NOTE:Questa la dedico ad Hanachan....
E sono sicura che lei sa il perché. ^_______^
Cuoco parte
V - Una cosetta tranquilla...
Lara
-NADIA!!!!!!!!!!-
Mat stava urlando a piena voce, come poteva non riconoscere la sorellina?
-Fuori dalla mia camera! Subito!- Mat si sentiva il viso in fiamme,
mentre con la mano cercava di tenere il lenzuolo in modo di coprirsi
almeno il minimo indispensabile.
Cosa ci faceva sua sorella li alle sette del mattino? E soprattutto cosa
le poteva dire adesso? Aveva chiaramente visto lui e Ale addormentati nudi
e abbracciati.
Che doveva fare?
La sorellina uscì dalla stanza ridendo allegramente e chiudendo la porta
alle sue spalle, mentre Mat guardava preoccupato uno stralunato e sorpreso
Ale.
-Mat, chi è quella ragazzina?- La voce di Ale era calma, sorpresa ma
calma.
-Vedi, quella è Nadia, mia sorella. E ora vado di la e mi faccio dire
cosa ci fa qua e la rimando a casa a calci!-
Mat si mise in fretta un paio di pantaloni della tuta e uscì dalla camera
come una furia, mentre due occhi smeraldini lo seguivano meravigliati.
-Buon giorno fratellone! Svegliato di cattivo umore stamattina?- Due occhi
identici a quelli di Mat e pieni d'ilarità spiccavano nel volto della
ragazza, mentre guardava il fratello venirle incontro a passo di carica.
-Cosa ci fai qui Nadia?-
-Sono venuta a trovarti e a passare una settimana con te, non sei
contento?- Mat sbiancò e la ragazza notando la reazione represse una
risata.
-Non sono contento, neanche un po'! Tu adesso te ne torni a casa e vai
fuori dalle scatole!-
Un sorriso falsamente angelico illuminò il viso a cuore della ragazza.
-Ma come Mat, non te lo hanno detto mamma e papà? Siccome sono in ferie
devi badare tu a me.- Mat a quella notizia si lasciò cadere sul divano,
mettendosi le mani tra i capelli. E adesso che poteva fare?
In quel momento usci Ale dalla camera da letto, con indosso un vecchio
paio di jeans strappati e una maglietta bianca, guardò in faccia la
ragazza e sorrise.
-Tu devi essere Nadia, la sorella di Mat.-
-Si, e tu sei il ragazzo di mio fratello, vero? O è solo un'avventura?-
La voce sconvolta di Mat interruppe lo scambio tra i due.
-Nadia!- La ragazza lo guardò mentre il rossore sul volto del fratello si
accentuava sempre di più.
-Ho detto qualcosa di sbagliato? Non è il tuo ragazzo?-
Ale e Mat si guardarono, Ale ridacchiò e Mat si prese di nuovo la
testa tra le mani.
-Hai indovinato Nadia, io sono Alessandro, il ragazzo di tuo fratello.
Brava!- E le regalò un sorriso.
Ad Ale stava simpatica quella ragazzina minuta e pimpante, era molto
simile al fratello, gli stessi occhi, lo stesso viso.
Chissà quanti anni aveva?
-Nadia, piccola rompiscatole! E' stata un'idea tua vero?-
La ragazzina sorrise e si sedete sul divano di fianco al fratello
scoccandogli un grosso bacio sulla guancia.
-Ma come Mat, non sei contento di vedermi?- I suoi occhi si fecero
lacrimosi, e Mat scosse la testa, arrendendosi, e abbracciando la
sorellina con dolcezza.
-Certo che sono felice di vederti stupida! Ma una telefonata per
avvertirmi magari?-
-Ma se ti telefonavo non ti beccavo a letto con quel figo del tuo
ragazzo!-
Mat arrossì sconvolto e Ale scoppiò a ridere.
-NADIA! Ma la vuoi smettere?- Nadia e Ale si guardarono e scoppiarono a
ridere mentre Mat aveva proprio la faccia di uno che si voleva strappare i
capelli dalla disperazione.
Guardò Ale in cerca d'aiuto ma vide che strizzava l'occhio alla sorella.
-Due contro uno però non vale!- Mat diede un'aria lamentosa alla sua voce
e poi si mise a ridere.
***********
Erano tre giorni che Nadia stava a casa del fratello, e non era mai stata
così felice.
Ale era bellissimo e gentile, e ogni volta che le sorrideva si sentiva un
nodo nello stomaco. Se solo non fosse stato il ragazzo del fratello.
Sospirò mentre faceva zapping alla tele, aspettando il ritorno dei due.
L'indomani faceva i suoi 15 anni e Ale e Mat le avevano promesso qualcosa
di particolare.
Quel giorno stavano facendo davvero tardi al lavoro, erano già le 11 di
sera e di quei due neanche l'ombra!
-Ale, sei sicuro che mia sorella sia abbastanza grande?- Mat guardava Ale
un po' dubbioso.
-Mat, vuoi deciderti a rilassarti? Sono i suoi 15 anni, è il suo regalo,
e poi noi due saremo con lei. Che vuoi che succeda? E poi non lo hai detto
anche tu che i vostri genitori le hanno sempre proibito di andarci?- Mat
scosse la testa arrendendosi e baciò lieve Ale sulle labbra.
-Mi arrendo, ora entriamo che si fa mattino a parlare qua all'ingresso!-
Mat fece strada fino all'entrata dell'appartamento seguito da un
trionfante Ale. Aprirono la porta e trovarono Nadia che guardava la Tv
sdraiata sul divano con addosso il pigiama.
-Forza Nadia, vai a vestirti che stasera si esce!- La ragazza guardò Ale
e il fratello senza capire.
-Io non sarò proprio furba, ma che dici, sono le 11 passate! Dove credi
di portarmi a quest'ora?- La ragazza squadrava i due sorridenti ragazzi
con aria sospettosa, non capiva dove volevano andare a parare.
-Domani non è il tuo compleanno? Anzi tra mezz'ora. Vestiti e fatti bella
che io e Ale ti portiamo dove hai sempre voluto andare!- La comprensione
si fece strada nel viso della ragazza illuminandolo progressivamente di
gioia, fino a che non saltò al collo prima di Mat e poi di Ale.
-Mi ci portate davvero? All'Apollo??? Ma se mamma e papà lo scoprono? Mat!
Ti voglio bene!- Con foga abbracciò di nuovo i due distribuendo equamente
baci e abbracci ai due ragazzi sorridenti.
-Mamma e papà non lo scopriranno Nadia, e ora muoviti a vestirti o ci
andiamo senza di te!-
A quelle parole la ragazza letteralmente sparì a prepararsi chiudendosi
in bagno con pile di vestiti in mano.
Mat e Ale scoppiarono a ridere e Ale baciò Mat. In quel momento, così
raggiante, sembrava davvero un angelo. Il bacio si stava approfondendo ma
la voce di Nadia proveniente dal bagno li distrasse.
-Non avrete mica intenzione di venire vestiti così voi due! Vero che vi
cambiate?- Anche se la voce era soffocata dalla porta chiusa si capiva il
disappunto.
Mat non amava le discoteche, e per lui ci si poteva anche andare vestiti
come al solito, ma capiva le rimostranze della sorella, con un sospiro per
l'interrotto bacio guardò Ale.
-Gliela diamo vinta?-
-Ma si, possiamo anche farci belli.-
Fortunatamente si erano fatti la doccia sul posto di lavoro, intuendo che
Nadia avrebbe preso possesso del bagno, e rimaneva solo il problema di
come vestirsi.
Ale probabilmente ci aveva già pensato, visto che toglieva dall'armadio
con sicurezza una camicia bianca e un paio di pantaloni di pelle nera,
quando se li mise Mat ebbe voglia di spogliarlo, rimanendo incantato a
guardarlo.
I pantaloni gli fasciavano le gambe lunghe e muscolose, evidenziando il
sedere stupendo e la camicia bianca era totalmente sbottonata a parte un
paio di bottoni all'altezza degli addominali. Il contrasto della pelle
bronzea con il tessuto chiaro era stupendo, e Mat fece un paio di passi
verso il suo ragazzo fino a sfiorargli il petto con le punta delle dita,
per poi ritirarle e guardarlo serio negli occhi.
-Sei troppo bello, giuro che se qualcuno ti guarda troppo lo stendo.- Ale
scoppiò a ridere ma l'espressione di Mat rimase seria, anche se si addolcì.
-Guarda Mat che devi vestirti anche tu però.- Mat annuì e si diresse
all'armadio mentre Ale si sedeva sul divano aspettando che i due fossero
pronti.
Quando alla fine Mat gli si presentò davanti rimase senza fiato.
I capelli biondi erano sciolti e gli accarezzavano morbidi il collo,
mentre la frangia dorata ombreggiava gli occhi azzurri. Una maglietta blu
era aderente come una seconda pelle e dei larghi pantaloni bianchi dalla
vita bassa sfioravano le curve dei glutei e dei fianchi in maniera
sensuale.
-E poi dici a me Mat. Sappi che io gonfierò chiunque ti fissi per più di
due secondi.-
I due si guardarono negli occhi ridendo e non si accorsero che Nadia era
entrata nella stanza, finalmente pronta.
Era rimasta senza parole, non era abituata a vedere il proprio fratello
come un bellissimo ragazzo. Certo, sapeva che era bello, ma era una cosa
ovvia, scontata.
Ma visto così era sicura che sarebbe stato capace di far girare la testa
a chiunque.
E poi Ale era semplicemente divino.
-Se entro all'Apollo con voi due sarò la ragazza più invidiata della
terra!- I due ragazzi guardarono Nadia che aveva un'aria piacevolmente
sorpresa.
Aveva raccolto i lunghi capelli biondi in una specie di morbido chignon,
con alcune lunghe e sottili ciocche che le ricadevano ad incorniciarle il
volto, il trucco era leggero ma ben fatto, sembrava molto più grande
della sua età.
Una magliettina corta rossa e una gonna corta e nera accompagnate da un
paio di scarpe alte finivano il quadro. Non sembrava certo una
quindicenne e Ale e Mat con uno sguardo si intesero.
-Se qualcuno ti guarda troppo non ti preoccupare, ci pensiamo noi Nadia!
Servirà il suo dentista per riconoscerlo!-
La ragazza si mise a ridere felice, e prendendo le sue guardie del corpo
sottobraccio li trascinò verso la macchina.
L'Apollo era una discoteca poco fuori città, ed era almeno un anno che
Nadia supplicava i genitori di lasciarla andare con le sue amiche, ma non
c'era stato nulla da fare.
E ora ci andava con suo fratello e con Ale.
Era al settimo cielo, ed era sicura che nulla le poteva rovinare la
serata.
***
La discoteca era enorme e piena di gente, Mat la odiava.
Avrebbe mille volte preferito essere a casa con Ale, magari guardare un
bel film o cose simili. Ma le discoteche proprio le odiava.
Era li solo per sua sorella, e infatti la vedeva divertirsi come una matta
mentre in pista ballava con Ale. E Mat notò lo sguardo invidioso di più
di una ragazza, e anche di molti ragazzi.
Sua sorella era carina, ma ad essere onesti era sicuro fosse Ale ad
attrarre l'attenzione.
Seduto sul divanetto osservava la folla, in disparte e leggermente
nascosto.
Dopo un po' Ale lasciò Nadia nella mani di un suo amico che aveva trovato
li e si sedette al fianco di Mat, prendendogli la mano e sorridendogli.
Accostò le sue labbra all'orecchio di Mat e il fiato caldo fece scorrere
un brivido lungo la schiena di Mat.
-Ti va di ballare Mat?-
-Neanche morto Ale, io non ballo, è l'undicesimo comandamento!-
Per un lungo momento rimasero semplicemente seduti vicini, ma poi la mano
di Ale cominciò ad accarezzare la mano stretta tra la sua con movimenti
lenti e profondi del pollice sul dorso, e alla fine le loro labbra si
sfiorarono, per poi staccarsi subito dopo.
La notte passò in fretta, e quando arrivò l'ora di andare a casa mancava
poco all'alba.
Ale e Mat dovettero quasi portare via di peso Nadia, che sembrava
attingere ad una fonte segreta di energie.
Loro due erano distrutti, soprattutto Ale che per la maggior parte del
tempo aveva ballato con Nadia.
La strada del ritorno fu silenziosa, Nadia si era addormentata sul sedile
posteriore, tutta la sua decantata energia sfumata. Una volta arrivati a
casa Mat la prese in braccio perché non aveva cuore di svegliarla, e la
mise nel divano letto, togliendole solo le scarpe.
-Tua sorella è dolcissima, Mat. Ma tra i due preferisco te.-
La voce di Ale gli giunse alle spalle, mentre le sue braccia lo
avvolgevano da dietro, abbracciandolo stretto.
-E vorrei vedere, io sono più bello di mia sorella!- Mat ridacchiò
voltandosi nell'abbraccio fino a portarsi con gli occhi a fissare quelli
di Ale.
-Ma sentilo il mio modesto angelo! E così tu saresti più bello.- Senza
preavviso Mat si ritrovò sul pavimento della loro camera da letto con Ale
sopra di lui che lo baciava accarezzandolo con foga attraverso la stoffa
della maglietta.
Mat rise e ricambiò le carezze, si alzarono mettendosi sul letto mentre i
loro indumenti si spargevano sul pavimento.
Ale non era mai stato tanto coccolone, stava pensando Mat, ma lo guardò
negli occhi e li vide chiudersi lentamente, mentre la mano si fermava
all'altezza del suo cuore.
Un sorriso dolcissimo illuminò il viso latteo di Mat.
-Riprenderemo un'altra volta Ale.-
Stringendolo a se si addormentò anche lui.
La sveglia stava suonando all'impazzata, ma Mat e Ale di svegliarsi non ne
volevano sapere.
Erano le nove ed avevano dormito solo poche ore, ma alla fine Mat aprì
gli occhi e svegliò il suo ragazzo raggomitolato in posizione fetale
dall'altra parte del letto.
-Svegliati uomo dalle grandiose idee. Il lavoro aspetta. Ma perché ti ho
dato retta e siamo andati in discoteca lo sa solo Dio!-
Ale aprì piano gli occhi assonnati e tirò un pugno leggero a Mat che era
sopra di lui che tentava di raggiungere la sveglia per spegnerla.
-Io sono l'uomo dalle grandi idee, ma tu sei quello che al momento mi stà
rompendo la schiena con il suo dolce peso!-
I due si guardarono per poi ridere, si prepararono alla velocità della
luce e andarono al lavoro, riuscendo ad entrare dalla porta appena in
tempo.
In cucina Mat sentiva qualcosa di strano nell'aria, ma continuò a fare le
sue cose pensando fosse perché era stanco e la sua testa sembrava essersi
trasformata in un tamburo in cui tutti i suoni rimbombavano e si
ingigantivano.
Carlo continuava a fissarlo strano, ora ne era sicuro. Ma che era successo
insomma?
-Senti Mat, ma perché non me lo hai detto che stai assieme a Alessandro?-
A quelle parole il coltello gli cadde di mano finendo sul tavolo d'acciaio
con un rumore sordo.
-Cosa hai detto?- Aveva gli occhi fuori dalle orbite e non credeva alle
sue orecchie. Carlo rincarò la dose.
-Si, ti ho visto che vi baciavate all'Apollo ieri notte.-
A quel punto Mat voleva solo scappare, e adesso che faceva?
-E perché avrei dovuto dirtelo Carlo? Sono affari miei in fondo, non
trovi?-
Carlo lo guardò spiazzato, non si aspettava una risposta del genere.
-Niente, hai ragione. Solo sta' lontano da me d'ora in poi. Io di checche
vicine non ne voglio, e dillo anche all'altro.-
Mat sorrise tetro. Che razza di deficiente.
-Certo che ti starò lontano, non voglio mica che la tua puzza mi si
attacchi, e ora sloggia che devo finire.-
Carlo lo guardò in cagnesco e Mat ebbe paura di quello che lo aspettava
da li in poi. Solo il pensiero di Ale lo consolava, non vedeva l'ora di
trovarsi a casa e di rifugiarsi tra le sue braccia. Ma aveva la stessa
voglia di prendere a pugni quel coglione.
Finalmente era finita quella giornata, e se ne stava uscendo dalla cucina
quando Paolo gli si avvicinò.
-Non badare a quello che dice quello scemo di Carlo, è tutto bacato nel
cervello, sai?-
Senza aspettare risposta Paolo se ne andò verso la sua macchina
andandosene a casa.
Mat sorrise ad Ale che gli veniva incontro.
-Cosa voleva Paolo da te?- Mat si grattò la testa con aria meditabonda.
-Oltre dirmi che Carlo è un coglione? Nulla.- Mat sorrideva storto e la
sua voce era glaciale.
Salirono in macchina e partirono verso casa.
-Cosa è successo Mat?- Un lungo sospiro che fece rabbuiare Ale.
-Niente di importante. Carlo ci ha visto all'Apollo mentre ci baciavamo e
mi ha detto che io e te gli dobbiamo stare lontano.-
Ale scoppiò a ridere e Mat lo guardò sconvolto. Ma che cazzo c'era da
ridere? Fermò la macchina davanti a casa e scese senza aspettare Ale. Era
arrabbiato con lui ora.
Ale lo raggiunse in casa sempre ridendo, ma alla vista della sua faccia
scura si fermò.
-Ma perché sei così arrabbiato?-
-Cretino! Ma ti rendo conto che adesso Carlo ci renderà la vita
impossibile?-
-E con ciò? Ti interessa tanto quello che pensa di noi? Lascia perdere e
fallo diventare matto te piuttosto!- Mat lo fissò sconcertato, ma poi
l'immagine di Carlo che scappava da lui era così comica che si mise a
ridere a sua volta.
Abbracciò Ale e poggiò la fronte sul suo petto.
-Ti amo sai?- Ale sorrise.
-Anche io, ma non dirlo a Mat che sennò è geloso!-
-Cretino.-
Un lungo bacio mise fine alla discussione.
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