I personaggi, tranne Sunny, sono di Re King, io non mi permetterei mai di rubarglieli e poi non c’è neanche Cuthbert l’unico per cui sarei disposta a finire in prigione e solo se lo rinchiudessero insieme a me… Non tiene conto del fumetto.

 


 


 

 

Come divenni uomo

 

parte V - Cort e il Re Guerriero

 

di Mia

 



Quando quella mattina Steven entrò nella nostra cucina io e Cort stavamo facendo colazione. Ovviamente non bussò, se si andava a vedere in effetti la casa del Maestro apparteneva a Gilead quindi al Re. Non avevamo chiavi, la porta di ingresso era sempre aperta a chiunque e di conseguenza ci trovavamo spesso a fare l’amore davanti a qualche ospite indesiderato e inopportuno. Quella mattina avevamo già dato a letto e sfinito com’ero non potevo fare altro che mangiare la mia colazione in silenzio, benedicendo ogni più piccolo dolore del mio corpo. L’entrata di Steven mi fece sobbalzare mentre Cort avendo già percepito il suo arrivo non ne fu affatto sorpreso. Ci salutò entrambi con un gesto e si mise seduto insieme a noi, guardò per un po’ Cort senza parlare, poi prese il coraggio e diede voce ai suoi pensieri. Il mio allarme interno cominciò a suonare, ricordavo ancora l'ultima volta che Steven si era presentato a quell'ora del mattino, non aveva portato buone notizie...
- So già che sarà difficile farti accettare una simile cosa, ma non te la chiederei mai se non fossi costretto a farlo…-
- Prima dimmi cos’è e poi sarò io a giudicare…- Tranquillo come sempre il mio uomo continuò a ingozzarsi badando a malapena alla presenza di Steven, dopotutto è un animale sia quando è da solo che in presenza di altri… La sua noncuranza lo fa sembrare ancora più tosto, tutto calcolato…
- Non dirmi che non lo sai già?!- Il sopracciglio di Steven si alzò con autentica sorpresa ma il sorrisino malizioso di Cort lo fece sospirare per essersi fatto fregare tanto facilmente, era impossibile che Cort non sapesse una cosa anzi probabilmente era il primo a venirne a conoscenza. Quel piccolo sfoggio di potere venne sopportato credo solo perché è il mio compagno, come servo non riesce proprio a stare al suo posto…
- Una mezza idea ce l’ho ma fa bene al mio orgoglio sentirti chiedere il mio aiuto-.
- Dovevo immaginarmelo… dovrai tenere compagnia ad un importante ospite…- Ringraziai mentalmente Steven per la sua infinita pazienza, sono il primo a sapere quanto possa essere rompipalle il mio uomo…
- Per quanto tempo?-
- Non più di una settimana-. E' assurdo chiedere a Cort di intrattenere qualcuno, equivale a suicidarsi, non è esattamente un tipo diplomatico e la pazienza non la conosce neanche di nome. Tutto questo però lo sapeva anche Steven essendo stato lui stesso suo allievo…
- Come farei con le lezioni?- L’unico vero punto cruciale della questione… Cort non mancherebbe a nessuna delle sue lezione per niente al mondo…
- Sospese-. Mi avvicinai di più a Cort per cercare di evitare una sua violenta reazione ma mi stupii una volta di più, Cort sa essere lapidario sia con i fatti che con le parole…
- Impossibile-. Un pugno avrebbe avuto lo stesso effetto... Steven si alzò dalla sedia facendola cadere per terra e si protese verso Cort come se cercasse la rissa. Molto stupido da parte sua…
- Non rendermela difficile Cort!- Il rompipalle in questione rimase calmo dov’era godendosi lo scompiglio da lui creato, si stava davvero divertendo! Avevo quasi voglia che Steven si incazzasse veramente con lui ma l’idea di dover stare da solo durante i suoi giorni di prigionia mi fecero optare per salvargli il culo per l’ennesima volta. Feci rimettere seduto Steven e continuai a tenergli stretta una mano tanto per essere sicuro che non schizzasse di nuovo…
- Da quando sono entrato nel tuo corpo diplomatico?- Ovviamente quando Cort comincia a fare lo stronzo ci riesce alla grande… è praticamente il migliore in ogni cosa, nel bene e nel male… Fortunatamente sentii Steven inspirare profondamente e rilassarsi, forse aveva deciso di diventare una vittima pur di ottenere quello che voleva… era troppo giovane per ricordarsi che gli sbatteva schioccare le mani per avere tutti ai suoi piedi, Cort compreso. Giovane o incredibilmente umano, io optavo per la seconda, ero sicuro che non avrebbe mai abusato del suo potere come aveva fatto suo padre…
- Questa infatti è un’eccezione… non so a chi altro chiederlo ed è davvero importante che qualcuno stia dietro a questa persona, l’alleanza con il suo paese è indispensabile dopo che i nostri confini sono stati invasi…- Non mi piaceva l’idea che Cort potesse venire punito per il suo comportamento ma non mi piaceva neanche che Cort si prendesse gioco di Steven approfittando della sua bontà e del suo affetto per me, dopotutto c’era un’altra possibilità non ancora presa in considerazione…
- Steven lo posso fare io, dopotutto anch’io sono un Maestro…-
- Non centra Va’ questo tizio lo può gestire solo uno come Cort…- Mi sorrise dolcemente per paura di offendermi ma forse non aveva ancora capito con chi avevo a che fare ogni giorno, cosa ero costretto a sopportare per stare con l’uomo che diceva di amarmi…
- E poi più che un Maestro di Arti Teoriche sembri più un Maestro di Arti Orali… con quelle ci sai fare benissimo ragazzino te lo posso assicurare…- La sua risata roca mi fece arrossire dalla vergogna… Fu il mio turno di scaraventare indietro la sedia furente e non fermandomi nessuno visto che Steven era rimasto leggermente scandalizzato, riuscii a mollare un pugno a Cort… che ovviamente rimase impassibile.
- Vai al diavolo Cort non capisci niente!- Me ne andai in camera di corsa, la sua mancanza di reazione mi fece ancora più incazzare, è difficile avere a che fare con qualcuno che è imbattibile ed insensibile ad ogni tipo di aggressione fisica, a volte è davvero snervante…
- Mi sa che stavolta l’hai fatto incazzare sul serio…- L’ultima cosa che sentii fu la voce di Steven poi non sentii più nulla perché mi sbattei la porta della camera dietro le spalle con violenza. Rimasi lì finché fui sicuro di non sentire più alcun rumore, non mi andava di vedere nessuno ma appena mi sporsi dalla porta vidi Cort seduto in attesa del mio ritorno. Sembrava imbronciato e sicuramente non molto fiero del mio comportamento. Rimasi in silenzio aspettando che parlasse per primo perché se fossi stato io a parlare non avrei fatto altro che scusarmi anche se non ne avevo alcun motivo, quello sguardo riusciva ad atterrirmi.
- Hai finito di piagnucolare? Ho accettato l’incarico datomi da Steven-. Nonostante non fosse più il mio Maestro Cort si sentiva ancora in dovere di farmi sentire uno schifo quando più o meno me lo meritavo, dopotutto quando avevo deciso che sarebbe stato lui il mio uomo mi ero preso tutto il pacchetto, anche la sua stronzaggine. Quasi non badai al suo rimprovero concentrandomi esclusivamente alla sua inconsueta obbedienza a Steven, non mettevo in dubbio la sua fedeltà a Gilead ma mi aspettavo che lo avrebbe fatto penare molto di più…
- Perché?-
- Abbiamo trattato…- Non credevo che Steven avesse qualcosa che gli potesse interessare e quindi offrire… Nonostante Cort sia un servo ha tutto quello che vuole, molti nobili non possono neanche dirsi più ricchi di lui…
- Cosa?-
- … curioso eh?- Quasi preferii non saperlo piuttosto che incrementare ancora di più il suo già smisurato ego ma era una cosa che lo riguardava direttamente ed io volevo sapere tutto di lui, in futuro avrei scoperto che non avrei mai smesso di scoprire nuove cose sul suo conto.
- Aye ma tu rimani comunque uno stronzo-. Unica certezza che si ha quando si ha a che fare con Cort…
- Questo è un dato di fatto principessa-. Mi regalò uno dei suoi sorrisi più maliziosi del suo repertorio, scossi la testa esasperato e anche un po’ divertito, dopotutto la strafottenza è uno dei suoi difetti che più mi danno fastidio ma anche uno dei suoi pregi che più amo…
- Allora cosa ti ha dato?-
- Mi ha dato una cosa che ho sempre voluto… la chiave del castello!- Il suo viso si aprì in un’espressione di pura e genuina felicità. Giuro che non mi sarei mai aspettato una tale reazione da lui che è così bravo a tenere a bada le sue emozioni…
- E allora?-
- Come allora?! Posso finalmente entrare dalla porta principale come fanno tutti quei fottuti nobili e dire addio a quella schifosissima porta fatta apposta per i servi!- Raramente l’avevo visto agitarsi così tanto e un po’ mi preoccupai, non ero così stupido da dimenticarmi che Cort era fatto più di oscurità che di luce e il suo lato violento era sempre pronto a scattare. Non mi avrebbe mai fatto del male ma mi metteva comunque a disagio…
- Non credevo ti pesasse tanto… entri sempre insieme a me dalla porta principale…- Riuscii a fomentarlo ancora di più, forse stare in silenzio era la cosa migliore che potessi fare…
- Certo come tuo ospite! Scusami… è ingiusto prendermela con te. Dovrò portare in giro quel bestione per tutta Gilead…- Si passò una mano sul viso e per magia la sua espressione tornò ad essere quella di sempre: insolente e arrogante; impressionante il suo autocontrollo…
- Bestione?-
- Il tizio che Steven mi ha appioppato è un Re guerriero, dice che la sua razza è parecchio robusta e rozza-. Risi con le lacrime agli occhi meritandomi un'occhiataccia da parte sua e questo invece di farmi smettere mi fece ridere ancora di più… Cort imbronciato è veramente irresistibile, almeno per me…
- Ah ho capito perché te l’ha mollato… anime gemelle?-
- Scemo… A volte odio il mio lavoro…- Mi alzai e mi misi in braccio a lui per farmi perdonare, avevo voglia di farlo felice, dopotutto sono fermamente convinto di essere nato per questo…
- Davvero? Pensavo che ti piacesse torturare dei ragazzini…- Mi misi a cavallo su di lui e cominciai a baciargli dolcemente il collo, lo sentii sospirare ma rimase ancora immobile cercando per qualche assurda ragione di resistermi…
- Infatti ritorno subito in me e divento più bastardo di prima…- Mi tirò i capelli abbastanza da farmi male ma la cosa peggiore fu che mi allontanò dalla sua pelle.
- Fortuna che non sei più il mio Maestro…- Impossibilitato a fare altro mi strusciai lascivamente ma le mani di Cort mi fermarono stringendomi le natiche, sarebbe dovuto essere doloroso ma io lo trovai molto eccitante anche perché eccitato era il corpo sotto il mio.
- Ma non credere che per questo sarò più gentile con te…- Il suo sguardo non aveva niente di gentile anzi sembrava che si trattenesse a stento dal divorarmi ma io volevo essere divorato e volevo divorare a mia volta…
- Ovvio sei il mio orco brutto e cattivo preferito…- Mi morsi il labbro immaginandomi tutto quello che il suo corpo riusciva a darmi e a farmi sentire.
- L’unico…- Finalmente cominciai a sentire i denti e la sua lingua sul mio collo ma mi impediva ancora di muovermi, probabilmente era la sua piccola punizione per il mio comportamento di prima, dopotutto non mi dispiaceva. Sentire il suo tocco senza poterlo toccare mi faceva fare le fusa come un felino…
- Aye… non ho mai incontrato un orco brutto e cattivo che invece di mangiarsi la principessa ci fa ben altre cose…- Fortunatamente quel giorno non avevo ancora trovato il tempo di vestirmi quindi bastò la bocca di Cort per spogliarmi quasi del tutto…
- E’ una mia peculiarità questa…- La mano che mi stringeva il sedere mi liberò ed io ne approfittai per tornare a strusciarmi su di lui ma mi bloccai subito quando un suo dito mi penetrò in profondità. Mi stirai dal piacere che sentii correre per tutto il corpo…
- Mi piace…-
- Lo so…- Per accertare quella verità sentii un secondo dito invadermi e fui più che certo che la cosa mi piaceva così tanto da desiderare molto di più da lui…
- Dopotutto non sei così cattivo…- Cominciai a spogliarlo non sopportando più di essere l’unico ad essere nudo. Volevo vederlo. Volevo toccarlo. Volevo baciarlo. Volevo cose così peccaminose che mi imbarazzavo solo a pensarle ma l’importante era che le volevo e che le potevo avere…
- Dopotutto mi piace non esserlo…- Mi levò la vestaglia del tutto e si mosse in modo da potersi togliere i pantaloni. Lo osservai bene come se non lo conoscessi già a memoria ma per me ogni volta era una meraviglia, mi leccai le labbra con gli occhi che mi brillavano per il desiderio…
- Solo con me…- Nei momenti d’intimità la mia possessività raggiunge picchi altissimi...
- Ovviamente…- E ovviamente la nostra domenica passò nel migliore dei modi possibili, Cort mi fece alzare dal letto solo per preparargli la cena ma mi reclamò subito dopo, nessuno di noi due aveva abbastanza fame da rinunciare ad un altro bel po’ di sano sesso che per noi è sempre e solo fare l’amore. La mattina dopo quando ancora il sole non era del tutto uscito, qualcuno bussò alla porta, cosa insolita visto che chiunque volesse entrare lo faceva e basta. Il rumore mi svegliò facendomi prendere un colpo, quasi scavalcai del tutto Cort per cadere dalla parte opposta del letto. Fu lui a prendermi per la vita evitandomi così una brutta caduta.
- Già che ci sei vai a vedere chi è ragazzino...-
- Perché proprio io?-
- Per due motivi: il primo ho voglia di risvegliarmi con l'immagine di te nudo che mi gironzoli attorno... il secondo se vado io massacro chi ha osato rompermi le palle a quest'ora e di sicuro rimarrei di cattivo umore per tutta la giornata e questo non lo vuoi vero?-
- Sei stato più convincente con il primo motivo sai?-
- Lo immaginavo... fatti guardare principessa...- Cort sapeva benissimo dov'era la mia vestaglia ma non glielo chiesi, non volevo rovinargli il gioco. Mi alzai sentendomi subito il suo sguardo addosso e nonostante arrossii la cosa mi fece molto piacere, dopotutto essere desiderato così tanto dal proprio amante non è affatto una brutta cosa anzi mi lusinga…
- Scemo...- Alzarmi senza usare nessuna cautela fu una pessima idea, quasi persi l’equilibrio per l’inaspettato dolore che mi bruciò tutto il corpo appena puntai i piedi per sollevarmi dal letto. Non dovetti guardare in faccia Cort per sapere che stava sorridendo divertito e soddisfatto per come mi avevano ridotto tutte quelle ore di passione. Ignorarlo era il meglio che potessi fare visto che negare sarebbe stato del tutto inutile…
- Guarda che non ci arrivi alla porta sai?- Sapevo che la “minaccia” era per aver osato ignorarlo e non per averlo dolcemente insultato… Mi fermai portandomi le mani ai fianchi con un sorriso che voleva essere più che malizioso, quasi perverso ma la perversione è un’esclusiva di Cort non mia…
- Che aspetti?- Il nostro scambio di battute fu interrotto da un fastidioso rumore che avevo quasi dimenticato, in effetti mi stavo chiedendo perché diavolo non mi trovassi a letto con Cort invece di aggirarmi nudo per casa…
- Che quell'idiota smetta di bussare!- Alzò talmente tanto la voce che fui sicuro che fu sentito anche dallo scocciatore ma l’insistenza di costui non ne fu minimamente turbata infatti continuò a bussare impunemente…
- Non lo farà...- Mi ricordai finalmente dove Cort mi aveva spogliato il giorno prima così sparii in cucina a raccogliere la vestaglia ai piedi del tavolo.
- Beh ma quando se ne andrà potrò prendermi la mia rivincita...- Sorrisi scuotendo la testa pregando Gan che lo scocciatore se ne andasse presto, desideravo solo poter tornare tra le braccia d Cort, beh in realtà desideravo molto di più ma come inizio non era poi malaccio…
- Lo spero bene...- Risposi mentre andai ad aprire, non alzai la voce ero sicuro che Cort mi avrebbe sentito lo stesso.
- Questa è la casa del Maestro di Gilead?- Mi si parò davanti un tizio così grosso che forse solo Cort sarebbe stato in grado di guardarlo negli occhi. Rimasi quasi senza parole e solo il suo sguardo impaziente riuscii a sbloccarmi per rispondergli.
- Aye...- Mi vergognai un po’ nel trovarmi vestito della mia sola vestaglia ma il tipo mi stupì ignorando del tutto il mio corpo quasi nudo. Mi squadrò apparendo addirittura deluso ed annoiato… devo ammettere che non avevo mai fatto un effetto simile ad una persona.
- Non mi dire che sei tu...-
- Mi sta prendendo in giro? Cort è dentro, spero che nel frattempo si sia messo qualcosa addosso...- Per la prima volta mi sembrò interessato alle mie parole, sollevato che non fossi io il temibile Maestro. In effetti non incuto alcun terrore in confronto a Cort, anzi non ne incuto e basta…
- Hmmm?-
- Pensavo ad alta voce... Comunque chi è lei?- La mia voce venne sopraffatta da quella più mascolina e profonda di Cort. Senza girarmi sentivo bene che era dietro di me, a pochi millimetri dal mio corpo. Grazie a Gan si era messo dei pantaloni ed una camicia sbottonata, beh conoscendolo mi potevo accontentare…
- Sei il tizio che aspetta il Re giusto?- Ma perché riesce a capire ogni situazione prima di me?
- Aye, ho pensato di venire direttamente da te visto che è con te che passerò la maggior parte del tempo...- Il tizio sembrò più che soddisfatto dall’apparizione di Cort… o era un esibizionista o un masochista che ancora non sapeva con chi stava parlando.
- Sì tranne la notte però, anche perché non c'è posto in questo schifo di casa per un'altra persona-. E di certo nessuno di noi due aveva la minima intenzione di ospitare uno sconosciuto… non tanto per lo spazio ma per l’intimità che non avremmo più potuto avere…
- Ma ormai la notte è passata no?- Tornò a sorridere in modo più forzato come se l’idea di non poter passare ventiquattro ore su ventiquattro con Cort gli avesse spezzato il cuore. Stava cominciando a darmi i nervi e la sua visita a Gilead era appena iniziata… fantastico!
- Forse nella tua parte di mondo amico, io a quest'ora sono impegnato in ben altri affari, vero principessa?- Cort mi riportò bruscamente tra i vivi facendomi arrossire dalla testa ai piedi, gli diedi una gomitata più per dimostrargli il mio disappunto che per fargli male. Se avessi voluto fargli male veramente gli avrei potuto solo dare una ginocchiata dove non avrei mai voluto dargliela altrimenti sarebbe stata una causa persa in partenza.
- Smettila di fare lo scemo!- Mi ignorò del tutto abbracciandomi da dietro e quasi mi venne voglia di dargli quella ginocchiata ma poi il suo corpo così vicino al mio mi fece cambiare subito l’ordine delle priorità. Mi rilassai tra le sue braccia con un sospiro che voleva essere di esasperazione ma Cort lo avrebbe percepito per quello che era in realtà... puro desiderio.
- Perché non ho detto la verità?- Mi sussurrò nell’orecchio ma non abbastanza da non essere sentito dal tipo, ma penso che la cosa fu più che voluta…
- Avresti potuto tenertela per te la verità...- Stetti al gioco e gli parlai praticamente sulle sue labbra, gli occhi divertiti e maliziosi di entrambi promettevano molte cose…
- Perché? Sono fiero di quello che faccio, specialmente quello che faccio con te...- Le sue mani cominciarono ad accarezzarmi il corpo ma prima che il mio cervello smettesse di pensare gliele pizzicai per farle tornare al loro posto, quasi mi dispiacque.
- Giù le mani! Ci scusi signore...- Alzai gli occhi per guardarlo e quello che vidi mi stupii non poco, sembrava adirato e irritato ma soltanto con me come se sperasse di farmi sparire con la sola forza del suo sguardo… davvero inquietante…
- Mi chiamo Magnus-. Avrei voluto sbattergli la porta in faccia per tenerlo lontano da Cort ma proprio Cort mi impediva di muovermi tenendomi ancora stretto tra le sue braccia, non so se lo fece proprio per trattenermi o per il semplice desiderio di avermi vicino…
- Un nome veramente adatto...- Lo scrutammo entrambi dalla testa ai piedi e con sorpresa mi accorsi che era addirittura più grosso di Cort, impressionante veramente…
- Già, come pensi di intrattenermi Cort? So che il Re ha delegato a te il compito-. Il suo buon umore tornò all’improvviso, dedicandosi esclusivamente a Cort e non badando più a me come se fossi solo un fastidiosissimo insetto…
- Steven mi ha spiegato cosa ti saresti aspettato quindi ho preparato una serie di prove per la tua permanenza-. Con questa sua uscita Cort si meritò un sorriso caldo e genuino di Magnus che sembrava non stare più nella pelle, se fosse stato per lui avrebbero cominciato subito…
- Quando iniziamo?- Appunto… se fossi stato in Cort, o meglio se avessi avuto la forza di Cort lo avrei già massacrato di botte senza sapere neanche bene il perché… ma già la semplice irritazione mi sembrava un buon motivo.
- Ti vedo eccitato...- Cort sembrò guardarlo per la prima volta, Magnus si era mostrato più interessante di quel che credeva. Attirare la sua attenzione è il complimento più bello che si possa ricevere ma questo Magnus non lo poteva sapere…
- Non potevo aspettarmi di meglio. La tua fama non è solo una leggenda, sei davvero un tipo tosto Cort-. Dire che Cort è un tipo tosto è sminuire quello che è in realtà ma se non lo si conosce non si può sapere quanto possa essere pericoloso in realtà… non è tosto è letale.
- Che vinca il più tosto allora-. Le labbra di Cort si stesero in un sorriso che voleva essere amichevole ma la diplomazia non è mai stata il suo forte, bastò quello per farmi accapponare la pelle, anche se sono il suo amante sono abbastanza pistolero da percepire il pericolo, il mio istinto di sopravvivenza è un po’ più sviluppato delle persone normali.
- Quando si comincia?- Magnus non avvertì assolutamente nulla, era troppo eccitato per riconoscere in Cort una minaccia e non un semplice avversario. Forse l’ignoranza in questi casi è da benedire…
- Domani, devo prima dare le ultime indicazioni ai miei allievi e poi tu dovrai sicuramente parlare con Steven...- Mi chiesi chissà come sarebbe rimasto Magnus se avesse visto che tipo di lezioni era solito fare Cort… ma forse ero io che lo stavo sottovalutando, dopotutto Cort non era tipo da dare spago alle persone che lui riteneva indegne…
- Aye è stato un piacere conoscerti-. Magnus se ne andò molto più soddisfatto di quando era arrivato ma come quando era arrivato se ne andò senza neanche salutarmi, in compenso sorrise apertamente a Cort, era stato letteralmente conquistato da lui.
- Mi ha totalmente ignorato!- Ero veramente indignato! Non ero abituato ad essere messo da parte così… ma l’indignazione era niente in confronto alla gelosia…
- La prima persona che lo fa, mi piace quel tipo!- Cort ghignò divertito e soddisfatto per aver trovato finalmente qualcuno disinteressato al mio corpo ma forse non aveva notato che quella montagna di uomo lo fissava con aperta adorazione.
- A me no, non mi piace per niente il modo in cui ti guarda...-
- Stai vaneggiando? Pensi che ci possa essere qualcuno al mondo oltre a te a trovarmi attraente?- Come a volermi provare di quanto il suo aspetto potesse essere orribile mi mostrò platealmente le cicatrici che gli disegnavano il petto come una cartina geografica; forse non mi ascolta veramente quando gli dico che ogni sua più piccola cicatrice mi eccita e che la trovo meravigliosa per il semplice fatto che è stampata sul suo corpo che trovo perfetto… Ebbene sì sono geloso di ogni cicatrice che mi stava mostrando con disgusto…
- Non sai quanto sono geloso se mi chiedi una cosa del genere...-
- Frena la tua fantasia ragazzino e poi se anche fosse sai che io ho scelto te...- In realtà frenavo la mia fantasia solo perché si trattava di un uomo e a Cort gli uomini non piacciono, io sono solo un piccolo incidente di percorso e poi del tutto comprensibile visto il mio aspetto abbastanza femmineo…
- Continua comunque a non piacermi quel tipo e non mi piace il fatto che ci dovrai passare tanto tempo insieme...- Quel tempo poi lo avrebbe tolto sicuramente a me e questo era difficile da mandare giù, stacanovista com’era non credevo proprio che si sarebbe preso il disturbo di non farmi sentire la sua mancanza…
- Il tempo che passeremo insieme lo passeremo battendoci...- La seconda attività preferita di Cort dopo il sesso, anche questo era preoccupante…
- Forse è un masochista che ne sai...- Scosse la testa ridendo con finta esasperazione ma era divertito per quella che lui credeva assurda gelosia…
- Forse è arrivato il momento di chiudere la bocca e passare a fare altro, dopotutto tu sei tutto nudo lì sotto ed io ci metto poco a spogliarmi...- Azzerò la distanza in un movimento che fu così veloce che non riuscii neanche a percepirlo, indietreggiai ben sapendo che sarebbe stato comunque inutile e poi la parte del sostenuto non mi riesce granché bene con lui…
- Non te la caverai così facilmente...- Mi trovai spogliato prima che finissi la frase e con la lingua mi leccò lentamente il collo facendomi sentire i denti sulla pelle resa ancora più sensibile dalla sua saliva. Come se non bastasse questo a farmi capitolare le sue mani trovarono subito il percorso giusto per il mio corpo…
- Ah quindi se faccio così... tu mi respingerai...- Frase del tutto retorica… così carica di desiderio che quasi mi cedettero le gambe. Gli tappai la bocca prima che potesse parlare ancora con quella voce che mi mandava in pappa il cervello, almeno così riuscii ad arrivare al letto ancora cosciente, un minimo di dignità ancora intatta insomma…
- Non farmi aspettare…-
- Sempre ai tuoi ordini principessa...- E' bello crederlo, in realtà è tutto il contrario, una volta a letto, o in qualsiasi superficie, è lui a comandare e dopotutto non me ne dispiace affatto, anzi credo di averlo voluto sempre così. Non si può negare però che anch'io abbia un grande potere su di lui... Mi risvegliai solo nel letto, ci misi un bel po’ a ricordarmi che Cort quel giorno sarebbe stato impegnato fino a tarda sera e che non aveva tempo da perdere con me… mi ero scoperto geloso anche del suo lavoro. Rimasi a crogiolarmi nel tepore che i nostri corpi avevano sprigionato mentre facevamo l’amore e soprattutto mi beai dell’odore del sesso che assomigliava così tanto al suo. Dopo che il nostro odore fu disperso nell’aria mi decisi ad alzarmi ricordandomi che anche io avevo il mio lavoro da fare. Certo che con tutti i dolori che mi portavo dietro sarei rimasto molto volentieri nel letto ma lavorare avrebbe reso più brevi le ore che mi dividevano da Cort e poi mi piaceva quello che facevo forse perché modestamente parlando sono il Maestro di Teoria che avrei voluto avere io quando ero un allievo. Le ore passarono ma diversamente da quello che speravo non riuscii ad incontrare Cort, non si fece vedere a cena e alla fine distrutto mi costrinsi ad andare a letto senza di lui, la cosa peggiore che poteva capitarmi. Anzi forse la cosa peggiore fu che mi addormentai senza essere nelle sue braccia. Mi svegliai la mattina e di nuovo mi trovai da solo nel letto ancora caldo. Mi sbrigai a mettermi la vestaglia sperando di riuscire a raggiungerlo in cucina prima che andasse via. Sospirai felice quando lo abbracciai da dietro, le mie mani andarono subito sotto la sua maglietta ad accarezzare la sua pelle segnata da tutte quelle cicatrici che mai mi avevano disgustato anzi. Mi catturò le mani prima che potessi infilarle nei suoi pantaloni e si rigirò nel mio abbraccio, eravamo così vicini che fu difficile resistere alle sue labbra, infatti mi arresi subito e fu il turno delle mani di Cort ad intrufolarsi sotto la poca stoffa che mi copriva. Io non lo fermai affatto...
- Mi dispiace per ieri…- Nonostante il piacere delle sue carezze mi irrigidii un po’, non ero così stupido da credere alle sue parole solo perché avrei tanto desiderato che fossero vere…
- E’ il tuo lavoro non credo che ti dispiaccia poi così tanto…- Continuavo a non accettarlo ma sapevo bene che il suo lavoro veniva prima di me, il trucco stava nel non dimenticarlo mai…
- Non credi che mi sia dispiaciuto non poter fare l’amore con te stanotte?- Il suo bisogno fisico non lo mettevo in dubbio ma qualcos’altro: forse l’intensità del suo amore per me…
- Beh se la metti in questo modo…- Non volevo litigare con lui quindi rimasi sul vago non menzionando affatto quello che pensavo veramente.
- Mi dispiace anche per adesso…- Mi guardò negli occhi, non c’era ombra di eccitazione nel suo sguardo nonostante continuasse a toccarmi e a farmi sospirare. Ero arrabbiato ma le sue mani conoscevano troppo bene il mio corpo per non riuscire a farlo vibrare…
- Per cosa?-
- Ho voglia di fare l’amore con te adesso ma non ho tempo e non sai quanto mi dispiace…- Ancora niente eccitazione, ma un desiderio e una tale passione che mi bloccarono in gola qualsiasi tipo di frase acida che potesse venirmi in mente… Fu molto più doloroso della rabbia sapere che mi voleva non solo per il bisogno fisico, era molto più difficile accettare di non poterlo avere…
- Quando avremo un po’ di tempo per noi?- La risposta che avrei voluto da lui era “anche subito” ma sono sempre stato un tipo realista quindi aspettai con vera apprensione la sua risposta. La mia non era stata una domanda maliziosa, ma una domanda sincera che voleva una risposta sincera…
- Probabilmente mai ma vedrò quel che posso fare…- Cort non promette mai niente se non è sicuro di riuscire a mantenerlo, lo stesso fa con le minacce. Quello che dice fa senza troppi giri di parole o possibili ripensamenti… Quindi la sua risposta non mi tirò affatto su di morale.
- Promettimi che stanotte non mi farai addormentare senza di te…-
- Prometto che non ti farò addormentare se non dopo che avremo fatto l’amore...- Cort è il tipo che vuole o tutto o niente… Non ebbi alcun dubbio che avrebbe fatto di tutto per tornare da me ma quella sera mi sembrava in quel momento incredibilmente lontana...
- Potrebbe ma dovrai essere molto convincente…- Appena lo dissi mi diede subito un assaggio di quello che mi spettava di diritto essendo il suo amante. Mi penetrò a fondo con due dita facendomi sussultare per la piacevole sorpresa.
- Per me sei già nudo sul letto ad urlare di piacere principessa…- Si ritirò lasciandomi un vuoto sia fisico che emotivo, dovetti appoggiarmi a lui perché non ero molto sicuro della stabilità delle mie gambe…
- Quasi quasi mi ci vedo già anche io…- In effetti mi ci vedevo eccome, era una scena accaduta così tante volte che era ben impressa nella mia memoria…e questo di certo non mi aiutava quando ero costretto all’astinenza…
- Fai il tifo per me mi raccomando-. Si scostò da me privandomi delle sue carezze che si erano fatte così pericolosamente invasive. Mi morsi il labbro per non ordinargli di ritornare subito al suo posto, sotto la mia vestaglia… Ordinare qualcosa a Cort può essere estremamente controproducente anche se si parla di qualcosa di piacevole, semplicemente non ama prendere gli ordini da nessuno, semmai è lui che ordina…
- Veramente pensavo di tifare Magnus…-
- Perché?- Alzò il sopracciglio evidentemente sorpreso, quasi ferito dalla mia mancanza di lealtà nei suoi confronti. Mi avvicinai di nuovo e gli baciai la cicatrice, la più bella, quella che gli attraversa un lato del viso e che io reputo la parte più scandalosamente sexy di Cort…
- Perché non ha una minima possibilità di vincere contro di te…-
- Non ne sarei così sicuro…-
- Tu insicuro?-
- No pratico, riconosco quando una persona è forte… come riconosco quando uno è una schiappa…- Mi lanciò un’occhiata divertita ma che non voleva essere offensiva. Ormai avevo capito che quando mi dava della schiappa lo faceva affettuosamente e non per insultarmi… Ha molti strani modi per dirmi ti amo…
- Esclusi i presenti…- Mi finsi scocciato… Era solo una scusa in più per fingere di essere arrabbiato e bearmi dei vari modi fantasiosi di Cort di farsi perdonare...
- Ovviamente principessa… a stasera allora-. Mi baciò sulla fronte, sarebbe stato crudele da parte sua farmi sperare in qualcosa di più che non avrebbe potuto darmi. Sapeva che non sarei stato affatto contento se mi avesse lasciato a casa da solo a smaltire un’eccitazione che non sarebbe stata soddisfatta. Dopotutto non è così insensibile come può sembrare…
- Ci conto-.
- Anch’io, non scappare eh?- Potei leggere nello sguardo di Cort lo stesso rammarico che provavo anch’io, maledii Steven e il suo ospite che mi impedivano di andare da lui e fare quello che tutti e due volevamo fare veramente…
- Se vuoi mi faccio trovare legato al letto…-
- Mica male come idea… ma mi piace di più quando sei libero… di muoverti… di toccarmi… cazzo se mi vanno stretti questi pantaloni, ciao ragazzino…- In realtà fisicamente non mostrava alcuna eccitazione ma con Cort le apparenze non contano visto che riesce a nasconderle dannatamente bene, quindi se dice che è eccitato io gli credo sulla parola. Comunque quel giorno non venne ricordato da tutti per l’insoddisfazione mia e di Cort ma per qualcosa di più eclatante. Magnus non fu un ospite normale, non era di quelli a cui gli bastava dare un’occhiata alla Grande Gilead per essere soddisfatto, lui volle viverla. Non ci furono passeggiate o visite a luoghi sacri, ma sfide su sfide con il nostro guerriero più potente. Fu Cort a scegliere le sfide, gli occhi gli brillavano per la prospettiva di potersi confrontare con l’uomo che si diceva fosse il più forte dell’intero Medio Mondo. Un bambino avrebbe nascosto meglio la sua eccitazione e quasi fui geloso dell’ammirazione che provava per Magnus perché sapevo che per me non ne aveva nessuna anzi (s)fottermi era il suo piacere quotidiano. Come prove scelse: nuoto, lotta con il bastone, lotta libera. Le pistole le lasciò fuori avendo un vantaggio troppo grande nei confronti del suo avversario, comunque tutte le sfide erano i suoi punti forti, forse perché Cort non ha punti deboli. Le prove vennero accettate senza battere ciglia come se i due contendenti non avessero paura dell’altro. La superbia è uno dei peccati preferiti di Cort e l’arroganza uno dei suoi peggiori difetti... Iniziarono subito portandosi alla riva del lago, la notizia aveva fatto il giro di Gilead e molte persone erano lì più che per tifare per vedere chi dei due avrebbe perso. Cort non aveva molta popolarità e Magnus era uno straniero, per la gente non aveva importanza chi avrebbe vinto. Importante era il come… I due avversari si spogliarono di tutte le loro vesti rimanendo completamente nudi, nessuno inorridì per il corpo sfregiato di Cort ma si sentirono vari bisbigli che mi urtarono alquanto. Magnus non aveva nulla da temere dalla sua nudità, aveva lo stesso corpo che avrebbe avuto Cort se il suo non fosse stato martoriato per anni e anni. Poteva definirsi un gran bel uomo infatti molte donne arrossirono e abbassarono la testa vergognandosi dei loro poco casti pensieri. La sfida era raggiungere l’isoletta al centro del lago, dove una volta io e Cort avevamo fatto l’amore, e poi tornare indietro. Il via lo diede Steven stringendo prima le mani ad entrambi e poi lasciandole andare. Con gli occhi spalancati e le facce inebetite una marea di gente osservava in silenzio la sfida: in un attimo Magnus raggiunse per primo l’isoletta e Cort a poca distanza fu costretto ad inseguirlo. Non avrei mai pensato che qualcuno potesse competere con Cort qualsiasi disciplina si trattasse... Il miracolo invece si stava avverando proprio davanti ai miei occhi. Cort si salvò aumentando ulteriormente le bracciate negli ultimi metri vincendo la gara per un piccolo vantaggio che sicuramente gli lasciò l’amaro in bocca. Dopotutto era abituato a stravincere… Sospirai pensando che quella sera avrei avuto a che fare con un Cort alquanto collerico e non sarebbe stato piacevole. Al contrario quando più tardi ci ritrovammo a casa non mi parve di averlo mai visto tanto allegro e spensierato e il fatto che lo fosse grazie ad una persona che non ero io mi fece adombrare in volto, mi sentivo geloso marcio, il giocattolino di Cort volevo essere solo io perché io adoravo giocare con lui. Si accorse subito che ero imbronciato ma entrambi facemmo finta di nulla, il suo buon umore voleva sconfiggere il mio cattivo umore ma non era così semplice…
- Vado a letto-. Dissi categorico, non volevo una sua risposta che prontamente arrivò. Non mi riesce molto bene la parte del duro, messo a confronto con lui poi faccio ridere…
- Vengo anch’io?- Cercai di non farmi attirare dalla sua proposta riaccendendo la rabbia che la mia gelosia mi causava. Lo sentii venirmi dietro, mi sarebbe bastato fermarmi per trovarmi tra le sue braccia... allettante, veramente allettante. Scrollai la testa come se bastasse a cancellare i miei pensieri...
- Fa’ quel che ti pare-. Cominciai a spogliarmi e non mi venne in mente nemmeno per un momento che questo sarebbe potuto essere scambiato per un tacito invito. In realtà ero talmente abituato a dormire nudo che non ci vidi nulla di male anche perché Cort non mi avrebbe mai toccato senza il mio consenso.
- Se mi dici così non mi fermerò al solo seguirti…-
- Io vado a dormire-. Mi stesi sul letto e mi coprii appena con il lenzuolo e come se dormissi veramente gli diedi le spalle e chiusi gli occhi.
- Posso fare quello che voglio anche se dormi-. Lo sentii stendersi dietro di me e quando lo sentii accarezzarmi il fianco sobbalzai come se mi avesse picchiato. Sarei riuscito a tenerlo lontano finché ci limitavamo a parlare ma non ero sicuro di resistergli se avesse cominciato a sedurmi sul serio, le sapeva usare maledettamente bene le mani... e non solo quelle...
- Non ci provare-. Gli pizzicai il braccio ma non ebbi l'effetto sperato, la mano rimase lì ad accarezzarmi. Senza il mio consenso non si sarebbe mai spinto oltre, ma già quello bastava a scaldarmi, fortuna che avevo almeno il lenzuolo che mi divideva da quella mano che si stava lentamente accentrando...
- Altrimenti? Mi picchi?- Provocare dolore in lui sarebbe stata un'impresa impossibile, dall'altra parte se avesse continuato con la sua subdola tattica avrei finito per cedergli...
- Me ne vado…- Mi misi seduto ma appena cennai ad alzarmi le sue braccia mi strinsero la vita. Crollai su di lui scoprendo amaramente che si era spogliato anche lui. All'improvviso la mia nudità non mi sembrò più tanto innocente... figurarsi la sua...
- Batti in ritirata?- Me lo disse scherzando ma quelle parole invece mi fecero molto male, sembravano sottolineare la mia inferiorità e la presenza di Magnus mi faceva sentire ancora più inadeguato...
- Qualche problema?-
- Di che parli?- Non gli sfuggì il mio tono acido, non sono mai stato un tipo cupo e di sicuro non lo sono stato nella mia gioventù, Cort poi sa capire meglio di chiunque altro quando è in arrivo un temporale e quel giorno stava arrivando una tempesta. Si fece serio e smise di accarezzarmi, se c'era da fare sul serio si voleva far trovare pronto...
- Sono troppo schiappa per te ora che hai trovato un uomo forte quasi quanto te?-
- Sei geloso?- Non me lo chiese scherzando o maliziosamente ma seriamente e per questo gliene fui grato, non avrei sopportato di essere preso in giro nello stato d'animo in cui ero.
- Certo che lo sono! Non ti ho mai visto così felice grazie a qualcuno che non sono io…- La voce mi morì in gola e a stento trattenni le lacrime. Amavo Cort ma non ero disposto a dividerlo con nessun altro né fisicamente ne spiritualmente. Volevo essere io il solo a farlo felice non mi sarei accontentato di niente di meno. Avevo già rinunciato a tanto ed avevo già raggiunto troppi compromessi nella mia giovane vita.
- Nessuno può rendermi più felice di te…- A me bastava Cort per essere felice mentre io non bastavo a lui. Volevo poter essere indispensabile ma dopotutto Cort era un uomo adulto, con il doppio della mia età ed aveva vissuto gran parte della sua vita senza di me. Questo mi spaventava perché io non ero affatto sicuro di riuscire a vivere senza di lui.
- Non è vero, almeno non è quello che dimostri…-
- … tutto il resto non conta Vanny…- Scosse la testa sconsolato non sapendo più cosa dire per rassicurarmi, non poteva certo dire quello che non pensava, sapeva anche lui che sarebbe riuscito ad andare avanti anche da solo ma forse il punto vero era come l'avrebbe fatto? Sapevo di farlo felice, perché non mi poteva bastare dannazione?! La risposta ovvia è che avrei voluto che provasse la mia stessa dipendenza, ma se così fosse stato Cort si sarebbe dimostrato un debole e non la persona che è in realtà.
- Perché sei così felice allora?-
- Sono felice perché sto con te, la sfida con Magnus mi ha solo fatto sentire più stimolato; a volte è noioso essere diversi dagli altri, ora so che c’è almeno una persona al mondo che è quasi uguale a me…- Si sdraiò sul letto e per la prima volta quel letto ad una piazza e mezzo sembrò troppo grande per lui; non appariva affatto indifeso ma così solo che niente e nessuno sarebbe riuscito a toccarlo e a raggiungerlo veramente. Da quando avevo scoperto di amarlo volevo riuscire a riempire quel vuoto che lo attorniava... anzi credevo fermamente di essere il solo capace di una simile impresa...
- Io amo la tua unicità e non credo che quell’uomo possa definirsi uguale a te, non credo che abbia passato quello che tu hai passato. Quell’uomo è stato aiutato dalla natura per essere quello che è, a te invece è stato impartito con la forza…- Cercai il suo sguardo ma me lo impedì coprendosi gli occhi con un braccio per nascondermi per l'ennesima volta la sua sofferenza che lui vedeva come una debolezza. Non lo era affatto ma se anche così fosse stato credeva davvero che l'avrei amato di meno? Io era la debolezza in persona eppure lui mi amava comunque...
- Lo so ma a volte basta anche un'illusione per sentirsi meno soli…- Non aveva bisogno di illusioni, aveva me che ero fatto di carne ed ossa e che ero disponibile a fare qualsiasi cosa per lui. Ero lì che gli parlavo, lo sfioravo... ero così vicino a lui che mi bastò alzare la testa per poterlo baciare... non gli avrei mai permesso di sentirsi solo in mia presenza...
- Tu non sei solo…-
- Ho ancora molta sofferenza da cancellare-. Fu difficile per lui ammetterlo, stonava molto con il suo atteggiamento da persona fredda e crudele; ma più che un'ammissione la sua fu una richiesta di aiuto. Ci siamo giurati di curarci a vicenda ma con Cort è estremamente difficile farlo, non chiede mai il mio aiuto si preoccupa di più ad aiutare me.
- Usami per guarire ogni tua ferita…- Il nostro modo di fare l'amore non cambia a seconda di chi di noi due ha bisogno dell'altro, ciò che conta è la fiducia che abbiamo nell'altro, così tanta da mettere in gioco più del nostro corpo. Ciò che amiamo, consoliamo e rassicuriamo sono l'emozioni e le paure; riusciamo ad accarezzare le nostre anime grazie all'unione dei nostri corpi. Quando è Cort a voler essere aiutato il nostro far l'amore è disperato, quando tocca a me è dolce e passionale. Quando è disperato a volte mi capita di piangere ma non per il dolore fisico che Cort neanche mi provoca, ma perché riesco a percepire tutta la sua sofferenza ed è talmente tanta che mi stupisco di come faccia normalmente a non far trasparire nulla. Prima di me Cort si ubriacava di whisky per dimenticare, con me si ubriaca di piacere. Sospirammo soddisfatti, entrambi più leggeri, liberi da quel peso che ci perseguita quando non stiamo insieme. Appena Cort mi liberò sentii quella leggerezza svanire pian piano, è sempre triste ma comunque inevitabile... Prima che potessi alzarmi o fare altro, Cort mi spostò di peso facendomi salire sul suo corpo, mi sistemai comodamente per fargli intendere che sarei stato più che disposto ad addormentarmi così, ha le spalle così larghe che di sicuro non avrei avuto problemi di scomodità. Cort aveva in mente altro, il suo bisogno di dormire è praticamente uguale allo zero per mia sfortuna, o fortuna? Cominciò a massaggiarmi il sedere un po' indolenzito, passò al palpeggiamento sfacciato fino a schiaffeggiarmi appena. Già al palpeggiamento cominciai a mordermi le guance mentre al terzo schiaffo non riuscii più a tenermi, senza rendermene conto mi stavo anche strusciando su di lui, controllo sul mio corpo pari a zero.
- Cort...-
- Hmmm?- Ovviamente Cort non me la fa mai facile. Vuole sentirmi dire quello che voglio, quello che desidero, inutile dire che lo fa eccitare ancora di più...
- Potresti smetterla?-
- Di fare cosa?- Ovviamente il “cosa” me lo stava ancora facendo... Ci vuole coraggio per tirare fuori la voce quando l'unico suono della casa è il rumore del tuo sedere schiaffeggiato... beh a me il coraggio non è mai mancato, sono ben altre le cose che non ho.
- Lo sai benissimo...- Volevo sembrare oltraggiato ma credo che mi uscii un suono gutturale comprensibile solo a Cort...
- Non mi pareva che ti dispiacesse tanto l'altra volta...- Quello che mi aveva fatto quell'altra volta non riuscivo ancora a ricordarlo senza arrossire dalla testa ai piedi, ma non ero bravo a mentire quindi per non ammettere che mi era piaciuto eccome dissi l'altra metà della verità ed era la pura verità...
- Mi imbarazza e lo sai...- Mi era piaciuto è vero ma mi aveva imbarazzato a tal punto che non ero disposto a ripetere l'esperienza tanto presto, il mio ovviamente non era un mai più ma solo un più tardi...
- Non dovresti vergognarti di quello che ti dà piacere ragazzino...-
- Non potresti semplicemente smetterla vero?-
- No, mi piace troppo...-
- Ti piace? E cosa?- Domanda stupida. So che lo eccita avermi in suo potere, lui è fatto per comandare mentre io per subire, ecco qui la nostra perfetta alchimia... non è vero se fosse stato solo un fatto di sottomissione il nostro rapporto non sarebbe neanche mai nato. Io non ho mai cercato sottomissione, mi è bastata quella di mia madre per averne abbastanza per una vita intera. A volte però quando si tratta di Cort è davvero difficile distinguere la sua voglia di potere dal suo amore incondizionato...
- Il fatto che ti dà piacere... e poi ti sto solo massaggiando...- Me lo confermò una volta di più, tra noi non era quasi mai questione di potere ma solo semplice desiderio, desiderio di dare piacere all'altro perché l'altro veniva prima di tutto. Quasi lasciai perdere per godermi solo i lati positivi della situazione ma non ero ancora pronto a far stare zitto il mio orgoglio.
- Lo schiocco della mia pelle è la prova che non mi stai soltanto massaggiando Cort!-
- Rilassati principessa...- Fui tentato di farlo, la sua voce profonda sapeva di promesse che avrebbe sicuramente mantenuto e ormai mi sentivo cullato dai suoi tocchi. Replicai ma credo che lo feci più per dispetto che per vero intento... Anche perché una vera risposta sarebbe stata del tutto retorica, sentiva benissimo che ero eccitato altro che rilassato!
- Mi senti rilassato forse?-
- No sei di nuovo eccitato, ed è grazie a me se lo sei... non è meraviglioso?- Lo sarebbe stato se anche lui fosse stato nelle mie stesse condizioni... così invece mi sentivo solo come il ragazzino imbranato che ero all'inizio della nostra storia, questo è l'effetto che mi ha sempre fatto Cort e lui ne è ovviamente orgoglioso... io il principiante lui l'esperto.
- Affatto, è imbarazzante!-
- Da quando sei così pudico? Ora che sei così eccitato posso fare qualcosa di meglio...- Mi sdraiò sulla schiena e prima di coprirmi con il suo corpo mi divorò con lo sguardo ogni centimetro di pelle soffermandosi sospettosamente sul mio basso ventre.
- Avevi previsto già tutto...- Mi ritrovai la bocca del tutto arida, i suoi occhi avevano parlato per lui... anche se non gli piace sentirselo dire è maledettamente bravo con il sesso orale, forse anche più di me o forse è talmente raro che me lo fa che lo trovo più magnifico di quanto sia in realtà... ma ci credo poco visto che Cort è il migliore in qualsiasi cosa che fa, anche quando si tratta di sesso. Non gli piace essere secondo a nessuno...
- Certo, con te non lascio niente al caso. Tu guarisci le mie ferite io le tue...- Ci portiamo dietro tante di quelle ferite che per guarire dovremmo passare tutta la vita a letto ma quando sentii la sua bocca su di me pensai che il paradiso non era poi così tanto lontano dalla nostra casa e che forse un giorno sarei anche riuscito a vivere il presente senza pensare alla sofferenza del passato. Non riuscii a pensare più a nulla quando alla tortura della sua bocca aggiunse quelle delle sue dita nel mio corpo, c'era una tale armonia nei suoi movimenti da non lasciarmi neanche la forza di respirare. Raggiunsi l'orgasmo senza riuscire a capire se ne era più responsabile la sua bocca o le sue dita anche se probabilmente sarei venuto anche se si fosse solo strusciato su di me, diamine a volte mi basta la sua semplice voce... Mi mossi per appoggiare la testa sulla sua spalla accorgendomi solo in quel momento che ancora non mi aveva liberato, non che me ne lamentassi.
- Cort...-
- Hmmm?-
- Dimentica quello che ho detto... puoi farmi tutto quello che vuoi se il risultato è questo...- La voce mi uscì così roca che sembrò quasi maschile. Anche con il passare degli anni ho una tonalità maschile solo dopo il sesso... ciò che avevo di femminile allora ce l'ho ancora.
- Devi avere più fiducia in me principessa, so esattamente cosa vuole e di cosa ha bisogno il tuo corpo...- E' maledettamente vero ma è vero anche il contrario, io so esattamente cosa vuole lui. So anche quello che ha paura di chiedermi sicuro di un mio rifiuto o di umiliarmi. Non mi crede quando gli dico che niente di quello che può farmi può umiliarmi. Per esempio a volte mi vorrebbe prendere di schiena carponi ma non me lo ho mai chiesto esplicitamente quindi a volte lo accontento facendo finta che sia una mia iniziativa. Non amo molto farlo in quel modo ma non per i motivi che crede Cort, semplicemente preferisco guardarlo mentre è dentro di me, poterlo toccare e potergli sussurrare ti amo incessantemente fino all'arrivo dell'orgasmo... Insomma è difficile riuscire a rinunciare a tutto questo, preferisco di gran lungo tutti gli altri modi di fare l'amore e credo che sia così anche per Cort. Il giorno dopo ci radunammo tutti nella piazza del castello per assistere alla seconda sfida tra Cort e Magnus. Al mio risveglio Cort era già sparito e quindi non avevo auto la possibilità di parlargli e di capire in che stato si trovasse. Quando arrivarono mi stupii di vedere Cort estremamente serio in volto, non lo avevo mai visto così concentrato. Al centro della piazza spiegò le poche regole del combattimento ovvero: unica arma il bastone; la sfida sarebbe stata conclusa appena l’avversario sarebbe stato steso anche se per sola perdita di equilibrio; per correttezza i sfidanti avrebbero combattuto nudi in modo da non poter nascondere altre armi. Beh quest’ultima non mi piaceva per niente ma ovviamente nessuno mi aveva interpellato in proposito ma sono certo che non fu un'idea di Cort, crede troppo nell'onore per dubitare della correttezza dell'avversario. Cercai di incrociare il suo sguardo ma era talmente concentrato che sembrava essersi ritirato in un mondo tutto. Mi sentii sollevato quando iniziò la sfida, gli occhi di Cort ritornarono a guardare il mio stesso mondo e sembrò meno alieno di prima. Cort partì stando sulla difensiva, ma Magnus attaccandolo di continuo lo costrinse a cambiare strategia. Si mise in posizione di attacco come mai lo avevo visto fare fino allora. I due bastoni si mossero con una tale velocità che era arduo riuscire a vederne i movimenti. Per l’abilità di entrambi difficilmente riuscivano a colpirsi ma quando lo facevano i colpi erano carichi di una tale violenza che sembravano in grado di spaccare le ossa. Sicuramente mi distrassi perché all’improvviso vidi il viso di Cort sanguinare senza aver visto il colpo arrivare. Quando il sangue arrivò alla bocca la sua lingua lo leccò via e incredibilmente sorrise, un vero sorriso che solo io ero riuscito a vedere fino a quel momento. Mi si strinse il cuore e un sentimento di possessività mi pervase, volevo essere il solo capace di un simile miracolo e il fatto che la pura violenza riuscisse a fare quello che riuscivo a fare io grazie all'amore non era affatto confortante. La sua tecnica migliorò visibilmente e proprio come insegna ai suoi allievi si accanì sulle parti più sensibili dell’avversario, non le parti basse come ci si potrebbe aspettare, non si accontenterebbe mai di vincere con simili meschinità, ma colpendo alle tempie, centrando la bocca dello stomaco o meglio ancora colpire le gambe per cercare di far perdere l’equilibrio all’avversario. Per colpire meglio sacrificò un po’ la difesa e Magnus ne approfittò ma Cort sa incassare come sa picchiare, è stato addestrato ad essere il migliore in entrambi i casi. Alla fine fu solo una questione di resistenza e ce ne stupimmo tutti, nessuno pensava che esistesse qualcuno al mondo in grado di mettere in difficoltà e addirittura competere con Cort. L’ennesimo colpo alla gamba destra di Magnus diede finalmente i suoi frutti, gli fece perdere abbastanza equilibrio da farlo trovare con la schiena a terra. Non era stato affatto schiacciato dalla forza dell’avversario era semplicemente scivolato ma bastò questo per decretare la vittoria di Cort. Mi chiesi se una vittoria del genere lo soddisfacesse, quando lo guardai lo vidi di nuovo sorridere e di nuovo quel sorriso genuino non era per me. Distolsi lo sguardo per calmarmi e quando tornai a guardarlo lo vidi dare una mano a Magnus per aiutarlo ad alzarsi. Trovai quell’attimo fin troppo intimo e quando Magnus abbracciò Cort mi ritrovai con il respiro corto dalla rabbia. Solo parecchi giorno dopo la sua partenza Cort mi rivelò cosa successe durante quell’abbraccio che in apparenza sembrava solo di rispetto. Nonostante la sconfitta subita Magnus gli sussurrò all’orecchio che quello era il giorno più bello della sua vita e lo era perché aveva finalmente trovato l’anima gemella. Ovviamente io reagii malissimo e non potendomela prendere con quel bastardo me la presi con Cort, non gli parlai per giorni e ovviamente non gli permisi neanche di toccarmi cosa per lui ancora peggiore. Se lui è geloso io lo sono due volte di più. Comunque Cort si staccò subito da Magnus come se il solo toccarlo lo avesse scottato. Non mi preoccupai molto delle sue ferite, ormai avevo abbastanza esperienza da riconoscere quelle gravi e quelle che non avrebbero riportato conseguenze. Certo era conciato parecchio male ma niente di duraturo. Ero ancora turbato dal combattimento e dall’imprevisto abbraccio quando mi raggiunse appoggiandosi al bastone per sostenersi. Non gli chiesi come stava, il sorriso di vittoria che aveva sulle labbra parlava per lui, anche troppo...
- Ti sei battuto seriamente?- La voce mi uscì più scontrosa di quel che pensavo, purtroppo non ero bravo a controllare le mie emozioni come Cort.
- Che intendi dire?- Si mise seduto al mio fianco come se non fosse in grado di rimanere in piedi ancora per molto. Non ci cascai nemmeno per un attimo sapevo che era tutta scena, ero sicuro che si volesse mostrare più debole di quel che era ed era giunto il momento di scoprire il perché.
- So benissimo che durante le sfide con i tuoi allievi ti limiti a parare i colpi…-
- Lo sai?- Mi guardò senza espressione e quando ha quel tipo di reazione è un brutto segno, il peggiore…
- Diamine con me non hai fatto neanche quello!-
- Ti ricordo che mi hai slealmente distratto… Chi altri lo sa?- Riuscii a leggere un lampo di irritazione sommerso da un’onda di desiderio ma tutto passò lasciando di nuovo solo l’inespressività…
- Solo quelli che riescono a diventare pistoleri; i novellini, gli esiliati e tutti gli altri sconfitti credono ancora che tu faccia veramente sul serio nell’esame finale-.
- Perfetto! Nessuno mi prenderà più sul serio!- Si alzò dandomi le spalle non permettendomi più di guardarlo in faccia, avevo la sensazione che fosse arrabbiato con me e credevo di sapere anche il perché… pensava che fosse tutta colpa mia, che gli altri non lo vedessero più come una minaccia perché stava con me e soprattutto perché mi amava. Prima di me tutti pensavano che Cort fosse incapace di provare sentimenti e questo lo rendeva mostruoso…
- Il contrario invece, hanno ancora più paura di te-.
- Perché?- Mi sembrò folle da parte sua mettere in dubbio il terrore che incuteva alle persone, tutti avevano paura di lui incluso Steven che era il suo Re. Perfino io lo temevo ma ero riuscito ad amarlo comunque, però questo era meglio non dirlo altrimenti si sarebbe sentito ferito. So che non mi farebbe mai del male ma anche una belva feroce in gabbia incute comunque un certo timore e rispetto...
- Erano terrorizzati quando credevano che il tuo peggio lo davi durante gli esami figurati ora che sanno che puoi essere molto ma molto più pericoloso… Hai fatto sul serio oggi?- Tornai alla mia domanda con Cort che sorrideva a trentasei denti, il suo sorriso si sarebbe potuto dire feroce, era orgoglioso di non aver perso nessun punto davanti agli altri.
- Intendi se ho dato il massimo per vincere?- Cominciai ad innervosirmi per il suo tergiversare, avevo fatto una domanda semplice e volevo una risposta altrettanto semplice, ma con Cort niente è mai semplice ma tutto terribilmente complicato...
- Aye-.
- Ho fatto sul serio ma non ho dato tutto…- Rimasi in silenzio per assimilare meglio le sue parole e quando lo feci rimasi a bocca aperta... non poteva essere ancora più forte di quello che aveva dimostrato di essere quel giorno... non sarebbe stato umano...
- Davvero?-
- Aye, non lo faccio mai ho paura di perdere il controllo-. Rimasi a bocca aperta per la seconda volta nel giro di pochi secondi. Non sapevo se era più scioccante l'idea che potesse essere ancora più forte o il fatto che aveva appena ammesso di non essere in grado di controllare questa sua forza, a pensarci bene erano terrificanti entrambi...
- Tu che perdi il controllo?-
- In Accademia mi hanno insegnato a controllarmi ma anche a trasformarmi in una bestia all’occorrenza. Quando sono all’apice della violenza per me l’unica cosa che conta è uccidere il mio avversario, dopotutto sono uscito di lì come assassino non come Maestro…-
- Ma non sei più un assassino…- Sapevo del suo passato ma mi ero assicurato di preservare il suo presente e il suo futuro scontrandomi con Steven, uscendone ovviamente vincitore...
- Anche se non uccido più questo non vuol dire che la mia natura sia cambiata Vanny…- Con quella frase sembrò sfidarmi ad amarlo ancora nonostante la sua rivelazione, non aveva ancora capito che il mio amore per lui era fuori qualsiasi tipo di discussione, niente e nessuno può farmi smettere di amarlo neanche lui con tutte le sue insicurezze. Feci finta di nulla e cambiai discorso, lo amavo e lo avrei continuato ad amare, solo quello importava.
- E’ una fortuna allora che Magnus sia ancora vivo-. Lo dissi per smorzare la situazione ma bastò solo il nome di Magnus per fargli illuminare di nuovo lo sguardo, mi sembrò molto di cattivo gusto da parte sua...
- In realtà è veramente forte non avevo mai conosciuto nessuno così forte al di fuori dell’Accademia. Mi sono battuto meglio che potevo senza rischiare di perdere il controllo-. Il suo entusiasmo spense il mio, mi rabbuiai ma come sempre cercai di non farglielo pesare, avevo ed ho ancora l'assurda convinzione che la mia felicità e serenità dipenda esclusivamente dalla sua... se stiamo ancora insieme forse dopotutto è vero...
- E ti ha ridotto abbastanza male…-
- Avrò sicuramente qualche costola rotta…- Lo disse fiero, essere fiero delle ferite riportate per Cort vuol dire stimare veramente molto l'avversario. Durante gli esami non fa altro che lamentarsi e lagnarsi per ferite molto meno dolorose di allora... Il mio malumore si stava trasformando in rabbia, io avevo il suo amore ma la sua stima? Non credo proprio...
- Domani avete comunque intenzione di lottare?- Riuscii a chiederlo con indifferenza, mi complimentai con me stesso per una simile dimostrazione di controllo. In realtà non stavo piagnucolando solo perché non eravamo soli... un po' di dignità da pistolero ce l'ho anch'io...
- Io non ho problemi e sicuramente neanche lui li avrà, è un tipo veramente tosto-. Cort di certo non mi aiutava... alla fine abbassai gli occhi e sussurrai in modo che mi potesse sentire solo lui e stavolta riempii quel sussurro di tutto il peso che mi portavo dietro...
- Sembra quasi che tu l’ammiri…-
- Infatti è così, mi piace scontrarmi contro uno così, mi risveglia sensi ormai sopiti da tanto tempo…- Cort non è bravo a consolare ma ad affossare è praticamente il Maestro. Non gli piace quando mi dimostro debole, a volte arriva ad ignorarmi completamente anche se in genere poi sa come farsi perdonare...
- Devo preoccuparmi?- Trattenni il respiro come se mi aspettassi chissà cosa da lui, qualcosa di più di una semplice conferma o smentita...
- Di cosa?- A volte è anche maledettamente sbadato e non fa caso a quello che dice e che può ferirmi, quella volta andò semplicemente così, niente doppi fini ma solo lui al naturale...
- Mi sembri un po’ troppo entusiasta…- Sospirai tradendo tutta la mia preoccupazione e fu impossibile per Cort non capire... Per un attimo rimase interdetto ma poi mi fece un sorriso di una tale perversione che mi fece arrossire come se fosse capace di fare qualcosa di altrettanto perverso anche in mezzo a tutte quelle persone... ne sarebbe stato capace eccome... Invece si limitò ad appoggiare la fronte alla mia con le labbra che quando parlarono sfiorarono le mie...
- Non mi risveglia quel tipo di sensi principessa…-
- Ho la sensazione che il sangue e la violenza ti risveglino gli stessi sensi del sesso…- Non distolsi gli occhi dal suo sguardo, mi bastava quello per sapere la verità. Cort può essere molte cose ma di certo non è un bugiardo, quello che pensa dice anche se quello che dice può ferire...
- Sono quello che sono Vanny, te l’ho detto-. Chiusi gli occhi per incassare come meglio potevo la sua ammissione ma non ci riuscii. L'idea di poter essere un giorno sostituito dalla sua fame di violenza non era una cosa che potevo accettare. Per la prima volta mi chiesi se l'amore che provavo per lui potesse bastare ed impedire ad altro di intromettersi...
- Non è una rassicurazione questa…-
- Non hai bisogno di rassicurazioni mentre io ho bisogno di andare a casa e medicarmi, vieni con me?- Si alzò aiutandosi con il bastone e fingendo smorfie di dolore che non provava... no Cort non sa affatto consolare. Esasperato mi alzai anche io, finsi di non stare male come stavo e mi comportai come lui avrebbe voluto, sempre fiero e sicuro di me stesso, ma io fiero e sicuro di me stesso credo di non esserlo mai stato, o forse solo quando sono riuscito a far capitolare Cort, quella lo devo ammettere è stata una grande battaglia e fortunatamente sono riuscito a vincerla io.
- Aye ti aiuterò a bendarti…-
- Se resisterò a rimanere bendato…- Lo ascoltai a stento ancora troppo preoccupato per fare di più. Anche se dimostravo fisicamente che tutto andava bene dentro di me era tutt'altra storia.
- Perché?- Di sicuro non gli avrei permesso di andare da nessuna parte, mi sarei assicurato io stesso che non si muovesse più del necessario. Anche se non lo dava a vedere le costole rotte fanno un male del diavolo e più si tengono ferme prima vanno a posto...
- Dopo tutto questo tempo passato con me sei ancora troppo ingenuo ragazzino…dovrò rimediare…- Gli guardai le spalle ancora più spaesato ma da lui non ebbi alcun aiuto quindi non mi rimase altro che balbettare confusamente. Ero davvero ingenuo ma non sarei mai riuscito a capire che stesse parlando di sesso mentre io ero torturato dalla possibilità di non bastare a Cort e che un giorno mi avrebbe lasciato per questo... Due ragionamenti non potevano essere più diversi tra loro...
- Cosa?-
- Andiamo principessa te lo spiego più tardi-. La mia faccia assunse la forma di un grande punto interrogativo ma Cort si rifiutò di dirmi altro si limitò solo a scrollare la testa sconsolato... lo avrei fatto anch'io al suo posto. A casa bendai Cort trasformandolo in una sorta di gigantesca mummia. Il torace era messo male aveva parecchie ecchimosi che dimostravano le varie costole fratturate, la spalla destra fino al polso era dolorante per aver respinto i feroci colpi di Magnus, la parte sinistra aveva vari lividi ed escoriazioni subite per aver abbassato la difesa per poter attaccare meglio. Il tutto doveva fare molto male ma non uscì neanche un lamento dalle sue labbra. Sarebbe dovuto essere più morto che vivo, ma assicuro che di morto non aveva proprio niente neanche il suo sguardo. Mi spogliai ignorandolo volutamente, mi ripetevo incessantemente che doveva riposare e che non era assolutamente in grado di fare nulla in quelle condizioni, ovviamente mi sbagliavo alla grande, ancora non ero completamente conscio delle capacità di recupero di Cort e soprattutto ancora non sapevo che Cort era in grado di fare sesso anche da morto. Mi misi la vestaglia di casa e feci per andare in cucina per prepararmi un tè, questa è la scusa ufficiale ovviamente, in realmente volevo scappare il più lontano possibile da quello sguardo. Non ebbi il tempo di fare un solo passo, Cort mi trattenne per la vestaglia...
- Ehi principessa...- Sentii prima la sua mano tra le mie cosce che la sua voce, mi rilassai per godermi il suo tocco profondo e delicato. La vestaglia era tirata su in modo che Cort potesse vedere bene quello che mi stava facendo. Le sue condizioni fisiche passarono improvvisamente in secondo piano, anzi finché non riaprii gli occhi mi dimenticai del tutto delle sue bende.
- Hmmm?-
- Che ne pensi di farmi un po’ di compagnia? Dopotutto sono gravemente ferito...- Lo era davvero ma era vero anche il desiderio che percepivo in lui per non parlare del mio... Non sono mai stato bravo a resistergli neanche quando sarebbe meglio farlo... Ma Gan quando mi tocca riesco solo a pensare che voglio di più, molto di più...
- Se fossi veramente grave non avresti in mente certe cose...- Non mi stava più toccando solo per darmi piacere, mi stava preparando per riceverlo. Non ebbi più la forza di stare in piedi mi misi sulle sue gambe facendo attenzione a non fargli troppo male.
- Ti assicuro di sì... non mi basti mai...-
- Non c'è bisogno di adularmi per ottenere quello che vuoi... ti basta chiedere... Come mi vuoi...- In realtà non serve neanche chiedere, basta agire, lo sappiamo entrambi...
- Nel mio modo preferito ragazzino... rimanimi in braccio...- Volevo farlo anch'io così ma non avrei mai avuto il coraggio di chiederglielo viste le sue condizioni. E' un po' troppo focoso e intenso perché il mio corpo lo possa fare spesso ma quando lo facciamo rimane il modo più soddisfacente e passionale che conosciamo. Il mio corpo riporta sempre conseguenze dolorose ma ne vale davvero la pena, il dolore è niente al piacere provato. Solo ricordandolo mi sembrò di sentire vibrare il mio punto più profondo che solo così Cort riesce a raggiungere totalmente. Mi posizionai bene tra le sue gambe ma prima di lasciarmi completamente andare lo guardai un'ultima volta per dargli la possibilità di tirarsi indietro; sarebbe stato molto frustante ma piuttosto che fargli veramente male avrei trovato un'altra maniera per soddisfarmi anche se l'idea di masturbarmi non mi allettava poi così tanto...
- Non ti devono fare così male le tue ferite allora...- Passai le dita sulle bende sul suo torace concentrandomi su esse, mi era davvero difficile rimanere in quella posizione e mantenere il controllo del mio corpo che avrebbe solo voluto abbassarsi il più possibile su quella pressione che sentivo tra le mie natiche. Ci riuscii ma non resistetti alla tentazione di strusciarmi, di sentire la sua carne dura premere e solleticare la mia parte più sensibile...
- Sopporterò in silenzio...- Mi fermò i fianchi e poi prendendo il comando anche in quella posizione in cui sarei dovuto essere io a comandare, mi abbassò sul suo corpo così lentamente da essere consapevole di ogni centimetro di carne che mi stava invadendo. Mi afflosciai addosso a lui scordandomi del tutto delle sue ferite anzi mi aggrappai per riuscire a ritrovare un giusto ritmo di respirazione che non mi avrebbe fatto iperventilare. Rimase immobile per pochi secondi poi finalmente cominciò a muoversi ma mi resi subito conto che qualcosa non andava... decisamente non andava. Era come se si fosse improvvisamente trasformato in un animale, incapace di distinguere la violenza dalla passione... Non era il nostro solito fare l'amore, generalmente Cort entra ed esce dal mio corpo per darmi il tempo di riprendermi e di abituarmi pian piano alla sua intrusione, quella volta invece la sua carne non mi diede un attimo di tregua, mi straziò, faceva su e giù senza mai liberarmi cosi che io mi sentii quasi esplodere fin dai primi affondi. Le dimensioni del pene di Cort sembrarono duplicarsi e il mio spazio restringersi attorno ad esso. Il mio corpo è già piccolo di suo per contenere quello di Cort ma in qualche miracoloso modo sono riuscito a modellarlo come meglio ho potuto alle sue esigenze ma in quell'occasione mi sembrò impossibile poterlo fare, era semplicemente troppo e la violenza e la forza con cui mi penetrava di certo non mi aiutò. Non provavo alcun piacere anzi il dolore mi faceva mordere le labbra per non urlare. Ero convinto che Cort avrebbe presto pensato anche un po’ a me, non è un amante egoista. Alla fine però cedetti ed urlai con una voce così acuta da sembrare una femminetta ma non me ne vergognai affatto...
- … Piano Cort!- Oltre alla voce mi uscirono pure le prime lacrime, cercai di scostarmi ma mi bloccò la vita con il risultato che il nuovo affondo fu ancora più violento del precedente. Urlai ma Cort era totalmente estraniato e concentrato nello sfondamento del mio corpo che sembrò non sentirmi...
- …-
- …Piano!- Riprovai a ribellarmi ma di nuovo il suo corpo fu più veloce del mio intrappolandomi di nuovo nella sua violenza, sentivo il sangue bagnarmi le cosce e stupidamente mi venne da pensare che così mi si sarebbe sporcata anche la vestaglia...
- Shh…- Al contrario della violenza dimostrata il suo sussurro fu dolce e affettuoso, lo stesso che avrei sentito se stessimo facendo davvero l'amore. Questo mi spaventò ancora di più di tutta quella violenza...
- …Ti prego!- Per risvegliarlo dal trance in cui era caduto feci quello che non avrei mai voluto fare, lo colpii con tutta la mia forza alle costole rotte e fu impressionante non vedere nessuna reazione in lui, sembrava che non sentisse nulla ma non per questo mi fermai. All'ennesimo pugno mi bloccò entrambi le mani con una delle sue mentre l'altra obbligava la mia vita ad abbassarsi prepotentemente contro di lui causandomi un nuovo lampo di dolore.
- …-
- Mi fai male!- Le mie lacrime silenziose si trasformarono in singhiozzi e poi in un vero pianto. Non so se soffrii più per il dolore fisico o per il dolore parallelo che stava infliggendo alla mia anima, ero completamente distrutto...
- Sta zitto...- Gli obbedii ormai sfinito sentendomi morire ad ogni suo ansito di piacere. Ero sicuro che Cort stesse facendo sesso con qualcuno che non ero io, io non gli avevo mai risvegliato simili sensazioni. Nonostante fossi debole e femmineo non avevo mai ispirato in Cort un sentimento di prevaricazione, al contrario ero convinto che glielo avrebbe potuto far provare soltanto una persona del suo livello o quasi. Conoscevo solo due persone che rispondevano a quel criterio: uno era All e l'altro era Magnus. Escludendo All per ovvi motivi ne rimaneva soltanto uno...
- …- Subii in silenzio il suo orgasmo, avevo smesso di piangere ma le lacrime continuavano a scendere e cominciavo a credere che non si sarebbero più fermate. Non avevo mai avuto paura di Cort prima d'ora neanche quando avevamo avuto dei seri problemi; tenni gli occhi chiusi con la vana speranza di poter cancellare tutto ma la sua voce mi riportò alla realtà...
- … Vanny?- Lo guardai e lo trovai di nuovo in sé come se non mi avesse mai lasciato e nessuna forza animale avesse preso il suo posto. Il suo sguardo però era colpevole e sapeva anche di esserlo e forse non si sarebbe neanche mai perdonato per quello che aveva fatto, in quel momento io credevo che non lo avrei mai fatto. Sapevo che il dolore fisico sarebbe passato ma il pensiero di essere stato solo un corpo per le sue fantasie sarebbe rimasto e forse se fossimo riusciti a recuperare il nostro rapporto mi avrebbe fatto dubitare tutte le volte che mi sarei dato a lui. Inaccettabile, semplicemente inaccettabile, non credevo affatto di poterlo superare. In quel momento non sopportavo neanche di essere sfiorato da lui...
- Non mi toccare!-
- Scusami…-
- Con chi cazzo pensavi di scopare?- Cort mi guardò come per la prima volta, non avevo niente della sua dolce principessa o del suo ragazzino ma era stato proprio lui a spazzare via tutto con il suo atroce atteggiamento... Mi aveva distrutto e neanch'io sapevo più chi era lui perché il Cort che amavo non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere...
- … Con te…- Con le mani finalmente libere lo colpii di nuovo ripetutamente alle costole e stavolta mi lasciò sfogare finché rimasi senza forze. Ma avevo ancora la forza di urlare...
- Cazzate!- Mi alzai sentendo il sangue scorrermi per le gambe, non ci badai affatto, volevo solo andarmene il più lontano possibile da lui come se potesse bastare a farmi dimenticare quello che mi aveva fatto. Cort mi venne subito dietro, non percepivo più nessuna minaccia in lui ma solo preoccupazione che forse nascondeva un principio di disperazione...
- Dove vai?- Mi sembrò di rivedere me stesso quando ero terrorizzato all'idea che Cort non riuscisse a perdonare il mio tradimento di Tux. Alla fine lui mi aveva perdonato ma mi chiesi se era più ignobile quello che io avevo fatto a lui o quello che lui aveva fatto a me...
- Al castello-. Volevo smettere di tremare di paura e la sua vicinanza non me lo permetteva. Al castello poi avrei potuto dare voce, anche se solo con me stesso, ai miei pensieri e cercare di trovare un modo per risolvere ogni cosa. Non riuscivo a pensare di lasciarlo neanche dopo quello che mi aveva fatto... Forse ero davvero un debole se ero deciso a subire qualsiasi cosa pur di stare con lui...
- Perché?- Sentii del panico nella sua voce, mai avevo lasciato il suo letto, neanche dopo lo scandalo di Tux... Forse anche lui si stava chiedendo cosa fosse peggio se il mio tradimento o quello che mi aveva appena fatto. Io la risposta me l'ero già data...
- Di tutte le cose ignobili che potevi farmi questa è la peggiore!- Avrei preferito essere tradito piuttosto che essere usato come un contenitore per sfogare le sue fantasie su qualcun altro...
- Vanny…- Non negò ma neanche ammise la sua colpa ma quella gliela potevo leggere negli occhi e la potevo sentire nel mio corpo dolorante...
- Non aggiungere una parola, ho bisogno di starmene da solo, e forse tu hai bisogno di pensare a cosa vuoi veramente…- Mi fu difficile aggiungere l'ultima frase, nonostante tutto io non sarei mai riuscito a lasciarlo ma non potevo dire la stessa cosa di Cort, se avesse davvero scoperto che non ero io ciò che voleva? O che semplicemente non gli bastavo più? Non avevo dimenticato come aveva vissuto prima che si decidesse a stare con me...
- Io lo so già…- Mi allacciò le braccia alla vita e appoggiò la testa alla spalla, glielo lasciai fare perché sentii di avere bisogno di un contatto con lui. Avevo smesso di tremare, ma la tristezza che mi aveva invaso mi fece ancora più male. Non avrei più voluto lasciarlo andare ma mi costrinsi ad allontanarlo per poterlo guardare negli occhi, quegli occhi che fino a quella sera sapevano dirmi ti amo anche quando le labbra rimanevano sigillate.
- Forse non è così…- Sussurrai piano, la rabbia se ne era andata e la tristezza sembrava avermi privato di ogni cosa, anche della voce.
- Io voglio te…- I suoi occhi sembrarono parlarmi di nuovo ma non cadei nella tentazione di credergli, c'era qualcosa che si era messo di mezzo e quel qualcosa era ancora tra noi. Da Cort avrei sopportato di tutto ma non avrei mai accettato di dividerlo con qualcun altro...
- Stasera no, so a chi pensavi-.
- … non è come pensi-. Dalla disperazione della sua voce capii che temeva che io stessi pensando il peggio di lui ma il peggio stavolta era davvero la realtà...
- Cosa penso?-
- Che io sia interessato sessualmente a quel tizio…- Mi sembrava ancora assurdo pensarlo nonostante ne avessi avuto una chiara dimostrazione. Una parte di me non riusciva ancora a crederlo, mi dicevo: “Andiamo! È Cort! Come diavolo può essere interessato a qualcun altro? Ad un uomo poi? Nah!!!” Invece era proprio così e sono certo che la cosa sbalordiva lui quanto me...
- Me lo hai appena dimostrato…-
- E’ vero lui mi accende ma l’unico con cui voglio fare l’amore sei tu…- Gli credevo ma quello che mi aveva appena fatto non poteva certo definirsi fare l'amore, era stata pura violenza atta solo ad umiliare e a prevaricare, più uno scontro che del sesso. Con me non sarebbe servito niente del genere per stabilire chi dominava chi quindi è ovvio che non stava pensando a me, le lotte di potere avvengono tra simili...
- Non voglio che tu pensi a qualcun altro mentre sei con me…- Solo per questo motivo avrei avuto il coraggio di lasciarlo, lo guardai serio per farglielo capire e credo che fu abbastanza scosso da quello che vide, mi abbracciò così forte che mi impedì di respirare.
- Non potrei mai farlo... mai... ero solo più carico di energie…- E' un eufemismo chiamare così la sua violenza ma non lo dissi perché entrambi sapevamo cosa era stato in realtà. Cort non lo avrebbe mai ammesso perché farlo avrebbe significato anche ammettere di aver perso il controllo e quindi di poter essere pericoloso per me. Aveva giurato di non farmi mai male e ci credeva veramente nella sua promessa... fino a quel momento ci avevo creduto anch'io.
- Perché?-
- …Ti chiedo scusa. Non andartene…- Non aveva risposte da darmi, non le aveva neanche per sé, era realmente confuso. Non so perché non me andai, forse anche in quell'occasione pensai prima a lui e poi a me ma non lo volevo lasciare in quelle condizioni. Mi rimisi a letto ma la mia espressione mise in chiaro quello che pensavo, volevo essere lasciato stare e Cort percepì in pieno. La mattina dopo mi alzai prima di Cort, non dico di essermi svegliato prima di lui perché credo che nessuno dei due dormì affatto quella notte. Non ci guardammo e non ci parlammo ma entrambi percepimmo il malumore dell'altro. Me ne andai prima di fare o dire qualcosa di cui mi sarei pentito in seguito. Non l'ho mai detto a Cort ma gran parte della mattinata la passai nella mia camera al castello a piangere disperato e incredulo per quello che mi aveva fatto. Arrivai a pensare che la gente aveva ragione a chiamarlo mostro perché lo era davvero e a credere che forse Steven diceva il vero quando mi consigliava di stare lontano da lui perché tra noi non sarebbe mai potuta funzionare. La nostra diversità per la prima volta mi sembrò davvero un ostacolo insormontabile. Mi sentii un po' meglio quando andai alle stalle a lavorare, spalare mucchi di letame a volte aiuta... Avevo deciso di non andare a vedere la terza sfida, non mi avrebbe fatto per niente bene vedere Cort spasimare per la causa di tutta quella sofferenza e poi non gli volevo dare la soddisfazione di farmi vedere lì. Non volevo vedere il corpo di Cort incontrarsi con quello di Magnus. La mia fantasia mi faceva brutti scherzi, i miei pensieri erano sicuramente più indecenti della realtà o almeno così speravo… Sentivo le urla eccitate della gente che non aspettava altro di acclamare il vincitore e senza rendermene conto cominciai anch’io a tifare sottovoce… Mi diedi del ridicolo, non sono un tipo incoerente: quello che penso dico, quello che sento faccio e quel giorno, nonostante tutto, avevo voglia di vedere Cort contro quel tizio. Volevo vedere anche come si sarebbe comportato, se riuscisse a rimanere imperturbabile anche in quella situazione. Mi unii alla folla cercando di mimetizzarmi ma anche se Cort non mi avesse visto sicuramente il suo istinto mi avrebbe percepito. Quando arrivai nessuno parlava più, tutti fissavano Cort come se non lo avessero mai visto prima, la sfida era già iniziata e la situazione mi sembrò del tutto a suo favorevole. Non sapevo da quanto avevano iniziato ma lui era riposato e calmo come se dovessero ancora cominciare a fare sul serio mentre Magnus era tutto ammaccato come se lo avessero investito con un carro con sei cavalli a traino. Aveva il naso indubbiamente rotto e per questo faceva fatica a respirare, il labbro e gli occhi tumefatti e si teneva con il braccio sinistro le costole che dovevano essere più che rotte vista la loro strana inclinazione. Le altre due sfide erano state equilibrate ma questa non aveva storia. Arrivai in tempo per vedere Magnus crollare a terra dopo aver ricevuto l'ennesima ginocchiata all'addome, riuscii comunque a distinguere l'ombra di un sorriso attraversargli lo sguardo, rimasi allibito all'idea che si stesse divertendo nonostante tutte le botte ricevute. Lo capii anche Cort che però non mostrò alcuna sorpresa, in realtà in quel momento non stava mostrando alcun tipo di espressione; glielo avevo già visto fare in precedenza ma mai in quel modo da sembrare una vera macchina con nessuna briciola di umanità. Compresi che il silenzio della folla era dovuto non alla sorpresa ma a puro terrore, lo so perché lo provai anch'io. Cort non stava facendo più nulla per nascondere quello che era, in quel momento si dimostrò come l'incubo che l'Accademia aveva creato; aveva ragione lui, il Maestro era ben poca cosa in confronto ma io nonostante fossi immobilizzato dalla paura mi accorsi di amarlo lo stesso e con la stessa intensità... anche questo mi fece paura. Magnus rimase a terra con ancora quell'aria divertita che stonava con l'intera situazione, mi chiesi se fosse davvero così stupido da non avvertire il pericolo che permeava l'aria o se davvero per lui quella fosse la concezione di divertimento. Cort si abbassò appena e con estrema lentezza spostò tutto il peso del corpo sul piede destro che affondò nei testicoli dell'avversario, poi ci saltò semplicemente sopra. Magnus urlò e quando rimase senza fiato bisbigliò qualcosa che riuscii a capire solo in parte ma bastò a farmi stringere i pugni per la rabbia...
- ... non sono il tipo da sottomettermi a chiunque… Non ti eccita l’idea di dominare una persona così forte? Non ti si ripeterà ma più una simile occasione…- Aspettai insieme a Magnus la risposta di Cort, entrambi rimanemmo delusi. Cort si voltò e con una calma che sembrò quasi innaturale per quanto forzata si decretò da solo vincitore...
- …Hai perso 3 a 0 puoi anche tornartene a casa tua-. Sapevo che Cort non si sarebbe mai messo a parlare davanti ad altre persone di questioni personali ma ci rimasi comunque male, avrei voluto che chiarisse la vicenda una volta per tutte. Poi mi bastò guardarlo per ricordarmi che non era in lui e che in quello stato non era neanche capace di provare sentimenti come l'amore, forse neanche la più semplice lussuria riusciva a raggiungerlo. Mi passò affianco senza fermarsi, lo sguardo ancora del tutto vacuo; quando mi parlò la voce priva di qualsiasi tonalità mi fece contrarre lo stomaco come se mi avesse dato un pugno...
- Stavolta ho fatto veramente sul serio-. L'unica cosa che riuscii a pensare fu che Magnus era il secondo ospite importante che Cort massacrava di botte, Steven non ne sarebbe stato affatto contento visto che stava mandando alla malora tutte le possibili alleanze... Ci rivedemmo direttamente la sera nella Sala Grande; il pomeriggio lo passai tutto il tempo nella mia stanza con gli occhi chiusi cercando di dare un freno ai miei pensieri. Lo scopo era ritrovare la calma, la fiducia incondizionata che avevo sempre avuto per Cort ma soprattutto cercare di capire perché riuscivo ad amarlo anche quando ero terrorizzato da lui. Il Cort che aveva massacrato Bobby anni prima era un agnellino in confronto a quello di quel giorno e mi sembrò estremamente sbagliato amare anche quel Cort, sapevo che avrei dovuto avere voglia di scappare il più lontano possibile da lui, non di abbracciarlo e desiderarlo. Forse davvero non ho mai avuto scelta, lui è semplicemente il mio ka ed io sono il suo... Quando lo vidi non andai da lui, tutto quello che avevo fatto per mantenere una facciata fredda andò a farsi fottere con un solo sguardo. Ero troppo spaventato dalla possibilità di poterlo perdere per stargli così vicino da poter leggere i suoi pensieri e le sue intenzioni. Di positivo c'era che sembrò essere tornato in sé non che questo rendesse le cose facili. Ci mettemmo seduti vicini nella grande tavolata senza scambiarci una parola. Non parlammo nemmeno durante la cena, mi estraniai completamente pensando ad un possibile futuro senza Cort che ovviamente era totalmente impossibile per me. Affianco a Cort c’era Magnus, non sembrava che scorresse buon sangue tra i due ma a me bastava che fossero vicini per mandarmi il sangue al cervello, mi sforzai di ignorarli entrambi ma Gan se mi faceva male. Non mangiai quasi niente e non parlai con nessuno. Arrivò il momento delle danze, io mi ritirai senza farmi notare in una delle balconate a respirare finalmente un po’ d’aria fresca, nella sala mi stava cominciando a mancare il respiro: o la sala era diventata incredibilmente piccola od io avevo qualche problema a ventilare. Cort arrivò all’improvviso, senza farsi sentire me lo trovai dietro, mi prese per mano e senza dirmi niente mi guidò per i stretti corridoi del castello. Mai avevamo mantenuto una simile distanza tra di noi, i nostri corpi erano abituati a stare attaccati e in quel momento che eravamo cosi distanti, non solo fisicamente, mi pareva di sentire freddo fin nelle ossa. Mi lasciai trascinare da lui, non avevo il coraggio di chiedere niente e comunque il mio orgoglio mi impediva di farlo. Quando ci ritrovammo fuori alzai lo sguardo per vedere dove mi trovavo. Mi si strinse il cuore a vedere il luogo dove per la prima volta gli avevo dichiarato il mio amore, anche se avevo solo otto anni il mio amore era puro e sincero come lo era adesso. Mi fece salire sul tetto, un posto magico per noi dove molte volte venivamo per rinnovare il nostro amore. Mi diede le spalle per non farmi vedere la sua espressione ma la sua voce la sentii insolitamente emozionata.
- Ricordi le promesse che mi hai fatto in questo posto quando eri solo un moccioso?-
- Aye…- Come avrei potuto dimenticarle? Quella sera di tanti anni fa l'avevo seguito con l'intenzione di svelargli una volta per tutte che non ero affatto una ragazzina ma ho finito con il confessargli i miei sentimenti più profondi convincendolo ancora di più che DOVEVO essere per forza una ragazzina! E poi gli ho fatto quelle promesse che voglio ancora mantenere...
- Hai il coraggio di rinnovarle?-
- Anche adesso-. Ero pronto a fare di tutto per Cort, quasi mi ero dimenticato dell'intensità dei miei sentimenti per lui. Purtroppo non bastava solo il mio amore per riuscire a mandare avanti la nostra storia...
- Non ce n'è bisogno, io credo ancora alle parole di quel ragazzino…- Alzò la mano come per interrompere il flusso dei miei pensieri. In effetti avevo pensato cose che lui aveva sempre saputo. Non erano i miei sentimenti ad essere in dubbio ma i suoi...
- Allora perché mi hai portato qui?-
- Per ricordati alcune cose…- Si girò a guardarmi e lo sorpresi a mordersi il labbro, è il mio tipico tic d'insicurezza che non avrei mai creduto di vedere in lui. Era nervoso ed aveva ragione ad esserlo, per una volta avrebbe dovuto affidare alle parole quello che in genere affidava al suo corpo, purtroppo per lui l'ultima volta il suo corpo mi aveva tradito e quindi sapeva che io non mi sarei più fidato. Non è bravo a parlare, temeva di peggiorare le cose e di non essere in grado di esprimere quello che veramente sentiva. Si sarebbe dovuto esporre come io facevo in continuazione con lui...
- Cosa?-
- Volevo farti vedere questo…- Mi indicò il nostro solito giaciglio dove parecchie tegole erano distrutte a forza di farci l’amore. Distolsi lo sguardo, mi faceva male vedere come solo pochi giorni prima eravamo in grado di stare insieme senza pensare a null’altro che a noi, senza nessuna intromissione e sicuri del nostro rapporto. Lo odiai per avermi portato lassù dove c'era la prova fisica di una cosa che non avevamo più...
- Cosa dovrei vedere?-
- Che ti amo e che anche le mie promesse silenziose non sono mai state infrante…- Lui di promesse non me ne ha mai fatte se non quando siamo in preda alla passione, ma tutti i suoi silenzi per me sono sempre stati carichi di quelle promesse che io invece gli ho sempre fatto a voce alta. Non ho mai creduto che le mie potessero contare più delle sue... ma non nego che in quel momento credevo che lui le sue le avesse infrante.
- Perché me lo stai dicendo?-
- Ti stai allontanando da me…- Non era una domanda ma una semplice constatazione, ovvia verità visto quello che mi aveva fatto. La sua voce invece aveva una nota sbalordita, non credeva che fossi davvero capace di lasciarlo, non ho mai fatto mistero del fatto che non riuscirei a sopravvivere senza di lui... In quel momento però sarei riuscito a lasciarlo se non avessimo risolto la questione Magnus... lo avrei lasciato e probabilmente ne sarei morto, coerente con quello che ho sempre detto: meglio nessuna vita che una non vita senza Cort...
- Ti stai innamorando di lui?- Ebbi finalmente il coraggio di chiederlo ma abbassai lo sguardo, una parte di me non voleva sentire nessuna risposta, forse sarei potuto andare avanti anche vivendo nell'ignoranza.... affatto, l'idea di doverlo dividere con qualcun altro era inaccettabile.
- Non dire sciocchezze!- Si avvicinò prendendomi il viso tra le mani per costringermi a guardarlo negli occhi. Fino a quel momento non mi resi conto di aver desiderato così tanto essere toccato di nuovo da lui. Non fu niente di malizioso e di passionale ma mi bastò per farmi rilassare e sospirare, avevo quasi voglia di dimenticare tutto ma il fatto che lo dimenticassi io non garantiva che lo facesse anche Cort...
- Ti senti attratto?- Il suo amore era tutto per me, glielo avevo letto in faccia ma Cort non faceva sesso solo per amore, il suo passato parlava per lui, ancora meglio parlavano per lui tutte le puttane di Gilead che si era fatto...
- … Non lo so… è una cosa istintiva…- Non era la risposta che avrei voluto, prima di stare con me per Cort il sesso era un semplice istinto da soddisfare. Mi chiesi se fossi mai riuscito a cambiare la sua natura o se finora mi stessi solo illudendo...
- … va bene… ti concedo una notte con lui…- Lo dissi non credendo neanch'io alle mie parole, se Cort lo avesse veramente fatto non sarei mai riuscito a perdonarglielo... stavo solo prendendo tempo per trovare una soluzione più accettabile.
- Sei impazzito?- Mi rispose furioso forse perché pensava che lo stessi prendendo in giro ma io speravo che lo fosse perché temeva che stessi parlando sul serio. Se così fosse stato Cort avrebbe capito da solo l'effettivo danno che mi aveva inflitto...
- Nay, quella notte oltre a giurarti amore eterno ho giurato di renderti felice ad ogni costo-. Mi allontanai da lui, la sua vicinanza mi faceva perdere il coraggio non solo di dire le cose ma addirittura di pensarle e il pensiero di poter lasciare Cort era così terribile da tentarmi di dimenticare tutto...
- Io sono felice con te Vanny… il mio è solo un capriccio…- Mi abbracciò da dietro avvolgendomi con il suo corpo come una coperta. Non riuscii a respingerlo, lo sentivo solido e caldo, pronto di nuovo ad essere solo mio ma a questo ancora non riuscivo a credere...
- Soddisfalo… e poi torna da me…- Me lo strinsi contro ancora di più annullando tutto l'effetto delle mie parole, non volevo che mi lasciasse, non volevo neanche farlo allontanare di un millimetro dal mio corpo... stavo cedendo al mio bisogno e sapevo che Cort riusciva a fiutarlo o forse i miei brividi parlavano da soli...
- Non sai quanto ti amo se pensi che io possa farlo-. Mi strusciò la guancia sui capelli, un gesto che fa sempre dopo aver dato sfogo alla passione quando è il momento della dolcezza... beh dolcezza silenziosa stiamo pur sempre parlando di Cort... ma a me basta, è cosi che lo voglio, di poche parole con tanti fatti...
- Come facciamo allora?- Mi arresi tra le sue braccia, stufo di combatterlo ma solo ansioso di ritornare da lui. Non rinunciai però a cercare una soluzione ad un problema che purtroppo continuava ad esistere: non era tanto Magnus che se ne sarebbe andato da Gilead il giorno dopo ma il dopo Magnus. Chi mi assicurava che non sarebbe successo di nuovo?
- Lascia fare a me, sei ingenuo se credi che il mio istinto possa prendere il sopravvento sulla mia mente-. Potevo davvero credergli? Non avevo mai messo in dubbio Cort, né come Maestro né come uomo ma l'uomo mi aveva fatto male quando pensavo che non me ne avrebbe mai fatto. Pensai a tutte le volte che mi chiamava principessa o ragazzino poi pensai a quello che mi aveva fatto, non riuscivo più a capire chi fosse il vero Cort...
- Sei ancora solo mio?- Mi voltai nella sua stretta per guardarlo di nuovo negli occhi ma appena glielo chiesi non fui più tanto sicuro di voler sentire la sua risposta, dalla sua bocca sarebbe uscita soltanto la pura verità e la verità a volte fa più male delle più rassicuranti bugie. Non temevo più Magnus ma la dimostrazione del fatto che Cort non mi era mai appartenuto veramente. Stupendomi non poco si inchinò davanti a me facendo il più regale degli inchini di un pistolero, mai glielo avevo visto fare seriamente, per sua ammissione so che lo ha fatto solo al cospetto del vecchio Re mentre per dimostrare la sua obbedienza a Steven il massimo che riesce a fare è tenere chiusa la sua boccaccia insolente. Quell'inchino può voler dire molte cose: onore, fiducia, rispetto e, fatto da lui soprattutto fedeltà assoluta...
- Reciterò per te il codice del pistolero così forse mi crederai:
Io non miro con la mano; colui che mira con la mano ha dimenticato il volto di suo padre.
Io miro con l'occhio.
Io non sparo con la mano; colui che spara con la mano ha dimenticato il volto di suo padre.
Io sparo con la mente.
Io non uccido con la pistola; colui che uccide con la pistola ha dimenticato il volto di suo padre.
Io uccido con il cuore…
Ti fa capire qualcosa?- Mi fece capire molte cose... l'inchino e il codice dei pistoleri vengono recitati davanti al proprio Re durante il giuramento di fedeltà, e incredibilmente Cort mi aveva appena decretato suo Re al pari di Steven, ovviamente tra noi non ci sarebbe mai stato il rapporto di sudditanza che aveva con Steven e mai l'avrei voluto... Avevo capito a fondo quello che aveva appena fatto ma volevo sentirglielo dire, non volevo lasciare più niente al caso, avevo dato tutto troppo per scontato...
- Cosa?-
- Che un pistolero ogni cosa che fa la fa con il cuore e con la mente mai con l’istinto, e sia il mio cuore che la mia mente ti appartengono....- Dopo questa sua dichiarazione d'amore avrei creduto a qualsiasi sua promessa ma lui non ne fece una, dopotutto le più importanti sono quelle silenziose e Cort con il suo gesto ne aveva sottintese talmente tante che per mantenerle tutte avrebbe impiegato una vita intera, la vita che avevamo davanti...
- Se mi tradirai disonorerai l’intera stirpe dei pistoleri lo sai?-
- Lo so per questo ho recitato il codice… Non mi sono mai interessati gli uomini, persino le donne hanno perso ogni significato da quando sei entrato nella mia vita…- Gli diedi una mano per farlo rialzare, mai lo avrei voluto vedere inginocchiato... neanche davanti a me. Non l'ho mai visto piangere ma so che quello che successe quella notte ha molto più significato di qualsiasi lacrima versata... Mi sentii in colpa per averlo costretto a questo, per un uomo orgoglioso e fiero come lui deve essere stata una vera sofferenza e nonostante quello che mi aveva fatto io non avrei mai voluto arrecargliene...
- L’atto di pentimento del pistolero sarebbe bastato*…- Lo abbracciai e subito mi strinse possessivamente potendo finalmente soddisfare il desiderio di toccarmi senza temere in un mio brusco rifiuto. Schiacciato nel suo petto anch'io fui libero di assaporare di nuovo il suo odore quasi palpabile... il mio bisogno di lui si stava trasformando in desiderio...
- Non sarebbe stato credibile se avessi detto che ho dimenticato il volto di mio padre, ti pare? Purtroppo sono un bastardo sia di nome che di fatto principessa…- Anche se era passato un solo giorno mi era mancato essere chiamato così... appena glielo sentii dire capii che quello era il vero Cort, quello di cui mi ero innamorato: sfacciato, orgoglioso, arrogante, prepotente ma anche assurdamente dolce e premuroso.
- E’ stato un bene che tu abbia dimenticato la tua famiglia Cort…- Cominciai a baciarlo seguendo l'istinto del mio corpo, volevo ritrovarlo e volevo farlo a modo nostro... Lo sentii rispondere immediatamente al mio corpo, non fece niente per nascondermi la sua eccitazione e tanto meno i suoi vestiti riuscivano ad impedirgli di prememerla contro.
- Se alla fine mi ha portato a te forse è vero; tutta la mia vita, passata e futura, diventa molto più sopportabile se ci sei tu…- Mi lasciai stendere a terra ma quando me lo ritrovai sopra un'onda di panico mi investii cancellando ogni traccia di desiderio; cominciai a piangere senza accorgermene lasciando di sasso Cort... in effetti ero stato io a fargli capire che lo volevo ed ora mi stavo tirando indietro. Lo volevo ancora ma avevo paura, le sue parole mi avevano convinto razionalmente ma emotivamente forse ci voleva qualcosa di più...
- … Non riuscirei a sopportare di nuovo una cosa del genere...-
- Non accadrà più te lo prometto-. Sospirò dolorosamente; sentiva il mio dolore come il suo, a me capita la stessa cosa quando è lui a soffrire. Il non poter far niente per riuscire a calmarmi lo distruggeva... Continuò a baciarmi stando ben attento a mantenere le distanze tra i nostri corpi, anche questa era una prova che non mi avrebbe più mancato di rispetto ma non era abbastanza, io lo avevo perdonato ma forse il mio corpo no...
- Come posso fidarmi?- Crollò su di me ma non ci fu niente di sessuale, l'avevo privato di ogni energia per la piena consapevolezza di quello che mi aveva fatto... Sentii la sua trasformazione interiore come se la potessi toccare, il ricordo vivido di quella sera di tanti anni fa mi invase la mente: stesso posto, stesso Cort. Sopra di me non mi ritrovai più Cort l'amante né tanto meno il Cort Maestro ma il Cort che si era confidato con un bambino e che con quel bambino aveva un rapporto speciale. Quando parlò lo fece a quel bambino che quasi credevo non esistesse più ma che lui riusciva ancora a vedere...
- A farti male è stato il mio corpo lascia che sia lui a rassicurarti, ti sarà completamente devoto come la mia mente...- Mi baciò innocentemente la fronte come se non provasse un bruciante desiderio nei miei confronti, in effetti in quel momento non era guidato dal desiderio ma solo dal profondo affetto che lo aveva sempre legato a me. Voleva davvero aiutarmi e pensava che l'unico modo fosse proprio quello che rifiutavo...
- Ho voglia del tuo corpo ma lo temo anche...- Alla mia ammissione di desiderio Cort mi calò lentamente i pantaloni stando molto attento a darmi il tempo di tirarmi indietro. Non avevo il coraggio di fare più niente né di respingerlo ma neanche di lasciarmi andare... Rimasi sotto di lui immobile con lo sguardo vuoto, non sapevo più che emozione provare.
- Non dovrai più temere niente da me Vanny. Ho già dato il peggio di me e nonostante tutto tu continui ad amarmi...- Cominciò ad accarezzarmi continuando a guardarmi con la stessa espressione di tenerezza e dolcezza che quasi stonava con quello che mi stava facendo, non mutò nemmeno quando sentii le sue dita penetrarmi e questo riuscii a farmi finalmente rilassare, riuscivo a sentire il piacere dietro a tutta quella confusione che provavo...
- Ti amerò sempre Cort...- Glielo dissi mordendomi le labbra, quelle mani sapevano come e dove toccarmi, mi ritrovai eccitato di nuovo e, nudo com'ero, non lo potevo nascondere... Cort continuò la sua carezza intima e senza smettere si sdraiò di nuovo cercandosi di sistemare meglio tra le mie gambe... La cosa incredibile fu che non mi ritrovai la sua eccitazione premuta contro, era perfettamente rilassato nonostante quello che mi stava facendo e quello che avrebbe voluto farmi...
- ... Lascia che il mio corpo torni a rassicurarti e ad amarti...- Cort non è tipo da chiedere, quello che vuole se lo prende e basta ma con me non è mai stato così, è sempre stato rispettoso del mio corpo come se lo venerasse, in quel momento mi sembrò che tornasse a farlo ma nonostante il crescente desiderio e la sensazione di essere nuovamente importante per lui non riuscii a smettere di pensare il peggio di lui...
- Non puoi assicurarmi che non accadrà più...- Appena lo dissi mi resi conto di quanto fosse stupida e ingiusta la mia frase... io ho tradito Cort in passato ma lui, nonostante l'abbia presa molto male, non ha mai perso la fiducia in me io invece lo stavo facendo...
- Ti posso assicurare adesso... lasciamelo fare Vanny...- La sua richiesta fu una vera preghiera non solo per sé ma per il bene di entrambi. Sentii nascere la sua eccitazione e appena la sentii premermela contro mi ricordai finalmente cos'era la cosa veramente importante che stavo dimenticando... la vera essenza del noi...
- Mi sei mancato così tanto... vieni da me Cort… guariscimi...- Finalmente mi arresi a lui ed esplosi in una crisi di pianto liberatorio. Lo abbracciai forte e poi mi offrii a lui nel modo più esplicito che conoscevo: legai le mie gambe alla sua vita pronto di nuovo a fidarmi di lui...
- … Vorrei farti sentire quanto è bello stare dentro di te… come potrei volere altro?- Mi penetrò con il desiderio di riuscire a prendermi subito fino al mio punto più profondo. Una volta raggiunto rimase immobile dandomi la possibilità di tornare di nuovo a respirare, Cort aveva avuto ragione anche in quel caso... era proprio quello di cui avevo bisogno per poter stare di nuovo bene, per riuscire a perdonarlo... Strinsi le natiche per sentirlo meglio e per aumentare l'attrito dei nostri corpi poi cominciai a muovermi per fargli capire che volevo di più... volevo riavere indietro le nostre vite...
- … rimani con me allora…- Appena glielo sussurrai Cort riuscì a farmi dimenticare del tempo che scorreva e dello spazio che mi circondava, le uniche cose che sentivo come reali erano il ritmo delle sue spinte, la profondità con cui mi prendeva e il mio corpo sempre più pieno di lui...
- Sempre principessa…- Ero talmente esausto che l'orgasmo mi portò al mio limite fisico, senza riuscire a formulare una risposta ma ero sicuro che Cort sapeva quello che gli avrei voluto dire, che sì sicuramente sarebbe stato così per sempre. Doveva esserlo. I nostri corpi rimasero intrecciati anche una volta soddisfatti; Cort non si era mosso e di certo non sarei stato io a dirgli di farlo. Quando cercai di guardarlo negli occhi lo trovai concentrato a fissare il cielo, sembrava lontano mille ruote da me in quel momento eppure avevamo appena fatto l'amore e lui ancora non era uscito dal mio corpo... Non mi arrabbiai semplicemente mi incuriosii...
- Cort… cosa ha di così speciale questo posto per te? Perché vieni qui ogni volta che ti senti turbato?- Guardai la stessa porzione di cielo che credevo stesse guardando lui, lo trovai meraviglioso ma non credevo che era questo l'effetto che faceva a Cort almeno non solo. Molte volte l'ho sorpreso a guardare il cielo piuttosto che me subito dopo aver fatto l'amore...
- Sotto questo cielo riesco a sentirmi un uomo libero, il cielo non appartiene ad un uomo solo ma a tutti anche ad un servo come me… è l’unica cosa che posso dire che è anche mia-. Non sono mai riuscito a capire questo suo bisogno di possesso, io non sono un servo e posso dire di possedere molte cose ma l'unica cosa che mi importa veramente di possedere è lui.
- Ci sono anche io…-
- Sei tu che vuoi essere mio… è diverso-. Dopotutto non aveva torto, solo pochi minuti prima aveva rischiato di perdermi e se davvero gli fossi appartenuto come sua proprietà non ci sarebbe stato quel rischio... Rabbrividii al pensiero di quello che eravamo riusciti a schivare, ero quasi tentato di rinunciare alla mia libertà personale per non ripetere più una simile esperienza... ma grazie all'addestramento di Cort avevo acquisito una dignità a cui non volevo più rinunciare. Non avevo nessuna intenzione di rinunciare neanche a Cort e fortunatamente mi potevo definire suo senza sentirmi umiliato per questo...
- Io voglio essere tuo per sempre…- E' bellissimo poterlo dire quando è ancora dentro di me, mi sembra ancora di più una verità assoluta e poi non devo aspettare molto per sentirlo muoversi di nuovo... la semplice teoria seguita dalla ben più piacevole pratica... forse Cort ha ragione, la pratica straccia la teoria, ma solo in questo caso...
- Certo che lo sarai principessa, non ti libererai tanto facilmente di me…- Non mi sarei mai voluto liberare della sua presenza ora che il suo corpo aveva di nuovo cominciato ad amare il mio e il mio soltanto. Risentii l'insano bisogno di sentirmelo dentro ogni momento, volevo modellarmi intorno a lui in modo da non permettergli più di lasciarmi. Avrei voluto essere il suo contenitore naturale per poter fare l'amore con lui senza fermarci mai e per una volta sentii che anche Cort condivideva il mio stesso bisogno, lo sentii in ogni sua spinta profonda e quasi disperata come se volesse incastrarsi definitivamente nel mio corpo per impedirmi di scappare nuovamente lontano da lui... Fu bello per entrambi crogiolarsi in quell'illusione mentre i nostri corpi ci davano il piacere di cui avevamo bisogno, ad ogni amplesso la paura che ancora ci attanaglia allentava la sua presa... Di nuovo non lo lasciai uscire anche se sentivo che l'indolenzimento si stava trasformando in fitte ma dopotutto Cort mi aveva addestrato a sopportare ben altri dolori... a volte serviva essere anche solo una schiappa di pistolero... Nonostante volessi continuare a sentirlo dentro di me finii per addormentarmi e fu una fortuna visto che non fui costretto ad affrontare lo shock del distacco dal suo corpo. Cort mi prese in braccio e mi portò a casa senza svegliarmi. Mi svegliai nel nostro letto stretto nel suo abbraccio dove la sua mano finiva pigramente appoggiata al mio sedere. Eravamo entrambi nudi, mi fu difficile tenere a freno la mia libido ma quando ci riuscii fui libero di guardare con calma Cort dormire e mi resi conto di quanto sembrava essere sereno in quel momento e il pensiero di essere io la causa di tanta pace in un uomo irrequieto come lui mi rendeva fiero di me stesso, addirittura sicuro. A volte dubitavo dell’effetto che avevo su Cort ma mi bastava guardarlo dormire per rendermene conto... Mi riaddormentai con il sorriso che dipingeva ancora le mie labbra e mi strinsi ancora di più a lui con la fiducia che stava di nuovo riaffiorando in me. La mattina qualcuno bussò alla nostra porta, cosa assai strana visto che era abitudine che chiunque volesse entrare entrava e basta. Cort strinse la mano che aveva sul mio sedere incitandomi ad andare a vedere chi era, lui era troppo pigro e forse ancora mezzo addormentato per farlo. Scesi dal letto nudo e mi sbrigai a mettermi la mia vestaglia, la solita che copriva poco o niente. Lo scocciatore continuava a bussare come se avesse voluto scardinare la porta e questo mi rendeva sempre più nervoso. Non solo era domenica, non solo era così presto che il sole non era ancora spuntato, il tizio stava facendo di tutto per essere preso a calci nel sedere e poi avevo un bruttissimo presentimento. Quando aprii mi ritrovai a guardare al posto della faccia la cinta di un uomo e subito capii chi era, inclinai la testa al massimo per guardare in viso Magnus, il mio brutto presentimento. Il mio sguardo era evidentemente ostile ma lui non rispose alla mia provocazione anzi mi sorrise bonariamente come se non avesse mai cercato di fregarmi l’uomo. Da ostile sarei voluto passare al violento, peccato che non avrei avuto neanche la possibilità di dargli un calcio nelle palle, lo avevo visto combattere e devo ammettere che era altamente al di là delle mie capacità... che sorpresa!
- Posso entrare?- Avrei voluto chiedergli perché e magari sbattergli la porta in faccia, ma vivere nella casa del Maestro obbliga ad essere ospitale con chiunque anche con i più stronzi figli di puttana. Mi scansai per farlo entrare. Avrei voluto avvertire Cort dell’ospite ma non ne ebbi il tempo, Magnus fu più lesto di me ad arrivare in camera e così non riuscii neanche a coprire il corpo di Cort che era più nudo che coperto dal lenzuolo. Magnus si leccò le labbra e a me venne ancora più forte l’incontenibile voglia di prenderlo a calci nelle palle, pensai che non sarebbe stato poi così male morire pur di riuscire in una simile impresa. Fummo due ingenui a pensare che Cort stesse dormendo, quando si voltò a guardarci era più vigile che mai, lo maledii per la sua mancanza di pudore visto che essendo sveglio non si era coperto. Andai da lui per farlo io ma non feci in tempo a farlo che mi catturò con le sue braccia facendomi stendere affianco a lui. Dopotutto avevo raggiunto il mio obiettivo, avevo coperto il suo corpo ma avendolo fatto con il mio ora ero io a mostrare le mie grazie e di certo le mani di Cort non aiutavano, continuavano a tirare sempre più su la mia vestaglia e a scoprirla cercando di sciogliere il nodo che me la stringeva alla vita. Lo stava facendo apposta voleva che capissi che per lui c’ero solo io, apprezzai il pensiero ma mi misi comunque seduto dandomi un certo contegno… l'educazione da brava bambina impartitami da mia madre era difficile a morire...
- A che cosa dobbiamo la tua visita?- Parlò rocamente appoggiando la testa alla mia spalla, dalla sua voce sembrava quasi che avessimo appena finito di fare sesso ma la voce di Cort è proprio così quando è appena sveglio. Non fui di certo io a spiegarglielo a Magnus anzi andai contro ogni mio istinto di coprirmi meglio e rimasi a disposizione delle mani del mio amante...
- Non stare sulla difensiva-. Credere che Cort possa essere sulla difensiva per qualsiasi motivo è il primo passo per scavarsi la fossa da solo. Io quella fossa la volevo e la volevo anche bella profonda quindi sperai che Magnus continuasse a stuzzicarlo ancora...
- Io sulla difensiva? Non credo che tu mi conosca così bene per poterlo dire…- Io che conoscevo ogni sfumatura nella voce di Cort capii che era incredibilmente divertito, ora che non c'era più niente che lo preoccupava e che la presenza di Magnus aveva smesso di turbarlo era tornato ad essere il sarcastico figlio di puttana di sempre, mai ho amato così tanto quel suo lato rompipalle come allora...
- Forse…- Magnus scosse la testa per niente convinto come se pensasse che Cort si stesse nascondendo dietro al suo sarcasmo... Cort è genuinamente così non finge mai neanche quando gli converrebbe farlo...
- Non ho più l’obbligo di essere gentile con te, il mio compito è finito ieri e di natura io non sono affatto gentile anzi…- Per i miei gusti lo era stato anche troppo, non aspettavo altro che si alzasse per buttarlo fuori di casa a calci nel sedere, letteralmente parlando si intende.
- Questo non fa altro che aumentare la mia stima di te… volevo salutarti… lascio Gilead-. Il fatto che ci stesse provando con Cort non badando affatto a me mi fece definitivamente incazzare, decisi di attuare io stesso la mia fantasia di prenderlo a calci nel sedere. Feci per alzarmi ma le mani di Cort me lo impedirono, non mi trattennero affatto anzi mi liberarono dalla sua stretta per concentrarsi in finte carezze che avevano il solo scopo di raggiungere il calore del mio corpo. Non ci misi molto a decidere cosa era meglio se quello che mi stava facendo Cort o quello che avrei fatto io a Magnus... rimasi seduto dov'ero un po' meno composto di come mia madre mi avrebbe voluto vedere... beh dopotutto mia madre era morta mentre Cort era più che vivo dietro di me e non solo dietro di me...
- Dovrebbe importarmi?- Non potevo guardarlo in viso ma ero certo che il suo sopracciglio si fosse alzato in maniera quasi impossibile per qualsiasi altro essere umano, un'espressione che capita spesso di vedergli in volto quando indossa i panni del Maestro... un'esasperazione che ti avverte che lo stai per fare incazzare sul serio...
- Forse…- Magnus era certamente forte ma non era affatto un uomo furbo o forse non aveva l'istinto di sopravvivenza abbastanza sviluppato da fargli capire che stava rischiando grosso. Credo che Cort non lo massacrò solo perché c'ero io a dividerli, il fatto che fosse nudo non sarebbe bastato a fermarlo. Mi dispiacque di essere il salvatore involontario di quel bastardo.
- Non me ne frega un cazzo se te ne vai o no-.
- A me sì… per questo volevo vederti…- Magnus tentò addirittura di avvicinarsi a noi ma Cort lo pietrificò montandomi sopra. Mi lasciai stendere e mi portai dietro il suo corpo che non fece alcuna resistenza... sapevo quello che voleva da me e non vedevo l'ora di accontentarlo...
- Ti do io qualcosa da vedere… vuoi farlo per me Vanny?-
- Aye… non aspettavo altro…- Magnus non aspettò che Cort si unisse a me, gli bastò vederlo sopra il mio corpo per scappare il più lontano possibile da noi. Non per questo smettemmo di fare l’amore, la nostra voglia non era finta e Cort me lo ricordò più volte facendomi scordare persino l’esistenza stessa di Magnus. L'atto sessuale mi lasciò soddisfatto e felice, con un sorriso inebetito mi appoggiai sulla sua spalla con gli occhi chiusi. Ero quasi addormentato quando la sua voce mi riportò alla realtà...
- Ehi principessa…-
- Uhmm?- Strusciai la guancia sulla sua clavicola e mi stirai come se bastasse questo a liberarmi dal torpore che il sesso mi aveva lasciato, il tentativo fallì miseramente ma mi svegliò l'indolenzimento del corpo... sensazione sempre benvoluta...
- Ho riflettuto su una cosa…-
- Non riflettere troppo ti fa male…- Gli baciai una tempia e poi tornai ad appoggiarmi sul suo petto, ero fisicamente distrutto e le sue carezze sui miei capelli erano perfette per farmi addormentare...
- Scemo… parlo sul serio. Non credi che dovremmo litigare più spesso se poi il risultato è questo?- Alzai la testa per guardarlo interrogativamente, non sono molto bravo a seguire i suoi ragionamenti contorti soprattutto quando sono più addormentato che sveglio...
- Quale sarebbe il risultato?-
- Sesso sempre più magnifico…- Su questo potevo concordare, già normalmente la passione nel nostro rapporto raggiunge apici da sfiorare il fuoco...quando litighiamo quel fuoco divampa fino a diventare un incendio...
- Hmmm… ci potrei anche pensare… ma che dici di darci un po’ di tregua per ora? Ce la siamo guadagnata…- I nostri litigi in effetti non sono mai bisticci mi ci vuole molto tempo per riprendermi e ovviamente Cort si deve da fare parecchio... Appena lo dissi sentii la sua mano tra le cosce... è sveglio il ragazzo...
- Se per tregua intendi quello che penso io…- Marcò le sue parole penetrandomi appena con le dita; bastò per farmi sospirare, ancora non mi ero ripreso dall'ultimo orgasmo...
- Proprio quella…- Cercai di spingermi contro quelle mani ma fu inutile visto che mi ritrovai inchiodato al letto con Cort sopra di me, fu bellissimo sentirlo nuovamente eccitato e il fatto che lo mostrasse voleva dire una cosa sola...
- Si può fare ragazzino… anzi credo che inizierò la tregua proprio da adesso…-
- Di nuovo?- Gli sorrisi malizioso come se pensassi che fosse il solo pervertito tra noi due, ma entrambi sapevamo bene qual'era la verità... Mi dimenticai di tutta la stanchezza che sentivo per prepararmi ad accoglierlo ancora... alla stanchezza e all'indolenzimento ci avrei pensato in seguito, prima di ogni cosa viene sempre Cort...
- Bisogna sfruttare ogni momento non si sa mai quando litigheremo di nuovo…- Lo sentii scivolarmi dentro con l'aiuto dello sperma che ancora mi imbrattava, Sentirmi di nuovo pieno della sua carne mi bastò per convincermi che non avrei più perso tempo a litigare con lui se potevamo passare il tempo in un modo molto più piacevole...
- Uhmm… non credo che serva poi così tanto litigare per migliorare il nostro rapporto Cort, bastiamo noi-. Cort confermò stabilendo il ritmo degli affondi a cui io mi arresi subito, non avevo abbastanza forze per potergli andare in contro, lasciai il mio corpo in sua completa balia, sicuro che se ne sarebbe preso cura e che gli avrebbe dato tutto quello di cui aveva bisogno...
- Basti tu principessa…- Non riuscii a rispondergli ma quello che pensai fu che lui faceva sicuramente la gran parte del lavoro. L’unico che bastava era lui che era un concentrato di tutte le mie fantasie… l’unico capace di farle diventare realtà. Ora che ero di nuovo l'unico per lui ero sicuro che tanto avevo da dare ma altrettanto e forse anche di più avevo da ricevere…Per quello che mi aveva fatto Cort avrebbe dovuto scontare la sua pena per il resto della sua vita ma la sua punizione sarebbe stata piacevole per entrambi... ed eravamo solo all'inizio di quella che sarebbe stata una lunga e magnifica storia d'amore...


Fine


Il codice del pistolero è un'invenzione del Maestro King in persona.

*Ecco l’atto di pentimento del pistolero a cui allude Vanny, in realtà è solo una frase ma il disonore per i pistoleri è peggio di qualsiasi tortura fisica:
“Mi pento.
Ho dimenticato il volto di mio padre
di cui spero un giorno di portare le pistole”.