Mi presento: sono Arumi-chan e queste che leggerete sono le mie prime ficcine… vi prego siate indulgenti e commentate!
I personaggi sono di mamma Kazuya! Buona lettura! ^-^
Dangerous into the
Westparte
I
di Arumi-chan
Da quanto tempo, Son Goku, aveva cominciato ad amare Genjio Sanzo? Troppo… e se ne vergognava tremendamente. Ancora una volta, nella sua stanza, si era ritrovato a piangere, portandosi le mani sul viso per nascondere il rossore che lo faceva bruciare. Si… troppo tempo… e lui… non ce la faceva davvero più. Di notte lo sognava. Sognava le sue mani che lo toccavano e si sentiva ancora di più un verme. Mai e poi mai Sanzo avrebbe potuto amarlo. AMORE… parola che non esisteva nel suo vocabolario, a meno che non si parlasse del suo defunto maestro. Sentimento che, in fin dei conti, si andava confondendo con il rispetto e l’amore verso una figura paterna. “Perché?” si chiedeva sempre Goku “Perché mi sono dovuto innamorare di lui? Lui… che quasi non mi calcola… che mi sta accanto per costrizione. Che non mi vuole perdere per via della mia forza, indispensabile per la riuscita di questo fottutissimo viaggio! Io… ci sto troppo male…”. Si asciugò gli occhi, strofinandoli con le mani. Guardò fuori dalla finestra… l’inverno era arrivato e con esso la neve. Rabbrividì. No. Non era questo il momento per perdersi in brutti ricordi del passato. Si alzò risoluto andando verso la stanza del suo sole.
Nel fra tempo Sanzo, che non riusciva a prendere sonno, si stava perdendo in strane congetture… su Goku, naturalmente. Ormai era diventato il suo chiodo fisso. Aveva anche cominciato a vederlo come un uomo, nell’ultimo periodo. Non più come la piccola scimmietta che aveva preso con se 4 anni fa. Quando si erano trovati a condividere una stanza, per mancanza di singole, aveva osservato il suo corpo mentre si cambiava: non da bambino da ragazzo ben formato, vederlo nudo poi… non ne parliamo neanche. Strane sensazioni si erano fatte strada nel suo cuore, facendogli sorgere una domanda spontanea: io amo Goku? Poi, inesorabilmente, si era trovato a desiderare il suo corpo, abbronzato e scattante. Infine, rideva di se stesso, dicendosi “sei patetico” o “ti sei davvero innamorato di quella scimmia” e… ciò che lo tormentava di più era… “e sicuramente lo tratterai ancora più male di quanto hai fatto fin ora”. Ma… proprio in quel istante, l’oggetto dei suoi pensieri entrò, con furia animalesca.
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-Goku…- sussurrò sorpreso il monaco. Il giovane itan aveva ancora le guance rigate di lacrime, che andavano a morire nella sua bocca e scendevano fino al suo collo.
-Sanzo… io devo dirti una cosa molto importante…-
-E non puoi dirmela domani?- rispose con una strana nota nella voce.
-No… domani il mio cuore potrebbe essere scoppiato in mille pezzi…- si avvicinò al suo sole e, alzandosi sulla punta dei piedi, lo baciò. Sanzo rimase a dir poco sconcertato. Come gli era venuto in mente di baciarlo?! Fu soltanto un sfiorarsi di labbra ma provocò ad entrambi una scossa elettrica lungo la spina dorsale. Goku si staccò, abbassando lo sguardo.
-Sanzo… io… ti amo.- il diretto interessato aveva spalancato gli occhi, rimanendo immobile. Poi… una gelida risata uscì dalla sua bocca, che distrusse Goku peggio di una martellata in testa. “Perché sta ridendo?” pensò, alzando il volto tremante.
-Si… si. Tu vieni qui, nel cuore della notte e mi… BACI. Giusto, no? Cosa vuoi da me Goku?-
-Amarti…-
-Non… è… VERO! Non lo dire!!- perché era così testardo da non ammetterlo a se stesso? Aveva così paura di soffrire? -Cosa vuoi? Dimmelo!- lo prese per le braccia, sbattendolo contro il muro. -Vuoi che… io… che io ti sbatta vero? E’… così, no? Vuoi che io ti fotta VERO?!- altre lacrime sorsero dai suoi occhi dorati, ferendo Sanzo come una pugnalata al cuore. Per quale cazzo di motivo stava reagendo in quel modo?
-N-No… non è c-così…- arrossì tremendamente. -S-Sanzo io ti amo… lo sai…-
-NO!- disse categorico il bonzo –E’ il… sesso… che vuoi? Vuoi fare sesso?- la scimmietta diventò nuovamente rossa fino all’inverosimile.
-NON E’ QUESTO!- disse di rimando. Sanzo si allontanò. Chiuse la porta a chiave e fu subito su di lui, sbattendolo sul letto.
-Tu non mi ami, vero Sanzo?-
Ecco. Lo aveva detto e tutto era andato in frantumi. Come comportarsi? Da Sanzo, ovviamente. Avrebbe mentito per salvaguardarsi.
-No.- Goku, che si era alzato sul letto, cadde sulle ginocchia. “Già lo sapevo… si lo sapevo che lui mi avrebbe risposto così.” pensò cominciando a piangere “E allora perché una fitta lancinante mi ha appena distrutto il cuore?!”
-Si… si è così.- disse con voce fredda Goku –Tu non mi ami, ma era ovvio. Io comunque continuerò ad amarti per sempre. Fin che avrò vita, ti amerò… come ho fatto per tutto questo tempo… da quando… mi hai liberato dal Gogyo-Zan. Per me sei come l’aria che respiro. Ma forse… tutto questo… già lo sapevi… e ti stai solo beando del mio dolore.- scese dal letto guardando la luna, fuori dalla finestra. Si avviò alla porta ed uscì, continuando a piangere silenziosamente.
“Perché?!?! Perché gli ho detto ciò che non penso?!?! Io… Goku non ti amo… non ti amo… non ti amo… ti amo… si ti amo. Come potrei non amarti? Ma ora so… che finirò col trattarti male, finirò col ferirti… imponendoti anche compromessi o cose del genere e alla fine ti farò così schifo da essere tu a cacciarmi.” Poi pensò improvvisamente e nuovamente al suo corpo… scattante e bronzeo. Infine… la fatidica domanda… si inculcò nella sua mente: “Chissà come sarà fare… l’amore… fare… sesso… con lui?” arrossì violentemente, pensando per la prima volta a Goku come un possibile amante e non come ad un uomo come aveva fatto ultimamente. Ma come si sarebbe dovuto comportare? Naturalmente da Sanzo. Senza esprimergli i suoi veri sentimenti, maltrattandolo e… ferendolo. Uscì dalla camera, correndo verso quella di Goku e ringraziando i Kami che le stanze di Gojyo e Hakkai fossero praticamente dall’altra parte dell’albergo.
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Spalancò la porta ed entrò come un fulmine dentro la stanza, non prima di averla chiusa a chiave. NESSUNO doveva disturbarlo in ciò che stava per fare, anche se lui stesso se ne vergognava a morte… per la prima vota in vita sua si sentiva vile e meschino. Goku era raggomitolato sul letto, piangendo disperatamente, rischiando di strozzarsi nelle sue stesse lacrime. Si accorse della presenza del monaco e si alzò a sedere. Lui si tolse la veste sacra, buttandola per terra. Si avvicinò lentamente al suo letto, facendolo morire di ansia. Sanzo si sedette di fronte a Goku. Con parole ben scandite e fredde, disse:
-Tu mi ami, giusto? Bene. Allora da oggi tu, oltre ad essere già di MIA proprietà, sarai anche il mio piccolo… giocattolo.- Goku spalancò gli occhi, atterrito. Aveva sentito bene? –Si. Tu da adesso sei a mia completa disposizione.- sorrise lievemente. Quello era il suo UNICO modo di averlo… di amarlo. –Va bene?-
-Ma Sanzo… cosa stai dicendo?- il monaco gli fu subito sopra.
-Va bene?!- ripete alterato, afferrandogli i polsi. Goku lo osservò ancora… se quella era l’unica via per… avere una contatto più diretto, più intimo… con Sanzo… allora andava bene.
-…………- fece ancora una lunga pausa -… si.- disse infine, debolmente. Una strana luce brillò negli occhi di Sanzo, che stava accarezzando voluttuosamente il volto di Goku. Il giovane itan versò solo due lacrime, che andarono a finire nel cuscino.
-Non piangere…- gli sussurrò il monaco – non piangere ci sono cose ben peggiori.- disse con voce fredda –E’ la tua prima volta?- continuò mentre gli sbottonava la camicia.
-Eh?- rispose Goku confuso mentre Sanzo si avvicinava al suo orecchio.
-Non hai mai fatto sesso in vita tua, vero?-
“E’… questo che intendeva con “giocattolo”… sarò soltanto un bambola da fottersi per lui…” pensò afflitto, con il cuore che gli si riempiva di tristezza.
-Gentile a chiedermelo…- disse duramente Goku –Comunque si, non ho mai fatto sesso.-
-Lo immaginavo… ti farò fare pratica.- sorrise malignamente, togliendogli la camicia –Non sarà una cosa veloce e indolore…- si sfilò il top attillato e i guanti –Non lo sarà né ora, né le prossime volte.-
Prese un fazzoletto dallo zaino di Goku, che era poco distante. Glielo legò sulla bocca facendolo finire tra i denti. Poi accarezzandogli nuovamente il viso disse:
-Per stanotte tu non userai la bocca…- la scimmietta spalancò gli occhi –No… per stanotte no… forse domani…- gli tolse anche i jeans chiari e i boxer neri –Mi sono scelto proprio un bel giocattolo.- Goku arrossì violentemente… provocando una certa reazione nelle “parti basse” del suo corpo. –Non ho fatto ancora niente…- sorrise ancora, maligno. Sanzo scese dal letto e si sfilò i suoi pantaloni e gli slip, gettandoli accanto alla roba di Goku. Poi disse, mentre mostrava la sua eccitazione crescente:
-Rendiamo il nostro patto più… interessante. Tu rimani il mio giocattolo fino alla fine di questo noiosissimo viaggio e io… al suo termine io ti farò fare ritorno con me al monastero, invece di cacciarti, va bene?- nuove lacrime solcarono le guance di Son Goku.
“Perché sto dicendo tutto ciò? Perché?! Ma certo… io non voglio che in nessuno modo… lui si allontani da me! Lui è MIO!” pensò Sanzo. Goku, ormai sconfortato, si mise a sedere, mentre il monaco gli fu nuovamente sopra, famelico e impaziente.
-Allora?- Goku scosse di nuovo la testa in segno affermativo –Bene… possiamo cominciare.-
“Lui comunque… non perdonerà mai per quello che gli sto facendo… mai. Ma oramai non posso più tirarmi indietro… lui è diventato… una… bambola… solo mia.”
Sanzo lo prese per le spalle, alzandolo e facendo sfiorare la sua virilità con quella del ragazzino, che reclinò la testa all’indietro. Le mani di Sanzo vagarono per la sua schiena, lasciando profondi graffi e lividi. Prese tra le labbra un capezzolo, che divenne subito turgido, e poi con l’altro ci giocò con la mano. Nonostante il fazzoletto, strani gemiti uscivano dalla bocca del giovane itan. Goku tentò di aggrapparsi alle spalle di Sanzo, per cercare di reprimere il dolore che gli stava procurando mentre accarezzava le sue cosce, lasciandosi dietro i segni del suo passaggio.
-No, questo non lo puoi fare…- strappò un lembo di lenzuolo e, dietro la schiena, gli legò le mani. –Così starai fermo.- Il ragazzo continuò a gemere pesantemente. Sanzo lo ribaltò sul letto, alzandogli leggermente le gambe. Cominciò ad accarezzare il suo membro. Goku si tese fino allo spasimo e Sanzo sentì pulsare la sua virilità tra le mani. Si fermò improvvisamente, sentendo dei rumori. Dopo poco il monaco (ormai ci voleva davvero un bel coraggio a chiamarlo così) si girò verso la scimmia e vide che stava per venire. Pose un dito all’estremità del suo membro, bloccandolo e facendo uscire solo una goccia biancastra di quel nettare prezioso, che cadde sul lenzuolo. Sorrise ancora malignamente e lo prese, facendolo urlare attraverso il bavaglio. Pochi istanti e Goku vibrando, si riversò nella bocca di Sanzo che, avido, bevve tutto.
-Sei molto buono mio giocattolo…- improvvisamente però, lo strattonò per terra facendo sbattergli le ginocchia. Gli graffiò ulteriormente la schiena, rompendo il laccio che teneva i polsi, schiacciandoli sul letto, lasciandogli due lividi scuri e doloranti.
-E ora… ci si diverte davvero.- gli allargò le gambe, avendo di conseguenza una bella vista del suo sedere sodo. Velocemente lo penetrò con un dito, poi con due e infine tre, che si mossero pesantemente all’interno di Goku, facendolo urlare e piangere. Senza preavviso, Sanzo tolse le dita e le sostituì con il suo membro pulsante e insoddisfatto. Ecco. Lo stavo violando del tutto. Cominciò a muoversi dolorosamente per la scimmietta, che continuava inesorabilmente a piangere. Niente di ciò che stava facendo Sanzo, gli arrecava un minimo di piacere. Con un ultimo affondo tra le lacrime, il monaco venne dentro di Goku, e lui sul pavimento. Quando uscì sangue prese a sgorgare dalla piccola apertura della scimmietta… sangue che cominciò a mischiarsi con il suo dolce seme. Sanzo si alzò e il giovane itan cadde per terra. Una forte fitta lo colpì al basso ventre, quindi si dovette piegare in due, per placare il dolore. Come… per tutte le cose sacre e demoniache… doveva reagire quando il suo sole, PROPRIO quel sole che lo aveva liberato dalle tenebre, lo aveva appena scopato? Tentò di alzarsi, ma ricadde sulle ginocchia. Con un ultimo sprazzo di volontà, si portò fino al bagno strisciando, sotto gli occhi di Sanzo.
-Go…- sussurrò indeciso, ma ormai il ragazzo era scomparso dietro la porta del bagno. –Merda!- ben presto sentì scorrere l’acqua della doccia. Goku si alzò faticosamente e vi si trascinò all’interno. Si lavò via il sangue, provando la sensazione di essere immerso in un quintale di fango. Si sentiva tremendamente sporco… come mai si era sentito in vita sua.
-Abbandonato… si io sono stato abbandonato di nuovo. Eppure… tu mi avevi detto che… non mi avresti mai abbandonato! Perché… perché?!- si rannicchiò su se stesso, tremando vistosamente. –Abbandonato…- a quelle parole vide di nuovo intorno a se la caverna del Gogyo-Zan e cacciò un’agghiacciante urlo che ruppe il silenzio di quella notte.
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La mattina dopo tutto l’albergo parlava di quel urlo che aveva squarciato la quiete… ma nessuno seppe mai che era stato proprio Goku a farlo. Il ragazzo aveva cambiato vestiti: infatti, per nascondere graffi e lividi, si era tolto la protezione per le spalle e la pettorina, per sostituirle con una maglia a maniche lunghe piuttosto pesante, dato il freddo di quei giorni. Arrivato al tavolo della colazione, vedere tutto quel cibo, gli provocò una forte sensazione di nausea. Ma, nonostante ciò, mangiò con falso entusiasmo, cosa che non sfuggì ad un attento osservatore come Hakkai.
-Qualcosa non va?- disse il demone dagli occhi gentili a Goku. Lui si stupì di tale intuizione. Che avesse capito? Che avesse sentito o, peggio ancora, VISTO?
-N-No…- alzò il viso e con voce stanca continuò, mentre sorrideva in modo strano –Non è niente di preoccupante… solo una stupida cosa.- Sanzo sentì come una lancia al cuore mentre il giovane itan parlava, fortunatamente il giornale copriva tutto ciò che poteva comparire sul suo volto. Infine si alzò risoluto, dicendo:
-Partiamo immediatamente.-
Una volta fuori dalla locanda, videro che il tempo non prometteva niente di buono. Forse di li a pochi giorni avrebbe nevicato, si dovevano affrettare a raggiungere il prossimo villaggio. Sul retro di Jeep, dopo poco Goku posò una mano sul braccio di Gojyo, che per il freddo aveva indossato una giacca. Il rosso si girò stupito, mentre la scimmietta gli faceva il segno di far silenzio. Poi sussurrò in modo che soltanto il diretto interessato potesse sentire:
-Posso appoggiarmi a te?- il kappa fu ancora più stupito da quella richiesta, aveva visto che qualcosa non girava per il verso giusto in Goku, quella mattina.
-Ma certo…- sussurrò anche lui pianissimo –lo sai che ti voglio un mondo di bene, no?- Goku spalancò gli occhi. Gojyo non era mai stato così espansivo nei suoi confronti ma infondo lo sapeva che gli voleva bene. La saru arrossì e annuì, mentre appoggiava la testa sul petto di Gojyo, che lo strinse a se. Goku si avvicinò a lui, affondando il volto nel suo petto. Un pianto silenzioso nacque da i suoi occhi, né Hakkai né Sanzo se ne accorsero. Il rosso spalancò gli occhi. Cosa poteva far piangere la piccola scimmietta? Ma, si disse tristemente Gojyo, la risposta se l’era già data. Non cosa ma CHI… ovviamente Sanzo. Genjio Sanzo. Lui e nessun altro. Una rabbia animalesca gli invase le vene ma, avendo Goku abbracciato, decise di calmarsi.
-Appena ci fermiamo parliamo di questa situazione ok?- gli accarezzò lentamente i capelli color cioccolato e il piccolo si calmò, smettendo di piangere.
-S-Si…- sussurrò in risposta, continuando ad aggrapparsi al rosso, che non ebbe il coraggio di spostarlo e continuò a cullarlo lentamente.
Nel frattempo Sanzo, che aveva sentito trambusto provenire dal retro, si girò già pronto con l’harisen in mano. Ma quello che vide gli fece raggelare il sangue nelle vene: Goku dormiva abbracciato al kappa, che SORRIDEVA! Il monaco sgranò gli occhi, tornando al suo posto davanti. Una forte fitta di gelosia gli colpì il cuore. Ma di cosa si doveva preoccupare? La scimmia era SUA, sua e di nessun altro. Sorrise sadicamente, cosa che rabbrividire Hakkai, che era sempre più preoccupato per la situazione che si stava creando… come dire il classico… “triangolo d’amore”. Rabbrividì di nuovo, accelerando.
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Dopo poche ore di viaggio un piccolo villaggio si scorse in lontananza. L’unico albergo libero aveva solo due matrimoniali libere. Le coppie erano ovvie: Goku e Gojyo, Sanzo e Hakkai. Mai il monaco si sarebbe abbassato a chiedere una stanza con la scimmia. MAI. Anche se lo avrebbe voluto. Si… lo avrebbe tanto voluto. Era metà pomeriggio e tutti erano bloccati a causa della neve che aveva cominciato a scendere. “Appena in tempo!” aveva detto Hakkai ad un soddisfatto Jeep. Goku si era rintanato in camera, guardando fuori dalla finestra, con occhi spenti e vacui. La sua mente vagava… vagava in un tempo remoto, durante i 500 in cui, nei periodi nei quali cadeva la neve, tutto ciò che era intorno a lui veniva inghiottito da essa. I rumori si attutivano, gli odori sparivano. Il freddo penetrava nelle sua ossa… e forse… proprio quel freddo non se ne era più andato. Gojyo entrò in camera, vedendolo raggomitolato sul letto, tremante.
-Goku…- il giovane itan si girò e il rosso gli fu subito vicino. -Cosa è successo?- gli chiese accarezzandogli il volto.
“Si… a lui… posso dirlo. Si… Gojyo… può.” pensò prima di gettarsi tra le sue braccia, piangendo. Il rosso lo fece sfogare, stringendolo. Poi gli alzò il viso, asciugandogli le lacrime.
-Allora… cos’è che ti fa paura?- disse sorridendo.
-La neve…-
-La neve? Ma quel problema non lo avevamo risolto tempo fa?-
-Io… si… però ora io sono stato abbandonato di nuovo… si d-di nuovo… e a-allora… mi è tornata la m-mia paura per la neve… anche se pensavo di a-averla… chiusa in un cassetto. Avevo DAVVERO s-sperato che non tornasse… p-più… ma Gojyo… è più forte d-di me… io… sento il g-gelo nelle mie ossa… i-io... - ma non poté finire la frase poiché Gojyo… stava baciando le sue labbra tremanti.
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Avere quel corpicino tra le sue braccia era stato davvero troppo per il rosso. Ormai non poteva… non riusciva più a trattenersi. Si. Lui amava Son Goku. Sentimento strano che era nato da un’amicizia basata su i battibecchi e gli screzi ma che, almeno per Gojyo, ora era amore.
-M-Ma cosa hai f-fatto Gojyo?- chiese Goku, scosso.
-Senti scimmietta. Io non ce la faccio davvero più. So che tu ami quel bonzo corrotto di fine secolo e so anche che ieri è successo qualcosa, che mi dirai tra poco…- il ragazzo abbassò lo sguardo, arrossendo -Bene, hai capito. Comunque… io ti amo Goku.- il giovane itan rialzò immediatamente gli occhi, incredulo. -Si ti amo. E non sopporto vederti soffrire o piangere… che sia per la neve o per Sanzo. Intesi?-
-Oh Gojyo io…- cominciò Goku, tentando almeno di dargli una risposta. Ma il kappa fu più veloce a mettergli due dita sulle labbra.
-No Goku… tu non mi devi dire niente… lo so che non mi ami. Te lo detto con questa consapevolezza. Ma almeno mi vuoi un po’ di bene?- sorrise in modo davvero dolcissimo.
-SI!! Tanto tanto!!- disse stringendosi nelle sue braccia.
-Bene… questo mi fa davvero felice scimmietta. Ma ora parliamo di cose più serie… Sanzo…-
-Si… a te lo posso dire. Ma Gojyo io SO che ti arrabbierai. Quindi promettimi che non farai… come dire… gesti inconsulti… dopo che te l’avrò detto.- il rosso lo baciò di nuovo e poi disse, sorridendo:
-Mi dispiace ma questo non te lo posso promettere…-
-Uffa Gojyo! Fallo per me… ti prego!- disse congiungendo le mani a mo di preghiera.
-Ok ok ma solo per te scimmietta…- disse alzando le mani in senso di resa.
-Grazie!!- disse abbracciandolo ancora. Poi… il suo volto si rabbuiò e anche il rosso si fece serio.
-………. spogliami.- disse in soffio Goku.
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-C-Cosa stai dicendo? M-Ma… cioè io…- balbettò confuso Gojyo.
-Ascoltami… solo vedendomi, capirai. Raccontarlo… si. Forse dopo potrò spiegarti meglio. Intanto spogliami.- deglutendo a fatica, il rosso cominciò a togliere la maglia alla scimmietta, pensando “Speriamo che il mio corpo non si risvegli… se no… povero me! Mi dovrò fare un bagno di ghiaccio…”.
-Io ti voglio bene Gojyo… te ne voglio davvero tanto.- sussurrò Goku, piangendo. Il kappa gettò a terra la felpa, inorridito. Con mani tremanti si avvicinò, ma il giovane itan si ritrasse con una smorfia di dolore. Lui stesso si sfilò i pantaloni e i boxer. A quel punto Gojyo sbiancò totalmente, versando qualche lacrima.
-G-Goku… i-io… non… o mio Dio! Quando è successo?- disse tentando di riprendere il suo autocontrollo.
-Ieri notte…- anche le lacrime si erano bloccate -Tutti questi graffi sono ancora freschi… anzi devo dire che posso sentire ancora le sue mani pesanti sul mio corpo. Ti faccio schifo Gojyo? Si… io, già essere eretico, adesso sono anche questo… sono… sporco. Per aver voluto un contatto diverso con lui… io ora… sono diventato… il suo giocattolo.- cadde in ginocchio, continuando a piangere. -Non ho passato non ho futuro… io non ho casa né famiglia…- si fermò ancora, solo i suoi singhiozzi disperati si sentivano. -Abbia fatto anche un patto…- Gojyo lo guardò ancora più perplesso -Si… lui ha promesso di riportarmi con se… alla fine del nostro viaggio…- angoscia, terrore -ma io devo rimanere suo…- amarezza, biasimo - il suo giocattolo, la sua bambola…- sconforto, rassegnazione -fino a quando vorrà.- si rialzò, tremando vistosamente -Grazie per avermi ascoltato Gojyo… forse adesso neanche tu non mi amerai….- sorrise tristemente, mentre il corpo del rosso non rispondeva a i suoi comandi… voleva solo riempire di botte quel grandissimo stronzo di Sanzo.
-P-Perché…?- chiese, scosso.
-Perché io, nonostante tutto, lo amo.-
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Tentò di allontanarsi ma, con un braccio, Gojyo lo fermò, ributtandolo sulle sue gambe.
-Tu non mi fai schifo e non mi farai MAI schifo. Ok?- lo baciò dolcemente, poggiandolo sul letto. -Ora riposati. Rilassati e riposati.- coprì il corpo nudo con le spesse coperte. -Io sarò qui vicino a te… se avrai bisogno.-
-Gojyo…-disse nuovamente la scimmietta, richiamando la sua attenzione. Il rosso tornò a sedersi vicino a lui. -Tu vuoi… Gojyo tu vuoi… fare sesso con me?- arrossì lievemente. Il rosso pensò stupito, prima di rispondergli “Cos’è? Una domanda retorica?”.
-Oh scimmietta… io… io…o al diavolo! Si che vorrei… e anche tanto! Ma non posso. Questo è un momento troppo difficile per te… perché devo metterci anche il mio carico da 40 dicendoti che avrei un voglia matta di scoparti?-
-No Gojyo! Io… posso concederti il mio corpo se vuoi anche se il mio cuore appartiene ad un’altra persona…- una strana scintilla brillò nei occhi rossi del kappa, che però poi si riprese, sorridendo.
-No Goku non mi tentare…-
-Ma…!-
-No. So che tu lo faresti solo… diciamo per ringraziarmi e perché mi vuoi bene. Lo faresti forzatamente, ecco. Se sono queste le condizioni… preferisco rimanere a bocca asciutta!-
-Ok ok ok ok ok…- sospirò il giovane itan, ricevendo un altro bacio di Gojyo. Ma già in cuor suo si rattristava… sapendo che la sera era davvero TROPPO vicina… e che Sanzo sarebbe stato di poche parole.
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-… si, sei stato bravo.- disse Sanzo, accendendosi una sigaretta e guardando Goku, con i polsi legati alla spalliera del letto. Il ragazzo abbronzato ancora ansimava, il corpo imperlato di sudore, il lenzuolo scalciato per terra. Erano quasi le due di notte e Goku era nella stanza che il bonzo condivideva con Hakkai, da più di un ora. Ormai la partita di poker che si stava tenendo nell’altra camera, si era dilungata fin troppo.
-Mi sleghi?- sussurrò Goku in un gemito di dolore -Gli altri si saranno insospettiti.-
Il monaco ruppe i lacci, guardando i segni viola che vi avevano lasciato. Il giovane itan si alzò, toccandosi i reni e chiedendosi se, in qualche modo, il suo corpo avesse dei limiti…
-Dove vai?- disse il monaco, con finta noncuranza.
-Torno di la… e ti rispedisco Hakkai e Jeep.- si infilò i jeans e la maglietta. Si avviò alla porta, aprendola leggermente. -Buonanotte…- sussurrò di nuovo, con una punta di freddezza nella voce.
-Si…- disse Sanzo, appena fu uscito -mi odia proprio.- sorrise amaramente, portandosi una mano sul viso -D’altronde l’ho voluto io…- spense con rabbia la sigaretta nel posacenere.
Quando il demone dagli occhi gentili entrò nella stanza, vide Sanzo già sotto le coperte che dormiva… o almeno così sembrava. Nell’aria c’era ancora l’ odore viziato di sesso e questo ad Hakkai non sfuggì di certo.
Goku, invece, era tornato senza dire una parola, togliendosi i jeans e buttandosi tra le lenzuola, cominciando un pianto silenzioso, appena sentì l’amico andarsene. Gojyo gli fu subito vicino, abbracciandolo con dolcezza e calmandolo, mentre una rabbia ceca lo invadeva sempre di più.
Nei giorni seguenti i numerosi attacchi dei demoni fecero dimenticare la situazione di tensione che si era creata… ma solo momentaneamente. Sanzo non aveva di certo smesso di abusare della scimmietta e ormai tutto era chiaro nel gruppo, ma nessuno osava fiatare. Durante uno di questi scontri, Goku, che come al solito aveva davvero passato una “nottataccia” con Sanzo, perse per un attimo la lucidità, facendo cadere il bastone e sfiorando l’arma demoniaca che gli era stata lanciata contro. Ne uscì con solo un piccolo graffio sul fianco, ma non ci fece caso.
-Tutto bene?- chiese il monaco, capendo la ragione della distrazione del ragazzo. Per un attimo il cuore di Goku prese a battere più velocemente.
-S-Si… non è niente… grazie…- arrossendo, corse via. Purtroppo però, il riposo non poté arrivare, poiché una seconda orda di sicari arrivò dalla montagna che li sovrastava.
-Ma cosa c’è oggi un’offerta 2x1?!- urlò Gojyo, alquanto esasperato.
-Stanno puntando tutto sulla nostra stanchezza… maledizione!- dedusse Hakkai, disintegrandone una decina. I tre più grandi riuscirono a cavarsela a mala pena, ma il giovane itan era in visibile difficoltà. Di conseguenza il restante gruppetto di demoni si avventò su di lui, facendolo arrivare sull’orlo di un burrone.
-ATTENTO!!- urlò il demone dagli occhi verdi, terrorizzato. Ma… ormai… era troppo tardi. Goku era già caduto.
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-GOKU!!!!- urlò Gojyo, ma fu Sanzo che passò subito ai fatti, gettandosi a capofitto per riprendere la scimmietta. Si aggrappò ad uno spuntone di roccia e subito il rosso li tirò su, mentre Hakkai uccideva i restanti sicari. Una volta rimessi i piedi per terra, Goku rimase ancora saldamente aggrappato al suo monaco, tremando vistosamente.
-S-Sanzo…- sussurrò in un soffio -Sanzo… Sanzo…-
-Goku calmati!- gli disse lui -Calmati…- il ragazzo strinse gli occhi, scoppiando in un pianto liberatorio.
-SANZO!!- urlò, senza né ritegno né controllo. Goku era davvero sconvolto… aveva sul serio rischiato di morire? Si. E quello lo spaventava più di ogni altra cosa in quel momento. Il monaco non ebbe il coraggio di staccarselo di dosso e fece segno ai due amici di andar via un istante. Sanzo gli accarezzo la testa, calmandolo immediatamente.
-Come vanno… insomma… le ferite?- chiese visibilmente imbarazzato.
-Le… ferite? Ah… quelle stanno li, non è che sono riuscito a curarle alla perfezione… ma sto… imparando.- si staccò di sua spontanea volontà dal biondino, che rimase un po’ interdetto.
-Ce niente di cui vuoi parlarmi?- disse con tono quasi distaccato.
-No… o forse si… meglio parlare appena arriveremo al prossimo villaggio.- fece per alzarsi, ma ritornò giù. Guardò Sanzo. -So… che non mi ami…- una morsa di dolore strinse il cuore del monaco -ma fammi fare una cosa. Solo per una volta poi non te lo chiederò più… posso?-
-Dipende da cos’è.-
-Vorrei… baciarti.- Sanzo rimase fermo, senza rispondere. -Allora?- chiese ancora in un soffio.
-……va bene.- gli occhi di Goku si illuminarono e un sorriso comparve sulle sue labbra.
-Grazie.- disse piano prima di baciarlo, prima gentilmente poi con ardore, infilando prepotentemente la lingua nella sua bocca. La scimmietta stringeva tra le sue dita dei ciuffi d’erba che gli capitavano a tiro. Il dolore che provava era indescrivibile. Ripresero fiato e il giovane itan si alzò, correndo via.
Dopo poche altre, silenziose, ore di viaggio, lo strano quartetto arrivo in una città dove si stava svolgendo un’allegra sagra, piena di bancarelle.
-Troppo festosa per i miei gusti…- borbottò Sanzo. I tre si girarono verso Goku, aspettandosi di trovarlo gioioso e saltellante, ma la scimmietta era rannicchiata in un angolo, quasi indifferente.
-Oh… siamo arrivati?- chiese scendendo e avviandosi verso la locanda indicata, poco prima, dal monaco. Si… il ragazzo era davvero molto strano e i suoi compagni potevano solo intuirne il perché. Ancora un volta era solo Sanzo a causa.
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Purtroppo per gli abitanti del piccolo villaggio, solo qualche minuto dopo cominciò a scendere una pioggia sferzante, facendo terminare in anticipo la sagra.
-Due matrimoniali… - sussurrò Hakkai con il suo solito sorriso.
-Come ci dividiamo?- chiese Gojyo titubante.
-Tsk! Fate come volete!- disse Sanzo, guardando, fuori dalla finestra della locanda, le gocce di pioggia che incessante bagnava i vetri.
-Bene!- batté le mani Hakkai -Io e Gojyo, Sanzo e Goku.- aspettandosi molte lamentele, si trascinò via il rosso che già stava dando in escandescenza. Entrati in camera, sbottò contro l’amico:
-Ma dico io, sei impazzito?! Vuoi lasciare la scimmia nella mani di quel bonzo corrotto?! Hai capito bene ciò che gli fa… e nonostante questo gli dai la camera con Goku?!- ma non riuscì a finire il suo concetto, poiché un sonoro schiaffo gli era arrivato in faccia.
-Gojyo calmati.- disse Hakkai -Ragiona. Non pensi che comunque Sanzo avrebbe chiesto di Goku? Meglio evitare inutili sotterfugi! Ma nonostante ciò io, a differenza di come pensi tu, voglio un bene dell’anima a Goku e mi preoccupo per lui! Prima o poi quei due si dovranno affrontare. Saranno costretti a parlare dei loro sentimenti, non pensi? So… che tu… lo ami.- il rosso si girò stupito -Lo vedo. Ma purtroppo non puoi fare niente, ci resteresti ammazzato!- Gli strinse le spalle convulsamente. -Non possiamo fare NIETE Gojyo… possiamo solo aspettare.-
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Intanto Sanzo e Goku erano saliti ed entrati in una camera un piano più su di loro.
-Stasera non mi disturbare Goku…- sussurrò il monaco mettendosi sul davanzale della finestra.
-Certo… non ti preoccupare.- il giovane itan si stese sul letto dandogli le spalle. Silenzio. Un pesante silenzio cadde sui due. Il solo rumore era quello della pioggia sui vetri.
-Tsk!- disse accendendosi una sigaretta -Io odio la pioggia…- la spense poco dopo contro il muro, avviandosi verso il letto.
-Goku? Dormi?- chiese freddo. Se stava dormendo lo avrebbe svegliato a suon di harisennate. Lui aveva bisogno di lui… del suo corpo ADESSO.
-No Sanzo… - si girò, mentre il monaco gli saliva di sopra, sovrastandolo. Gli morse il collo, lasciandogli il segno.
-Goku…- sussurrò, sperando che avesse capito.
-Si. Va bene. Fai quello che vuoi.-
-Sei bravo stasera…- sorrise in modo davvero strano, togliendogli la maglia e cominciando ad assaggiare i suoi capezzoli, facendolo gemere. Gli sfilò i pantaloni con un gesto veloce. Poi si tolse la veste sacra. Lasciando un scia di morsi e graffi qua e là, concentrandosi sul suo ombellico, facendo entrare e uscire la lingua. Infine arrivò al suo membro rendendolo immediatamente dritto e turgido con un grido strozzato da parte di Goku. Poi… un lampo e un forte tuono lo bloccarono, facendolo scendere dal letto. Osservò il giovane ragazzo che, con il corpo imperlato di sudore, ansimava pesantemente. Spalancò gli occhi… perché si era bloccato? Ormai il peggio lo aveva fatto ferendolo e scaraventandolo fuori dal suo cuore e allora PERCHE’ si era bloccato?!
-S-Sanzo… continua su… p-prendimi! Non ce la faccio più!- tese leggermente la mano per sfiorare la punta della sua virilità, per poi inarcare la schiena, gemendo con voce alta. -Non solo mi dici che stasera mi vuoi scopare…- disse arrabbiato e ansante, portandosi con fatica a sedere -Poi non lo fai e mi lasci in queste condizioni! Sii coerente almeno…- con un gesto veloce e un grido strozzato, venne nella sua mano, pulendosi sul copriletto. Si ributtò giù, portandosi l’avambraccio sugli occhi. -Io prorpio non ti capisco…-
-No… no, no, no Son Goku. Non ti permetto mica di dormire!- lo prese per le spalle, facendolo scendere dal letto. -Sono strano nei giorni di pioggia… lo sai.- il giovane itan fece una faccia del tipo “E che cacchio! Certo che lo so! Sono io a patirne le conseguenze!” -Per questo prima non ti ho preso. Ma non pensare di sfuggirmi. Ho molta rabbia repressa da far svaporare…- gli morse nuovamente il collo, ricominciando da capo. Si spogliò completamente, gettando chissà dove i vestiti. Lo girò, sbattendolo contro il muro. Con le mani gli allargò le natiche sode e lo penetrò con una sola spinta.
-AHHHH!!!!- urlò Goku, dando un pugno alla parete di pietra, ferendosi le nocche.
-Pensavi che ci volessi andare leggero?- prese in mano il suo membro, iniziando a pomparlo con forza. Pochi istanti e il ragazzo venne nuovamente contro il muro e Sanzo dentro di lui. Il giovane itan cadde sulle ginocchia, versando qualche lacrime.
-Dimmi perché…- chiese in un soffio, girandosi e alzandosi -Dimmi perché?! Perché tutto questo?! Perché quasi ogni notte violenti il mio corpo, lacerando anche la mia anima… perché? Non bastava dirmi che non mi ami… non bastava spezzarmi il cuore così? Ho passato 500 anni di merda nel Gogyo-Zan. Rinchiuso li per una colpa che ancora non conosco. Non ho né passato né futuro. Eri TU il mio futuro… dimmi perché e io continuerò ad essere il tuo giocattolo… ti chiedo solo questo.- ora piangeva davvero a dirotto.
-Sei un giocattolo che parla davvero troppo…- disse Sanzo. Goku capì dalla sua voce che non era arrabbiato… solo… spaventato, ecco! Ma da cosa? Possibile che lui, Genjo Sanzo Hoshi, avesse paura di… Goku e dei sentimenti che provava per lui? Si. Tutto era cominciato così. -Perché… perché io…- ci fu ancora una lunghissima pausa. Poi una sola lacrima fuggì dai gelidi occhi ametista. -Perché io, Genjo Sanzo, ho scoperto di amarti, io ti ho trattato così male solo per reazione. Io ti amo Goku! Non volevo ferirti… non volevo violare il tuo corpo, rubandoti la tua innocenza, in modo così brutale… non volevo. Quello era il solo modo che il mio cuore conosceva. Io…- Goku era a dir poco sbalordito. Piegando la testa indietro, aveva cominciato a ridere. Il cuore di Sanzo ebbe un sussulto. Perché stava reagendo così?
-Ah Sanzo! Non prendermi in giro. Tu non mi ami. NO non è vero tu mi ami! Perché me lo stai dicendo? Per farmi soffrire ancora di più?!- guardò il suo riflesso nei suoi occhi ametista. Il monaco era più di lui e per arrivare all’altezza delle sue labbra, si dovette alzare sulla punta dei piedi nudi. In un soffio disse:
-Tu… non… mi… ami! Non mentire… una cosa che odio sono le bugie!-
-Razza di baka saru! Perché non mi credi?-
-Mi stai imponendo una cosa troppo grande Sanzo… CREDERTI. Tu eri e sei la mia luce. Ma come, sinceramente, tu puoi pretendere che io ti possa credere dopo che mi hai mentito… ingannato… sporcato… violato… solo perché io ti ho creduto! Dimmi come e io lo farò.- Goku era sincero e nei suoi occhi si leggeva la determinazione. Ma anche la speranza… quella che ormai sembrava morta nel suo cuore. Sanzo si chinò fino al suo viso.
-Sei proprio arrogante…- disse prima dargli un dolcissimo bacio a fior di labbra, approfondendolo solo in un secondo momento. -Io ti amo baka saru… e solo che non ero pronto. Non ero pronto ad ammettere i miei sentimenti e ho finito col trattarti malissimo. Quello che sto per fare, non l’ho mai neanche lontanamente pensato in vita mia quindi dovrebbe farti capire la sua importanza… anzi la TUA importanza per me...- prese un forte respiro e disse piano: -Goku ti prego di perdonarmi per quello che ti ho fatto.- Sanzo aveva distolto lo sguardo, arrossendo visibilmente.
-D-Davvero? Adesso è la verità… mi ami e mi chiedi scusa?-
-Si…- “Goku non dirmi di no… non ridere come poco fa…”.
La piccola scimmietta si portò le mani sul volto, rischiando di andare a fuoco per quanto era arrossita.
-Sanzo io ti perdono.- disse meccanicamente -Sanzo io…- si sciolse in un mare di lacrime -io ti perdono.- si gettò tra le sue braccia, stringendosi al collo. -Sanzo io ti perdono!- il monaco rimase un attimo interdetto, poi, mandando letteralmente al diavolo tutto, lo strinse forte a se, baciandolo con ardore. -Sanzo io ti perdono e ti amo con tutto il mio cuore!-
-Ti ringrazio Goku, per avermi dato questo seconda possibilità. Possiamo ricominciare tutto da capo?- il suo orgoglio ci aveva rimesso parecchio ma non gli importava.
-Certo! Certo…- Goku gli regalò uno dei suoi splendidi sorrisi che lo facevano letteralmente sciogliere.
-Grazie ancora… amore.- lo baciò delicatamente sulle labbra, poggiandolo poi come un fiore prezioso sul bordo del letto a sedere. -Per stanotte basta. La prossima volta lo faremo quando vorrai tu.- gli diede un altro bacio nei soffici capelli -Ora però curiamo queste ferite… se no non mi sento del tutto sollevato.- prese del disinfettante e varie lunghezze di bende. Gli fasciò petto e schiena, braccia e cosce, per poi finire con la mano con cui aveva dato un pugno al muro. Goku pianse lacrime di felicità, sorridendo. Forse era ancora incerto ma sicuramente aveva ritrovato la speranza. Ora avrebbe seguito di nuovo quel sole che illuminava il suo cammino, attento a non bruciarsi. Sanzo si infilò sotto le coperte con lui, stringendoselo forte al petto.
-Il mio comportamento è stato davvero inqualificabile… perdonami ancora amore, ti prego. Dimmi che va tutto bene… dimmelo…-
-Si Sanzo va tutto bene, non ti preoccupare. E ti perdono adesso come ti perdonerò mille altre volte, perché io ti amo come ti amerò mille altre volte.- sorrise avvolgendosi nel il suo profumo.
“Da adesso in poi avrò il terrore di perderti… già… come se prima non lo avessi!” gli diede un bacio nei soffici capelli, avendo la consapevolezza che adesso aveva davvero un punto debole…
^-^ ^-^ GENSOMADEN SAIYUKI ^-^ ^-^
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