I
personaggi di One Piece appartengono agli aventi diritto, io non ci ricavo
una lira, se lo faccio è solo per puro divertimento (e poi se fossero
miei, di queste cose se ne vedrebbero di più…) ^_^
Cucina
& Spade
di Rina Inverse
Quanto tempo era
passato?
Giorni, settimane,
forse mesi...
Ma ormai sapeva di non
poterne fare più a meno.
Sanji era come al
solito in cucina, intento a preparare qualche sua prelibatezza, quando però
si accorse che mancavano alcuni degli ingredienti principali.
-Merda!!! Capitano!!!-
urlò, uscendo dalla cucina, con ancora indosso il grembiule.
-Si, che c'è?- disse
Rufy, mentre se ne stava tranquillo con un cannocchiale a vedere chissà
cosa.
-Dobbiamo fare
rifornimenti, altrimenti non potrò preparare la mia specialità!!!- disse
il cuoco provetto.
-Ma dai, ci arrangeremo
per ogg...- Rufy non ebbe il coraggio di proseguire, vedendo lo sguardo
omicida di Sanji, che non prometteva niente di buono...
-Dannazione, io MI
RIFIUTO di cucinare se non posso preparare ciò che voglio!!!
O andiamo a fare
rifornimenti, o io non vi faccio mangiare...- e con questo Sanji aveva
chiuso.
Vide il capitano
impallidire al pensiero di non poter più mangiare, anche perchè
l'alternativa a Sanji era Nami, e lei non era questo granchè ai fornelli,
per non parlare di Zoro o di Usopp, non che lui fosse da meno...
-Va... va bene, hai
vinto tu!!!
Ci fermeremo al primo
villaggio.- disse rassegnato Rufy.
Sanji sembrava più che
soddisfatto.
-Nami, ci sono villaggi
in vista?- chiese il capitano, e sentendo la risposta positiva della
ragazza, si rassegnò all'idea di fermarsi a fare rifornimenti.
-Splendida idea, e poi
ho voglia di fare acquisti...- aggiunse Nami, dopo che il capitano ebbe
riferito loro il programma...
Un'altra oretta di
viaggio, e sarebbero arrivati a destinazione.
Anche Usopp e Zoro
sembrarono ben felici di fare una pausa...
Quel viaggiare senza
sosta era molto stancante.
-Bene, se tutto è
deciso, tutti ai propri posti, tra un'ora ci prepariamo ad approdare.-
disse Rufy, e tutti gli altri non ebbero nulla da ridire.
Sanji, dal canto suo,
non aveva voglia di tornare in cucina, piuttosto pensò bene di andarsene
a prua, per starsene un po' tranquillo.
Lì trovò Zoro, che
stava probabilmente dormendo.
Senza fare rumore, si
sedette poco distante da lui, e cominciò ad osservarlo intensamente:
aveva una camicia bianca sbottonata, le braccia dietro la nuca, gli occhi
socchiusi e un'espressione beata dipinta sul volto.
Si sentiva quasi
ipnotizzato, non riusciva più a distogliere lo sguardo da quella visione
finchè inconsciamente si ritrovò con il volto a pochi centimetri da
quello di Zoro.
Involontariamente si
era avvicinato troppo, ma sentiva un irrefrenabile desiderio di avere
quelle labbra tutte per se, voleva stringere quel testardo spadaccino con
tutte le forze...
-Ma che stai dicendo,
Sanji!!!- e cominciò a tirarsi dei pugni sulla testa, per cercare di
scacciare quei pensieri assurdi, ma invano.
Girandosi su di un
lato, Zoro allungò una mano, che si posò dolcemente su una delle gambe
di Sanji, e cominciò ad accarezzarlo delicatamente, borbottando qualcosa
nel sonno.
Sanji fu preso alla
sprovvista, per un attimo aveva creduto, o forse desiderato, che quel
gesto fosse stato fatto da sveglio, ma dovette presto ricredersi, e darsi
nuovamente altri cazzotti sulla testa.
Si fermò di colpo
quando la mano dello spadaccino cominciò a salire sempre più.
Quella dolce tortura
stava diventando insopportabile per il povero Sanji, e cominciava ad
avvertirne le conseguenze.
La sua eccitazione
diventava sempre più evidente!
Basta, doveva fermarlo
per evitare che la cosa si spingesse troppo oltre.
Ma come doveva fare?
Fortuna volle che, da
lontano, sentì la voce squillante di Rufy annunciare lo sbarco...
In quel modo avrebbe
potuto svegliare l'audace spadaccino senza troppe scuse.
Dopo aver allontanato,
con una punta di malincuore, la mano di Zoro, cominciò a scuoterlo
dolcemente dalle spalle, e per farlo, dovette avvicinarsi ancora più a
lui.
Lo chiamò per nome
diverse volte, finchè non lo vide muoversi.
Zoro allungò le
braccia, fino a posarle intorno al collo di Sanji, lo tirò dolcemente
verso di sè, e sussurrando un flebite "ti amo", lo baciò con
tutta la dolcezza che aveva.
Però Sanji si rese
conto che il bacio era diventato più passionale.
Lo spadaccino, cercando
appagamento, cominciò a stuzzicare le labbra di Sanji, che si schiusero
come un bocciolo, permettendo alla lingua di Zoro di incontrare la
propria.
Zoro si lasciò poi
cadere sulla schiena nuovamente, portandosi dietro anche Sanji, che adesso
stava sopra di lui.
Il cuoco era incredulo,
ma allo stesso tempo non pensava ad altro che a quella lingua esigente che
lo stava dolcemente torturando.
Ben presto, anche Sanji
cominciò a ricambiare il bacio, con ugual passione e desiderio.
Le mani di Zoro
cominciarono a vagare lungo la schiena del compagno, avanti e indietro,
senza sosta.
Sanji fu riportato alla
realtà da un ennesimo grido del capitano -Siamo arrivati!!!-.
Ecco che il cuoco si
trovò nel panico, non sapeva cos fare, o meglio, lo sapeva, ma non voleva
farlo.
Ma doveva!
Allentò la presa dello
spadaccino, e scivolando via dalla sua bocca, si allontanò.
Con un fare naturale,
cominciò a chiamarlo a voce alta -Zoro, Zoro!!! Dai svegliati, siamo
arrivati.-
Ancora assonnato, e con
una inspiegabile voglia di chissà cosa, Zoro si tirò a sedere, si
strofinò gli occhi, e dopo essersi ripreso, si voltò verso la voce che
l'aveva svegliato...
-Buon giorno, e ben
svegliato!!! Dormito ben...- a quelle parole, Sanji si fermò, arrossendo.
Stava cercano di
apparire il più normale possibile, ma con quella domanda non avrebbe
resistito.
Sperava di cuore che
Zoro non l'avesse sentito, ma con suo grande dispiacere, si accorse del
contrario.
-Da Dio!!!- rispose
lui, con un sorriso luminoso e talmente spontaneo che lasciò Sanji senza
parole.
-B... bene!!! Forza
pelandrone, siamo arrivati, rivestiti e vieni...- disse allora Sanji,
voltandosi di scatto, e dirigendosi verso il resto del gruppo.
-Bene capo!!!- disse in
tono sarcastico Zoro, che si apprestava a riallacciarsi la camicia, e
mentre lo faceva, il suo sguardo si posò su un mozzicone di sigaretta
gettato a terra, a poca distanza da dove aveva dormito -E se fosse...-...
-Finalmente!!! Ma dove
vi eravate cacciati voi due..,- gridò Rufy, sbraitando a più non posso.
-E dai, calmati!!! Sono
arrivati e questo è l'importante...- disse Usopp, con il suo solito tono
scherzoso.
-Allora ciurma...
Andiamo!!!- urlò Rufy, puntando l'indice della mano destra verso il
villaggio.
Dopo aver sistemato la
nave con tutti gli ormeggi necessari, cominciarono ad esplorare il
villaggio, girando per stradine e bancarelle, alla ricerca del più e del
meno.
Dopo aver fatto una
spesa accorata, l'ora di pranzo era passata ormai da un pezzo...
-Bhè, vi preparerò la
mia specialità questa sera, va bene?- disse Sanji, e tutti gli altri
annuirono.
-Per ora mangiamo
qualcosa per strada, poi continuiamo a fare spese, e nel tardo pomeriggio
ci rimettiamo in rotta per All Blu- programmò Rufy, mentre cercava una di
quelle bancarelle che vendevano stuzzichini per gli affamati.
Trovatane una, andarono
a sedersi all'ombra di grande albero, e lì trangugiarono velocemente i
loro pasti.
Passarono il resto del
pomeriggio come da programma, finchè non cominciò a scendere la sera...
-Oh, guardate!!!
Una bancarella da uno
spettacolo di marionette questa sera...
Dai, adiamoci!!!- Rufy
cominciò a saltellare di qua e i là, scongiurando a destra e a manca di
andare a vedere quello spettacolo.
-Da piccolo ho sempre
adorato le marionette, dai andiamoci!!!!- continuò senza sosta, finchè
Usopp non diede il suo consenso.
-Va bene, Rufy, andiamo
a vedere questo spettacolo...- disse, e in seguito anche Nami fu
coinvolta.
-E voi due, cosa fate?-
chiesero, rivolti a Zoro e a Sanji.
Quest'ultimo era già
deciso -Io resto sulla nave, qualcuno dovrà pur fare la guardia, no? Così
ne approfitto e sperimento qualche altro piatto...- disse.
Zoro, invece, sembrava
indeciso.
Ma alla fine si lasciò
convincere dall'entusiasmo di Rufy, e decise di andare con loro.
Tutti si avviarono
verso la nave per cenare, poi si sarebbero tornati in città gli
interessati allo spettacolo.
E così fu.
Dopo l'abbondante
cenetta promessa dal cuoco, Rufy, Nami, Usopp e Zoro si avviarono verso la
città...
Ecco che quindi Sanji
si era ritrovato da solo.
-Adesso metto un po'
d'ordine qui, e poi vado a prendere una boccata d'aria, anche perchè fa
davvero caldo questa sera...-.
Detto questo, pensò
bene di togliersi sia la camicia che la giacca, restando a petto nudo, poi
si infilò un grembiule rosa con la scritta "piyo piyo" e un
pulcino, e cominciò a riordinare le stoviglie, a sparecchiare e a lavare.
Per tutta la giornata
aveva cercato di non pensare a ciò che era accaduto in mattinata, avrebbe
voluto cancellare dalla propria mente tutto ciò che era successo, ma il
suo cuore non voleva farlo.
Doveva convincersi che
Zoro stava solo sognando, magari stava ripensando alla sua amica
d'infanzia Kuina, o a qualche altro amore, non pensava di certo a lui, ad
uno sciocco cuoco che l'amava da impazzire...
Già, aveva finalmente
accettato la realtà, lo amava!
Lo amava con tutto il
suo cuore, e avrebbe fatto di tutto pur di poterlo stringere ancora tra le
braccia, come questa mattina, ma questa volta avrebbe voluto farlo con uno
Zoro sveglio, che pensa solo a lui e a nessun altro, e invece...
-Ahwn- Zoro sbadigliò,
annoiato, e subito ricevette una gomitata nel fianco da parte di Nami...
Era circa mezz'ora che
erano quello spettacolo, ma gli sembrava una vera eternità...
Oppure gli mancava
semplicemente qualcuno...
Qualcuno che quella
sera non era voluto andare con loro, e che gli mancava come non mai.
Esatto, gli mancava
Sanji.
Quel cuoco caparbio e
irresistibile, con quella sua sigaretta sempre accesa tra le labbra.
-Bene signori e
signore, il nostro primo spettacolo è finito, preparatevi a gustare il
secondo...
Andremo avanti per
tutta la notte...- gridò l'annunciatore...
Zoro stava per sentirsi
male...
Tutta la notte a vedere
quella scocciatura.
MAI!!!
-Ok, io ho visto
abbastanza...
Non ce la faccio più,
voi restate pure, io faccio quattro passi, e se mi verrà sonno, tornerò
alla nave...
Quindi quando finite
non cercatemi, ok!!!- disse all'orecchio di Nami, la quale diede un cenno
di assenso e tornò a guardare lo spettacolo.
Intanto Zoro, quatto
quatto, se la diede a gambe...
Fermatosi ad un'altra
bancarella, prese una bottiglia di vino, e sorseggiandola, si diresse
verso la nave.
Lungo la strada, pensò
più volte al mozzicone trovato questa mattina affianco a lui.
Di chi fosse, era quasi
certo, perchè l'unico a fumare sulla nave era Sanji, ma non capiva il
perchè del fatto che fosse lì...
-Zoro, stai calmo...
Non vuol dire niente.
Poteva essere lì da
chissà quanti giorni...
No!!!
Era stato lasciato lì
da poco, usciva ancora del fumo...
Ma non è possibile...
hic!!!
Hic!!!
No, non può essere
vero...- dicendosi ancora
mille volte che non era possibile, arrivò davanti alla nave.
-Hic!!! Sono
arrivato!!! Lalallà- disse urlando e cantando a squarciagola.
Per poco a Sanji non
venne un colpo, pensando fosse arrivato qualche malintenzionato, non aveva
davvero voglia di combattere.
Tirò un sospiro di
sollievo quando vide il suo amico, sebbene ubriaco fradicio...
Gli corse incontro,
anche perchè non riusciva neppure a reggersi in piedi...
-Non credi di avere
esagerato?- chiese il cuoco.
-Ahahah, no,
tranquillo!!!- disse Zoro, ridendo.
-Si, col cavolo
tranquillo- rispose adirato Sanji, che poteva sentire anche solo nel
respiro del compagno l'odore dell'alcol.
-Dai, appoggiati a me
che ti accompagno sulla nave...- e detto questo, Sanji gli cinse la vita
con un braccio, e caricandoselo addosso, lo condusse in cucina, dove gli
avrebbe preparato qualcosa contro la sbornia.
Lo lasciò cadere sul
tavolo, con le braccia conserte, e si mise a preparare strani intrugli con
delle bevande...
Zoro lo guardava,
attento ad ogni minimo movimento che il compagno faceva.
Sentendosi osservato,
Sanji arrossì un po', e fece notare la sua stizza al compagno -Smettila
di fissarmi così, mi dai fastidio, e non riesco a concentrar...- fu
interrotto, quando si ritrovò due braccia intorno alla vita e un respiro
calmo e regolare stuzzicargli il collo.
-Ti do fastidio? Vorrei
evitarlo, ma come faccio se non riesco a staccarti gli occhi di dosso?-
chiese Zoro, con fare molto sensuale.
Sanji era letteralmente
impietrito, di certo era l’effetto del troppo alcol, ma... ma perchè
proprio a lui?
Magari c'era un fondo
di verità in tutto ciò...
Non sapeva più che
pesci prendere.
Nel frattempo, le mani
di Zoro cominciarono a vagare sotto il grembiule di Sanji, fino ad
arrivare alla cintura che gli reggeva i pantaloni...
Sebbene fosse ubriaco,
riuscì a slacciarla senza problemi, e appena ci riuscì, sentì Sanji
gemere.
Senza troppi scrupoli,
lo spadaccino non perse tempo, e gliela sfilò di dosso, e subito gli
diede un morso all'incavo del collo, facendolo scattare all'indietro.
Sanji non voleva
voltarsi, e, soprattutto, non voleva neppure che la cosa andasse troppo
oltre, era già successo una volta, e poteva bastare...
-Ora basta!!!- gli urlò,
e prendendo un bicchiere pieno d'acqua, lo verso in faccia allo
spadaccino...
Un effetto semplice ma
molto efficace contro le sbornie...
Scuotendo la testa, lo
spadaccino mostrò tutta la sua disapprovazione nell'essere bagnato a quel
modo, e avrebbe voluto chiedere spiegazioni a Sanji, se voltandosi, non
avesse notato che il cuoco era inginocchiato a terra.
Lo sentiva
singhiozzare, prima piano, poi sempre più forte...
-Ma... ma che cavolo?-
non trovò parole migliori, non capiva davvero cosa potesse essere
successo a quel cuoco, sempre serio...
Non l'aveva mai visto
piangere, e in quel momento, desiderava solo che smettesse; avrebbe fatto
di tutto purchè ciò accadesse.
-Insomma, si può
sapere che ti è successo?
Va bene che ero
ubriaco, ma potrei sapere cosa...- si interruppe vedendo una cintura in
una delle sue mani.
-Per... per caso è tua
questa?- chiese, imbarazzato moltissimo, ma vedendo che l'altro non
cessava di piangere, capì di aver colto nel segno.
-Ho... ho cercato di
violentarti??? Scusami, non so davvero come farmi perdonare...-
ma invano.
Sanji era ancora lì e
stava ancora piangendo...
Non sapendo più cosa
fare, Zoro si inginocchiò davanti al cuoco, faccia a terra, e lo
scongiurava -Ti prego... Perdonami, non ce la faccio più di vederti
piangere così... Quello che ho fatto è terribile, ma cerca di capire...
Ero sotto l'effetto del vino...- e detto questo, sollevò lo sguardo,
tanto fino ad incrociare gli occhi di Sanji.
L'aveva sentito
smettere di piangere, e finalmente si era calmato.
Tirò un sospiro di
sollievo quando vide quelle splendide labbra piegarsi in un sorriso, e
quando lo vide ridere, anche se a testa bassa, il cuore cominciò a
battergli forte.
Era troppo bello quando
rideva...
-No, Zoro, che ti metti
a pensare?
E' indubbio che sia un
bel ragazzo, ma a te questo non interessa...
E' solo un tuo amico,
niente di più...- e con questi pensieri, cercava di levargli gli occhi da
dosso, inutilmente...
Quel sorriso, quegli
occhi, tutto il suo corpo, erano come una magica calamita, lo attiravano e
non gli facevano volgere lo sguardo altrove...
-Allora, come mai sei
tornato prima?- chiese Sanji, per sdrammatizzare, mettendosi a sedere su
una sedia, con una gamba sopra l'altra e con il gomito poggiato sul
tavolino.
-Perchè mi ero
annoiato... Lo spettacolo durerà per tutta la sera, e non mi andava di
stare troppo tempo senza...- si interruppe subito.
Non poteva certo dirgli
che non reggeva a strare una sera intera senza vederlo, preferì quindi
non finire la frase.
Ma non aveva fatto i
conti con la curiosità di Sanji.
-Senza cosa non potevi
stare?- chiese curioso.
-Niente, niente... Non
farci caso, mi ero annoiato e basta.- rispose Zoro, ma il cuoco non
sembrava affatto convinto.
Continuava a guardarlo,
cercando di scorgere ciò che Zoro non aveva voluto dirgli...
-Dai!!! E dimmelo!!!-
Sanji era diventava sempre più insistente, ma Zoro non voleva cedere,
anzi, sembrava che si stesse alterando.
Sanji se ne accorse, e
decise di lasciar perdere -In fondo non sono affari miei...- si disse tra
sè, ma cos'era quella dannata curiosità e quella piccola speranza che
gli stava facendo battere il cuore a tremila...
Se Zoro fosse stato
poco più vicino, avrebbe potuto sentirlo.
Doveva calmarsi, e
decise di fare quattro passi sul ponte...
-Io vado a fare quattro
passi, ok!!!- disse Sanji, rivolto a Zoro, seduto al tavolino, che gli
fece un cenno d'assenso.
Detto questo Sanji,
dopo essersi slacciato il grembiule, si diresse fuori.
Zoro lo seguì con lo
sguardo finchè potè, ma quando uscì fuori dal suo campo visivo, iniziò
a parlare tra sè...
-Cavolo, devo cercare
di controllarmi di più... La cosa avrebbe potuto andare oltre...-
pensando a cosa sarebbe potuto accadere, Zoro arrossì d'impulso...
Già immaginava il
corpo di Sanji aderire al suo, le sue labbra e la sua lingua combattere
con le proprie, senza sosta...
Immaginava le braccia
del cuoco lungo la sua schiena; si vedeva già godere ad ogni minimo
graffio procuratogli da quelle mani che più volte avrebbe voluto
baciare...
Sentì un forte dolore
provenirgli dal basso ventre...
Lo desiderava!!!
Si, voleva sentirlo
dentro di sè...
-Ahhhhhhhhhh!!! Ma che
cazzo sto pensando!!!- urlò disperato...
Sanji si precipitò a
vedere cosa fosse successo, ma ciò che vide lo lasciò prima perplesso,
poi un po' preoccupato...
Trovò uno Zoro tutto
sudato, rosso in volto e ansimante, con la camicia semi-sbottonata.
-Si può sapere che
cavolo hai da gridare così...- Sanji era davvero senza parole, a quella
vista era rimasto imbambolato, con gli occhi fissi su Zoro...
Si sentì la bocca
secca, e cominciò a passarsi più volte la lingua sulle labbra.
Vedendo ciò, a Zoro
tornarono in mente i pensieri precedenti, si alzò di scatto e cominciò
ad avanzare verso Sanji.
Il cuoco notò che Zoro
era incredibilmente sexy sudato e a petto seminudo, e notò anche
qualcos'altro...
La stoffa leggera dei
pantaloni dello spadaccino lasciava ben intravedere tutta la sua
eccitazione.
Sanji si trovò a
disagio quando Zoro gli fu a pochi centimetri davanti, e lo fu ancora di
più quando lo mise spalle al muro...
-Mi dispiace...- disse
soltanto Zoro, e subito dopo, le sue labbra si erano posate su quelle di
Sanji, e la sua lingua cercava quella del compagno, avidamente.
Sanji, dapprima,
spalancò gli occhi, poi li socchiuse, e gettò d'istinto le braccia
intorno al collo dello spadaccino.
Il bacio durò a lungo,
e i due si trovarono persi in un turbinio di emozioni fortissime, l'uno
perso nelle braccia dell'altro.
Quando si staccarono,
per bisogno d'ossigeno, erano increduli...
Non sapevano come
rompere il ghiaccio.
Il primo a parlare fu
Sanji -Voglio sperare che questa volta tu non sia ubriaco o
semi-dormiente...- disse.
Zoro arrossì
vistosamente, e guardandolo negli occhi, notò che Sanji non era
arrabbiato...
Non sapeva cosa
pensare, e tanto meno cosa rispondere.
-No, nessuno di
entrambi!!!- disse, sinceramente, aspettando che quindi Sanji scoppiasse
in uno sfogo d'ira.
Se lo meritava, infondo
l'aveva baciato senza lasciargli modo di difendersi...
Ma se Sanji era
contrario, perchè l'aveva ricambiato così appassionatamente e non aveva
fatto nulla per fermarlo...
Non ottenne però
alcuna battuta, e tornò a fissarlo negli occhi, potendo così scorgere
una lacrima che gli scendeva dritta lungo la guancia.
Subito Sanji scoppiò
in un pianto ininterrotto, gettandogli le braccia al collo.
Pianse a lungo contro
il petto dello spadaccino, che non fece altro se non accarezzargli i
capelli con le esili dita.
Poi sollevò il mento
del cuoco con un dito e, fissandolo negli occhi, cercava di scovare una
risposta alle mille domande che gli frugavano in testa.
Come se non aspettasse
altro, Sanji ne approfittò, e lo baciò a sua volta, sulle labbra.
Forse quella era
l'unica risposta che Zoro voleva davvero, la sola che avrebbe dissipato le
mille nubi nella sua mente.
Dopo un altro
interminabile bacio, i due si ritrovarono senza ossigeno.
Allora Sanji prese per
meno l'amato spadaccino e lo condusse sul ponte della nave.
Cominciarono a
camminare avanti e indietro, fino ad arrivare al luogo in cui tutto aveva
avuto inizio quella mattina...
-Sai, questa mattina ho
fatto un sogno. Avrei voluto che fosse la realtà, ma pensavo che mai si
sarebbe avverato, e invece...- Zoro si interruppe, e guardò Sanji negli
occhi -...invece, adesso ci sei tu!!!- continuò, e lo accarezzò sulla
guancia.
Sanji gli sorrise.
Ricordava perfettamente
cosa era successo quella mattina, come avrebbe mai potuto dimenticarlo?
Era stato il momento più
bello della sua vita!!!
Si sedette a terra e si
accese una sigaretta, inspirò il fumo e poi lo rigettò fuori, guardando
le stelle, numerosissime quella sera.
Zoro si sedette accanto
a lui, e cominciò a guardarlo...
Era talmente bello da
ipnotizzarlo ogni volta che lo fissava.
Sanji si accorse di
essere osservato, e si voltò verso Zoro.
Dopo essersi tolto la
sigaretta di bocca, Sanji iniziò a parlare -Questa mattina mi hai reso
molto partecipe al tuo sogno, sai?-
Zoro era senza
parole...
-Co...co...cosa???
Vuoi... vuoi dire che
tu... tu... tu... che ho fatto stamattina?- chiese Zoro, venuto a
conoscenza della vergognosa verità.
-Questo...- rispose
Sanji, e dopo aver poggiato la sigaretta a terra, iniziò ad accarezzare
Zoro lungo la gamba, salendo sempre più, fino a sfiorare la sua
eccitazione; lo sentì gemere, e sorrise soddisfatto.
Senza neppure dargli il
tempo di reagire, lo baciò con la stessa passione che aveva usato Zoro
quella mattina.
Dopo un lungo bacio, il
cuoco aveva avuto la sua piccola vendetta...
-Ora potrei dire che
siamo pari, no?- disse sensualmente all'orecchio di Zoro, e concluse
mordendogli il lobo, facendolo gemere un'altra volta.
-Già, ma adesso voglio
tornare in vantaggio!!!- rispose lo spadaccino, con il suo tono migliore,
e voltandosi, si ritrovò sopra Sanji.
Zoro non perse tempo, e
cominciò ad esplorare ogni centimetro della sua pelle, mordicchiando,
baciando e leccando tutto ciò che poteva...
Si fermò a lungo sul
collo, per poi passare a mordicchiargli una clavicola, e a giocherellare
con i suoi capezzoli, turgidi e duri.
Sanji stava per
impazzire dal piacere, gridava forte il nome del compagno, affondò le
mani nei suoi capelli, e inarcò in corpo per aderire meglio a quello di
Zoro.
Gli sfilò la camicia,
e affondò i denti in una spalla dello spadaccino, per affogare la
passione che lo stava travolgendo.
Quest'ultimo godeva dei
gemiti del cuoco, e ad ogni sospiro, sentiva crescere in lui la voglia di
averlo ancora di più...
Voleva un rapporto più
profondo con Sanji, ma non sapeva se anche l'altro era di questa opinione.
Inconsciamente però,
la mano di Zoro aveva cominciato a scendere, fino ad arrivare ai pantaloni
di Sanji.
Avrebbe voluto
sfilarli, per poter ammirare Sanji in tutta la sua nudità; la sola idea
lo eccitava moltissimo...
Sanji si accorse del
cambiamento, e ne intuì presto il motivo.
Come a volergli dare
una conferma del fatto che anche lui lo voleva, gli sorrise dolcemente.
Zoro afferrò al volo,
ricambiò il sorriso, e scese con la testa fino all'inguine.
Cominciò a leccarlo
intorno all'ombelico, torturandolo con la lingua, poi scese con le mani
fino al bordo dei pantaloni, e li fece scorrere lungo le sue gambe.
Ora Sanji indossava
solo un paio di boxer neri, in contrasto con la sua pelle chiarissima, che
non lasciavano davvero spazio all'immaginazione.
Presto anche Zoro fu
nelle medesime condizioni, infatti anche Sanji non perse tempo, e
velocemente gli sfilò i pantaloni chiari e i boxer.
Lo osservava divertito
in tutta la sua integralità, passandosi più volte la lingua sulle labbra
-Ora tocca a lei, monsieur spadaccino... Mi faccia vedere di cosa è
capace!!!- disse, in tono volutamente provocatorio.
Come poteva Zoro
restare indifferente, e con un sorriso molto sexy, gli sussurrò ad un
orecchio -Sarà un vero piacere per me...- e lo baciò con passione.
Poi gli sfilò i boxer
con lentezza quasi esasperante, e cominciò ad accarezzarlo lungo le
cosce, prima dall'esterno, poi all'interno, fino a sfiorare il membro
eccitato di Sanji...
Al tocco, entrambi
gemettero, e Zoro, deciso, cominciò a stuzzicarlo con la lingua.
A quel contatto, Sanji
stava per perdere la ragione, sudato ed eccitato, non aveva altri che Zoro
nella mente, non vedeva altri che Zoro, non voleva altri che Zoro...
Si spinse d'istinto
verso di lui, muovendo le anche in avanti, e Zoro quasi non soffocò, ma
si riadattò presto, e ricominciò a succhiare con maggiore insistenza,
fino a quando non avvolse il membro del compagno completamente con la
bocca.
-Zoro... ah... Zo...
Zoro... Ancora... ah... ancora!!!!- Sanji era eccitato al massimo, e Zoro
non era da meno...
Sentire le unghie del
compagno graffiare lungo la sua schiena lo faceva gemere, e sapeva che non
avrebbe resistito ancora a lungo...
Quando, con un forte
orgasmo, Sanji venne nella bocca di Zoro, quest'ultimo si leccò le labbra
più volte.
Notando ciò, Sanji si
avvicinò al volto dell'amante, e lo baciò appassionatamente, quasi
volesse assaggiare il proprio sapore dalla sua bocca...
Entrambi sapevano che
non avrebbero resistito a lungo.
Dopo essersi guardati a
lungo negli occhi, con uno sguardo che diceva tutto, si alzarono in piedi
e, prendendosi per mano, si avviarono verso una delle loro stanze,
raccogliendo tutto ciò che avevano lasciato in giro.
Scelsero la camera di
Sanji.
Fu Zoro l'ultimo ad
entrare, e dopo aver chiuso accuratamente la porta alle loro spalle, si
diresse verso il letto, dove il biondino era già sdraiato, e con fare
sensuale, gli intimava di raggiungerlo...
Zoro non se lo fece
ripetere due volte, e subito lo raggiunse.
-Riprendiamo da dove
avevamo interrotto!!!- gli sussurrò all'orecchio, e lo baciò con
passione.
Sanji lo teneva
stretto, con le braccia intorno al collo e il corpo ben aderente al suo.
Le loro virilità si
sfiorarono più volte, facendoli gemere con desiderio.
Quando si staccarono,
per riprendere fiato, fu Sanji a parlare per primo -Finora hai fatto tutto
tu, Zoro, ma adesso tocca a me farti godere...- e dopo averlo baciato a
lungo, iniziò a leccarlo sui pettorali, per poi scendere fino
all'inguine, si fermò a giocare con il suo ombelico, e poi continuò a
scendere, fino a sfiorargli il membro eretto, e cominciò a leccarlo
lentamente.
Quando lo sentì
gemere, Sanji lo leccò con più foga, e godeva nel vederlo contorcersi e
invocare il suo nome.
-E ora, arriva il
bello- gli disse, e lentamente lo fece voltare.
Zoro respirava
affannosamente, voleva solo sentire Sanji dentro di lui.
Il cuoco iniziò a
titillare l'apertura dei glutei del compagno -Sei pronto?- gli chiese, e
tra mille gemiti, riuscì a sentire un -Si- da parte dell'amante.
-Non temere, farò
piano...- gli sussurrò, e dolcemente, penetrò in lui.
Sentì Zoro tendersi
come una corda di violino e, inizialmente, lo sentì singhiozzare.
Allora Sanji gli disse
più volte di calmarsi, che presto non avrebbe sentito più dolore...
E infatti, così fu.
Zoro smise presto di
singhiozzare, e cominciò ad abituarsi al ritmo di Sanji, selvaggio e allo
stesso tempo, coinvolgente e appassionato.
Il cuoco aveva
cominciato a muovere le anche, per penetrarlo più in fondo, e Zoro si
inarcò verso di lui, come a voler prolungare quel magico momento il più
possibile, fino a che l'orgasmo non li colse entrambi.
Il primo fu proprio
Sanji, che con una penetrazione più profonda, venne dentro Zoro, che lo
seguì subito dopo.
Lentamente Sanji uscì
dal corpo dell'amante e, senza forze, tirò la coperta sui loro corpi
nudi.
Stava quasi per cadere
nel sonno, quando Zoro, dolcemente, gli sussurrò ad un orecchio -Ti amo
Sanji!!!- e lo baciò sulle labbra.
Il cuoco provò una
sensazione bellissima...
Avevano fatto l'amore
per tutta la notte, ma ancora quella frase non era uscita dalle loro
bocche.
Sorridendo, si voltò
verso Zoro, gli prese il volto tra le mani e, tirandolo fino a pochi
centimetri di distanza dal suo, gli disse - Anch'io, Zoro. - e lo baciò
con tutta la passione di cui era capace...
Entrambi non sapevano
se il loro amore sarebbe durato per tutta la vita o se sarebbe finito il
giorno dopo, ma sapevano comunque che sarebbe stato il più bello, fino
alla fine di loro giorni...
FINE
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