle sue aspettative.
Adesso sapeva che il ragazzo aveva gli occhi castani.
Anzi nocciola.
Chissà di che colore erano quelli di Hanamichi. Non ci aveva mai fatto
molto caso. A dire la verità quando lo guardava lo vedeva solo come una
divisa che si muove verso il canestro. Quello che c'era dentro la divisa
non gli importava affatto.
Fino ad ora.
Fino a quella stramaledettissima sera.
Il giorno seguente avrebbe controllato di che colore erano gli occhi di
Hanamichi per quella sera ne aveva passate fin troppe non vedeva l'ora di
togliersi quella dannata roba che si era messo addosso e farsi una doccia.
"Strano se n'è andata" gli disse Joe. Guardando il tavolo
vuoto. Akira sorrise.
"Si vede che si vergognava" disse con una scrollata di spalle il
ragazzo moro. Certo che da quando Hanamichi non lavorava più lì erano
state molte le donne che avevano chiesto di lui. "Le ha conquistate
tutte" gli disse Joe con un sorriso e Akira annuì cupo. La cosa non
gli faceva molto piacere.
Rukawa giunse a casa entrando dal retro con le scarpe della madre in mano.
Le lasciò all'ingresso salendo in fretta le scale, non incontrando
fortunatamente nessuno, e infilandosi finalmente in bagno si lavò.
Il piano 1 bene o male era andato.
PIANO N°2
Rukawa parcheggio la bicicletta nel solito posto guardandosi attorno.
Il rossino non si vedeva in giro.
Si diresse in classe a passa sonnolento avrebbe controllato durante gli
allenamenti.
Il problema era andargli abbastanza vicino da vedere il colore dei suoi
occhi.
Nocciola aveva detto quel cameriere. Che cosa voleva dire nocciola?
Castano chiaro, marrone scuro? Doveva procurarsi una nocciola e
confrontare il colore con quello degli occhi di Hanamichi? Magari sul
libro di scienza avrebbe trovato una fotografia. Non si era mai
interessato a niente oltre che al basket ma forse poteva fare una capatina
in biblioteca per documentarsi. Si guardò intorno cupo, la maggior parte
degli studenti aveva gli occhi marroni notò mentre fissava con sguardo
minaccioso direttamente negli occhi quegli che gli capitavano sotto tiro
seminando dietro di sè una scia di ragazzine in coma e una serie di
ragazzi preoccupati per la loro incolumità.
Giunse agli spogliatoi volutamente un po' in ritardo per cambiarsi con
calma e decidere il da farsi. L'unico momento in cui lui e il do'aho erano
così vicini da distinguere con chiarezza il colore dei suoi occhi era
quando litigavano quindi semplicemente doveva farlo arrabbiare abbastanza
da farsi prendere a pugni. Niente di più facile.
Quando arrivò in palestra notò un gran fermento attorno a Miyagi che
raccontava a tutti qualcosa con occhi lucenti. "Vi dico di sì era
bellissima con due occhi blu da infarto e un corpo ahhhh..... che corpo e
quando mi ha sorriso...." Mitsui alzò gli occhi al cielo "Ce lo
hai già raccontato dieci volte e siamo qui solo da dieci minuti!"
sbottò.
Rukawa impallidì.
Sapeva di cosa stava parlando Miyagi.
"Cominciate a correre invece di star qui a fantasticare!!" ordinò
il capitano secco.
Rukawa che si era avvicinato zitto zitto ad Hanamichi per vedere se
riusciva a dare una sbirciata ai suoi occhi senza dover per forza prendere
qualche pugno se lo vide sparire da sotto il naso con gran disappunto
mentre per la prima volta in vita sua il rossino obbediva prontamente agli
ordini del loro capitano.
Ma proprio quel giorno doveva decidersi a mettere la testa apposto?
La situazione poi era decisamente peggiorata da un Miyagi sognante che
correva cantando a squarciagola: "Ohhhh mia bella mooooooorrraaaaaa....."
L'allenamento di quel giorno con gran disappunto del volpino che aspettava
macchinando la sua occasione, prevedeva solo esercizi individuali per cui
gli risultò terribilmente difficile non solo provocare il rossino come
aveva pianificato ma addirittura avvicinarglisi.
Le ore passarono senza che riuscisse a raggiungere il suo scopo e quando
Akagi decise che potevano andarsene a casa Rukawa si sentì perduto.
Non aveva nessuna intenzione di pazientare ancora.
Voleva la risposta alla sua domanda e la voleva subito.
E lui era persona abituata ad avere sempre ciò che desiderava.
Quindi mentre tutti se ne andavano si avvicinò al rossino proponendogli
un one on one.
Hanamichi lo fissò stupito allargando gli occhi scuri.
Non era da Rukawa fargli una proposta simile.
Lui che faceva di tutto per tenerselo lontano.
Che cosa gli era preso?
E poi perchè lo fissava in quella maniera?
Se continuava così sarebbe arrossito come uno scolaretto.
Quindi si affrettò a voltargli le spalle senza però riuscire a rifiutare
la sua proposta.
E mentre dagli spogliatoi giungeva ancora il canto sguaiato di Miyagi
ormai quasi senza voce i due si apprestarono a sfidarsi.
Rukawa sorrise palleggiando lentamente "Ai venti"
Propose all'avversario che annuì seccamente.
Prima quando era riuscito finalmente ad avvicinarlo aveva potuto notare
che gli occhi di Hanamichi erano di un caldo color cioccolato.
Ma si era documentato.
Le nocciole erano sì marroni ma con leggere venature più chiare che
rendeva il loro colore dolce e intenso allo stesso tempo.
Doveva scoprire se anche negli occhi di Hanamichi c'erano quelle sfumature
dorate.
E aveva un modo solo per farlo....
Hanamichi schiacciò a canestro e atterrò con forza sul pavimento di
legno prima di passarsi la manica della tuta sul volto per asciugarne il
sudore.
Era veramente sconvolto.
Rukawa non faceva altro che....
Bhe saltargli addosso era l'unico termine adatto.
Aveva già commesso ogni genere di fallo immaginabile su di lui era quasi
un miracolo che fosse riuscito a restare in piedi sotto quei veri e propri
placcaggi.
In più...
Lui.
Hanamichi Sakuragi.
Stava vincendo!!!
La volpe era così distratta da permettergli di segnare spesso anche se
era sotto solo di pochi punti era la prima volta che Hanamichi lo vedeva
comportarsi in quella maniera assurda.
Ma che diavolo gli era preso???
La palla passò alla volpe che gli lanciò un'occhiata bruciante prima di
lanciarsi contro il canestro.
Hanamichi costrinse le gambe improvvisamente molli a muoversi per stargli
dietro.
Kaede Rukawa saltò verso il canestro.
Si era stancato di quel gioco.
Alzò il braccio per tirare.
Voleva la risposta alla sua domanda.
Lanciò la palla.
Erano o no nocciola gli occhi del do'aho?
Stava andando decisamente fuori di testa per la rabbia.
Quell'idiota non era caduto nemmeno una volta nonostante tutti i suoi
falli.
Era ora di smetterla.
La palla colpì il cerchio.
Hanamichi sconvolto dalla sorpresa saltò automaticamente per prendere la
palla in quel gesto che era diventato per lui usuale.
E non vide che Rukawa aveva saltato anch'esso per cercare di riprenderla.
Ma invece di mirare alla palla il volpino pareva mirare a...
Lui.
Rotolarono insieme sul pavimento.
Hanamichi gli occhi chiusi per il colpo ricevuto ebbe violentemente la
consapevolezza del corpo disteso sopra il suo.
Del respiro caldo del compagno contro il viso.
Perchè non si spostava?
Non aveva il coraggio di aprire gli occhi.
Non poteva....
Non poteva vederlo così vicino....
Ma perchè non si spostava?!?
Lentamente Hanamichi socchiuse le palpebre annegando in due oceani blu che
lo fissavano tormentati e attenti.
Rukawa allungò una mano sottile e scostò una ciocca rossa dal volto del
rossino che lo fissava immobile trattenendo il respiro gli occhi
spalancati.
Quegli occhi così caldi e dolci.
Screziati d'oro.
"Sono nocciola" mormorò Rukawa ad un soffio dalla sua bocca con
tono clinico avvicinando di più il viso a quello del ragazzo che sembrava
sotto shock sotto di lui.
N:Ah,ah, ah^^ quanto mi sono divertita a scrivere sto capitolo!!!
H&R: Hey!!! Ci lasci così????
N:Perchè la posizione non vi piace^^
H:-///- ma... ma....
R: ......
S:Heyyyyy!!!!! Grrrrrrrrrrrr!!!
N: Ciao Akira^^
S:CHE COSA STANNO FACENDO QUEI DUE!!!!è_é
N:Ma niente Akiruccio caro discutono sulle tonalità del colore marrone^^
S: non so perchè ma non mi fido.....
M:Ohhhhh mia bellllaaaaa moooraaaaaaaaaa, non non mi lasciareeeeeeeeeeee
K:qualcuno lo dovrebbe avvertire..... -_-
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