I personaggi di Slam Dunk appartengono agli aventi
diritto ecc. ecc.
Un cuore a
metà
capitolo IV di
Hikaru
Non
riusciva ancora a crederci.
Sendoh
e Rukawa in lotta per conquistare lui, sempre se ciò che sosteneva il
porcospino fosse stato vero.
Hanamichi
non capiva se si trovava in un incubo o in un sogno diventati
improvvisamente realtà.
<
Ma quale sogno? Cosa cavolo dico!?!? E’ il mio incubo peggiore!!!>
Fino
a poco tempo fa Haruko era tutto per lui, ma dopo la partita col Ryonan
tutto in lui era cambiato.
Durante
quell’incontro si era reso conto da avere talento, ma di non saperlo
sfruttare al meglio. Certo durante l’ultimo minuto di gioco era riuscito
a mettersi in luce con delle splendide azioni, ma i veri protagonisti
erano stati Rukawa e Sendoh.
Quando
il numero 7 del Ryonan gli aveva proposto di allenarsi con lui Hanamichi
era stato entusiasta all’idea di poter giocare ancora con lui, ma
l’emozione più forte l’aveva provata quando Rukawa gli aveva sfiorato
la guancia con quella lieve carezza.
In
quel momento era come se il mondo intero fosse scomparso, come se non
esistesse nient’altro all’infuori di quel tenue gesto.
Sendoh
era riuscito a capirlo come nessuno era mai riuscito a fare, ma Rukawa gli
aveva toccato l’anima soltanto con una carezza...
<
AAAHHHH!!!! Basta!!! Se continuo così impazzirò. Non ci capisco niente.
Sarà meglio uscire un po’. >
<
Bell’idea andarsene in giro..., non so neanche dove andare. Andare da
Yohei è impensabile, sono in uno stato pietoso. Mi farebbe un sacco di
domande, domande alle quali purtroppo non ho risposta. Non mi ero mai
trovato in una situazione del genere.. >
Perso
com’era nei suoi pensieri Hanamichi non si accorse nemmeno di essere al
campetto vicino al mare.
<
Questo posto mi attrae come nessun’altro e non so neanche perché... >
All’improvviso
il rumore di un pallone da basket sul cemento lo distolse dai suoi
pensieri. Al centro del campo c’era....... Rukawa!!!
Se
ne stava lì fermo, il pallone nella mano destra e lo sguardo fisso sul
canestro.
Ad
un tratto, come se avesse sentito la sua presenza, il morettino si voltò
e la palla gli sfuggì di mano andando a finire ai piedi di Hanamichi.
(
Guarda tu i casi della vita!!! NdI )
Il
rossino raccolse la palla, se la rigirò un po’ fra le mani e poi
cominciò a palleggiare verso Rukawa.
Con
grande stupore del morettino, Sakuragi lo superò e andò a canestro con
una splendida schiacciata.
“Sei
migliorato” osservò con tono neutro.
“Sì,
è vero. Il merito è di Sendoh e.... beh anche tuo.”
<
Ma cosa diavolo sto dicendo? Sono forse impazzito? >
pensò il rossino notando lo sguardo stupito di Rukawa.
Eppure
era vero e lo sapeva.
“La
rivalità che sento nei tuoi confronti è forte abbastanza da alimentare
la mia voglia di migliorare...”
Stavolta
gli occhi del morettino si incupirono e un velo di tristezza li coprì.
“...anche
se sono già talmente perfetto che non posso certo migliorare di molto”
“Do’aho.”
<
Non ti smentisci mai. >
“Il
basket è diventato tutta la mia vita, non posso più farne a meno”
disse in tono più serio.
Rukawa
deglutì forte, prese coraggio e andò verso il rossino con una strana
luce negli occhi.
<
Oddio....Ommamma... Cosa vuole da me, perché si sta avvicinando...
Aiuto.. >
“Kitsune,
io...”
Hanamichi
non riuscì a finire la frase perché Rukawa aveva già posato le labbra
sulle sue lasciandolo senza fiato.
Il
suo bacio era totalmente diverso da quello di Sendoh.
Il
suo bacio gli suscitava una miriade di sensazioni diverse che sembravano
fondersi insieme generando un profondo calore.
Era
dolce, ma pieno di passione, esigente, ma tenero allo stesso tempo e
Sakuragi si lasciò andare totalmente, facendosi sommergere da quelle
nuove emozioni.
Circondò
il collo di Rukawa con entrambe le braccia per attirarlo più vicino a sé
e il morettino cominciò ad accarezzargli ogni parte del corpo con gesti
febbrili, trattenendo a stento la passione che si era ormai impossessata
di lui.
Sakuragi
sentì una mano sul fianco e l’altra dietro la nuca, come per impedirgli
ogni tentativo di fuga.
Rukawa
lo attirò di più a sé, la sua lingua si spinse dentro alla bocca del
rossino e andò ad incontrare quella di Hanamichi.
Ora
la loro passione era veramente incontrollabile e i due, senza più freni,
si sdraiarono sul cemento in preda ad un desiderio a cui era impossibile
sfuggire.
Hanamichi
sentendo l’erezione di Rukawa contro il suo inguine si eccitò ancora di
più e, senza più controllo, gli afferrò i glutei spingendo il suo corpo
contro quello di lui.
“Kaede...”
“Hanamichi...”
Il
sangue era come lava e sembrava bruciargli nelle vene.
Improvvisamente
una pioggia leggera si riversò
sui loro corpi bollenti riportandoli alla realtà.
Sakuragi
sembrò rendersi conto solo adesso di quello che era successo e si
vergognò di sé stesso.
<
Come ho potuto permettere che accadesse? Perché quella stupida kitsune
mi fa sentire così? >
La
pioggia era diventata di colpo gelata o era una sua impressione?
Rukawa
non lo sapeva, ma sentiva su di sé l’acqua che gli scivolava addosso
come per svegliarlo da uno splendido sogno che non voleva abbandonare,
come se volesse riportarlo alla realtà, una realtà che non voleva
accettare e che lo faceva soffrire.
Hanamichi
era davvero innamorato di Sendoh? Si chiese il morettino mentre osservava
Sakuragi che si allontanava nella pioggia.
Hanamichi
rimase tutta la sera alla finestra che dava sul cortile.
La
luce spenta, come quella nei suoi occhi.
Lo
sguardo perso nel vuoto.
La
pioggia che continuava a scendere incurante di ciò che si agitava dentro
di lui.
Quel
rumore continuo, incessante... il battere del suo cuore...
Perché
ora che non era con Rukawa lo sentiva appena?
Cos’era
quel senso di vuoto che provava?
Non
era mai stato bravo a capire le sue emozioni e in questo momento non
riusciva nemmeno a pensare razionalmente.
<
Cosa devo fare? So di sentire qualcosa sia per Sendoh che per Rukawa, ma
non so come comportarmi. Anche se fossi innamorato, cosa di cui non sono
per niente sicuro, come saprò riconoscere la persona giusta? E sarò in
grado di affrontare senza paura una storia con un ragazzo?>
continua...
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