I personaggi non sono figli miei ma di quel simpatico ragazzo di Hagiwara (che se me lo trovo davanti me lo porto a casa e magicamente vedrete come il ritmo degli albi aumenterà!), se fossero miei sarei il mio dio o perlomeno la notte farei dei bellissimi sogni...

Come qualcuno avrà capito la fic è ispirata all’omonima canzone degli XJapan...quelli che cantano la sigla finale dell’anime di X\1999, per intenderci... li consiglio caldamente...

A parte tutto questo, io non ci guadagno nulla tranne il soddisfacimento della mia sfrenata voglia di pubblicare.. .a dire il vero questa fic non c'entra molto con la storia di Bastard!! anzi per niente, ma i personaggi sono quelli sommati alla mia mente deviata e a conoscenze varie e...

...e poi le fanfiction su Bastard!! erano troppo poche per un manga così ispiratore e...

...e poi avevo troppa voglia di pubblicare! ^ . ^

 


Crucify My Love

di Angh



Piove. L’odore del fumo entra forte nelle mie nari. Non fumare, non lo sopporto.

- Ti ucciderò. Sarà doloroso, e lo sai... È per questo che sei tornato.

Mi fissa. Il suo unico occhio verde vetro mi fissa. Non è lo sguardo che conosco. E mi fa paura.

- L’Angelo del Fuoco e l’Angelo dell’Acqua sono morti. Il loro peccato verso il Dio Santo è stato punito e l’Angelo dell’Aria ha eseguito la loro condanna.

- La Torre?

- Sì, la Sacra Torre di Vetro.

La sua voce è completamente atona ed il pensiero della sofferenza di Gabriel e Michael non lo sfiora minimamente; eppure erano suoi compagni quanto miei. La Torre di Vetro, milioni di strali che ti lacerano centimetro per centimetro. La morte peggiore.

- Chi pecca verso Dio dev’essere punito. È sempre stato, e sempre sarà. –ricordo, parole di pietra.

- E quale peccato peggiore dell’Amore? – sorride, l’ultimo filo di fumo che scivola via sospinto dal suo fiato. Getta il sigaro. – Siamo rimasti soltanto noi, Angelo Decaduto Lucifero.

 

Me l’hai fatto capire

Crucify my love

L’amore è un peccato

Crucify my love

 

- Ti sbagli, mio bell’Angelo dell’Aria. Solo io sono rimasto. Tu non sei che una bambolina nelle Sue mani.

Sbuffa leggermente, sollevando le sopraccigli nere.

– Ciò che dici non ha alcun peso, essendo il peccaminoso verbo di un traditore.

- Oh, ma io lo so bene, Angelo dell’Aria... perché Dio amava me un tempo, come ora ama te. Quando ho capito la Sua iniquità, Lui mi ha scacciato. È andata così, e quando capirai per te sarà lo stesso.

- Non c’è niente da capire. –sbotta, leggermente contrariato. – Il disegno di Dio è perfetto e non c’è nulla che falli.

- Oh sì, invece. Ed è il peccato. Siamo tutti grandi peccatori, Rafael, e Dio non ne ha tenuto conto. Per questo gli angeli si ribellano, per questo Gabriel e Michael sono morti. Anche Dio è peccatore...

- Non voglio sentire... –mormora, scuotendo lievemente la testa e strizzando l’unico occhio rimastogli. Una bambolina.

Una bella bambolina con cui giocare.

- Anzi, Egli dei peccatori è il primo, Colui che per vanagloria creò il mondo e per perversione creò il peccato e per follia creò l’uomo...

- Silenzio, bestemmiatore!! –urla la sua bella bocca, contornata di denti aguzzi. Una bambolina da usare. – Dio ha creato il peccato proprio per estirpare dal Suo seno le creature come te! Michael e Gabriel sono morti a causa della loro lussuria e tu lo sai quanto me! Ma ora basta, io sono qui per punirti!

- Ora ti riconosco, Rafael... è questo il tuo fuoco, il fuoco che mi scaldò... oh, ma forse non vuoi che te lo ricordi? Che ti ricordi che anche tu hai peccato, come me?

- Taci. È una vecchia storia. Me ne sono pentito e Dio mi ha perdonato.

Dunque... vuoi forse farmi capire che per te non ha più alcun valore? Che i tuoi baci, le tue carezze erano soltanto un incidente di percorso da scordare al più presto? È questo che vuoi darmi ad intendere?

- Forse... ma dimmi, tu hai perdonato te stesso?

Si acciglia alla domanda inaspettata, abbassa lo sguardo. Mi avvicino a lui senza alcun rumore – la mia specialità.

- Ciò non ha importanza.

- Per me ne ha molta.

Ecco, l’ho detto. L’Angelo dell’Aria solleva l’occhio spalancato, luminoso più del sole di Dio. Sfioro il suo volto con un dito.

Una bambolina da rompere.

 – Mi dispiace per il tuo occhio.

- È la giusta punizione. Ogni azione ha una conseguenza, Lucifero. – mormora, senza allontanarmi, senza avvicinarsi a me. Nel suo occhio limpido scorrono nubi. – Io sono uno degli Arcangeli Supremi ed ho ignorato le leggi del bene e del male, di Dio e del Diavolo. Questo non è che un lieve dolore in confronto all’offesa che ho arrecato a Questi.

 

Nessuno deve amare Lucifero

Crucify my love

Dunque puniscimi ché ho offeso Dio e te

Crucify my love

 

 Scuoto la testa.

– Non fu colpa tua. Io sono il Tentatore, no? Non è così che il Vecchio vi insegna a chiamarmi? Se è così, chiunque mi tocca si corrompe del mio male...

- Lucifero...

Sussurra il mio nome con una tristezza disarmante, il suo verde occhio palpita e si offusca. Mi accorgo che le sue dita bianche sono pose sulla mia mano, la mano che non riesce ancora a smettere di sfiorargli il volto. Perché non mi allontana? Ti prego, scacciami...

- Torna... torna in cielo... supplica la grazia divina, per la tua bellezza te la concederà... 

Per un attimo non so che dire. Per un attimo, la sua offerta mi sembra bella quanto il Paradiso stesso. Ma è altrettanto lontana. Ed io ricordo...

- Sai che non posso...

- Non puoi o... non vuoi?

Il suo sguardo torna ad abbassarsi e la sua mano scivola via. Ma io poso la mia, crudelmente decisa, sulla sua spalla.

- Perché mi stai chiedendo questo? Io non sono forse un traditore?

- Lo sei. Ma...

- Ma?

 

Ma qualcosa mi urla dentro

Crucify my love

Ed è come se non avessi aspettato altro che te

Crucify my love

 

Scuote la testa e si allontana da me, lentamente. Le mie mani gridano dal pianto per quel distacco.

- Se non vuoi chiedere perdono all’Altissimo, devo ucciderti. Io sono Rafa-el, la giustizia di Dio, e questo è il mio compito. E tu lo sai.

- Se è così... dovrò impedirtelo, non è vero?

Esito un momento, avvinto da un’indicibile senso di sconfitta. Perché provo questo? Che cosa voleva dirmi Rafael? Che cosa??

... come vorrei strappargli anche quell’ultimo occhio e scrutare nella sua mente...

Ma lui si scaglia su di me, brandendo la sua mano dalle lunghe unghie purpuree. È un attimo, prima che quella mano mi trapassi la clavicola. Dopotutto, egli è colui che dispensa le punizioni di Dio...

- Perdonami, Lucifero. Ho sbagliato.

Sorrido faticosamente, mentre il sangue mi schizza dalla bocca.

- In che cos’hai sbagliato, Angelo dell’Aria?

 

Mi hai strappato il cuore

Crucify my love

Negandomi il peccato

Crucify my love

- Nessuno deve amare Lucifero... è proibito...

Non mi ingannano le mie orecchie? Hai pronunciato quelle parole, Rafael? Le hai pronunciate?

- Cosa...?

La voce mi si spezza quando lui sguaina la Spada Divina. La punta d’oro si conficca nel mio stomaco facilmente ed il dolore è superiore ad ogni altro mai provato. I mille piccoli uncini della lama strappano e tirano senza rimpianti.

- Rafa... el...

Ormai il sangue scende a rigagnoli dalla mia bocca, sporcando il bel vestito. E Rafael piange.

- Combatti, Lucifero... difenditi... solo tu puoi sconfiggere il Tiranno, l’Inferno ha bisogno di te...

Mi asciugo il mento insanguinato. La verità è che tu lo hai sempre amato più di quanto non amassi me.

- Rafael...

- Combatti!!

Gli assesto un pugno ben piazzato alla mascella e l’Angelo vacilla, per poi rovinare a terra. Uno sbuffo di mille morbide piume, che levitano nell’aria e si posano intorno a me.

- Perché fai tutto questo, Raf? Perché vuoi che ti uccida a tutti i costi?

Si solleva sui gomiti, permettendomi di osservare la più bella delle sue collere.

- Perché ti odio... – sussurra, strofinandosi un pugno sugli occhi. – Guarda cosa mi hai fatto!! Non potrò mai più tornare in cielo... io ti odio, Luci!!

- Anch’io ti odio, Raf...

Mormoro, tendendogli una mano. Quando la prende, titubante, lo tiro a me e divoro le sue labbra e la sua lingua, con tanta foga che quasi non sento il suo corpo premersi sul mio, le sue braccia spigolose circondare il mio busto e le sue unghie conficcarsi nella mia carne. La mia bocca scende sul suo collo.

 

Se non puoi amarmi allora odiami

Crucify my love

Ma tienimi con te

Crucify my love

 

È un istante leggero. Incido con decisione la sua pelle sottile e i miei denti strappano via la carne e la carotide. Perché il Dio beffardo decretò che gli Angeli suoi figli potessero essere terminati con tanta facilità?

- ... uci...

 Voglio morire tra le tua braccia

Crucify my love

Lentamente

Lentamente

 

Il suo occhio verde mi supplica. Spalancato, implorante, mi supplica di farlo. Bacio le palpebre bianche, anche quella irrimediabilmente abbassata, ed osservo il sangue perlaceo che sgorga dal suo collo. Bellissimo sulla pelle candida...

- D’accordo, mio bell’Angelo della Giustizia. Come vuoi tu...

Ed infine immergo le mani tra le sue costole e ne strappo via il cuore, stringendolo senza posa fino a farlo divenire una scarlatta poltiglia. Lo lascio cadere.

Silenzio. Le sue braccia si rilassano e smettono di stringermi; l’Angelo scivola a terra in un tonfo sordo. La sua bocca insanguinata – l’ho baciato, nel dolore? – è schiusa, il suo occhio è vacuo, terribile. Resto a fissarlo finché non perde ogni sua luce.

- Ti amo, Rafael, Angelo dell’Aria. Ecco perché ho perso.

Vincitori e vinti, tutto si confonde. Che cosa ho perso esattamente?

Mi volto, i capelli neri che mi danno fastidio agli occhi. Forse.

Le ali di Raf sibilano al vento.

 

Me l’hai fatto capire

L’amore è un peccato

Nessuno deve amare Lucifero

Dunque puniscimi ché ho offeso Dio e te

Ma qualcosa mi urla dentro

Ed è come se non avessi aspettato altro che te

Mi hai strappato il cuore

Negandomi il peccato

Se non puoi amarmi allora odiami

Ma tienimi con te

Voglio morire tra le tua braccia

Lentamente

Lentamente


 


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