disclaimers: Rukawa appartiene ad Hanamichi e Hanamichi appartiene al SENSEI!!! (altresì conosciuto come Takehiko Inoue)
credits: grazie a Tem per i suoi suggerimenti per la trama, grazie a Xeno per il suo aiuto col basket e grazie anche a Inoue-san per tutto
il resto!!!

Cose che capitano

di Forbidden Angelus

Parte 10/?


"Cosa ci fai qui, Tem?" le chiese Sendoh, entrando in casa.
La ragazza gli mostrò una chiave.
"Me l'avevi data tu, ricordi?"
"Sì, ma quello che volevo dire è: cosa ci fai qui a quest'ora Tem? Non dovresti essere a casa di tuo cugino a dormire?"
"Senti, senti il caro Sendoh. Non sei felice che una ragazza bella come me sia venuta a trovarti di notte?"
"Oh, sì che sono felice. Ma siccome ti conosco, so che non fai mai niente senza uno scopo preciso."
Tem sospirò.
"Okay, ho bisogno del tuo aiuto."
"E per cosa? Per soddisfare certi tuoi bisogni??" il ragazzo sorrise.
"Ma no, idiota!!" esclamò Tem "Preparati un po' di bagaglio. Partiamo."
"Partiamo? E per dove?"
"Andiamo a trovare mio cugino al ritiro!!"
"Per quale motivo??"
"Ti ricordi la telefonata di Rukawa di qualche ora fa?"
"Sì."
"Ti ricordi quel che ti ho detto sul suo conto?"
"Sì."
"Ebbene, siccome lui non conosce così bene mio cugino e mio cugino a volte è davvero un idiota, quel volpino potrebbe fare qualcosa di stupido."
"Del tipo?"
"Preferisco non pensarci."
"Tem, io credo che non dovremo intrometterci nei loro affari. In fondo sono le loro vite."
"Sì, però quello è mio cugino!! Non voglio che soffra di nuovo per colpa del suo compartamento stupido!!"
"Ma cosa dici?"
"È sempre ad attaccar briga e questo è costato la vita a suo padre."
"Oh."
"Non è più stato lo stesso da allora." Tem sospirò tristemente "E poi c'è Rukawa. Non saprei come descriverlo."
"È come un cristallo finissimo che potrebbe infrangersi al primo soffio di vento ostile." disse Sendoh.
"Mi pare sia una definizione azzeccata."
"Okay, mi hai convinto."
"Bene!!"
"Dammi solo un  po' di tempo per prepararmi."
"D'accordo, ti aspetto di sotto."

Qualcuno bussò alla sua porta.
"Mitsui?"
"Cosa c'è, Ayako?"
"C'è una telefonata per te." gli disse lei "È Fujima."
Gli occhi di Mitsui si spalancarono e il ragazzo si precipitò a prendere il telefono, ancora in pigiama.
"P-Pronto?"
'Ciao Mitsui, sono Fujima.'
"Cosa succede? Come sta Kazushi??"
'Be', nel complesso sta bene, i dottori dicono che tra una settimana potrà tornare a casa, però.'
"Però?"
'Continua ad avere degli incubi e continua a chiamare il tuo nome. Sono molto preoccupato per lui.'
"Merda."
'Senza contare che non vuole andare ad un consulto psichiatrico. Non potrebbe fargli altro che bene, ma lui dice che vuole te.'
Mitsui non disse niente.
'Mi dispiace averti disturbato durante il ritiro, però volevo dirtelo. Adesso ti saluto.'
"Aspetta!!"
'Sì?'
"Se prendo l'ultimo treno tra mezz'ora sarò lì tra un paio d'ore."
'Mitsui.'
"Dovrei farcela, dici a Kazushi che sto arrivando."
'Senz'altro. Mitsui?'
"Sì?"
'Grazie. E chiamami Kenji.'
"Allora tu chiamami Hisashi. Ciao, a dopo."
'Ti aspettiamo!! Ciao.'
Mitsui riattaccò.
"Dove hai intenzione di andare?" quella voce lo fece sobbalzare.
"Miyagi."
"Sei in ritiro, Mitsui. Non puoi andartene a tuo piacimento."
"Lo so, ma vedi." Mitsui sospirò "Ti ricordi Hasegawa?"
"Hasegawa? Quello dello Shoyo?"
"Sì. Qualche giorno fa è stato atteccato da alcuni teppisti per colpa mia."
"Oh."
"È in ospedale e ha bisogno di me. Devo andare subito."
"Capisco. Allora in questo caso puoi andare."
"Grazie."
"Ehi, Mitsui!!"
"Sì?"
"Non so come siano andate le cose, ma sono sicuro che non è stata colpa tua."
"Miyagi."
"Porta i miei auguri di pronta guarigione ad Hasegawa, okay?"
"Va bene. E grazie."
"Di cosa?"
"Di tutto."
Miyagi gli rivolse uno sguardo interrogativo.
Mah. Che tipo strano.

"Stupido. Sei uno stupido." Hanamichi corse verso di lui e lo abbracciò "Come puoi solo pensare che io non ti voglia, che io voglia farti del male, che voglia vederti soffrire? Sei uno stupido."
"E allora perché mi tratti così?" chiese il volpino, restituendogli l'abbraccio.
"Perché ho paura."
"E di cosa? Di me?"
"Di perderti. Ho paura del tuo rifiuto, del tuo odio. Adesso che ti ho trovato, non voglio che tu mi odi. Non voglio."
"Anche tu sei uno stupido." gli sussurrò Rukawa "Come hai solo potuto pensare che avrei potuto odiarti, quando sei praticamente l'unica cosa che mi rende felice? Come hai potuto pensarlo?"
"Mi dispiace. Mi dispiace davvero."
Il rossino lo stinse ancora a sé.
"Rukawa. Stai tremando."
"Non importa."
"Ti devi togliere subito quel pigiama. Perché non hai preso il mio, prima?"
"."
Il volpino si lasciò condurre verso il letto e si mise a sedere sul bordo, mentre Hanamichi cominciava a sbottonargli la maglia umida.
"Ti prenderai un accidente."
Kaede non rispose. Chiuse gli occhi, mentre le mani caldi di Hanamichi si prendevano cura di lui e degli indumenti bagnati.
Riaprì gli occhi solo quando sentì qualcosa di umido e veramente caldo posarsi sulla pelle.
Abbassò lo sguardo e vide il rossino che posava un bacio all'altezza del suo cuore.
"."
La camicia scivolò dalle sue spalle e un altro bacio si posò sulla sua spalla.
Era un sogno.
Doveva essere un sogno.
"Hanamichi."
"Sshh."
Quando la camicia cadde per terra, dimenticata, i baci erano diventati una miriade e avevano ormai raggiunto il collo.
"Aspetta."
Rukawa gli prese il volto fra le mani e premette le loro labbra insieme.
Sembrò che il fuoco fosse all'improvviso divampato sulle loro labbra. Non esisteva nient'altro al mondo se non quel punto di contatto tra di loro. Le lingue che sfioravano in una danza sensuale, che accendeva in loro la voglia.
"Ah. Hanamichi."
Kami. Com'era sensuale in modo in cui pronunciava il suo nome.
Le sue mani scivolarono verso il basso, sui fianchi del volpino, in una lunga sensuale carezza. Appena raggiunsero l'elastico dei pantaloni tirarono giù tutto, boxer e calzoni.
Adesso Rukawa era nudo.
E che bello spettacolo che era.
Non era nudo come negli spogliatoi, mentre si faceva la doccia; non era nudo come quella volta in casa: era nudo ed eccitato sotto di lui, nel suo letto.
In fretta e furia si tolse anche lui tutti i vestiti e, quando i loro corpi nudi si toccarono, entrambi i ragazzi gemettero.
"Kami-sama. Kaede."
"H-Hana."
Un altro bacio umido e bollente che scese dalle sue labbra lungo il collo e finì sul capezzolo destro di Rukawa.
Scese di nuovo verso il basso, tra le sue gambe, dove lo aspettava la sua virilità, desiderosa di attenzione.
La toccò in una lieve, timida carezza. Quando però Rukawa quasi gridò a quel contatto si decise ad andare fino in fondo e lo prese in bocca.
Il volpino strabuzzò gli occhi e si tirò su sui gomiti, osservando l'altro ragazzo che era chinato su di lui, con la testa tra le sue cosce e.
Oh, Kami.
Di certo aveva sognato molte volte di fare l'amore con Hanamichi, ma di certo non si immaginava questo!!
Buttò la testa all'indietro, con un lungo gemito, mentre il suo compagno continuava a 'lavorare' su di lui.
Le mani del rossino percorsero il petto di Rukawa, fino a trovare i capezzoli.
La mano destra, però, continuò il suo cammino fino alla bocca.
Due dita sfiorarono le labbra di Kaede e lui aprì la bocca e le succhiò  proprio come il suo compagno stava facendo più in basso.
Dopo alcuni secondi le dita lasciarono la sua bocca, e scesero giù per il collo, lasciando una scia di saliva. Le sentì di nuovo quando lo penetrarono, facendolo restare senza fiato.
"Oh, Kami-sama. Hana. Sto per."
Non fece in tempo a finire la frase che la bocca e tutto quel piacere che aveva provocato lo lasciarono. 
Il volpino gemette alla perdita.
"Hana?"
Abbassò di nuovo lo sguardo per vedere cosa stava combinando là sotto.
Anche le dita lo lasciarono e furono rimpiazzate dalla lingua del rossino, mentre le mani tornarono ai riccioli scuri, all'inguine del compagno.
Rukawa quasi prese fuoco.
Non avrebbe mai immaginato di provare così tanto piacere, così.
"Ahhhh."
Ebbe l'orgasmo migliore di tuta la sua vita.
Lo prese come un uragano e rimase stordito dalla sua forza.
Quando ritornò in sé si accorse che Hanamichi lo stava accarezzando gentilmente, mentre si apprestava a sistemarsi in mezzo alle gambe del compagno. 
Kaede le aprì ancora di più, in modo da rendergli più accessibile il passaggio.
"È la mia prima volta." sussurrò il volpino.
"Anche per me." gli confessò il rossino "Scusami se ti faccio male."
Per tutta risposta il volpino chiuse gli occhi e cercò di rilassarsi.
Ma come poteva se avvertiva il membro di Hanamichi che sfiorava la sua intimità e conosceva le sue dimensioni?
Entrò dentro di lui lentamente, cercando di non cedere all'eccitazione.
Ma se lo sentiva tutto attorno, umido, stretto, bollente. La sua mente sembrò impazzire e Sakuragi, con una sola, forte spinta, si immerse completamente dentro di lui.
Il volpino emise un verso molto simile ad un guaito e delle lacrime cominciarono a formarsi agli angoli dei suoi occhi.
"H-Hana. Fa male. Fa male!!"
"Scusami. Scusami." Hanamichi gli leccò le lacrime e intrecciò le dita con le sue, sopra la testa del suo amante "Rilassati."
Cominciò a muoversi dentro di lui e quella mossa fece tremare entrambi i ragazzi di piacere.
Rukawa però sentiva ancora male, forse non come prima, ma comunque provava dolore.
Le mani di Hanamichi scivolarono tra di loro e cominciarono ad accarezzare la virilità del compagno, cercando di fargli provare piacere.
Evidentemente ci riuscì, visto che i gemiti di piacere del volpino si mescolarono ai suoi in quell'amore che adesso stavano dividendo. 
I suoi movimenti cominciarono a diventare più veloci e più violenti, man mano che passavano i secondi, Rukawa sentì un po' di dolore, ma il piacere era ancora di più. Kaede si aggrappò alle spalle del rossino e si liberò per la seconda volta nelle sue mani, mentre Hanamichi venne poco dopo e si sciolse dentro di lui, con un grido.
Si lasciò cadere accanto al compagno, sfinito, e lo abbracciò.
Dormirono così quella notte, l'uno stretto all'altro, e nessuno dei due disse niente. Rimasero così, felici dell'intimità che erano riusciti a conquistare.


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