SHAKE
YA BODY BODY...MOVE YA
BODY BODY ...TWIST YA
BODY BODY.... SWITCH YA
BODY BODY...ops ...ma guarda un pò !?
Ola!!!!!
Ancora qui eh?
Ma che faccia patita!!!! Suvvia!!!!
Bisogna ritenersi fortunati a
sopravvivere avendo a che
fare con.....ma che cavolo !!!!!!...Fuori dai piediiiiii !!!!
Nd Hana:
Neanche per sogno !!!
Nd Spil: Questo spazio
è mio, solo mio chiaro?!?!?!
Voi qui non potete
starci!!!!!! Vi ho
relegato in fondo, lo vedi
quel puntino là? Scrostati
da qui e vacci!!!!!!
Nd Hana: Col cavolo che
ti mollo!!! Dopo il
casino che mi hai combinato l’ultima volta non posso distrarmi un
attimo, altrimenti saresti
capace di mandarmi i sicariiiii!!!!!!!!! Ho imparato che bisogna sempre
pensare al peggio con te!!!!
(^\|ç##*\^§§\\...inizia
la lotta serrata per il possesso della tastiera)
Nd Spil: Molla!!!!!
Ormai ho già scritto tutto!!!!!
Il tuo destino è segnato!!!!!
Nooooooo non puoi guardare!!!!!!
Nd Hana:
Lo sapevo maledetta!!!!! Cosa
hai scritto?!?!?! Voglio
vedere, non mi fido di
te!!!!
Nd Ru: (Molto
sconsolato ;____;) Non
capisco perchè perdo tempo con voi due
^ _____ ^
Nd Hana: Ed è anche
colpa tua!!! (indicando Ru)
La prossima volta che emetti dei suoni
articolati ti lego le corde
vocali!!!!!
Nd Ru: Muoio dalla
paura ^___^ sono l’unico a movimentare
questa desolazione ^;;^ altre battute così supplirebbero la carenza di
carne in vista.
Nd Spil: (Spil si
lancia con furia omicida contro
Hana) Guarda che sono piccola ma ^molto ^
bastarda!!!!!!
Nd
Hana: AAAHHHHHHHHH!!!!!! Le
dita negli occhi nooooooo!!!!!
Nd Ru: ^;;^... una
lobotomia ad entrambi no eh?
NdSpil:
(che ora tenta disperatamente
di levarselo di torno correndo per la stanza) Ma la finisci primate?!?!?
Devo fare i disclaimer !!!!!!!!!!
Nd: Cos’è sta
roba????? Carogna mi vuoi
rintronare con parole incomprensibili per fregarmi eh!?
Nd:
Idiota ^____^ sono
delle dichiarazioni di estraneità alla materia trattata,
cioè noi.
Nd Hana:
Ah ah ah ma certo che
sono estraneo a questa psicotica!!!
Nd Spil:
Dementeeeeeeeeee!!!! Vuoi che ti faccia finire in un lago di sangue!?!!?
Nd Ru: Siete
proprio uguali....non c’è dubbio ^;;^
NdSpil-Hana: COSA???????????
Nd Spil:(Leggermente
alterata) É meglio che mi
calmi.... allora.. riprendere il controllo...lungo respirooooo ..con te
faccio i conti dopoooo!!!!! Bene
(assumendo vocetta style presentatrice televisiva) nessuno di questi
personaggi( Nd Hana : personaggio a chi?!?
Nd Ru:. sempre più irrecuperabile ^__^) mi appartiene
( Nd Ru : Dio ti ringrazio!! Nd
Hana: Sono troppo perfetto e geniale
per essere uscito dalla sua mente malata @_____@ ) a siii????....Oh
oh oh ...(che riscopre indole bastarda e sorriso maniacale)...allora..non
vi disturberà di certo il fatto che......oh ma che disdetta si è fatto
così tardi....comincia!!! (Nd
Ru-Hana: COSA STAI DICENDO!?!?!?)
Tiè!!!!.. State freschi che ve lo dico adesso !!!! Dovrete
aspettare come tutti chiaro?!?! (Nd
Ru- Hana: ^___________________________________^
)
^O^ Io ...questi
momenti....li adoro!!!!!....Animo... e su con quelle spalle!!!!!!!
...SO
CHECK IT OUT!!!!!!!!!!
Confessions
di Spil
parte IV -
We need a resolution
Am I supposed to change? Are you supposed to change?
Who should be hurt? Who should be blamed?
Am I supposed to change? Are you supposed to change?
Who should be hurt? Who should be ashamed?
Am I supposed to change? Are you supposed to change?
Who should be hurt? Will we remain?
You need a resolution
I need a resolution
We need a resolution
We have so much confusion
( AALIYAH FEATURING TIMBALAND : WE NEED A RESOLUTION -- AALIYAH THE ALBUM-- )
INTRO
: BEANIE SIGEL,
FREEWAY &
SPARKS “ROC
THE MIC “ (REMIX)
--- ROC THE MIC
REMIX 12” ---
si
consiglia l’ascolto ad un
volume pari a 1000 decibel per godersela appieno^O^,
ma quanto mi piace!!!!!!! Ed
è perfetta per il
pezzo che segue
(Beh
se non si è ancora capito
Spil = Propensione
viscerale per hip hop e
R’NB @_____@ Nd
Hana: Io ti boicotttooooooooo!!!!!!!!!!! NdSpil:Nooo!!!!!
Anche qui!?!?! Sparisci, autodistruggiti
o ti elimino ioooooo!!!!!!!!!
Nd Ru: Ci terrei a dire... NdSpil-Hana:
NON ROMPEREEEEEEEEE!!!!!! Nd
Ru:...E poi sarei io
l’intrattabile ^____^)
-...
E adesso?—
Non
sapeva dove abitava.
Era
quasi buio.
E
in giro non c’era anima viva.
-
Etchuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!-
Cominciava
ad avere freddo così svestito.
E stava morendo di fame.
Maledì
il suo inesistente senso dell’orientamento,
ma doveva trovarlo ad ogni costo.
Non
poteva arrendersi così facilmente, non
poteva rinunciare.
Non
adesso, non ora che era
pronto a dirgli tutto quello che aveva sempre cocciutamente rifiutato di
riconoscere.
Lo
avrebbe trovato a costo di fare tutto il giro della città.
PEEE
PEEEE PEEE PEEEE PEEE PEEE PEEE PEEE PEEEE PEEE PEEE
-
L’ho appena fatto riparare!!!!!! Non vi
muovete o
ci ribaltiamo!!!! — sentì
urlare disperatamente.
-
... Che cavolo succede? — proruppe
venendo investito dalla
luce di un fanale e dal rumore del clacson di uno scooter che
accostava al marciapiede.
La
sua banda al completo era abbarbicata ad incastro perfetto sullo scooter
che sembrava sul punto di accartocciarsi su se stesso per il peso
eccessivo da sostenere.
-
Siete voi!!!! — esclamò
sorpreso.
“...
Ma che fortuna!! “ pensò ghignando
maleficamente.
-
Hanamichi che ci fai qui? Sei
uscito dagli allenamenti così conciato? —
gli chiese Yohei osservandolo
in pantaloncini e canottiera, tentando
di mantenersi in equilibrio sul motociclo
che stava li per li tirando le cuoia.
-
Adesso non ho tempo per spiegarti!! Datemi
un passaggio presto!!!
— disse
concitato arroccandosi a Noma
sullo scooter.
-
ANCORA???????- tutti
ripensarono con terrore alla sera
sventurata di pochi giorni prima quando in sei
si erano andati a schiantare
contro i sacchi di rifiuti.
-...
Ohh guarda che non è un taxi
e poi siamo già in
sovrappeso....- gli rispose
Yohei e tutti guardarono
sarcasticamente Takamiya.
-
Ma che volete da me? Non ho
nemmeno cenato!!! Muoviamoci
ad andare a mangiare !!! —
piagnucolò l’accusato.
-
E dove dovresti andare? —
gli chiese Yohei
coprendo le
proteste del pozzo
senza fondo che lamentava il mancato pasto.
-
..A... casa di... Rukawa... — rispose
quasi balbettando e cercando
disperatamente di non arrossire.
-
RISSA!!!!!! — esclamarono
Takamiya, Okusu
e Noma sporgendosi.
-
Buoni!!!!!! State fermi!!!!!! E che ci vai a fare da Rukawa?—
gli chiese sorpreso Yohei cercando di ignorare l’esultanza dei
suoi amici.
--Emmh
... è un pò complicato... – tagliò
corto spostando lo sguardo da
una parte all’altra con finta incuranza.
“Ci
manca solo di spiattellare davanti
a questi sbroccati
che ho perso la testa
per kitsune e che ora vado a chiedergli perdono!!!!”.
-
Hanamichi vogliamo assistere anche noi quando lo gonfi di pugni!!!!!! —
saltò su Noma distogliendolo
dalle sue elucubrazioni.
-
E vaiiiii !!!! Finalmente un
pestaggio come si deve!!!!!! — esultò
Okusu.
-
Pregoooooooo scommesseeeeeeeee!!! Chi punta sul re degli idioti e chi
sulla volpe, forzaaaaaaaa!!!!!!—
schiamazzava Takamiya.
-
Brutto grassone cosa hai
detto??????????? – sbraitò
Hanamichi alla constatazione di fatto di Takamiya.
Ma
nessuno gli prestava molta attenzione,
la sua banda si era
accucciata per terra intenta a discutere animatamente su quale
“cavallo” era meglio puntare.
-...Mmmh...
non è facile scegliere.... sono tutti e due molto forti....—
disse pensieroso Noma.
-...Mi
sa che punto su Rukawa...— dichiarò
Okusu.
-
Come osi razza di deficiente !!!!!!!
Su chi punti tu?!?!?—
Hanamichi in ogni caso
non era affatto propenso a prendere in considerazione l’idea
che Rukawa potesse dimostrarsi più forte di lui.
-
Neeeeeee....Hanamichi è un buffone ma nessuno rimane in piedi dopo i suoi
pugni.... - affermò Takamiya
annuendo con la testa.
-
Buffone a chi?!?!— si
girò furente verso di lui
con le più “pacate”
intenzioni.
-
E se entrambi cadono al tappeto? —
prospettò paurosamente Noma.
Alchè
si girarono cominciando
a scrutarlo con circospezione
per capire se il loro campione poteva essere affidabile sul ring.
Hanamichi
preso scrupolosamente in esame dai suoi amici
cominciò a tremare per l’ira.
“..Sti
deficienti...”.
Gli
stavano facendo perdere un sacco di tempo prezioso.
Si
mettevano a discutere di queste stronzate mettendo
in dubbio che poteva battere Rukawa.
Gli
avevano dato del buffone e l’avevano chiamato pure re degli
idioti!!!!
Questo
era veramente troppo.
-
FINITELAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!! O
VI SPACCOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!! —
strepitò provocando quasi uno spostamento d’aria a quell’urlo
disumano balzando inferocito
su di loro prendendoli
ripetutamente a
testate.
-
Aaaaah....che... dolore!!!!!!!!--- la
fronte di Noma fumava
letteralmente.
-
Guarda che esagerato per un po' di innocente svago!!!! —
proruppe Takamiya arrancando
per terra.
-
Che permaloso!!-- sbottò
Okusu.
Yohei
osservava divertito
la scena appoggiato
allo scooter e sorridendo disse -
...E va bene Hanamichi, dove
abita? —
-
Cazzo non lo so!!! — sbottò
con ancora tra le mani Noma che fece scivolare a terra dolorante e
quasi esamine.
-
Lo sappiamo noi, gli abbiamo
portato la bici due giorni fa!! —
si intromise Okusu con ancora
la mano sulla fronte fumante.
-
Grazie!! Allora
muoviamoci non ho tempo da
perdere forza!!!!!! —
se avesse potuto avrebbe fatto muovere
a spintoni lo scooter con l’intera comitiva sopra.
Il
mezzo cominciò ad avviarsi
con una lentezza assurda per la via facendo uno rumore strascicato
e agonizzante.
-
Così ci arriviamo a Natale!!! Razza
di catorcio!!!!!! — inveiva
Hanamichi agitandosi pericolosamente per l’incolumità dei passeggeri.
-
Non ti agitare!! Ma che
fretta hai? Non potete
darvele con calma domani? — gli
chiese Okusu.
Alle
sue parole Hanamichi si irrigidì.
Nessuno
immaginava o si avvicinava minimamente alla verità,
a come stavano veramente le cose tra lui e Rukawa.
-...
No..n... rompere!!!! — proruppe
più rosso dei suoi capelli levando il pugno verso di lui.
“Mi
vogliono proprio fare incazzare stasera !!
Dannazione sono troppo teso !! Se non la smettono di farmi domande
finisce che li ammazzo!!!!!!”
Arrivarono
davanti alla casa di Rukawa dopo
aver fatto due chilometri in un’
ora.
Hanamichi
saltò giù dallo scooter con
un balzo entrando dal
cancello aperto nel vialetto,
fermandosi davanti alla porta d’entrata.
-
Forza ragazzi che comincia lo spettacolo!!!!!!!! —
stavano per precipitarsi verso Hanamichi quando quest’ultimo
si parò davanti a loro con aria seriamente contrariata.
-
Fuori dalle palle chiaro?!?!? Devo
risolvere da solo una
questione in sospeso o ne
volete ancora????? – aveva
“gentilmente” rifiutato le loro profferte di fargli compagnia
mentre colloquiava con Rukawa.
-
Che palle!!!!!! Ma
quand’è che ci si diverte un po'?!? —
sbuffò Takamiya costretto
a rinunciare al suo gruzzolo
di guadagni extra.
-
Che disdetta!!!! —
scossero la testa Noma
e Okusu.
-
Dai lasciatelo perdere,
non dovevamo andare a mangiare? —
esclamò Yohei per tirarli su di morale.
PEEEEEEEEEEE
PEEEEEE PEEEEEEEEEEEE PEEEEEEEEEE PEEEEEEEEEE
PEEEEEEEEEEEEEEEE PEEEEEEEEEEEEEE PEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
La
sua banda riabbarbicata
sullo scooter stava
suonando il clacson a tutto
spiano schiamazzando e
facendo un baccano
tremendo.
-
ALLORA FATTI ONORE HANAMICHI!!! FALLO
NERO!!!! SE CAMBI IDEA TI
DIAMO UNA MANO!!! — urlarono
in coro ripartendo
con la velocità di un triciclo.
-
ANIMALI!!!!!!!! SMETTETELA DI
FARE CASINOOOO!!!!! E ANDATE
FUORI DALLE PALLE!!!!!!! — urlò
sbracciandosi, non
rendendosi minimamente conto di fare il medesimo chiasso assordante.
-
Do’ aho —
Rukawa
lo stava osservando
dalla soglia della porta aperta
con le braccia conserte.
L’aveva
sentito schiamazzare fin dentro casa insieme ai latrati dei cani del
vicinato e le urla selvagge
dei suoi amici.
-..Cavolo...—
Hanamichi frenò la
sue imprecazioni rimanendo in
una posizione alquanto
ridicola con le braccia a mezz’aria
stile segna vento.
-
Emmh ...io...-
Non
sapeva come cominciare.
Tutti
i suoi intenti si erano miseramente sbriciolati alla vista della sua
espressione scostante.
Però
in effetti non aveva
minimamente pensato a cosa dirgli quando lo avrebbe avuto di fronte.
“Che
cavolo, potevo farmi almeno
un piano!!! Pensa
Hanamichi!!! Pensa a qualcosa
di intelligente da dire
e per una volta non
offensivo!!!!!!!"
Rimasero
in silenzio per alcuni attimi,
poi Rukawa lo tolse dall’imbarazzo di cominciare per primo.
-
Cosa vuoi? — disse secco.
Hanamichi
lo osservò, tratteneva
sul viso i segni dei suoi pugni.
-..Devo..
parlarti.. — gli uscì a
forza dalla bocca.
-
Vattene — disse glaciale
voltandosi per
richiudere la porta.
-
Devi ascoltarmi!!— esclamò
con voce quasi disperata
mettendo per una volta da parte il suo
orgoglio.
Rukawa
rimase immobile con la mano
sulla maniglia.
E
ora cosa voleva?
Ecco,
era venuto a tormentarlo.
Proprio
adesso.
Ora
che aveva deciso di
strapparlo via da sè.
Di
lasciarlo andare.
Avrebbe
voluto sbattergli la porta in faccia,
dimenticare tutto, ma
non ci riusciva.
Forse
non era così forte come aveva sempre creduto.
Perchè
ora la sua mano tremava sulla maniglia.
Perchè
ora sentiva i battiti del
cuore diventare dolorosi nel petto.
Perchè
desiderava ardentemente voltarsi
e stringerlo tra le braccia,
stringere chi non faceva altro che ferirlo,
dargli dolore.
Non
era da lui.
Ripensò
a quando Hanamichi lo aveva affrontato fuori dalla palestra.
Non
l’aveva solo ferito, lo
aveva fatto letteralmente impazzire
dalla paura di non poterlo avere.
Di
essere impotente di fronte al suo rifiuto,
qualunque cosa avesse
fatto, detto.
Di
non essere niente per lui.
Aveva
completamente perso la testa.
E
dopo.....
Non
aveva mai pianto per nessuno e aveva
lasciato che Hanamichi vedesse
ciò che provocava in lui.
Il
dolore. Una
sensazione lacerante di abbandono,
di vulnerabilità.
Il
suo odio, che lo schiacciava
e non gli lasciava
nient’altro che lividi
dentro e fuori.
Bruciavano
talmente.
Perchè
faceva così male?
Lo
aveva promesso dannazione, aveva
promesso a se stesso
di lasciarlo andare.
Tappandosi
la bocca per non urlare.
Ricacciando
indietro i suoi sentimenti.
Non
trattenerlo.
Eppure...eppure....
Si,
non era da lui.
–
Entra — disse senza
voltarsi
Hanamichi
si richiuse la porta alle
spalle.
Che
bel calduccio, aveva tutti i
muscoli intirizziti per il freddo e quel tepore improvviso gli fece venire
la pelle d’oca.
Quella
grande casa sembrava vuota e
silenziosa.
-
Allora? — Rukawa si appoggiò
al tavolo del salotto fissandolo.
--
Eh?.. Ah ...io.. ho...— si
era ripreso dalle sue constatazioni al suono gelido
della sua voce e ora
stava cercando disperatamente
le parole per cominciare un discorso coerente.
SGRUOUOUUOUOUUU
Si
appoggiò una mano sulla pancia.
Il
suo stomaco brontolava rumorosamente per
l’imprecisato numero di pasti saltati.
-
Ho fame —
gli rispose
candidamente.
Rukawa
sollevò un sopracciglio per lo stupore.
“No.
Non è possibile!!!! Non
è possibile che fra tutte le persone sulla faccia della Terra,
tra tutte proprio di te mi dovevo innamorare !?!
DO’AHO!!!!” non potè fare
a meno di pensare quasi sconsolato.
Ma
perchè il destino sembrava essersi accanito contro di lui
affibbiandogli una tale calamità vivente?
In
fondo aveva sempre desiderato una vita tranquilla
“ma poi”
gli era comparso davanti agli occhi quel
flagello dai capelli di fuoco.
“...Sviluppato
gusto dell’orrido....” ripensò ironicamente.
Già.
-
Siediti — sbuffò
allontanandosi in cucina.
Tornò
dopo pochi minuti con tutto il cibo che aveva in casa che consisteva in
un bicchiere di latte
e dei biscotti al cioccolato.
Hanamichi
saltò letteralmente sul
piatto di biscotti spazzolando l’intero contenuto.
Rukawa
appoggiato alla parete del salotto lo osservava
strafogarsi come se non avesse mai visto del cibo in vita sua e non
sapesse che gli esseri umani adoperano
anche le mani per mangiare.
Hanamichi
percepì il suo sguardo su di sè e
sollevò il viso.
-
Che c’è?—
Rukawa
lo guardò in faccia
aggrottando le sopracciglia,
piegando leggermente
gli angoli della bocca all’ insù
facendo assumere al
suo viso una strana e
inconsueta espressione.
Sopra
il labbro inferiore aveva dei buffissimi baffi
di latte.
-
Li — Rukawa gli indicò
con un dito la bocca.
-
Cosa? — si toccò il
viso senza capire.
Rukawa
prese un fazzoletto dalla tasca e
sporgendosi sul tavolo gli si avvicinò strofinando gentilmente il tessuto
sulle sue labbra aperte
facendolo rabbrividire a quel
tocco leggero e
a quel gesto intimo non
riuscendo a staccare gli occhi dal suo viso diafano
chinato sopra di lui.
Rukawa
scostò la mano e i loro occhi si incontrarono.
Hanamichi
rimase come rapito da
quegli occhi così scuri e profondi,
due linee allungate che si incontravano
in quel punto particolare a
donargli un
mistero insondabile, tanto
che la luce sembrava riflettersi non riuscendo a catturare quel colore
indefinibile e una luminosità tutta loro,
tanto belli che non ne aveva mai visti di così.
Improvvisamente
Rukawa spezzò quello
scambio di sguardi voltandosi
e andando verso la finestra.
-
Non dovevi venire - disse
d’un tratto guardando
fuori, nel buio.
Hanamichi
si alzò di scatto.
Maledizione,
doveva parlargli, doveva
dirglielo, ma era così
difficile, non si
sarebbe mai immaginato che fosse così complicato;
per la prima volta in vita sua non riusciva a parlare.
Rukawa
era così freddo e
scostante.
Cominciò
a sudare per la tensione.
“Devo
dire qualcosa
dannazione!!!!”.
Guardò
il pavimento come in cerca di un aiuto inaspettato.
Rukawa
si voltò di lato non
sentendo sbraitare il suo rumoroso ospite che era rimasto
sorprendentemente in
silenzio.
Vedeva
la sua agitazione,
la sua titubanza, era
evidente che non sapeva cosa
dire.
Socchiuse
gli occhi voltandosi di nuovo verso la finestra.
Non
c’era niente da fare, non
sarebbe cambiato niente.
Non
era pronto a dargli nulla di sè,
niente di ciò che desiderava.
Era
inutile parlarne.
Doveva
lasciarlo andare.
Dimenticare.
Forse
era meglio così.
Era
troppo doloroso.
Troppo
lacerante.
Basta
soffrire.
“..Kaede...
lascialo.. andare...”
-
Chiudi la porta quando esci —
mormorò dirigendosi verso la cucina.
Hanamichi
venne preso dal panico.
Lo
stava mandando via, non
voleva ascoltarlo.
No,
non poteva finire così.
Doveva
fare qualcosa.
“Cazzo!!!”
-...Io..
io...ho sbagliato!!!! - quasi
urlò per fermarlo, per
richiamarlo indietro.
Rukawa
si fermò senza voltarsi.
-
E perchè? Io
ti faccio schifo giusto?
Tu mi odi, non era
quello che volevi? — disse
sarcastico.
-.....Non...è
così!!! — esclamò
facendo un passo verso di lui.
-
Non c’è nient’altro da dire,
per me la
questione è chiusa - gli
rispose con tono risoluto, ma
dentro di sè senti le sue
parole incrinarsi in
menzogna.
-
E ora vattene - mormorò
stringendo le mani a
pugno allontanandosi.
Hanamichi
rimase immobile con le labbra dischiuse.
No,
adesso no, ora che era
così maledettamente vicino
lo allontanava, ma in
fondo se lo meritava, la
sua testaccia dura non aveva fatto niente per evitarlo,
l’aveva sempre esasperato e
poi quando lui gli aveva
mostrato i suoi sentimenti l’aveva
rifiutato a quel modo.
Eppure
non poteva arrendersi.
Doveva
ascoltarlo.
“Mi
devi ascoltare!!!!”
Strinse
i denti.
-
NON PUOI CACCIARMI!!!!!!!! CAZZO MI DEVI
ASCOLTARE !!!!! NON PUOI
MANDARMI VIA, NON TE LO
PERMETTO !!!!!!- urlò
parandosi davanti a lui afferrandolo
per le braccia.
Stava
tremando violentemente.
Tremava
per la rabbia e la paura di aver sbagliato tutto e di non riuscire
a stare senza di lui.
Faceva
così male il suo rifiuto e
il rimorso per quello che aveva fatto.
-
DANNAZIONE IO VOGLIO STARE
CON TE !!! — gridò
raccogliendo il coraggio
guardandolo fermamente
negli occhi.
Rukawa
sentì il cuore stritolarsi a
quelle parole,
al suo sguardo che lo guardava
per la prima volta senza
odio, ma
limpido e
sincero.
E
cosa c’era li in quelle pupille nocciola così mobili?
Era....amore?
Lo
stava stringendo con una tale forza da fargli male.
Hanamichi
ansimò pesantemente sentendo ancora le sue parole rimbombargli nella
testa e assordarlo con il
loro significato.
C’era
riuscito.
Aveva
detto per la prima volta la verità a Rukawa.
Si
sentì improvvisamente svuotato e senza
forze.
Involontariamente
gli occhi cominciarono a
bruciargli.
...Aveva
bisogno...aveva disperatamente
bisogno di lui.
-..Ti
prego...non..mandarmi via da te.. —
sussurrò con voce rotta abbassando
la testa.
Gli
si mozzava il respiro.
-..Ti..
prego...— ripetè con un
sussurro spezzato.
Lo
stava supplicando, non
credeva alle sue stesse parole eppure era così.
In
quel momento sentì che avrebbe
fatto qualsiasi cosa per non perderlo.
Purchè
lo perdonasse.
Rukawa
riusciva a vedere del suo volto solo
i capelli rossi che
gli ricadevano sugli occhi e le labbra tremanti.
Era
venuto per lui.
Per
chiedergli perdono.
Non
l’aveva mai visto così.
Cosa
gli stavano costando quelle
parole per il suo orgoglio smisurato?
Qualcosa
di caldo e avvolgente gli
imprigionò le membra e il
cuore che cominciò a battere con violenza nel petto.
Capiva
che non poteva più tornare indietro?
Perchè
questo significava,
prima che il cuore potesse scoppiargli
nel petto per l’emozione,
che era suo.
Che
gli apparteneva.
Che
ora non l’avrebbe mai
abbandonato.
Che
non poteva più scappare da lui.
Dannazione
a lui, sapeva essere così
infantilmente crudele e indifeso al contempo.
Non
gli resisteva.
Il
suo cuore non sapeva fare altro che amarlo e rincorrerlo.
Anche
dopo la sofferenza.
Anche
dopo il dolore.
Era
automatico.
Era
senza speranza di errore innamorato
di quel pazzo psicotico.
Il
destino qualche volta si dimostrava decisamente sadico e ora ne era
sicuro.
E
lui era più masochista di quello che pensava.
Alzò
piano una mano e gli sfiorò
appena le labbra con le
dita bianche che a quel tocco
alzò di scatto il viso verso di lui.
-
Rukawa....—
Appena
un sussurro incredulo, gocciolante
una domanda trattenuta a malapena dalle labbra.
Lo
perdonava?
-
Non mi chiamo Rukawa... — mormorò
carezzandogli la
guancia e avvicinando il viso
al suo per
quanto gli permetteva la sua stretta.
Sembrò
che adesso il sangue potesse scorrere liberamente caldo e con vigore in
ogni fibra del suo corpo.
E
non ghiacciarsi nelle vene.
Come
al solito lui non esprimeva le
emozioni con le parole.
Forse
in un qualche modo contorto, che
solo ora riusciva ad
afferrare appena.
Questa
era la sua risposta.
Ora
toccava a lui capire cosa implicava quella
precisazione.
-...Perdonami...Kaede...—
sussurrò pronunciando per la prima volta il suo nome che gli suonò
stranamente dolce e secco al contempo sulle labbra, proprio come lui.
Lentamente
gli lasciò
le braccia e
si abbandonò quasi
con timore contro il suo
petto celando il viso
nell’incavo della sua spalla.
Tutta
la paura di perderlo si
sciolse a quel contatto, lasciando
che tutto il passato scivolasse da lui.
Lo
aveva trovato.
Era
lui.
Era
in lui che voleva essere
avvolto e smarrirsi.
Era
lui il motivo per cui sentirsi vivi,
per provare gioia, dolore.
Per
lui.
Grazie
a lui.
E
ora era così vicino da stordirlo.
Com’era
fresca la sua pelle, sentiva
il suo profumo inconfondibile che
portò i battiti del suo cuore
ad aumentare
sensibilmente.
Rukawa
lo avvolse tra le braccia
accarezzando le ciocche rosse sulla nuca
e chiudendo gli occhi
assaporò l’ondata
di sensazioni che lo investì; il
battito del suo cuore sempre più veloce che gareggiava con il suo,
il suo corpo caldo, morbido
e rilassato tra le sue
braccia.
-
Etchuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!—
Starnutì
Hanamichi, con tutto il
freddo che si era preso il raffreddore era il minimo.
-
Devi metterti qualcosa addosso — gli
disse Rukawa scostandosi e
osservando il suo misero abbigliamento.
Lo
trascinò per un braccio
verso il piano superiore.
-
Baka dove mi porti??? Sto
bene!!!! Non ho bisogno di
niente!!!! Etchuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!”—
-
E stai un po' zitto —
gli rispose come
sempre serafico ignorando le
sue proteste e
facendolo entrare in camera sua.
Presa
dall’ armadio una felpa
gliela lanciò,
che Hanamichi
indossò non prima di aver sbraitato ancora un
po'.
Poi
si guardò intorno.
La
sua camera era pulita e
ordinatissima rispetto
alla sua che sembrava un porcile.
-
I tuoi non sono in casa? — chiese
distrattamente voltato
di spalle verso la finestra.
-
No — Rukawa
gli si era avvicinato
inaspettatamente provocandogli
un aumento istantaneo dei battiti del cuore.
-...Ah..
dav...vero?- balbettò cercando di
reprimere il rossore sulle guance e il brivido che gli percorse la
schiena alla carezza del suo
fiato caldo sul collo.
Rukawa
lo fece girare verso di lui
trattenendogli il viso tra le dita
baciandolo teneramente,
piccoli baci appena soffiati sulle labbra tumide,
che lo fecero avvampare.
Lo
strinse con forza a lui
annullando la distanza tra i loro corpi
accarezzandogli sensuale
il collo, le spalle;
ogni carezza un brivido, un
fremito, affondando poi la
lingua nella sua bocca ora arrendevole facendola
guizzare contro la sua.
Hanamichi
dalla foga di quel bacio si
schiacciò di più contro di lui
quasi volesse annullarsi in quell’abbraccio,
sentendo ogni muscolo teso, ogni
contorno del suo corpo, i
loro petti che si sollevavano ansimanti
a ogni respiro rubato dalle labbra, il
bacino che aderiva perfettamente contro il suo.
Sentì
il suo corpo reagire e
un calore infiammante propagarsi dal basso ventre per lo
sfregamento del suo sesso contro il suo.
Gli
sfuggì dalle labbra un gemito; stava
avendo un’erezione, il
calore del suo corpo era troppo intenso,
la pressione del sesso eretto
di Rukawa stordente.
Si
staccarono per
riprendere fiato.
Rukawa
guardò i suoi occhi annebbiati
e lucidi e
si piegò leccando le tracce di saliva dalle sue labbra semiaperte
scivolando sul mento, sulla
gola, succhiando la pelle morbida e
liscia, facendo
ansimare Hanamichi
che chiuse gli occhi e arcuò
il collo in direzione delle sue labbra.
Rukawa
osservò il suo volto arrossato
e contratto attraverso
quel velo di eccitazione che li avvolgeva.
Era
così travolgente vedere
l’effetto che provocavano
le sue carezze e suoi baci su di lui.
Sapere
di essere la causa scatenante
di quel trasporto.
I
suoi sospiri gli si insinuavano nel cervello premendo insistentemente
sul suo autocontrollo.
Il
contatto con i suoi
muscoli nervosi schiacciati
contro di lui, il
calore e il profumo
intenso della sua
pelle e la sua erezione
pulsante contro la sua
lo stavano irretendo
irresistibilmente.
Il
desiderio lo stava travolgendo.
Non
resisteva.
Lo
voleva.
Subito.
Mosse
velocemente una mano che
scivolò giù accarezzandogli
il petto
fino ad afferrare l’elastico dei suoi pantaloncini per sfilarli.
Hanamichi
spalancò improvviso gli
occhi rendendosi conto di quello che il suo gesto significava e si
ritrasse bruscamente da
lui.
-
Cosa cavolo stai facendo!?!? -- sbottò
preso dal panico.
-
Secondo te? —
rispose innocentemente Rukawa
prendendolo per la vita e
allungando di nuovo la mano
sull’elastico.
Hanamichi
si irrigidì e gli afferrò la mano frenandolo.
-
...Dannazione.. stai fermo!!! Io...-
sbraitò agitandosi.
-
..Io cosa? — gli sussurrò
sfiorandogli morbidamente il
collo con le labbra.
-
Cazzo..finiscila!!!....Non....posso!! —
esclamò arrossendo,
bloccandolo per le spalle.
-
Perchè? — gli chiese
impaziente Rukawa che a
stento si stava trattenendo dal strappargli i vestiti di dosso.
Era
in debito con lui di tutte
quelle volte che era stato sotto
i suoi occhi e non aveva
potuto toccarlo,
guardarlo se non di sfuggita,
lasciando così che i suoi pensieri tutt’altro
che pudici
deviassero pericolosamente dall’insoddisfazione
all’ossessione vera e propria.
-...Ehh?
....- esclamò Hanamichi alla
sua domanda - ... Perchè.... perchè.... PERCHE’ NON SO COSA DEVO
FARE!!!!!!!!!!- urlò rosso
in volto fissando per la vergogna il pavimento.
Maledizione,
doveva proprio saperlo?
Si
sentiva così stupido e maldestro.
Ma
non aveva mai fatto una cosa del genere,
ne aveva mai lontanamente immaginato
che potesse verificarsi con un ragazzo.
Lui
era stato l’unico a toccarlo, a
baciare la sua pelle, a
fargli desiderare di provare quelle sensazioni dirompenti.
-
Tutto qui?— mormorò
Rukawa baciandolo leggero
a fior di labbra.
-...Cosa???—
Hanamichi sollevò uno sguardo sorpreso su di lui.
-
Ci proviamo insieme... do’aho —
sussurrò stringendolo a
sè, guardandolo con
uno sguardo che non gli
aveva mai visto.
Spesso
si era chiesto cosa si nascondesse dietro a quegli occhi così
impenetrabili.
Quali
sentimenti li animassero.
E
ora li rivelavano.
Erano
rischiarati da
una tenerezza sconosciuta.
Schiva.
Soffusa.
E
proprio per questo così preziosa.
Perchè
si mostrava solo a lui questa luce rara.
I
suoi occhi stavano cercando
di rassicurarlo.
Hanamichi
era spiazzato - ...B...Ba..ka ...come osi..chiamarmi do’...aho....—
sbraitò senza molta convinzione
prima che Rukawa non lo tacesse baciandolo
con ardore.
Rukawa
mosse i fianchi contro i suoi facendolo sussultare dal piacere
sentendo la sua erezione premere contro la sua e il calore tra le
gambe diventare una tortura
eccitante.
Stava
perdendo il controllo.
Non
resisteva, il
suo lento e insistente ondeggiare lo infiammava portandolo
al limite, stava
andando a fuoco.
Rukawa
si staccò improvvisamente dalle
sue labbra ansimanti
trascinandolo sul letto,
togliendosi la maglietta e
afferrando la sua
felpa per sfilargliela.
-...Non
è che
mi sia servita
molto...adesso si che mi prenderò un accidente...—
sussurrò divertito liberandosene in fretta,
sfilandosi anche la canottiera,
rimanendo a petto nudo e
mollemente abbandonato
sul letto.
-
Hn...- mugugnò
Rukawa che non
riusciva a prestare la giusta
attenzione a quei particolari,
distratto da ben altre questioni.
Si
piegò su di lui; ansimò
leggermente alla vista della sua pelle nuda solcata dai muscoli e
abbassando la testa
gli baciò
morbidamente il torace
muovendo poi la lingua
con avidità incontrando i
capezzoli, facendoli
inturgidire e mordicchiandoli
piano.
Hanamichi
cominciò a gemere scuotendosi ad ogni tocco,
afferrandogli la testa tra le
mani stringendo
freneticamente le dita tra le ciocche nere.
Rukawa
socchiuse gli occhi come a
difesa dai
suoi gemiti che lo
stordivano, offuscando la sua
volontà.
Doveva
dominarsi.
Non
voleva affrettare le cose.
Prenderlo
bruscamente.
Scivolò
con la lingua fino all’ombelico afferrando
il bordo dei pantaloncini tirandoli
giù con decisione insieme ai boxer,
rimanendo a fissare rapito
quel corpo perfetto e scolpito e
la sua erezione così eccitante.
Trattenne
il respiro.
Era
troppo.
-
...Allora.. cosa aspetti...— ansimò
Hanamichi schiacciando
il viso girato tra le coperte
reprimendo un gemito d’impazienza.
Le
tempie gli battevano
violentemente.
Gli
stava scoppiando testa, non
capiva più niente.
Desiderava
solo spasmodicamente che lo placasse.
Che
appagasse quell’eccitazione lacerante
che lo stava travolgendo dirompente.
Rukawa
guardò quel viso
contratto da pura voluttà che non voleva nient’altro che lui,
che godere.
Era
travolgente, il suo
stesso desiderio lo
stava sopraffacendo.
“...Piano..”
ordinò a se stesso deglutendo un ansito mozzato.
Abbassò
lentamente il viso su quella
carne tesa e gonfia per l’eccitazione
sfiorandola piano
con la lingua e le dita,
facendo trattenere
il respiro ad
Hanamichi a quel
tocco, contorcendosi
sul letto e
mordendosi forte il
labbro inferiore quando
Rukawa chiuse la bocca su di lui succhiandolo
e leccandolo insistentemente
con frenesia.
-...Ah.....ahah
..aah!!!!...-- boccheggiò
stringendo gli occhi.
Rukawa
percorse con le dita i
testicoli e la morbida apertura tra le sue gambe,
facendolo tendere
seccamente contro di lui e ansimare
pesantemente, conficcando
per gli spasmi le unghie nelle coperte.
Hanamichi
si scosse
bruscamente.
Rukawa
sentì il suo liquido caldo inondargli la bocca e il suo
urlo nelle orecchie
quando venne inarcando
la schiena, tremando per
l’orgasmo violento.
Leccandosi
le labbra si sollevò su di
lui baciandolo languidamente,
facendogli sentire tra le labbra
il suo stesso seme e senza staccare la bocca dalla sua si sfilò i
pantaloni.
Togliendosi
i boxer si
adagiò su di lui; Hanamichi
al suo accostarsi istintivamente
allargò le gambe
e sollevando
appena i fianchi fece
premere il suo pene contro il suo.
-...Vieni....—
emise con voce affannosa contraendo i lineamenti in una smorfia di
piacere spingendosi contro di lui.
Rukawa
strinse i denti incapace di resistere a quel movimento provocante.
Lo
afferrò improvviso per i
fianchi premendo
contro di lui.
-
...Vuoi...tornare indietro? — gli
sussurrò fissandolo
e trattenendo a stento un ansito di piacere.
Perchè
gliel’ aveva detto?
Era
così vulnerabile a lui da
avere ancora tanta paura?
Da
scavare nel suo cuore
in cerca di un rifiuto?
-....Non
voglio tornare..
indietro...— ansimò
Hanamichi con voce impastata guardandolo negli occhi -..E’ ciò
che voglio.. voglio te..ti voglio ora....—
mormorò circondandogli il collo con le braccia
attirandolo a sè.
Tutto
il essere gridava quella richiesta.
Quel
desiderio così pressante e
puramente assoluto.
Alleviare
il suo corpo.
Placare
il suo desiderio.
Vincolare
l’anima e il cuore a lui.
Fondersi
l’uno nell’altro.
Essere
una cosa sola.
Con
lui.
Per
lui.
Voleva
dargli se stesso.
Rukawa
sollevò una mano verso il suo viso teso.
Sapeva
cosa stava facendo?
Si
stava abbandonando a lui.
Non
era solo desiderio.
Lo
accettava.
Gli
stava donando se stesso.
Il
suo cuore.
La
sua volontà.
Senza
paura, ne rimorso.
Andando
contro se stesso.
Strappando
le sue certezze.
Lasciandosi
tutto alle spalle.
Quel
pensiero lo travolse e
strinse Hanamichi con
forza tra le braccia.
Era
suo.
Solo
suo.
Sentendo
i suoi muscoli sotto di lui distendersi
piano gli appoggiò un
braccio dietro la schiena e
sollevandogli appena
il bacino si spinse piano
in quella piccola fessura così stretta.
--Mmh!!--
sfuggì dalle labbra serrate di
Hanamichi stringendosi
di più a lui, serrando
gli occhi per il
dolore che gli percorse le
viscere sentendolo entrare.
Rukawa
si spinse completamente in lui guardando i suoi lineamenti
contrarsi e
le lacrime formarsi agli
angoli degli occhi chiusi.
Strinse
i denti.
“..Dannazione..
sente dolore..”.
-...Hanamichi..-
mormorò baciandogli piano
le labbra contratte.
Hanamichi
mosse freneticamente
le mani sulla sua schiena stringendolo
a se
con forza.
-..Non...è...niente...--
annaspò contro il suo collo scuotendo la testa.
Si
intenerì.
Era
capace di negare anche l’evidenza quel testone.
Di
sopportare il dolore.
Ma
dannazione non resisteva.
Cominciò
a oscillare lentamente dentro
di lui, sentendo la
pressione e il calore intrappolarlo
pulsante ad ogni spinta.
Hanamichi
assecondò i suoi movimenti
che divennero sempre più frenetici
e violenti muovendo i fianchi a quel ritmo serrato,
con i respiri caldi e
i gemiti di piacere che si
mescolavano sempre più rapidi, la
pelle che diventava lucida di sudore per lo sforzo e i corpi
allacciati che sussultavano a ogni spinta febbrile.
La
presa di Rukawa divenne dolorosa sulla
schiena di Hanamichi che gli prese la testa tra le mani attirando
le labbra a sè guardandolo
negli occhi e ansando febbrilmente.
-
Aha... Ka..ede...aahh!!...— ansimò
contro la sua bocca sbarrando
gli occhi al limite di qualcosa che
sconosciuto lo stava sopraffacendo.
Sentì
ogni fibra del suo corpo rabbrividire violentemente e
delle vampate di
calore inondargli le membra scaricando
scosse di piacere mai provato, lasciandolo
boccheggiante e
avvinghiato a Rukawa che spinse più convulsamente dentro di lui
inarcando la schiena
tremando intensamente
e gettando la testa
all’indietro sussultare
con un gemito soffocato stringendo gli occhi per l’intensità di
quell’ebbrezza.
Respiri
spezzati che morivano lenti
sulle labbra li fecero riemergere piano.
Rukawa
espirò affannosamente cercando di riportare i battiti frenetici
del suo cuore alla normalità, riaprendo
piano gli occhi su Hanamichi che era aggrappato a lui
con gli occhi socchiusi e il
respiro irregolare sulle labbra dischiuse
leggermente contratte.
Era
languido e perso ancora in quella vibrante
estasi.
Si
abbandonò contro di lui posando la
testa sulla sua spalla calda e umida di sudore.
Sospirò.
Un
lungo sospiro carico di appagamento.
Era
felice.
-..Ti
amo.. — sussurrò
flebilmente contro la
sua pelle quasi con il timore che lo sentisse.
-..Anch’io...
ti amo... baka...— emise
piano Hanamichi, facendo
trasalire Rukawa
che a quelle parole
inaspettate alzò la
testa fissandolo.
-...Perchè
mi guardi così?....Guarda che non ho intenzione di ripetertelo...—
mormorò abbassando schivo lo
sguardo.
“E
come dovrei guardarti?!? Mi hai appena detto che mi ami razza di
stupido!!!....Mi ami!!!!!!!”
Che
sciocco.
In
fondo era ancora così
infantile che credeva di
potergli nascondere in
quel modo ingenuo il significato di
quelle parole che
rovesciavano il suo cuore a terra.
Due
parole.
Due
sole parole che li
avevano liberati e che ora aleggiavano su di loro lievi e preziose.
Era
davvero felice.
-...Sei
proprio... uno stupido..— sospirò
facendo scorrere le labbra
sulla sua guancia arrossata.
-
No.. sei tu lo stupido...- gli
rispose Hanamichi sporgendosi
e mordicchiandogli
dispettosamente le labbra carnose che lo abbandonarono piano.
Si
stava ritraendo lentamente da lui che
si scosse debolmente
corrugando appena i lineamenti.
Rukawa
casualmente abbassò lo
sguardo sulle coperte e
notò delle macchie
scure; era sangue.
Serrò
nervosamente la mascella al pensiero di averlo ferito.
“..Merda....”
Lo
aveva fatto sanguinare.
Era
stato troppo brusco.
Hanamichi
seguì il suo sguardo scuro e
vide il sangue.
Rukawa
gli scrutò il
viso guardandolo con
apprensione.
-
Scusami-- mormorò
abbassando lo sguardo.
Hanamichi
sollevando la mano gli strofinò il viso diafano e serio
attirandolo a sè.
-
La vuoi finire?!?! Non
capisco cosa cavolo stai
dicendo, il grande Tensai
è indistruttibile e due misere
gocce di sangue non lo scalfiscono di
certo!!!— lo rimbrottò
con una smorfia fintamente minacciosa.
-
Do’aho..— brontolò
rassicurato dalle sue
stupidaggini che regolarmente
gli uscivano dalla bocca tirando
indietro la coperta
e scivolando su di lui.
-
Non ti permettere di contraddirmi sai?!?!-
sbraitò accogliendolo tra le braccia,
afferrando il bordo della
coperta avvolgendo entrambi.
-Mpf..--
sbuffò sprofondando in
quell’abbraccio chiudendo
gli occhi.
Sentendo
Hanamichi rilassarsi sotto di lui e
far scorrere
morbidamente le dita sulla sua schiena candida si addormentò.
INTERVAL:
THE NOTORIOUS B. I. G
FEATURING R.
KELLY ( BIGGIE^
BIGGIE^... una leggenda^^)
“FUCKIN YOU TONIGHT”
---
LIFE AFTER DEATH ---
You
must be used to me spendin
And
all that sweet winin and dinin
Well
i’ m fuckin
you tonight
(Uhhhh...com’ero
piccina quando l’ho ascoltata per la
prima volta!!! Allora dato
che si sta facendo lunga
questo è un intervallo^^ o se volete
un momento di raccoglimento, una
pausa di riflessione,
magari per chiedervi
”ma che che caz**ta
è???”, quindi
avete anche il tempo di
andare a fare pipì, sgranocchiare
qualcosa o semplicemente fuggire
se alla domanda precedente non avete trovato una risposta logica...oh oh
oh!! )
Hanamichi
aprì lentamente un occhio
ferito dalla luce anche se blanda
del primo mattino, per poi
richiuderlo subito dopo stiracchiandosi e crogiolandosi nel tepore delle
coperte.
“E’
ancora presto” pensò abbandonando
un braccio sul cuscino.
Ora
spalancò del tutto gli occhi.
Il
cuscino era vuoto.
“...Quel
baka..... se n’e andato?!’” pensò
preso dal panico sentendosi
“leggermente” stupido.
Fece
per sollevarsi, quando
qualcosa sotto le coperte si mosse abbarbicandosi
contro il suo fianco mugugnando.
-
Aaah!! — sorpreso
sollevò la coperta.
Sepolto
sotto le coltri giaceva Rukawa stretto alla sua vita,
con i capelli scompigliati
e gli occhi chiusi.
Poteva sentire i suoi
lunghi respiri regolari accarezzargli
il torace e il suo cuore
battere lento contro il suo
stomaco.
“Ma
come fa a respirare?!?” si
chiese divertito osservandolo in apnea.
Proprio
come quella volta in quell’ospedale,
lo stesso viso così limpido e disteso nel sonno.
La
prima volta l’aveva sentita li l’avvisaglia
di quanto lui
fosse radicato dentro di sè.
Quell’arrogante
e superba ghiacciaia umana.
Con
uno sguardo dispettoso allungò una mano e gli tappò il naso.
Per
una decina di secondi Rukawa rimase immobile,
poi si mosse scuotendo la testa
agitando infastidito una mano per scostare quella di Hanamichi.
Aprì
gli occhi scuri.
-...Do’aho..—
emise con voce piena
di sonno sollevandosi sopra di lui
mettendogli le mani sulla faccia ridente,
per poi ricadere tra le sue braccia sistemandosi
meglio contro il suo petto in cerca di calore.
Hanamichi
sorridendo lo abbracciò stretto assaporando il profumo leggero della sua
pelle liscia e la seta dei suoi capelli abbandonati contro la sua spalla.
Chiuse
gli occhi.
Era
felice.
Immensamente
felice.
Gli
sembrò troppo.
Troppa
felicità, non c’era
abituato.
Avrebbe
voluto gridare per la felicità che gli era precipitata addosso.
Era
la prima volta che amava e
con una tale intensità.
“...Allora
è questo l’amore..” si chiese stringendo
di più quel corpo caldo abbandonato contro di lui.
Questo
significava amare.
Era
avere lui tra le braccia.
Sentirsi
completo solo intrecciando le dita con le sue.
Provare
quell’assoluto e puro
sbilanciamento nel petto solo guardandolo.
Amare
lui.
E
quel baka gliel’ aveva pure detto.
Il
sorriso si allargò sulle sue labbra.
Che
strano erano passate solo poche ore eppure sentì che in quel breve lasso
di tempo lui era cambiato
irrimediabilmente.
Tutto
il suo mondo era stato sconvolto.
Da
lui.
Aveva
fatto l’amore con il suo peggior nemico.
Ora
niente sarebbe stato più lo stesso.
Aveva
scelto.
Aveva
scelto lui.
Tutto
ciò in cui aveva sempre creduto era crollato davanti ai suoi occhi e
sorprendentemente non
gliene importava niente.
Non
si pentiva affatto di aver
fatto quella scelta.
A
dispetto delle possibili conseguenze.
Spalancò
gli occhi.
“Ma
porca !!!”
Gli
era attraversata nel
cervello come un lampo una delle “conseguenze”.
Le
invasate che il giorno prima volevano ucciderlo a sprangate fuori dalla
palestra.
“..E..che
cavolo!!!!”
Il
bell’addormentato che dormiva beatamente tra le sue braccia in realtà
era alquanto pericoloso.
Aveva
appena parlato e....guarda che casino.
Ma
ora come ora non riusciva ad avercela seriamente con lui,
anche se un pensierino di strozzarlo c’è l’aveva.
Ma
ormai la frittata era fatta ed
era inutile ripensarci.
In
fondo era la verità.
Era
vero che voleva stare con lui.
-
Possiamo rimanere qui... —
Hanamichi
sussultò sentendo la sua voce calma e perfettamente sveglia alitargli sul
petto.
Sembrava
quasi che gli avesse letto nel pensiero anticipando le sue paure.
-
E perchè ? - gli chiese suo
malgrado aggrottando le sopracciglia.
-
Lo sai - gli rispose piano.
-
Un grande genio come me non
si fa
certo intimidire da quelle pazze ah ah ah!!!!!—
sbottò ridendo.
Rukawa
alzò improvviso il
viso fino a sfiorargli le labbra
con le sue e mischiare i loro respiri,
fissando quel volto che non sapeva trattenere neanche la più
piccola emozione.
-
Non provare a mentirmi — lo
avvertì serio scrutando i suoi occhi.
Non
doveva dimostrare niente.
Non
voleva che rischiasse niente a causa sua.
Hanamichi
si sentì trapassare
dal suo sguardo non riuscendo a
sostenerlo senza celare
ciò che provava.
Improvvisamente
con una spinta di reni lo scansò ribaltandolo e
balzando a carponi sul
suo petto.
-...
Kitsune.... - ghignò ridendo
afferrandogli i polsi –
io non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno capito?!? —
affermò poi
con una smorfia insolente sul viso.
Ma
il suo volto mutò con la stessa rapidità della sua voce.
-
... Non... voglio.. più avere paura... –
disse lentamente quasi
volesse convincersene, abbandonandosi
contro di lui e nascondendo il viso contro
il suo collo.
-..Lo
so..— gli alitò
nell’orecchio circondandogli la
vita con un braccio e posando
una mano tra le ciocche rosse accarezzandole.
“Non
ti lascio solo..”
OUTRO
: AALIYAH “IT’ S
WHATEVER”
– AALIYAH THE ALBUM —
(L’ultimo pezzo è nato ascoltandola a ripetizione.....e non ci
sono parole per descriverla *______* solo che è... la dimostrazione che
anche un’insensibile come può avere
un cuore ^;;^ )
It's
Whatever
It's Whatever
Whatever
Just Like The Birds
That Whistle In The Tress
At Peace So Happily
Well, You're My Tree
And Through My Storms
You've Stood Strong For Me
Kept Me Warm As Can Be
Like A Candy To An Apple
Oh, We Go Together
You're So Sweet On Me
I Can Say That I Do Believe
This Is Destiny
It Keeps Calling Me
Now It's Me And You
It's You And Me
And It's Whatever
Whatever You Want It To Be
I'm Telling You
If It's Up To Me
Whatever Is Whatever
It's Whatever With You and Me
Just Like A Breeze
In The Middle Of A Summer's Eve
When You Come Through
You Come For Me
If I'm A Drink
You're My Lemon Squeeze
Oh, You Got Flavor Boy
You Go Good With Me
So Boy Don't Play Or Tease Me
Ooh, Keep Me Together
You Got What I Need
Now It's Getting Late
It's After Three
So Quit Your Stalin'
My Body's Callin'
Now It's Me And You
It's You And Me
And It's Whatever
Whatever You Want It To Be
I'm Telling You
If It's Up To Me
Whatever Is Whatever
As Long As It's You and Me
Whatever Is Whatever
It's Whatever
It's Your World
I Put That On Everything
It's Your World (Your World)Now
It's Me And You
You And Me
And It's Whatever
You Want It To Be
I'm Telling You
If It's Up To Me
Whatever Is Whatever
Whatever's Whatever, Baby
FINE
QUARTA PARTE
Spil:
Ho scoperto di essere molto sentimentale, ma che *carini* !!!!!!!!!!
Allora, non
vi aspettavate questa sorpresina vero?
Anche se non sembra mi piace far felice la gente!! ..E poi dopo
tutti i casini che mi combinate...sono stata anche
troppo buona!!!
Hana:
* SUPER- ULTRA- EXTRA- ROSSOR *
Ru:
°_______________________________________° ( in gergo detto anche stato
di trance dovuto a emozioni
troppo forti)
Spil:(Sempre
più gongolante ^;;^) Ma si, non
c’è bisogno che mi ringraziate, l’avevo
già in mente dall’inizio, volevo
solo tenervi
un
pò sulla corda ^O^
Ru:
O________________________________________O (ormai non si ripiglia più^____^)
Spil:
Ru sveglia!!!! E tu Hana cosa ne pensi?
Hana:A....
d...sso.... ti....a... mm....zzo....
Spil:
Cosa??? Senti infilaci almeno un’
azione di senso compiuto!!
Hana:....
Io....LO SAPEVO !!!!!!!!!!!!!! Il mio sesto senso mi diceva di stare
all’erta, di
non farmi fregare !!!!!!!!!!!!!
Disgraziata!!!!!!!!!!!!!
Spil:Ma
se a malapena ne hai cinque di sensi ^;;^ e poi
senti un po' vuoi affermare senza ombra di dubbio che non ti è
piaciuta la situazione?? Ehhh? (Con espressione moooltoooo lasciva )
Hana:
*ULTRA ROSSOR *....Emh....emh veramente.. cavolo non sono affari tuoi!!!!!
Spil:
Ru diglielo anche tu!!!
Dopo tutte le menate che mi hai fatto....è stato solo
il naturale corso della storia....bisogna sempre aprire una
prospettiva di più ampie
vedute.. e mai tirarsi indietro quando la cosa si fa *davvero*
interessante^O^..oh oh oh... e io adoro le sfideeeee !!!!!!!! E poi non
bisogna mai provocarmi capito?!?!
Hana:
E finiscila di blaterare!!!!!
Dio che imbarazzo !!!!!!!!!!!
Ru:
...SONO ...**FELICE **...AAAHHHHHH.....**SOSPIR**....
Spil-Hana:
(Si girano sciokkatissimi) EEHHHH ???????????????
Hana:
Hai visto cosa combini????? Si
è rimbambito del tutto!!!!!!
Spil:
(Presa dal panico per la piega inaspettata che ha preso la situazione
)...O cavolo... tu taci !!!!!! Io non ho fatto niente capito??????? La
colpa semmai è tua !!!!!!! Sei tu che l’ha ridotto così !!!!!!
Ru:**SONO........
MOOOOLTOOOOOOOO....... FELICE**...@@@@@@@@@@@.... (ha ormai inserito il
pilota automatico^__^)
Hana:
Io???????? Non dire stronzate !!!!!!!!
(Qui
si scaricano competenze in ogni doooveeeee ^__^)
Ru:.......NON
POTREI.... ESSERE PIU’ FELICE DI COSI’......*ULTRA SOSPIR*.... (e
comincia a dondolarsi avanti e indietro con espressione veramente
inquietante ^;;^ )
(Ignorando
completamente Ru che ha perso completamente la brocca ^;;^ i due
si lanciano in accuse improbabili^_____^)
Spil:
Chi c’era con lui prima a rotolarsi sul letto???? TU.
Chi ha dato il suo consenso volontario e incondizionato?? TU.
Chiaro adesso?!?!?!
Hana
: --______-- (Che
comprende di essere stato ampiamente fregato ^____^)
ARRRRRRGHHH....... PRIMA O POI TE LA FACCIO PAGARE!!!!!!!
Spil:(Lavandosene
le mani ^;;^) Non è affatto un mio problema se una lemon provoca
tali scompigli ormonali e crisi mistiche !!!!!!!!!!
Ru:
*LEMON * ????????? (Ru ha
smesso di dondolarsi e ha spalancato gli occhi che brillano di una luce
sinistra)
Hana:
Oh che ha adesso? Non è normale che faccia così !!!!!
Ru:
ANDIAMO !!!!!!!! ( Ru è saltato improvvisamente
in piedi riprendendosi
fulmineamente e prendendo
Hana per un braccio).
Spil:Si
è ripreso!!!! Miiiiiiiii che paura !!!!!!!
E poi vedi che ora sta bene...era
solo un pò confuso... ehhh ????? Ma
dove andate!?!?!
Ru:ANDIAMO...FORZA
!!!! STO PERDENDO TEMPO PREZIOSO....HO BISOGNO DI UN LETTO !!!!!!!
Hana:
Lasciamiiiiiiiiiiiii !!!!!!!!!! Confuso un corno !!!!!!!!!!!!
Fermalooooooo !!!!!!!!! AIUTOOOOOOOO!!!!!!!! (Ru sta trascinando
Hana nell’altra stanza)
Spil:(Ignorando
completamente le urla di Hana ^;;^) Mmmmmh ...bene... bene
si comincia a rodare....dai che poi mi ringrazierai!!! (Spil agita
allegramente la manina
verso Hana che le sta bestemmiando epiteti
tra i denti^__^ )..sono proprio altruista e generosa^O^....oh oh oh
le buone azioni danno proprio soddisfazione @_____@ ... e poi
quanta gente potrei aiutare con il mio indispensabile intervento
!!!!! Ma che fatica però essere così
magnanima....mi sa che mi farò un thè
verde con i biscottini....già^ già^.
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