pairing: per adesso niente, cmq HanaRu/RuHana + una coppia a sorpresa (e 2 altre coppie non-yaoi)
rating: per adesso niente... anche una sorta di self-insert visto che tra i protagonisti ci sono anche due mie carissime amiche, Xeno e Tem... e forse ci sarò anch'io (ooohhh quale onore!!) 
disclaimers: Rukawa appartiene ad Hanamichi e Hanamichi appartiene al SENSEI!!! (altresì conosciuto come Takehiko Inoue)
credits: grazie a Tem per i suoi suggerimenti per la trama, grazie a Xeno per il suo aiuto col basket e grazie anche a Inoue-san per tutto il resto!!!


Cose che capitano

parte I

di Forbidden Angelus



Cuffie nelle orecchie, sacca in spalla. Perfetto. Montò in bicicletta e cominciò a pedalare per tornarsene a casa. Come tutti i giorni avrebbe preso la scorciatoia, non gli importava se era un quartiere malfamato, voleva tornare a casa presto, aveva fame. Si addormentò mentre pedalava. Niente fuori dall'ordinario.
Ciò che invece era fuori dall'ordinario fu qualcosa di molto grosso e molto pesante che gli arrivò addosso, facendogli perdere l'equilibrio e cadere insieme alla bicicletta.
NESSUNO doveva disturbare il suo sonno!!!!!
STONK!!!
"ITEE!! Baka kitsune!!!" venne la risposta che non si aspettava. 
Aprì gli occhi e guardò il suo compagno di squadra dai capelli rossi che gli era atterrato sullo stomaco. Ugh. Non era poi così leggero.
Diciamo che pesava.
"Spostati, do'aho."
"Spostati tu, kitsune!! Non vedi che sono impegnato!!" Hanamichi gli indicò quattro ragazzi che si stavano avvicinando.
"Pesi."
"COSA??!!"
"Pesi. Togliti."
"Ok, per oggi lascerò passare… Ma proprio perché ho altro da fare!!"
Con un balzo il rossino si rimise in piedi, senza però aver prima urtato 'per caso' il volpino con una gomitata.
"Avete preso il Tensai di sorpresa… Questo non succederà più!!! AHAHAH!!" si lanciò a testa bassa contro i suoi avversari.
Il volpino si strinse nelle spalle. Oh be', tanto aveva voglia di prendere qualcosa a cazzotti.
Sbadigliando si diresse verso quello più vicino a lui, che gli dava la schiena. Era maleducazione.
Gli batté un dito sulla spalla.
"Chi--"
SOCK!!
Un poderoso pugno sul volto fece accasciare il ragazzo più grande, Rukawa rivolse l'attenzione al più vicino e, con un calcio, lo buttò a terra.
"Che fai kitsune??!!"
"Non lo so."
"Vattene kitsune!! Questo è il mio combattimento!!"
Un teppista aveva agguantato una sbarra di ferro e con un gesto deciso e potente l'aveva abbattuta sulla testa di Hanamichi.
Evidentemente non sortì l'effetto voluto, visto che Sakuragi non se ne accorse neanche e continuò a litigare con Rukawa. Allora il
teppista, sconfortato, lo picchiò sul braccio sinistro. 
"Smettila di rompere!!" esclamò Hanamichi, voltandosi e abbattendo il 'povero' ragazzo con una testata. I quattro teppisti erano tutti a terra, doloranti.
"Ecco, guarda!! Per una volta che mi potevo divertire…"
Il volpino vide il pericolo solo quando non poteva più evitarlo. Un energumeno si portò alle spalle di Hanamichi e lo colpì alla schiena
con una mazza da baseball.
Il rossino, cadendo a terra, riuscì a malapena a soffocare un grido. 
A causa del suo infortunio alla schiena quell'area non era ancora 'immune' ai colpi degli avversari, come lo era il resto del suo corpo.
Rukawa lo stava per soccorrere, quando un pugno, proveniente da chissà dove, lo colpì allo stomaco, piegandolo letteralmente in due e togliendogli il fiato. Sentì qualcos'altro colpirgli la schiena, forse la mazza da baseball, e cadde a terra, boccheggiando.
Hanamichi era a terra e cercava di respirare normalmente, mentre delle fitte terribili lo prendevano alla schiena. Qualcuno lo
agguantò per i capelli e…
SCROCK!!!
'Buongiorno signor Muro… Come va la vita??'
Sentiva il sangue uscire copioso dal naso, forse se l'era rotto.
Un'altra volta!! La mamma sarà furiosa!!!  ironicamente quella fu l'unica cosa che gli venne in mente.
Non sapendo esattamente come si ritrovò steso a terra, sulla schiena. 
Chissà come se la cava Rukawa??
La risposta arrivò quando qualcosa gli atterrò sul petto. Abbassò lo sguardo e vide che, appunto, era la testa di Rukawa. Non sembrava stare molto bene neanche lui.
"Hey, k-kitsune… Che fai… dormi proprio… adesso?"
"Kitsune? Ci sei?"
Merda è svenuto!!!
"E adesso che ne facciamo di questi due ragazzini, capo?"
Hanamichi alzò la testa e osservò le persone è torreggiavano su di loro. Erano in sette. I quattro i prima più tre bestioni che avrebbero fatto sembrare Shaquille O'Neal uno scoiattolino indifeso.
"Il rosso è Sakuragi… Quell'altro, invece… Chi diavolo è?"
"Mmm…"
"Oi, kitsune… Propongo un'alleanza protempore…" gli bisbigliò Hanamichi.
"Mmmsì…"
"Okay, al mio tre… Uno… due… tre!!"
I due ragazzi schizzarono in piedi, stupendo i sette teppisti. Rukawa ne colpì uno con la borsa (che aveva tenuto a tracolla fino a quel momento), mentre Hanamichi si impossessò della mazza da baseball, colpendo il proprietario nei… be'… dove agli uomini non piace essere colpiti.
"Adesso vi pianto come chiodi!!" gridò Hanamichi, prendendo a mazzate chiunque gli capitasse a tiro (e mancando per un pelo Rukawa). 
Rukawa guardò il modo un po' bizzarro di combattere di Hanamichi, inarcando le sopracciglia in un'espressione sorpresa.
Mi stupisco che sia ancora vivo…
Qualcuno gli agguantò la sacca e lo tirò con violenza. Sentì qualcosa di freddo che gli stringeva il collo e l'aria cominciò a scarseggiare nei suoi polmoni.
"Arrenditi!!" gli intimò qualcuno.
"Giammai!!" esclamò Hanamichi, brandendo la mazza e pronto a vibrare un poderoso colpo al disgraziato che solo osava ordinargli qualcosa.
Si voltò e rimase di sasso.
Il teppista che aveva parlato, l'unico rimasto ancora in piedi, si faceva scudo con Rukawa, strangolandolo allo stesso tempo con una catena.
"Vigliacco!!" esclamò Hanamichi, sentendosi impotente.
"Il fine giustifica i mezzi…" per far vedere che era serio, il ragazzo, strinse ancora di più la catena. Rukawa, intanto, annaspava e  boccheggiava, cercando di far entrare nei polmoni tutto l'ossigeno di cui avevano bisogno, ma di cui non ce n'era neanche l'ombra.
Il rossino gettò la mazza a terra. "Adesso lascialo…"
"E perché? Perché tu mi possa stendere? Neanche per sogno!!"
"Vigliacco."
SDENG!!
Il teppista crollò a terra come un sacco di patate, trascinandosi dietro Rukawa e atterrandoci sopra. Il volpino cominciò a tossire e si portò le mani alla gola, dove un livido violaceo cominciava a formarsi.
"Ichiro!!" Hanamichi esclamò, riconoscendo chi li aveva salvati.
"Hanamichi." il taciturno ragazzo dal fisico possente lo salutò con un segno del capo.
"Chi erano stavolta?" chiese un altro ragazzo, mingherlino e dall'espressione curiosa.
"Jiro!!" esclamò Hanamichi "Loro?" dette uno sguardo veloce ai teppisti svenuti intorno a sé "Non me lo ricordo!! EhEh… Ma mi hanno detto che avevo fatto loro un torto…"
"Stai bene?" Jiro gli dette una scorsa veloce "Ti esce molto sangue dal naso…"
"Credo di essermelo rotto…"
"Un'altra volta?!? Sai bene che casino è successo quando anche due anni fa te lo sei rotto in quella rissa…"
"Eh, sì…"
"Chi è lui?" Ichiro prese Rukawa per i capelli e lo fece alzare in piedi "Sembra un modello…"
"Itee!!!" Rukawa esclamò cercando di liberarsi della morsa di ferro del ragazzo più alto di lui.
"Lascialo stare, Ichiro… Lui è... lui è un mio amico!! Già, già!!
Proprio così!!!"
"Allora…" Ichiro lo lasciò andare e Rukawa rivolse uno sguardo interrogativo al rossino.
"Non chiedermi niente, fa' solo il mio gioco... poi ti spiego..." Hanamichi gli sussurrò all'orecchio, poi si rivolse agli altri due ragazzi "Ma adesso deve andare, vero kitsu-- er Rukawa??"
"Sì."
"Non può certo andarsene in giro così, tutto solo… potrebbe fare brutti incontri… Poi è ferito…"
Hanamichi sbuffò, Jiro assomigliava moltissimo a Kogure.
"Oh!! Ma non ci siamo ancora presentati noi due!!" esclamò Jiro "Allora io sono Sakuragi Jiro e lui è Sakuragi Ichiro. Siamo i fratelli più grandi di Hanamichi!!"
"Yoroshiku*" Rukawa rispose educatamente, inchinandosi e nascondendo la sorpresa. Quei due tipi fratelli del Do'aho??!
"Ho un'idea!!" esclamò Jiro "Perché non vieni a casa nostra??! Puoi cenare da noi se vuoi!!"
"NO!!" esclamarono i due diciassettenni, insieme.
"Lui… be'… lui…" Hanamichi balbettò
"Devo finire dei compiti…"
"Potrai farli insieme ad Hanamichi, nessun problema!!"
"Ma siamo in classi diverse!!" esclamò il rossino
"E allora?"
"Lui, be'…"
"…"
"Quello che lui vuole dire…" si intromise Ichiro "È che tu vieni a casa nostra."
"V-Va bene." Rukawa annuì.
Nessuno rifiutava qualcosa ad Ichiro, soprattutto se lo chiedeva con quel tono.

Rukawa rimase letteralmente a bocca aperta. Davanti a lui stava una donna gigantesca, non grassa, ma imponente, muscolosa e con dei capelli talmente rossi che facevano quasi male agli occhi. Vicino a lei c'era un ragazzino sui dodici, tredici anni, con i pantaloncini corti e le ginocchia piene di cerotti e graffi.
"Hanamichi!!! Cosa hai fatto al naso???!! Non dirmi che te lo sei rotto di nuovo??!" tuonò.
"N-No mamma…" rispose Hanamichi "Ho preso solo un brutto colpo…" in effetti era vero, durante il viaggio il rossino aveva controllato.
"E tu chi sei, ragazzo??" la donna si voltò verso di lui.
"…"
"E' un ospite, Okaasan... Resta a cena."
"Sei un amico di Hanamichi? Eppure non mi pareva di averti visto insieme a quei quattro..."
"Infatti lui… lui l'ho conosciuto nel club di basket!!! Eh, già!! Proprio così!!"
"Cosa è successo stavolta? Vedo che neanche sul tuo amico ci sono andati leggeri…"
"Li abbiamo trovati mentre si azzuffavano con dei ragazzi più grandi..."
"Hanamichi!! Quante volte ti ho detto che non devi fare a botte con quelli più grandi!! Sarai anche più forte, ma loro sono più furbi di te!!!" sua madre alzò gli occhi al cielo.
"Non ce ne vuole molto..." Rukawa borbottò, cercando di nascondere la sua sorpresa.
"Kitsuneeeee..." Hanamichi sibilò, lanciando minacce di morte con lo sguardo.
"Hanamichi!! Mi stai ascoltando??!" sua madre lo colpì sulla testa con un mestolo di legno.
"Avevano cominciato loro!! Io mi sono solo difeso." si difese il rossino.
"É vero." annuì Rukawa.
La donna annuì, sembrando soddisfatta della risposta ottenuta.
"Bene, bene... E come si chiamerebbe il nostro loquace amico qui accanto?"
"Rukawa Kaede." rispose il volpino, facendo un inchino.
"Kaede?? Oh, ma che piacevole sorpresa!!! Anche mia figlia più piccola si chiama Kaede..." esclamò donna, ridendo.
"…"
"Di persone con il nome Kaede ne ho conosciute diverse, ma mai un maschio..."
Il ragazzino che fino quel momento era stato in silenzio ad osservare, si strinse nelle spalle.
"In effetti se non fosse per il suo fisico si scambierebbe facilmente per una femmina, con quella faccia..." disse con noncuranza.
"H-Hiroshi…"
Rukawa gli scoccò un'occhiataccia e ringhiò a denti stretti.
Hanamichi gli prese il braccio: "Ha solo tredici anni, Rukawa... Non fargli niente..."
"Bene, allora Kaede ti vuoi fermare a cena qui? Rispondi sì o sì?" la madre di Hanamichi gli chiese, non facendo caso al commento del figlio più piccolo.
"Sì, suppongo..." rispose il volpino. Ma che razza di famiglia era, quella??!!
"Allora avverti immediatamente i tuoi genitori... Il telefono è, cioé era lì. Adesso non c'è più, ma credo di sapere dov'è finito..." quasi Rukawa saltò per la sorpresa, quando la donna si voltò verso le scale e gridò a pieni polmoni: "SAKURAAAAAAAA!!!"
"COSA C'E' MAMMA!!!" rispose una voce femminile, dalle scale.
"PORTAMI GIU' IL TELEFONO!!!!!!!!! C'E' UN RAGAZZO QUI CHE DEVE TELEFONARE!!!" gli gridò la donna.
"UN RAGAZZO??!! COM'É?? E' BELLO??!!"
"ASSOMIGLIA AD UNA FEMMINA!!!" Hiroshi ripeté
"ALLORA VENGO SUBITO!!!!" (Questa risposta desta qualche sospetto... Mmmm… NdAngie)
"Non c'è bisogno che io telefoni a casa, comunque..." disse Rukawa, educatamente, quando le orecchie smisero di fischiargli.
"Ma i tuoi genitori staranno in pensiero..." 
"Non ho nessuno a casa ad aspettarmi."
"Ah, be'... allora... Hanamichi!!!"
"S-Sì mamma??!"
"Cosa diavolo ci fai lì impalato??!! Non ti ho insegnato la buona educazione??!! Siete entrambi sudati e sporchi, andate a farvi un bel bagno, mentre io preparo la cena!!!" gli ordinò.
Hanamichi annuì e fece segno a Rukawa di seguirlo.
Appena il rossino chiuse la porta della sua camera, Rukawa tirò un sospiro di sollievo e si lasciò cadere a sedere sul letto.
"Cavoli, che famiglia che ti ritrovi..." disse.
"Prima o poi strozzerò i miei fratelli uno ad uno..." il rossino strinse un pugno, fremendo.
Rukawa sospirò e cominciò a togliersi la maglia, così come il rossino. Nessuno dei due si sentiva imbarazzato, dato che praticamente ogni giorno si vedevano nudi negli spogliatoi.
Quando rimase in mutande, il volpino, si controllò allo specchio grande, sulla parete opposta all'armadio.
"Sembro davvero una ragazza??" gli chiese improvvisamente.
"B-Be', a dire la verità..." Hanamichi balbettò  "Hai un viso dai tratti molto femminili, quindi suppongo che sia un sì... Forse è per questo che piaci tanto alle ragazze…"
"Sarà… Ma non me ne ero mai accorto... Forse perché non perdo mai tempo a fissarmi allo specchio…"
Eppure credevo che il volpino fosse un tipo vanitoso...
"Oh, be'... Tutti i giorni si scoprono cose nuove." concluse il moretto, con una scrollata di spalle.
Sakuragi sbatté gli occhi e lo fissò a lungo, si stava comportando in modo strano.
All'improvviso la porta si spalancò e due ragazze entrarono. Cioè, una ragazza con una bambina per mano, furono le due persone che entrarono.
"E così ecco qui il bel ragazzo... un bel tocco davvero..." disse la ragazza, che doveva avere una quindicina di anni, guardandolo come se fosse un prodotto in esposizione.
Rukawa si sentì tirare il braccio, abbassò lo sguardo e vide una bambina molto piccola, sui cinque anni, vestita di una maglia bianca,
un paio di pantaloncini e dai capelli rossi cortissimi.
"La mamma mi ha detto che hai il mio stesso nome, ma tu sei un maschio, vero?? Mi fai vedere il pisello??"
Il volpino spalancò gli occhi e si sentì avvampare in volto.
"KAEDE!!!" Hanamichi gridò, anche lui arrossito "Ti avevo detto di non farlo mai più!!!"
"Non al primo incontro, Kaede... E comunque, non vedi che sono entrambi in mutande?? E' quasi la stessa cosa..." la ammonì Sakura "Ah, è vero... Però quello di Hanamichi è più grande." disse la bambina, passando lo sguardo dall'inguine del volpino a quella di suo fratello.
"Via di qui, kitsune!!!" esclamò Hanamichi, più rosso dei suoi capelli, agguantandogli una mano e trascinandolo via.
Entrò in bagno e chiuse a chiave la porta dietro di sé. Si voltò verso Rukawa e quello che vide lo fece quasi sorridere. Il volpino aveva gli occhi spalancati e un'espressione scioccata, le sue guance erano ancora color rubino. Era… buffo.
"Bene, siamo al sicuro, Uff!! L'abbiamo scampata bella... Se fossimo restati un altro po' lì dentro Kaede ti avrebbe truccato e Sakura ti avrebbe messo dei suoi vestiti... Poi avrebbero cercato di farmi credere che tu fossi una 'bella ragazza straniera che abbiamo trovato lungo la strada e ci ha seguito fino a casa'... che incubi!!"
"Non dirmi che lo hanno già fatto..."
"Sì, con Yohei... E mentre loro erano lì a cantare la marcia nuziale io e  Yohei stavamo cercando di liberarci delle corde..."
"Corde?"
"Be', non crederai mica che io e Yohei fossimo d'accordo?? Ci avevano messo non so quale sostanza nella cena... Fatto sta che Yohei non è più voluto entrare in casa mia quando non c'è mia madre..."
"A ragione... Adesso capisco perché sei venuto su così..."
"CHE COOOSAA??!!"
"Do'aho, posso dire che tu sei senz'altro l'elemento più sano di tutta la baracca..."
"OME OSI CHIAMA-- Cosa hai detto???!!"
"Ho detto che mi sembri il più sano di tutti, il che è tutto dire..."
Hanamichi lo guardò con sospetto.
Il kitsune che mi ha fatto un complimento... Strano, molto strano... Ora che ci penso però...
"Okay, chi sei tu e cosa ne hai fatto del kitsune?? Parla!! Dove lo hai messo??!!"
"Uh?" Rukawa gli rivolse uno sguardo stupito.
"Andiamo... Il kitsune non mi avrebbe mai aiutato, non avrebbe mai accettato un invito a casa mia, non avrebbe mai parlato così tanto e, soprattutto, non mi avrebbe mai e poi mai fatto un complimento, visto che mi odia..."
"Do'aho... Questo è ciò che supponi tu..."
"Eh?"
"La supposizione è la madre di tutte le cazzate."
"RAGAZZI!!! MUOVETEVI LA CENA E' QUASI PRONTA!!!" arrivò la voce della madre di Hanamichi.
"Allora chi fa il bagno per primo?"
"INSIEME!!" arrivò la voce della piccola Kaede da fuori la porta.
"AAAGGHH!! STAVATE ORIGLIANDO!!!"
"Tutto sommato non credo sia una cattiva idea…" disse Rukawa e, togliendosi i boxer ed immergendosi nell'acqua calda della vasca.
"Ehi!!"
"Sì?"
"Tieni!!" Hanamichi gli lanciò un barattolo di plastica che Rukawa prese al volo.
Lo esaminò. "Cos'è?"
"Pomata. Per i graffi che hai sul collo e sul viso."
"Grazie. Comunque serve anche a te."
"La userò quando avrai finito." il rossino si immerse nella vasca davanti a lui "Aaah… Ci voleva proprio…"

La cena durò quasi un'ora e, anche se alcune domande che venivano rivolte a Rukawa erano un po' imbarazzanti, fu divertente. Ad un certo punto Rukawa si alzò in piedi e con un piccolo inchino ringraziò la madre di Hanamichi.
"Adesso devo andare, Sakuragi-san. È stato un piacere."
"Accompagnalo Hanamichi, a quest'ora è pericoloso andare in giro di notte."
"Non è necessario…" disse Rukawa "Abito qui vicino, a qualche isolato."
Hanamichi rimase sorpreso, mentre sua madre sorrise.
"Perché non vieni qualche altra volta a mangiare da noi?"
"Senz'altro." le assicurò il volpino.
Qualche minuto dopo, i due ragazzi stavano camminando lungo il marciapiede.
"E così sei praticamente mio vicino di casa... Perché non me lo avevi detto?"
"Perché avrei dovuto? Così potevi spedirmi un gatto morto tutte le volte le volevi..."
"Non sapevo che avessi un senso dell'umorismo!!" esclamò Hanamichi ridendo.
"Neanch'io."
"Comunque non abbassare la guardia, potrei provarci!!"
"La mia gattina si prenderà un bello spavento."
"Anche tu hai un gatto??!"
"Cosa vorrebbe dire 'Anche tu'?"
"Perché anche io ne ho uno!!"
"Non l'ho visto."
"E' tutto nero e dorme sempre, non ti ricorda qualcuno??"
"Dovrebbe?"
Hanamichi sospirò e scosse la testa. "Comunque è un maschio…"
"Il mio invece è una femmina…ha il pelo rossiccio e il primo giorno che l'ho presa si è arrotata le unghie su tutto quello che trovava..." gli rese noto Rukawa "I miei genitori si erano arrabbiati così tanto che mi volevano far dormire fuori con lei."
"AHAH!! Ti sta bene kitsune!!"
"Eccoci qui."
"Già…"
Calò un silenzio imbarazzante. Hanamichi rivolse uno sguardo nervoso intorno a sé.
"Allora… Vuoi entrare?" gli chiese timidamente il volpino.
"Be'…"
"Ho registrato la partita dell'NBA che c'era ieri notte, la devo ancora vedere. Ti interessa?"
"Aggiudicato!!!" esclamò Hanamichi, seguendo il volpino.
Entrambi avevano un leggero sorriso sulle labbra.

'Casa Sakuragi.'
"Pronto? Sono io, Hanamichi…"
'Ciao.'
"Oh, ciao Hiroshi!! Potresti dire a mamma che tornerò più tardi, io e Rukawa ci guardiamo una partita dell'NBA alla TV…"
'Va bene… MAMMA HANAMICHI È DAL QUEL SUO AMICO CHE ASSOMIGLIA AD UNA
FEMMINA!! DICE CHE RIMARRÁ LÁ PER UN PO' PERCHÉ DEVE VEDERE UNA PARTITA DELL'EN-BI-EI!!!'
"Hiroshi!! Stacca la bocca dalla cornetta, quando urli!! Così divento sordo!!"
'Pronto Hanamichi??"
"Sakura!!"
'Sei a casa di Rukawa? Siete soli??'
"Sì."
'Dacci dentro fratellino!!!'
"SAKURA!!!"
'Divertitevi!!! -- CLICK'
Hanamichi sbatté la cornetta al suo posto.
"Io la uccido!!"
"Sì, ma evita di scassarmi il telefono."
"Oh, Rukawa. Scusa, eheheh… Sai mia sorella mi fa andare in bestia!!"
"Cosa ti ha proposto, adesso?? Un'uscita a sorpresa con Nobu-scimmia o Fuku-verme?"
"Per fortuna no…"
"Ah, bene." nell'istante in cui disse quelle parole Rukawa si chiese da dove gli erano uscite.
Si strinse nelle spalle.
"Accomodati." gli disse, indicandogli il divano.
"È davvero una bella casa la tua… Molto grande."
A dire la verità era più o meno la stessa grandezza di quella di Hanamichi, ma ci vivevano senz'altro meno persone, era quello che ingannava.
Rukawa si inginocchiò davanti al videoregistratore e cominciò a cercare la cassetta giusta, quando qualcosa di scuro gli schizzò addosso all'improvviso.
"AH!!" esclamò, cadendo all'indietro "Do'aho!!"
"Come osi chiamarmi così, kitsune!!" esclamò Hanamichi.
"Non a te, idiota!! Dicevo al gatto… Il suo nome è Do'aho!!" indicò la piccola palla di pelo che si era arrampicata su per il suo collo e
si era seduta sulla sua testa.
"AHHAHAH!! Guarda!! Sembra che tu abbia un cappello!! Ti sta davvero bene!!" Hanamichi si piegò in due dalle risate sul divano, mentre Rukawa gli stava scoccando occhiate che avrebbero potuto incenerire. 
Trovata!!
Il volpino inserì la cassetta e si sistemò sul divano, accanto al rossino.
"Chi tieni?"
"I Bulls, ovvio." Rukawa gli rispose "Anche se Jordan non c'è più."
"Adesso ce l'hanno i Wizards."
"Non credevo ti interessasse il basket 'giocato dagli altri', do'aho."
"Seguo tutte le partite dei miei preferiti!!" esclamò Hanamichi "A mio padre piaceva molto il basket, sai?"
"Davvero?"
Già, ma dov'era suo padre stasera??
"Senti, ma tuo padre dove--"
"È morto di un attacco di cuore. Quasi tre anni fa. Solo perché non sono riuscito ad arrivare all'ospedale in tempo. Fu quel giorno che mi ruppi il naso…" Hanamichi continuava a guardare davanti a sé con aria triste, conscio del fatto che Rukawa lo stava osservando "Sai, quando dissi a mia madre che papà era morto per colpa mia, lei si arrabbiò perché mi ero rotto il naso e mi disse che non era colpa mia." sospirò.
"Non è stata colpa tua."
"Come fai ad esserne così sicuro?"
"Lo so. Ti conosco meglio di quanto immagini. Non faresti mai soffrire qualcuno, almeno non volontariamente."
"Che fine ha fatto il vecchio kitsune?"
"Semplicemente oggi ho voglia di parlare… Vuoi qualcosa da bere, da mangiare?"
"Cosa hai a disposizione?"
Rukawa andò a controllare.
"Non molto a dire la verità… Un po' di latte e due pezzi di pizza…  Poi c'è quest'affare che non riesco a capire cosa sia…"
"Vada per la pizza e per il latte!" esclamò Hanamichi, dal salotto "Ehi!! Hanno segnato un'altra volta!! Una schiacciata degna del Tensai!!"
"Come no." Rukawa si lasciò cadere accanto a lui "Non vedo l'ora che i miei ritornino, sono stufo di mangiare roba surgelata."
"Almeno la scaldi prima di mangiarla?" 
Rukawa gli scoccò uno sguardo indignato "Cosa credi, do'aho!!"
"Meow!"
"Non dicevo a te…"

continua...

 


*= 'Piacere (di conoscerti)'


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