I PG SONO TUTTI MIEI.

 

 

IN OCCASIONE DEL COMPLEANNO DI MARYDAVIL, UNA PICCOLA SIDE TUTTA PER TE, ANCHE SE IN RITARDO, PER FARTI I MIEI AUGURI. BUON COMPLEANNO!

 




 


 

 

Death

 

parte V

 

di Witch

 



 

La creatura entrò nella stanza e senza produrre alcun suono si avvicinò al letto su cui giaceva il ragazzo, lo osservò a lungo mentre il desiderio cresceva in lui.

Michael si agitò nel sonno, prossimo al risveglio, sentiva accanto a sé una presenza. Una mano delicata passò tra i suoi capelli in una carezza leggera che proseguì poi sulla sua gota fino alla mascella fermandosi sul collo, proprio sulla giugulare quasi a voler sentire il battito ritmico del suo cuore. Poco dopo un dito peregrino sfiorò il contorno delle labbra e Michael le socchiuse: un piccolo gemito aggraziato. Cominciava ad avere caldo, sebbene fosse coperto solo da un lenzuolo leggero gli sembrava di essere sotto delle coltri pesantissime. Il dito continuò il suo peregrinare diventando sempre più audace poggiandosi sul labbro inferiore e poi al suo interno. Il lenzuolo frusciò abbandonando il corpo del ragazzo che godette della sensazione di fresco dovuta all’aria sul suo corpo accaldato e quasi nudo ad eccezione di una canotta e un paio di boxer. Michael si agitava spostando il capo sul cuscino andando incontro col bacino alla mano che era scesa assieme al lenzuolo, ora ferma sulla caviglia. Poi si arrampicò fino al polpaccio e dietro l’incavo delle ginocchia provocando brividi nella sua preda. Ancora un gemito e la mano con l’intero palmo decise di saggiare la consistenza di quella carne bianca e morbida appena coperta dai boxer. Michael affannava alla ricerca d’aria che cominciava a mancargli. Doveva svegliarsi. Quei sogni… Dio, non poteva, non poteva permettersi di eccitarsi così, non poteva venire e subire l’umiliazione di farsi scoprire da Mael. I pensieri si infransero in una bolla di luce quando una lingua maliziosa cominciò  a torturargli l’ombelico, mimando un atto sessuale. Non poteva stargli succedendo davvero!

La canotta venne spostata sempre più su a scoprire porzioni di pelle sempre più ampie, fino a liberare i capezzoli che si ergevano ormai duri pronti per essere accolti da una bocca affamata. I denti del suo torturatore si strinsero sui boccioli in morsetti delicati e il petto del ragazzo si sollevò per andargli incontro. Il piacere aumentava dentro di lui ma non bastava: voleva di più. Sentiva però le membra pesanti e per quanto se lo imponesse non riusciva a muovere le braccia che parevano bloccate sopra la sua testa. La lingua riprese il percorso sul suo collo e la bocca si chiuse sulla giugulare succhiando quella piccola porzione di pelle arrossandola. Michael si accorse di avere gli occhi aperti ma non riusciva a vedere niente. La lingua passò ancora sulle sue labbra più e più volte segnandone il contorno e senza poterselo impedire il ragazzo la cercò con la sua. Fu solo un breve sfiorarsi ma fu come un esplosione di luce, un miliardo di luci si accese nella sua testa , milioni di brividi percorsero il suo corpo con la potenza di una scarica elettrica e finalmente la bocca calò sulla sua imponendo al bacio una danza sensuale e selvaggia lasciando il ragazzo in sua totale balìa. Gli mancava l’aria, quella bocca non gli dava tregua giocando con la sua lingua, bloccandola tra i denti e succhiandola, tirandogli il labbro inferiore, poi lo abbandonò permettendogli di riempirsi d’aria bollente i polmoni. Gli sembrava di essere circondato da fiamme, la stanza stessa sembrava diventata di brace. Era quello l’inferno?

Non se lo chiese a lungo perché quella lingua ora era scesa sul suo petto e poi più giù, attraverso la stoffa dei boxer cominciò a mordicchiare il membro del  ragazzo. Michael urlò di sorpresa e piacere, sentì distintamente le mani afferrare l’elastico dell’indumento e spingerlo giù. Voleva fermarlo ma il corpo non gli obbediva e ora l’essere sopra di lui poteva gustarsi quel frutto proibito partendo dalla base sino alla punta, portandoselo alla bocca con l’aiuto della mano sinistra mentre la destra si occupava dei testicoli stringendoli piano, pizzicandoli e quando la bocca si chiuse sul membro cominciando a pompare con forza, il ragazzo lasciò che una litania indistinta di gemiti ed urla uscissero dalla sua bocca riarsa. Gli sembrava di morire come se il suo essere potesse essere risucchiato da quella bocca affamata. Le dita pizzicavano i testicoli, stringendosi alla base del membro per impedire al ragazzo di venire. Abbandonato il suo succhiare, la bocca si spostò più giù, tuffandosi tra le gambe spalancate del ragazzo. La creatura, sollevatogli il bacino con le mani, cominciò a leccare il perineo risalendo poi a succhiare i testicoli succhiandoli uno alla volta, intrufolandosi poi nell’apertura vergine leccandone i bordi rugosi a lungo, lasciando che la saliva scendesse al suo interno. Le mani strinsero i piccoli glutei massaggiandoli spingendo al tempo stesso il bacino verso la bocca affamata,  la lingua penetrò nel corpo facendo urlare ancora più forte  il giovane e stingere con forza i glutei: era troppo il piacere per essere sopportato. Ma non era ancora il tempo di dargli soddisfazione.

La creatura uscì da lui provocando forti gemiti di protesta, sollevò le gambe del ragazzo spingendole verso il petto: ora era completamente esposto davanti ai suoi occhi; con i pollici aprì piano la fessura, ci passò sopra la lingua, leccò le cosce, le natiche evitando accuratamente i testicoli, un dito cominciò a passare intorno alla carne cedevole dell’ano forzandola piano penetrando appena con la falange. Il corpo sotto il suo tremava. Ritrasse il dito, afferrò con forza il pene del ragazzo alla base stringendolo e poi inserì con forza due dita dentro di lui: meraviglioso, era così  stretto e umido di umori; il ragazzo singhiozzava per il dolore misto al piacere che l’avevano colto all’improvviso. L’uomo ritrasse le dita e stringendo con  più forza la base del pene le reinfilò con violenza, ripeté quel gesto ancora e ancora, poi afferrò il proprio pene liberandolo dalla prigione dei boxer, si sollevò e cominciò a passarlo tra le natiche del ragazzo, sempre con l’ausilio della mano poggiò la punta nella piccola apertura più e più volte, facendo cenno di entrare e ritraendosi subito dopo. Lo sfregò poi contro i testicoli gonfi di sperma e di nuovo tra le natiche.

Era al limite.

Riportò giù le gambe del ragazzo che piangeva, la stretta sul suo sesso doveva avergli procurato dolore. La creatura si stese sopra il ragazzo e bevve le sue lacrime “Sshhh, piccolo, va tutto bene.” Gli sussurrò in un orecchio, gli fece piegare il collo di lato e riprese a succhiare il pezzetto di pelle che aveva torturato prima. Con la mano scese a masturbarlo e mentre il seme gli macchiava la mano chiuse i denti sulla giugulare. Si riempì la bocca del suo sangue dolce e caldo, sentendosene stordito, lo ripulì con cura con la lingua  e, mentre il ragazzo si riprendeva dall’orgasmo, l’uomo assaporò anche il suo sperma. Lui non era venuto. Avrebbe tanto voluto prenderlo, ma non poteva, non era a lui che spettava la prima volta. “Dimentica!” disse al ragazzo mentre lo ricopriva con il lenzuolo, scomparendo dalla stanza con un sorriso malizioso sulle labbra.

 

Fine

 

Gomen, gomen, gomen. Sono lentissima nel copiare, perdonami!!!!!!!!!!!

Spero ti piaccia.

Un kissone,

witch