Serie: Weiss Kreuz
Pairing: per ora Farfarello x Nagi
Spoilers: non esattamente^^ nulla di particolare
Rating: Nada sex per ora anzi qualche smelenseria
Parte: 1/x (sono tante  en sto tutt'ora scrivendo)
Avvisi: le parti tra asterischi in originale erano in corsivo e sono le parti di Farfarello :) Ah, come al solito questa fic non è a scopo di lucro, i personaggi sono copyright del rispettivo autore quindi non pignoratemi il pc che mi serveeeeee


Crying

di Amy


La sigaretta cadde a pochi centimetri dai suoi piedi. Seguì con lo sguardo quella traiettoria di fiamma ,finchè la luce del tabacco che ardeva  non si spense sotto il piede di Schuldich.

"Allora Nagi mi vuoi dire dove stai andando?"

Il ragazzino scosse la testa.Non lo sapeva.

"Bene allora divertiti" disse il tedesco dandogli un colpo sulla spalla.

Il vento accarezzò i corti capelli scuri.

"Ti odio!" gli aveva gridato e Brad gli aveva creduto. Avrebbe preferito che lo avesse picchiato e invece si limitò a fissarlo, ferito. Lui, la sua statua di marmo era crollata come se avesse avuto dei fragili piedi di argilla.
Scosse la testa, bloccandosi in mezzo alla strada. Non poteva, non poteva averlo ferito. Di sicuro stava fingendo. Però non era da Brad fingere, forse Schuschu ma non Brad.

Affrettò il passo per non pensare.



*La luna danzava come una silfide sull'acqua della fontanella, riempiendola di mille luci incredibili. Era da tanto che non assaporava più la libertà. E ora aveva le mani libere e con quelle mani poteva sfiorare quell'acqua fredda, lasciarsi colmare dal brivido della libertà.

Avrebbe pensato che dopo l'ultimo pasticcio Brad non lo avrebbe mai più liberato. Eppure quella sera non aveva fatto nessuna storia, al suo primo lamento lo aveva liberato e anche Schuldig lo aveva totalmente ignorato, gli aveva addirittura permesso di uscire senza nessun controllo.*

Sembravano tutti impazziti. Beh in fondo lo erano sempre stati un po' pazzi, forse la follia era bella come quei riflessi argentei e anche loro ne erano rimasti incatenati.


I passi lenti, riempivano l'aria del loro suono sordo e incessante,regolare come un respiro. Nagi camminava a testa bassa, fissando il marciapiede. Si appoggiò a un palo, stanco, fissando le macchine sfrecciare davanti a sé, con distaccato interesse. Quante volte aveva aspettato in quel modo qualcuno da poter disprezzare, qualcuno che affittasse il suo corpo da bambino per scaricare le sue insoddisfazioni in otto minuti di ansiti e gemiti falsi?
Ora era libero. Sarebbe dovuto essere felice, si era anche strappato di dosso quella dannata divisa scolastica con la quale lo obbligava a andare in giro Brad. Eppure mai come quel giorno la libertà aveva un gusto amaro e gli occhi di Brad. Era come se qualcosa si fosse spezzato in lui. Aveva pregato che le sue mani lo colpissero invece si erano solo strette a pugno, all'ultimo "ti odio!" gridato con la voce da bambino e poi si erano riaperte, stanche e tristi

"Vattene.."  erano state le sue ultime parole, quasi sussurrate. E lui lo aveva fatto se ne era andato. Lasciando Brad così, come se non avesse coscienza. Forse non ne aveva in fondo un killer che coscienza poteva avere? L'auto si fermò. Due occhiali tondi risplendevano nel buio "Quanto vuoi boy?" chiese un ragazzo. Quanto voleva? Quanto valeva il suo cuore?

"Prezzo speciale oggi..:" disse con aria sarcastica avvicinandosi.


*Farfarello annusò l'aria stiracchiandosi, la schiena flessa come quella di un gatto come se avesse ossa elastiche. C'erano molti profumi quella notte.
Il vento, l'acqua, i fiori, Nagi.Nagi?! Si voltò di scatto. Nagi era leggermente chinato verso un auto. Cosa ci faceva lì? Soprattutto cosa stava dicendo a uno sconosciuto? Scattò prima di pensare.
"Vattene via" ringhiò all'automobilista che non se lo fece ripetere due volte. Il profumo dei capelli di Nagi, un profumo di balsamo alla vaniglia che aveva tante volte annusato di nascosto sulla federa del suo cuscino e ora era li tanto intenso da stordirlo, tanto vicino da ubriacarlo.*

Nagi lo fissò adirato.

"Non sono più un bambino!" gridò "Anzi non lo sono mai stato, lo volete capire?! Perché tutti mi trattate come se fossi un bambino? Queste mani hanno dato la morte e questo corpo ha il calco di mille mani sconosciute addosso!!!!" strinse gli occhi per non piangere. Non lo sopportava! 
Non lo sopportava. Aprì gli occhi e si accorse di stare piangendo disperato, stringendo spasmodicamente la stoffa della giacca di Jey. 


*"Non lo sei, lo so che non lo sei" sussurrò Farfarello posandogli una mano sulla testa , tentando di fargli capire che lui era lì.

I capelli si intrecciavano alle sue dita come fili di ferro e lo stringevano in una dolorosa morsa. Cosa era quel dolore che sentiva ogni volta che Nagi gli era accanto? Era molto simile a quello che provava per la sua famiglia eppure diverso nella sua intensità. Nulla lo aveva ferito così tanto, nessun dolore lo aveva stordito tanto intensamente  forse era per questo che lo cercava spasmodicamente, per la gioia di inebriarsi di quel male, di quel profumo che gli spaccava i polmoni, della voce che spezzava il cervello.*

Nagi alzò un poco la testa, fissando quegli occhi di un colore impressionante. Non li aveva mai notati,erano molto belli. "Allora perché mi hai fermato prima?" azzardò a chiedere ma tutta la sua baldanza era esaurita. Era da così tanto che non piangeva. Era come se dall'infanzia si fosse privato di ogni emozione, come se avesse costruito un muro intorno a se per proteggersi dal mondo. E quel ragazzo con al benda sull'occhio lo aveva abbattuto con una semplice frase e con una carezza. Come era possibile?


*"Ho avuto paura per te " ammise apertamente sorridendo mentre Nagi si asciugava con una mano le ultime lacrime che non volevano saperne di lasciarsi asciugare. Si piegò un poco e con il pollice le catturò, osservandole tralucere contro la luna."Andiamo a sederci da qualche parte?"
chiese tranquillamente.*

Quel semplice gesto affettuoso lo aveva fatto rimanere a bocca aperta. Nessuno si era mai avvicinato a lui così, tantomeno Farfie! 
Guardò la sagoma aggraziata del folle e passò rapidamente in rassegna i luoghi dove poter parlare. "Si andiamo ai giardinetti,dove c'è il laghetto" disse passandosi una mano nei capelli e avviandosi con passo spedito verso il luogo prestabilito. Era molto che non ci andava, non avevano mai tempo di fare nulla. Era per questo che era fuggito quella sera, era stanco di essere il killer. Per una volta voleva essere solo Nagi Naoe. Ogni tanto usciva e si buttava in strada cercando di fingere di essere un ragazzo qualunque perso nei problemi di un normale quattordicenne: le ragazze, cosa indossare domani, oddio l'interrogazione! Ma ogni volta qualcosa lo riportava alla realtà, bastava un messaggio o la voce di Schu che gli risuonava nella testa come una bomba a orologeria  e lui era di nuovo Nagi il killer, Nagi degli Schwartz, Nagi dalle mani macchiate di sangue. 


*Chissà  a cosa pensava Nagi in quel momento,aveva assunto la tipica aria corrucciata da persona pensierosa. Si avvicinò al laghetto, la luna si specchiava come un Narciso in quello specchio d'acqua argenteo.
Sembrava piombo fuso tanto brillava, appena increspato da qualche sottile onda.

"Ecco la follia, la realtà increspata da qualche onda di sofferenza "canticchiò fra se e sé mentre col ginocchio urtava la ringhiera. *




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