pairing: per adesso niente, cmq HanaRu/RuHana +
una coppia a sorpresa (e FukuXeno e SenTem come coppie non-yaoi)
rating: per adesso niente... anche una sorta di self-insert visto che tra i
protagonisti ci sono anche due mie carissime amiche, Xeno e Tem... e forse ci
sarò anch'io (ooohhh quale onore!!)
disclaimers: Rukawa appartiene ad Hanamichi e Hanamichi appartiene al SENSEI!!!
(altresì conosciuto come Takehiko Inoue)
credits: grazie a Tem per i suoi suggerimenti per la trama, grazie a Xeno per il
suo aiuto col basket e grazie anche a Inoue-san per tutto il resto!!!
Cose che
capitano
parte VII di
Forbidden Angelus
"Cosa?!!"
"Calmati, Aki-chan!!" Tem cercò di calmare il suo ragazzo.
"Ma come??!"
"Te l'ho ripetuto almeno dieci volte. Mia zia Hanato, la madre di
Hanamichi, mi ha invitato da loro e ho accettato."
"Non ti piaceva stare con me??"
"Certo che no!!"
"EH??!"
"Argh!! Voglio dire certo che mi piaceva!! Ma sono i miei parenti,
era così tanto tempo che non li vedo!!"
"Ma io sono il tuo ragazzo."
"Andiamo Akira, non fare il bambino!! Ci potremo vedere ogni volta
che vorrai!! Non sto mica partendo!!"
"Per me sì. Il mio cuore si sta già spezzando!!"
Sendoh si premette una mano sul petto e assunse un'aria drammatica.
"Idiota!!" Tem rise.
"Ah! Adesso mi insulti!! Non so se il mio povero cuore potrà
resistere ancora. Sento che si sta incrinando."
"Ma come sei melodrammatico." arrivò la voce di Fukuda, dietro
di loro.
"AAARGH!! FUKUDA!!" esclamarono i due ragazzi, spaventati
dall'improvvisa 'apparizione' del compagno di squadra di Sendoh.
"Cosa ci fai qui??!"
"Sto aspettando."
"Aspettando?? Per cosa??"
"Xeno."
Si parla del diavolo e spuntano le corna.
La moto di Xeno si fermò con una bella sgommata davanti al trio.
"Ma Xeno. Non hai 15 anni??"
"Sì, quasi 16."
"Non dovresti andare in moto. Lo sai?"
"Sì. Ma saperlo non mi impedisce di andarci." (Che teppista!!
Peggio di Mitchi!! NdAngie Cosa vorresti dire??!! NdMitchi Allusione,
allusione. NdAngie E NON CHIAMARMI MITCHI!!! NdMitchi) Fukuda salì dietro
di lei e partirono, mentre Sendoh e Tem rimasero a guardarli.
"Mi avevi detto che era strana, ma di certo fino a questo
punto."
"Diciamo che è una tipa alternativa."
"Lei e Fukuda stanno proprio bene insieme."
"Lo penso anch'io."
"Ma smettiamola di parlare delle altre coppie!!! Abbiamo appena
deciso che tu verrai a stare da me!!"
"COSA??!! Sendoh Akira!! Vieni subito qui!!"
"No!!" Sendoh gli fece la linguaccia e scappò, mentre la
ragazza lo inseguiva.
"Vieni qua!!"
"Non mi prendi, non mi prendi!!"
PATATRAC!!!
"Uaf!!
"Agh!!"
"Hn!"
"Ooppssss." si scusò Sendoh "Scusa Rukawa!!"
"Toglietevi di dosso." si limitò a replicare il volpino.
Girando l'angolo il giocatore del Ryonan si era scontrato con Rukawa,
atterrandolo, e Tem era finita sopra di loro.
"Ti ho già detto, Sendoh, che vado a vivere da Hana-kun!!"
esclamò Tem, sempre seduta sopra la schiena di Akira, che a sua volta era
steso sopra Rukawa.
Ovviamente quella frase colpì Rukawa come una stilettata al cuore e, con
forza sovrumana, si rialzò in piedi e si liberò di Sendoh e di Tem.
Se ne andò a testa bassa, ringhiando. (Gli girano le palle. NdXeno Io
direi che gli fumano. NdFukki RAGAZZI!!! NdAngie Questa gioventù. NdTaoka
Ohohohohoh!!! NdIndovinateChi??)
"Ma che ha??" esclamò Tem, perplessa.
"Se fosse una femmina direi che è in quel periodo del mese." fu
la risposta di Sendoh (Ru con le mestruazioni. Dovrei scriverci una fic.
NdAngie NON TI CI PROVARE NEANCHE!!! NdRu eh eh eh NdHana E TU COSA RIDI??!!
NdRu Nervi?? NdAngie NO!! NdRu Io credo siano le mestruazioni. eh eh
NdHana Lo dicevo io che era una femmina. NdHiroshi HIROSHI!! NdRu)
"In effetti è molto effemminato. Siamo proprio sicuri che non sia
una donna??"
"Lasciamo perdere. Adesso che ne dici se andiamo al karaoke???"
"Aggiudicato!!"
Tem sospirò e sorrise. Poteva dirsi soddisfatta della sua vita. Certo
c'erano alcune cose che non le piacevano poi molto, ma a grande linee
poteva dirsi felice. Aveva un ragazzo bellissimo a cui voleva così tanto
bene -anche se c'erano quelle galline del suo Fan Club -, un cugino che
era un mito, amiche e amici simpatici.
Era proprio soddisfatta!!!
Si bloccò.
Davanti a lei stava un gigante dallo sguardo freddo e omicida che le
sbarrava la strada, intenzionato a non farla passare.
"Ru- Rukawa?!" esclamò sorpresa "Che ci fai qui?"
"Lascialo stare."
"Eh?"
"Lascialo stare." ripeté, gelido.
"Ma chi scusa? Akira?!"
"No. Sakuragi."
Adesso sì che non ci capiva più niente.
"Hana-kun??! Cosa c'entra lui o, meglio. cosa c'entri tu con
lui??!"
"È mio amico."
"Se è per questo è anche mio."
"Ma tu non sei adatta a lui."
"E questo chi te lo dice e comunque cosa te ne frega?"
"Mi frega. Stagli lontana."
Tem sospirò.
"Senti, non ho capito un accidente di ciò che mi hai detto. Laggiù
c'è un bar, che ne dici se ci andiamo a sedere e, mentre beviamo
qualcosa, mi dici tutto??"
"."
"Chi tace acconsente!! Vieni!!"
Lo prese per la manica della maglia e lo trascinò via.
Si sedettero ad un tavolino isolato, nel bar, e ordinarono due birre.
"Bene, allora ricominciamo da capo. Per quale motivo dovrei stare
lontana da Hanamichi?"
"."
"Ehi!!"
"Perché sì."
"Che razza di risposta. Sembri un bambino di due anni.
Allora, vediamo se sillabando la domanda mi dai una risposta
sensata." Tem si schiarì la voce "P.E.R. Q.U.A.L.E.
M.O.T.I.V.O. D.O.V.R.E.I. S.T.A.R.E. L.O.N.T.A.N.A. D.A.
H.A.N.A.M.I.C.H.I.??"
"P.E.R.C.H.É. S.Í." le rispose, imperturbabile, l'altro
ragazzo.
Tem sospirò.
Vediamo di analizzare i fatti. Questo tizio che conosco a malapena mi fa
prendere un colpo quando mi appare davanti, mentre sto andando a casa di
Hana-kun.
Mi dice che devo stargli lonta-
Il filo dei suoi pensieri si interruppe all'improvviso. I suoi occhi si
spalancarono.
Senza contare che l'ho sorpreso a fissare Hana di nascosto e come lo
fissava!!!
Scoppiò a ridere, mentre Rukawa e gli altri avventori del locale la
guardarono, sorpresi.
"Ho capito!! Ah ah ah ah!!" esclamò, sghignazzando.
"Cosa?"
"Sei cotto, stracotto e pure ripassato!!" cercò di dire, tra
una risata e l'altra.
Capì di aver colpito nel segno quando Kaede arrossì.
"Allora, è così??"
"Sì."
"Non ti devi preoccupare!!!" esclamò la ragazza dai capelli
rossi.
"Uh?"
"Anche se lo adoro, Hanamichi, è mio cugino!!!" (Carramba che
Sorpresa!!! NdRaffaella -_-;;;;; NdTutti)
Rukawa la fissò per diversi minuti con un'espressione che si sarebbe
potuta definire: 'pesce lesso che ha appena fatto una figura cacina'.
"Puoi anche smettere." gli suggerì Tem "Tutti ci stanno
guardando. Vieni, usciamo fuori."
"Hai capito, adesso?? Akira è il mio ragazzo e Hanamichi mio
cugino."
"."
"Eddài!! Datti una smossa!! Come pensi di far colpo su Hanamichi se
fai il cadavere tutto il tempo??"
"Far colpo?"
"Sì!! Non vuoi 'conquistare' il suo cuore??"
"No."
"C-Come??!"
"È mio amico. Mi basta così."
"C-C-COSA??! 'Mi basta così'??!! 'MI BASTA COSÍ'??!!"
"Sì."
"Ma che razza di uomo sei??!!"
"Un codardo."
"L'avevo ben capito. Era una domanda retorica." lo informò Tem
"Ma perché ti vuoi arrendere adesso che siete così uniti."
"Te l'ho già detto. Mi basta così."
"Ma se. Ma se lui ricambiasse i tuoi sentimenti non staresti
meglio??"
"Senza dubbio. Hai detto bene 'se lui ricambiasse'.
Non lo farà mai, te lo posso assicurare."
"Mai darsi per vinti ancora prima di cominciare."
"Bella frase. Ma ti ho già detto che sto bene così"
"E io ti dico che dovresti provare."
"Non voglio."
"Non mi interessa se non vuoi, anche perché--"
"No. Non voglio."
"Non vuoi cosa?"
"Amarlo. Dipendere da lui. Soffrire."
"Soffrire? L'amore non dovrebbe essere sofferenza."
"Già, ma il condizionale è d'obbligo."
"Hai già sofferto?"
"Oh, sì. Ho amato, sono dipeso da qualcuno, ho sofferto. Questo per
me è l'amore."
"Solo perché ti sei fermato alle apparenze."
"Hn?"
"Hai amato e hai sofferto, è vero. Poi però hai chiuso le porte del
tuo cuore, sbarrando la strada all'amore, sbarrando la strada a chi si
voleva avvicinare a te, non è così?"
Rukawa la osservò con un'espressione stupita.
"Sì."
Com'è che all'improvviso si trovava a parlare con una perfetta
sconosciuta dei suoi sentimenti più intimi?
Che fosse proprio perché non la conosceva affatto che le stava parlando
così apertamente?
"Nessuno può vivere senza amore. È come respirare o mangiare o
dormire. Devi aprire il cuore agli altri.
Forse ti farà male all'inizio, ma senz'altro ne ricaverai un grande
profitto dopo."
"Sei brava a parole. Ma come dovrei fare? Guardami, sono un uomo.
Questa società non ammette l'amore tra due persone dello stesso sesso. È
una cosa ingiusta, ma è così."
"Lo vedo bene che sei un maschio. Ma dimmi. Tu permetti a questa
regola dettata solo dall'odio verso diverso di regolarti la vita, di
decidere il tuo destino?"
"Io non ho paura del giudizio della società. Non è quello che
volevo dire con quella frase. Per me quella regola potrebbe andare al
diavolo. È lui che potrebbe sottostarvi."
"Mio cugino?? Nah!! Lui segue solo le regole di sua madre e non mi
pare che mia zia gli abbia detto 'Odia chi ti vuole amare.'"
"'Dire ti amo è la cosa più difficile al mondo.' Che stronzata.
Adesso però mi accorgo che è vero. Merda."
"Allora glielo dirai?"
"No."
"COME??!!"
Tem scattò in piedi dalla panchina su cui erano seduti.
"Ma allora tutti questi bei discorsi che ho fatto fino ad adesso non
sono serviti a niente?!?!"
"Sì. Sono serviti a rafforzare la mia decisione di non dirgli
niente."
"Ma. ma perché?!"
"Forse lui potrebbe amarmi, forse riusciremo a distruggere questi
pregiudizi. Ma sono io, a questo punto, che non voglio. Ti ho già detto
che per me l'amore è sofferenza e lo sarà sempre. Questo l'ho imparato
da bambino e ha lasciato un marchio indelebile dentro di me. Per me
l'amore è solo questo."
"Cosa diavolo può esserti successo di così tragico da farti
acquisire questa visione nera e pessimistica dell'amore??!!" esclamò
Tem, spazientita.
Si pentì, subito dopo, di aver formulato tale domanda.
"Oh, ciao Tem!! Cominciavamo a preoccuparci!!" esclamò sua zia,
vedendola entrare in casa.
"Ma cos'hai? Ti senti male?" le chiese subito dopo, vedendo che
la ragazza era praticamente uno zombie.
"No. Ma non ho fame. Vado subito a letto."
"O-Okay. Sai dov'è la camera degli ospiti, vero?"
"Sì."
"Bene, allora. Buona notte."
Tem si buttò sul letto e sospirò.
Era stata una giornata così bella, almeno finché Rukawa non aveva avuto
la buona idea di parlarle.
E quello che le aveva detto.
***FLASHBACK
"Cosa diavolo può esserti successo di così tragico da farti
acquisire questa visione nera e pessimistica dell'amore??!!" esclamò
Tem, spazientita.
"Un nome: Hokuto Tatsuya."
Kaede osservava il resto dei suoi compagni di classe dal suo banco,
nell'ultima fila, vicina alle finestre.
Osservava come si divertivano, parlavano e scherzavano.
Se solo fosse riuscito ad avvicinarsi a qualcuno di loro e a parlarci.
Se solo.
Sospirò.
L'insegnante era appena entrato in classe, ristabilendo l'ordine.
Quel pomeriggio aveva deciso di fare qualche tiro al canestro e, anche se
la palla era un po' troppo pesante e grande per lui e il canestro troppo
alto, ne mise qualcuno, impegnandosi al massimo.
Se non poteva avere soddisfazioni sul piano sentimentale o emotivo almeno
le avrebbe avute nel basket, di questo ne era sicuro.
"Ciao!! Il mio nome è Hokuto Tatsuya, vuoi essere mio amico?"
Il piccolo Kaede si voltò, trovandosi davanti un ragazzino coi capelli
nerissimi scarruffati, di poco più alto di lui. Era Hokuto, un suo
compagno di classe di quell'anno.
"Eh?"
"Allora, cosa ne dici??"
Non ci credeva!! Gli aveva appena chiesto di diventare suo amico. Era al
settimo cielo.
"S-Sì. Io sono Rukawa Kaede."
"Bene, Kae-chan. Cosa ne dici di venire a giocare con me??"
"Okay."
Ancora non ci credeva!! Tatsuya aveva così tanti amici e aveva scelto
proprio lui per giocarci insieme!!
Rukawa si sentiva al settimo cielo.
Quel pomeriggio tornò a casa con un sorriso ebete stampato sulla faccia.
Sentiva di poter toccare il cielo con un dito.
E così i giorni e le settimane si susseguivano, Kaede era sempre più
felice e sorrideva sempre, scherzava e sembrava più vivo.
Un pomeriggio, mentre erano davanti alla televisione, si voltò verso il
suo amico e gli chiese:
"Ehi, Tatsu-chan."
"Sì, Kae-chan?"
"Io non ho mai avuto un amico. e tu?"
"Oh, sì!! Io ne ho moltissimi di amici!!"
"Ah."
"Però tu sei il mio preferito!! Eh, eh."
"Staremo sempre insieme, vero Tatsuya??"
"Be'. certo, Kae-chan!!"
Non si accorse dell'esitazione dell'altro ragazzo nel pronunciare quelle
parole: era troppo felice.
"Bene. Sono felice."
Era tutto un paradiso fino a quel giorno. quel giorno così bello in cui
Tatsuya e Kaede uscirono per giocare a basket insieme.
Kaede, come sempre, sorrideva che era un piacere (ve lo immaginate un
Rukawino che sorride??!! KAWAII!! NdAngie Rukawino??! NdRu).
"Rukawa."
Tatsuya lo aveva chiamato per il suo cognome e questo, in qualche modo,
ferì il piccolo Kaede che si voltò verso di lui con un'espressione
stupita.
"Mi vuoi bene?"
"Certo, Tatsu-chan!! Sei il mio migliore-- no, il mio unico amico. Ti
voglio un mondo di bene??"
"Moriresti per me?? Come nei film??"
A Kaede quella domanda aveva fatto un po' paura, comunque rispose
affermativamente, deciso.
"Bene." sorrise "Allora sappi, Rukawa Kaede, che ti
odio."
Quella frase era stata detta con tale freddezza e tale calma che Kaede
cadde a terra, con gli occhi spalancati.
Non poteva essere. Doveva aver sentito male. NON POTEVA ESSERE!!!
"T-Tatsu-chan."
"Non chiamarmi con quello stupido nomignolo, idiota. "
"M-Ma."
"La verità è che non t ho mai sopportato, sei sempre così
sorridente, così appiccicoso, così idiota, così maledettamente
idiota."
Le lacrime sgorgarono dal volto di Rukawa, solcandogli le guance.
"Guardati. Sei patetico. Non fai altro che piangere.
Sei proprio uno stupido. Come potevi credere che qualcuno ti avesse voluto
come amico? Uno stupido ingenuo."
"Ma tu avevi detto." cercò di dire il moretto, ritrovando la
voce.
".Di essere tuo amico?? Stavo fingendo, stupido. Non te ne eri
accorto??!" esclamò Tatsuya, ridendo.
"Pe-Perché?" singhiozzò Kaede.
"Per un semplice motivo: Rukawa Seiji."
"Mio. Mio padre? Cosa c'entra lui?"
"Sai cosa ha fatto tuo padre?? Ha licenziato il mio, di padre!!"
gli gridò contro Tatsuya "Per lui quel lavoro era tutto!! Era uno
degli uomini più qualificati dell'azienda di tuo padre, uno dei più
fedeli!! E lui cosa ha fatto??! Lo ha licenziato!! Papà si è messo a
bere e picchia me e la mamma. Adesso c'è mia madre a tirare avanti la
famiglia e appena avrò finito le superiori anche io l'aiuterò,
lavorando. Per colpa di tuo padre le nostre vite sono state
distrutte!!"
"M-Ma perché io?"
"Licenziando mio padre, tuo padre ha fatto soffrire anche me e la
mamma. È giusto che anche qualcun altro soffra con noi, suo figlio per
esempio. È stato così facile avvicinarsi a te, poiché sei uno stupido.
Dovresti ringraziarmi, ti ho impartito una lezione di vita. Ricordatelo:
l'amore e l'amicizia non esistono, ci si avvicina alle persone solo per
sfruttarle. Addio."
Detto questo, Tatsuya si voltò e se ne andò, lasciandosi dietro un Kaede
ancora piangente.
"Tatsu-chan!!" gridò il bambino con la voce rotta dal pianto,
ma il suo 'amico' non si voltò. Neanche una volta.
Anche se Tatsuya gli aveva fatto male, in cuor suo non lo colpevolizzava.
In fondo se suo padre non fosse stato licenziato non avrebbe reagito così.
La colpa di tutto l'accaduto era solo di suo padre.
Solo di suo padre!!
"In seguito chiesi a mio padre perché avesse licenziato il padre di
Tatsuya. Lui mi rispose che lo aveva fatto perché beveva già a quel
tempo e perché aveva maltrattato una segretaria. Allora." Rukawa
sospirò "Allora capii che in fondo Tatsuya era stato proprio uno
stronzo, anche se non riuscivo ad accettarlo. Non ci riesco neanche
adesso, cazzo!! Il fatto è che lo amavo e che tutti quei momenti passati
insieme mi sembravano così felici, così veri. anche se ad un esame più
attento si capiva benissimo che non era affatto così. Adesso capisci?
Questo per me è l'amore: sofferenza."
Tem non riuscì a rispondere e, in silenzio, sbigottita, guardò il
volpino alzarsi dalla panchina e avviarsi verso casa.
Solo.
***END FLASHBACK
Merda!!
Doveva fare qualcosa o quella kitsune sarebbe finita male!! Non doveva
assolutamente rimanere solo e rinunciare ad Hanamichi!!
Forse dovrei parlarne con Xeno.
Sospirò e strinse le coperte intorno a sé, un senso di solitudine che la
invase.
Se solo Akira fosse qui.
Nel frattempo un'altra persona 'malata d'amore' stava camminando per le
strade di Kanagawa.
Come mai mi sto disperando così?? Lo sapevo che non sarebbe mai potuto
essere mio. Figuriamoci. Chi mi vorrebbe??
Sospirò.
E allora come mai mi sono sentito morire quando l'ho visto baciare Kogure?
Si vedeva lontano un miglio che aveva un debole per lui.
Sospirò.
La partita con Toru e Kenji non lo aveva di certo tirato su e, quando i
due gli avevano chiesto cosa avesse, lui li aveva detto tutto.
Si ricordava ancora le parole che Kenji gli aveva detto.
'Non arrenderti. Non devi arrenderti!! Se ti piace davvero, se lo ami
davvero, non devi arrenderti!!'
La faceva facile, lui!!
Ma come poteva lui, Hasegawa Kazushi, il ragazzo timido e passivo per
eccellenza, farsi avanti e dichiarare il suo amore?? Sarebbe soffocato
dalla vergogna solo nel pronunciare il suo nome.
Girò l'angolo.
STONK!!
Qualcuno lo investì con la forza di un TIR e si ritrovò a terra,
schiacciato sotto qualcosa, qualcuno.
"Scusami tanto, eh eh. Non stavo guardando!!"
Quella voce.
Gli occhi di Hasegawa si spalancarono per la sorpresa.
"M-Mitsui?!!" esclamò, sgusciando via da sotto di lui e
cercando di nascondere il fatto di essere arrossito di brutto.
"Uh?"
E chi è questo?!! Come sa il mio nome??!
"Ci. Ci conosciamo?"
Hasegawa sbatté gli occhi.
Cosa?
Non si ricordava di lui?
Allora non aveva proprio speranze!!
"I-Io. Mi dispiace!!" esclamò il ragazzo più alto, voltandosi
e correndo via, trattenendo a stento le lacrime.
Veramente dovevo essere io a scusarmi. Che tipo strano.
Qualcosa per terra attirò il suo sguardo: era un portafoglio di pelle
nera. Doveva essere di quel tizio.
Lo raccolse e lo aprì.
Hasegawa Kazushi??! Ma certo!!
Era quel giocatore dello Shoyo che gli aveva fatto sudare sette camicie
l'anno passato!!
Come ho potuto dimenticarmi di lui??! Sarà meglio che gli vada dietro per
restituirgli questo e fargli le mie scuse!!
E così corse dietro all'ex-giocatore dello Shoyo.
Hasegawa rallentò il passo.
Non mi ricorda neanche.
Che fosse così insignificante da non riportare alla mente neanche un
barlume di ricordo??
Sospirò, con aria afflitta.
"Ehi, bello. Ce li hai un po' di soldini per dei fratelli meno
fortunati?"
Kazushi si voltò, preso alla sprovvista da quella voce.
"C-Cosa?"
"Andiamo. Guarda come sei elegante!! Sei sicuramente un ragazzo
ricco."
"Veramente."
"Forza non fare il timido. Dacci quello che hai.
Subito."
Hasegawa si guardò intorno e scoprì di essere circondato.
Merda!
"Allora??" un tipo poco raccomandabile si fece avanti,
maneggiando una mazza da baseball che dava l'idea di essere in grado di
fare molto male.
"S-Sì. un attimo."
"Che bravo ragazzo. Se continui così, non ti faremo niente."
Con suo immenso orrore, Hasegawa si accorse di non avere più il suo
portafoglio. Forse era caduto quando si era scontrato con Mitsui.
"I-Io, ecco. Io ho perso il portafoglio."
"Cosa??"
"È- È vero." anche se stava dicendo la verità, il ragazzo,
era poco convincente.
"Guarda, fratellino, che non ci casco. Adesso tu tiri fuori quel tuo
FOTTUTO portafoglio o ti AMMAZZO di botte!!"
"Io non ce l'ho!!" esclamò Hasegawa, ma stavolta non fu
ascoltato.
La mazza da baseball calò su di lui, inesorabile, insieme a calci e
pugni.
Una sola richiesta d'aiuto echeggiava nella sua mente.
MITSUI!!
Commenti: Lo ammetto. È molto dark e triste e angst. Ma scusate l'ho
finito di scrivere adesso che mi sento male, quindi abbiate un po' di pietà.
Vi prometto che abbiamo toccato il fondo. Più in là di qui con il dark
non si va (spero), quindi. DON'T WORRY, BE HAPPY!!
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