Crossover VII

di Naika

Pow Rukawa

 

Ok... calma....

Non può essere quello che credo...

Non sto vedendo quello che... che... sì insomma... non può essere!!

 

Hanamichi è un do’aho, giusto?

Non può essere lui.

Proverrà anche di un’altra dimensione, sarà anche cresciuto in modo diverso ma è sempre Hanamichi.

Hanamichi Sakuragi.

 

Il do’aho.

La scimmia rossa.

Il Tensai dei poveri...

 

“I’m too sexy for my love...”

 

La voce del cantante dei Right Said Fred si innalza dal mio stereo roca, profonda e densa come l’atmosfera che si è creata improvvisamente attorno a noi.

Ogni parola del solista vibra nell’aria in un ammiccante, malizioso sussurro, nell’attimo di silenzio che precede il primo colpo della batteria.

E il mio cuore fa eco a quel palpito con un tonfo sordo che mi spinge a deglutire a vuoto mentre l’ossigeno abbandona i miei polmoni e Hana...

 

Hana si presenta davanti a me....

 

Kami....

 

Il mio sguardo scivola in silenzio, attonito, in una lenta, lunga, carezza sul suo corpo, dal basso verso l’alto.

 

Indossa...

Indossa delle....

No, non è possibile... però....

Quelle sottilissime striscioline di nailon nero che s’intrecciano inquadrando minuscoli rombi di pelle dorata, fasciandogli le gambe fino alle cosce....

Quelle sono....

Sono davvero....

 

Kami....

 

Boccheggio ancora, un paio di volte, cercando disperatamente di ricordarmi come si respira ma fallisco miseramente.

 

Davanti a me c’è Hanamichi.

Il ragazzo dei miei sogni erotici.

Il rossino che mi fa dannare l’anima.

Il Tensai che mi fa impazzire agli allenamenti.

Il do’aho che popola costantemente i miei pensieri.

 

E.. lui..... lui..... indossa...  delle calze a rete....

 

Mondo... addio!!! Potevo diventare una grande stella del basket americano, il nuovo Micheal Jordan magari, ma il destino ha deciso diversamente per me...

Muoio....

E muoio probabilmente con l’espressione più ebete che io abbia mai assunto in tutta la mia vita!!

 

Perchè lui... lui... non indossa SOLO le calze....

Oh no.... mia madre dice sempre che un lavoro non va cominciato se non si sa di poterlo finire e di finirlo bene.

E questo Hanamichi deve essere un ferreo sostenitore di suddetta teoria perchè i collant... i suoi collant...  sono trattenuti in alto da un paio di.... di.... di....

 

OH KAMI!!!!

 

Inspiro.

Espiro.

Ok.

Ce la posso fare...

 

Le calze sono trattenute in alto da... da... un paio di giarrettiere di pelliccia... rossa.

 

Ebbene sì.

Pelliccia.... rossa.

 

E non è tutto!!!

 

I reggicalze sono agganciati ad un paio di... boxer?

No, credo che il termine boxer non sia corretto.

Slip?

No, neanche.

Tanga?

Un tanga ha un sacco di stoffa in confronto a quel... a quel....

 

...quella specie di filo interdentale di cuoio nero ha un nome o nel vocabolario non sono inseriti i termini riguardanti la varia oggettistica da sexy shop?!

Sexy shop... porno shop, altro che!!

 

Un piccolo rigonfiamento... ok... un GROSSO rigonfiamento.... una specie di morbida coppa nera, di lattice scuro, gli regge il sesso, nudo, eretto, e splendidamente turgido.

 

Muoio... ma muoio felice.....

 

Hanamichi segue il ritmo della musica ignorando che sto tirando le cuoia, paralizzato sulla poltrona del mio divano, e si china ad appoggiare due calici di champagne, pieni, sul basso tavolino di fronte a me.

Potrebbe farlo stando dal lato opposto del mobile ma.. noooo... lui deve fare le cose per bene quindi si mette tra ME e il tavolo.

E’ uno di quei mobili di vetro assolutamente inutili.

Che servono solo a fare coreografia nei salotti.

Li ho sempre odiati.

Non servono a niente e sono così bassi....

Così DANNATAMENTE bassi...

Che Hanamichi, per deporvi i bicchieri, è costretto a piegarsi a novanta offrendo al mio volto tutta la meravigliosa, soda, perfezione dei suoi glutei marmorei.

 

E ....  OH.... MY..... GOD!

 

Dietro... sul ‘dietro’ del suo ‘vestito’ ...  non c’è niente!!!

 

Niente a parte.... un minuscolo... sottilissimo.... laccetto nero che gli separa le natiche abbronzate sottolineando quelle due sfere dorate, precipitando, fino a sparire, laddove le due rotondità si sfiorano, strusciandosi contro la soffice....

lunga....

vaporosa....

 

...coda.

 

Sì.

Laddove le due fossette si inarcano come le mani protese di due presentatrici che si fanno da parte per fare entrare la star della nottata, laddove il laccio nero emerge dai suoi glutei da mordere....

Là....

Là.... a quel laccio scuro è attaccata una coda.

 

Un coda rossa.

Con la punta bianca.

 

Una coda da volpe.

 

E Hanamichi, notando il mio sguardo sbigottito, vi affonda le lunghe dita abbronzate prima di ruotare nuovamente su se stesso, tirandosela in avanti, quasi volesse usarla per coprirsi.

Affonda il viso nel pelo candido della punta, come un bambino che nasconde il viso nella morbidezza rassicurante del suo orsacchiotto di peluche preferito.

Ma lo sguardo che gli scintilla negli occhi quando li fissa su di me, oltre quel mare di vapore bianco, QUELLO non è lo sguardo innocente di un bambino.

Le ciocche rosse gli scivolano sulla fronte a sfiorare le palpebre allungando ombre voluttuose nelle sue iridi scure, come il cioccolato, in cui, ammiccanti sfaccettature dorate, fanno a gara per sfidarmi.

 

Kami... kami... kami....

 

Il suo sguardo mi impone e mi vieta di alzarmi, di raggiungerlo...

Ma io non riesco nemmeno a respirare.

Da che dimensione arriva questo?

E soprattutto... che stava facendo con l’altro me stesso????

 

Hanamichi lascia scivolare la coda di scatto seguendo l’irriverente ritmo della musica agitando gioiosamente le anche facendola ondeggiare mentre io lo fisso e boccheggio....

 

Sì... boccheggio...

E’ da quando è arrivato che non faccio altro!!

Sembro un pesce rosso improvvisamente scagliato fuori dall’acqua.

 

E in effetti mi sento esattamente così.

 

Il mio mondo è stato stravolto, distrutto, e io... io mi ritrovo in un universo fatto di un calore insopportabile, un cosmo dove non riesco a respirare, soffocato dallo sguardo scintillante del mio assassino che si lecca le labbra, sensuale, quasi pregustasse di affondare i denti nella mia pelle.

 

Dei... forse questo Hanamichi è anche più pericoloso dell’altro!!

Mi ripeterò ma.... si possono fare infarti alla mia età?

 

Sì.

Decisamente sì.

Perchè quando il mio sguardo riprende la sua salita verso l’alto, seguendo il lento, languido, vagare delle sue mani dorate sulla sua stessa carne, vedo....

 

... il suo petto...

Il petto del do’aho e i suoi fianchi sono incatenati dentro...

Dentro....

 

.... una guepiere.

 

Kami quella è davvero... una guepiere.

Una guepiere di seta nera per la precisione, le asticelle rosso cupo che danno al corto bustino la giusta rigidezza, strette da una decina di laccetti di cuoio scuro, due dei quali si tendono, giù, oltre il bordo inferiore, guarnito di pelliccia rossa, ad agganciarsi alle giarrettiere scarlatte.

 

Kami... kami.... kami....

 

I’m too sexy for my love...”

 

La canzone prosegue con il suo ritmo cadenzato mentre Hanamichi danza di fronte a me, ondeggiando i fianchi, passando le grandi mani dorate sul tessuto rigido del corpetto.

Il mio sguardo scivola oltre il suo bordo superiore, anch’esso foderato da un morbido bordo di pelliccia rossa, accarezza le ampie spalle nude, il collo, sfiorato dalle ciocche scarlatte, evitando volutamente i suoi occhi, salendo ancora, notando l’ultimo tocco.

Tra i suoi capelli....

Tra i suoi capelli di fuoco spuntano...

 

Due piccole... appuntite... orecchie.

Neanche da dirlo... orecchie da volpe.

 

Kami!!!

 

Ho bisogno di bere!

Ho la gola arida!

Afferro lo champagne e ne bevo alcuni sorsi in fretta.

Le bollicine mi pizzicano il viso e il sapore del vino mi accarezza la gola senza liberarmi tuttavia dell’arsura.

In compenso noto che mi tremano leggermente le mani.

Meglio rimettere a posto il bicchiere...

 

Lui nota il mio gesto e ricomincia ad avanzare verso di me, con passo morbido, sensuale, facendo ondeggiare la coda come se fosse davvero un’appendice del suo corpo.

Arriva a pochi centimetri da me e comincia a danzare intorno alla poltrona del divano su cui sono seduto e a cui mi ancoro con tutte le mie forze.

Sembra uno squalo che nuota pigramente attorno alla sua vittima, quasi volesse sfinirla psicologicamente prima di addentare la sua carne.

 

Non che mi dispiacerebbe....

Controloooooo!

Kaede controllo!!!

 

Non posso sbatterlo sul tappeto.

Non posso sbatterlo sul tappeto.

Non posso....

 

Com’era quella caz**ata del training autogeno?

 

Devo trattenermi.

Insomma lui non è il MIO Hana...

Non posso.

Non devo.

E’ sbagliato... e.... E ADESSO CHE CAVOLO FA????

 

Sakuragi prende il mio bicchiere tra le mani e poi si siede sul tavolino, le gambe divaricate per stare più comodo, la coda che dondola pigramente oltre il piccolo bordo del mobile come se stesse scodinzolando piano.

Fissa il mio bicchiere in silenzio, per alcuni secondi, ruotandolo piano tra le dita abbronzate e poi se lo porta alle labbra.

Il suo sguardo scintilla oltre il bordo trasparente, catturando il mio, imponendomi di guardare con attenzione ciò che sta facendo.

Vuole che io capisca ciò che il suo gesto significa.

E solo quando ha tutta la mia attenzione, solo allora poggia la bocca, lì, dove pochi secondi prima, la mia aveva cercato refrigerio.

Il calice di cristallo s’inclina e lo champagne chiaro scivola sul vetro lievemente appannato dal suo respiro, sollevando mille bollicine che esplodono con piccoli ansiti soddisfatti nel toccare le sue labbra umide.

 

Kami... kami... kami...

 

Non posso sopportare anche questo è davvero troppo!!

La mia mano saetta in avanti afferrandogli il polso, il bicchiere oscilla pericolosamente e lo champagne trasborda scivolando lungo il suo mento, il collo, scendendo lungo lo sterno per poi precipitare tra i suoi pettorali e scomparire sotto la seta nera del bustino.

Ansimo, immobile, seguendo con sguardo folle quella piccola goccia alcolica sciogliersi sulla sua pelle.

Direi che sono gelato se non fosse che... sto andando a fuoco!!

Non ho nemmeno notato il rivolo trasparente di vino che ha bagnato le mie dita, scendendo sulla mia mano, giù per il braccio... almeno finchè lui non mi tira per il polso, costringendomi a mettermi in ginocchio, sul tappeto, tra le sue cosce, che divarica, per me, invitante, imprigionandomi tra esse mentre la sua lingua scivola fuori dalle labbra turgide.

Ad ogni mio, sempre più congestionato, respiro il suo sesso eretto sfiora il mio ventre mentre avverto il tocco umido e caldo della sua bocca contro la mia pelle bagnata. Con cura, una dopo l’altra egli accoglie le mie dita tra le labbra, succhiandole piano, baciandole con riverenza.

Avverto la morbida consistenza della sua lingua contro i polpastrelli sensibili e le mie ginocchia diventano gelatina piegandosi definitivamente in onore del loro nuovo padrone.

 

Per fortuna che sono già in ginocchio!!

 

Lui ansima sulla mia pelle scivolando con le labbra sul polso, mordendo la mia carne chiara, lambendola dolcemente mentre scivola piano giù dal tavolino, spingendo il suo sesso in un gesto MOLTO allusivo contro il mio.

La sua schiena s’inarca quando lui freme nel premere il suo membro nudo contro il tessuto leggero, e ormai irrimediabilmente teso e umido, del mio pigiama, e io non posso che alzare bandiera bianca lasciando che dalle mie labbra scappi un soffice, roco, gemito di piacere.

 

 

Pow Hanamichi

 

De...devo aver letto male.... non posso.. cioè io... io... non farei mai...

Prendo la video cassetta con mani tremanti e fisso di nuovo la copertina.

 

OH KAMI SAMA!!!

 

Quei due...   stanno... stanno.... sembrano proprio che stiano....

 

La porta della camera da letto si apre e io sussulto di scatto lasciando cadere di nuovo la casetta.

Rukawa... bhe un Rukawa più adulto... mi guarda sollevando un sopracciglio in silenzio.

“Che stai combinando?” chiede slacciandosi la cravatta blu scuro e gettandola sul letto con un gesto di liberazione.

 

Sono ancora troppo shokkato per rispondergli.

Sono un  porno divo... oddio....

Io???

Cioè io a fare.. fare... QUELLO con...

Già!! Con CHI poi!!!

Almeno fosse stato Rukawa!!

 

AAARGGHHH!!!
No, no, no!!!

Non l’ho pensato!

Non l’ho nemmeno immaginato!!

 

Io non fare MAI e poi MAI quelle cose TANTO MENO con Rukawa!!!

 

Così va meglio!!!

Kami ho il fiatone come se avessi giocato una partita intera.

E solo per aver pensato....

 

“Stai bene?” chiede lui facendo un passo verso di me, riscuotendomi dai miei pensieri.

Scatto indietro come una molla.

Giù le zampe tu!

Sia mai che questo crede di prendermi e sbattermi da qualche parte!!

Non sono mica l’Hanamichi di quelle videocassette io!!!!

 

Lui mi fissa sorpreso prima di gettare uno sguardo attorno, per la stanza, e notare la scatola.

Sorride lievemente, malizioso, come se d’un tratto gli fosse tutto chiaro.

 

“Mi avevi organizzato una sorpresa...” mormora piano “...mi spiace sono tornato prima del previsto...” dice avvicinandomisi passo dopo passo “... non mi hai sentito rientrare? Ho anche suonato il campanello...” dice continuando a muoversi verso di me.

 

Mi ritrovo contro la finestra a fissarlo con occhi enormi ancora incapace di parlare.

Devo spiegargli come stanno le cose!

Devo dirgli che io non sono quello che crede lui.

Devo spiegargli tutta la storia del medaglione e vedere di uscire da questo pasticcio.

 

Cavolo... sono un divo porno.... ancora non riesco a crederci!!!

E questo pensiero è ancora troppo forte.

Annulla tutti gli altri.

 

“E’ questo il tuo regalo per il mio compleanno...” sussurra lui, facendo scorrere lo sguardo dai miei piedi nudi, ai morbidi jeans attillati, per poi allungare una mano e sfiorare con dita leggere il cotone sottile della camicia senza maniche, bianca, che indosso.

 

Hey, ma che si è messo in testa????

 

“Hai un’aria molto innocente così...” sussurra facendomisi più vicino.

Troppo vicino!!

E poi... non crederà mica che sto recitando per fargli un regalo di compleanno vero?

Io SONO innocente e ho intenzione di restarlo!!!

 

“Mi piace questa tua aria da cucciolo spaventato...” soffia piano il volpino e prima che me ne renda conto la sua bocca chiude la mia, appena socchiusa dallo stupore.

Oh kami!!

Possibile che non me ne vada mai bene una????

 

 

Continua....

 

H: no aspetta... nell’altro capitolo rischiavamo entrambi di morire e in questo....

N: ^_^ in questo rischiate di ‘zompare’

R: *ç* toglimelo di dosso o non rispondo di me...

N: prego prego fai pure....

 


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