Nota: è raccontato in prima persona
da Neji e con “lui” si riferisce a Kidomaru, con “te” si riferisce a Naruto.
Nota2: si svolge nel 22° volume, capitolo 197. in pratica è un remake di una
parte di quel capitolo.
Darkness
di
Lòmea
Siamo entrambi in
ginocchio, piegati dal dolore delle nostre ferite, entrambi in punto di
morte.
<<Il destino…non può essere deciso da nessuno>> mi stupisco delle mie stesse
parole.
Da quando sono diventato così? Spiegamelo, Naruto…
Mi piego in due. Ho perso troppo sangue.
<<Eh eh, chissà…anche tu stai per morire>> risponde li, scettico.
<<Neji, tu devi vivere. Tu sei colui che più di chiunque altro è stato
benedetto dalle abilità degli Hyuga>> le parole di mio padre mi tornano alla
mente.
Non posso morire.
Devo andare avanti, per il sacrificio di mio padre.
Per la mia casata.
Per i miei ideali.
…per te. Per non tradire la fiducia che hai riposto in me.
Devo vivere.
<<Io non posso morire così facilmente>> mi limito a dire, lo sguardo
corrugato dal dolore, la mano sulla ferita, in un vano tentativo di bloccare
la fuoriuscita di sangue.
<<Anche se fai il duro, i giochi sono fatti>> pensa di averci già battuto.
Dà le cose troppo per scontate.
In questo momento… Sasuke si trova immerso nel buio
Quelle tenebre che ti avvolgono, come spirali, come rami d’edera, si
incollano ovunque sul tuo corpo, circondano il cervello, il cuore, i
polmoni, e qualunque organo necessario per la sopravvivenza.
Lo so bene.
So bene cosa vuol dire essere immersi nel buio.
Sorrido <<Ti sbagli>> .
Mi guarda, come se fossi matto.
Non lo sono.
Sono solo sicuro di una cosa…
Naruto, tu possiedi occhi migliori dei miei. Riesci a vedere il dolore che
dimora nell’animo di una persona, per quanto nascosto esso sia tenuto. Non
so come, ma tu…tu riesci a comprendere tutti.
<<C’è qualcuno che riuscirà a trovarlo…e a salvarlo da quel buio>> ne sono
sicuro. So che tu ce la farai, Naruto.
<<Mpf! Il nobile Sasuke appartiene al mio signore Orochimaru. Nessuno
riuscirà a salvarlo>> replica lui, ma la sua voce trema. O ha avuto un
attimo di incertezza, o sta per morire. Quoterei più per la seconda.
<<Invece si>> replico io, caparbio. Nuovamente, lui mi guarda, senza capire.
Tu, Naruto, ci riuscirai.
Perché tu… hai già salvato me da quelle tenebre.
Sei riuscito a farmi capire che non sono forte come credevo.
Mi hai fatto uscire dalla sfera di vetro che avevo creato intorno a me
stesso, prendendola a pugni, scheggiandola e infine rompendola, facendo di
tutto per farmi capire che non sono speciale.
Non sono l’unico che soffre, quindi è inutile pensare a ciò che provo,
soffrire come un cane e stare a guardare.
Devo lottare.
Lottare per i miei ideali, per la mia sofferenza, per ciò che desidero… fino
ad ottenerlo. Solo allora, solo in quel preciso attimo, potrò lasciarmi
andare.
Naruto…
Alzo la testa, in modo che il sole illumini il mio viso… mi ricorda te, quel
globo luminoso in grado di scaldarti il cuore. Sorrido pensandoti. Naruto…
Tossisco violentemente, sputando sangue, a anche lui fa lo stesso.
Siamo allo stremo delle forze.
Naruto, ragazzi… ho fiducia in voi.
Cado a terra, senza la forza nemmeno per alzare un dito. La ferita brucia.
Morirò?
Forse, se rimango cosciente…
Sento un solletichio alla mano. Socchiudo gli occhi e vedo una piuma
delicatamente adagiata sul palmo della mia mano.
Sorrido: mi è sfuggito di nuovo un uccello… non gli ho mai dato molta
importanza, Naruto, ma stavolta fa male.
Molto male.*
I miei occhi si richiudono.
Il respiro si fa più lento, la mia vista si spegne.
Naruto… ti amo.
I miei ultimi pensieri, prima di un nuovo, soffocante buio, più profondo e
scuro del precedente.
Un buio dal quale neanche tu, Naruto… puoi salvarmi.
*si riferisce a Naruto.
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