GENERE: Seguito di "Resta con me" della grande Naika
(Naika: sono ben 1.70!!! ^__^
Pippis: non intendeva quello scema!! ¬_¬
Naika: vuoi dire che intendeva che sono una grande scrittrice O////O ???
Pippis: No che sei GRASSA!!!! ^_____^ Buahahahah!!!!
Naika: ç____ç)
NOTE: Forse il seguito a questa fic non andava scritto, ma mi è venuto di getto, senza pensarci... scusate se non è bella come l'originale ma io ci ho provato...



Con te

di Seimei


Non credo ai miei occhi...
Sto volando...
Percorro il sentiero dorato fino alla fine e entro nella luce candida che mi chiama affannandosi, facendomi capire che è da lei che devo andare, ma io... no, non posso...
Devo restare qui, con Kaede...
Non posso andarmene...
Ma il mio cuore malato mi impedisce di vivere, e la luce mi chiama, mi cattura e mi prende con sè...
Non me ne voglio andare...
Se c'è un Dio...
E se mi sta ascoltando...
Non farmi morire...

Sento le palpebre chiudersi di scatto e una voce gentile sussurrarmi piano all'orecchio "sei salvo".
Poi il buio.

Apro gli occhi con fatica.
Mi sento spossato, affaticato, stranito e impaurito.
Dove sono?

Mi guardo attorno.

Tutto è bianco e asettico, ma non sembra una stanza d'ospedale...
Che posto è mai questo?
Dove mi trovo?

Una ragazza mora entra e mi sorride dolcemente.

"Ben svegliato" mi dice sorridendo.

Io la guardo stranito.

"Chi... chi sei?" chiedo tremante.

Lei mi guarda, limitandosi a sorridere e indicando il cartellino che porta appuntato sulla divisa bianca come le pareti che ci circondano.

Leggo il nome e la qualifica.

Allora questo è un ospedale!

Credevo di essere finito nell'anticamera del Paradiso...
E invece no...

Vedo la porta che si apre piano, e una testa mora che si affaccia gentilmente cercando di fare meno rumore possibile.

E' lui.
Il mio Kaede.
Il mio dolcissimo, tenero e amato Kaede.

L'infermiera lo guarda e gli dice che può restare solo per qualche minuto.
Ho rischiato davvero di morire stavolta, ma per fortuna qualcuno ha ascoltato le mie preghiere.

"Ciao" gli dico con una voce flebile e stanca.
"Ciao" mi risponde lui con le lacrime agli occhi, accarezzandomi dolcemente i capelli.
"Hai visto Kitsune? Il tensai ce l'ha fatta anche questa volta" dico con un sorriso stanco, mentre guardo lacrime trasparenti rotolare piano lungo le guace diafane di Kaede, solcandole con piccole scie di dolore.
"Già" ridacchia lui tirando su con il naso, mentre un sorriso strano ma dolce si dipinge sulle sue labbra tristi.

Un anno.
E' passato un anno da quando gli ho chiesto di accompagnarmi nel mio ultimo viaggio.
Pensavo che entro due mesi sarebbe finito tutto e invece...
Invece sono ancora qui.

Quando ero già convinto di essere molto vicino alla fine, un dottore americano mi ha chiesto di entrare a far parte di un gruppo di soggetti con la mia stessa malattia, che sarebbero stati sottoposti ad un ciclo di cure con dei farmaci sperimentali.

E ora, da otto mesi, prendo una molecola nuova, a base di verapamil, che aiuta il mio cuore a pompare il sangue nel modo giusto.

Allo scadere dei due mesi che mi avevano dato, ero ancora vivo e gli attacchi erano andati diminuendo.
Ogni due settimane dovevo recarmi all'ospedale per un check-up completo, e avvertire subito ad ogni minimo malore. 
Insomma, una specie di inferno.

Ma, invece di esserci un brutto demone a scortarmi per i suoi gironi, accanto a me avevo un angelo dalla pelle candida e dai capelli d'ebano, il mio angelo custode, che mi è rimasto sempre vicino, in ogni momento, ad ogni passo.

E ora è qui, che mi guarda piangendo e ridendo, come se fosse davvero l'ultimo giorno, o il primo, della nostra nuova vita.


POV RUKAWA

Non ci posso credere.
E' ancora vivo.

Credevo che questa crisi sarebbe stata davvero l'ultima.

Da otto mesi viviamo a Los Angeles, in una casa annessa all'ospedale universitario per le sperimentazioni e gli studi clinici.

Tutto spesato dalla ricerca.

Anche la nostra iscrizione in una scuola privata e i biglietti per le partite di basket dei Lakers.
Tutto pagato.

Ma nessuno può pagare il cuore di Hanamichi affinchè funzioni meglio.

Quando ieri sera ha avuto l'attacco ho pensato che l'avrei perso per sempre.
Stavamo mangiando tranquillamente quando l'ho visto sbiancare di colpo e accasciarsi a terra tremando come una foglia, mentre si stringeva convulsa una mano al petto.

Mi sono alzato di corsa, afferrando il barattolo giallo dalla mensola, quello che contiene la dose per le crisi acute.

Con uno sforzo incredibile sono riuscito a fargliele ingoiare e poi ho chiamato subito il dottor Lewis.

L'hanno portato di corsa in terapia intensiva e l'hanno attaccato ad una flebo e ad un respiratore.

La sua pelle di solito ambrata era quasi più bianca della mia, e mi sembrava così debole e fragile con non sono riuscito a far altro che accasciarmi su una sedia e piangere in silenzio.

Il mio migliore amico.
Ha solo 17 anni.
Solo 17 anni.

Dico io... vi sembra giusto che un ragazzino di quell'età possa sopportare una vita del genere?

Dentro e fuori dall'ospedale, le braccia così piene di buchi che hanno dovuto fargli un catetere venoso centrale permanente per somministrargli i farmaci per via endovenosa.

E io sempre qui, accanto a lui, per sostenerlo, per amarlo, nonostante tutto.

Se non avessi lui accanto a me, ora probabilmente sarei da qualche parte a Kanagawa a giocare da solo in un campetto isolato e invece...

Invece grazie al mio angelo ho finalmente scoperto cosa significa vivere davvero, e cosa vuol dire avere qualcosa per cui vale la pena lottare in due.

Come dice una canzone, che senso ha lottare duramente per raggiungere i proprio sogni se non hai nessuno con cui condividerli?

Ebbene, il mio sogno è che Hanamichi continui a vivere ancora a lungo ed è con lui che voglio condividere questo sogno.

Lo guardo addormentarsi fra le coperte candide del letto in cui l'hanno sistemato.
Gli stringo una mano con tenerezza.
So che ha paura di addormentarsi se non ci sono io con lui.


POV HANAMICHI

Kaede mi sta stringendo la mano, e sento il peso della sua testa accoccolarsi al mio petto.

Poi lo vedo sollevare piano il volto per depositarmi un casto bacio sulle labbra, augurandomi la buona notte.

Un altro dei nostri baci sinceri.

Non c'è mai stato più di questo tra noi.

Certo, a volte avrei voluto avere dell'altro, ma adesso non mi importa.
Mi basta quello che abbiamo.

Io lo amo e anche lui ama me.
Non è lo stesso tipo di amore, ma è pur sempre amore, non credete?

Chiudo gli occhi e appoggio la mia testa alla sua.

Dio che giornata.
Ho rischiato di nuovo di morire, ma anche stavolta qualcosa mi ha trattenuto.
Ho chiesto di essere salvato e sono stato esaudito.

Credo che se Kaede non fosse con me queste mie preghiere sarebbero solo un fiato nel vento...
Ma lui c'è, accanto me, in ogni attimo di questa mia crudele esistenza.

Dorme con me, mangia con me, respira con me, vive con me... e per me.
Come io vivo per lui.

So già che trascorrerà questa notte accanto a me, incurante del mal di schiena, come se non esistesse null'altro al mondo se non il nostro essere uniti.

Pechè noi siamo davvero diventati una cosa sola in questo lunghissimo anno.

Litighiamo sempre, facciamo a botte, giochiamo a basket, tutto come prima ma...

In realtà dietro ogni suo gesto è celata preoccupazione per me, e viceversa.

Già... perchè anche io mi preoccupo per lui...
Chi gli farà da mangiare quando me ne sarò andato?
Chi lo accudirà?
Chi gli ricorderà che è solo una stupidissima kitsune?
Non questo Do'aho.
Perchè il suo Do'aho non ci sarà più.


POV RUKAWA

Finalmente s'è addormentato.
Il suo respiro è regolare, il volto rilassato, la bocca semiaperta e le labbra socchiuse in un sorriso meraviglioso.

Mi sollevo dalla mia posizione e mi avvicino alla finestra.

Fuori la città è un caos frenetico di luci e suoni, di persone che corrono e si insultano, senza capire il vero valore della vita.

La vita...

Cosa diavolo è la vita poi...

Se me lo avessero chiesto, solo un anno fa, avrei risposto che mi sentivo vivo solo quando esplodevo in un dunk perfetto, o quando mi smarcavo da un avversario difficile, o quando giocavo fino allo sfinimento.

Ma adesso...

Adesso la mia vita è solo sperare che lui viva abbastanza per raggiungere domenica, per andare insieme a vedere la partita della nostra squadra, per ricevere la telefonata dei suoi nonni, per rispondere alle lettere dei nostri vecchi compagni.

Cavolo.
Ho subito un radicale cambiamento delle mie priorità.
Non dormo quasi più durante il giorno.
Non posso permettermelo.
Devo costantemente vegliare su di lui per far sì che non mi lasci mentre io sono distratto.

Ma non è una cosa che mi pesa.
Io, il ghiacciolo umano, che vivo esclusivamente in funzione di qualcun altro...
Sembra una contraddizione vero?

In realtà è solo una cosa molto egoistica...
Io sono un egoista...
Ma senza il mio angelo dai capelli rossi non ce la farei proprio ad andare avanti.
In effetti tutto quello che faccio lo faccio molto più per me stesso che per lui.
Perchè, a dispetto di quello che può sembrare, io lo amo davvero moltissimo.
Non dell'amore con cui mi ama lui ma...
In fondo è pur sempre amore, non credete?


POV HANAMICHI

Finalmente a casa.
Non ne potevo più di quello stronzissimo ospedale. 
Parola mia non mi vedranno più per almeno quindici giorni!
Hai sentito stupidissimo cuore?
15 giorni senza fare casino ok?
Per favore...

Ho paura di non riuscire a reggere ancora per molto.
Sono stanco e mi sto lasciando andare.
Questa lotta contro me stesso mi sta spossando...

"Kaede"
"Dimmi"
"E se io non avessi più voglia di continuare con la terapia?"
Lo vedo inorridire.

"Sei impazzito???"

Mi vola addosso, senza preavviso, e inizia a picchiarmi, mentre dai suoi occhi escono di nuovo le gocce salate che tanto spesso ultimamente ho visto rigare il suo volto.

"Non puoi lasciarmi!!! Non te lo permetto!!! Capito?? Mi ci hai trascinato tu in questa cosa e ora la porti fino in fondo a costo di fartele ingoiare con la forza quelle stramaledette medicine!!!!"

Lo stringo forte a me, mentre mi inzuppa di pianto la maglietta, continuando a darmi pugni alla cieca, senza colpirmi mai forte, solo per sfogarsi.

Dio quanto ti amo Kaede.
In questo anno ho imparato ad amarti ancor più di prima.
Ormai sei una parte di me....
E non voglio che questo piccolo pezzo della mia entità vada perso nel mare grigio della mia malattia.

Lo scosto piano da me.
"Ma io non ti lascerò mai Kaede... sarò sempre qui... e qui..." dico indicando il suo cuore e la sua mente.


POV RUKAWA

"Kaede"
"Dimmi"
"E se io non avessi più voglia di continuare con la terapia?"

Cosa???????
Ma è impazzito?
No, non esiste, non voglio, non posso permetterglielo!
Lui è la cosa più importante della mia vita, non voglio che un cuore crudele me lo porti via.

Mi avvento su di lui, in preda ad un delirio di rabbia e frustazione, dolore allo stato puro che mi pervade il corpo in una morsa gelida di terrore.

"Non puoi lasciarmi!!! Non te lo permetto!!! Capito?? Mi ci hai trascinato tu in questa cosa e ora la porti fino in fondo a costo di fartele ingoiare con la forza quelle stramaledette medicine!!!!"

Hai capito Hanamichi???
Non ti lascerò mai andare, Mai e poi mai.
Tu sei la parte buona del mio io nascosto, sei la luce che accende il mio sorriso, sei tutto... tutto...

Piango fra le sue braccia, mentre il suo calore irradia i miei pensieri, rendendoli lucidi e razionali.

Mi sembra più che ovvio che sia stanco.
Anche io lo sono.
Ma da qui a dire...

"Ma io non ti lascerò mai Kaede... sarò sempre qui... e qui..."

Mi sfiora il petto, proprio sopra il cuore, e poi mi sfiora la fronte.

Ma lui è già nel mio cuore e nella mia mente.
Non ha bisogno di morire per farmelo ricordare.

Alzo lo sguardo verso di lui e in un lampo raggiungo le sue labbra.

Lo bacio con disperazione e ardore, quasi fosse l'ultima volta...

E forse lo è.

Sento le nostre labbra pulsare, e il mio cuore esplodere sotto i suoi tocchi, ma non mi importa.
Voglio aggrapparmi a queste sensazioni e portarle via con me, quando lui non ci sarà più.
Perchè ormai ha deciso.
Se ne andrà.
E mi lascerà da solo.


POV HANAMICHI

Ho smesso la terapia da quasi un mese.

Il bacio che mi ha dato Kaede mi ha convinto che al mondo tutto è possibile, e che forse anche io potevo farcela senza quei maledetti farmaci.

E per ora resisto.
In un mese un solo attacco, e nemmeno tanto grave...

Il dottor Lewis dice che è quasi un miracolo, ma si vede che non ha mai visto un miracolo vero.

Io invece sì.
Io l'ho visto un miracolo.

Ed è un miracolo che abbiamo compiuto insieme io e il mio cuore malandato.

Vedere Kaede sorridere ogni giorno quando ci svegliamo, sentirlo che mi stringe la notte, che mi conforta, che mi è vicino...

E' questo il vero miracolo.
L'amore.

Io gli ho chiesto di starmi accanto e lui l'ha fatto, senza remore, senza pensieri, senza paure...

Donandomi amore vero.

E per questo io, il giorno in cui me ne andrò, sarò felice.

Il mio cuore smetterà di battere, ma non sarà finita.
Perchè da qualche parte, dentro Kaede, io continuerò a vivere, nel nome di quell'amore che ci ha legato in vita, e che ci legherà per sempre, anche dopo la morte.

OWARI



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