Non ho fatto niente!!!
Nessuno dei sotto citati personaggi
mi appartiene!!!!!!!!!
Beh se siete arrivati
fin qui perchè non continuare?Mai lasciare le cose a metà,soprattutto
quando sono io a scriverle.
Ok
adesso basta giocare,
è giunto il momento di fare
sul serio, di infierire e tormentare.Non ci sono scuse,quindi chi ha il
cuore tenero come una meringa ed è a
caccia di sentimentalismi confettosi e colanti leziosità e svenevolezze
varie sciò
sciò si tenga lontano (soprattutto da me). Ora ci sarà davvero da
divertirsi!!!!!!PRONTI.......... VIAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!
Confessions
di Spil
parte II -
Lo sbaglio
INTRO:
TLC “I’M GOOD AT BEING BAD “ (FANMAIL ). Left Eye
spacca di brutto assicurato (una sopra l’altra fanno esattamente
tre metri giuro!).
-- Hanamichi ma
..cosa.... hai fatto....? --
Haruko
fissava Hanamichi
sfoderando il suo sguardo più
ferito e addolorato.
Si portò una
mano alle labbra
ancora spalancate
per lo sconcerto e si svincolò
dalla sua stretta.
Hanamichi
era immobile
con lo sguardo a terra, non aveva il
coraggio di guardarla dopo quello che era successo.“Che cosa ho
fatto?..Ora ... lei .....non doveva assolutamente
succedere .... è stato un tremendo
sbaglio...potrà più essere lo stesso? “.
DIECI MINUTI
PRIMA.....CIRCA.
SECOND INTRO: GURU
”SUPA LOVE” + KELIS --
JAZZMATAZZ 3 – (STREET SOUL)
--Vai agli
allenamenti?— chiese Yohei vedendolo
uscire dalla classe.
--Aha – gli rispose
Hanamichi senza molto entusiasmo.
Per
tutto il giorno non aveva fatto altro che rimuginare su quello che
era successo la notte precedente,incorrendo nella furia dei professori che
l’avevano cacciato fuori un imprecisato numero di volte per la sua
disattenzione continua.
--Dai facciamo un pezzo
insieme— propose Yohei sorridendo, vedendo il suo amico giù di corda.
Si incamminarono in
silenzio all’ombra degli alberi del cortile,sul tratto esterno che
portava alla palestra.
--Hai visto che ieri
nessuno è venuto a trovarlo? Noma mi ha detto che a casa sua non
rispondeva nessuno-- disse di punto
in bianco Yohei.
--Che stai dicendo?–
ma sapeva bene di chi stava parlando.
--Parlo di Rukawa--
disse semplicemente.
--Con un figlio del
genere è naturale, si saranno vergognati—rispose acido, ma poi comprese
di aver detto una crudeltà gratuita e rimase
in silenzio.
--Sai non credo che sia
una persona molto felice —
disse Yohei sovra pensiero.
--Felice? Ma se è
inerte come un pezzo di
ghiaccio, non prova mai nulla!! –
--Ne sei sicuro?—gli
chiese guardando distrattamente le
foglie cadere alla brezza del vento.
Si chiese se lui era
felice.
Aveva
il basket e Haruko, si doveva essere questa la felicità, in fondo
non poteva desiderare nient’altro, aveva ciò che voleva.
--Non dire
cretinate!– liquidò così la
faccenda e lo salutò con un
cenno della mano per proseguire
da solo verso la palestra.
Ora ci si metteva anche
Yohei.
Ma ieri notte in
effetti erano rimasti solo loro due al pronto soccorso, nessun altro si
era fatto vivo e sembrava
proprio che a Rukawa non fosse
minimamente importato, ma in
fondo non ricordava di averlo mai visto interessarsi a niente a parte il
basket, non aveva mai manifestato un mutamento d’umore o una qualsiasi
reazione emotiva di fronte a niente. Pensò che solo poche ore prima gli
era sembrato così diverso e
indifeso.
Gli riaffiorò
alla mente lo strano turbamento che aveva provato nel vederlo
addormentato.
”Perchè ieri mi sono
comportato così da scemo? Ma soprattutto con
quel baka! Dannazione avrà pensato che sono
un debole, una mezza sega“.
Alzò lo sguardo.
C’era qualcuno a
pochi passi davanti a lui,
camminava lentamente, la borsa da basket in spalla, una
zazzera di capelli corvini.
“Maledizione a te sei
sempre in mezzo!!“. Sentì il rancore dilagare dentro di lui
senza apparente motivo.
Gli passò
accanto.
--Spostati –
sbottò spintonandolo.
Rukawa si fermò a
guardarlo.
--Beh e allora
cos’hai da guardare?— ringhiò Hanamichi.
Sempre quello sguardo
distante, lontano da lui. “Dannazione smettila di guardarmi così, non
lo sopporto!!”.
Rukawa continuava
a fissarlo
immoto.
Hanamichi lo aggredì.
--Muoviti baka!—
Poi
parandosi davanti a lui continuò sarcastico – Aaaahh ma certo!
Dimenticavo, tu non hai bisogno di allenarti, pensi di essere il migliore,
ma sei solo una nullità, lo sai vero Rukawa?--
--Non sei nessuno è
inutile che ti pavoneggi hai capito?!?!–Hanamichi era
sprezzante.
Rukawa
strinse forte la
tracolla della sua borsa. “Basta! Finiscila! “.
Voleva andare. Non
voleva più ascoltare, era già abbastanza, le sue parole
erano come lame. Quella rabbia feroce
senza ragione lo stava
allarmando, era fuori controllo.
Rukawa si spostò per
passare.
Ma Hanamichi gli bloccò
la strada.
--Dove credi di andare
eh? Come osi ignorarmi!!—non riusciva a smettere, doveva insultarlo,
umiliarlo.
Rukawa....si era colpa
sua.
Lui era una minaccia,
un ostacolo alla sua felicità con
Haruko.
Se solo non.... non lo
sapeva nemmeno lui, sapeva solo che doveva farlo. Era lui che lo
faceva sentire così. Ora doveva difendersi, proteggersi da lui.
Pensava che era un
debole? Non lo considerava?
Gliela avrebbe fatta
pagare. Ma sentiva che questo rancore lo stava divorando, sentiva ogni
parola che diceva bruciarlo,
scuoterlo.
Rukawa
capì che Hanamichi
era sull’orlo. Percepì palpabile l’odio. Non avrebbe mai potuto
parlare e sapeva bene cosa
sarebbe successo poco dopo.
--Levati dalle palle–
gli intimò cercando di
mantenersi il più freddo
possibile.
Hanamichi strinse gli
occhi.“Ecco, è tutta colpa tua “.
--Vediamo se riesci a
passare Rukawa!!– sorrise feroce afferrandolo
per le spalle. Lo avrebbe massacrato o almeno ci sarebbe andato molto
vicino.
Intanto Haruko
stava raggiungendo le sue amiche fuori dalla scuola.
--Andiamo a vedere gli
allenamenti?—sorrise con evidente eccitazione.
--Ma non è presto?--
--Si è vero ma...—
--Rukawa arriva sempre
prima— la presero in giro in
coro.
Arrossì visibilmente.
– Oooh smettetela,non è
solo per quello –
--E va bene
– sospirarono rassegnate, ormai era proprio cotta.
Hanamichi lo colpì
allo stomaco facendolo piegare dolorosamente all’impatto, ma prima che
potesse andare a segno con un altro pugno Rukawa
gli afferrò il braccio ruotandoglielo dolorosamente dietro la
schiena, sbattendolo violentemente contro il tronco di un albero e
afferrandogli la mano libera per
impedirgli di muoversi.
--Bastardo!—ansimò
Hanamichi ormai immobilizzato. Avrebbe potuto rompergli il braccio.
–LASCIAMI BRUTTO
STRONZO!!!—urlava dibattendosi come un’anguilla.
Non poteva sopportare
di farsi battere da lui. Non lo avrebbe mai accettato. Mai.
Rukawa lo osservava
apparentemente indifferente.
Hanamichi era
completamente fuori di sè. Se avesse potuto liberarsi lo avrebbe
picchiato a sangue.
Guardarlo così, la
frustrazione che gli
sfigurava il volto, i denti digrignati in
una smorfia di dolore.
Soffriva si, ma non
come lui. Lui lo faceva soffrire.
Era bravo a colpire
sempre nello stesso punto.
Una fitta.
Si
faceva un male cane.
Ora glielo avrebbe
fatto lui.
Strinse più forte,
torcendogli quasi il braccio.
Hanamichi non potè
reprimere un urlo.
Lo voleva punire.
Perchè
ora aveva paura. Perchè lo aveva reso indifeso e il suo odio stava
giocando crudelmente.
Basta, non voleva più
provare questa disperazione. Avrebbe sofferto comunque no?
Lui
non lo avrebbe mai accettato. Lo sapeva.
Non gli importava più,
non voleva più pensare.
Lo voleva e basta.
Disperatamente.
-TE LA FACCIO PAG–
Hanamichi non riuscì a finire
la frase.
Rukawa si era mosso
veloce pressando le labbra
sulle sue, schiacciandolo con il suo corpo dolorosamente
contro l’albero.
Hanamichi contrasse i
lineamenti per lo shock. Tentò
disperatamente di sciogliersi dalla sua stretta,contorcendosi contro la
ruvidità del tronco, scalciando
furiosamente, colpendo con i piedi Rukawa
che in risposta gli morse forte
il labbro.
--Mh!-- Hanamichi
istintivamente dischiuse le labbra non trattenendo il dolore.
Rukawa
infilò prepotente la
lingua nella sua bocca sanguinante muovendola
con veemenza.
--...Mhm... mph... –
Hanamichi stava perdendo la ragione.
Cercava di voltare il
viso ma non riusciva a
liberarsi, la sua presa era troppo forte. Non poteva fuggire.
La disperazione stava
lasciando il posto a una
strana rassegnazione, le forze lo stavano abbandonando.
Il corpo di Rukawa
che aderiva stretto al suo, un cuore che batteva.
Calore, il suo calore.
Un profumo, Il suo
profumo.
La testa gli pulsava e
sentì uno strano
rimescolio, qualcosa che aveva fino ad allora
trattenuto, frenato, sciogliersi improvviso.
Non poteva
impedirglielo.
Si rilassò nella sua
stretta rimanendo immobile.
La sua lingua lo
provocava, lo irretiva, voleva di più.
Il suo corpo
serrato al suo voleva
di più.
Chiuse gli occhi.
Cedette.
Mosse la lingua
istintivamente cercando la sua.
Un fremito.
Qualcosa che non aveva
mai provato. Un’eccitazione voluttuosa
nel contrarsi delle loro lingue, nella pressione dei loro corpi.
Rukawa rallentò la
presa e premette
più forte contro di lui facendolo quasi sobbalzare sentendo
il suo sesso premere contro il suo inguine.
Stava baciando
un ragazzo.
Stava baciando Rukawa.
Rukawa.
No.
Soffocava.
Aprì gli occhi di
scatto, non poteva. Si fermò oscuro ciò che non voleva
guardare, non poteva, lo avrebbe inghiottito. Lo assalì un terrore
muto.
Era sbagliato.
Riconosceva solo
questo.
Era uno sbaglio.
Si strattonò
improvviso da lui
fuggendo il calore, riuscendo a liberare un braccio e lo colpì
in pieno viso facendogli sanguinare copiosamente il labbro.
Era libero.
Ansimante e
con il volto stravolto fissava Rukawa che
ricambiava il suo sguardo con una espressione stranita.
“E’
uno sbaglio”.
--Non provarci mai più
– gli uscì in un soffio.
Indietreggiò
e corse.
Corse lontano da lui.
Haruko camminando notò
una macchia di colore tra i cespugli e
volse lo sguardo.
“Rukawa?”.
--Haruko cosa c’è?—chiesero
le sue amiche.
--Mi sembra di aver
visto ...aspettate un attimo – disse inoltrandosi nel verde.
Si avvicinò.
“Si è proprio Rukawa” sorrise dolcemente.
“Ma ....“ da quella
distanza poteva vedere che sanguinava.
Stava per
fare un altro passo, quando si scontrò letteralmente contro
un ciclone.
--Hanamichi!?—emise
sorpresa. Per non farla cadere lui l’aveva afferrata per le
braccia.
– Cosa....— aveva
la divisa sporca di sangue e il labbro sanguinante.
Guardò in direzione di
Rukawa.
--Ma...Hanamichi ..cosa
hai fatto?--
Haruko
ora fissava
Hanamichi sfoderando
il suo sguardo più ferito
e addolorato.
Si portò una
mano alle labbra ancora spalancate
per lo sconcerto e si svincolò
dalla sua stretta.
Hanamichi
era immobile,lo
sguardo a terra, non aveva il coraggio
di guardarla dopo quello che era successo. “Che cosa ho fatto?..Ora ...
lei .....non doveva assolutamente
succedere .... è stato un tremendo
sbaglio...potrà più essere lo stesso?”.
Non sapeva cosa
dire, non poteva dire niente.
Lei pensava che aveva
picchiato Rukawa perchè non
sapeva controllarsi e lo biasimava per
questo.
Se avesse saputo la
verità .....
L’aveva tradita,
aveva tradito ciò che provava per lei
in un modo così mostruoso, con la persona che più odiava. Lui la
amava, lo aveva sempre saputo, era lei che l’aveva sempre
spronato, che gli dava la forza per giocare.Tutto quello che faceva
lo faceva solo per lei. Perchè fosse orgogliosa di lui. Lei lo
acquietava, lo calmava. Non si sarebbe mai perso. Con lei si
sentiva al sicuro, protetto.
Aveva fatto
una cosa terribile. Non sarebbe successo mai più .Doveva esserci
lei, solo lei.
Era vero non lo amava.
Perchè amava ....ma
sicuramente un giorno ...amava Rukawa.
Ancora
lui.
Lo investì
la sensazione della sua lingua che
irresistibile solleticava la sua.
Serrò i pugni.
Basta.
--Scusami –emise roco
voltandosi.
--Hanamichi dove
vai?—Haruko alzò una mano per fermarlo.
Si allontanò da lei.
Basta pensare.
Il giorno
seguente.
Hanamichi aveva passato
la notte completamente in bianco cercando e fallendo miseramente
di mettere un freno ai suoi pensieri
e ora si aggirava come un fantasma per i corridoi della scuola.
“Non devo pensarci più,
la situazione mi è sfuggita di mano,è stato un errore che
non accadrà mai più, mai più “.
Rukawa ...no non voleva
incontrarlo, ma prima o poi
lo avrebbe visto, doveva andare agli allenamenti e lui sarebbe stato li a
prendersi gioco di lui con quello
sguardo inespressivo che non riusciva mai a decifrare. Era
imprevedibile,non sapeva mai cosa pensava ne come anticipare le sue azioni
e ciò che era successo ieri gli aveva dato una
prova tangibile e alquanto sconvolgente di cosa era capace.
--Hanamichi sei tra
noi?—Yohei lo guardava con uno sguardo interrogativo.
--Guarda che la campana
dell’ultima ora è suonata da un pezzo, non devi andare agli
allenamenti?—
Hanamichi non si era
neanche accorto che ormai tutti erano andati a casa. Gli allenamenti...
significavano rivedere Rukawa e avere subito di fronte la causa scatenante
del suo comportamento assurdo
del giorno prima.
Rukawa che lo baciava e
lui che ricambiavo quel bacio.
Sentì
i battiti del cuore accelerare improvvisamente per il panico.
--No oggi non ci vado
– decise improvvisamente.
--E perchè?—
--Non ne ho voglia--
tagliò corto guardando fuori
dalla finestra. Non gli piaceva mentire a Yohei, ma non
riusciva a comportarsi normalmente, era troppo teso.
Yohei lo guardò di
sbieco, non lo convinceva affatto, ma era inutile insistere, lo avrebbe
solo reso furioso,ormai lo conosceva
troppo bene.
--Ci vediamo
Hanamichi–disse uscendo.
--Yoei!—
--Dimmi— disse
fermandosi.
Hanamichi rimase con la
bocca semi aperta. Quanto avrebbe voluto parlargliene, togliersi questo
peso, ma era troppo assurdo e umiliante, doveva cavarsela da solo.
--Niente – sussurrò
con un mezzo sorriso.
--....Allora io
vado,ciao –disse esitante Yohei
uscendo e lasciandolo
solo.
Si sedette sulla sedia
cominciando a dondolarsi nervosamente. Pensava a come avrebbe dovuto
comportarsi quando avrebbe
avuto di fronte Rukawa.
“Come sempre, non ha
significato niente, non sei niente, io ti detesto, non ti sopporto”
avvicinò le dita al viso e quasi con timore si sfiorò le labbra, aveva
ancora i segni dei suoi denti. Avvampò al ricordo. “Maledetto!!! Cosa
ha voluto dimostrare baciandomi? Lui non prova mai niente, non sente mai
niente per nessuno e allora?
Ha perso la testa, si
deve essere per forza così,oppure ha voluto prendersi gioco di me,
ragione in più per fargliela pagare!”.
Rukawa camminava
per i corridoi della scuola.
”Dove si è
ficcato!?”
Doveva vederlo,
non poteva aspettare gli allenamenti. Questa impellenza lo aveva
tenuto sveglio tutta la notte non
riuscendo neanche a dormire a scuola.
”Dannazione a te
do’aho ”pensò sbadigliando.
Ma ora aveva una
certezza, che ieri per poco non lo aveva travolto
e che ora stringeva dentro di sè per paura che si rivelasse un
illusione.
Dopo che l ‘aveva
assalito quel testone aveva fatto
qualcosa di così inaspettato che il suo cuore aveva perso un colpo.
Aveva risposto al suo
bacio.
Ora
non poteva assolutamente rinunciare,
avrebbe fatto qualsiasi cosa per averlo di nuovo, per sentirlo così
vicino, per assaggiare ancora il suo sapore, anche se sicuramente dopo la
sua bella pensata di ieri
Hanamichi avrebbe preferito
ingoiare la lingua piuttosto che parlargli.
Ma non gli importava,
doveva capire, voleva guardarlo di nuovo, vedere i suoi occhi.
A dispetto del pugno
che aveva ricevuto era certo che quel bacio aveva significato qualcosa per
lui, doveva essere così, ora doveva fargli capire che ...
Si fermò. “Ecco la
sua classe, ma ormai sarà vuota “ pensò nervosamente.
Sbirciò dentro e
spalancò gli occhi.
“Eccolo”.
Vedeva la
testa rossa e le spalle larghe muoversi ritmicamente al dondolio
della sedia. Silenziosamente gli si avvicinò.
Hanamichi non si
accorse di averlo alle spalle, completamente immerso nelle sue
constatazioni e spingendosi pericolosamente all’indietro con la sedia
dimenando le braccia proruppe in un:
--Maledetto vattene
dalla mia testa!!!!!!!—
Perse
l’equilibrio.
Ora avrebbe sicuramente
pestato la testa per terra.
Ma così non
avvenne.
Due mani diafane
afferrarono saldamente la sedia
fermando la sua caduta.
--Ma cosa?— alzò
di scatto lo sguardo verso l’alto.
Rukawa sovrastandolo
lo fissava freddamente.
“Dannazione!”. Non
si sarebbe mai aspettato di vederselo comparire
in questo modo e così all’improvviso, non l’aveva nemmeno
sentito.
“E poi deve sempre
fare queste entrate trionfali!?!“
Deglutii nervosamente.
--Chi deve andarsene
dalla tua testa do’aho ?—
gli chiese incurante Rukawa.
“Merda!!! E adesso
che vuole?”. Non si sarebbe fatto prendere alla sprovvista come
l’ultima volta, ma poi si rese conto dell’ingrata posizione in cui si
trovava.
“Porca.... e adesso
?...”.
Prese coraggio.
--Non rompere la palle
e vattene, prima che ti gonfi di pugni!! –gli ringhiò di rimando
voltando il viso da un lato
per evitare di guardarlo.
--Beh sono qui perchè
non ci provi?— lo provocò abbassandosi lentamente su di lui.
Hanamichi sentendo sul
viso il suo fiato caldo
si voltò allarmato.
--Vaffanculo Rukawa!
Finiscila con i tuoi giochetti, stai perdendo tempo!—
Con un immenso sforzo
mantenne fisso lo sguardo su di lui. Su quegli occhi che sembravano privi
di ogni emozione. E allora perchè erano così brucianti?
--Lasciami
stare!—
--Ti accontento—
disse atono Rukawa, ma dentro di sè
sentì le sue parole
lacerarlo.
“Giochetti? E’
questo che pensi? Che io stia giocando? Non capisci un cazzo!”.
SBAMMM
Rukawa
aveva aperto le dita lasciando che la sedia seguisse il suo
percorso iniziale, facendo cadere Hanamichi
all’indietro che sbattè
sonora la testa sul pavimento rimanendo a gambe per aria.
--MALEDETTOOOOOOO!!!!!—urlò
dimenandosi,ma quando riuscì ad alzarsi Rukawa era già uscito dalla
classe.
--TORNA QUI
VIGLIACCO!!!!!!!!--
Strinse i pugni
e percorse l’aula
in preda all’agitazione.
“Non riuscirai
ad averla vinta, non mi spaventi! Vuoi giocare? Te la faccio vedere
io!! Non posso assolutamente farmi fregare da te! Certo che vado agli
allenamenti!!! Non sono un vigliacco e te lo dimostrerò!!!!!!
Presa questa risoluta
decisione arraffò le sue cose e per la furia
della sua corsa quasi
cadde dalle scale.
--Hanamichi?—I suoi
amici supposero che il baluginio rosso
intravisto nella
nuvola di fumo che quasi li investii a velocità impensabile nel corridoio
fosse lui.
--Ma dove va così di
fretta?— chiese Noma.
--Ad allenarsi credo,
ma dalla faccia che aveva mi sembrava incavolato nero—disse Yohei.
--Dai Hanamichi che se
arrivi in tempo possiamo goderci per intero le tue pagliacciate!!— gli
urlò Okusu e tutti si misero
a ridere.
Hanamichi a quelle
parole aveva frenato bruscamente la sua corsa
e ora si stava
dirigendo minacciosamente verso
i suoi amici che si
bloccarono per il terrore.
--Adesso lo abbiamo
fatto proprio incazzare!!!!—
biascicò Okusu.
--Pronti a scappare
al mio segnale —disse piano
Yohei per sfruttare
l’effetto sorpresa.
--Ah....ah ..Hanamichi
dai non fare così ...— vedendolo avvicinarsi
cercavano di blandirlo agitando le braccia in segno di resa.
Si fermò davanti a
loro con uno sguardo furioso
e indicandoli con il dito indice urlò:
--DOPO! ADESSO NON HO
TEMPO,A VOI CI PENSO DOPO!!!!--
Ricominciò a correre
trafelato verso la palestra.
--EEEEEEEEEEEH?—
erano rimasti tutti immobili
per lo stupore.
--Non è possibile! Ci
è andata anche troppo bene!— esclamò Takamiya.
--E ti lamenti!?!—
rispose Noma.
--Che cavolo ha oggi
eh Mito?—chiese Okusu.
--Qualcuno deve averlo
fatto incazzare di brutto se non ha colto l’occasione per menare le
mani... e ho una mezza idea di
chi sia– disse pensieroso Yohei.
--Allora cosa
aspettiamo,magari ci scappa una bella rissa!!—esultò Takamya e tutti e
quattro si
diressero verso la
palestra per godersi l’eventuale spettacolo.
Hanmichi arrivò in
palestra senza fiato. Spalancò bruscamente la porta e girò lo sguardo
per ogni interstizio dello
spogliatoio.
” Dov’è? Dov’èèèèèèèèèèèè!?!?
“.
Ma l’allenamento era
già cominciato e non trovò
anima viva. Si cambiò velocemente e
a grandi passi entrò in palestra fermamente
convinto dei suoi propositi di
guerra.
“Te la faccio vedere
io!!” si ripeteva saldo dei suoi principi
che si potevano sintetizzare nella cieca vendetta e furia
incontrollata.
Stavano facendo una
partita di allenamento.
--Hanamichi!! Ieri ti
sei preso il lusso di non venire e oggi sei anche in ritardo. Dato che la
partita è già cominciata ripassati
un po' i fondamentali!– gli urlò Ayako lanciandogli
il pallone.
Ma lui non le prestò
molta attenzione, con sguardo truce e
risoluto era impegnato a
scrutare il campo.
-- Ma cosa fate?!?
Fermate Rukawa !!— gridò Ayako agitando
il suo ventaglio.
“Eccolo, ora
vedremo!!! Rukawa ti distruggo!!!!!”
strinse più forte il pallone e sempre con una volontà
di ferro si girò nella sua direzione
per fronteggiarlo.
Rukawa con una serie di
finte fulminee
aveva sfondato la difesa e ora
correva verso il canestro senza che nessuno riuscisse a
fermarlo.
Appena sotto il
tabellone si spinse
fluidamente verso l’alto
tendendo i muscoli nello
sforzo e lanciò con forza il pallone nell’anello.
Facendo una schiacciata
perfetta.
--Ru....— la volontà
granitica di Hanamichi si era
sgretolata in tanti pezzetti.
Era rimasto totalmente
incantato durante la sua azione e senza accorgersene
aveva lasciato cadere
il pallone che rotolò in mezzo al campo.
Due mani
diafane lo raccolsero.
Rukawa si stava
dirigendo con il pallone in mano verso di lui che rimaneva imbambolato a
bocca aperta e con le braccia
a mezz’aria, totalmente rapito dal suo incedere lento e dai suoi
movimenti fluidi, da come
stringeva il pallone tra le dita, come i muscoli asciutti del braccio si
disegnavano in mutevole movimento, come risaltava
il distacco del
colore brunito del pallone dalla
sua pelle candida,riuscendo a
capire solo con una
piccola parte del cervello cosa stesse accadendo.
Rukawa si
fermò davanti a lui
osservando curiosamente il
suo momentaneo
stato catatonico.
--Svegliati do’aho
–la sua voce profonda lo
riscosse.
Cercando di riprendere
il controllo lo fissò ostinatamente
rabbioso.
--Da qua!!!—gli
strappò il pallone di mano e voltandosi
cominciò i suoi esercizi.
Rukawa rimase a
guardarlo con una strana espressione. Era stupito.
Hanamichi si rese conto
di avere i suoi occhi addosso e si voltò.
--Beh? Hai qualche
problema?—stava per rincarare la dose quando una ventagliata poderosa
e inaspettata si
abbattè su di lui.
--AAAHHHHHH!!!!!!!!! ---
--Finiscila di perdere
tempo!—lo rimbeccò Ayako.
Rukawa sbuffando si girò
e tornò in campo.
--Ah ah ah ah ah!!!!!
Complimenti Hanamichi!! Continua così!!!!— gridarono al completo i
componenti della sua banda.
--Quei deficienti....
– mormorò a denti stretti, i suoi amici erano accorsi apposta per
fargli saltare i nervi. --Dannazione....—
Sotto lo sguardo
persuasivo di Gori e
Ayako, Hanamichi si
dedicò ai suoi esercizi evitando accuratamente di posare gli occhi su
Rukawa.
“Ma che cosa mi è
successo? Devo smetterla,devo assolutamente riprendere il controllo, non
pensare ecco,non devo pensare a niente,s olo ad Haruko, si, pensare a lei
mi calmerà”.
Ma non riusciva a
mantenere fisso il pensiero
su di lei se non per pochi attimi, continuamente distratto dalle grida
degli altri che non smettevano di urlare quel dannato nome, dallo stridore
delle sue scarpe sul parquet e
da quei deficienti dei suoi amici che non facevano altro che commentare le
sue azioni. “Dannazione a te Rukawa smettila di perseguitarmi!!!”.
Dopo l’allenamento
Hanamichi si svestì velocemente e
si ficcò sotto il getto caldo della doccia.
“Non pensare, non
pensare a niente“ sperava che quell’acqua potesse lavare via tutti i
suoi tormenti e le sue
sciagure personali.
Uscì prima degli altri
e cominciò a rivestirsi in
fretta. Doveva andare via subito, almeno non lo avrebbe avuto sotto gli
occhi, non voleva assolutamente farsi
vedere da lui in quello stato,
non gli avrebbe mai dato
questa soddisfazione.
Qualcuno era entrato
dopo di lui.
Si girò
distrattamente.
Rukawa lo guardava
impassibile appoggiato all’armadietto, fradicio e gocciolante,
indossando solo un asciugamano che gli copriva i fianchi.
Con noncuranza si scostò
le ciocche bagnate dalla fronte, inconsapevole
del potere seduttivo che quel
semplice gesto aveva su Hanamichi che involontariamente rabbrividì.
Sentendosi avvampare si voltò in
fretta dall’altra parte finendo di rivestirsi, cercando
di ignorarlo, non lasciando che i suoi occhi potessero indugiare
sul suo corpo snello rilucente d’acqua, languidamente esposto al suo
sguardo.
--Perchè?–
Hanamichi si scosse,
aveva sussurrato una parola che sentì come fuoco sulla sua schiena
girata.
--Perchè cosa?—gli
chiese senza guardarlo, cercando di sembrare spazientito.
--Lo sai bene – disse
Rukawa con voce ferma.
Hanamichi
sbattè con violenza l’anta del suo armadietto.
--No, io non so
niente!— ora cercava di guardarlo per imporsi un contegno, ma non
riusciva a fissarlo per più di pochi secondi senza arrossire.
--E non voglio sapere
niente!!—si girò di nuovo per prendere la
borsa e andarsene,
andare via da lui.
Sussultò.
Due mani bagnate, le
sue mani lo stavano trattenevano
cingendogli da dietro
la vita. La sua prima
reazione istintiva fu quella di scostarsi, ma poi rimase immobile con le
braccia lungo i fianchi e gli
occhi a terra, stupefatto e disorientato
per quel gesto inatteso.
Rukawa lo stava
abbracciando affondando il viso nell’incavo della sua spalla. Poteva
sentire i suoi capelli bagnati solleticargli il collo, il profumo di
sapone riempirgli le narici. Era aggrappato a lui e sembrava quasi tremare
o forse era lui a tremare,
non riusciva a pensare coerentemente, era stordito
dalla sua vicinanza, inebriato
da quel contatto.
--Sei uno stupido –
mormorò Rukawa chiudendo gli
occhi e stringendolo più
forte.
Cominciava a pensarlo
anche lui, si forse era uno stupido integrale senza speranza, perchè non
riusciva a liberarsi di lui, non riusciva a cacciarlo dalla sua
mente e ora non desiderava nient’altro che averlo stretto a sè
e sentire il suo
respiro leggero sul collo.
Così semplice
e così sbagliato.
--Che cosa vuoi da
me?—sussurrò quasi a se stesso. Ma temeva una sua risposta, era meglio
non sapere, rimanere in quella confortevole oscurità ovattata che lo
preservava da tutto, si così facile, nessuna preoccupazione, nessun
dubbio, nessun dolore. Nessun dolore.
--Ah ah ah e allora
Mitsui? La prossima volta vi faremo vedere noi!—le voci troppo vicine
dei loro compagni lo riportarono alla realtà,adesso sarebbero
entrati.
--Lasciami –disse con
voce impastata muovendosi,
cercando di sciogliersi da quell’abbraccio.
Rukawa aprì gli occhi
e con lentezza dolorosa si staccò da lui.
Hanamichi raccolse la
borsa e si mosse per andare,
poi si fermò senza voltarsi.
--Vestiti o ti
prenderai un accidente – gli disse con voce dura e uscì.
--Ma Hanamichi è già
andato via? Che velocità!– esclamò Ryota entrando.
--Non vi sembrava
un po' strano oggi?—disse
Kogure.
--Rukawa tu ci hai
parlato prima?— chiese
Mitsui.
Ma Rukawa non gli
rispose, rimase immobile con lo sguardo fisso nella direzione
in cui Hanamichi era scomparso.
OUTRO: FAITH EVANS
“I LOVE YOU” (nuova nuova e
troppoooooooooo bella, non potevo non metterla, ti
scioglie letteralmente!)
FINE SECONDA PARTE
Spil:Finitaaa!!!!!!!!
L’ultima scena è la mia preferita, ma anche quando Ru
sta per rompere il braccio ad Hana ...mmh non so scegliere...
Ru –Hana :(Ru e Hana
sono svaccati sul divano a casa di Spil davanti alla tv )
Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzz.
Spil :Razza di
parassiti!!!E’ da una vita che
vi siete installati qui!!! Quando vi scrostate da casa mia??????????????
Ru :Il riscaldamento
è inesistente?
Hana :Passami le
patatine, anche il cibo sta per finire, ah lascia quel canale! Guadalupe
sta per sposare quel tizio,
ma forse Juan vuole impedire
il matrimonio!
Spil:^;;^Ci
mancava solo l’infatuazione per le telenovele!!! Perchè non ho
ascoltato il mio istinto
omicida prima di arrivare a
questo punto?
Ru:Se avessi
assecondato le mie richieste, ti saresti risparmiata tutto questo.
Hana:Sssssssssshhh non
capisco niente se continuate a parlare!! Voglio vedere come finisce!!
Ru:A proposito di
polpettoni, questa “cosa” che stai scrivendo come si concluderà?
Anche se ho il brutto presentimento che non ne usciremo indenni.
Spil:(Ormai furente)
Finirà che vi farò
calpestare da una mandria di bufali inferociti e getterò i vostri resti
agli avvoltoi.
Ru:(Con voce calma)
Dove pensi di trovare questi animali in Giappone?
Hana : (Hana strattona
Ru) Guarda!!!Lo sposerà davvero!!!
Ru :Guadalupe non può
sposare quel tizio.
Hana e Spil:(Stupitissimi)
E perchè ?
Ru :Perchè
il loro non è amore vero.
Hana e Spil:AH AH AH AH
AH AH .....perchè....AH AH AH AH AH
AH AH!!!!!!
Ru :Siete degli
insensibili.
Hana e Spil:COOOOOOOSAAAAAAAAAA????????
MA SENTI CHI PARLA!!!!!!!!!!!!
Ru:Non ci parlo più
con voi.(Ru si volta offeso
dall’altra parte )
Spil:Non che ci
sia poi molta
differenza ^______^
Hana:Lascialo perdere,
fa il prezioso, prova a stuzzicarlo con
il suo argomento preferito.
Ru(Con le braccia
conserte e improvvisamente ripresosi )Pretendo
piena soddisfazione! E che
le accezioni “esplicito” e ”lemon“ siano usate a profusione.
Hana:Visto?
Spil:^;;^ Guarda che
non era affatto necessario che lo riportassi al suo stato
comunicativo abituale, andava bene anche
così!! E’ molto più piacevole la sua compagnia. E poi tu
(indicando Ru) non rompere!!!
Ti stai dimenticando del bacio
che ti ho concesso di dargli? Hai avuto piena
libertà d’azione, Hana non poteva neanche muoversi.
Hana:*ROSSOR* Non ho
capito perchè io devo sempre
essere assalito, sbattuto contro superfici dure e costretto
all’immobilità.
Ru:Perchè qui tu sei
l’uke della situazione, che tra l’altro
mi fa sempre
faticare il doppio dato che non la smetti mai di ribellarti e di
fare il riottoso.
Hana:Bakaaaaa!!!! Ci
manca poco che mi violenti!!!!
Spil:(Che si sente
chiamata in causa) Che esagerato!!! Non ho cominciato subito con
“Hanamichi recandosi
in palestra venne
costretto da Rukawa
ad atti di innominabile sfrenata
passione e godimento assoluto
nel boschetto vicino”.
Ru:Mmh
a grandi linee può andare, ma non puoi essere più
specifica?
Hana :(Ormai ha capito
che nessuno gli da retta ^_____^) Oh ma nessuno chiede mai la mia
opinione a riguardo? E se avessi delle
obiezioni?!?
Ru:(Che ormai
imperversa)Non rompere, sto pianificando la nostra vita al meglio,
lasciami lavorare.
Hana:Coosaaaaa????
(Hana fuori di se afferra Ru
per il collo) Io ti spaccooooooooo!!!!!!(e cominciano a darsele con
rinnovato impegno^_____^)
Spil: (Con le mani nei
capelli) Il tavolino di
cristallo nooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!
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