Ha, dedico a Neko questo capitolo, che come al solito è mostruosamente brava! ^-^

*Vocabolario dei termini di cucina alla fine. Ok?*


Cuoco

parte IV

Lara


Ale non credeva alle proprie orecchie, Mat gli aveva detto ti amo.
L'abbraccio che già li univa si fece più stretto, Ale seppellì il viso nel collo di Mat, e senza volere ricominciò a piangere, le lacrime presero a scendere con una loro volontà, incuranti del fatto che Ale non le voleva.

La mano di Mat scansò con delicatezza Ale dal suo petto, voleva guardarlo negli occhi.
Tese una mano e con un dito raccolse una lacrima, portandola alle labbra e baciandola, assaporandone il sapore salino.

La mattina passò lenta e smorzata, tra le lenzuola del loro letto e le braccia di Mat che circondavano Ale tenendolo stretto e le sue frasi dolci e confortanti. Un balsamo per quel cuore pieno di cicatrici e ferite non ancora rimarginate.

****

-Mat! Muoviti! Voglio subito i primi del cinque, è da almeno 20 minuti che aspettano!-
-E che cazzo, non rompere le balle Ale! Camerieri del cazzo! - Mat fece la faccia cattiva ad Ale, ma non appena i loro occhi pieni di ilarità si incontrarono gli strizzò l'occhio con aria complice, e decisero di continuare la sceneggiata.
-Sentilo lo chef! Lui che non distingue un trinciante da un coltello a sega! - Mat incassò il colpo e rispose con la stessa arma.
-Io non li saprò distinguere, ma almeno so come si fa un servizio al geridon! O una flambè, visto che i camerieri qui non sanno neanche da dove si comincia!-
Finalmente Mat mise i piatti sul pass , ridacchiando all'indirizzo di Ale che facendo il finto offeso gli diede le spalle ostentatamente e andò a portare i piatti.

Nel mentre Carlo e Paolo , gli altri due cuochi, gli si erano avvicinati con degli enormi sorrisi e grandi pacche sulle spalle, complimentandosi per l'ottima scenetta.
-Su adesso però abbiamo da lavorare, il personale deve mangiare. Cosa ci fai di buono Mat?-
-Anche oggi a me il personale?? Ma che palle! - Mat odiava fare da mangiare al personale, era uno spreco di tempo e di pazienza secondo lui.
-Ma lo sai che ci piace come cucini.- Carlo, sempre lui che se ne usciva con di quelle frasi.
Come se lui ci credesse!! Semplicemente non avevano voglia di farlo loro e sbolognavano a lui con la scusa che era perché era particolarmente bravo.
Poi Paolo si voltò a fissarlo.
-Ma cosa hai oggi Mat? È tutto il giorno che cammini come se avessi un palo nel culo!-
Una risata usci divertita dalla cucina fino a giungere all'office dei camerieri dove Ale stava asciugando i bicchieri, e tese le orecchie a sentire cosa si dicevano in cucina.

Mat arrossi fino alla punta dei capelli, e dopo un paio di tentativi balbettati che aumentarono l'ilarità dei due riuscì a riprendere il controllo della sua voce.
-Ma che stracazzo spari??? -
-Ma sì, cammini proprio come uno che l'ha preso su!- Carlo rincarò la dose con un sorriso cattivo, pieno di malizia.
-Ma fatemi il piacere di chiudere quelle fogne che ogni volta che le aprite per farci passare il vento muoiono in centinaia avvelenati dalla puzza!- 
I due cuochi scoppiarono a ridere e la situazione tornò normale.

Finalmente a casa, queste erano i pensieri di Mat.
Finalmente a casa, con lui.

Non mi ero reso conto di essere così stanco oggi, voglio solo buttarmi sul letto e dormire.
Ma prima una doccia e un caffè, giusto per conciliare il sonno.
Ale si è buttato sul divano e ha messo nel lettore DVD Akira, mi chiedo come possano piacergli quelle Giapponesate.
Mentre lui si guarda l'anime mi metto sotto il getto bollente, lascio che l'acqua calda mi accarezzi, mentre il vapore invade il bagno.
Perdo il senso del tempo e mi decido ad uscire dalla doccia solo quando l'acqua è fredda.
Mi asciugo e mi metto la magliettona che di solito uso per dormire, poi vado in cucina dove metto su la moka, mi siedo sullo sgabello ma una fitta mi ricorda il perché da ieri non riesco più a stare seduto.
Lancio un'occhiata raggelante a Ale che si guarda beato e tranquillo il film.
Mi perdo nei miei pensieri, mi chiedo come sia stare sopra..
Un giorno di questi glielo devo chiedere.
E possibilmente convincere a cambiare le cose.
Il caffè sale e mi accorgo che è salita anche la mia voglia di lui, certi pensieri mi fanno proprio male.
Spengo il gas, e con fare noncurante mi metto alle sue spalle accarezzandogli il collo con le labbra, sento che si rilassa e che un leggero gemito di piacere esce dalle labbra ora socchiuse.
No!!!!!!!
Un maledetto colpo di scena in Akira mi distrae Ale  che torna concentratissimo alla visione del DVD. Ma io non mi arrendo, mi piazzo in braccio a lui che non fa altro ce spostare la testa per seguire meglio. 
A questo punto mi metto a baciargli il collo e i pettorali, lo sto spogliando e lui che fa?
Alza il volume della tele...

Ora basta, mi arrendo, mi sdraio con la testa sulle sue gambe, dimentico del caffè, e aspetto la fine del film.
Non mi accorgo del passo lieve di Morfeo, ed in breve mi addormento.


-Non è possibile! Come si fa ad addormentarsi con Akira??- Ale era stupito, e aveva parlato ad alta voce, svegliando Mat che aprì piano un occhio.
-Comincio a essere geloso si? Preferire un film a me.. Mat fece l'aria offesa per poi scoppiare a ridere alla faccia stralunata di Ale.
-Non dirmi che non te ne sei neanche accorto! -
La faccia di Ale era più eloquente di mille parole, no, non si era neppure accorto dei tentavi di Mat per attrarre la su attenzione.

Lontano, il campanile della chiesa batteva il rintocco dell'una.
Era veramente tardi, e Ale vide Mat stiracchiarsi con fare languido e dirigersi in camera da letto con la chiara intenzione di dormire. Ma come aveva fatto a non notare prima che indossava solo la magliettona che tanto gli piaceva??
Lo faceva sembrare tanto piccolo e fragile  quella maglietta smisurata.

Con i sensi improvvisamente risvegliati a quella vista Ale si diresse veloce verso il suo angelo, abbracciandolo da dietro e baciandogli il collo lieve come una piuma e portando le mani ai suoi addominali, accarezzandoli. 
Mat con una bassa risata si sciolse dall'abbraccio e tenne lontano Ale con le braccia.
-E no caro mio! Prima mi hai ignorato, e adesso me la paghi!- Mat fece le boccacce all'indirizzo del suo ragazzo scappando dall'altra parte della stanza.
-Tanto ti prendo Mat! E' inutile che scappi!-
-No che non mi prendi!-
Mat afferrò un cuscino dal letto e lo lanciò contro Ale che si mise a ridere come un bambino, con gli occhi brillanti di felicità.
-Questa me la paghi cara Mat!-
-Prima mi devi prendere!- E cominciò a sfuggire ad Ale per tutta la casa, scivoloso come un'anguilla.

Finalmente, dopo una lunga caccia infarcita di risate e di lanci di cuscini Ale bloccò il suo angelo in un angolo, tra il letto e l'armadio.
Il petto di Mat si alzava e abbassava velocemente, gli occhi brillanti e le labbra socchiuse, rosse, morbide..

Ale si perse nella contemplazione di Mat, poi lo baciò con tutta la sua passione ricambiato con pari foga da Mat.

-Te lo ho detto che non mi scappavi.-
-Non sfidarmi Ale, potrei anche lasciarti così e andare a dormire.- Mat guardava gli occhi di giada sorpresi e brillanti, felici.
Avrebbe fatto di tutto pur di vederli sempre così.

Improvvisamente mi ritrovo a lasciar stare questa nostra sfida e lo abbraccio forte, vorrei tenere questo momento sospeso tra di noi per sempre.
Le mie mani vagano lungo la schiena di Ale, che inizia a baciarmi divorandomi.
Mi lascio adagiare sul letto e spogliare.
All'improvviso mi viene paura, bhè, dopo quello che è successo l'altra sera non credo che sia tutto già a posto.
Mi accorgo di essere diventato rosso come un pomodoro, come faccio a dirglielo?
Ma la sua bocca sul mio sesso pulsante mi fa mandare al diavolo tutte le mie preoccupazioni, di certo non mi farà male apposta.
Poi mi viene un'idea e inverto le posizioni, mi accoccolo su di lui, iniziando a baciargli i pettorali cesellati e succhiando i capezzoli di bronzo.
Vedo che si morde le labbra per soffocare i gemiti, ma io voglio sentirlo, ho deciso che oggi è  il giorno in cui sarà lui ad urlare di piacere.

Il mio Mat che prende l'iniziativa, cosa unica.
Il mio angelo di miele mi sta dolcemente torturando, lascia mille scie di fuoco lungo il mio corpo, ma evita accuratamente il posto migliore, almeno per me.
Più che un angelo ora mi sembra un diavoletto, ma mi piace in fondo.
La sua lingua si insinua nel mio ombelico e un gemito forte che non riesco a soffocare esce dalle mie labbra, si avvicina sempre di più, sempre più in basso; io alzo i fianchi ma lui perfidamente torna a lasciare scie di argento liquido lungo il mio collo, mentre il mio controllo sta venendo decisamente meno, se continua così mi farà gridare fino a svegliare tutto il palazzo!
-Mat. ti prego.- Lui mi guarda, gli occhi azzurri liquidi e pieni di passione, mi sorride e i zittisce con un bacio.
Mi sa che non me la dà vinta, il mio piccolo e adorabile diavoletto. 
Mi afferra i polsi e me li porta lungo i fianchi, appoggiandovi su il suo peso e non riesco più a sfuggire alla sua dolce tortura.
La sua bocca accarezza e morde lentamente l'interno delle mie gambe, avvicinandosi sempre di più al mio sesso dolorosamente pulsante.
La sua bocca avvolge calda la mia asta e spalanco gli occhi gridando a pieni polmoni e subito mordendomi le labbra a sangue, non ho intenzione di spiegare alle vecchiette del palazzo che cosa stavamo facendo per gridare così.
Ma poi lui perfidamente mi abbandona. Non pensavo sapesse essere così sadico, me lo devo ricordare in futuro.
Mi bacia e le mie labbra sembrano di burro tra le sue.
Si stacca e mi guarda, io so di avere lo sguardo di un pesce lesso, ma è colpa sua!
Poi mi chiede qualcosa e io rimango di sasso.
Vuole.
Lui.
Penso che a questo punto non posso dirgli altro che si e annuisco.
Non so se ho fatto proprio bene però, il suo sguardo ha assunto un che di sadico.
Ma la sua bocca calda e vellutata torna ad avvolgermi e mi dimentico di tutto, anche di non urlare.


Ale mi ha detto di si.
Mi sa che questa notte se la ricorderà per molto, e anche i nostri vicini.
Mi sento perfido, lo sto letteralmente torturando, ma mi diverto un mondo.
Anche se ormai anche io sono al limite, sono pur sempre un uomo anche io.
Accarezzo con le labbra la sua asta e succhio leggermente la punta pulsante, leccando una goccia della sua essenza leggermente salata.
Lo sento gridare come non lo ho mai sentito, invoca il mio nome e ha il viso improntato ad una supplica.
Lascio andare i suoi polsi, ma lui sembra non accorgersene, perso nelle sensazioni che sta provando, e mentre con una mano lo friziono leggermente, le mie dita incontrano le sue labbra, uscendone avvolte da un caldo umidore.
Lentamente entrano in lui, sfiorando quel punto particolare che fa impazzire, mentre l'altra mia mano carezza lieve, torturando, il suo sesso congestionato. Solleva il bacino e le sue gambe si avvolgono ai miei fianchi, il suo sguardo mi supplica mentre le mani artigliano le lenzuola, quasi strappandole.
Allora entro in lui, iniziando a muovermi piano per paura di fargli male, ma lui si preme contro di me e grida di piacere, come faccio anche io.
Ci invochiamo a vicenda e un biancore accecante mi avvolge quando raggiungo l'apice, subito dopo di lui.
Mi stendo al suo fianco dopo la notte più piacevole della mia vita, e lo guardo mentre i alza per farsi la doccia.

Mi faccio la doccia mentre un sorriso continua imperterrito ad aleggiarmi sul viso, Mat mi ha letteralmente conquistato, non sapevo e non avrei mai immaginato sapesse essere così sadico, sono quasi arrivato ad odiarlo da tanto mi ha fatto aspettare.
Mi asciugo e torno a letto dove lo trovo addormentato, spengo la luce e mi infilo sotto le lenzuola abbracciandolo e baciandolo sul collo, ma lui non si sveglia, solo si sposta accoccolandosi contro di me.
I suoi capelli chiari come il sole mi sfiorano il viso e mi trovo ad assaporare il profumo di fresco che ha.
Lo amo da impazzire.
-Avevo giurato che nessuno mai più mi avrebbe fottuto Mat, ma tu ci sei riuscito, sei un angelo o un diavolo?- Sussurro queste parole al suo orecchio, piano, per non svegliarlo.
-Avevo giurato, sai Mat? Ma ti amo, e sei riuscito a farmi capitolare, ti amo Mat.-
Concludo baciandolo ancora, addormentato e rilassato, e stringendolo a me.

Il rumore di una chiave nella toppa rimbomba nel silenzio del primo mattino nell'appartamento, ma nella camera da letto il sonno fa ancora da padrone.
Una ragazza bionda con un grosso zaino  a spalle entra e chiude la porta a chiave, abbandona lo zaino rigonfio sul divano e irrompe con la forza di un uragano nella stanza di Mat e Ale, urlando.
-Buongiorno fratelloneeee!!!!!!!!-


Fine capitolo! ^_________^
Sono cattiva, lo so!

Vocabolario:
Trinciante: un tipo di coltello, abbastanza multiuso. Almeno lo è per me! ^^
'
Geridon: Tipo di servizio, in pratica il cameriere serve le porzioni davanti al cliente lavorando su di un tavolino a parte chiamato geridon.
Flambè: Sono le classiche cose che ti fanno i camerieri (di solito) alla fiamma su quella specie di fornellino di rame con la pentola con il manico lungo.



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