Il lato oscuro della Luna
by Ilaria Liberamente
(anche se il meno possibile) tradotto da "The Dark Side of the Moon"
Author: Roo Webmistress of Lemon Heaven:
http://www.geocities.com/dragoness_fei/
Il lieve picchiettio della pioggia serale batteva sopra i tetti e i bidoni dell'immondizia lungo i vicoli dei ghetti di
Ceres. Riki camminava da solo, i suoi occhi seguivano i riflessi sull'asfalto bagnato delle luci al neon. Non si era mai sentito così solo.E odiava se stesso per quel sentimento.
Erano passati meno di sei mesi da quando aveva lasciato Eos, fuggendo dal conforto della seta del letto di Iason. Meno di sei mesi e il desiderio non si era ancora affievolito. A dispetto della compagnia della sua gang, i Bison,e le premurose attenzioni del suo precedente amante
Guy, Riki si ritrovava ad essere
insoddisfatto, distratto. Il ricordo di quella camera da letto innondata dalla luce della luna, Iason caldo e solido sopra di lui, quella voce profonda e penetrante che sussurrava pretendendo il suo piacere. Anche la seducente sensazione di quelle braccia forti come l'acciaio strette intorno a lui quando dormiva. Come fantasmi perduti eppure insistenti questi pensieri inseguivano
Riki senza pietà.
All'inizio aveva pensato di mettere a tacere la sua debolezza nello Stout, ma ubriacarsi serviva solo a renderlo ancora più sensibile a quel tormento.Qualche volta, quando
Riki ondeggiava tra il mondo dei sogni e la realtà, poteva sentire il lieve tocco un ciuffo di capelli biondi sfiorargli il viso o un respiro caldo sull'orecchio. L'intenso profumo di Iason l'avrebbe gentilmente avvolto facendogli venire la pelle d'oca per l'anticipazione. Nei momenti come quelli, quando l'illusione sembrava così reale da farlo piangere, si chiedeva se non stesse impazzendo.
La sua unica consolazione erano queste lunghe passeggiate nei vicoli deserti, lungo strade proibite.Quasi tutte le notti i piedi di
Riki lo portavano nel luogo dove aveva incontrato il suo padrone per la prima volta. Dove Iason l'aveva salvato per poi rivendicarlo come suo, e infine dannandolo in questo stato di bisogno senza fine. Qui, in questo posto
Riki poteva biasimare l'ingiustizia della sua vita, la pioggia avrebbe pianto le lacrime che lui non riusciva a far uscire.
Non aveva importanza dove Riki andasse, né che vita scegliesse il vuoto e il
desiderio lo avrebbero consumato. Si sentiva più intrappolato senza Iason che quando aveva indossato le catene di uno schiavo utile solo al piacere. Almeno allora poteva biasimare Iason e poteva protestare mantenendo intatto il suo orgoglio. Ma adesso si ritrovava solo, infreddolito e bagnato, affamato e quasi
impazzio a vagare per strade desolate. Nemmeno l'orgoglio di Riki poteva salvarlo dalla sensualità devastante di
Iason.
**********
Sei mesi, sei mesi e non una parola .
Lunghe dita eleganti rinchiuse in sottili guanti bianchi tamburellavano dolcemente sulla scrivania di Iason.Il Blondie sedeva cosi immobile da far ingelosire una statua di marmo.Solo l'alzarsi e l'abbassarsi del petto e il quasi inudibile picchiettio delle sue dita provavano che si trattava di un essere
vivente. I suoi occhi blu ghiaccio scrutavano la notte attraverso la finestra di fronte a lui.A qualsiasi altro sarebbe sembrato che fosse impazzito, ma Iason sapeva bene che sarebbe stato troppo facile rifugiarsi nella follia.
Da qualche parte dietro lo splendore delle luci di Tanagura c'era Riki. Come un predatore intossicato dall'odore del sangue Iason non riusciva a non pensare al ragazzo.Immagini di
Riki lo perseguitavano, gli facevano contorcere lo stomaco per la frustrazione, e ancora lui non faceva niente.
Sedeva perfettamente fermo esercitando ogni nervo per rimanere impassibile.Doveva sembrare che non gliene importasse, doveva soffocare la sua debolezza un po' più a lungo, dimostrare che era in perfetto controllo di sé.
Ma…
Più il tempo passava più il bisogno, il desiderio di Riki diventava più forte, più insistente.
Un migliaio di volte Raul gli aveva domandato perché proprio quell'impuro, cosa aveva di così speciale, come poteva essere diventato l'ossessione di Iason?
E un migliaio di volte Iason non poteva tradurre in parole i suoi sentimenti. Come poteva descrivere lo spirito indomito di
Riki, come poteva spiegare la sensazione della pelle vellutata del ragazzo a contatto con la sua, i piccoli gemiti e
gli ansimi che uscivano da quelle labbra cosi perfette? Quei fianchi stretti che si alzavano in sintonia con le sue spinte. Quello sguardo fiero e sempre di sfida che lo portava a voler spezzare, dominare e soggiogare l'intera essenza di
Riki lo Scuro. Il desiderio sussurrato che lo avvolgeva dolcemente in quell'abisso di piacere.Qualche volta
Iason si sentiva come se il sole si fosse nascosto dietro il lato oscuro della luna.
"Katze" disse nel buio
Immediatamente il bel viso con i capelli rossi apparve sul diplay del tele comunicatore.
Silenzioso, ubbidiente sempre a sua disposizione.
Katze
"Ho un compito per te"
*******************
Forse lo Stout cominciava a compromettere i suoi sensi, o forse era semplicemente la fame a spingerlo oltre il limite, ma l'istinto di
Riki gli diceva che qualcuno lo stava seguendo da vicino.
"Chi c'è là, che cosa vuoi?"
La sua voce risuonò meno ferma di quello che aveva sperato, nessuno gli rispose ma qualcosa di sinistro si mosse dietro un bidone, rovesciando una bottiglia e facendola andare in pezzi sull'asfalto. Al rumore dei vetri infranti
Riki si voltò pronto alla lotta....Solo per fermarsi nelle sue intenzioni quando vide due occhi verdi seguiti da un sottile sibilo.
Un gatto, un gatto nero.
Riki lasciò andare un sospiro e rise della sua stupidità.Si girò per andarsene quando si accorse che il piccolo mostro lo stava seguendo
" Ehy, vuoi venire con me piccolo amico?Io non ho niente che tu voglia. Non posso nemmeno nutrire me stesso" Nonostante questo si avvicinò al
micio e lo sollevò per il coppino. Il gatto lottò con tutte le forze, ma Riki se l'era aspettato.Senza pensarci due volte mise la
creaturina al riparo all'interno della sua giacca di pelle, rabbrividendo al contatto con la pelliccia bagnata. Il piccolo diavoletto graffiò un pò ma per fortuna lui era troppo ubriaco per accorgesene.
Camminarono insieme per un pò, il gatto si accomodò all'interno della giacca di
Riki. Si accorse che l'animaletto si era addormentato quando non si mosse nemmeno al ruggire del suo stomaco vuoto. Sospirando si fermò davanti ad un ristorante cercando di non sbavare
guardando gli avventori che si gustavano le loro cene.
"Posso offrirti un pasto?" Una profonda e ricca voce risuonò alle spalle di Riki. O fantastico, un altro maniaco alla ricerca di una scopata economica. Lui non era così affamato.
"Lascia perdere coglion...Katze!"
La lieve ombra di un sorriso attraversò il viso dell'uomo coi capelli rossi
"Riki" Il tono caldo e premuroso non ricordava nulla il freddo Mobilio che
Riki aveva precedentemente conosciuto.
Il panico lo avvolse, le ossa raggelate cominciarono a tremare. Vagamente Riki si accorse che il micio si era svegliato e aveva cominciato a graffiare, ma lui non riusciva nè a muoversi nè a parlare.
" Riki" Katze mormorò fissandolo" Rilassati:non sono qui per riportarti indietro"
Non per riportarlo indietro, quelle parole calmarono Riki all'istante.
"Allora perchè sei qui?"
Di nuovo un sorriso. Con Katze non c'era niente di sicuro . "Sono nel ghetto solo per fare un giro"
Riki annuì sapendo che Katze stava facendo un giro per conto di Iason e non poteva fare a meno di pensare che questo lo riguardasse.
"E..?"
" E ti ho visto e ho pensato che forse ti poteva interessare dividere un pasto con me " Sempre diritto al punto, senza giri di parole o false pretese. Voleva offrirgli la cena, ma quale sarebbe stato il compenso. Seguì un lungo silenzio e
Riki non potè far altro che fissare Katze negli occhi.
"Se..se non vuoi la mia compagnia capisco"Katze si girò per andarsene.
Qualcosa scattò in Riki, non voleva stare da solo quella notte. " Paghi tu?"
Katze lo guardò sogghignando "Certamente!"
Caldo e asciutto, il ristorante sembrava abbastanza invitante da volersi fermare e
rimanere.Riki pensò di sedersi ad un tavolo ma Katze andò direttamente al bancone e prese uno sgabello, e lui fece lo stesso.
Riki rimase senza parlare mentre il Mobilio ordinava noodles e birra. Continuò a fissare Katze mentre questi si accendeva una sigaretta e ne assaporava una lunga boccata. Finalmente, con un'aria troppo rilassata per non sembrare finta, Katze lo guardò.
"Cosa?"
"Sei cambiato" Riki mormò sopra il brusio delle voci.Non poteva dire cosa ma qualcosa nel modo di fare di Katze sembrava più gentile, meno aggressivo.
"No non è vero"
Riki sbuffò non sapendo come dirlo " Sì, sei cambiato com me. Stai....stai diventando gentile"
"E allora?"
"E alora mi rende nervoso"
Katze alzò le spalle "Capibile.Ma non preoccuparti non ho intenzione di provare niente con te"
Riki allungò le braccia sul bancone "No non pensavo che l'avresti fatto.Sono solo curioso sullo scopo del nostro incontro"
"Deve esserci per forza uno scopo?" Katze espirò uno sbuffo di fumo davanti agli occhi di
Riki
Riki non abbassò lo sguardo " Siamo entrambi ratti di strada. Dovresti saper mentire meglio"
Gli occhi di Katze si strinsero pericolosamente "Non ti ho ancora mentito, Riki. Guarda. Io sono qui. Tu sei qui. Tu sei affamato e io sto offrendo. Non farmene pentire, Ok? "
Riki guardò la bestiolina nella sua giacca, senti lo stomaco gorgogliare e decise di lasciar perdere. Era troppo stanco perchè gliene importasse.
Il cibo arrivò in fretta e i due uomini mangiarono in silenzio lasciando che la tensione si sciogliesse spontaneamente.
All'improvviso il gatto fece notare che anche lui era affamato miagolando e il proprietario del ristorante diede a
Riki un'occhiataccia.Sogghignando chiese al vecchio dietro al bancone "Hai del latte per il mio amico qui?" "Humph.Porta subito fuori di qui quella bestia! Non è
igienico!" Riki si preparò al litigio ma Katze lo interruppe "Una tazza di latte, per favore" mostrando con disinvoltura lo stemma di
Iason. L'uomo del ristorante obbedì in fretta e il gattino potè avere il suo latte.
Riki sorrise "Avrei dovuto saperlo:tenerlo in questo modo, un animaletto che possiede un altro animaletto.Non funziona"
Katze gli diede un'occhiata di intesa e aggiunse "Forse dovresti tenerlo come mobilio" il tono era così acido che avrebbe potuto corrodere il bancone.
Riki sogghignò "No è troppo socievole per essere un mobilio.Il mobilio deve essere arrogante e presuntuoso come
te" Quando Katze lo guardò male Riki gli fece una linguaccia e tutti e due scoppiarono a ridere.
"Come si chiama?" Katze domandò accarezzando la testa del gatto
Riki ci pensò per un momento poi rispose "Fuliggine"
Quando entrambi uscirono dal locale Riki domandò "Torni indietro adesso?"
Katze annuì "Posso darti un passaggio da qualche parte? Ti ammalerai ad andare in giro sotto la pioggia e inoltre non fa bene nemmeno a Fuliggine" L'uomo prese il
gatto in braccio "Avanti da questa parte"
Riki alzò le spalle e lo seguì fino alla macchina.Si pentì immediatamente di essere salito in macchina non appena percepì il profumo di Iason.Contrasse i pugni e chiuse gli occhi cercando di bloccare il fiume di emozioni che lo stavano travolgendo.
"Qualcosa non va Riki?"
"Vecchi ricordi" la sua voce era uscita davvero così flebile?
"Hn Dove devo andare?"
Riki diede a Katze le istruzioni preoccupandosi che Katze potesse perdersi a causa della pioggia, ma sembrava sapersi muovere bene per le strade degli slums.Era lui,non Katze, a sentirsi completamente perso come una barca in mezzo alla tempesta.
Dopo poco arrivarono sotto casa di Riki
"Bel posto"
"Certo grandioso" Riki non riusciva ad uscire da quella macchina. Aveva il suo odore.La traccia di Iason era per lui inconfondibile.
"Riki?"
"Sì..?"
Katze lo guardò e Riki seppe che in qualche modo doveva iniziare a parlare "Lui....Lui sta bene?"sussurrò arrossendo
"No non penso che stia bene" Katze si accese un'altra sigaretta
La curiosità prevalse "Cos'è che non va con lui?"
Katze inalò una lunga boccata di fumo prima di dire qualcosa "Niente all'esterno. Ma all'interno.....penso che tu gli manchi Riki"
"Risparmiamelo" Katze non aggiunse altro, e i secondi divennero minuti "Ti ha mandato per
controllarmi? Katze?"
Katze mantenne lo sguardo fisso sullo specchietto "Mi ha mandato per essere sicuro che tu stessi bene"
"Cazzo" Emozioni contrastanti lo bruciarono come ondate di lava. Questo era anche peggio e lui non lo voleva."Non sono cazzi suoi"
Katze aspetto finchè la sua collera svanì e poi mormorò "Tu avevi freddo ed eri affamato. Non è vero?"
La vergogna lo assalì, che tipo di risposta Katze voleva? Merda si sentiva senza speranza. Miserabile,esattamente così, totalmente miserabile "Forse lo ero, ma non stavo cercando favori"
Katze si girò all'improvviso"Bene, buon per te Riki"
Riki sussultò leggermente.Lo sguardo in quegli occhi color ametista che lo fissavano.Non riusciva a capire perchè Katze fosse sempre così pronto a difendere l'uomo che l'aveva evirato che l'aveva degradato a semplice mobilio.
L'aria era satura di fumo e del profumo del suo padrone. Strano come non stesse soffocando come si era aspettato.Si ritrovò ad inalare profonde boccate di aria "Hai detto che gli
manco. Cercherà di venire a riprendermi ora che.... " Riki diede un'occhiata verso il suo appartamento "ora che sa dove vivo?"
Lo sguardo di Katze rimase immobile "Può darsi.Lui già sapeva dove vivi"
Gli occhi di Riki rimasero fissi sulle labbra di Katze mentre questi inalò un'altra boccata di fumo.
"Prenditi cura di lui" Una sottile sopracilio si alzò in responso e Riki si spostò leggermente. "Intendo prenditi cura di lui così non verrà a darmi fastidio"
Katze annuì e si allungò verso il sedile del passeggero prendendo Fuliggine in una mano
"Prenditi cura di te stesso e non verrà a darti fastidio"
Riki prese Fuliggine cercando di non perdersi negli occhi di Katze "Io...io non posso....tenerlo"
"Cosa?"
"Non posso tenere Fuliggine. Non posso prendermene cura"
Sedettero un pò in silenzio lasciando che il fumo si alzasse come un velo sottile.
Katze socchiuse gli occhi. L'uomo dai capelli rossi annuì e riprese Fuliggine da Riki.
"Che cosa hai intenzione di fare....."
"Ho un gattino.Forse Fuliggine potrà darmi una mano quando crescerà un pò" Kazte si tolse la sigaretta dalla bocca e la spense prima di depositarsi in grembo Fuliggine.
Riki sorrise "Sì va bene allora" Calmandosi Riki aprì la porta della macchina "Suppongo di doverti ringraziare, anche per la cena"
"Riki!"la voce di Katze fu un pò smorzata dalla pioggia ma la nota di disperazione si percepì ugualmente."Ricordati quello che ti ho detto riguardo al fatto di avere cura di te stesso. Stai fuori dai guai e guadagnerai tempo"
Riki rimase fermo e annuì non comprendendo interamente quello che Katze intendeva dire, ma sentendo il bisognodi dimostrare di aver
capito. Lasciò che un pò di affetto trapelasse dalla sua voce "Anche tu. Katze". Chiuse la porta dell'auto e corse verso il suo appartamento.
Solo una questione di tempo .
************************
Erano passati altri sei mesi e Riki ancora sentiva il desolante freddo di quella sera divorargli le ossa,
ogni volta che ci ritornava con il ricordo. Entrò nella doccia e lasciò che l'acqua diventasse più calda possibile sperando che potesse toglierli
ogni dubbio che aveva su se stesso. Katze aveva detto che Iason sentiva la sua mancanza ma non una parola.......non una parola in tutto questo tempo. Un intero anno e Iason non aveva fatto una sola mossa per andare a riprenderlo.
Perchè quel dolore faceva più male di tutti gli altri?
Iason non sarebbe mai andato da lui. Quel piccolo episodio con i Bison non stava a dimostrare che lui voleva solo giocare con Riki? Per dimostrargli che non significava nulla per un Blondie? Qualcosa dentro di lui aveva cominciato ad ardere e ad intorpidirlo fino al punto che le uniche cose che riusciva a provare erano la paura ed un odio bruciante.Odiava se stesso per essere ancora lì ad aspettare il suo padrone.Ma più di quello temeva la consapevolezza che il suo disgustoso sfrenato desiderio lo avrebbe consumato per sempre. Senza Iason non sarebbe mai riuscito a sentirsi completo.
Iason....
Riki cominciò a sfregarsi furiosamente le braccia e la schiena, non facendo caso all'acqua insaponata che usciva dal suo box
doccia. Lasciò che l'acqua calda gli arrossasse la pelle al punto che il dolore potesse soverchiare il ricordo del piacere.
Senza riuscirci.
Si fermò , con entrambe le mai appoggiate al muro, ansimando leggermente. Lascio che il getto della doccia lo avvolgesse, non sbattendo nemmeno le ciglia
quando l'acqua gli colpiva gli occhi aperti, il naso e le labbra.
Labbra così morbide, così insistenti ed ostinate, tutte le notti, forzando Riki ad aprire la bocca ad
arrendersi a quella dolce invasione. Forzandolo a desiderarlo, a partecipare, ad arrendersi.
Lasciando che la sua debolezza lo facesse aprire.
Sangue che scendeva dal suo labbro inferiore quando lottava per impedirsi di godere di quella bocca di seta, di quegli occhi del colore degli zaffiri. Mani che cercavano ogni suo segreto e ogni sua debolezza per usarli contro di lui.
"Iason!"
Riki sbattè le palpebre dallo stupore, fissando il fluido bianco che scivolava sulle pareti trasparenti della doccia.Là c'era l'evidenza del piacere che si era procurato senza nemmeno toccarsi.
Chiuse gi occhi desiderando solo morire. Forse avrebbe posto fine a tutto questa notte? Uscì dalla doccia asciugandosi i capelli camminando lentamente verso la camera da letto e pensando solamente a come suicidarsi. In quel momento aprì gli occhi e gemette in totale shock.
"Ia...Iason ! Che diavolo stai facendo qui?Vattene! Non voglio vederti mai più!"
"Sono venuto a riprenderti"
Una voce come l'acciaio trasformata in puro sesso.Conosceva quella voce anche troppo bene.Oh Riki avrebbe potuto protestare, fare le peggiori minacce, ma entrambi sapevano come questa notte sarebbe andata a finire.
Iason era meraviglioso, radioso ed eterno come il sole. I capelli scendevano oltre la vita Sembrava più pallido, in qualche modo più magro, ma ancora incredibilmente bello. Riki non riuscì più a respirare nè a muoversi.Non si rese nemmeno conto di quello che aveva balbettato contro Iason finchè non inciampò contro il letto.Per ritardare l'inevitabile Riki si attaccò alla prima cosa che gli venne in mente.
"Cosa ne sarà di Guy?"
"Non lo so.Forse potrei modificare un pò la sua mente così da renderlo un docile giocattolo per il sesso"
Guy?Onesto, cocciuto senza speranza vecchio Guy?Non una sola cosa nella sua indole poteva far pensare ad uno schiavo per il piacere."Tu stai...stai scherzando?"
Quel profumo così unico avvolse i suoi sensi non appena Iason si appoggiò possessivamente sopra di lui e tremò nel constatare quanto potere aveva ancora il suo padrone.
"Mi hai mai sentito scherzare?"
"Che cosa vuoi?"
"Ritorna ad Eos.Il gioco è finito"
Riki guardò ipnotizzato mentre Iason si toglieva lentamente i vestiti,mentre la sua mente cercò disperatamente una via di fuga, il suo corpo ribelle desiderava solo il suo padrone.
"Perchè io!Non mi avevi lasciato libero?"
"Riki"la voce di Iason lo stava stregando "Spero che tu non mi abbia frainteso" Ora solo la sua attillata tuta nera ricopriva il suo corpo e Riki si ritrovò ad ansimare violentemente, vicino all'isteria."E' vero che ti ho lasciato andare, ma ho conservato la tua registrazione di animaletto.Tu sei e sarai sempre il mio animaletto"
Il delirio invase la mente di Riki. Iason voleva che tornasse ad essere il suo animaletto.Rabbia desiderio e disperazione fecero sì che Riki non si accorse quando Iason gli slacciò
l'accappatoio e gli mise l' anello da animaletto sul suo cazzo traditore. Con arrogante familiarità Iason cominciò a toccare il pene di Riki finchè non diventò completamente eretto, rivelando inequivocabilmente il suo desiderio.
"Un giorno....un giorno ti ammazzerò Iason"
Strinse con forza la spalla di Iason mentre vampate di piacere lo avvolgevano, si ritrovò a lottare contro se stesso per non iniziare ad alzare il
bacino. Riki si morse il labbro pur di negare a Iason la minima soddisfazione.
"Solo tu puoi dire questo ad un Blondie"c'era una tale tenerezza e ammirazione in quelle parole "Cosa c'è che non va?"
Iason leccò il rivolo di sangue che scendeva dal labbro del ragazzo in un modo così sensuale che ogni resistenza di Riki andò in frantumi. "Voglio sentirtelo dire"
Riki deglutì e si impose di dare voce al desiderio che aveva trattenuto per più di un anno "Fammelo"
"Sì" la voce di Iason sembrò tesa " così va meglio"
I primi baci furono lunghi e gentili assaggi.Ma dopo un intero anno la passione non potè più essere trattenuta.
Iason lo premette deliziosamente sul letto divorando la sua bocca con un bacio febbrile. Riki alzò il viso per avere ancor più contatto.In qualche modo
venir forzato gli permetteva di non odiare se stesso.Questo era esattamente quello che voleva, quello che stava aspettando. Si diede del codardo
Iason gli fece sentire tutto il peso del suo corpo e Riki trasalì come se bruciasse.Strinse le braccia intorno al collo di Iason e si allungò per avere un altro bacio, poi si fermò improvvisamente, conscio del fatale errore che aveva commesso.
Iason lo guardò negli occhi per un momento. Poi Riki sentì una morsa d'acciaio stringergli i polsi e portargli le braccia oltre la testa.
Iason si allungò sopra di lui assaporando ogni millimetro di quel corpo. Sottili eleganti dita accarezzarono il pene di Riki con confidenza, togliendogli il respiro.Il viso di Iason rimase a pochi millimetri da Riki, il mortificante piacere dello sguardo del suo padrone diede forza ad una segreta vergogna.
"No. Guardami. Apriti a me Riki"
Gli occhi blu di Iason catturarono Riki e lui non potè evitare di alzare i fianchi per una gratificazione più intensa.Non appena la partecipazione di Riki divenne palese, Iason gli lasciò andare i polsi e si concentrò sul suo collo.Mentre lottava per tenere gli occhi aperti, Riki non riuscì
a trattenere gemiti di piacere. Iason gli prese mano e ne baciò delicatamente le dita.
"Riki"
Il petto e la pancia di Riki portavano i segni della lingua e dei denti di Iason seguendo un percorso
prerciso che portava alla sua incontenibile erezione.Strinse le lenzuola quando Iason attese deliberatamente per qualche istante, gemendo nel momento stesso in cui penetrò la bocca del suo padrone.Era passato troppo tempo e adesso essere posseduto da Iason risvegliava ogni fibra del suo corpo.
"Iason!"
Non appena gridò il nome del suo padrone Iason gli fu sopra aprendogli le gambe.La sua voce risuonò pericolosa
"Ho aspettato abbastanza Riki.Non posso più aspettare, devo averti"
Riki gridò dolorosamente non appena il suo padrone lo penetrò senza alcuna preparazione, quel possente cazzo spinto con forza dentro di lui. Il suo padrone rimase incredibilmente fermo per un momento, ma Riki non riusciva a controllare il respiro. Iason gli accarezzò la fronte ed emise un sospiro pieno di dolore
"Perdonami"
Queste due parole fecero scattare qualcosa nel suo animo, Riki attirò a se Iason per un bacio e sussurrò con passione
"Fammelo"
Annuendo Iason lo tenne stretto sotto di sè facendogli curvare la schiena in modo che sentisse quanto era intenso il suo desiderio di possederlo. Iason iniziò con lente e precise spinte. Riki non potè non ammirare il controllo di sè che Iason riusciva ancora ad avere dopo che era passato così tanto tempo da quando erano stati insieme l'ultima volta, ma sapeva che non sarebbe durato a lungo.Abbandonando anche l'ultimo strascico di paura ed odio, si abbandonò completamente ad Iason nel momento in cui ondate di selvaggia passione gli inondarono le vene.
Barbare.Le spinte di Iason divennero selvagge, quasi crudeli nella loro intensità.
Riki non riusciva a frenare sospiri di incitamento ad essere preso
violentemente."Iason....Iason....Iason..."
Il Blondie si piegò sopra di lui, fondendo le loro labbra mentre spingeva il suo fallo sempre più a fondo dentro Riki.
Fiamme di capelli bionde avvolsero i loro visi mentre Iason gli divorò le labbra.I muscoli addominali del Blondie causavano una frizione incredibile, e Riki si strinse ancora più stretto a Iason, appoggiando il capo sulla spalla dell'uomo implorando Iason con piccoli ansimi.
Quando Iason morse la spalla di Riki, la sua passione raggiunse il limite e sparse la sua essenza sulla gola e il petto di Iason.Il suo padrone si spostò leggermente diminuendo il ritmo delle sue spinte. Riki assaporò la sensazione di completezza che il membro turgido di Iason gli provocava portandolo quasi sull'orlo della disperazione. Con un'ultima disperata spinta Iason cadde dal precipizio,
inondando Riki.Attraverso la nebbia del suo oblio, Riki potè vedere Iason sussultare per la forza di quell'orgasmo. Sembrava essere quasi doloroso, e Riki spostò teneramente dei ciuffi di capelli dagli occhi di Iason ed attese che il suo padrone venisse completamente.
Riki gemette nel momento in cui il Blondie collassò sopra di lui, i loro respiri tornarono lentamente
normali. Iason gli solleticò il collo con il naso per un pò, poi leccò via alcune gocce di sudore che gli scendevano lungo la gola, prima di risalire per un lungo intenso bacio.
Mentre lottava per rimanere sveglio Riki sentì Iason carezzargli il viso. Teneri baci caddero come pioggia sulle sue guance, sugli occhi e sulla fronte mentre Iason
lentemente usciva da lui. Riki gridò nel chiudere le gambe cercando di lottare contro la sensazione di bruciore che radiava dal suo
interno. Iason rimase sopra di lui, baciandogli dolcemente il viso e il collo.
L'intensità dello sguardo di Iason non lasciava spazio ad obiezioni "Torna da me"
Riki annuì, girandosi sul fianco senza più forze. Si portò le ginocchia al petto per lenire il crescente dolore che proveniva dal suo corpo e cercò di trattenere le
lacrime. E in quel momento Iason fece qualcosa incredibilmente dolce, tenero e completamente inaspettato. Il Blondie tirò le coperte sopra di loro, fece girare Riki facendogli appoggiare il capo nell'incavo del collo e gli diede un casto bacio sulla fronte.Dita leggere accarezzarono la schiena e i glutei di Riki cullandolo in una specie di trance.
"Prendi le tue cose e ritorna da me domani"
"Sì Iason"Riki sussurrò, lasciandosi scivolare nel sono mentre si accoccolava nel caldo abbraccio di Iason.
********************
Prima che arrivasse l'alba, Iason si rivestì in silenzio non volendo
disturbare Riki. Aveva preso il ragazzo in modo imperdonabile penetrandolo senza
preparazione o considerazione.Niente era mai riuscito a fargli perdere il controllo in quel modo, aveva del tutto sottovalutato quanto ormai dipendeva da quell'oscuro bambino. Riki era molto di più del suo tallone d'Achille. Iason aveva bisogno del ragazzo come aveva bisogno dell'aria per respirare.
Sembrava così sereno disteso lì. I suoi scuri ciuffi che gli accarezzavano il viso le sue lunghe ciglia che gli sfioravano le guance.Quando Riki sarebbe tornato a Eos, Iason si sarebbe fatto perdonare. L'avrebbe trattato con adorazione, avrebbe fatto l'amore con lui per ore tutte le notti, e l'avrebbe sedotto a tal punto che non se ne sarebbe più voluto andare.
Iason, mentre baciava leggermente i capelli di Riki fu preso dalla consapevolezza che nemmeno la morte li avrebbe più divisi.
Il Blondie si mise la giacca e diede al ragazzo un ultimo sguardo prima di andarsene.
Si passò una mano tra i capelli forzando i suoi piedi a portarlo lontano, con il cuore che gli
precipitava verso il lato oscuro della luna
Fine
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