Konnichiwa!
Questa è la prima fiction che scrivo per il pubblico italiano… che
emoziooooone!
Allora, i
personaggi attivi, così come quelli che vengono solamente nominati,
appartengono alla Squaresoft. Il resto è tutto frutto della mia mente… enjoy!
Dakishimete di
YaoiGirl
Cloud…
oh, Cloud…
Le
parole di Sephiroth risuonavano nella mente di Cloud. In quella sera così
solitaria e in quella stanza così fredda, non riusciva a prendere sonno.
Il discorso fatto da Sephiroth poche ore prima lo aveva turbato… sentiva
che qualcosa in lui era cambiato.
Cloud,
credimi… sei l’unico che ha capito i miei sentimenti, le mie
sensazioni… e ciò che mi ha spinto a comportarmi in quella maniera…
perdonami Cloud, perdonami…
So
che questo non riporterà in vita Aerith, è la cosa più grave che ho
fatto… l’enorme sofferenza che ho inflitto a lei e a te… ma ti
prego… permettimi di riparare almeno in parte. Ti prego, Cloud…
Cloud
era immobile nel letto. Quella supplica fatta da Sephiroth… non gli
pareva vera. Qualcosa di strano si celava dietro a quelle parole. Ma cosa?
E perché aveva aspettato tanto prima di dirle? Forse attendeva di
trovarsi faccia a faccia con la sconfitta…
Non
fissarmi in quel modo. Il tuo sguardo in questo istante mi ferisce più di
ogni tuo possibile attacco. Se c’è qualcosa che può permettermi di
alleviare il mio e il tuo dolore…
In particolare…
perché Cloud lo aveva lasciato scappare? Aveva di fronte il suo più
acerrimo nemico, lasciarlo fuggire sarebbe stata la cosa più stupida da
fare ma… lo aveva fatto. E non si pentiva di questo. Però provava una
strana sensazione ripensando a Sephiroth. A quelle parole… a quella
voce… a quella muscolosa figura che tremava scossa dal fiato pesante e
dalle frasi sussurrate…
Ti sarò grato in
eterno per non avermi finito. Chiunque nella tua squadra non avrebbe
esitato a darmi il colpo di grazia… ciò che ti ha spinto a
risparmiarmi… qualunque cosa sia… si è risvegliata nell’istante in
cui i nostri sguardi si sono incrociati…
Cloud era sempre più
confuso. Forse il motivo della sua pietà era legato a quella volta,
cinque anni prima, nel reattore sul monte Nibel… Sephiroth lo aveva
risparmiato, nonostante fosse del tutto rapito dalla voglia di
riconquistare il pianeta con la madre Jenova. Cloud si sentiva strano
ripensando a lui. Però le parole pronunciate dal ragazzo sembravano
illuminargli la strada.
Qualcosa che si
risveglia quando gli sguardi si incrociano… compassione? Poteva essere,
Sephiroth non pareva più lui nel momento in cui stava per compiersi la
sua sconfitta. La sua sicurezza, le sue manie di grandezza, tutto l’odio
per chiunque lo avesse ridotto in quello stato erano spariti… inerme,
Sephiroth era indifeso.
Cloud iniziava a
capire. Non si trattava di pietà. Nel preciso istante in cui la vera
natura di Sephiroth era emersa, anche i veri sentimenti di Cloud si erano
fatti chiari.
Amore. La pura
ammirazione che nutriva verso di lui quando era ancora un ragazzino con il
tempo si era tramutata in affetto… e quelle parole, molto simili ad una
dichiarazione, avevano fatto maturare il sentimento e lo avevano reso
visibile agli occhi e al cuore di Cloud.
Ti prego Cloud,
non esitare a dirmi cosa potrei fare per cancellare il dolore che io
stesso ho causato… credevo che la mia sconfitta fosse la giusta
soluzione ma tu… non hai voluto. Che cos’altro può far sì che io
venga perdonato?
Perdonarlo? Il solo
fatto di non averlo sconfitto era già la prova del suo perdono. Ma
Sephiroth non era convinto… e forse nemmeno Cloud lo era… ciò che
voleva in realtà erano il suo cuore, il suo amore, ogni suo sentimento…
Il ragazzo si mise a
sedere sul letto. Rapidamente si vestì e uscì di casa. Doveva incontrare
Sephiroth e parlargli. Ma dove poteva essere? Si diresse verso la Foresta
Addormentata. Era certo che lo avrebbe trovato lì.
Dopo mezz’ora in
groppa al Chocobo dorato, Cloud giunse al luogo incantato. Un senso di
tristezza lo avvolse… quella foresta era stato l’ultimo luogo in cui
avevo visto Aerith. Si avvicinò e scorse fra gli alberi la chioma
argentata di Sephiroth.
“Sephiroth? Sei
tu?”
Il ragazzo voltò
lentamente il viso e Cloud si trovò di fronte una visione incantevole. Le
ciocche argentee scendevano morbide lungo le ampie spalle, gli occhi verde
acqua brillavano del riverbero dell’ambiente che lo circondava, la pelle
emanava una bagliore speciale, grazie alla luna che si rifletteva sullo
specchio d’acqua in cui Sephiroth si stava purificando. Solo il basso
ventre era immerso, il resto trionfava in quell’atmosfera onirica e la
rendeva reale.
Cloud non sapeva
come reagire. Era incantato… probabilmente a causa della foresta, ma non
solo… anche il ragazzo bellissimo che si parava davanti a lui faceva la
sua parte.
“Cloud… sei
venuto a cercarmi?” disse Sephiroth con voce tranquilla. Si voltò piano
e con passi lenti si diresse verso il ragazzo. Appena uscito dall’acqua
il suo corpo rabbrividì, esposto al freddo della notte, ma proseguì
verso il biondo. Quando si trovò a pochi centimetri di distanza, allungò
il braccio e appoggiò la mano destra sulla guancia di Cloud. Il ragazzo
rimase immobile. Non sapeva cosa fare. Voleva abbracciare Sephiroth e
baciarlo, voleva scappare, voleva il suo corpo, voleva regalare se stesso
al ragazzo che aveva di fronte.
Sephiroth capì
l’incredibile confusione che affollava la mente di Cloud, perciò chinò
un po’ la testa e gli avvicinò le labbra all’orecchio. Gli sussurrò
che provava dei forti sentimenti per lui ed essere ricambiato sarebbe
stata la cosa più bella. “Cloud… ecco ciò che ho sempre provato per
te… ti prego… ora fammi conoscere i tuoi sentimenti…”
“Sephiroth, io…
mi vergogno un po’ a dirlo. Ho sempre provato ammirazione per te, sin da
quando ero una semplice recluta. La mia stima, col tempo, si è fatta più
intensa ed è diventata affetto… ma ora, alla luce di tutto ciò che è
successo e di tutto quello che hai passato… Sephiroth, credo di…
amarti. Con tutto me stesso, non potrei vivere senza di te.” Ogni parola
di Cloud era pronunciata con voce sommessa. Si erano dichiarati l’uno
all’altro, così i due ragazzi coronarono il loro legame con un bacio.
La lingua di Sephiroth spinse contro le labbra di Cloud ed ebbe accesso.
Incontrò la sua e i due muscoli cominciarono ad accarezzarsi e a unirsi
in una sorta di amplesso. I ragazzi si strinsero in un abbraccio e si
misero a sedere in riva al lago che rifletteva sui loro corpi un bagliore
argenteo. Cloud riuscì a sbottonarsi i pantaloni. Non restava che sfilare
gli indumenti. Interrompendo il bacio, Sephiroth allontanò gli abiti dal
corpo di Cloud e strinse il ragazzo a sé, infondendogli il suo stesso
calore. La foresta era incantata, ma l’aria era comunque fredda. I due
rimasero immobili per un po’, Cloud se ne stava appoggiato all’ampio
petto di Sephiroth, apprezzandone il tepore e ascoltando i battiti ritmati
del suo cuore. Il biondo alzò lo sguardo incrociando quello di Sephiroth
e fra i due ci fu un nuovo bacio, più caldo e sensuale.
Poi la lingua di
Sephiroth percorse il collo di Cloud, mentre la sua mano destra
accarezzava l’erezione che si stava risvegliando. Mentre scendeva a
leccare le clavicole e il petto, le morbide e lunghe ciocche di Sephiroth
solleticavano Cloud, che rabbrividiva e di tanto in tanto sobbalzava.
“Sephi… roth…
aaaah…” mormorò Cloud, le strisce bagnate che Sephiroth lasciava al
suo passaggio permettevano alle piccole ondate di piacere di percorrergli
ogni muscolo.
Il biondo appoggiò
le mani alle spalle del ragazzo e spinse verso il basso. Quei baci così
speciali… desiderava provarli ovunque…
Sephiroth non oppose
resistenza, ma continuò con il suo ritmo. Perciò, prima di giungere alla
sua vera meta, si fermò a giocare con l’ombelico di Cloud, immergendo
ed estraendo la punta della lingua nella fessura sulla pancia del ragazzo.
La stessa mano che prima stuzzicava l’erezione era ora salita a
solleticare un capezzolo. Cloud emise un gemito più forte… Sephiroth
era abilissimo.
“Cloud…? Che
cosa c’è?”
“Lì… lì mi…
piace…”
Il ragazzo dai
capelli argentei, infine, giunse all’erezione palpitante del ragazzo.
Baciò la testa congestionata di quella carne piena di desiderio e con la
mano massaggiò il corpo. Scese alla base del membro e la solleticò con
la punta delle dita.
I gemiti di Cloud
erano costanti, ma ogni volta che il piacere si faceva più intenso,
ingoiava e inspirava più velocemente. Il respiro era affannoso e
irregolare, il suo volto era caldo, rosso e sudato.
“Cloud… ti…
vergogni? Sei tutto rosso…” mormorò Sephiroth, guardando il ragazzo
senza alzare la testa dall’erezione. Istintivamente, per rispondere
Cloud si girò a guardarlo e ciò che vide lo fece arrossire ancora di più:
Sephiroth chino sul suo membro, con la lingua a pochi millimetri di
distanza dalla carne, le guance rosate e le labbra macchiate di
pre-eiaculazione.
“Sephiroth… sono
un po’ imbarazzato… è la prima volta che qualcuno vede il mio corpo
in modo così intimo… oddio, Sephiroth… sei bellissimo… ti prego,
succhiami…”. Mentre pronunciava quella supplica, Cloud si portò le
mani al viso per nasconderlo.
Quelle erano le
parole che voleva sentirsi dire. Dopo una rapida leccata alla fessura
gocciolante, Sephiroth aprì la bocca e accolse la calda erezione del
ragazzo. Dapprima si limitò a succhiarne solo la punta, ma poi, vedendo
le spinte verso l’alto dei fianchi di Cloud, affondò completamente
quella carne nell’antro umido.
Cominciò un lento
massaggio con la lingua, percorrendo l’intera lunghezza di Cloud e
strisciando talvolta i denti sulla pelle delicata. Succhiava dolcemente,
non voleva che il piacere di Cloud terminasse subito. Con una mano
palpeggiava il membro dell’amico, con l’altra si teneva una ciocca
dietro l’orecchio. Anche le guance di Sephiroth ora erano rosse... ciò
che stava facendo era una cosa tanto desiderata quanto nuova.
Le mani di Cloud
smisero di nascondere il suo viso per scendere ad accarezzare i capelli di
Sephiroth. Il ragazzo alzò gli occhi color verde acqua e lo fissò,
mentre la sua testa continuava ad ondeggiare sul membro dell’amico. Poi,
quando il piacere stava per giungere al massimo, Cloud spinse il ragazzo
contro di sé, ma Sephiroth riuscì ad accomodare l’intera lunghezza
senza il minimo sforzo. Non gli permise di raggiungere l’orgasmo. Voleva
che godesse grazie ad un altro atto, che li avrebbe uniti davvero.
Sephiroth allontanò
la bocca da Cloud, che quasi pianse per la mancanza di quel contatto.
Con delicatezza,
cambiò la posizione del biondo, mettendolo carponi e con il sedere in
alto.
Cloud provava
un’immensa vergogna in quella posa così oscena. Da dietro, Sephiroth
poteva vedere tutto e non si limitò a quello. Con due dita allargò le
natiche di Cloud e avvicinò la lingua all’anello di muscoli che vi era
nascosto. Prima di inumidirlo, scese a leccargli i testicoli, appoggiando
le labbra sulla tenera pelle sensibile. Tornò poi ad occuparsi
dell’ano, e questa volta lo inumidì come meglio poteva. Portò due dita
alla bocca di Cloud e gliele fece succhiare, poi le inserì nella
strettezza. Esplorandolo in profondità, Sephiroth toccò un punto
particolare che spedì ondate di piacere intenso in tutto il corpo di
Cloud. Il ragazzo ricominciò ad ansimare, mordendosi un dito per
soffocare quei lamenti libidinosi.
Quando la mano di
Sephiroth passò ad accarezzargli il membro, rimase invischiata dalle
abbondanti secrezioni di Cloud, che gemeva, ansimava e piangeva senza
controllo. Le sensazioni erano molto forti per lui, ma non immaginava che
presto sarebbero diventate ancora più intense.
Sephiroth estrasse
le dita e avvicinò la punta del suo pene all’entrata di Cloud. Il
biondo guardò il ragazzo girando un poco la testa, e vide la rigida e
imponente erezione di Sephiroth umida e pronta a penetrarlo. Il ragazzo
dalla chioma argentea si appoggiò al corpo di Cloud e chiese: “Lo vuoi,
Cloud? Desideri fare l’amore con me?”
“Oh, sì, sì,
Sephiroth, lo voglio… prendimi, ti prego…” rispose Cloud, rilassando
la testa a terra preparandosi per l’imminente penetrazione.
Sephiroth appoggiò
la mano sinistra sulla natica del ragazzo e con la destra gli afferrò il
membro. Poi spinse, costringendo contemporaneamente l’erezione
dell’amico a muoversi nella sua mano.
“Sephiiiii…
aaaaahh…” gemette Cloud, spingendosi verso il ragazzo affinché la
penetrazione e il massaggio divenissero più intensi.
“Cloud… mmmh…
aahh… sei… fantastico…” mormorò Sephiroth mentre spingeva
lentamente col bacino. Toccare la carne di Cloud rendeva tutto più
sensuale, perciò anche i gemiti di Sephiroth erano piuttosto sonori.
“Sephiroth,
dimmelo… dimmi che…”
“Ti amo, Cloud, ti
amo, ti amo, ti amo…” finì Sephiroth, chinandosi contro il collo di
Cloud per mormorargli quella dichiarazione.
Spinta dopo spinta,
l’orgasmo fu vicino per entrambi i ragazzi. Sephiroth non voleva venire
prima di Cloud. Voleva dare la massima importanza alla persona che amava.
Decise quindi di rallentare il suo piacere per concentrarsi su quello del
biondo. Così strinse la mano e massaggiò il membro di Cloud con più
intensità, curandosi di toccargli quel punto speciale con ogni spinta.
“Sephiroth…
ah… ah… v… en… goooo…”
“Godi, Cloud,
godi… godi, amore mio… regalami il tuo nettare…”
Lo sperma di Cloud
si riversò nella mano di Sephiroth, che qualche istante dopo inondò il
retto di Cloud dello stesso fluido, con un ruggito potente e pieno di
piacere. Dopo l’eiaculazione rimase appoggiato al ragazzo per qualche
istante. Sfinito e con le lacrime agli occhi, Cloud rilassò ogni muscolo
teso fino ad allora. Cercò di riprendere fiato, fermandosi a guardare il
viso appagato del ragazzo che aveva di fianco a sé.
“Ti amo, Sephiroth”
mormorò Cloud con un filo di voce. Aveva urlato molto negli istanti
precedenti, non aveva mai provato emozioni tanto forti.
“Vieni qui,
piccolo… fatti abbracciare…”
“Sephiroth, voglio
dormire tutta la notte stretto a te…”
“Lo farai, tesoro
mio… nessuno ci potrà mai più dividere…”
Così dicendo, i due
ragazzi si addormentarono, mentre l’atmosfera onirica della foresta li
avvolgeva e li proteggeva.
Fine ^_^
Vai all'Archivio Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original
Fictions |
|