Ehilà! Da quanto tempo!
Sicuramente non avrete sentito la mia mancanza, visto che Digital Selphie
Chan è sempre al lavoro, anche ora che sono le dieci di sera e forse dovrei
andare a letto! Ma non ho sonno, quindi…nuova fanfiction in arrivo! E visto
che ultimamente mi sento molto presa da Angel Sanctuary, questa sarà una
storia dedicata all’amore tra Raphael e Michelino…quei due insieme sono
assolutamente irresistibili…smile!
Scusate, è che a certe ore della notte non sono molto savia…specie poi dopo
essermi tracannata mezza teiera di sakè (avete presente quelle piccole
teiere per il sakè che ti portano al ristorante cinese? Beh, me ne sono
scolata mezza…l’altra mezza l’ha bevuta mia mamma!!!)…WAAAH! Basta parlare a
sproposito!!! Via con la nuova fic e buona lettura!
Ah, dimenticavo di dedicarla a tutte le mie compagne di classe che mi
sopportano extra pazientemente e a tutti i miei amici, ma in particolare a
Bibi, Nicola, Jack e Jacopo (maledetto…hai osato fidanzarti prima di me!!!
Ma me la paghi! Ah ah ah!!!!!!)
NOTA1: Di Angel Sanctuary ho letto i numeri 1, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 11, 12, 21,
24, 25 e 26…se quindi trovate strane incongruenze non prendetevela…visto che
ho in programma di acquistare tutti i numeri, se mi accorgerò di aver
scritto qualche castronata correggerò la fic e poi la farò pubblicare di
nuovo…abbiate pietà di una povera otaku quindicenne semialcolizzata!
NOTA 2: Tutta la storia è scritta alternando il pov di Michael e quello di
Raphael, tranne la conclusione, che ho scritto in terza persona!
Crescere
di Selphie
POV: MICHAEL
Grrr! Ti odio, stupido deficiente di un Capo delle Virtù! Non avevi niente
di meglio da fare che salvare un’inutile donna come Barbiel…maledetto! Ti
fai mettere in cold sleep e poi hai anche il coraggio di mandarmi qui la
tua amichetta a dirmi di aspettarti? Ma dì, ti si sono fusi i neuroni,
razza di idiota? Per te io ho tempo di stare qui ad aspettare te, il bell’addormentato
nella bara di vetro? Come se non lo sapessi che la pazienza io non ho idea
di cosa sia! Ma bene, ma beeene! Almeno ti degnassi di svegliarti…tsk! Hai
detto che vuoi riprendere il nostro litigio, no? Beh, avrò un bel po’ di
motivi per poter litigare con te, sottospecie di pervertito di mezza età,
sempre ammesso che tu riesca a riemergere dal tuo stato comatoso!
Eppure, nonostante continui a ripetermi di andarmene, me ne sto qui, è da
un anno che ogni giorno vengo a trovarti, ma tu di aprire quei tuoi
dannatissimi occhioni a calamita proprio non vuoi saperne, eh?
Ma perché sono qua? Potrei tranquillamente essere da qualsiasi altra
parte…potrei essere a fare strage di demoni e invece…invece aspetto te, e
non me ne spiego la ragione. Non capisco il perché di questo mio
comportamento…ma dico, stiamo neanche scherzando? Io, Michael, Arcangelo
del Fuoco, me ne sto qui buono buono e zitto zitto come un agnellino!
Eh no! Cacchio, ormai a furia di starmene qui seduto su questo
dannatissimo pavimento ghiacciato ho il sedere quadrato…mapporca! Beh, sai
che ti dico? Fanculo a te e ai tuoi occhioni a calamita, adesso me ne vado
a fare un bel massacro giù al confine, mi sfogo un poco e poi vedrò di
passare di nuovo di qua a farti da guardiano dei sogni…come se fosse
divertente! Ma in fondo ci siamo promessi di restare sempre l’uno accanto
all’altro, no? Quindi mi sembra di dovertelo, visto e considerato che, tra
l’altro, mi hai anche salvato dall’autodistruzione! Aaaah…ma perché mi fai
sentire sempre così debole e confuso? Perché hai tutto questo potere su di
me, Raphy? E perché mi ostino a rimanermene qui a parlarti, anche se so
che non serve perché non mi puoi sentire? È così forte l’amicizia che ci
lega? E soprattutto, è solo amicizia?
Sono domande alle quali non so dare risposta, e che forse non ne avranno
mai una…c’è talmente tanta confusione in questa mia testa, è c’è anche un
grande vuoto nel mio cuore. Già, anche se sembra scemo, mi mancano le tue
prese in giro, mi manca la tua voce che mi canzonava in continuazione con
quello stupido nomignolo…Michelino…ecco, pagherei oro pur di poter di
nuovo sentire quell’odioso soprannome, e tutti i tuoi sfottò riguardo alla
mia altezza, a tuo giudizio un tantino misera…ah, che rabbia! Non riuscirò
mai a districarmi da questo groviglio mentale, meglio andare a uccidere
quegli scemi dei demoni!
Detto fatto, mi alzo ed esco da questa stanza, non senza averti prima
rivolto un saluto. E adesso mi ritrovo a vagare per questi corridoi tutti
uguali. Tanto non c’è il rischio che mi perda: sono venuto da te talmente
tante volte che ormai potrei trovare la tua stanza anche ad occhi chiusi,
anche perché in mio soccorso arriverebbe il mio infallibile sesto senso,
indispensabile quando combatto.
Sto smaniando, devo muovermi ad arrivare al confine, sperando naturalmente
che quegli inetti dei servitori di mio fratello Lucifero siano in zona,
altrimenti non so su chi sfogherò questo mio improvviso raptus omicida.
Così comincio a correre in direzione dell’uscita del tuo palazzo, e sono
talmente impaziente di andarmene fuori, all’aperto, che non mi accorgo che
qualcuno ha incrociato la mia traiettoria e mi sta venendo addosso.
Mancava solo questo! Se mi capita tra le mani ‘sto gran cazzone che non
guarda dove mette i piedi…’azz! È quella simpaticona della tua assistente,
quella Bor…Bar…ah, come diamine si chiama? Ah, giusto: Barbiel (eh eh, per
i nomi non ho molta memoria!!!)!
-Ehi, tu! Almeno guarda dove metti i piedi!- le urlo in faccia, alquanto
irritato.
-Ah, signor Michael! È lei! Mi scusi, non l’avevo vista!- si scusa lei.
Mi piacerebbe tanto prenderla a cazzotti, odio chi mi fa perdere tempo, ma
non so come riesco a trattenermi dal farlo.
-Si è fatto male?- mi chiede la donna, preoccupata.
-No, no! E ora scusami ma ho da fare!- la liquido, alzandomi da terra e
spazzolandomi i vestiti con le mani.
Quindi mi metto di nuovo in marcia…non vedo l’ora di arrivare a
destinazione. Chissà, magari riuscirò ad accantonare momentaneamente tutto
il gran casino che mi ronza nel cervello…cammino, cammino, cammino e
finalmente comincio a percepire delle aure maligne. Una decina di demoni
sbucano fuori dal loro nascondiglio tra le fronde degli alberi. Non
sembrano affatto forti, l’unico che vale qualcosa sembra essere il loro
capo, che sta alla testa del drappello e incita i suoi compari ad
attaccare.
-Ah ah ah, preparati a morire stupido angelo!- ghigna il fetentone.
Ma con chi crede di avere a che fare? Probabilmente ignora di trovarsi al
cospetto del grande Michael del Fuoco, altrimenti perderebbe una buona
metà di tutta la sua baldanza. E poi le probabilità di sconfiggermi sono
pari a quelle che mio fratello torni a schierarsi dalla nostra parte. Devo
ammetterlo: queste creature sono proprio pietose! Non meritano di rimanere
un secondo di più sulla faccia della Terra.
-Sei così sicuro di potermi battere, razza di scemo? Fatti avanti,
allora!- lo provoco.
-Chiudi il becco!- strepita quello, correndomi incontro armato di bastone,
mentre io richiamo la mia spada.
Lo scontro comincia: appena quel cretino di un demone col cervello di
un’oca è abbastanza vicino, gli mozzo la testa con un colpo secco. Ma mi
sbaglio di grosso se mi aspetto una reazione intelligente da parte dei
suoi compari. Invece di scappare, quel manipolo di mezze cartucce mi si
avventa contro, nel tentativo pietoso di vendicare l’amico. Uno dopo
l’altro questo stupidi diavoli assaggiano la lama infuocata della mia
arma, il loro sangue mi imbratta i vestiti, le loro urla strazianti non
fanno altro che farmi eccitare ancora di più. Quando finalmente li ho
uccisi tutti mi siedo su un piccolo masso, aspettando che arrivino gli
altri demoni…avverto molto chiaramente la loro presenza, e questa volta
sembrano essere più numerosi e più forti. Meglio! La cosa si fa
interessante. E come avevo previsto, ecco un altro gruppo di esaltati che
mi si parano davanti.
-Uff, che noia! I vostri compari erano veramente scarsi, quindi datevi da
fare, non ho tempo da perdere con delle mezze seghe come voi!- sibilo.
-Come ti permetti, moccioso impertinente! Evidentemente non hai mai
sentito nominare me, il grande Seth!- abbaia il più grosso di loro, mentre
gli altri, dietro di lui, sghignazzano.
-Il grande Seth? Ma non farmi ridere! Sei un povero stolto se credi di
spaventarmi! Sicuramente il dio egizio della guerra Seth non era una
nullità come te…mi chiedo con che coraggio ti fregi del suo nome!- dico io
sorridendo.
-Nullità a me? Questo è troppo, sottospecie di angelo da strapazzo!- grida
furioso.
Ma, come si suol dire, can che abbaia non morde, e questo detto si
dimostra veritiero: anche questi idioti non sono questo gran che, anche se
uno riesce a graffiarmi la guancia sinistra, e un altro mi assesta un bel
pugno, facendomi sanguinare il labbro inferiore. Nonostante questo, mi
riprendo e comincio a mozzare teste, neanche fossi un contadino che falcia
il grano! Beh, ve lo avevo detto che con il sottoscritto non si scherza.
Quando ho finito di sistemare questo gruppo di creature infernali, lancio
uno sguardo al campo di battaglia: il terreno è coperto di corpi
orrendamente mutilati e il terreno è imbevuto di sangue. Comunque sia
questo macabro spettacolo non mi tocca minimamente: sono venuti a cercar
rogne e hanno piantato grane col tipo sbagliato. Posso dire di essermi
sfogato, e non mi rimane altro da fare se non tornare verso il palazzo.
Prima però mi succhio il labbro ferito, e sento in bocca il sapore del
sangue, dolce e amaro allo stesso tempo…il sangue…mi ha sempre attirato,
ha un buon sapore…mentre mi incammino mi passo distrattamente il dorso
della mano sul graffio alla guancia…l’emorragia pare essersi arrestata.
Meglio così, non ho tempo per farmi medicare. Raphy, sto venendo da te…
POV: RAPHAEL
Mi sento strano…mi sono svegliato in questa bara di vetro…ma perché? Ah,
già…mi sono fatto mettere in cold sleep dopo aver salvato Barbiel! Non
sento dolore, le mie ferite sono guarite. Da quanto tempo sono chiuso qui?
Potrebbero essere giorni, come anni…ho completamente perso la cognizione
del tempo. Cazzo, qua dentro fa un freddo micidiale! E soprattutto non si
riesce quasi a muoversi. Per fortuna che non soffro di claustrofobia!
Giro la testa di lato, e attraverso i vetri scorgo la stanza…Cristo, è
completamente vuota! E adesso come diamine faccio a uscire di qui? Lascio
scorrere il mio sguardo sulle pareti di questa specie di bara, e alla fine
trovo quello che cercavo: vicino alla mia mano destra c’è un pulsante,
quello che serve per aprire questo cofano dall’interno. Certo che è
proprio stretto qui! Devo dimenarmi un bel po’ prima di riuscire a premere
l’interruttore, ma i miei sforzi vengono ricompensati, e con un rumore
simile ad uno sbuffo, il coperchio comincia a sollevarsi…peccato che sia
costretto ad aspettare che si alzi del tutto prima di potermi mettere a
sedere…rischio una bella botta in testa, e per quanto mi risulta i
bernoccoli non hanno certo il potere di attirare le donne, no?
Mi alzo in piedi e mi stiracchio un po’. La stanza è più calda
dell’interno della bara, ma io ho comunque freddo. Devo trovare qualcosa
da mettermi addosso, e possibilmente che tenga un po’ più caldo di questa
camicia di seta. Non so perché, ma il mio sguardo si posa sul pavimento:
lì, abbandonato a se stesso, appallottolato senza pietà, giace un
maglioncino nero…sono matematicamente sicuro che non sia mio, io indosso
prevalentemente camicie, e comunque il nero non mi entusiasma più di
tanto. Impietosito dallo stato di quel povero indumento, lo raccolgo e lo
esamino: di Barbiel sicuramente non è, dubito che indossi capi
d’abbigliamento del genere…e allora?
Osservando meglio la maglia, noto che è decorata con alcune fibbie di
metallo e catene, e a questo punto non ho dubbi sull’identità del
proprietario: Michelino! Se la deve essere dimenticata qui, quello
sciocco! Beh…per il momento la prendo in prestito io, almeno finchè non la
smetterò di tremare per il freddo, anche se so per certo che mi starà
piccola data la scarsa altezza del mio amico.
E invece mi sbagliavo! Il maglioncino mi sta a pennello…ah, dovevo
immaginarmelo: Michael va matto per i maglioni oversize! E tra l’altro
questo pullover tiene proprio caldo…ma forse solo per il fatto che è di
Michelino mi scalda ancora di più. Adesso che ci penso…dov’è finito quel
microbo nevrotico e casinista? Devo ammettere che mi dispiace un casino
che lui non sia qui adesso, anche se la maglia che indosso è la prova che
è venuto a trovarmi…’azzo quanto mi manca! Per tutto il tempo che sono
stato nella bara è stato come se avessi dormito, e ho sognato lui, sempre
e solo lui. Ammetto che, ora che mi ci soffermo, la cosa è strana forte:
vabbè sognarlo, ma se mi sono quasi ammazzato per salvare Barbiel…perché
non ho sognato lei??? E perché mai non sento il desiderio di cercarla, e
nemmeno mi manca? Oddio, cosa mi succede? Ah…tutta colpa della bara di
vetro! Sarà per colpa di quell’arnese infernale che mi sento mezzo
rimbecillito…sì, sì, deve essere senz’altro così!
Ma dai! Chi tento di prendere in giro? Sono penoso: sto tentando di
auto-convincermi che amo Barbiel, quando invece non è vero! Non posso dire
che lei sia una delle tante con cui passo abitualmente il tempo…con le mie
pazienti tento soltanto di annegare nel piacere per dimenticare la noia di
questo posto, dove le giornate scorrono tutte uguali…invece mi sono illuso
di amarla soltanto perché la sento molto vicina, ma in realtà l’affetto
che ci lega è di tipo fraterno…nulla a che vedere con l’amore, il vero
amore…comunque sono contento di averla salvata, e se tornassi indietro lo
farei un’altra volta…però sento qualcosa di fastidioso aggrovigliarmi lo
stomaco…è una sensazione di fastidio e di mancanza…mi manca qualcosa, già!
Ma cosa?
Tutto questo mio pensare viene però interrotto dal rumore di una porta che
si apre…sta entrando qualcuno, e quel qualcuno è Barbiel. Quando si
accorge di me, per poco non stramazza al suolo per la sorpresa, ma in
compenso la sua pelle acquista un colorito tendente al cadaverico. Mi
fissa, shockata, gli occhi fuori dalle orbite e un’espressione incredula
sul volto.
-Ciao!- la saluto, visto che non mi viene in mente niente di più
intelligente da dirle.
-Raphael! Vedo che ti sei svegliato.- osserva lei, ancora mezza inebetita
per la sorpresa.
-Così pare! Quanto tempo è passato da quando sono stato ibernato là
dentro?- chiedo additando la bara di vetro.
-Beh…più o meno un anno…- risponde.
Un anno??? Volete dirmi che io ho dormito per un anno intero senza
svegliarmi? Certo che devo aver dato fondo a tutta la mia energia, per
metterci così tanto a recuperarla! E chissà se Michelino mi ha davvero
aspettato per tutto questo tempo! Hn…conoscendolo penso proprio di no!
Beh, d’altronde non potevo certo aspettarmi di trovarlo qui, al mio
risveglio! Lui è pur sempre l’Arcangelo del Fuoco, chissà quante cose ha
da fare…mica ha tempo anche per un povero idiota ridotto in uno stato di
incoscienza che non si sa nemmeno se si risveglierà! Non oso pensare da
quanto tempo sia qui il maglione che indosso…minimo tre mesi, considerando
che Michelino ha perennemente la testa tra le nuvole e quindi non avrà
nemmeno badato al fatto di aver dimenticato qui un suo indumento.
Ehi, ma sbaglio o me la sto prendendo un pelo troppo per la sua assenza?
Mi da veramente così tanto fastidio il fatto che lui non fosse qui quando
ho aperto gli occhi? No, no, l’ho detto e lo ripeto…stare per così tanto
tempo in quella specie di scatola per sardine mi ha fatto diventare scemo!
E finchè io continuo a lambiccarmi il cervello con quesiti senza risposta,
Barbiel mi si avvicina.
-Volevo ringraziarti ancora per avermi salvata, Raphael…però…però lo so
che non sono io quella che ami!-
-Cosa stai dicendo? Se pensi che io sia ancora innamorato di Sara…-
-No, no…semplicemente tu non mi ami, siamo soltanto buoni amici, è questo
che ti ha spinto ha rischiare tutto per me, non l’amore…tu ami qualcun
altro, e sarebbe il caso che te ne rendessi conto!!! Ti basti pensare che
è una persona che ti è molto vicina!- mi dice sorridendo, e non sembra né
delusa ne amareggiata, anzi ha un’espressione veramente felice.
-Scusa, puoi spiegarti meglio?- non posso trattenermi dal domandarle: di
chi diavolo dovrei essere innamorato???
Lei, evidentemente, non è in vena di spiegazioni per mia sfortuna. Si
limita a sorridermi, ancora una volta, e a uscire poi dalla stanza,
lasciandomi qui in preda ad una confusione mentale tale da farmi venire
mal di testa!
POV: MICHAEL
Eccomi, sono arrivato davanti all’ingresso del tuo palazzo, Raphael. E
ora, come al solito, percorrerò quella moltitudine di corridoi che mi
separano dalla tua stanza, poi entrerò e mi siederò vicino a te sul
pavimento, a ghiacciarmi il fondoschiena per l’ennesima volta. E tutto per
un maniaco sessuale incallito, che ragiona con gli ormoni invece che col
cervello…ma sarei bugiardo se dicessi che lo faccio solo per te. Lo faccio
anche per me, perché la tua stanza è l’unico posto dove mi senta veramente
a casa, perché stare in tua compagnia, anche se non puoi sentirmi e
vedermi, mi fa sentire meno solo che stare in mezzo a una folla. Sembra
stupido, lo so…come può sembrare stupido che io passi le mie giornate ad
aspettare anche un minimo segno che mi faccia capire che ti
risveglierai…mi illudo, ma so che se tu non dovessi mai più aprire gli
occhi probabilmente impazzirei, proprio come quando Lucifero mi ha tradito
anzi, forse la mia reazione sarebbe peggiore, perché ho riposto in te
tutta la mia fiducia e mi hai promesso che mi resterai sempre accanto.
Ma forse…forse adesso non sarà più come prima: in fondo tu hai la tua
adorata Barbiel, dovrai anche occuparti di lei e non avremo più tutto il
tempo per stare insieme di cui potevamo disporre prima, non potrò più
capitare da te ad orari impossibili la notte…ah, quante complicazioni!!!
Preferirei affrontare duecento guerre come quella combattuta al fianco del
Salvatore, piuttosto che auto-analizzarmi psicologicamente come sto
facendo adesso! È da quando ti sei fatto “ibernare” che sto convivendo con
il mal di testa! Tutta colpa tua! Merda! Odio questa mia maledetta
debolezza! Odio tutti quei “forse” che riempiono la mia testa…voglio solo
arrivare da te.
Mi addentro nell’edificio. Regna un silenzio irreale, e l’aria è pregna di
un buon odore di medicinali…lo so che qualcuno potrebbe linciarmi per
questo, ma a me l’odore delle medicine non dispiace! È tutta una questione
di abitudine: le prime volte che venivo qui questo aroma mi dava parecchio
fastidio, non lo sopportavo proprio, ma a furia di venirti a trovare il
mio naso ci si è abituato, e adesso mi piace, anche! E mentre penso
attraverso i corridoi, bianchi e deserti. Strano che nemmeno la tua
amichetta Barbiel sia in zona! Quando vengo me la trovo sempre tra i
piedi, dannata donna! Per fortuna adesso non c’è, mi risparmierò tutti i
suoi “Signor Michael di qua…signor Michael di là…” che mi indispongono
notevolmente…beh, io sono uno dall’arrabbiatura facile! Riesco a calmarmi
solo dopo una bella carneficina, oppure dopo aver parlato con te!
ALT! Un campanellino mi suona nella testa! Il mio sesto senso è
all’opera…che sia successo qualcosa? Non so, ma è come se una forza
misteriosa mi spingesse a correre nella tua stanza, tanto che continuo a
ripetermi come un mantra “Devo sbrigarmi…devo sbrigarmi…devo sbrigarmi…”.
Sento l’ansia e l’agitazione crescere dentro di me, fino a farmi star
male…ho il cuore che mi batte a duemila, e il peggio è che ignoro il
motivo di tutto questo mio stato di angoscia…so soltanto che ho paura,
tanta paura che ti sia accaduto qualcosa. E così corro, e corro, e corro
finchè non intravedo, in fondo a una corsia, la porta della tua camera.
POV: RAPHAEL
Da mezz’ora ormai Barbiel se n’è andata…e io mi sto dando così da fare per
capire cosa intendesse con quella sua frase misteriosa che mi par perfino
di sentire un rumore di ingranaggi in movimento provenire dal mio
cervello. Qualcuno che mi sta molto vicino…chi? Lei no, escludiamola
subito…Sara? Naaaaah, era solo un’infatuazione passeggera…ma allora chi???
Non mi viene proprio in mente nulla…vuoto totale, blackout, buco nero! Ma
caspio, Raphael! Pensa, scervellati, spremiti le meningine sante!
Non mi viene in mente nessuna ragazza dalla quale possa sentirmi
particolarmente attratto…si vede che Barbiel aveva semplicemente voglia di
prendermi per i fondelli! E io non ho tempo da perdere con queste
sciocchezze, così mi siedo alla mia scrivania e mi metto a frugare un po’
ovunque, leggendo dossier e cartelle cliniche per aggiornarmi riguardo
agli ultimi avvenimenti…
Ma proprio mentre sto per aprire la decima cartella clinica comincio a
sentire un rumore di passi proveniente dal corridoio…qualcuno sta venendo
qui, e sembra che abbia anche molta fretta, perché dal casino che fa si
direbbe che stia correndo…e prima ancora che io possa rendermene conto la
porta si spalanca di botto, e quello che vedo mi lascia senza parole.
POV: MICHAEL
Dannazione, Raphael…se ti fosse accaduto qualcosa mentre ero via non me lo
potrei mai perdonare! Sono stato scemo a lasciarti lì da solo per andare
ad ammazzare quattro deficienti di demoni che stamattina si sono svegliati
con le scatole girate. Quindi, senza ulteriori indugi apro la porta di
scatto, o per meglio dire la scardino quasi, e faccio per entrare
ma…oddio! Mi sento male! Aiuto, chiamate l’ambulanza, i carabinieri, i
vigili del fuoco, la marina, il soccorso alpino, perché credo che se muovo
solo un altro passo crepo d’infarto sul colpo!
Non posso credere ai miei occhi, non può essere vero quello che vedo! Ti
sei svegliato! Sei lì, seduto a sfogliare scartoffie, come se niente
fosse, come se l’ultimo anno fosse stato cancellato, come se non fosse mai
successo nulla, come se tu non ti fossi mai fatto mettere in cold sleep…ecco
cosa voleva dirmi il mio sesto senso: Raphy si è ripreso! E io sono
talmente felice che vorrei urlare, e il cuore mi batte così forte che ho
paura che scoppi.
Tu sei lì, vivo, mi fissi con i tuoi occhi blu come il mare e mi sorridi,
prima di dirmi…
-Ciao Michelino!-
-COME MI HAI CHIAMATO???- sbraito, anche se dentro di me sono veramente
felice di avertelo sentito dire.
-E dai, Micha-chan…non fare tante storie! Piuttosto, vieni dentro o hai
intenzione di rimanere lì sulla porta come un povero ebete?-
Con cautela muovo qualche passa in avanti, abbandonando lo stipite che
fungeva da appiglio per evitare di cadere e schiantarmi al suolo per
l’emozione. Adesso che ti guardo meglio…hai il mio maglione addosso!
Allora prima di andare al confine lo avevo lasciato qui…ecco perché non lo
trovavo! Cacchio, ti sta veramente bene! E devo dire che in fondo non mi
dispiace poi così tanto che tu te lo sia messo. Però non posso far finta
di niente, o che ne sarebbe del mio orgoglio? Così…
-Ehi, Raphy…perché stai indossando la mia maglia???- chiedo a voce
piuttosto alta.
-Calma, calma…avevo freddo, e questo bel pullover era piantato lì sul
pavimento, dimenticato da tutti…così ho deciso di prenderlo in prestito,
Michelino!-
-Beh, visto che il proprietario, cioè il sottoscritto, è venuto a
reclamarlo, poche teghe e restituisci il maltolto!-
Tu mi guardi, con un’espressione veramente divertita sul volto, e poi
scoppi a ridere di gusto. E a me monta dentro una rabbia, ma una
rabbia…’azzo Raphy, lo sai che non sopporto la gente che ride di me, no?
-Smettila subito, stupido!- mi incavolo io.
-Scemo sarai tu!-
-Posso almeno sapere perché cavolo stai ridendo?-
-Niente, niente…- mi dici tu, mentre ti tieni la pancia e tenti di
soffocare un altro attacco di ridarella.
-Guarda che se non me lo dici, altro che cold sleep! Avrai bisogno di una
bella fossa al cimitero!-
-Mi è venuto da ridere quando mi hai detto “restituisci il maltolto”…non è
da te usare certi termini, e ho provato a immaginarti vestito da
signorotto e tutto intento a ripetere quella frase…ih ih ih!- mi spieghi,
e intanto ti sganasci dalle risate, contagiando anche me, ed è
tremendamente bello stare qui a ridere senza motivo, assieme a te. Mi fa
dimenticare tutta la tristezza di questo ultimo anno.
All’improvviso però tu ti alzi dalla sedia, e cominci ad avanzare verso di
me. Poi mi abbracci così forte che quasi mi togli il respiro. Ma sei
impazzito? Io detesto le smancerie, così comincio a divincolarmi,
scalciando e tentando in tutte le maniere di allontanarti, ma tu mi
stringi a te con maggior vigore, e allora mi lascio andare. Mi sistemo
meglio contro il tuo petto, mentre tu, con una mano, mi scompigli i
capelli sussurrandomi all’orecchio:
-Michelino…mi sei mancato tanto!-
-Anche tu!- mormoro piano.
E poi non so cosa mi prende, forse è la situazione, forse è la gioia,
forse è che mi sono reso conto solo ora di quanto ti amo, fatto sta che ti
butto le braccia al collo e, alzandomi in punta di piedi, poso le mie
labbra sulle tue. Dapprima è solo una carezza, ma via via che trascorre il
tempo il nostro bacio si fa sempre più appassionato. E quello che è
incredibile è che tu non mi respingi, anzi! Ti stai dando parecchio da
fare! In fondo sei sempre il solito!
POV: RAPHAEL
Michelino! Sei tu! Te ne stai lì, sulla porta, tutto sudato per la corsa
che hai fatto, e mi guardi con gli occhi che scintillano di felicità…mi
viene da sorridere a vederti, tutto scarmigliato, con quella zazzera rossa
che di stare in ordine proprio non ne vuol sapere, e il
fiatone…improvvisamente quel senso di fastidio e vuoto che provavo poco fa
sparisce, sostituito da una piacevolissima sensazione di calore che mi
pervade il corpo…mi è bastato vederti per far sparire il mio malumore…ma
cosa ci fai ancora lì sulla porta? Ti pare di aver bisogno del mio
permesso per entrare, stupido? Così prendo l’iniziativa e ti saluto.
-Ciao Michelino!-
-COME MI HAI CHIAMATO???- ti metti a urlare.
Avrei dovuto immaginarmelo, detesti questo soprannome…ma possibile che in
un anno tu non sia maturato nemmeno un pochino? Sei veramente
incorreggibile!!!
-E dai, Micha-chan…non fare tante storie! Piuttosto, vieni dentro o hai
intenzione di rimanere lì sulla porta come un povero ebete?- ti chiedo.
Tu allora ti stacchi dallo stipite della porta e muovi qualche passo,
barcollando come se le gambe minacciassero di non reggerti più e di
lasciarti cadere da un momento all’altro. E mentre ti avvicini un pensiero
stupido mi attraversa la mente: sei davvero un bel ragazzo! Ommioddio!
OMMIODDIO! Cosa mi sta succedendo? Io sono Raphael il dongiovanni, zio
banana! Come possono certe riflessioni deficienti passarmi anche solo per
l’anticamera del cervello? Ma tu non mi dai il tempo di pensare oltre
perché, con un tono di voce decisamente alto, mi urli…
-Ehi, Raphy…perché stai indossando la mia maglia???-
-Calma, calma…avevo freddo, e questo bel pullover era piantato lì sul
pavimento, dimenticato da tutti…così ho deciso di prenderlo in prestito,
Michelino!- ti rispondo, senza scompormi più di tanto!
Certo che a volte sei davvero assurdo! È da un anno che non ci vediamo e
tu pensi a quella dannata maglia…ma lo sai che sei proprio scemo?
-Beh, visto che il proprietario, cioè il sottoscritto, è venuto a
reclamarlo, poche teghe e restituisci il maltolto!- mi ordini
perentoriamente.
Restituisci il maltolto…RESTITUISCI IL MALTOLTO??? Mi viene da ridere, non
è da te usare certe espressioni così raffinate, e per di più mi è venuto
spontaneo immaginarti vestito da perfetto lord inglese, con tanto di
papillon, mentre mi dici “Restituisci il maltolto!”…mamma che
ridere…scoppio, non ce la faccio più, fra tre secondi cado dalla sedia!
-Smettila subito, stupido!- mi abbai contro: evidentemente non hai
apprezzato il mio scoppio di risa.
-Scemo sarai tu!- ti rimbecco.
-Posso almeno sapere perché cavolo stai ridendo?- mi chiedi con un faccino
imbronciato che farebbe capitolare chiunque.
-Niente, niente…- affermo, e nel frattempo continuo a tenermi la pancia,
che mi duole per il troppo ridere, anche si mi sono calmato un po’.
-Guarda che se non me lo dici, altro che cold sleep! Avrai bisogno di una
bella fossa al cimitero!- mi minacci, sempre più imbronciato.
Ok, ok…ci rinuncio! Con le zucche dure come te non c’è niente da fare!
Rassegnato, ti spiego il motivo di tutto questo mio ridere, e nel
frattempo riprendo a sganasciarmi, contagiando anche te…ah, quanto tempo
era che non ci facevamo più una sana risata insieme? Ti rendi conto di
quanto mi sei mancato? Hn, stupido come sei, non lo capiresti nemmeno se
lo scrivessi sul muro a caratteri cubitali, perciò mi alzo in piedi e mi
avvicino a te, in silenzio, e poi ti abbraccio, ti stringo forte a me,
devi capire che non ti lascerò mai più solo, devi capire che non ho fatto
altro che sognarti…ma tu non ci stai, scalci, urli, tenti di mordere, mi
spingi lontano da te…però dovresti saperlo che non mi do per vinto tanto
facilmente, e alla fine ti arrendi, ricambi il mio abbraccio, mentre io ti
scompiglio i capelli, questi tuoi meravigliosi capelli rossi che paiono
seta, e ti mormoro all’orecchio…
-Michelino…mi sei mancato tanto!-
-Anche tu!- è solo un sussurro, ma le mie orecchie lo percepiscono
chiaramente…ti sono mancato: non posso crederci, è troppo bello per essere
vero!
E ora che succede? Ti alzi sulle punte dei piedi, mi circondi il collo con
le braccia e mi baci…ehi, ma che fai! Dovrei fermarti, ma la mia forza di
volontà si è volatilizzata al solo contatto delle tue labbra con le mie.
Perché? Perché mi sento così bene? Cos’è questo senso di completezza? Ah,
al diavolo tutto! È un momento troppo bello per guastarlo con le parole,
anche perché la mia bocca è un tantino impegnata…certo che ci sai proprio
fare, Michelino!
POV: MICHAEL
Merda! Sono costretto a staccarmi da te, anche se non voglio…tutta colpa
dell’ossigeno! Ti guardo: hai le guance lievemente arrossate, e i capelli,
quei meravigliosi fili d’oro in cui si impigliano i raggi del sole, sono
un po’ scompigliati. Mi sento veramente scemo a pensarlo, ma sei proprio
bello così, con addosso la mia maglia, e quei pantaloni aderenti che ti
fasciano le gambe…sei talmente bello che mi fai impazzire!
-Michael…perché?- mi domandi un po’ spaesato.
-Perché io…io...ti amo, Raphael! Ti amo da sempre, ma l’ho capito soltanto
ora. Credevo che la mia fosse solo amicizia…ora, come vedi, non è più
tale.-
Te ne stai in silenzio, mi guardi negli occhi, sei confuso…visto che non
vuoi deciderti a spiccicare nemmeno mezza parola, lo faccio io.
-Sai, non mi importa se non puoi ricambiare i miei sentimenti…in fondo tu
ami Barbiel, non è così? Altrimenti perché ti saresti prodigato tanto per
salvarla? Beh…in questo caso non posso fare altro che accettarlo…però mi
devi promettere che saremo sempre amici! E adesso restituiscimi il
maglioncino!- esclamo.
Non sono convinto nemmeno io di quello che ti ho detto…se tu amassi
veramente quella stupida donna non penso proprio che lo accetterei,
anzi…mi farebbe arrabbiare da matti. Ma non posso pretendere il tuo amore,
in fondo a te i ragazzi non sono mai interessati…
-Come mai questa maglia era qui?- chiedi, riscuotendoti da quello stato di
confusione in cui eri caduto.
-L’ho dimenticata qui prima, quando sono andato a caccia di demoni! Avevo
proprio bisogno di sgranchirmi un po’ le gambe, dopo un anno passato qui,
seduto sul pavimento ad aspettare che ti riprendessi!-
-Allora mi hai aspettato per davvero?-
Questa domanda mi fa veramente incavolare come una iena! Cosa avrei dovuto
fare? fregarmene di te, del mio migliore amico, della persona che amo? E
soprattutto, secondo te sarei così idiota da non mantenere quella promessa
che ci siamo fatti tanto tempo fa? Guarda che quando vuoi mi fai proprio
arrabbiare! E vorrei picchiarti, prenderti a cazzotti ma non ci
riesco…quella tua espressione incredula mi fa desistere da qualsiasi
proposito omicida.
-Non ricordi la promessa? E io sono un tipo che le promesse le mantiene,
razza di stupido!-
-Michelino…-
Mi guardi con un’espressione talmente dolce che vorrei saltarti addosso e
riempirti di baci…ma tu non me lo permetteresti…
-Ti amo Michelino!-
Eh? Oddio, sento le voci! Non puoi avermi detto una cosa del genere, non a
me! Dai, non è proprio possibile!
-Non sparare cazzate, Raphy! Tu ami Barbiel!-
-No, io amo te! Finché ero in cold sleep non ho fatto che sognarti, e
quando mi sono svegliato il fatto che tu non fossi accanto a me mi ha
fatto star così male…l’ho capito quando mi hai baciato…ho capito che ti
amo con tutto me stesso, Michael!-
Non ti credo, non voglio crederti…se ti stessi prendendo gioco dei miei
sentimenti non lo sopporterei! Ma ti avventi con tale foga sulla mia bocca
che tutti i dubbi che mi attanagliavano spariscono. Amore…questo bacio mi
trasmette più amore di quanto ne abbia mai ricevuto in tutta la mia
vita…così mi abbandono alle tue cure.
POV: RAPHAEL
Cavolo! Siamo costretti a separarci…beh, del resto eravamo tutti e due in
carenza di ossigeno! Sono tutto scarmigliato, e per di più sono arrossito
come una ragazzina! Ma soprattutto sono talmente confuso che perfino un
quadro di Picasso è meno incasinato della mia mente! Mi viene quindi
naturale porgerti una domanda, la più stupida che possa esistere.
-Michael…perché?-
-Perché io…io...ti amo, Raphael! Ti amo da sempre, ma l’ho capito soltanto
ora. Credevo che la mia fosse solo amicizia…ora, come vedi, non è più
tale.- mi spieghi, e so quanto ti costa questa confessione.
Ma nonostante tutto la mia mente è ancora un groviglio di pensieri
contorti, e l’unica cosa che mi riesce di fare è guardarti negli occhi,
come se vi potessi scorgere le risposte a tutte le mie domande. Me ne sto
in silenzio, un silenzio veramente pesante, tanto che dopo un po’ sei tu a
spezzarlo…
-Sai, non mi importa se non puoi ricambiare i miei sentimenti…in fondo tu
ami Barbiel, non è così? Altrimenti perché ti saresti prodigato tanto per
salvarla? Beh…in questo caso non posso fare altro che accettarlo…però mi
devi promettere che saremo sempre amici! E adesso restituiscimi il
maglioncino!- mi dici.
-Come mai questa maglia era qui?- chiedo…lo so che questa domanda non
centra nulla con il resto della conversazione, ma è da quando l’ho trovata
che voglio chiederti perché se ne stava abbandonata a se stessa per terra.
-L’ho dimenticata qui prima, quando sono andato a caccia di demoni! Avevo
proprio bisogno di sgranchirmi un po’ le gambe, dopo un anno passato qui,
seduto sul pavimento ad aspettare che ti riprendessi!-
Che cosa? No…mi hai aspettato! È incredibile…sei riuscito ad aspettarmi!
Per un anno intero hai vegliato su di me! Non posso crederci, devo
sentirtelo ripetere, che non mi hai abbandonato!
-Allora mi hai aspettato per davvero?-
-Non ricordi la promessa? E io sono un tipo che le promesse le mantiene,
razza di stupido!- ti scaldi, sei veramente arrabbiato, e del resto ti
capisco…non è bello che qualcuno a cui tieni dubiti di te! Ma non devi
preccuparti, ho piena fiducia in te, so che non mi mentiresti, ero solo
incredulo…conoscendoti mi sarei aspettato che dopo due giorni te ne fossi
andato a caccia al confine! Il mio cuore scoppia di gioia, e intanto mi
urla di dirti che ti amo…e io so che lo devo fare, perché è vero…ti amo,
ed è solo merito tuo se me ne sono accorto! Mi hai aperto gli occhi! Così
faccio per parlare…
-Michelino…- ti chiamo, e ti guardo dolcemente, incantandoti.
-Ti amo Michelino!- ti dico, e aspetto la tua reazione.
Mi guardi, subito abbozzi un sorriso, ma poi ti rabbui e mi aggredisci.
-Non sparare cazzate, Raphy! Tu ami Barbiel!-
-No, io amo te! Finché ero in cold sleep non ho fatto che sognarti, e
quando mi sono svegliato il fatto che tu non fossi accanto a me mi ha
fatto star così male…l’ho capito quando mi hai baciato…ho capito che ti
amo con tutto me stesso, Michael!-
Brutto idiota dalla zucca dura! Ficcatelo in quella dannatissima testa
rossa che ti amo, che per me sei la persona più importante! Ti vedo che
non mi credi…lo so, è difficile, ma adesso ci penso io.
Mi approprio con veemenza delle tue labbra e ti bacio, cercando di
trasmetterti tutto l’amore che provo per te…e allora capisci e ti sento
rilassarti contro di me…è una sensazione meravigliosa!
Passò il tempo e l’ossigeno cominciò di nuovo a scarseggiare. Allora
Raphael, anche se a fatica, si staccò da Michael e lo fissò negli occhi
per un lungo istante, poi avvicinò la bocca al suo orecchio e mormorò:
-Adesso non ti libererai facilmente del sottoscritto!-
-E chi ha intenzione di farlo?- sussurrò di rimando Michael, sorridendo.
-Bravo Michelino! Vedo che hai capito!-
-E piantala con ‘sto Michelino! Mi chiamo Michael! MICHAEL!!!-
-Chiudi quella boccaccia, se non vuoi che la tappi io!-
-E come me la tapperesti, di grazia?-
-Vuoi provare?- e senza attendere risposta, Raphael attirò di nuovo a sé
il suo compagno, per un nuovo bacio infuocato.
Nel frattempo, fuori dalla stanza, nascosta dietro la porta, se ne stava
Barbiel, che aveva assistito a tutta la scena. Un sorriso le illuminò il
volto.
“Hai visto Raphael, che non ero io quella che ami? Finalmente hai capito a
chi mi riferivo! E, incredibile, l’ho capito prima di te, di chi eri
innamorato!” pensò la donna, e sempre sorridendo si allontanò lungo il
corridoio. Quella storia avrebbe aiutato Raphael e Michael a crescere!
OWARI
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