PAIRING: Hitonari e Akane (anche se aspetto
paziente il giorno in cui la mia Musa mi farà scrivere una TakaiwaXYamazaki)
RAITING: smelenso che più smelenso non si può...
DISCLAIMER: i personaggi non sono miei ma del sommo Asada ^__^
Con
te... di
Alessia
Per cui... mi domandavo come potesse essere oggi venire qui dopo tanto
tempo insieme a te...
Con te...
L'ho fatto.
Gliel'ho detto.
Magari non molto chiaramente, ma gli ho detto che per me lui è speciale,
importante...
Certo, se non ci fosse stato il terzo incomodo assieme a noi sarebbe stato
molto meglio, ma non ho potuto fare nulla perché Harumoto e quelle altre
due non venissero insieme a noi.
Ma lui... lui non ha capito niente. Non che la cosa mi sorprenda, di
sicuro Akane non brilla per perspicacia, ma... diciamo che speravo in un
lampo di genio.
Il Sole, il cielo terso di quei giorni era completamente sparito. Ora,
alzando lo sguardo gli occhi venivano riempiti dalla vista di nubi nere
cariche di pioggia, mentre i lampi illuminavano tutto come se fosse giorno
per alcuni istanti e poi di nuovo l'oscurità calava.
I primi goccioloni di pioggia iniziarono a battere contro i vetri della
finestra, formando rivoli che venivano osservati con distacco.
La pioggia è finalmente iniziata a cadere, con violenza, sembra quasi più
grandine tanto è forte.
I lampi continuano a solcare il cielo, i tuoni a rimbombarmi nelle
orecchie e in lontananza sento l'eco della campana del tempio che viene
fatta suonare.
Chiudo gli occhi e reclino la testa sospirando e buttando fuori l'aria
lentamente.
Insomma!
Non posso mica attaccarmi un cartello al collo con su scritto: Hiragi
ama Akane.
A parte il fatto che è una cosa che non fanno neanche i bambini delle
elementari, sarebbe anche il metodo più veloce per farmi buttare fuori
dalla scuola e di conseguenza... niente più Akane.
Bah... forse è meglio così...
Mai pensato parole con un suono più falso di queste!
Ma cos'altro potrei fare?
Dirgli tutto chiaramente sarebbe una possibilità, però... quando si
tratta di giocarmi il cuore preferisco andare sul sicuro e questo non è
il caso.
Un sibilo irritante spezza questo silenzio avvolgente ed io mi alzo per
preparare il tea.
L'unica cosa possa riscaldarmi, anche se ovviamente preferirei
qualcos'altro... qualcun altro...
Si spostò i capelli bagnati dagli occhi, guardando lì, verso quella
porta.
Ok, era qui, e adesso?
Se aveva sbagliato?
Se aveva frainteso tutto?
Se quelle parole se le fosse soltanto immaginate?
Scosse la testa e correndo verso le scale iniziò a salirle due gradini
alla volta, rischiando anche di scivolare e sfracellarsi per terra a causa
delle suole di gomma.
Si fermò davanti la porta, respirando profondamente, osservando la
targhetta con sguardo imbambolato e suonò il campanello prima che il
cervello cominciasse a funzionare e gli dicesse di andarsene.
I passi all'interno si avvicinavano e lui fece un passo indietro per
permettere l'apertura della porta.
Vide gli occhi di Hitonari allargarsi per un momento, ma dopo ogni tipo di
espressione scomparve dal suo volto, lasciando spazio ad un semplice
sorriso di cortesia.
"Tachibana, che ci fai..."
"L'altro giorno, quando hai detto quelle cose, intendevi
questo?"
Doveva muoversi, fare un passo avanti e... ma non ci riusciva, i piedi
sembravano esserglisi incollati lì.
Hiragi lo fissava curioso e, alzando un sopracciglio, chiese: "Questo,
cosa?"
Forza, ce la puoi fare!!
Fece quel dannatissimo passo e gli prese il viso fra le sue mani,
perdendosi negli occhi dorati di Hitonari e sussurrando: "Questo...
questo..."
E posò le sue labbra su quelle dell'altro, muovendole piano, assaggiando
il loro sapore di miele, labbra che neanche nei suoi sogni più belli
erano così morbide, ma... Hiragi era rimasto fermo, immobile e quando
iniziò a pensare di aver sbagliato tutto quanto, di non aver capito
nulla... sentì le mani dell'altro stringergli la vita, avvicinandolo a se
mentre le labbra iniziano a rispondere al suo bacio.
Il sapore del miele caldo e della pioggia fredda che si mescolavano nelle
loro bocche.
Si separarono dopo alcuni istanti, che parvero eterni, solo per
controllare che non fosse tutto un sogno.
Hitonari gli sorrise dolcemente "Si, era proprio questo ciò
che intendevo" mosse piano il volto e gli baciò il palmo di una mano
e prendendolo per un polso lo tirò dolcemente dentro l'appartamento,
continuando a sorridere.
"Avanti, sei zuppo e stai tremando per il freddo. Entra e
riscaldati..."
_____________________
Vai all'Archivio Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original
Fictions |
|