Cuoco parte
VIII
di Lara
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<Che posso dire, il tempo è passato in un lampo, anni di vita in un
solo felice momento.>
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-Ma che stai leggendo Ale?- Mat si era chinato verso lo schienale
della poltrona e guardava Ale immerso come non lo aveva mia visto nella
lettura.
-E' solo un libro, ma è bellissimo, triste e dolce, molto bello!-
-Tu che leggi sdolcinatezze Ale, ma sei sicuro di stare bene?- La mano di
Mat si posò fresca e leggera sulla fronte di Ale, che la catturò e la
baciò sul dorso.
-E anche se fosse? Non sei tu quello che odia le mie giapponesate e si è
messo ad imparare a memoria la sigla di Evangelion??- Mat e Ale risero
assieme, mentre le mani rimanevano dolcemente allacciate.
-Scusa scusa.. Solo mi sembra strano, non sei tanto romantico tu!-
-Come non sarei romantico! Ma se per il tuo compleanno ti ho portato fuori
a cena!!-
Mat lo guardò di traverso, l'aria fintamente arrabbiata.
-Te ne eri dimenticato carino, ed in extremis mi hai portato in pizzeria,
e sottolineo pizzeria, cercando di farmi credere che era una sorpresa!-
Ale lo guardò con la bocca aperta dalla sorpresa.
-Lo avevi capito?-
-Certo Ale, posso essere buono ma non certo scemo! Ma mi è piaciuto
vedere come ti affannavi per cercare di convincermi che era una cosa
pianificata.
Eri tanto carino!-
Ale abbracciò Mat e lo strinse, ma nella foga finirono per terra, sul
tappeto.
-Lo ho sempre detto che sei un manesco maniaco Ale, guarda dove siamo
finiti!- Il sorriso però splendeva sul volto di Mat, felice e allegro.
Era una fresca mattina di primavera, ed erano in ferie. Avevano deciso di
rimanere a casa, nella città tranquilla e vuota di turisti.
Volevano semplicemente godersi la reciproca compagnia, paghi della
presenza dell'altro.
-E così io sari un manesco maniaco. E tu allora che saresti? -
-Io mica ti ho trascinato sul pavimento amore mio.. Mi pare che sia tu
quello che al momento dimostri la vena maniacale.-
-Ha si?- Con una risata soffocata e uno scintillio negli occhi Ale
abbandonò il corpo di Mat sotto di lui, aveva chiaramente sentito la
reazione alla sua presenza, e anche se neppure lui ne era stato immune
decise di allontanarsi.
-Allora scusami Mat. Vediamo di fare colazione che dici?- E con un
sorrisino sadico si allontanò in cucina lasciando Mat a terra con la
faccia sorpresa, e leggermente rintronata, come non avesse capito
esattamente quello che stava accadendo.
-Ale!! Ma che stai combinando?-
-Vuoi il caffè Mat?- Il ragazzo biondo si era seduto sul piccolo tavolo
della cucina guardando il suo ragazzo di spalle che preparava la moka con
lo sguardo smarrito, ma che gli era preso?
-Si grazie ma.. ecco.. Che ti è preso?-
-In merito a che Mat?- Mat era sempre più confuso, con aria incerta si
grattò la testa bionda e arruffata.
-In merito a prima, cioè io. noi. - Poi sentì le risate soffocate di Ale
e capì tutto.
-Bastardo!- Con questa esclamazione gli afferrò le spalle e lo girò a
forza, mentre Ale si piegava in due dalle risate.
-Stronzo mi hai fatto preoccupare!-
Le risate di Ale si fecero sempre più alte, il fiato cominciava a
mancargli e lo stomaco iniziava a fargli male. Ma la faccia di Mat era
impagabile.
Ma che ha questo qua da ridere così?
Ma mi piace vederlo ridere, lo amo in questi momenti in cui mi sembra
davvero aperto e libero.
Lo bacio interrompendo la sua risata e lo porto in camera, in fondo sono
solo due passi e lui sembra felice di farli.
Il mio Ale, bello e meraviglioso.
Lo guardo nelle iridi verdi come le foglie, lucenti come smeraldi.
Inizio a baciarlo piano il mio amore, ma ho voglia di giocare e mi sento
vendicativo, in fondo mi ha fatto fare la figura dello scemo no?
Lo bacio e lo sento gemere il mio nome, indossa solo i pantaloni del
pigiama, e il suo torace di bronzo scolpito è mio, solo mio, sento la sua
eccitazione crescere ma decido di ignorarla.
E' da Natale che voglio fargli un certo scherzo.
Allungo la mano e apro il cassetto del comodino e tiro fuori il suo regalo
di natale, no, non il maglione, l'altro.
Gli sventolo davanti agli occhi le manette da allora mai più usate, e mi
guarda senza capire, gli occhi appannati dal desiderio.
Allora mi avvicino con la bocca al suo orecchio, so che impazzisce li.
E il mio fiato bollente e la mia lingua accarezzano, mentre gli chiedo se
si ricorda, se ha voglia di usarle.
Lui mi guarda speranzoso ma mi spiego meglio, mentre lo bacio gli afferro
un polso.
Mi guarda quasi spaventato ma quando gli bacio il collo geme un si.
Io lo prendo per un assenso a ciò che gli voglio fare, un si è un si
infondo.
I suoi polsi presto vengono fissati al letto mentre le mie mani vagano su
di lui e all'improvviso lo lasciano.
-Ale, non mi parlavi di caffè prima? Credo proprio che andrò a berlo.-
Ale fissò Mat per un lungo attimo nel quale le parole raggiunsero il suo
cervello e presero un significato. Appena lo comprese spalancò gli occhi
fissandolo.
-Mat!! Ma che cazzo. Non puoi lasciarmi così Mat!-
-O si che posso invece. credo proprio che sia ora di fare colazione Ale.-
Guardo Mat sparire oltre la porta della camera e non so che fare.
È inutile cercare di togliersi le manette, urlare non mi sembra il caso,
almeno non adesso.
L'unica è aspettare.
La mia erezione è ancora decisamente sveglia però e questo non mi aiuta
certo.
Dopo una decina di minuti in cui riesco quasi a calmarmi Mat ricompare con
un vassoio carico di ogni ben di Dio.
Lo appoggia in parte al letto e inizia a spogliarmi mentre mi guarda con
una luce maliziosa di cui non so se essere grato o spaventato.
Le sue mani scorrono come seta bollente sui miei fianchi le sue
labbra toccano delicate e dolci il mio sesso mentre un gemito di piacere
esce dalle mie labbra.
Prende un vaso di marmellata e un dito entra nella gelatina dolce e ne
esce brillante e dorato.
Lo appoggia alle mie labbra e succhio avidamente mentre il sapore
dell'albicocca mi inonda la bocca, mordicchio e lecco mentre questa
semplice cosa fa crescere la mia eccitazione a livelli incredibili.
Poi quando il dito è pulito lo immerge di nuovo nel vaso e crea strade
dorate e profumate di frutta sulla mia pelle, mentre brividi di piacere mi
scuotono.
La sua lingua poi si mette a leccare e mordicchiare la mia pelle saporita,
mentre io smanio per qualcosa di più.
Mi tortura dolcemente, mentre la marmellata diminuisce nel vaso.
Il suo sguardo azzurro è magnetico e mi ritrovo inchiodato nei suoi occhi
mentre la sua lingua mi succhia un capezzolo e la mia voce grida il suo
nome.
Vorrei solo poterlo toccare, le mie braccia sono tese allo spasimo verso
di lui e neppure mi accorgo della carne dolorante attorno al freddo anello
di metallo delle manette.
Mi contorco e gemo senza alcun ritegno, alzo i fianchi verso di lui in una
muta supplica
Spero solo che mi accontenti presto.
-Sei bellissimo Ale. Ti amo, ti amo tanto.- Credimi Ale, sei tutta la mia
luce, la ma vita.
Mat mi guarda e le sue parole hanno la forza di una maglio, riesco solo a
sorridere e a baciarlo con tutta il mio amore mentre sento il mio cuore
colmo della gioia più intensa che abbia mai sentito.
-Sei tutto per me. - Si Ale, per me sei tutto, il mio mondo.
Vedo il tuo corpo splendere sotto la luce dorata della finestra, la tua
voce è la più bella del mondo, la tua sola presenza rischiara gli angoli
più bui del mio cuore, ti amo ti amo e ti amo!
Ma le mie parole non possono certo dire e spiegare quello che il mio cuore
urla.
Con reverenza entro in te, piano, sei la mia metà, come io la tua.
Le lenzuola bianche danno più luce alla tua pelle, sei luce e aria.
Sei libero e prigioniero, sei mio, e io tuo.
Sei un Dio sceso dal cielo per me, sei meravigliosamente mio.
Il mio sesso spinge attraverso le tue carni che si chiudono su di me
strappandomi grida di piacere, mentre vedo lo steso piacere riflesso nei
tuoi occhi.
Smeraldi che vorrei fossero solo miei, senza che lo sguardo altrui li
contagiasse.
Geloso?
Non proprio, direi che possessivo rende meglio l'idea.
La mia mente mi pare uno schermo bianco e piatto nel momento in cui mi
accogli completamente, i pensieri annullati da questa sensazione meravigliosa,
tu gridi e io ti invoco, le nostre voci si intrecciano come in un canto
senza fine.
Il canto più antico e bello e puro del mondo, quello dell'amore.
Mi sento il cuore scoppiare mentre il frutto del mio piacere e del tuo si
spande, e senza forze crollo su di te baciando la tua fronte piena di
gocce di sudore.
Il tuo petto si alza e si abbassa velocemente, ancora preda del piacere
appena trascorso, accarezzo il tuo addome, il tuo petto le tue spalle
contratte e ti volto.
Accavallandomi su di te comincio a massaggiarti la schiena, mentre sospiri
di piacere escono dalle tue labbra gonfie.
Le mie mani scorrono delicate e sapienti, sciogliendo nodi e rilassando,
ma anche accarezzando e lentamente dalle spalle scendo ai fianchi, che
accarezzo con voluttà.
Averti tanto rilassato nelle mie mani è stupendo e non resisto.
La mia voglia si fa di nuovo forte e allargo le tue natiche, entrando in
te.
Ti ho colto di sorpresa, e per un momento ti irrigidisci, poi il piacere
ti sommerge di nuovo e le nostre voci di nuovo si uniscono nella reciproca
invocazione.
Mi sono addormentato, chissà che ora è?
Mat mi ha letteralmente fatto morire, mi sorprende sempre il mio angelo.
Solo vorrei sapere perché sono ancora nudo e ammanettato al letto,
d'accordo che mi sono addormentato, ma poteva aprirle no?
Apro gli occhi abbagliato dalla luce, deve essere primo pomeriggio credo,
la mia bocca è impastata e attorno a me non vedo Mat.
Mi metto più comodo e sento le spalle indolenzite farmi male, ma dove è
finito?
-MAAAATTT!!! Dove sei?-
Lo vedo arrivare e lo guardo scocciato, anche se il suo sorriso luminoso
mi rallegra, ma se voglio fare l'arrabbiato non posso farmi vedere a
sorridere e allora mantengo l'espressione impassibile.
-Ma si può sapere perché ho ancora queste Mat??-
-E' semplice amore, ho deciso che siccome sei solo mio non ti lascio
più andare.-
Il sorriso di Mat è strano e mi spavento.
-Stai scherzando vero?? -
-No.- Il mondo mi crolla addosso, ma poi lo vedo ridere con le lacrime
agli occhi.
-Si invece che scherzo, non trovavo le chiavi, erano cadute e siccome mi
sono addormentato, mi sono svegliato poco fa e le ho trovate solo ora,
scemo mi hai creduto!-
-Scemo a me? Ma sentilo!- Mentre Mat liberava i polsi al ragazzo moro le
loro risa si univano, e sembrava la cosa più bella del mondo ad entrambi.
Lentamente il tempo passava, lasciando dietro di se i giorni i mesi e le
stagioni.
Passarono anni, tanti o pochi non si sa, ma in quella casa spesso si
sentono delle risa di due persone, e tutti quelli che le odono si sentono
felici.
Sentono l'amore e la gioia che regna in quella casa.
FINE
Eco questa è la fine!!!!!!
Che ne pensate?
FA schifo????????? Ç_ç
Ma perchèèèèèèèè!
Ditemelo su dai..
Ale: Ma guarda te sta maniaca, ma insomma! -__________-
Mat: Lasciala stare, finalmente ha finito con sta ciofeca, non aizzarla!
O_O
Ale: va bene, ma sono del parere che sta fic fa schifo. >______>
Mat: no dirglielo però ok? Ti ricordi che fine fanno i pg su cui mette le
mani che non apprezzano le sue fic , vero???
Ale: O_______O
Lara: Di che parlate ragazzi? *^_^*
Mat: Niente niente. ^^;;;;;
Lara: Sicuri?? -_-
Ale: si si, solo pensavamo a dove andare in ferie ora che hai finito...
^____^
Lara: Ferie?? >_<
Mat & Ale: non possiamo farle?
Lara: Si si certo..... come no! *_*
Mat & Ale: Ma che stai facendo?? O_o?
Lara : Vi sto legando al letto, chiaro no? *__________* Mi sa che farete
delle vacanze mooolto particolari. ^_-
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