OLA!!!!!! Sarò meno logorroica del mio solito :

Nessuno di questi personaggi mi appartiene ma ha importanza? Se posso farli pensare come voglio , farli agire  a mio piacimento è già una bella soddisfazione,  sarò felice di strappare al malcapitato che si è intrufolato  in questo mio primo esperimento almeno un sorriso. L’argomento è trito e ritrito ma mai abbastanza, quindi spremiamo ancora un po'. E’ inutile aspettarsi qualcosa di coerente e pacato, io sono tutto tranne che coerente e pacata.   Il titolo viene di peso da una fantastica  canzone   delle Destiny’s Child  featuring  l’unica  Missy “Misdemeanor “ Elliott   da “Writing ‘s on the wall” e si riferisce soprattutto alla presa di coscienza  e all’ammissione dei propri desideri soprattutto verso se stessi. Un momento che accendo lo stereo e sposto la levetta su “inquinamento acustico “... ecco perfetto stanno tremando le pareti....... è una goduriaaaaaaaaaa!!!!!

 


Confessions

di Spil

parte I - Un incontro fortuito


INTRO: MISSY  “MISDEMEANOR”  ELLIOT “WHAT YOU GON’DO “ +TIMBALAND   ( MISSY-- SO ADDICTIVE )

--CREDITO !!?!!!!!????--

La corpulenta  proprietaria della tavola  calda  era visibilmente alterata, quella era si e no la quinta volta che quella banda di teppisti voraci spazzolava il contenuto della sua cucina senza pagare il conto.

Questo era troppo.

I suoi piccoli occhi fissarono furenti  la faccia tosta che aveva avuto il coraggio  o a  seconda dei casi l’incoscienza di volerla   fare fessa .

Yohei Mito   già visibilmente agitato per l’ingrato compito  di mediatore che quei disgraziati  dei suoi amici gli avevano affidato, cominciò ad indietreggiare alla vista del gigantesco arnese un mestolo da cucina per la precisione più simile ad una mazza ,che la soave signora stava agitando con incredibile maestria a mò di giavellotto.

--Ragazzi….. ragazzi….RAGAZZI!!!!!!!!!!!!!--

Okusu e Noma  si voltarono  sentendolo urlare e  spalancarono  contemporaneamente la bocca  facendone cadere il contenuto , solo una parola si formò nitidamente nella loro mente: FUGGIRE.

Hanamichi e Takamiya sembravano non rendersi conto della  gravità della situazione, persi nel loro piccolo scambio di vedute che verteva su….una polpetta.

--Brutto grassone lasciala non vedi che potresti esplodere?--

--Neanche per sogno spetta a me !E’ rotolata nel mio spazio vitale e poi mi si potrebbe rallentare la crescita!--

Il trambusto ormai evidente li riportò alla cruda realtà .

--Eh? --

Hanamichi  si era voltato  verso le urla dei compagni, non accorgendosi dell’enorme oggetto  volante in avvicinamento . Takamiya al contrario con agilità  e riflessi  inaspettati si era prontamente abbassato , schivando il mestolo e fregandogli contemporaneamente la polpetta dal piatto.

-AHIAAAAAH !!--

Hanamichi  aveva ricevuto in piena faccia l’arma non convenzionale della proprietaria .

--RAGAZZI GAMBEEEEEEEEEEEE !!!!! --urlava  Yohei schivando i colpi.

Tutti e 5 scavalcando i tavoli si erano lanciati contemporaneamente verso l’uscita , rimanendo incastrati nell’intelaiatura  della porta.

--Cavolo siamo nella merda!!!-- Noma aveva quasi le lacrime agli occhi.

--Lo sapevo che non dovevo venire con voi ! -- proruppe  Okusu  dimenandosi .

--Calma ragazzi  usciremo di qui --“in un modo o nell’altro” Yohei invano cercava di  mantenere la calma.

--ARGGHHHH !!!! MALEDETTO TAKAMIYAAAAAA !!!!! TI SEI MANGIATO LA MIA POLPETTA!!!!!!!!!!!!!!!!!! --Sbraitava Hanamichi.

--Quante storie !Non devi appesantirti altrimenti come fai a giocare e a farci fare quattro risate ? --rispose serafico Takamiya. 

--COSAAAAAAAAAAAAAA?!?!--

Hanamichi imbestialito , nel tentativo di liberarsi per  mettere le mani addosso a Takamiya,diede un tale spintone che tutti e 5 volarono letteralmente con alcuni pezzi di intelaiatura  fuori dal locale rotolando per terra .

Intanto la donna aveva trovato rinforzi nel marito e in un numero imprecisato di figli  corpulenti .

--Disgraziati tornate qui!!!Mi avete quasi rotto la porta!!!!--

---Ma quanti sono?!?—balbettò Okusu correndo  disperato.

---E adesso? -- Annaspò Yohei –Come  li seminiamo, lo scooter è ancora in riparazione !!-- 

Hanamichi si era fermato  ad inveire contro la proprietaria –Maledetta vecchia megera!!!!--

--Hanamichi finiscila  di postulare e corri!!!-- Lo rimbeccò Yohei.

Takamiya arrancando  con la sua andatura appesantita da 5 porzioni di ramen, 4 di spaghetti, 3 di riso, 6  di  polpette  ecc…ecc…  notò con la coda dell’occhio un’ancora di salvezza  procedere lentamente per la via.

“ UNA BICICLETTA !!!!”

La disperazione  e i circa 50 chili in più che  rallentavano  la  sua fuga erano tali, che se ne fregò ampiamente dei sui amici, attaccandosi al mezzo di locomozione e al suo proprietario a mò di zainetto.

--Takamiya traditore!!!!Non ci puoi abbandonare così!!! -- urlarono Okusu e Noma  prendendo la rincorsa e abbarbicandosi a Takamiya  seguiti da Yohei .

--Hanamichi muoviti !!!! – gli urlò Yohei .

Hanamichi che era  ancora impegnato  ad esporre   le sue pacate osservazioni  alla proprietaria, si voltò verso la massa in movimento dei suoi amici arroccati su quelle due ruote e con la sua proverbiale grazia elefantina si lanciò su di loro ,dando il colpo di grazia al già provato mezzo e al suo proprietario, che grazie a lui.... 

Si svegliò

--Ma porca….!!! Chi è quel coglione che guida  !?!?!-- Inveì Hanamichi che aveva quasi i capelli di Yohei in bocca.

Il mezzo  cominciò a sbandare  pericolosamente verso la corsia opposta e a causa del soprappeso (1,2,3,4,5,6) la ruota posteriore scoppiò letteralmente e la bici ormai senza controllo imboccò un senso unico tra le urla selvagge  dei  suoi passeggeri,  schivando miracolosamente le macchine che sopraggiungevano in senso contrario.

--Non vogliooooo morireeeeee!!!!-- piagnucolava Takamiya .

E le sue preghiere sembrarono esaudirsi quando la sua” ancora di salvezza “dopo l’ennesima sbandata si  rovesciò, andando a sbattere contro una montagna di sacchi di rifiuti.

--Ohhh  che dolore !!—si lamentò Noma.

--Non ho fatto in tempo neanche a prendere il dolce !!-- Takamiya  o meglio il suo stomaco sentiva che la cena era stata interrotta neanche a metà. 

--Ma stai zitto, che razza di mezzo per fuggire ci hai rifilato?--Hanamichi si massaggiava la testa dolorante.

 –Non la guidavo io!!Ho solo preso un passaggio , era  troppo buio per vedere chi la guidasse --

--Ehi!-- Esclamò Noma -- Ma allora quel tizio dov’è finito ?--

--Già hai ragione non può essere svanito!-- Disse Yohei guardandosi intorno.

--Credo che le gambe che sporgono da sotto i sacchi di rifiuti  siano le sue -- disse tranquillamente Okusu .

--Oh Dio  sarà morto!?!-- Esclamò Takamiya .

--Non dire stronzate! --Hanamichi  cercò di celare  la tensione mentre si avvicinava al corpo esamine che giaceva a faccia in giù nei rifiuti completamente immobile .

“Oddio speriamo non sia ferito gravemente”

Scostò rapidamente la massa maleodorante  che lo ricopriva e afferrandolo da sotto le spalle tentò di girarlo.

--Ma quanto pesa?!? E che fetore!--

--Guarda se respira scemo !-- Yohei si era   accostato ad Hanamichi  per vedere meglio.

Riuscì  a voltarlo.

 “Ma….. é  ….”

 

--RUKAWAAAAAAAAAAA ?!?!?!?--Proruppero tutti all’unisono.

 

Era senza dubbio lui sebbene  fosse completamente ricoperto  dal  lerciume .

--E’   svenuto?--  chiese    Yohei. 

--Credo….. -- Hanamichi  non ne era  molto sicuro.

--Prova a vedere se respira--  Yohei  cominciava  a preoccuparsi.

--Cosa!?!--Hanamichi si girò di scatto.

--E dai non fare l’idiota!—disse  serio Yohei.

Imprecando tra i denti Hanamichi si piegò su Rukawa per sentirne il respiro.

Hanamichi sbarrò  gli occhi e si bloccò fremente. 

--Hanamichi ? -- Ora Yohei era seriamente preoccupato.

Hanamichi improvvisamente diede  un sonoro cazzotto alla mascella di Rukawa.

--Ma  sei impazzito ?-- Yohei  non capiva assolutamente il comportamento  deviato del suo amico.

--Questo imbecille sta dormendo!!!Ma ci ho pensato io a dargli una dolce sveglia !!!--

Rukawa non insensibile al tocco di rosa di Hanamichi cominciò a mugugnare e lentamente aprì gli occhi, quando mise a fuoco il suo “salvatore” era già ben disposto a restituirgli il favore di averlo risvegliato così dolcemente.

Appoggiandosi ai sacchi di rifiuti si  mise in posizione eretta e barcollò  minacciosamente verso di lui, che non aspettava altro se non sfogarsi. La mestolata che non aveva potuto restituire  gli bruciava ancora e quell’imbecille gli aveva fatto prendere un colpo vedendolo più morto che vivo tra i rifiuti, così lo fissò  sprezzante e con la sfida negli occhi.

“Adesso se le danno “ pensò sconsolato Yohei.

MENATEVI –MENATEVI –MENATEVI –MENATEVI- MENATEVI- MENATEVI” Conclusero coerentemente Takamiya, Noma e Okusu.

--Avanti cosa aspetti! Fatti sotto !— lo incitava Hanamichi. 

Rukawa lo fissava imperturbabile  come sempre, come se non lo vedesse, odiava quello sguardo  odiava essere guardato in quel modo, come se fosse polvere.

Ora gli prudevano davvero le mani era pronto.

Rukawa   gli si avvicinò con il pugno teso   tanto da toccarlo.

Gli sfiorò appena la  guancia, un tocco leggero con le nocche e…..roteando  gli occhi  svenne letteralmente tra le sue braccia, che per la sorpresa  era quasi scivolato a terra.

--Ma che cavolo fai???—urlò Hanamichi.

--TUTTO QUI !?!? --Sospirarono contrariati i  fautori del duello. 

“-Pfff  per un pelo “ Yohei si inginocchiò accanto a Rukawa scostandogli le ciocche nere dalla fronte.

--Guarda Hanamichi! Ha un bernoccolo gigantesco sulla fronte ,credo che stando davanti sulla bici si sia preso in pieno il pilone contro cui abbiamo sbattuto prima di finire  contro i rifiuti! Takamiya, Okusu prendete la sua bici, Noma vai ad avvertire i suoi, noi intanto lo portiamo al pronto soccorso!—

Hanamichi si dovette caricare sulle spalle il “dolce” peso di Rukawa  finchè non trovarono un taxi.

Arrivati al pronto soccorso, mentre Rukawa  veniva portato via  per essere  visitato, il medico di turno, tenendosi a debita distanza e con un fazzoletto sulla bocca  per il fetore che emanavano  i due, indicò un bagno dove avrebbero potuto  darsi una rinfrescata,cosa che risultò  a dir poco offensiva per il Tensai che a stento stava  trattenendo  la rabbia.

Dopo un’oretta   il medico  ritornò  e li  rassicurò ,il paziente aveva solo una lieve commozione celebrale e  una testa incredibilmente dura , a questa ultima affermazione i due amici non poterono far altro che confermare e annuire  , ma per precauzione l’avrebbero tenuto in osservazione almeno  per la notte. 

Nella sala d’attesa  i due  stavano decidendo sul da farsi.

--Che ore sono ?-- chiese Hanamichi 

--Quasi l’una di notte --

--Cazzo!!!!--

--Si in effetti è tardi , ma mi chiedo come faremo a tornare a casa visto che abbiamo speso tutti i soldi per il taxi  e l’ultimo treno è passato da un pezzo-  

--Facciamoci venire a prendere! –

--No ,i miei sono fuori  e  se non sbaglio anche a casa tua non c’è nessuno--  gli ricordò Yohei .

--Si è vero-- emise flebilmente Hanamichi.

--Dai accampiamoci !—propose Yohei .

“Dannazione “--Se non fosse stato per quel baka !!! – Hanamichi cominciò a percorrere a grandi passi la sala  d’aspetto. 

--E finiscila ! Ma non ti stanchi mai ? --

--Cosa?--

--Ma si! Non ti sei ancora stancato  di dargli addosso? Di aggredirlo?  Dopotutto è colpa nostra se è finito al pronto soccorso –

Yohei si  sedette per terra appoggiando la testa al muro –Non so come faccia  a resistere , ma  deve avere una grandissima forza di volontà  per sopportarti , perché diventi insopportabile  lo sai vero?-

Ora stava sorridendo cercando di mitigare la quasi certa esplosione di rabbia  che sarebbe presto scaturita   dal gigante che torreggiava su di lui.

Ma non fu così .

Hanamichi rimase  con una strana smorfia sul viso come interdetto.

Non riuscì a ribattere  immediatamente a Yohei.

La lingua improvvisamente  inceppata e le parole bloccate da una domanda.

Un’urgenza che le  parole dell’amico aveva  svegliato.

“Perché lo odio? Che  cosa mi spinge ad odiarlo  e a scontrarmi incessantemente con lui?”.

Qualcosa inaspettato, chiaro e abbagliante  gli danzò nella testa.

Si muoveva velocemente con fluidità  ipnotizzante.

Mani, erano mani.

Diafane, delicate ma forti.

Tese. 

Scattanti.

Per afferrare, spingere, lanciare.

Con dita lunghe  e affusolate, per accarezzare .

--Hanamichi? – 

La voce di Yohei lo scosse, le mani scomparvero, lui ritornò.

--Io non perseguito nessuno ! -- Sbottò ---E’ quel baka ad essere sempre  in mezzo ,gongolante e superbo come se avesse il mondo ai suoi piedi,ma è un fesso se pensa di poter fare  i suoi comodi!—

--Sei proprio testardo –sorrise Yohei.

Era la testardaggine, si era vero era cocciuto e testardo.

Si accoccolò  per terra a fianco di Yohei, appoggiando la testa alle ginocchia unite contro il petto. 

Ma questa testardaggine l’aveva sempre aiutato ad andare avanti , a non mollare mai , anche quando gli eventi sembravano inghiottirlo ,ogni qualvolta la situazione si faceva disperata. 

E  ora ancora quell’ urgenza perché  lo odiava?

Si, provava rabbia,  ira, ma non aveva mai odiato nessuno.

Solo ora si stupì di poter avere un’avversione così violenta per qualcuno.

Solo ora   si rese conto  di  non riuscire a descrivere  l’odio  per Rukawa spiegarlo a parole.

Sentiva che era  qualcosa  di irrefrenabile ma al contempo rassicurante.

C’era qualcosa che sentiva di dover  placare sul fondo.

Li  scorgeva qualcosa, che a malapena  metteva a fuoco. 

Rimaneva  immobile,ma presente e pulsante minaccioso. 

Chiuse gli occhi.

Doveva  essere quasi giorno quando si svegliò, i muscoli tutti incriccati  e il peso della testa di Yohei sulla  spalla.

Voleva alzarsi.

Si alzò con tutta la grazia  possibile, appoggiando  Yoei alla sua giacca.

Si stiracchiò come un gatto i muscoli indolenziti e camminò per il corridoio perennemente illuminato.

Non gli piacevano gli ospedali, troppo  bianco, candore freddo e metallico.  

Girando lo sguardo incurante  notò un mutamento.

Il bianco e il nero.

Ciocche nere su un cuscino  bianco ciglia nere  su guance bianche.

Si fermò  sulla soglia della stanza. 

Non aveva mai osservato  nessuno dormire.

Era qualcosa  di stranamente intimo si sentiva un intruso.

Pensò che durante il sonno si è completamente  senza difese dagli altri. 

Inermi.

E che si non ci si può nascondere.

Non si può far altro che essere visti.

Lo dedusse semplicemente guardando in quella stanza bianca e nera.

Le  ciglia sulle guance occhi che non vedevano, non giudicavano, non disprezzavano.

Gli balenò per un istante l’idea  capricciosa   che  se quegli occhi fossero  rimasti sempre così  forse lo avrebbe perdonato.

Perdonare.

Qualcosa  di  incomprensibile lo investì.

Ne rilevò solo i contorni indefiniti.

Gli diede un nome.

Minaccia .

E la rinchiuse.

Si mosse  ed entrò.

Un intrusione.

Vide  una sedia, l’avvicinò ai piedi del  letto  e si sedette abbandonandosi contro lo schienale.

Si sentiva un po’ ridicolo, sembrava  la  balia  di  quello stupido.

“Ma si..... non ha niente di grave... sicuramente  tra poche ore ricomincerà a  fare il surgelato “si ripeteva,  per  cancellare l’ansia  inaspettata che ora  l’aveva assalito.

Si morse il labbro, non doveva preoccuparsi per quel baka, non è neanche un suo amico. 

“E’  solo un insopportabile  arrogante”.

Gli doleva ancora la mano  che aveva “usato” per  farlo svegliare, eh si, solo i pugni erano efficaci per instaurare  una qualche  comunicazione  con lui.

Non ricordava di aver mai desiderato di scontrarsi con qualcuno, di sentire l’adrenalina schizzare in lui, come quando,  piegando la testa da un lato e  con una smorfia cattiva  sul viso, lo stuzzicava, non aspettando altro che una sua reazione, sentendo un puro piacere perverso  nel provocarlo, nel vedere quanto ci avrebbe messo a perdere la pazienza,  a far brillare lo sguardo  e fino a che punto sarebbe arrivato. 

Non aspettava altro.

Era un rivale nell’amore, nello sport.

E’ così che si deve fare.

Dovere.

Gli sembrò impropria e  stranamente fuori luogo quella parola davanti a quel viso addormentato così diverso dal suo. 

Sorprendentemente  differente, eppure  identico  a quello che aveva colpito ormai ieri.

Candido e levigato, completamente disteso nel sonno.

Il naso  dritto e perfetto gli occhi  morbidamente chiusi  a baciare con le  lunga ciglia le guance, che si allungavano  dagli  zigomi affilati e incorniciavano la bocca  dischiusa  teneramente.

Era proprio… innocente e…. qualcosa che andava al di là della bellezza  che  vedeva  nelle altre persone.

Che non aveva mai scorto, che non  riusciva a capire o spiegarsi. 

Era limpido, questo era il termine più  vicino per descriverlo.

Abbagliante, qualcosa di ultraterreno, come un angelo.

Si rese conto  che mentre faceva queste constatazioni  aveva trattenuto il respiro che ora  gli  uscì  tutto  d’un botto aveva il viso accaldato e si  era  sdraiato con la parte inferiore del corpo ai piedi del letto, con le braccia incrociate sotto il mento.

Sbatte le palpebre come per svegliarsi.

Percepiva  ancora la minaccia ma sembrava essere scivolata da qualche parte lasciandolo.

Non si mosse, stava bene.

Sentiva uno strano languore spossargli  le membra, intorpidirgli il cervello.

Si sarebbe riposato solo un paio di minuti poi sarebbe tornato di là.

Solo un momento, solo un momento.

 

Rukawa   aprì piano gli occhi  feriti dalla luce  e sollevò istintivamente una mano  per toccarsi  la fronte.

I suoi lineamenti si contrassero in una smorfia di dolore.

“E’ solo un bernoccolo... non è  niente di rotto... avanti Kaede  alzati,  hai perso già abbastanza tempo “. 

Tentò di portare a compimento il suo intento, ma un peso consistente e caldo gravava sulle sue gambe  immobilizzandolo.

“Ma che……” abbassò lo sguardo sulle sue estremità  e ciò che vide gli fece spalancare gli occhi dallo stupore.

Quel grosso bestione dai capelli rossi  stava beatamente  ronfando a bocca aperta  e sbavando sui suoi piedi, come se fosse un cane che dorme ai piedi del padrone.

Era assolutamente….

 

Adorabile.

 

Pensò di avere uno sviluppato gusto dell’orrido.

L’aveva pensato anche  la prima volta quando aveva capito. 

Capito con una nitidezza che l’aveva  lasciato senza fiato.

Perché era la prima volta che  qualcosa di così violento  lo sferzava senza  potersi difendere.

Quella volta, in quella partita quell’idiota, rozzo,egocentrico, esibizionista e chiassoso aveva cominciato a sbraitare  e ad agitare le braccia come un pazzo facendo il suo solito show.

L’aveva pensato anche allora scuotendo la testa, mentre quel do’aho  gli latrava  ogni genere di epiteto.

“Maledetto  Rukawa!“ 

”Io ti distruggo!“

”Non ti sopporto!”  che ormai sapeva a memoria.

Sapeva a memoria ogni sua frase, gesto, ogni atteggiamento, ogni mutamento dei suoi lineamenti.

Sapeva quando le  guance si imporporavano.

Quando la vena del collo cominciava a pulsare  pericolosamente per l’ira trattenuta che poco dopo dilagava  incandescente come lava. 

E tutte queste attenzioni erano riservate  solo a lui.

Quanto era  pericolosamente eccitante fissare l‘ostilità  visibile a caratteri cubitali sul suo volto. 

Ma  a volte lo atterriva  ciò che provocava in lui. 

Doveva riprendere fiato serrare gli occhi per ritrovare se stesso ristabilire il battito del suo cuore. 

Era disarmante  la sua semplicità la sua anima era  sotto i suoi occhi lasciandolo  dolorante. 

La sua luce lo bruciava, il suo odio lo bruciava.

Ed ora lo aveva letteralmente “ai suoi piedi”.

“Dannazione a te e a quegli idioti dei tuoi amici, in un modo o nell’altro  mi provochi sempre danni fisici, dovrebbero legarti, e poi perché diavolo ti sei svaccato  sul mio letto!?!”.

Ma l’acredine scemò fino a svanire.

Una sequenza caotica di pensieri, speranze, illusioni, sogni e  oscenità assortite lo investì.

Che cosa doveva pensare  vedendo la risposta ai  suoi desideri giacere sul suo letto?

Cominciava a  pensare pericolosamente al condizionale.

-- Do’aho –  sospirò  dolcemente.

Hanamichi  si mosse, un brivido, una tentazione.

Gli si avvicinò, era veramente buffo  con la bocca semiaperta  e le sopracciglia  leggermente corrucciate.

Il suo viso a pochi respiri dal suo, poteva sentire il  profumo forte  della sua pelle  nelle narici.

Non c’era niente  a trattenerlo, perché non assecondare i propri desideri?

Lo voleva, ora.

Con un intensità dolorosa. 

Doveva averlo.

Ansimò.

Lentamente si piegò su di lui.

Le loro labbra si accarezzarono appena, una scossa.

--Hanamichi ?   Sei qui? – 

La voce  pericolosamente vicina   di Yohei   fece  letteralmente saltare Rukawa  dal letto  per  lo spavento, facendo seguire la caduta rovinosa  e il risveglio repentino di Hanamichi, che rimase con un piede incastrato nelle coperte  e il resto del corpo  sul pavimento.

--AAHH!!!  Che  male!!! Ma che cavolo succede !?—sbraitò il bell’addormentato  nel tentativo di liberarsi  dalle coltri, ma si rese conto presto della situazione.

“O  porca mi sono addormentato qui?!?! Ma come ho fatto? E Kitsune  se ne è accorto!!!!!!”.

Yohei  entrato nella stanza vide  Rukawa in piedi, che  guardava  il suo amico come se fosse uno scarafaggio rovesciato.

--Hanamichi ma dove ti eri ficcato, quando mi sono svegliato eri sparito e cosa fai per terra? Ve le siete date ancora?—

---Ehh?  ---Hanamichi  si rialzò, ora  doveva rispondere, la risposta c’è l’aveva, ma non l’avrebbe ammessa  neanche sotto tortura e così  osservando con enorme  interesse  il pavimento per non incrociare lo sguardo di Rukawa, ne raccontò una bella grossa.

-- Ma figurati... io non mi approfitto dei moribondi… ero venuto… solo  a vedere se... non... aveva tirato le cuoia  AH AH AH  AH  !!!!!!--

--Do’aho —Rukawa aveva manifestato la sua opinione a riguardo.

--Ripetilo??-- 

---Dai  Hanamichi dobbiamo andare, forse  facciamo in tempo ad entrare  a scuola in orario, ah Rukawa i ragazzi hanno portato la  bici a casa tua  e scusaci se ieri ti abbiamo assalito  sfasciandoti  la testa e  la bici, almeno per  quest’ultima ti pagheremo i danni, vero Hanamichi?-

--Ma che  diavolo— si bloccò  improvvisamente   intravedendo tra i ciuffi neri sulla fronte  la fasciatura  e non potè impedirsi di pensare “ gli farà ancora male?”.

Rukawa sembrava più interessato  a rivestirsi piuttosto  che  prestare  attenzione  a Yohei.

--Ascolta, forse è il caso che  tu resti qui  ancora un po' ,hai preso una bella botta  e non hai una bella cera – propose Yohei   guardandolo meglio.

---No, vengo a  scuola.  – disse seccamente. 

“Mmmh,  ma che zucca dura!“ sbuffò  Hanamichi  con le braccia conserte.

--..Senti... Ruwawa …– Rukawa fissò con aria scocciata Yohei  “Che diavolo vuole ancora questo!?”.

--… Ehm  niente.. ..---Yohei voleva chiedergli  perché  i suoi non  erano venuti a trovarlo,  ma preferì non indagare vedendogli sfoderare  la sua espressione più amichevole.

Sospirò, non  avrebbe mai  cavato nulla da quel freezer. 

 

Si incamminarono tutti e tre  verso la scuola.

Yohei fischiettava, cercando  e fallendo  miseramente  di fare delle battute e di rendere partecipi i due giganti a una conversazione.

Intanto  Hanamichi  spiava sottecchi Rukawa, con  il dubbio lacerante di essersi comportato da perfetto  idiota, cosa che non passò inosservata.

“Perchè  cavolo mi stai guardando? Forse  prima si è accorto che lo stavo per baciare? No, impossibile dormiva della grossa... sul mio letto...“

Non poteva  non  pensarci. 

“Conoscendolo sarebbe stato più  naturale che  tentasse di soffocarmi con il  cuscino  piuttosto  che vegliarmi, non è normale da parte sua... e poi dopo... il suo imbarazzo...“ Escludendo la possessione demoniaca o l’aver agito sotto minaccia ciò che aveva fatto era stato alquanto insolito.

“Potrebbe essere solo senso di colpa   e questo non significa necessariamente che....... NO”.

Lo aveva   aggredito palpabile il rifiuto , l’opposizione ai suoi desideri  e il dolore profilarsi nell’ombra.

“Devo smetterla di  cercare ragioni dove  non ci sono “ ricordò duramente  a se stesso.

--Smettila di fissarmi – queste secche parole risvegliarono come  un pugno Hanamichi  dalle sue elucubrazioni.

--Ma… Come osi!?!-- “Cosa pensa? Di essere sempre al centro dell’attenzione? Che esista solo lui? Non sei niente, niente, niente, sei insignificante e fastidioso, sempre in mezzo ai piedi  MALEDIZIONE!!!”

“3-2-1.. adesso inizia….” Yohei  non si sbagliò di una virgola  perché Hanamichi  cominciò subito  ad imperversare, completamente  fuori di sé.

--ARRRRRGGGGH !!!!!!!!RAZZA  DI PRESUNTUOSO  NON TI FISSAVO AFFATTO!!!!!!!!!! IO NON PERDO  TEMPO A FISSARE  LE NULLITA’ COME TE !!!!!!! CHI CAZZO TI CREDI DI  ESSERE?????????? SEI SOLO UN PALLONE GONFIATO   CON LA  PUZZA SOTTO IL NASO HAI CAPITOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!---

 ---Mf –   “come volevasi dimostrare”.

  --VAI  AL DIAVOLO RAZZA DI --“ma cosa?”. 

Erano ormai  arrivati a scuola  e Rukawa si  era  già  allontanato in direzione della sua classe senza degnarli di uno sguardo.

--DOVE VAIIIIII !!!!!!!!NON HO ANCORA FINITOOOOOO!!!!!!!!!!!!-- urlò  Hanamichi dimenandosi. 

--BEH NON ME NE FREGA NIENTE, PUOI ANCHE SCHIATTAREEEEEEE!!!!!!!!!!!!-- 

Si accorse di ansimare pesantemente e  che le tempie gli pulsavano  a velocità insostenibile.

“Maledetto  è sempre così, mi fai saltare i nervi, sei insopportabile, come si fa a non detestarti!?!”.

Suonò la campana.

“Sempre i soliti “ sbuffò  Yohei   mentre cercava di recuperare l’uso dell’ udito dopo le urla disumane di Hanamichi--Muoviti altrimenti ci sbattono  fuori per l’ennesima volta – gli disse avviandosi.

---Si….. arrivo !—“La giornata comincia proprio bene “ pensò  mestamente.

 

OUTRO: BLACK STREET “NO DIGGETY” +QUEEN PENN    

 

FINE PRIMA PARTE

Spil: Tadaaaaaaa!!! Non avevo intenzione di occupare questo spazio, ma essendo alquanto volubile ed estremamente propensa per l’’egocentrismo più sfrenato,da esercitare  nel propinare incessantemente la mia presenza, non ho resistito e la cosa più fantastica è che nessuno può farmi in alcun modo  tacere..  aaaah  la libertà creativaaaaa!!!!.

(Due gigantesche ombre incombono alle spalle di Spil )AHHH !!! Fermi!!!!!!!!!! Giù le mani!!!!! Lasciatemiiiiii!!!!!!!! (Ru e Hana afferrano Spil rivoltandola  e facendola penzolare  a testa in giù ad altezza spropositata per la sua piccola statura )....qui finisce miseramente la mia libertà creativa ^__^.

(Ru porge un foglietto scarabocchiato a Spil).....ma .... .l’avete pure scrittooooo!?!? Argh !!..Mi si informa che sia consuetudine .. quindi non obbligoooooo!!!!! Far esprimere le opinioni, sarebbe meglio dire le farneticazioni e gli insulti, dei  protagonisti delle proprie fic. Io personalmente sono assolutamente  contraria, perché non fanno altro che sparare  scemenze  che…. ahhh!!!!! E finitelaaaaaaaaaaa!!!!!!!! (i due persecutori cominciano  a  scuotere violentemente il corpicino  dell’indifesa fanciulla ). ....Ma  bisogna scendere a  compromessi anche con gli inferiori  (un'altra bella scossetta )......bastaaaaaaaaaa .....adesso sboccoooooooo!!!!!!!!. Causa rischio di accanimento fisico  da parte dei  protagonisti  verso la sottoscritta ... grrrrrrrrrrr  questa me la paghereteeeeeeeeeeee!!!!!!!!

Ru-Hana :(Rimettendo a terra Spil) Saggia decisione 

Spil:Siete degli ingrati !!!!!Questa è un intrusione forzata e  indesiderata !!!!!!! 

Hana:Oddio (osservando  dall’alto  Spil pestare i piedi ) dovevamo essere proprio rimaneggiati anche da questa .....  ma quanto sei alta ?!?!

Spil: Razza di screanzato ma come ti permetti!!! E poi tu adori pavoneggiarti ed essere onnipresente!

Hana :Si, ma qui sembro  un idiota  sempre  lento di comprendonio !!!!

Ru : (facendo  a tutti l’onore di aprire bocca ) tu “ sei “ idiota  e  lento di comprendonio, non capisci nemmeno che ti sbavo dietro

Spil :Già già

Hana : Cosa!?!? E come lo posso sapere  cavolo!?! Faccio prima a comunicare telepaticamente con un indigeno del Borneo, che riuscire a capire  cosa cavolo ti passa nella testa !!!!

Ru : Se qualche volta ti facessi mettere le mani addosso sapresti subito cosa penso, cosa che fino ad ora non si è  MAI verificata (guardando  trucemente Spil)

Spil: Che pizzaaaaaa!!!!

Hana : *ROSSOR*… Ma…Ruka..wa… !!! Però... è vero... perchè non c’è neanche un po' di scambio di saliva ?!? 

Spil: Mmmmmh  ma che piaghe!!!!!

Ru :Allora quand’è che  in questa montagna di assurdità che hai scritto  vedo Hana nudo?

Hana :*SUPER ROSSOR *  Ooooh ! Si sta parlando del mio corpoooooo!!!!( poi bisbigliando malizioso a Spil )…. ma… mi vede nudo?

Spil :Finitelaaaaa!!!!!!! Chi scrive? Io. Chi decide sulle scene  hard? Io. Quando deciderò di mettercene  una?

Ru-Hana : ^Mai^

Spil:NON   MI ROMPETE LE PALLEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Perché: IL VOSTRO FASTIDIO MOLESTO = POCA CONCENTRAZIONE  DELLA SOTTOSCRITTA NELLA STESURA DELLA SECONDA  PARTE= POSSIBILE SCENA LEMON SCADENTE E INSODDISFACENTE  PER ENTRAMBI Volete che mi sbizzarrisca nel primo caso di “eiaculazione precoce” in una fic? Sarebbe  molto imbarazzante e oltremodo sconveniente…(sfoderando sguardo sadico-perverso ) vero Rukawa?

Ru: Sporca ricattatrice non puoi farmi questooooooo !!!!!!

Spil:E invece credo proprio che il vostro comportamento birichino meriti una bella punizione hi!hi!hi!

Ru :Arrrrggggh!!!!! Ma io ti….

Hana : Rukawa !!Ti proibisco di  provocarla  se non vuoi che ti rompa  la faccia a conseguenza  delle  sue azioni scellerate!!!!!!

Ru: #ç@°#ç ( sussurrato  a denti stretti )

Spil: OOOOOOOHHHHHH !!!!Finalmente è stato  ristabilito il giusto ordine delle cose, che goduria crogiolarsi  nel potere  assoluto, eh si, con voi ci vuole proprio la frusta!!!

Ru-Hana : ^……..^ (Che progettano segretamente l’eliminazione fisica  della piccola dittatrice)

 



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