I personaggi, tranne Sunny, sono di Re King, io non mi permetterei mai di rubarglieli e poi non c’è neanche Cuthbert l’unico per cui sarei disposta a finire in prigione e solo se lo rinchiudessero insieme a me…



 


 

 

Come divenni uomo extra

 

parte II  - “Prins vs Principessa. Non sempre lo sconfitto è il perdente”

 

di Mia

 


Devo essere sincero… quando Cort permise alla Prins di restare a casa nostra mi sono sentito tradito, ma mi è bastato un suo sguardo per rivedere l’intera situazione… la settimana al castello poteva essere per noi una settimana di vacanza; senza andarcene da Gilead avremmo potuto distrarre la mente dai nostri compiti anche se solo la notte… purtroppo non andò così. Ci trasferimmo nella mia stanza proprio nella settimana in cui Cort doveva preparare la prova di sopravvivenza, non sapevo cosa voleva dire finché non glielo vidi fare, era la prima volta che lo vidi lavorare così tanto. Passammo sei notti nella mia stanza di cui due furono “sprecate”, ma anche nelle altre sentivo la stanchezza di Cort come se mi appartenesse. Il suo modo di fare l’amore era diverso sembrava quasi che si volesse appisolare da un momento all’altro dentro il mio corpo. Iniziavo quasi a rimpiangere il vecchio e sempre più scassato letto di Cort. La prima notte fu perfetta, Cort aveva molto da farsi perdonare ed io ero molto in vena di accettare le sue scuse, più si scusava più ne volevo… difatti fu lui ad arrendersi stremato quando io ancora avevo voglia di lui; ovviamente pagò il suo debito la mattina. Questo mi illuse per il ben trascorrere della settimana ma mi accorsi subito che nulla sarebbe andato come volevo io. Durante le sue pause non veniva più a cercarmi anche se solo per darmi una carezza ma si rifugiava in casa con la Prins per tutto il tempo e questo di certo non mi rendeva felice. Che cavolo andava a farci da lei? Inutile dire che ero geloso e molto preoccupato. La sera quando lo vidi non dissi nulla, non volevo fare la parte del moccioso geloso e non volevo neanche fargli sapere che lo avevo aspettato tutto il giorno, dopotutto avevo ancora un po’ di orgoglio da dover difendere. Anche se avessi voluto litigare avrei trovato campo sterile visto che Cort mi salutò a malapena per mettersi subito a lavoro per costruire tutti gli aggeggi che gli sarebbero serviti durante la prova di sopravvivenza. Mostrai tutta la mia maturità lasciandolo stare quando invece il mio unico desiderio era quello di avere un po’ della sua attenzione, di sentirmi importante come solo lui sapeva farmi sentire. Per non cadere in tentazione decisi di tenermi alla larga da lui andandomene a mangiare ma non resistetti all’impulso di chiedergli se voleva venire con me, dopotutto era dalla mattina che non stavo con lui…
- Non scendi a mangiare?-
- Magari più tardi…- Non si voltò neanche a guardarmi era totalmente assorto nel suo lavoro, quel giorno non aveva ancora smesso i panni del Maestro.
- Vuoi che ti porti qualcosa?- Non mi rispose ma me lo aspettavo così quando tornai
gli portai di testa mia un pezzo di pane con un po’ di stufato, sapevo che gli piaceva ma anche se gli avessi portato un piatto di sola merda per lui sarebbe stato lo stesso. Non avevo ancora mai avuto il piacere di avere a che fare con un Cort preso del tutto dal suo lavoro capace di ignorarmi completamente… mi svestii senza riuscire ad ottenere la sua attenzione neanche una volta nudo, davvero impressionante… troppo. Non sopportai più di essere ignorato, mi infilai la vestaglia corta abbastanza da sfiorare l’indecenza e mi misi al suo fianco. Cort era del tutto concentrato a studiare un marchingegno appena finito, cercai di capire cosa diavoleria era ma ci rinunciai appena la mano di Cort si infilò tra le mie cosce accarezzandomi su e giù fino a stuzzicarmi la valle delle natiche per poi defilarsi di nuovo. Mi persi nel piacere che quella mano esperta sapeva darmi, riusciva a darmi così tanto con così poco… Aprii gli occhi per guardarlo mentre mi toccava ma ebbi una spiacevole sorpresa: Cort mi ignorava del tutto, non solo la sua mente era lontana mille ruote da me ma anche il suo corpo non dava nessun segno di partecipare alle carezze intime che la sua mano mi stava regalando solo per semplice abitudine.
- Non ti piaccio più?-
- Cosa?- Finalmente parve risvegliarsi e notarmi veramente per la prima volta ma ancora non gli era chiaro il motivo della mia domanda e il suo non capire mi rabbuiò ancora di più.
- Mi stai toccando e non mostri alcuna emozione…-
- Invoco il tuo perdono ma quando sono immerso nel mio lavoro non bado molto a ciò che mi circonda…- La sensibilità non era uno dei suoi pregi, dentro di me mi sentii morire, esplosi di rabbia, levai bruscamente la mano tra le mie cosce sentendomi anche la mente più libera e mi ribellai a lui.
- Ah sì? Allora smettila di toccarmi!-
- Vanny che ti prende?- Mai l’avevo rifiutato ed era una cosa che pensavo di non essere in grado di fare e lo pensava anche Cort infatti potevo leggere tutta la sorpresa sul suo volto. Sapevo che con quel gesto gli avevo fatto male ma in quel momento gliene volevo fare e sapevo che un rifiuto da parte mia era il modo per ferirlo più profondamente.
- Mi prende che mi fai sentire una puttana quando fai così!-
- Cosa ho fatto?-
- Voglio provare piacere con te Cort, non osare toccarmi se non sei presente anche tu!- Il suo viso si addolcì, mi piaceva talmente tanto essere toccato da lui che volevo essere toccato solo da lui, lui e non il suo fantasma. Mi abbracciò tornandomi ad accarezzare ma stavolta gemendo di piacere insieme a me ogni volta che sfiorava un mio punto sensibile.
- Sono presente principessa per te lo sono sempre ora lo sono solo in maniera diversa… mi senti?- Appena mi penetrò con un dito mi lasciai andare tra le sue braccia incapace di reggermi sulle mie gambe, era quello il Cort che avevo desiderato per tutto il giorno.
- Hmmm… vieni a letto Cort…-
- Non posso… ma Gan se vorrei…- Mi penetrò con un altro dito e soffocò con la bocca un altro mio gemito. Ci baciammo a lungo senza che Cort mi lasciasse prendere fiato un attimo e il lavoro che stava facendo dentro di me con le sue grosse mani non aiutava la mia lucidità.
- Mi devo accontentare di questo?-
- Per ora sì… vai a letto, appena finisco ti raggiungo…-
- Quanto ti manca?-
- Se ci penso mi viene il panico…-
- Non fare troppo tardi…-
- Allora sarà meglio che mi rimetta a lavorare…- Mi strinse a sé un’ultima volta e poi a malincuore mi lasciò andare, ogni volta la sua perdita nel mio corpo mi pare di sentirla in tutta la mia essenza e mi fa sentire l’essere più solo del pianeta; non gliel’ho mai detto e credo che non lo farò mai non voglio che sappia quanto potere ha su di me, quello che sa è anche troppo. Mi staccai da lui solo quando fu lui stesso ad allontanarmi, insoddisfatto e triste mi misi al letto con la ferma intenzione di aspettarlo e continuare quello che aveva cominciato ma più passava il tempo più perdevo la speranza di averlo vicino a me. Vedevo le sue ampie spalle chine su qualche strano aggeggio e avevo quasi voglia di alzarmi e andare a massaggiargliele ma sapevo che non avrebbe apprezzato, per lui la giornata di lavoro non era ancora finita e forse avrebbe tirato per tutta la notte e quando Cort lavora non ama essere disturbato. Non pensavo che la prova di sopravvivenza gli portasse via così tanto tempo e non era ancora cominciata. Quando ero suo allievo la prendevo sempre sotto gamba ma vedendolo ora cominciavo a capire ogni cosa, dopotutto Cort non era ovunque come credevo ma usava dei segnalatori di posizione costruiti da lui stesso ed usava altri trucchetti simili per spaventare e per mettere alla prova i suoi allievi. La prova era quasi più massacrante per lui che per loro difatti come lo avevo lasciato, ovviamente alla fine mi addormentai quella sera, la mattina dopo lo trovai ancora così… non era una cosa da tutti giorni vedere Cort crollare sfinito dalla stanchezza. Essendo ancora un bambino quel giorno mi aspettavo un atteggiamento piuttosto focoso da parte sua per farsi perdonare di avermi trascurato per tutta la notte ma dovetti venire a patti con la realtà, Cort non aveva il bisogno disperato che avevo io di stare insieme a lui, nonostante l’aspetto la bestia ero io non lui. Fu come se non esistessi, lo vidi lavorare tutto il giorno e ogni volta che andava a casa mi ripetevo che lo faceva solo per lavorare meglio non perché c’era la Prins bella pronta ad aspettarlo. Dalle stalle seguivo ogni suo movimento non solo perché vivevo di ogni suo gesto ma soprattutto perché ero geloso, purtroppo tutti conoscevano la debolezza di Cort per le donne ed io conoscevo la sfacciataggine di quella particolare donna. Il fatto poi che Cort non avesse bisogno di me come credevo non mi aiutava affatto… Fui completamente ignorato da lui per tutto il giorno ma la sera appena tornò non guardò neanche di striscio la scrivania, mi si scaraventò addosso facendomi crollare sul letto. Non parlò e neanche io lo feci, dopotutto non ce n’era alcun bisogno, avrei tenuto i miei dubbi per me perché in quel momento c’era solo il mio corpo da dover guarire e Cort era la mia medicina. Mi alzò la vita e io spalancai le cosce per lui e senza un attimo di esitazione mi penetrò in profondità, il dolore che ne conseguì lo accettai come il più grande dei piaceri e per far sì che si ripetesse spinsi i glutei di Cort verso il mio bacino ad ogni suo affondo. Il desiderio represso che ci portavamo dietro esplose in spinte piene di passione e forza che ci procuravano il godimento più assoluto. Io ne uscii completamente distrutto, Cort invece aveva ancora la forza di sostenersi su un braccio per accarezzarmi con lo sguardo oltre che con una mano che segnava la fisionomia del mio corpo.
- Sei bellissimo Vanny…-
- Non devi conoscermi così bene se mi dici una cosa del genere…-
- Te lo dico perché è vero… non sto parlando del tuo corpo che è indiscutibilmente perfetto… ma di quello che sei e di come mi fai sentire-.
- Hmm?- Lo guardai sollevando un sopracciglio dimostrandogli tutta la mia confusione, mi stavo appena riprendendo dall’orgasmo avuto…
- Non hai la minima idea vero?-
- Nay…-
- Ti dovresti guardare mentre fai l’amore e quale meraviglia sei appena scopato… Perché pensi che ho sempre voglia di te oltre al fatto che mi piace il sesso?-
- Magari ti piaccio anche io…-
- Vanny sinceramente parlando non ho mai smesso di preferire il corpo femminile a quello maschile…- In contrasto alle sue parole la sua mano mi stava ancora accarezzando con adorazione, ma le sue parole mi fecero comunque male, pensavo di avergli fatto scordare il corpo di una donna grazie al mio…
- Allora perché stai con me?-
- Te lo dimostrerò…- Si sdraiò sopra di me facendosi spazio tra le mie gambe, non feci nessun cenno di protesta, nonostante fossi stanco non ero mai stanco di lui, ma il malumore mi rimase.
- Vuoi dimostrarmi che ti piace scoparmi?-
- Beh… oltre a questo… dimmi quello che provi…- Mi sorrise malizioso ma il bacio che mi diede fu pieno di tutta la dolcezza che sapeva dimostrare, non gli diedi a vedere però che mi ero già totalmente arreso…
- Sono incazzato-.
- Devo ancora cominciare principessa…- Gli bloccai le mani appena accennò ad allargarmi le gambe anzi di riflesso le strinsi ancora di più.
- … fermo…-
- Non posso accontentarti ma ti accontenterò in un’altra maniera credimi…- Mi strinse i polsi fino a farmeli sbiancare e me li sollevò sopra la testa, sapevo che non sarei mai riuscito ad oppormi a lui e questo un po’ mi umiliava.
- … bastardo…-
- Dimmi quello che senti, quello che ti faccio provare…- Senza alcuna fatica riuscì a sistemarsi anche con un solo braccio a disposizione ma io avevo già smesso di fare opposizione. Non aveva alcun bisogno di preparami, i miei muscoli erano ancora rilassati dal rapporto appena avuto, quando entrò lo fece con un movimento unico e fluido che mi spezzò il respiro…
- Ah… aha…-
- Voglio sentire parole…- Rimase inchiodato nel mio corpo mentre con la lingua mi stuzzicava l’orecchio, capii appena le sue parole ma il senso lo afferrai benissimo…
- Fa male… ma anche… Gan….- Non potevo mentire sul fatto che oltre al dolore c’era quello che desideravo di più al mondo…
- Puoi fare di meglio…- Spinse di nuovo dentro il mio corpo non dandomi tregua, oltre a gemere feci finalmente quello che voleva…
- … vado a fuoco…-
- Lo sento…-
- … sto bruciando…-
- Poi cosa…-
- … bisogno di averti dentro di me…-
- Ci sono…-
- Sento… solo… piacere…-
- Cosa ti ha permesso di provarlo?-
- … tu… la fiducia…-
- Ti fidi di me?-
- … aye…-
- E ora che senti?-
- … puro… godimento…-
- Dimmi di più…-
- … lussuria…-
- E ora?-
- … Gan… amore… solo… amore…- Venni stringendomelo ancora più contro forzando maggiormente il mio corpo ad accettarlo, appena sentì le contrazioni dei miei muscoli Cort mi seguì nell’orgasmo…
- … bellissimo… hai capito ora?- Si tirò fuori dal mio corpo e per fami sentire meno la sua mancanza mi rimase sopra non smettendo mai di baciarmi e di accarezzarmi i capelli, io non avevo ancora le energie per fare altro che stringergli appena la vita…
- … Cosa?-
- Che amo così tanto fare l’amore con te perché ti posso vedere nella tua vera bellezza, quella che altrimenti riuscirei solo a sfiorare…- Mi scansò i capelli dal viso per osservarmi meglio, sotto quello sguardo mi sentii ancora più nudo di quello che ero, mi venne quasi voglia di nascondermi ma non potendo farlo mi limitai ad arrossire…
- Di che parli?-
- Sei l’unica persona al mondo che mi ha fatto sentire importante, anzi indispensabile fidandoti ciecamente di me e amandomi senza alcuna riserva. Sei riuscito a farmi sentire un uomo quando non ero altro che una bestia, toccando quello che ormai credevo morto. Sei splendente principessa, emani una tale innocenza e purezza da essere riuscito a rischiarare il mio torbido mondo… come posso non dire che sei bellissimo? Ti si legge in viso tutto questo ma posso toccarlo solo quando ti sono dentro perché tutto in te viene enfatizzato quando facciamo l’amore, non hai il minimo controllo del tuo corpo e delle tue emozioni…- Era la dichiarazione d’amore più sfacciata che mi avesse mai fatto ma anche quella più sentita, accolsi lui tra le braccia come accolsi dentro di me le sue parole…
- … Io non ho fatto altro che indicarti la giusta strada Cort…-
- Anche se fosse ti sembra poco? Hai avuto a che fare con il mio lato peggiore e ti sembro così tanto docile da accettare quello che mi dicono gli altri?-
- Non saresti il bastardo che sei se così fosse…- Addolcii le mie parole baciandogli la cicatrice e poi le labbra, apprezzò il mio gesto riportando le sue grandi mani sui miei glutei stringendo appena…
- E non farei il lavoro che faccio-.
- Ti piace il mio corpo Cort?-
- Aye ma per me è principalmente il mezzo per arrivare a qualcosa di ancora più bello… la mia principessa…- Mi penetrò appena con un dito ma sensibile come ero mi bastò per farmi scappare un gemito…
- …-
- … come potrebbe non piacermi il tuo corpo quando l’unica cosa che mi potrebbe dare fastidio è una deliziosa “miniatura”…- Mi strizzò il pene rilassato provocandomi abbastanza dolore da farmi uscire una voce stridula e oltraggiata dal suo sottinteso.
- Ehi!-
- Peccato gli avrei voluto fare una cosa che non avrebbe certamente disprezzato…-
- … cosa?-
- Troppo tardi…-
- Dimmelo Cort!-
- Non devi dire dimmelo ma fammelo, forse avrai risultati migliori…-
- Fammelo Cort…- Mi sorrise malizioso e subito sparì dalla mia visuale abbassandosi sul mio corpo, attesi impaziente finché non sentii la sua bocca calda su di me, non lo faceva spesso ma quando lo faceva ci sapeva fare eccome… Ogni cosa che mi faceva sembrava che fosse un suo talento naturale. L’orgasmo mi lasciò del tutto stremato ma comunque anelavo la sua bocca sporca del mio sperma e appena si avvicinò mi avventai su di lui per assaggiarmi, come sempre il controllo del bacio lo lasciai subito a lui, io mi godetti solo la pace che ogni volta riusciva a donarmi…
- Sei fatto apposta per me Vanny, se ce l’avessi avuto più grosso mi avrebbe probabilmente fatto schifo, invece adoro la tua miniatura…- Mi accarezzò ancora e di nuovo scansai la sua mano fingendomi oltraggiato, in realtà ero troppo stremato per sopportare altre sue attenzioni…
- Smettila di chiamarlo miniatura finirai per farmi venire i complessi!-
- Va bene cazzo da cavallo…- Sorrise malizioso ed io non ce la feci più a fingermi arrabbiato con lui, fui io ad accarezzarlo marcando bene le mie parole e i miei tocchi.
- Quello ce l’hai tu…-
- E tu pervertito lo apprezzi alquanto!-
- Scemo…- Sfiniti ci addormentammo abbracciati con Cort che mi teneva stretto una natica possessivamente ed io che ero praticamente steso su di lui, per tutta la notte non cambiammo posizione per non allontanarci di un millimetro dall’altro, anche nel sonno continuavamo a cercarci e ad amarci. Odiai il giorno appena aprii gli occhi perché già sapevo che Cort mi avrebbe ignorato per tutto il tempo, ciò che non aveva fatto quella notte l’avrebbe dovuto recuperare nei suoi pochi momenti liberi, ero sicuro che per stare con me aveva tralasciato il suo lavoro che ora lo avrebbe sicuramente richiamato al suo posto. Cort mi baciò innocentemente i capelli e scese subito dal letto prima che io potessi fare qualcosa o che venisse qualche voglia a lui. In un attimo era già vestito e senza perdere tempo in effusioni e coccole ma anche molto meno, magari un saluto, se ne andò lasciandomi solo. Sbuffai sia deluso che un po’ arrabbiato ma forse alla fine ero solo insoddisfatto della situazione. Sapevo dove andava a lavorare quando non era nella mia stanza e la cosa non mi piaceva affatto anche se non gli avevo detto niente, non mi potevo mettere a confronto con il suo lavoro, ne sarei uscito inevitabilmente sconfitto. Questo però non mi impediva di essere geloso ogni volta che lo vedevo entrare nella nostra casa dove si era insediata la Prins, la cosa peggiore è che ogni volta che la vedevo mi sembrava sempre più bella, sempre più il tipo di donna che piaceva a Cort, ma già il fatto che era una donna poteva giustificare tutta la mia gelosia. La giornata andò come nelle mie previsioni, quando scesi nelle stalle non vidi Cort da nessuna parte quindi potei ben immaginarmi dove poteva stare, guardai male la casa del Maestro come se potessi dargli fuoco con la sola forza dello sguardo e potessi incenerire le persone all’interno di essa con il pensiero. La giornata era iniziata nel peggiore dei modi e quando Cort uscì di lì me lo confermò. Era maledettamente vicino alla Prins, anzi dalla mia posizione sembrava proprio che la stesse baciando… ma la fiducia in lui mi spinse a vedere meglio e capii che le stava solo parlando all’orecchio… anche troppo per i miei gusti. Quando guardò dalla mia parte mi sorrise ma distolsi subito lo sguardo infuriato, potei immaginarmi il suo alzare le spalle confuso ma aveva troppo da fare per potersi preoccupare anche di me. Quel giorno non lo vidi neanche a pranzo e questo non mi fece mangiare molto immaginandomi dove poteva stare; il resto della giornata la passai di cattivo umore nelle stalle speranzoso di una sua visita che ovviamente non arrivò. Ostinatamente lo aspettai anche una volta a letto ma Cort mi guardò appena per poi mettersi subito a lavorare, non notò neanche il mio sbuffo di delusione. Cercai di aspettarlo sveglio sapendo già che sarebbe stato inutile, avrebbe lavorato finché il corpo glielo permetteva ma non sapevo e forse neanche lui lo immaginava che sarebbe crollato ancora prima che la notte potesse dirsi iniziata. Mi raggiunse che quasi non si reggeva in piedi, mi crollò addosso senza levarsi i vestiti e soprattutto senza neanche cercare di importunarmi, per mio sommo dispiacere.
- Mi riposerò solo un po’ poi tornerò a lavorare…- Non finì di parlare che la sua testa sul mio petto divenne pesante. Gli accarezzai i capelli per tutta la notte guardandolo dormire, non ebbi proprio cuore di svegliarlo come sapevo avrei dovuto fare ma a me del lavoro di Cort non me ne poteva fregare di meno, ciò che contava era lui ed era lampante che aveva bisogno di riposare. Quando arrivò il mattino non ci fu bisogno di svegliarlo aprì gli occhi appena spuntò il sole e ovviamente si rivolse subito a me leggermente irritato ma anche sorpreso di essere crollato senza essersene accorto.
- Gan! Ho dormito tutta la notte! Perché non mi hai svegliato?-
- Avevi troppo bisogno di dormire Cort, ti stai consumando…-
- Ancora pochi giorni e finirà tutto…- Respirò la mia pelle come se da questa ne traesse l’energia per riuscire ad andare avanti, infondo perché no? Per me era lo stesso…
- Beh spero che alla fine rimarrà ancora qualcosa di te…-
- E’ una tortura non poterti dimostrare con i fatti quale parte di me rimarrà sicuramente… purtroppo non ne ho il tempo…- Si sdraiò sopra il mio corpo accarezzandomi i fianchi, io mi dovetti accontentare di toccare la stoffa dei suoi vestiti ma mi feci ben sentire sui suoi glutei sodi tanto da schiacciarmi ancora di più sotto il suo peso, proprio quello che volevo.
- Che peccato, credo che mi sarebbe piaciuta parecchio la tua dimostrazione…-
- Sta’ zitto ragazzino…- Mi chiuse la bocca con la sua ma fu un bacio breve non abbastanza lungo da eccitarci e da farci perdere il controllo, infatti Cort si alzò lasciandomi sconsolato nel letto. Da quel momento in poi cercai di distrarlo il meno possibile, di rendermi invisibile, sapevo che aveva ripreso i panni del Maestro e che non voleva essere disturbato. La giornata era cominciata e chissà quando avrei riavuto la possibilità di poter stare un po’ con Cort, sentivo maggiormente la sua mancanza se ci capitava di non fare l’amore per un giorno intero, non eravamo abituati. Con mia sorpresa non mi fece attendere molto. Alla pausa pranzo mi venne a trovare nelle stalle e di certo le sue intenzioni non erano quelle di mangiare… almeno non del cibo…
- Finalmente ti ho trovato principessa…-
- Finalmente hai un po’ di tempo per me…- Gli legai le braccia al collo e lasciai a lui il mio corpo privo di ogni difesa.
- Mi farò perdonare per averti trascurato così tanto…- Cercò di addossarmi al muro, io feci solo finta di oppormi, in realtà volevo che lo facesse, volevo sentire il suo corpo schiacciare il mio…
- No… ci potrebbero vedere…-
- Meglio sarà più eccitante…- Smisi di fare resistenza e mi lasciai completamente andare a lui. Mi divorò di baci e di carezze mentre cercava di spogliarmi il più possibile ma appena ci riuscii qualcosa mi fece crollare il mondo sotto i piedi, un odore diverso dal suo gli impregnava il corpo e sapevo anche di chi era: della Prins. Gli diedi una ginocchiata nelle palle che gli spezzò il fiato, lo spintonai lontano per impedirgli di mettermi le mani addosso ma anche per non sentire più “quel” odore.
- Stammi lontano bastardo!-
- Caz… ma che cazzo ti è preso???- Ancora piegato in due cercava di capire cosa era successo, il suo volto era una maschera di sorpresa e furore.
- Stammi lontano…- Scappai da lui sussurrando ma sapevo che mi aveva sentito comunque. Salii sul mio cavallo e misi più distanza possibile per paura che mi potesse seguire appena ripresosi dalla mia ginocchiata. Non volevo vederlo, non volevo toccarlo ma soprattutto non volevo sentire il suo odore perché quello non era il suo odore ma era quello di una donna, ciò che avevo sempre più temuto si era avverato: Cort aveva ceduto al suo desiderio, alla sua parte che non aveva mai detto addio ad un corpo femminile. Non ero riuscito a soddisfarlo come avevo sempre creduto di poter fare… piansi tutte le lacrime che avevo per la mia esistenza inutile. Una volta sfogato tutto il mio dolore tornai di corsa al castello usando strade nascoste, non volevo che nessuno mi vedesse perché la solitudine era l’unica cosa che cercavo, non levai neanche la sella al mio cavallo sperando che ci pensasse il mio assistente. Cort era sicuramente a lezione a quell’ora ma non ero sicuro che non avrebbe lasciato tutto se avesse saputo che ero nei paraggi. Non ero neanche curioso di sentire quello che aveva da dire, l’importante era stargli lontano. Tornai nella mia stanza mettendo da parte per la prima volta il mio lavoro, mi sentivo troppo male per poter fare finta di niente e continuare le mie mansioni. Mi spogliai di tutto, mi sembrava di avere addosso ancora quell’odore dolce che mi dava il voltastomaco, andai in bagno, riempii la vasca fino all’orlo e poi mi immersi testa compresa per isolarmi completamente dal mondo che mi aveva ferito mortalmente. Sfiorai il mio record di apnea e rimasi a rilassarmi cercando di non pensare a nulla. Quando Cort rientrò nonostante l’acqua calda che mi accarezzava il corpo, tutti i miei muscoli guizzarono tesi, non sapevo ancora come affrontarlo. Non lo seppi neanche quando me lo ritrovai davanti con uno sguardo truce.
- Ti sei calmato?- Distolsi lo sguardo da lui, pensavo di aver pianto tutte le mie lacrime ma mi sbagliavo, mi bastava la sua sola presenza per farmi pizzicare gli occhi.
- Se non ti ho davanti gli occhi sì…-
- E se mi hai di dietro?- Non feci in tempo ad impedirglielo che era già entrato nella vasca con ancora tutti i vestiti addosso, mi spinse più avanti per farsi spazio e si mise seduto dietro di me.
- Vattene!- Cercai di svincolarmi ma più mi muovevo più le forti braccia di Cort mi stringevano fino a farmi quasi male, alla fine come era prevedibile mi arresi.
- Sai che non lo farò quindi ti conviene metterti comodo ragazzino…-
- Bastardo…-
- Non essere così scurrile principessa non ti si addice-. Mi mise la sua mano grossa e dura tra le natiche pronto ad agire appena gliene avessi dato l’occasione sia nel bene che nel male. Le sue mani potevano farmi sentire in paradiso ma anche all’inferno se osavo indisporlo troppo così mi limitai a sbuffare infastidito…
- Sta’ fermo!-
- Allora comincia a dimostrarmi un po’ più di gentilezza-. Cominciò ad accarezzarmi e nonostante il mio cervello avrebbe voluto resistergli il mio corpo gli cedette subito e un gemito di piacere mi scappò dalle labbra…
- Che vuoi?-
- Da quando ho bisogno di chiedertelo? Non lo senti da te?- Lo sentivo eccome, mi teneva così stretto che era impossibile non sentire quanto fosse eccitato, arrossii per le reazioni che riuscivo a provocargli ma una stilettata di dolore mi ricordò che era andato a cercare il piacere in un altro corpo che non era il mio…
- Pervertito…- Nonostante la mia rabbia, l’umiliazione e la tristezza che provavo non riuscii a rifiutare la sua richiesta, dopotutto ero ancora certo che la mia vita era fatta per soddisfare quella di Cort che io non ci fossi riuscito era un’altra cosa, un mio fallimento personale… Mantenei un minimo di dignità rifiutandogli il mio corpo. Quando venne nella mia mano non mi sembrò troppo dispiaciuto della mia scelta ma la sua mente già pensava al momento che mi avrebbe avuto veramente…
- Hai scelto la via più facile, lo sai che mi prenderò lo stesso quello che voglio vero?-
- Lasciami!- Mi prese in braccio sollevandosi in piedi, poi senza asciugarci mi portò immediatamente in camera, una parte di me godeva per quello che stava succedendo ma la parte di me umiliata e ferita voleva solo essere lasciata stare.
- Scordatelo principessa hai bisogno di essere punito per la tua insolenza-. Nonostante la sua minaccia appena mi stese sul letto cominciò ad accarezzarmi e a baciarmi dolcemente e di nuovo non riuscii a resistergli, sussurrai il suo nome come se fosse la parola più bella al mondo… sicuramente era da me quella più amata.
- Cort…-
- Mi dici cosa ti è preso oggi? O devo torturarti per estorcetelo? Dimmi di sì ho una voglia matta di farti impazzire…- Mi accarezzò tra le gambe ma io scansai subito la sua mano e mi nascosi il viso con un braccio, guardarlo faceva troppo male.
- Dovresti saperlo da solo…-
- Cosa?-
- Che sei un idiota-.
- Perché?-
- Sei talmente idiota da non saperlo-.
- Non esagerare ragazzino…- Spostò il braccio che mi copriva per guardarmi negli occhi e fui sorpreso quanto lui quando mi scoprii a piangere come un bambino, la mia reazione fu di rabbia disperata…
- Stupido bastardo idiota!-
- Ehi! Perché stai piangendo?-
- Perché sei uno scemo!-
- Questo credo di averlo capito mi spieghi il perché?-
- Oggi sei stato con quella stronza vero?- Non mi servii dire il suo nome, l’unica donna che Cort ormai frequentava era lei.
- Aye…-
- Bastardo!- Cominciai a picchiarlo alla cieca, anche se sapevo di non fargli niente non riuscivo a smettere, volevo ferirlo come lui aveva ferito me. Non ho un’indole bastarda se ce l’avessi avuta non mi sarei limitato a picchiarlo, l’avrei potuto ferire con le parole, avrei potuto schernire il suo corpo deturpato, avrei potuto ricordargli che non era stato il solo ad avere l’accesso al mio corpo e questo l’avrebbe sicuramente fatto imbestialire.
- Oh Gan! Non intendevo dire starci in quel modo! Sono andato a casa per poter lavorare meglio e lei era lì…-
- Ah sì? Come mai allora hai ancora addosso il suo odore da cagna in calore?-
- Se pensi che ti abbia potuto tradire con lei sei tu lo scemo…-
- Allora cos’è successo?-
- Niente, la Prins ha avuto una crisi di pianto e mi si è buttata addosso, io ho cercato di confortarla abbracciandola e credo che questo mi abbia lasciato il suo odore…-
- L’hai abbracciata?-
- Non sono senza cuore come la gente crede sai?- Sì girò dandomi di spalle e capii di averlo in qualche modo ferito, era molto sensibile nei miei confronti, viveva del mio giudizio. Lo scavalcai portandomi di nuovo davanti a lui, non avevo intenzione di far cadere la discussione ma non volevo neanche che Cort si sentisse rifiutato da me quindi addolcii un po’ il mio tono ma non le mie parole.
- Ti è piaciuto?-
- Cosa? Abbracciarla?-
- Aye…-
- Ti faccio vedere io cosa mi piace principessa…- Mi bloccò con il suo corpo sotto di lui e da quel momento fui in sua balia, ma Gan se mi piaceva esserlo, specialmente in quel momento che il suo comportamento mi aveva fatto dubitare di lui, avevo bisogno di una sua conferma che mi amasse e che mi desiderasse ancora e più di prima… Non gli permisi di lasciarmi libero neanche una volta finito, volevo la sua presenza dentro di me come prova certa del mio possesso e del mio potere, volevo di nuovo sentirmi suo e lui mio…
- Lo prendo per un no…-
- Cosa?-
- La risposta alla mia domanda se ti è piaciuto abbracciarla…-
- Non posso credere che mi hai dato un calcio nelle palle…-
- Invoco il tuo perdono…-
- Non farlo mi piace il fatto che tu sia geloso…-
- Certo che lo sono perché non dovrei esserlo?-
- Forse perché sono il brutto orco cattivo?-
- Stai forse cercando di eccitarmi?- In realtà stavo cercando di eccitare lui per sentire il suo uccello nuovamente eretto e duro dentro di me, non ero sicuro di potermelo permettere così presto ma la voglia era tanta così non smisi di strusciarmi su di lui e il risultato non tardò a venire…
- Sarai la mia rovina ragazzino…-
- Nay io sono la tua salvezza… ma devi guadagnartela…-
- Penso di sapere come…- Lo sapeva eccome e non c’era bisogno di dirgli nulla, il mio corpo dopotutto era la sua casa. Una volta finito di fare l’amore quasi si addormentò quando ancora mi era dentro, fui io ad essere lesto a liberarmi prima che mi crollasse addosso esausto, forse non gli faceva bene stancarsi così tanto con me quando aveva da fare tutto quel lavoro, forse era troppo anche per lui… ma io non potevo fare a meno di lui e sperai che per lui era lo stesso. La mattina dopo al risveglio non lo trovai come se la notte appena passata fosse stata solo un bellissimo sogno, fortuna che c’erano i segni e i dolori del mio corpo a confermarmi che tutto era stato reale. Ero ancora un moccioso se mi aspettavo di avere un Cort romantico al mio fianco che mi avrebbe accoccolato per tutto il giorno, invece successe tutto il contrario, quel giorno Cort non lo vidi affatto e la notte non rientrò proprio, un pezzo di carta sul letto mi avvisava: “Non torno C.” Rimasi a guardarlo come se avesse il potere di dirmi altro e di farmi altro ma niente, quello stupido pezzo di carta rimase uno stupido pezzo di carta. Ormai conoscevo Cort ma ancora mi stupiva la sua freddezza nei miei confronti quando lavorava, un po’ mi faceva male ma dimenticavo che lui era stato addestrato appositamente per essere così, non era un essere umano libero ma un servo del Re e ne sentiva tremendamente il peso. Non dormii affatto bene, feci terribili sogni abbastanza realistici da farmi venir voglia di rimanere sveglio il più possibile. Purtroppo sapevo bene dove era Cort e il fatto che fosse lì per lavorare non diminuiva la mia apprensione, dopotutto stava passando una notte intera con la Prins. Mi alzai che ero più stanco di quando mi ero messo a letto, neanche una notte di sesso sfrenato con Cort era riuscito a ridurmi così… Non feci neanche colazione per il troppo bisogno di controllare la situazione ma rimasi a bocca asciutta visto che non vidi Cort da nessuna parte e di certo non potevo andare a casa a spiare dalle finestre! Dovetti aspettare l’ora di inizio delle lezioni per poterlo finalmente vedere, lo vidi uscire da casa nostra… e la Prins avvinghiarsi a lui e una sua mano palparlo come quasi non facevo mai io, mi persi il resto perché la furia mi rese cieco. Aspettai che Cort si allontanasse e poi mi preparai allo scontro, avevo già una mezza idea di massacrarla di botte. Non bussai alla porta, essendo proprietario entrai di diritto in casa mia e la trovai ancora in vestaglia, me ne fregai, andai da lei e senza pensare dissi la prima cosa che mi venne in mente.
- Ti sfido stronza!-
- E con che cosa moccioso? A chi è più femminile tra noi due?- Si spoglio e me la ritrovai davanti totalmente nuda, quella fu la prova decisiva che le donne non mi facevano alcun effetto infatti rimasi invulnerabile alla sua bellezza.
- Non dire cazzate! Ci sono molte armi in casa hai l’imbarazzo della scelta!- Si rivestì in tutta tranquillità come se per lei in stanza non ci fosse un uomo ma fosse da sola libera di girare nuda. Questo mi fece infuriare ancora di più e pensai che potesse avere avuto un comportamento simile anche quando con lei c’era Cort che era molto più suscettibile di me in queste cose.
- Lascio la scelta al più debole…-
- Continui a prendermi per culo?-
- Certo è divertente!-
- Scelgo la spada!- Scelsi l’arma che mi aveva aiutato a superare l’esame con Cort, la consideravo un portafortuna visto che più o meno con qualsiasi arma ero una schiappa.
- Non potevi fare scelta peggiore piccolo!- Un sorriso sadico mi fece quasi rabbrividire per quanto assomigliava a quello di Cort ma mi ripresi subito deciso a concludere presto la questione.
- Usciamo in cortile e vedremo a chi darà ragione il campo!-
- Se mi sfidi non avrai modo di tirarti indietro ti avverto-.
- Ti sfido!- Mi sembrava di stare a ridare l’esame per pistoleri invece che fare una lite con una donna troppo prosperosa per i miei gusti.
- Accetto la tua sfida!-
- Ehi ehi! Dove avete preso quelle spade?- Cort spuntò dal nulla senza nessun motivo per essere lì, ci bloccò prima ancora che avessimo iniziato.
- Dal tuo armadio-.
- Primo quelle sono da collezione quindi guai a voi se solo me le rigate, secondo vi farò combattere solo se userete spade di legno altrimenti dovete vedervela direttamente con me-. Entrambi non avevamo voglia di vedercela con un Cort incazzato quindi restituimmo le spade al legittimo proprietario che quasi se le accoccolò. Quando consegnai la mia lo guardai speranzoso anche di un solo piccolo segnale di sostegno che non arrivò.
- Pensi che mi batterà vero?-
- Non solo, ti straccerà e non voglio che ti faccia del male-.
- Non sottovalutarmi…-
- Non ti sottovaluto, sono io che ti ho creato-.
- Se non ti sbrighi ad andare a prendere queste spade di legno faccio a fette il tuo ragazzo davanti ai tuoi occhi-. La Prins ci riportò alla realtà che non era un granché se Cort mi aveva tradito davvero, non lo era neanche se fossi stato battuto da lei... Appena rimanemmo soli la Prins prese subito a punzecchiarmi…
- Ehi moccioso lo sai che Cort ha passato l’intera notte qui?-
- Sta’ zitta stronza!-
- E’ per questo che sei così geloso vero? Non sai cosa ha fatto e questo ti rode…-
- Mi fido di Cort…- Non era vero, non era passato abbastanza tempo per potermi fidare completamente di lui, sapevo io cosa avevo passato per farlo cedere…
- Certo è per questo che sei venuto qui a sfidarmi…- Stavo per passare alle mani quando tornò Cort con le spade di legno con cui mi ero allenato tanto da piccolo, non credevo di doverle ancora usare…
- Chi gli ha insegnato a tirare di spada? Tu? La maneggia come una schiappa neanche tanto sveglia…- Mi insultò la Prins appena presi in mano la spada finta. Mi sarei aspettato che Cort prendesse le mie difese invece come suo solito buttò lì una frase maliziosa…
- Non pensavo molto ad insegnargli in quei momenti…-
- Ah no? A cosa allora?-
- Stiamo pur sempre parlando di una principessa, non posso essere troppo scurrile…-
- Cominciamo o no? Io sto aspettando-. Tagliai corto, mi stavano saltando i nervi per il loro comportamento, Cort sapeva bene quanto mi dava fastidio, poteva essere malizioso con me ma mi vergognavo quando lo faceva davanti ad altri.
- Qual è la posta in palio?-
- Cort… o meglio una giornata con lui se dovessi vincere tu, se vinco io togli le tende e te ne vai oggi stesso-. Mi feci avventato perché volevo che sparisse dalla nostra vita il prima possibile; non avevo preventivato una mia sconfitta per questo avevo puntato così tanto…
- Mi inviti a nozze ragazzino…-
- Non ti conviene prendermi troppo alla leggera-.
- Il tuo modo di combattere è semplicemente ridicolo-.
- Evidentemente devo avere altri pregi se Cort ha scelto me-.
- Ne sei sicuro? Allora perché ci battiamo?- Mi sfidò non solo con la spada ma anche con lo sguardo e il suo intero corpo e a quel livello non ero tanto sicuro di riuscire a sopraffarla, non avevo quella sicurezza e fiducia che riuscivano a sprigionare lei e Cort…
- Sta’ zitta stronza!- Fui più bravo con le parole che con la spada, mi sembrò di rivivere l’esame con Cort in cui io non avevo avuto alcuna possibilità di vincere se non quella di sfruttare il sentimento che ci univa ma con la Prins non avevo neanche quello e quindi soccombetti con umiliazione e con troppa facilità per mantenere un minimo di dignità. La Prins continuò a picchiarmi finché non ci divise Cort che cercò di darmi un primo soccorso per le ferite più vistose…
- Ho perso…-
- Già ma riesci a fare anche questo con grazia, sei ferito da qualche parte?- Mi aveva fasciato la testa con una manica della sua maglietta, l’ennesima che gli facevo fuori…
- No e anche se fosse oggi non sarai tu a guarire le mie ferite…-
- Mi dispiace-.
- Non devi me la sono cercata… Cort…- Lo guardai e poi lo abbracciai forte non volevo lasciarlo andare…
- Non dire niente, non hai mai avuto motivo di preoccuparti e non lo hai neanche adesso-.
- Ho bisogno di dirtelo comunque: qualunque cosa succederà oggi verrà dimenticata domani…- Mi fece male dire quelle parole ma era esattamente quello che pensavo, avevo già messo in conto il peggio che poteva succedere tra la Prins e Cort.
- Sei uno scemo lo sai? Sono veramente innamorato di te se sto accoccolando uno che ha appena perso una sfida davanti ai miei occhi invece di prenderlo a calci nel sedere…-
- Allora qualche privilegio mi è ancora rimasto…-
- Hai tutti i privilegi degni di una principessa… ora devo scontare la tua scommessa…- Mi rimise in piedi con un ultimo abbraccio un po’ più intimo e poi mi lasciò andare, io no, prima di farlo gli volevo ricordare solo una cosa…
- … ti amo Cort-.
- Sei tu la mia principessa Vanny…- Mi sorrise luminoso e in quel sorriso c’era un po’ tutto: amore, possesso, malizia, desiderio. Questo mi fece sentire più sicuro di me…
- A mezzanotte verrò a reclamare ciò che mi appartiene…-
- Ci conto, ti aspetto fuori dalla porta del nostro piccolo castello privato…- Così se ne andò con la Prins e il pensiero che ci sarebbe stato per tutta la giornata mi fece ribollire di rabbia e mi diedi dello stupido almeno un milione di volte per esserne stato io la causa. L’accesso alla casa mi era proibito e anche le vicinanze mi erano proibite, così finii per passare il resto della giornata nella mia stanza a contare il passare delle ore e mai il tempo mi sembrò più lento di allora. Fortunatamente Steven mi mandò a chiamare avendo un compito per me e anche se in qualsiasi altro giorno avrei sbuffato dalla noia, quel giorno fui più che felice di aiutare il vecchio bibliotecario a dare una sistemazione ai libri della biblioteca reale di Gilead, tanto più che io li conoscevo già tutti avendoli letti uno per uno. La sera mi sentii stremato come se avessi partecipato ad una lezione di Cort, dopotutto anche il lavoro da bibliotecario sapeva essere sfiancante. La fatica mi aiutò a far passare il tempo e mi ritrovai davanti alla porta di casa sentendomi meno peggio di quello che avrei creduto. Il lavoro mi aveva aiutato a non pensare ininterrottamente a Cort che si sbatteva la Prins per tutto il tempo passati da soli e a pensare a come se la sbatteva. Mi venne naturale bussare come se quella all’improvviso non fosse più casa mia ed io diventato un estraneo. Era passato veramente troppo tempo dall’ultima volta che ci avevo messo piede, sicuramente era per questo che mi sentivo così… Cort venne ad aprirmi subito guardandomi con curiosità probabilmente chiedendosi anche lui del perché avevo bussato ben sapendo per di più che casa nostra non era mai chiusa per sua abitudine. Il suo sbigottimento durò poco infatti mi ritrovai subito sollevato da terra con le sue braccia che mi stritolavano la vita e le labbra che mi baciavano e i denti che mi mordevano ovunque riuscissero ad arrivare. Avevo sognato un simile bentornato ma davvero non osavo sperare tanto. Ci mancò poco che ci spogliassimo lì fuori dando sfogo a tutta la nostra passione repressa, ovviamente ci riportò alla realtà Cort l’unico che aveva abbastanza autocontrollo da rimanere comunque con i piedi per terra. Era molto vicino dallo sbranarmi, i suoi occhi parlavano chiaro e le sue mani misero subito in chiaro cosa voleva, quindi quando mi invitò ad entrare ero sicuro di stare per entrare nella tana del leone, ma chi ha mai detto che non mi piaceva starci?! Era il mio paradiso… Quando entrai fui troppo sorpreso da quello che vidi per pensare ad altro, fui talmente preso che tutta l’eccitazione accumulata fu spazzata via lasciandomi come un idiota a guardare inebetito quella che una volta era stata casa mia ma che ora sembrava quasi un appartamento di un nobile… non riuscivo a staccare gli occhi neanche per guardare Cort per chiedere spiegazioni...
- Cos’è successo? E’ questo quello che avete fatto per tutto il giorno?- Rimasi imbambolato da tutti quei cambiamenti e se Cort non mi avesse dato uno scappellotto per risvegliarmi magari starei ancora sulla soglia di casa ad occhi spalancati.
- Aye mi serviva l’aiuto di qualcuno che poteva capirne più di me in fatto di gusto ed estetica e così io e la Prins abbiamo organizzato tutto. Purtroppo il bagno non l’ho potuto cambiare visto che ciò che uso io deve essere il minimo indispensabile per tradizione, ma la cucina io non la uso… e di certo non si possono immaginare come uso il tavolo e le sedie…-
- Mi sembrano molto comode...- Mi chinai per strusciarmi allusivamente su di lui che ovviamente mi venne in contro volentieri… leccandomi l’orecchio mi sussurrò appena…
- Lo sono, le ho provate con la Prins…-
- COSA???- Mi voltai subito infuriato ma Cort mi prese in contro piede sorridendomi allusivo smontando completamente la mia rabbia.
- Le ho provato non ho detto che le ho inaugurate, la Prins mi si è solo messa in braccio e ha fatto un po’ di movimento per verificarne la resistenza… e devo dirtelo Vanny resistono parecchio…- Mi sollevò da terra facendo pressione sul mio sedere, i vestiti mi andavano già stretti e il mio corpo mi urlava di strusciarmi ancora contro di lui…
- Per poterci credere le dovrei provare di persona…- Lo provocai ma Cort si impose il suo solito autocontrollo di ferro e mi tenne lontano ma il suo sguardo mi prometteva che presto saremo stati più vicini di quanto avrei mai potuto sperare…
- Le proverai eccome… tutte e sei per non parlare del tavolo… ma prima devi vedere “L’angolo della principessa” che abbiamo inaugurato apposta per te nella nostra camera-.
- Un mio angolo?-
- Aye, in modo da non farti mancare la tua stanza principesca che hai al castello…-
- Ho un armadio tutto mio?!!!-
- Saremo più stretti ma di certo non ci serve lo spazio… e poi non hai visto questo…- Mi abbracciò da dietro e poi mi sospinse fino a dove mi voleva far arrivare: davanti ad un enorme e bellissimo specchio.
- Uno specchio!- Mi stupii per l’avversione che Cort aveva per ogni cosa che rifletteva la sua immagine infatti in casa non aveva nessuno specchio, almeno finora…
- Aye su per giù delle tue dimensioni…-
- E’ bellissimo…-
- Tu sei bellissimo e te l’ho comprato apposta per farti apprezzare di più te stesso, per farti vedere come ti vedo io…-
- Che stai dicendo?-
- …voglio che ti vedi mentre fai l’amore con me, voglio che ti vedi come ti trasformi e come il tuo corpo si modella perfettamente al mio…- Mi abbassò i pantaloni e con le mani cominciò a farmi quello che presto mi avrebbe fatto con il suo corpo, mi era mancato così tanto che già solo questo mi fece sospirare di piacere e guardarmi mentre lo faceva era ancora più eccitante…
- Cort…-
- Shh… buon compleanno principessa… goditi lo spettacolo… goditi te stesso…- Non mi diede il tempo di dire altro, riuscii solo a pensare che avevo dimenticato addirittura il mio compleanno per l’ansia che avevo provato in quei giorni, poi non ci fu spazio per nient’altro perché Cort mi possedette con unica possente forza per tutta la sua asta facendomi mancare il respiro. Più che guardare me guardai il suo riflesso, amavo fare l’amore con lui mentre lo guardavo, probabilmente Cort se ne accorse perché ci spostò di lato costringendo la mia testa a guardare lo specchio che rifletteva i nostri corpi che si univano e si separavano a seconda delle intenzioni di Cort. Mi impressionò il mio corpo esile in confronto al suo ma mi impressionò ancora di più come il suo enorme cazzo riuscisse ad entrare con così estrema facilità nel mio corpo stretto… fino a quel momento non avevo mai notato la “diversità” dei nostri corpi. Mi sentii stranamente fiero di me stesso e ovviamente mi eccitò l’immagine di quell’uccello enorme che continuava a trapanarmi con l’intenzione di diventare padrone assoluto del mio corpo. Farlo in piedi voltati non era il mio modo preferito di fare l’amore e Cort lo sapeva quindi appena capì che mi stavo finalmente guardando per la prima volta nella mia vita decise che poteva bastare così, non che volesse smettere di farlo, semplicemente mi liberò solo per farmi raggiungere il letto, il mio posto preferito…Non era tempo per giocare quindi appena mi buttò sul letto mi assaltò penetrandomi di nuovo a fondo, per aiutarlo appoggiai le mani al muro e spinsi contro di lui ogni volta che sfondava nel mio corpo, sarebbe stato interessante avere uno specchio anche sul soffitto per potermi vedere in quel momento che ero quasi trasformato in una bestia affamata solo dell’uccello di Cort. Non c’era dolore ma solo un piacere devastante da dover in qualche modo sfogare, aumentammo il ritmo e la profondità delle spinte minacciando la stabilità del letto che scricchiolava e traballava al movimento dei nostri corpi. Gli venni incontro con un urlo feroce che Cort coprì con il suo, quasi mi ferì le orecchie; appena sbatté nel punto più profondo del mio corpo venne ed io, distrutto, mi sciolsi nella sua mano. Gan se mi era mancata la sensazione di essere riempito completamente da lui e ogni volta mi sembrava che il piacere fosse sempre maggiore, mi rimaneva sempre più difficile lasciarlo uscire dal mio corpo. Appena mi ripresi mi stesi su di lui e una volta trovato il coraggio gli chiesi ciò che mi premeva da quando l’avevo visto sulla soglia di casa.
- Davvero non avete fatto niente?- Mi fidavo di Cort ma volevo anche essere rassicurato, dopotutto avevo passato una gran bella giornata di merda ad immaginarmi il possibile e l’impossibile…
- Niente di quello che stai pensando-.
- Cosa allora?-
- E’ stato divertente, la Prins sa ancora come divertirsi… ahia!- Gli strinsi l’uccello floscio fino ad ottenere una sua reazione per punirlo, dopotutto quella è l’unica parte sensibile di Cort.
- Non istigarmi Cort! Non riuscirò a battere lei ma a te ti batto quando voglio!- Mi misi a cavallo su di lui in una posizione di dominanza che ovviamente era solo una finzione…
- Hai ragione Vanny solo tu sei in grado di battermi ma solo perché mi arrenderei prima ancora di cominciare… ci sono tante altre cose che vorrei fare con te piuttosto che perdere tempo a combattere…- Mi aprì le natiche mettendo in luce la mia fessura ancora bagnata dal suo sperma fresco e senza tanti convenevoli mi penetrò con due dita. Mi mossi su e giù come se fosse il suo uccello a possedermi, ma Cort rimase fermo non dandomi altro…
- Cort…-
- Sai vero che non potrò passare la giornata con te?-
- Lo immaginavo, ma questo non mi aiuta ad accettarlo…-
- Mi dispiace ma… non tornerò neanche stanotte…- Finalmente cominciò a muovere le dita ma questo non compensava la tristezza che le sue parole mi avevano provocato, non ce la facevo più a dover fare a meno di lui…
- Lo so ma credo che dispiaccia più a me…-
- Lo credi davvero?-
- Aye…-
- Allora forse hai bisogno di una dimostrazione di quanto mi mancherai tu…- Mi ribaltò sul letto e focoso come non mai mi dimostrò quanto gli ero mancato e quanto gli sarei mancato. Gli donai il mio corpo per la sua anima che ormai poteva definitivamente dirsi mia ma io avevo ancora bisogno di sentirmelo dentro per crederci davvero e per questo quando non stavamo insieme cominciavo a dubitare di tutto. Non gli permisi di liberarmi neanche una volta finito ma me lo strinsi contro ancora di più, pensare a quanto tempo sarei dovuto stare senza di lui mi faceva venire voglia di trattenerlo per l’eternità. Si tirò fuori lui abbattendo ogni mia debole protesta fisica, fortunatamente ormai Cort mi conosceva bene e quindi non mi fece stare senza di lui per molto tempo, appena mi stesi al suo fianco prese di nuovo possesso del mio corpo con le sue lunghe e grosse mani, non era lo stesso ma sempre meglio di niente… Lo vidi pensieroso, mi offrii volontario di aiutarlo nel suo lavoro…
- Posso aiutarti?- Al contrario delle mie parole rinforzai la stretta su di lui, non avevo nessuna intenzione di lasciarlo andare così presto…
- Aiutarmi tu? Mi distrarresti soltanto… e non ho tempo… purtroppo-. Mi fece ben capire dal tono di voce e dal tocco delle sue mani che cosa avrebbe voluto fare se ci fosse stato più tempo a disposizione. Avevamo appena finito di fare l’amore ma tutti e due eravamo affamati dell’altro e desiderosi di riprendere il discorso al più presto.
- Farai tutto da solo?-
- Nay mi farò aiutare da un allievo-.
- Fammi indovinare… il tuo preferito?-
- Aye-.
- Devo preoccuparmi?- Mi sollevai per guardarlo meglio ma Cort mi levò il punto d’appoggio facendomi crollare nuovamente su di lui, dopotutto anche lui non aveva nessuna intenzione di alzarsi…
- Perché dovresti?-
- Anch’io ero il tuo preferito… e guarda come siamo finiti!-
- … geloso?-
- Non dovrei? Gan solo sa quanto tempo passerai con lui…-
- Hai ragione ma dimentichi una cosa…- Mi feci attento cercando di liberarmi dal torpore che le sue carezze mi provocavano, ovviamente fallii, sentivo le sue mani in tutto il mio corpo fino al mio punto più profondo, non ero sicuro di stare a parlare o di ansimare di piacere.
- Cosa?-
- A me i maschi non piacciono-. Lo guardai confuso, aveva un debole per le donne ma pensavo anche che ero riuscito a instillare in lui almeno il più piccolo dubbio… dopotutto io ero un uomo.
- Ma…-
- Ma ho un debole per le principesse e lui non lo è, anzi credo che faccia parte della categoria dei principi azzurri, niente di più odioso…- Sottolineò la parola principesse con un tocco ancora più profondo che mi costrinse a mordermi il labbro per non gemere forte.
- Dici che non ti piacciono i nobili ma stai con me, che non ti piacciono i deboli ma stai con me, che non ti piacciono i maschi ma stai con me, come spieghi tutto questo?-
- Che sono semplicemente innamorato di una persona meravigliosa… per te non è così vero? A te piacciono veramente gli uomini…-
- …- Non risposi, le donne per me non avevano alcun significato invece gli uomini sapevano comunque farmi sentire un fremito dentro, dopotutto ho quasi tradito Cort con un altro uomo e da piccolo avevo una cotta per All…
- Chi dovrebbe essere quello geloso allora?-
- Infatti tu sei geloso…-
- Mai negato di esserlo ragazzino… mmhh non ho proprio voglia di alzarmi… non è questione di letto sei tu il problema, sei troppo caldo e accogliente…- Mi montò sopra e mi liberò dalle sue mani con l’intenzione di sostituirsi ad esse ma prima che lo potesse fare, a malincuore, lo riportai alla realtà. Non potei però fare a meno di strusciarmi su di lui, era duro e pronto a possedermi di nuovo…
- Cort… farai tardi…-
- Ho già fatto tardi… hai ragione devo proprio andare…- Gli si leggeva in faccia che non aveva proprio voglia di alzarsi e soprattutto di non approfittare della situazione ma poi il ruolo di Maestro gli fece sentire tutto il peso. Così da che voleva fare l’amore si costrinse ad uscire fuori dal letto ma soprattutto ad allontanarsi da me, sospirammo entrambi per la frustrazione…
- Quando riuscirò a rivederti?-
- Hmmm… forse faremo colazione insieme-.
- …- Non stavo piangendo ma il mio cuore forse sì e di questo Cort se ne accorse subito e tornò di nuovo a farmi sentire la sua presenza, volevo sentirla fino all’ultimo minuto…
- Non fare così ragazzino, sarà solo per qualche giorno poi tutto tornerà come prima e vedrai che mi farò perdonare-.
- Non hai niente da farti perdonare dopotutto è il tuo ruolo che te lo impone, ma mi mancherai comunque…-
- Non sai quanto mi mancherai tu…- Mi baciò la punta del naso e nonostante tutte le cose fatte quella notte questa la trovai la più dolce e la più amorevole. Lo abbracciai di slancio baciandolo appena le mie labbra incontrarono le sue e credo che non mi sarei mai staccato da lui se non fosse stato lui stesso a staccarsi per primo…
- … avremo tutti e due qualche problema a stare lontano dall’altro…-
- Puoi dirlo forte… preparami la colazione ragazzino, devo proprio andare…- Mi schiaffeggiò il sedere e io fingendomi indignato pizzicai il suo, entrambi scoppiammo a ridere. Mi costrinsi ad alzarmi, cosa che non fu affatto facile non ci eravamo andati leggeri quella notte e il mio corpo ne portava le conseguenze. In un primo momento zoppicai poi l’indolenzimento passò lasciandomi solo la piacevole sensazione di essere stato riempito da lui. Cort si rivestì ma non staccò mai lo sguardo dal mio corpo, gli stavo preparando la colazione totalmente nudo per lasciargli un ricordo abbastanza piccante per tutte le ore che ci avrebbero visto separati…
- E’ di tuo gradimento?-
- Aye ma ancora di più lo spettacolo che mi stai offrendo…-
- Niente che tu non abbia già visto uomo…-
- Forse, ma non mi abituerò mai alla tua bellezza… sai cosa voglio vedere al mio ritorno?-
- Cosa?- Mi misi seduto sulle sue gambe e subito le sue mani viaggiarono sul mio corpo come se non lo toccassero da chissà quanto tempo. La sua lingua mi leccò tutto l’orecchio poi bisbigliando appena mi causò brividi che arrivarono a scombussolare ogni punto più nascosto del mio corpo… e le sue parole resero ancora più perverso il suo gesto…
- Te nudo, steso sul tavolo, che mi aspetti a gambe aperte…-
- E’ questa la tua fantasia ora?- Mi prese la mano e se la mise tra le gambe e potei ben sentire quanto era eccitato in quel momento per una volta tanto non nascose il suo desiderio e questo era talmente grande da farmi quasi paura. Temevo di non riuscire a soddisfare abbastanza un desiderio di tali proporzioni, il mio corpo aveva un limite il suo pareva non averlo affatto…
- Aye… la prima di tante altre…-
- Sono proprio un uomo fortunato allora…-
- Lo sei davvero ragazzino…- Gli stavo facendo una sega e Cort con la sua mano mi stava dando il ritmo giusto, dare piacere a lui in genere significava dare piacere a me infatti stavo per venire anch’io. Mi fermai prima che accadesse l’irreparabile perché superato il limite io non mi sarei più fermato e avrei avuto ciò che volevo in qualsiasi modo…
- Se continuiamo così non andrai da nessuna parte…- Mi alzai da lui con l’intenzione di mettere una distanza di sicurezza tra noi ma Cort mi impedì di fare un solo passo trattenendomi per la vita, già la mia volontà era debole poi ci si metteva pure lui…
- Hai ragione come sempre… ma mi è difficile staccarmi da te principessa…- Per me invece era proprio impossibile così rimasi tra le sue braccia finché non fu lui stesso a staccarsi di malavoglia da me ma non prima che le sue mani riuscirono a farmi venire un’altra volta e con la bocca aveva bevuto tutto il mio orgasmo. Le gambe non mi reggevano più così Cort mi prese in braccio e mi rimise a letto dove mi rimboccò addirittura le coperte. Dopo un ultimo bacio che aveva il mio sapore se ne andò senza preoccuparsi di soddisfare la sua eccitazione che sembrava scomparsa per magia. Ricordo di aver detto la prima cosa stupida che mi venne in mente…
- Ti aspetto qui Cort…- E lui mi sorrise come se gli avessi detto chissà che cosa ma in effetti era la mia promessa di aspettarlo e di donarmi a lui finché tutto il suo desiderio fosse soddisfatto in modo da non essere più costretto a nascondere la sua eccitazione. Mi sorrise perché credeva fermamente nelle mie parole e nelle mie intenzioni, sapeva che sarei riuscito a soddisfarlo perché solo io ero in grado di farlo, dopotutto ero stato creato proprio per questo… Appena se ne andò mi alzai subito dal letto per non cedere alla tentazione di rimanerci tutto il giorno a piangere sconsolato, non volevo che Cort pensasse che ero ancora il moccioso di una volta ma Gan solo sa quanta voglia avevo di farlo… Per passare il tempo avevo deciso di stare un po’ con All che ultimamente avevo trascurato, in effetti i miei momenti liberi li finivo per passare sempre con Cort. Passai l’intera mattina a cercarlo, sembrava che nessuno l’avesse visto da secoli eppure sapevo che non era in missione; chiesi di Steven e mi dissero che stava con la sua Regina, un motivo in più per cercare All, chissà quanto era amareggiato… Cambiai opinione appena trovai Steven… e la sua Regina, che però non era propriamente la Regina visto che si trattava di All anche se Steven lo considerava come tale. Li scovai nel loro covo segreto che Cort mi fece vedere un giorno quando ero ancora suo allievo e anche allora li beccammo mentre facevano l’amore. Sapevo benissimo che avevano percepito la mia presenza ma fecero finta di niente continuando ad amarsi con più foga di prima… io al loro posto avrei fatto la stessa cosa. Rinunciai così al progetto di poter passare un po’ di tempo con i miei amici e me ne andai nell’unico luogo in cui mi sentivo a mio agio nel castello: le stalle. Lavorai anche nel mio giorno libero ma non mi dispiacque affatto, amavo quel che facevo e poi mi rimaneva sempre la flebile speranza di poter vedere Cort aggirarsi da quelle parti, quello dopotutto era il miglior punto di osservazione… Sapevo che se l’avessi visto non avrei potuto fare niente, ma mi sarebbe bastato anche solo guardarlo per sentirmi meglio. Trovavo profondamente ingiusto il fatto che lui potesse interrompere le mie lezioni quando voleva mentre io invece non potevo neanche salutarlo mentre stava lavorando lui… Comunque la speranza si rivelò vana, forse Cort era impegnato nei boschi o chissà dove, dopotutto la prova di sopravvivenza è abbastanza complessa, forse addirittura nel deserto, ciò che era certo è che non era nelle vicinanze del castello altrimenti l’avrei visto. La giornata passò più veloce di quel che pensassi, quando arrivai a casa potei dirmi soddisfatto e distrutto allo stesso tempo. Il bagno tutto per me sembrò incredibilmente grande senza la presenza ingombrante di Cort e questo mi rattristò di nuovo, mi lavai in fretta ma la sensazione di vuoto non passò perché anche il letto ad una piazza e mezzo sembrò improvvisamente centuplicarsi. Mi misi a letto nudo come se ci fosse Cort ad aspettarmi invece ad accogliermi furono solo gelide lenzuola. Appena mi scaldai mi addormentai e sognai un mondo diverso in cui io e Cort avevamo un pezzo di terra da coltivare e un tetto sotto cui dormire e fare l’amore anche se era bello fare l’amore anche sotto il cielo stellato. Una vita umile ma felice, sicura senza più nessuna violenza, un mondo che sicuramente non poteva essere Gilead, ma lo anelavo quel mondo e sapevo che anche Cort lo voleva nei suoi sogni più reconditi. Lo facevo spesso quel sogno e forse gliene ho anche parlato, poi con la guerra sono stato costretto a crescere e ho smesso di sognare cose che non potrò mai avere. Cort pensa che io non abbia mai perso la mia innocenza ma si sbaglia con il passare degli anni anche il mio animo si è indurito, non sono più il ragazzino ingenuo di allora. Nel sonno sentii bussare alla porta e stupidamente, molto stupidamente, pensai che potesse essere Cort. Non mi venne in mente che se fosse stato lui non avrebbe avuto alcun bisogno di bussare. Ebbi almeno la decenza di indossare la mia vestaglia indecente prima di andare ad aprire di corsa… e ovviamente davanti non mi ritrovai Cort. Vestito in quel modo mi vergognai a morte e poi mi sentii gelare dal freddo appena aprii la porta, cercai comunque di mostrarmi gentile e non incazzato nero e deluso come mi sentivo in realtà…
- Hmm?- Mi ritrovai un allievo che anche se più piccolo di me di due anni sembrava il mio fratello maggiore, era inquietante infatti quando mi chiamava Maestro…
- Sc-scusi dovrei consegnarle questo-. Mi porse un pezzetto di carta tutto tremante, solo un uomo è capace di terrorizzare un ragazzo in quel modo… ma gli chiesi comunque chi lo aveva mandato, giusto per stare al gioco…
- Chi ti ha mandato?-
- Non credo di poterlo dire…- Sapeva anche lui che era lampante il suo mandante ma rimaneva comunque fedele a Cort, dopotutto nelle sue lezione la disciplina è la prima cosa da imparare…
- Posso affidarti una cosa da mandare al tuo padrone?- Non so cosa mi prese ma mi sembrò come di avere Cort al mio fianco e mi mancò così tanto che finii per spaventare il ragazzo…
- S…sì-
- …- Lo baciai e non ci andai nemmeno leggero quando mi staccai il ragazzo era un pomodoro troppo maturo con le gambe che lo tenevano a stento, sapeva cosa voleva dire avermi baciato, era stato baciato dalla fortuna, aveva avuto, anche se in piccolo, quello che tutti anelavano: me. Ma era anche terrorizzato perché sapeva che se Cort lo fosse venuto a sapere lo avrebbe probabilmente scuoiato vivo… infatti già mi pentivo di averlo fatto.
- G…gan!-
- Ehi! Ci ho ripensato non riferire nulla, potrebbe incazzarsi e prendersela con te; aveva ragione sembri veramente un principe azzurro…- Il ragazzo non comprese la mia ultima frase ma non importava non era per lui, piuttosto stavo facendo una conversazione a distanza con Cort…
- … signore…-
- Puoi anche tornare da lui, digli solo che la prossima volta preferisco che sia l’orco cattivo a bussare alla mia porta…-
- C…certo-. Non capì niente e forse era meglio, preferivo che la nostra intimità non venisse violata da nessuno, il nostro doveva rimanere un mondo segreto.
- Un’ultima cosa non balbettare mentre glielo riferirai, non ama le debolezze…-
- Ha ragione mi scusi…- Si inchinò e scomparì nell’oscurità in un attimo prima ancora che gli potessi dire altro. Mi richiusi la porta alle spalle e di nuovo mi ritrovai solo, sembrava troppo grande persino quel buco di casa quella notte. Mi rimisi subito sotto le coperte e solo allora mi permisi di leggere il prezioso biglietto.

“Vorrei essere con te… in te…
Ora e per sempre… riesco quasi a sentire il tuo calore…
Buon compleanno principessa…
C.”

Strinsi quel foglio al petto e mi addormentai come se Cort fosse stato lì al mio fianco ma mi era impossibile immaginarmelo nel mio corpo, la sua mancanza l’avrebbe potuta riempire solo la sua presenza…
- Buonanotte Cort…- Quasi mi parve di sentire il suo scanzonato “Buonanotte principessa…” che mi rimboccava le coperte e che poi mi molestava impunemente, invece erano solo le mie mani che cercavano di essere la persona che sarebbe dovuta essere al mio fianco ma che non c’era…


Fine…

Buon compleanno a me! Buon compleanno a me! Buon compleanno Mia! Buon compleanno a me!^^