Ovviamente i personaggi, tranne
Sunny, sono di Re King, io non mi permetterei mai di rubarglieli e poi non c’è
neanche Cuthbert l’unico per cui sarei disposta a finire in prigione e solo se
lo rinchiudessero insieme a me…
Come divenni uomo
parte XV
di Mia
... Tutto qui…- Avevo appena finito il mio
racconto e come prevedibile arrivò la risata sarcastica piena di veleno di
Cort.
- Tutto qui? Mi hai raccontato cazzate per sei mesi e dici tutto qui? Vienimi
a raccontare che ti sei lasciato cavalcare come una puttana e allora sì che
puoi dire tutto qui!- Per la prima volta ebbi paura di lui, pensavo che si
scagliasse contro di me con tutte le sue forze ma sfogò la sua ira contro il
muro facendo tremare l’intera casa…
- Giuro sul volto di mio padre che non è successo…- Cercai di trattenere le
lacrime ma vedere Cort in quelle condizioni non era facile, rabbia, sfiducia,
amarezza, tristezza, delusione ed ero io la causa di tutto.
- E chi può dirlo…- Mi diede della puttana senza dirmelo e allora crollai,
sapevo quanto odiasse veder qualcuno piangere ma fu più forte di me. Cort
appena vide come si stavano mettendo le cose se ne andò lasciandomi in piena
crisi isterica… Piansi gran parte del pomeriggio poi finite le lacrime mi
alzai perchè non volevo che Cort una volta rientrato se ne andasse vedendomi
piangere ancora, preparai la cena e lo aspettai. Rientrò a sera inoltrata e
appena mi vide se ne andò di nuovo senza guardarmi e né dirmi qualcosa,
semplicemente la mia sola presenza lo infastidiva. Probabilmente era sicuro di
non trovarmi più e lo avrebbe anche voluto ma non avrei permesso a nessuno dei
due di mandare a rotoli la nostra storia e sarei rimasto finchè non fosse
stato lui stesso a mandarmi via. Quando tornò a notte inoltrata mi trovò
ancora lì nel mio solito angolino di letto, feci finta di dormire così non
vidi l’espressione di disappunto che sicuramente aveva. Non si prese tutto il
letto come sempre ma rimase piuttosto distanziato da me e per il resto della
notte mi diede la schiena. Andammo avanti così altri due giorni, Cort ignorava
totalmente la mia presenza, rifiutava anche di mangiare qualunque pasto fatto
da me, tornava a casa solo per dormire. Cedetti quando non fece neanche più
quello. Rimasi tutta la notte ad aspettarlo ma lui arrivò solo la mattina per
cambiarsi, pensai subito alla cosa più ovvia, mi aveva tradito quindi tutto
era finito. Non avevo lezione quella mattina così recuperai tutta la mia roba,
non immaginavo di averne tanta e questo mi fece piangere ancora di più. Andai
a cercare All per aiutarmi a portare tutto via con ancora le lacrime agli
occhi. Non mi servirono molto spiegazioni, All era quello che ne sapeva più di
tutti, fece lo sforzo di abbracciarmi e mi aiutò a recuperare le ultime cose.
Proprio quando stavamo per andarcene entrò in fretta e furia Cort, ebbi paura
che si fosse deciso a picchiarmi. Quando volse lo sguardo nei miei occhi mi
venne quasi la voglia di nascondermi dietro All. Temevo di leggere nei suoi
occhi il tradimento perpetuato…
- Sunny levati dai piedi-. Mi sorprese quando si rivolse ad All con tono
perentorio, forse aveva scordato che non poteva dare ordini ad un pistolero.
Questo mi fece stranamente battere il cuore più forte...
- Solo se mi assicuri che non succederà nessun casino-.
- Sono a casa mia e lui è ancora mio non devo assicurarti proprio niente...
voglio solo parlargli, rimani qua fuori quando ho finito ti chiamo…-
- Vuoi che me ne vada Vanny?- All già sapeva cosa avrei risposto, aveva capito
le mie intenzioni fin dalla prima parola di Cort ma voleva comunque darmi
l'ultima possibilità per uscire dal torbido e violento mondo di Cort ma io
ovviamente non la colsi perchè il mondo di Cort era diventato il mio senza che
io me ne accorgessi.
- Non ti preoccupare, ci vediamo dopo-.
- Cort un’ultima cosa, allora hai deciso? Patteggerai per avere una pena
unica?- Finalmente lo guardai per la prima volta, la preoccupazione aveva
superato la paura e come sempre tornai a temere più per la sua vita che per la
mia...
- Aye prendi accordi già da adesso, possono farmi di tutto ma spero che mi
tengano in prigione il minor tempo possibile, non voglio lasciare per troppo
tempo i miei allievi…-
- Io se fossi in te mi preoccuperei più per me che per quei ragazzi, quando
ero un tuo allievo godevo ogni volta che ti assentavi…- Gli diede un pugno
amichevole sulla spalla e in cambio ricevette una spinta che fece chiarezza su
cosa doveva fare per poter rimanere ancora in vita...
- Te ne vai sì o no?!-
- Vado vado, vacci piano che ha già pianto per ore…- Tiravo su con il naso ma
avevo smesso di piangere per magia appena avevo visto Cort sulla soglia di
casa, forse perchè in quel momento mi sono reso conto che gli avrei perdonato
ogni suo tradimento se solo avessimo avuto un'altra possibilità di stare
insieme. Purtroppo il problema non ero io ma Cort che non riusciva ad
accettare quello che avevo fatto a Tux.
- …-
- …- Rimanemmo in silenzio, entrambi troppo occupati di evitare di guardarci
negli occhi per poter fare il primo passo. Continuavo a radunare la mia roba
in modo frenetico finchè un suo braccio non mi bloccò fermamente la spalla. Lo
guardai con occhi liquidi ma prima che potessi scoppiare di nuovo a piangere
trovai la forza di parlare per primo...
- Allora di cosa volevi parlarmi? Raduno le mie cose e me ne vado…-
- Volevo parlarti di questo… non voglio che te ne vai, rimani-.
- Davvero? Avevo capito che volessi lasciarmi…- Feci cadere tutte le borse
come se mi fosse presa una paralisi a tutti i muscoli, di riflesso mi caddero
le lacrime dagli occhi senza che io potessi fare niente per trattenerle.
Fortunatamente dietro di me c'era il tavolo su cui avevamo fatto spesso
l'amore ma che ora mi servii da sostegno per le gambe molli che non reggevano
più il mio corpo stremato.
- Fino a quando non ti ho visto con le borse in mano lo pensavo anch’io ma ora
sono sicuro che questa è l’ultima cosa che voglio-.
- Non vuoi lasciarmi?- Non credevo alle sue parole, non solo perchè erano
troppo belle per poterle sperare ma anche perchè il suo corpo rigido non mi
trasmetteva né perdono né amore.
- Nay…-
- Davvero posso rimanere con te?-
- Aye-.
- Oh Gan, ormai credevo di averti perso per sempre…- Lo abbracciai di istinto
ma questo mi fece sentire ancora di più quanto fosse teso, mi allontanò subito
tenendomi a distanza con un braccio. Mi stava uccidendo ma in confronto alla
morte di prima questa sarebbe stata un pò più dolce. Gli facevo schifo ma mi
permetteva comunque di stargli vicino...
- Vanny non so ancora come riuscirò a superare tutto questo...-
- Non riuscirai mai a perdonarmi vero?-
- Non lo so, l’unica cosa che so e che non posso fare a meno di te… e ti devo
delle scuse-.
- Per cosa?-
- Ti ho dato della puttana, non avrei mai dovuto ma non sono in me
ultimamente, o meglio lo sono pure troppo, sono senza controllo. Faccio e dico
cose che non penso in realtà…-
- Davvero non lo pensi?- Cercai di avvicinarmi a lui perchè solo vicino al
calore del suo corpo riuscivo a sentirmi sicuro, anche se era stato proprio
lui ha distruggere ogni mia sicurezza rifiutandomi e insultandomi.
- Nay, per questo mi è così difficile mandare giù quello che è successo, è
come se qualcuno si fosse appropriato del mio stesso corpo… tu sei mio Vanny,
solo mio. Ero sicuro che solo io avessi il diritto di toccarti, baciarti,
amarti, non mi rendevo conto che quel diritto me l'hai concesso tu e che
quindi come me l'avevi dato me l'avresti potuto togliere. Il solo pensiero mi
ha fatto impazzire, cazzo non pensavo di essere geloso. Non mi dovrei stupire
visto che pensavo anche che non sarei mai stato capace di amare... mi fai
diventare umano... -
- Ti giuro non ci sono andato a letto…- Lo sputai fuori come la più ignobile
delle confessioni e non come la mia affermazione di innocenza, non riuscii a
tenermelo dentro e appena ci fu un momento di silenzio io lo riempii con la
mia confessione. Volevo demolire quella sua rigidità e farlo tornare da me,
ero ingenuo allora e lo sono ancora adesso, non basta desiderare le cose per
farle poi avverare...
- Se non ti credessi ti avrei già lasciato ma ci sei andato talmente vicino
che è difficile fare finta di nulla, potrei trovarti mille giustificazioni ma
comunque hai lasciato che un altro uomo ti toccasse dove hai giurato che
nessun altro ti avrebbe mai toccato-.
- So di meritarmi il tuo disprezzo e il tuo odio…- Di nuovo le lacrime mi
appannarono la vista ma stavolta strinsi gli occhi fino a farle tornare
indietro, non era proprio il momento di mostrare tutta la mia debolezza ma il
solo pensiero che Cort mi potesse odiare uccideva ogni mia forza.
- Vanny da me avrai sempre e solo amore ma non riesco ancora a fare l’amore
con te per questo ti ho allontanato queste notti, riuscirei a fare solo del
sesso e con te non vorrei mai arrivare al punto di dover fare solo quello-.
- Io preferisco che tu faccia sesso con me piuttosto che con una puttana Cort!
Io sarei disposto a farmi fare di tutto da te, mi lascerei anche violentare se
questo dovesse servire a soddisfarti e non farti cercare altrove il piacere!-
Sbottai senza controllo prendendogli a cazzotti il largo petto che in realtà
avrei voluto solo baciare; alla fine ero crollato e le lacrime presero il
sopravvento sulla mia volontà.
- Vanny non sono stato con nessuno, sono rimasto in riva al lago tutta la
notte. Non ho fatto altro che immaginarmi quelle mani che ti toccavano e ti
accarezzavano, mi sono venuti i brividi a pensare di toccarti di nuovo io allo
stesso modo. Non voglio lasciarti ma non riesco a baciarti, non riesco a fare
niente di quello che ti ha fatto quello stronzo. Quello che ti posso
assicurare è che da oggi in poi non ti tratterò più male come ho fatto in
questi giorni…- Mi accarezzò una guancia e io di slancio lo abbracciai, era
troppo il sollievo di sapere che non era stato con nessun altro. Non mi
respinse ma non mi incoraggiò neanche così mi staccai da lui con non poca
difficoltà, dopo l'entusiasmo arrivò il momento della tristezza per quello che
mi aveva detto, avere un amante che non ha alcun desiderio per te non è
proprio il massimo.
- Davvero non hai voglia di fare l’amore con me Cort…- Se fosse stato una
persona normale non mi avrebbe neanche sentito ma i suoi sensi acuti
percepirono come un urlo il mio sussurro che sembrava provenire
dall'oltretomba.
- La mia vera voglia è fartela pagare, farti tanto male da farti capire cosa
mi hai fatto tu… Rimarrai allora?-
- Certo, aspetterò finché non ti sentirai pronto a tornare da me…-
- L’unica condizione è niente tentativi di seduzione va bene?-
- Ti tratterò come se fossi mio padre…-
- Addirittura tuo padre? Non mi verrà mai voglia di fare l’amore con te se
devo fare la parte di tuo padre principessa!- Mi scompigliò i capelli come
quando ero solo un ragazzino... fu strano sentirsi toccare da lui con così
tanta innocenza e del tutto privo di desiderio ma mi consolai sentendomi di
nuovo chiamare principessa da quelle labbra che avevano smesso di farlo.
- Ehi già un miglioramento, mi hai finalmente chiamato principessa, mi mancava
sentirmelo dire…-
- Hai ragione… torniamo al rapporto Maestro-allievo? Allora mi eccitavi già
abbastanza da voler fare molte cose con il tuo corpo… infatti le ho fatte
tutte escludendo il sesso…- Sapevo già che non avremmo mai fatto niente finchè
si sentiva così, neanche le cose innocenti che avevamo fatto quando ero ancora
suo allievo, me lo diceva il suo corpo che mi stava abbracciando, era del
tutto privo di desiderio per me, ciò che trasmetteva era solo affetto...
sospirai contro la sua spalla sfogando in parte la mia frustrazione e poi mi
staccai, io lo volevo come sempre e stargli così attaccato non mi aiutava
affatto...
- Mi deve andare bene per forza, sarà difficile limitare a zero tutte le mie
iniziative, che sia un bacio o una carezza…-
- Lo so ma non sarà così per sempre, te lo prometto. Mi serve solo un po’ di
tempo e poi quando tutto tornerà alla normalità farò in modo di farmi
perdonare…- Cercò di fare un sorriso malizioso ma era solo l'ombra di quelli
che gli riuscivano di solito, le speranze di riaverlo indietro diminuirono di
botto...
- Non devi farti perdonare nulla Cort, sono io che ho fatto un casino…- Non
provò neanche a smentirmi, era così ovvio che non c'era bisogno che lo
facesse.
- Richiamiamo dentro il deficiente?-
- Non trattarlo male, si è reso subito disponibile ad aiutarmi-.
- Dovrei essergli grato perché ti avrebbe aiutato a scappare da me?-
- Mi vuole bene e non mi vuole vedere soffrire, non è abbastanza da fartelo
piacere?- Stavolta mi abbracciò lui e io mi beai del suo odore e del suo
calore... Quando mi lasciò per andare a chiamare All avevo di nuovo le lacrime
agli occhi ma stavolta per la felicità di aver avuto una nuova opportunità di
stare con lui, piansi in silenzio dietro alle sue spalle.
- Ehi Sunny rientra…-
- Tutto a posto?-
- Più o meno…-
- Hai pianto di nuovo? L’hai fatto piangere ancora?- La furia di All montò
appena mi vide con il viso rosso e bagnato di lacrime ma Cort fu lesto a
bloccarlo con una mossa di sottomissione.
- Ehi non te la prendere con me è la principessa che piange di continuo sai
com’è fatto…- Mentre spiegava la situazione lo lasciò andare fidandosi forse
un pò troppo delle intenzioni dell'altro... quindi intervenni io chiarendo
meglio la situazione.
- Ha ragione, Cort non mi vuole lasciare ti rendi conto?-
- Sarebbe un vero idiota se lo facesse-.
- Sunny ora puoi anche andartene perché se mi dai dell’idiota un’altra volta,
dovrò dare a Steven la notizia della tua morte…-
- Va bene almeno fatti dire che sei maledettamente fortunato…-
- Anche tu ad essere ancora vivo…-
- Vado e cercherò di farti ottenere la punizione peggiore…- Fu il loro modo di
riconciliarsi, io invece dovevo ancora trovare il mio ed era sicuramente più
difficile.
- Basta che te ne vai-.
- Grazie di tutto All…- Mi sentii stranamente nervoso al dover stare da solo
nella stessa stanza con Cort, forse perchè quello che avevo davanti non era
più il mio Cort, mi faceva sentire in tensione come quando era solo il mio
Maestro.
- Vanny vado anch’io, la mia pausa è finita ci vediamo stasera…-
- Ti amo Cort, questo non me lo hai vietato di dirtelo…- Gli sorrisi malizioso
nel modo che sapevo lo faceva impazzire ma era come se fosse castrato
mentalmente, si limitò ad arruffarmi i capelli, gesto carino ma totalmente
vuoto della sessualità che ci contraddistingueva.
- E’ una fortuna non credi? A stasera ragazzino-. A ricordarlo adesso mi
vengono ancora i brividi al pensiero del bacio in fronte che Cort mi diede, mi
spezzò le gambe e decimò ogni mia speranza di poter ritornare un giorno la
coppia che eravamo un tempo... Il tempo non migliorò le cose: durante i pasti
sembravamo due estranei e la notte imbarazzati e a disagio, il meglio che
potevamo fare era dormire appoggiato al petto dell'altro, altrimenti
distanziati ai lati opposti del letto. Cort poteva dire quello che voleva ma
se andavamo avanti così le cose non sarebbero più tornate come una volta. Due
giorni dopo il mio tentativo di fuga le cose non poterono che peggiorare...
c'erano errori da pagare e il conto era finalmente arrivato, e tutto fu
ovviamente fatto gravare sulle spalle di Cort. Io ero già a casa, dopo la
nascita di un vitello avevo urgentemente bisogno di un bagno e vista l'ora
pomeridiana ero sicuro di essere solo e infatti fu così ma non per molto.
Sentii la porta sbattere ma non percepii nessuno quindi pensai che Cort era
tornato a casa, solo lui poteva essere così silenzioso da non essere
riconosciuto. Io ero nudo nella stanza dopo essermi dato una lavata veloce e
riuscii a trovare qualcosa per coprirmi un attimo prima che entrasse. Coprirmi
non era proprio esatto visto che coprivo a mani nude con un fazzoletto di lino
le mie parti basse. Cort entrò senza guardarmi come sempre faceva ultimamente
come se la mia presenza gli fosse totalmente indifferente, ma quando alzò lo
sguardo e mi vide quasi totalmente nudo rimase pietrificato a fissare il mio
corpo. Il mio cuore cominciò a battere più forte ad ogni passo che lui faceva
verso di me e quando mi si fermò di fronte trovò la forza e la voglia di
accarezzarmi un fianco e sfiorarmi il sedere, ma quando si avvicinò troppo ad
esso parve risvegliarsi e se ne andò via come se fosse infuriato, quasi mi
venne voglia di chiedergli scusa ma io non avevo fatto nulla per irritarlo. Lo
sentii camminare pesantemente in cucina e mi rassicurai, almeno non era
scappato mille ruote lontano da me. La situazione era comunque un vero
disastro e non vedevo un futuro migliore... Sentii la porta sbattere una
seconda volta e solo quando il nuovo arrivato parlò mi accorsi che non eravamo
più soli ma che All era in cucina con Cort. Mi rivestii con calma lasciando a
Cort un po' di tempo per riprendersi.
- Ci stiamo vedendo troppo spesso Sunny, non la digerisco la tua faccia per
tanto tempo-.
- E’ colpa tua che combini i casini, dov’è Vanny?-
- E’ di là a vestirsi…-
- Ed era nudo perché…- Anch'io sentii l'allusione nella voce di All e già
sapevo che Cort si sarebbe alterato, non era molto propenso a fare dell'ironia
su un tasto tanto dolente...
- … Si stava lavando credo, che ne so io sono appena rientrato-.
- Non pensi che ci possa essere qualcuno?-
- Chi è quel pazzo che entrerebbe di sua spontanea volontà a casa mia senza il
mio permesso per farsi il mio uomo?-
- In effetti…-
- Guardate che vi sento! Mi sono lavato, ho fatto nascere un vitello e mi sono
sporcato tutto!- Decisi di palesare la mia presenza e la mia insicurezza mi
portò a dare spiegazioni sulla mia assenza. Sentivo il continuo bisogno di
rassicurare Cort su ogni cosa, anche la più ovvia...
- Allora che notizie ci porti Sunny?- Cort fece finta di non vedermi e di non
sentirmi e io cercai di non mostrarmi addolorato come ogni volta che mi
sentivo ignorato da lui.
- Devo aspettare il mio amato socio, lui ha la conferma…-
- Ah si tratta della mia pena…- Appena sentii di cosa si trattava balzai sul
posto e avvicinai la mia sedia a quella di Cort e, anche se probabilmente lui
avrebbe preferito essere lasciato stare, presi la sua mano tra le mie, volevo
che sapesse che io ero lì per lui.
- Già è inutile che mi guardate così Steven mi ha vietato assolutamente di
dirvi niente…-
- Che ti frega? Mica ti può far stare a stecchetta visto che già ci stai da
mesi…-
- In effetti…- Cort era riuscito a deprimere anche All e non contento del
risultato mise il cosiddetto dito nella piaga. Se il suo umore era nero doveva
esserlo anche quello di tutti gli altri...
- Piuttosto come sta tua moglie?-
- Non lo so è un po’ che non la vedo, dalla mia notte di nozze…- Facendo due
calcoli il suo un po' nella mia mente si trasformò in più di tre mesi e la mia
reazione fu del tutto spontanea...
- Ma sei scemo? E’ incinta di tuo figlio!-
- Meno male che ci sono riuscito, ora tocca al marmocchio fare il suo dovere…-
All sembrava libero dal peso del mondo che gli gravava sulle spalle, non si
rendeva conto che si stava parlando di suo figlio che una volta nato avrebbe
amato più della sua stessa vita. Ad interrompere la scioccante conversazione
ci pensò Steven che poi era il motivo del tanto odio che All provava per suo
figlio e per sua moglie...
- Come mai stiamo parlando di marmocchi?-
- Ehi stavamo parlando della moglie di Sunny e del suo bambino, lo scemo non è
mai andato a trovarla lo sapevi?-
- Aye gli ho detto spesso di andare a vedere come vanno le cose ma non ne
vuole sapere-. Alzò le spalle come a difendersi da noi ma io di certo non ero
nelle condizioni di accusare nessuno e Cort non ne aveva nemmeno la forza.
- Gabrielle come va?-
- Finalmente incinta…- Si stropicciò gli occhi come se metterla incinta fosse
stata la cosa più faticosa della sua vita e questo fece subito incazzare All
che sapeva bene quale era la verità, Steven amava sua moglie.
- Ma questo non ti vieta di scopartela ogni volta che ne hai voglia…-
- Sunny…-
- Steven…- Si guardarono come se da un momento all'altro si fossero dovuti
azzannare e artigliare ma sotto a questa loro aggressività si nascondeva una
ben più vera disperazione e tensione sessuale.
- Hai voglia di litigare?-
- Non molta ho più voglia di fare altre cose ma mi accontenterò di tenerti tra
le braccia, mi accontenti?- All era il più disperato dei due e richiedeva in
continuazione l'attenzione dell'altro e per una volta Steven lo accontentò.
Appena si mise sulle sue gambe All lo strinse forte a lui annusando a pieni
polmoni il suo odore e assaporando la sua consistenza con tutto il corpo...
insomma non era propriamente un abbraccio innocente, mi bastava guardarli per
farmi rodere di invidia.
- Bene, veniamo al punto. Sono riuscito a concordare una punizione abbastanza
equa, mio padre continuava a volere il culo di Vanny ma alla fine il
torturatore di corte l’ha convinto ad accettare la mia offerta-. Non riuscendo
a staccare gli occhi di dosso dalle mani di All che scomparivano per magia tra
i vestiti di Steven non captai molto di quello che aveva detto, ero più
interessato a sapere che cosa gli stavano facendo e cosa provasse lui in quel
momento, mi ero dimenticato cosa volesse dire essere ricercato con una tale
disperazione dal proprio compagno. Tornai con i piedi per terra
all'imprecazione di Cort...
- Cazzo…-
- Ma non te l’ho ancora detta!-
- Se quello stronzo è rimasto felice della mia pena è perché è abbastanza
tosta da sopportare persino per me…- Il nervosismo di Cort cancellò ogni altra
sensazione dalla mia mente, ora in me c'era solo la preoccupazione per lui.
Gli strinsi forte le mani e gli parlai direttamente per la prima volta da
quando era tornato...
- Perché lo conosci?-
- Aye era mio compagno di accademia, tutti credevano che il ruolo di Maestro
andasse a lui invece alla fine lo hanno dato a me, non gli è mai andata giù
anche perché aveva la stessa mia preparazione, solo era più stronzo…-
- Addirittura?- All come sempre non riuscì a tenere la bocca chiusa ma
stavolta lo ringraziai, l'atmosfera si alleggerì all'istante e Cort nonostante
si mostrò irritato lo sentivo meno teso...
- Te lo faccio conoscere vedrai quanto sei stato fortunato ad avere avuto me
come tuo Maestro-.
- Non credo che ci sia niente di preoccupante, non può metterti le mani
addosso…- Steven continuò a parlare senza badare al bisticcio dei due
trattandoli alla stregua di due mocciosi. Cort tornò a dare massima attenzione
alle sue parole e la sua preoccupazione era leggibile sul suo viso e il fatto
che lo esprimesse era veramente grave...
- Che mi deve fare?-
- Trenta scudisciate e una settimana di reclusione…-
- Cazzo…- Distolse gli occhi da tutti noi continuando ad imprecare sotto voce
lasciandoci piuttosto allibiti. Devo ammettere che appena sentii la sua
punizione pensai che se la fosse cavata con niente...
- Da quando non sopporti le frustate? Hai insegnato anche a noi a
sopportarle!- Lo stesso Steven si mostrò incredulo e se All non lo era solo
perchè era troppo occupato a gioire delle gioie di avere così vicino il corpo
del suo amante.
- Pensi che quelle erano frustate? Vanny togliti la camicia…- Lo feci senza
neanche pensarci, mi ero spogliato così tante volte per lui che ormai era
diventato automatico farlo...
- Apprezziamo lo spettacolo di Vanny seminudo ma mi interessa la fine del tuo
discorso…-
- Se non fossi un pervertito Sunny capiresti che non ti voglio mostrare il mio
uomo seminudo! Gira la schiena verso di loro Vanny, vedete le cicatrici? Sono
la conseguenza dell’unica volta che l’ho frustato, erano cinque scudisciate e
cinque sono le cicatrici…- Cort segnò con il dito calloso ogni mia cicatrice,
non sapeva che ad ogni tocco mi dovevo mordere le labbra per non gemere o dire
qualcosa di cui mi sarei pentito. Era troppo tempo che non sentivo quelle mani
su di me e ora che ce l'avevo, anche se per il motivo sbagliato, avrei voluto
che non smettessero mai di toccarmi... mi sentivo come All, drogato dalla
vicinanza del proprio compagno.
- Io non ho nemmeno una cicatrice nonostante ne abbia prese un centinaio!- All
smise di spennellare con la lingua il collo di Steven solo per esprimere la
sua incredulità, se io fossi stato in lui non avrei mai perso del tempo
prezioso per parlare ci sarebbero state cose ben più importanti che avrei
potuto fare...
- La prima frustata gliel’ho data come le do in genere ai miei allievi ma
appena ho visto come gli si segnava la pelle ho cominciato a dargliele nel
modo più leggero possibile. Visualizzate la frusta nelle vostre menti, in
genere per fare male si usa la parte finale, quella più fina mentre la parte
più grossa non fa niente. Io ho colpito Vanny con quella e si può controllare
la forza della frustata anche con il polso. La frusta è l’arma più difficile
in cui destreggiarsi… Con tutti gli altri allievi faccio colpire la punta
sulla pelle ma con il polso ne smorzo la forza, ovviamente si può ottenere
anche l’effetto contrario se lo si vuole. Insomma la frusta vera non è quella
che conoscete voi, ma quella in cui è maestro quello stronzo di Ethan, è così
che si chiama il torturatore… Io non ho mai usato la frusta nel modo più
feroce con nessuno e con Vanny a malapena gliel’ho appoggiata sulla pelle non
capisco come diavolo hanno fatto a rimanergli le cicatrici…- Era umiliante ma
mi stavo eccitando per niente, la sua mano era bollente sulla mia pelle e
sembrava che mi stesse marchiando a fuoco, quando capii che aveva finito la
dimostrazione mi rimisi al suo fianco ma con mia enorme sorpresa Cort non
tolse la mano semplicemente la lasciò appoggiata lì anche una volta
rivestitomi. Mi chiesi se Cort fosse capace di avvertire nell'aria il
desiderio sessuale...
- Lo sapevo io che c’era differenza di trattamento!-
- Sta zitto che con te l’avrei dovuta usare veramente!-
- Pensi allora che con te si sfogherà?- Steven ci riportò tutti sull'attenti
anche se io lo ero già di mio visto che avevo la schiena completamente rigida
per paura che Cort si scansasse dopo un mio movimento involontario.
- Non ho dubbi, è una fortuna che non sia trapelato che Vanny sta con me,
altrimenti si sarebbe divertito anche con lui e non credo che ne sarebbe
uscito vivo…- La sua mano si mosse e quello che era semplicemente un tocco si
trasformò in una carezza... Gan sicuramente poteva sentirmi anche come batteva
forte il mio cuore...
- Ma davvero è così terribile?-
- Vienimi a trovare in cella e ti farò vedere che cazzo è in grado di fare con
una frusta e la mia pelle non è che si ferisce facilmente…-
- Mi dispiace non sapevo…- Steven sembrò davvero depresso, convinto com'era di
portare buone notizie, ma All pensò a lui, non credo proprio che quello che
gli stava facendo lo potevano fare... se fosse entrato qualcuno sarebbero
stati guai.
- L’importante è che hai tenuto fuori Vanny da questa storia, posso scegliere
io come averle le trenta scudisciate?- La carezza lenta sulla mia schiena si
fece ancora più estesa dalle scapole alla vita dei pantaloni. Lo faceva con
tale destrezza che non catturò l'attenzione di nessuno, in quel momento era il
nostro piccolo segreto.
- Nay, ha scelto lui ha deciso per dieci a volta, non va bene?- Ormai Steven
era sempre più terrorizzato di rispondergli, vedevo lo sguardo di Cort farsi
sempre più nero.
- Io avrei scelto di farmele dare tutte e trenta subito, dopo un po’ la pelle
perde sensibilità. Invece così le sentirò tutte, cazzo mi pare di essere
tornato indietro nel tempo…- La sua mano si scontrò più volte con la stoffa
dei pantaloni e non arrivai a sperare fino a quando cercò di intrufolarsi
dentro... non ci eravamo più spinti più in là di così da quando era successo
il casino delle mie bugie su Tux.
- Scusa?-
- Era una delle tante torture che ho subito nella mia accademia… non sono più
abituato a sopportare così bene il dolore ma non mi metterò ad urlare davanti
a quello stronzo piuttosto mi uccido…- Con noncuranza mi slacciai i pantaloni
e come da me previsto non fui visto da nessuno se non da Cort, erano troppo
impegnati nella discussione per notarmi.
- Ma perché ce l’hai tanto con lui?-
- Perché ha tentato di ammazzarmi non so quante volte appena diventato
Maestro, e il Re sapendo questo gli ha trovato il posto giusto, che c’è di
meglio del ruolo di torturatore di corte per un bastardo del genere?- Stavolta
la carezza che partì dalle scapole oltrepassò la linea dei pantaloni, ma
stizzosa tornò indietro perchè a dargli d'impiccio ci furono le mutande... non
le aveva messe in conto visto che quando eravamo una vera coppia il più delle
volte non le mettevo. Imprecai anch'io dentro di me per l'intoppo e sperai che
questo non avesse fatto cambiare l'umore a Cort...
- L’unica cosa che posso fare è non permettergli di rimanere solo con te ma di
avere sempre un testimone…-
- Per quando è?- Stavolta la mano si infilò sotto i pantaloni e le mutande e
continuò ad accarezzarmi finchè il sedere non era schiacciato sulla sedia per
poi ritornare alle scapole e ripartire...
- Ti verrebbero a prelevare domattina…-
- Mi vengono a prelevare? Ce n’è proprio bisogno?- Il mio autocontrollo e la
mia ferma intenzione di fare finta di nulla crollarono, mi muovevo di continuo
ogni volta che la sua mano si avvicinava al mio sedere, era sempre più
difficile rimanere seduti.
- E’ il lavoro delle guardie Cort, ma vedo di mandarti solo Sunny-.
- Bella alternativa…- Il suo tono si fece un pò contrariato e anche la sua
mano che si spingeva contro la sedia, con il pollice mi accarezzava l'inizio
della valle delle natiche con il resto cercava di infiltrarsi sotto di me...
Ormai ero definitivamente eccitato e ringraziai il cielo per aver messo la
camicia fuori dai pantaloni...
- Ehi!-
- Cort perché non insegni veramente ad usare la frusta ai tuoi allievi?-
- Me lo stai chiedendo come mio Re o come mio ex allievo?- Non resistetti
molto alla sua richiesta, feci finta di sistemarmi meglio contro la sedia ma
in realtà mi alzai feci passare la mano di Cort sotto di me e mi riabbassai...
quasi mi conteneva in un unico palmo e la sensazione era bellissima come la
ricordavo.
- Perché hai due risposte diverse da darmi?-
- Aye più o meno-. Gioco un pò con me facendomi credere di darmi quello che
volevo ma poi si limitava ad accarezzarmi e a torturarmi la fessura che da
troppo tempo non veniva più violata.
- Te lo sto chiedendo come tu ex allievo e anche come amico quindi spero che
tu sia il più sincero possibile…-
- Con la frusta so anche prendere un bicchiere senza riuscire a frantumarlo e
per arrivare a fare questo ci ho messo diciotto anni, quindi il primo motivo è
la mancanza di tempo…- Dopo avermi torturato fisicamente e psicologicamente
arrivò inatteso ciò che mi sognavo ogni notte ovvero lui dentro di me, io
intorno a lui in unico essere. Non importava che fosse un dito o altro
l'importante era che lui era di nuovo dentro di me.
- Questa è la risposta che daresti al tuo Re Cort…-
- Hai ragione, semplicemente è un’arma che non insegnerei mai ad usare a dei
ragazzini, i pistoleri non hanno bisogno di saperla usare la loro vita si basa
sull’uso delle pistole e quello che sanno della frusta è abbastanza da
salvargli la vita. E’ troppo pericolosa come arma e l’unico modo di insegnarla
che conosco è quello che hanno usato i miei maestri con me, ovvero mi
frustavano ogni volta che non riuscivo a fare quello che mi chiedevano, per
esempio afferrare un bicchiere senza romperlo. E’ troppo difficile da
imparare…- Ero già eccitato fino al limite quando finalmente cominciò ad
entrare e uscire dal mio corpo e io muovendomi sulla sedia in modo molto
sospetto lo aiutavo a darmi di più.
- E se come Re ti dicessi di inserirlo nel tuo programma di insegnamento…-
- Ti manderei a farti fottere, ho pochi principi ma quelli che ho non li
svendo facilmente…- All'improvviso tutto finì non c'era più piacere, non c'era
più Cort... si era tirato via senza preoccuparsi di me e non potei fare a meno
di guardarlo incredulo, cosa inutile visto che lui dava attenzione solo a
Steven.
- Finalmente sono riuscito a capire perché Vanny, il ragazzo più bello e non
solo della città si è innamorato di uno come te…-
- Ah sì?- Guardai la mano che mi aveva procurato tanto piacere inerme lungo il
suo corpo e ancora una volta mi chiesi perchè mi aveva lasciato così
insoddisfatto. Cort riusciva sempre a capire quando stavo per venire e non
potevo credere che quella era l'eccezione.
- Il motivo è che non sei affatto quello che sembri. Sembrerà assurdo ma anche
tu hai un cuore…-
- Ah è il cuore quella cosa che mi batte continuamente nel petto? Mi sono
sempre chiesto che cosa fosse…- In altri tempi si sarebbe leccato quella mano
e poi voglioso sarebbe tornato da me invece ora ero del tutto ignorato come se
quello che mi aveva fatto non avesse avuto nessun effetto su di lui.
- Ci tieni veramente ai tuoi allievi e non ti piace farli soffrire troppo…-
- Non è questione di soffrire, se dovessi insegnargli la tecnica della frusta
ne perderei metà per strada e francamente non ammazzerei un ragazzino per
nessuno neanche per Gilead, io ne ho la responsabilità e non ho intenzione di
perderne nemmeno uno. Ed è anche questione di soffrire sì, tu non immagini
cosa sia il vero dolore e io che lo so non lo infliggerò mai a nessuno-.
Sentii la collera montare per essere stato preso in giro così duramente, non
aveva mai avuto intenzione di darmi piacere ma solo di umiliarmi davanti alle
persone che per me contavano di più. Era tornato a farmi del male quando aveva
giurato che non me ne avrebbe più fatto.
- Sia Vanny che ti ha scelto come suo uomo che mio nonno che ti ha scelto come
Maestro non potevano scegliere di meglio…-
- Hanno fatto una pessima scelta entrambi invece… una settimana passa presto…
e anche trenta scudisciate… almeno spero…- Solo in quel momento capii che il
trattamento che Cort mi aveva riservato era servito a non farmi preoccupare
troppo per la sua punizione, in effetti non avevo seguito molto la discussione
e di certo non avevo captato tutta la preoccupazione di Cort intento com'ero a
bearmi delle sue carezze... ero stato meschino a pensare male di lui.
- Dimostraci quanto sei uomo Cort…-
- Sunny non eccitarti troppo che poi non hai nessuno con cui sfogarti…- Tornai
con il pensiero al presente e mi godetti All che non sapeva più come fare per
toccare il più possibile Steven senza sprecare neanche un millimetro di pelle,
ormai potevo vederlo anch'io il suo petto mezzo nudo eppure Steven non disse
mai una parola e mai aveva dimostrato il piacere che sicuramente All gli stava
procurando... dovevo imparare da loro...
- Steven almeno abbi la decenza di difendermi!-
- Ha ragione, non scaldarti troppo che poi finisce che mi scaldo anche io…-
Steven si sistemò meglio contro di lui e per esperienza potei immaginarmi che
All era abbastanza eccitato da risultare "scomodo".
- Gan… ancora sette mesi…-
- Ehm veramente…-
- Cosa?-
- Sai ho dovuto contrattare un po’ con mio padre…-
- E allora? Non gli avrai mica promesso che non starai più con me per il resto
della vita!-
- Sei scemo? Gli ho promesso che non mi farò toccare da te finché non avrò un
figlio maschio…- Rimanemmo tutti e tre a bocca aperta e sicuramente pensammo
la stessa cosa, ovvero Steven da piccolo doveva aver battuto la testa
veramente forte o magari Cort ci era andato troppo pesante con lui...
ovviamente la prima reazione fu del diretto interessato, All...
- Che cazzo hai fatto?-
- Te l’ho appena detto ma non preoccuparti sono sicuro che è maschio…-
- Sei sicuro eh? Da cosa ti viene tutta questa sicurezza…- Lo fece alzare per
guardarlo direttamente negli occhi e magari mollargli un pugno in faccia tanto
per sfogarsi, io sarei stato totalmente dalla sua parte...
- Nella mia famiglia è sempre stato così, il primo figlio è sempre stato
maschio…-
- Steven… posso dirti una cosa? Vaffanculo, io ti mollo…- Non ci diede neanche
il tempo di salutarlo che sparì veramente furioso. Altre volte Steven lo aveva
fatto incazzare ma mai così tanto.
- Ma che…- Anche lui fu un lampo ad andarsene e all'improvviso ci trovammo da
soli io e Cort e ovviamente parlammo di tutto tranne di quello che mi aveva
fatto un attimo fa e che ancora mi costringeva ad avere i pantaloni stretti.
La cosa si era conclusa lì non aveva provato piacere nel farlo e quindi tutto
era come prima, purtroppo.
- Comunque ciao eh? Potevano anche salutare-.
- Non è che stavolta Sunny fa sul serio?-
- Macché sopporterà ogni cosa pur di continuare a stare con Steven, gli
passerà e tornerà a fargli da tappetino…-
- Non è male fare da tappetino per la persona che si ama…- Gli dissi
soprappensiero ma lo credevo veramente e se Cort non fosse stato così
disilluso in quel momento mi avrebbe dato ragione e probabilmente non mi sarei
trovato insoddisfatto come ero.
- Lo dici perché sei come lui, avete avuto sfortuna ad innamorarvi di due
persone del genere-.
- Per me non potevamo scegliere di meglio…-
- A dopo principessa…preparami qualcosa di sostanzioso visto che potrebbe
essere la mia ultima cena-. Il bacio sulla guancia che mi diede mi uccise come
tutti gli altri che mi aveva riservato. Ingoiai l'angoscia e la disperazione e
cercai di farmi vedere come al solito... ma entrambi sapevamo che, una volta
solo, mi sarei fatto una sega per sfogare la frustrazione dell'intera
situazione. Mi pesava sempre di più fare finta di niente, di non soffrire per
il comportamento di Cort e non sentire la sua mancanza...
- Qualcosa in particolare?-
- Nay, andrà bene qualunque cosa…-
- Come vuoi…- Totale piattezza del nostro rapporto. Cort venne portato via
quando io ero di turno come veterinario, avrei voluto rimanergli vicino ma lui
me lo vietò, mi disse che niente doveva cambiare in sua assenza e che se avrei
voluto vederlo lo avrei potuto vedere solo una volta sbrigate le mie faccende.
Ovviamente appena potei andai da lui e gli portai anche da mangiare. In realtà
le visite non erano permesse ma Cort non era come tutti gli altri godeva di
privilegi che altri non avevano sia per il suo ruolo sia per l'amicizia che
aveva con il Re. Dopo le prime dieci scudisciate Cort non mostrò alcun segno
di sofferenza se non quella di evitare che la schiena poggiasse al muro, lo
trovai a parlare con All che appena mi vide si dileguò, strano che in quel
momento mi sentii io quello di troppo... lo baciai come ormai mi era solo
permesso ovvero all'angolo della bocca, niente era cambiato. Mi ringraziò con
un sorriso per la cena ma l'atmosfera si fece subito pesante da allegra che
era quando con lui c'era solo All. Fu umiliante accorgersene, ancora di più il
fatto che Cort non cercava nemmeno di nasconderlo. Ero ancora un fastidio per
lui ma non mi scoraggiai. Non parlammo ma una volta finito di mangiare gli
medicai la schiena che era martoriata come mai l'avevo vista prima eppure lui
non mostrava la minima sofferenza. Gli misi del cicatrizzante e poi si ripetè
la stessa cosa che succedeva a casa nostra, noi due in silenzio che non
avevamo niente da dirci, o almeno lui non aveva niente da dirmi io avevo
talmente tante cose che mi tenevo dentro che rischiavo di esplodere da un
momento all'altro, la situazione non migliorava e io ne soffrivo. Fu così che
cercai di andarlo a trovare il meno possibile e credo che tutti e due sapevamo
il perchè, anche il giorno dopo andai da lui solo per la cena con la scusa che
avevo lavorato tutto il tempo quando i miei occhi rossi esprimevano a pieno
quello che avevo fatto in realtà. Il secondo giorno non erano previste
scudisciate quindi me ne andai ancora prima rassicurato dal fatto che stava
meglio. I giorni a seguire furono uguali ai precedenti e la certezza che ormai
tra di noi era tutto finito si faceva sempre più strada in me, ormai
sembravamo due estranei ma allora perchè mi ritrovavo a piangere ogni volta
che mi trovavo a casa da solo? La seconda serie di scudisciate segnò
maggiormente la pelle di Cort e stavolta il cicatrizzante non servì a molto,
anche io che non ci capivo molto di torture vedevo chiaramente che quello
stronzo di Ethan stava mirando alle stesse ferite rendendole sempre più
profonde. Io non potevo fare nulla per alleviare il dolore di Cort e questo mi
faceva sentire ancora peggio e più passavano i giorni più ero sicuro che una
volta scontata la sua punizione Cort non avrebbe più voluto saperne di me,
dopotutto non servivo a nulla se non a creargli problemi. Nell'ultima serie di
frustate riuscii a trovare il coraggio di accompagnarlo davanti al suo
torturatore per vedere cosa mi sarebbe aspettato se non ci fosse stato Cort a
proteggermi, per me questo era il suo ultimo atto d'amore nei miei confronti.
Cort rimase sorpreso della mia presenza e si lasciò scappare un piccolo
sorriso, mi venne il dubbio che avrebbe voluto che gli fossi stato vicino fin
dall'inizio e quando mise un braccio intorno alla mia vita ne ebbi la
conferma, mi sentii vigliacco e stupido per aver voluto credere alle sue
parole iniziali. La camera di tortura era una banale prigione senza le sbarre
e il padrone di quel regno era lì ad aspettarci. Lo odiai appena lo vidi
perchè lessi l'odio profondo che provava per Cort. Nonostante avessero fatto
la stessa Accademia Ethan era più cattivo e sadico di Cort, sono sicuro che lo
fosse anche nella sua vita privata, al contrario Cort al di fuori del suo
ruolo sapeva essere una persona normale e non un disadattato.
- Chi è quella bellezza che ti sei portato dietro Cort? Un regalo per me per
festeggiare il nostro ultimo incontro?- Gli diede una pacca forte sulla
schiena tanto che Cort dovette mordersi le guance per non urlare.
- Levagli gli occhi di dosso è solo un mio amico...- Sapevo che lo aveva detto
solo per proteggermi ma lo stesso mi spezzò il cuore sentirglielo dire, forse
perchè la realtà non era poi così lontana dalla bugia appena detta.
- Se è solo un tuo amico posso oltre gli occhi mettergli anche le mani
addosso...- Mi ritrovai schiacciato al muro dal suo corpo più enorme di quello
di Cort e con la sua stessa velocità riuscì a intrufolarsi nei miei pantaloni,
scalciai contro di lui ma questo non fece altro che eccitarlo di più finchè
non ci pensò Cort a sistemarlo per bene. Un secondo prima Ethan era premuto
contro il mio corpo un secondo dopo era all'altra capo della stanza e in un
attimo Cort gli fu addosso paralizzandolo nonostante fosse più piccolo di lui.
- Brutto figlio di puttana questo ti costerà altre dieci scudisciate!-
- Tu toccalo di nuovo e a te costerà la vita!- Gli torse il collo abbastanza
da fargli capire cosa avrebbe fatto se solo mi avesse toccato ancora...
- Allora è lui la puttanella che ti fai ora?- Cort strinse ancora di più le
mani intorno al suo collo ed Ethan cominciò a tossire...
- Vattene Vanny, aspettami nella mia cella...- Il suo tono non ammetteva
repliche e io me ne andai di corsa ben sapendo che avevo di nuovo messo nei
guai Cort. Sperai che la minaccia di Ethan di altre dieci scudisciate fosse
una farsa ma gli uomini come lui e Cort difficilmente scherzano quando
lavorano e quindi anche le sue intenzione su di me erano serie: mi avrebbe
violentato davanti a Cort se lui non lo avesse fermato. Rabbrividii per il
ribrezzo al ricordo del suo corpo schiacciato contro il mio e alle sue mani
che pretendevano di avere possesso delle mie parti più intime. Mi sdraiai sul
giaciglio di Cort per ritrovare il suo odore e piansi silenziosamente anche se
non c'era nessuno che poteva sentirmi, questione d'abitudine. Non riuscii a
controllarmi neanche quando lo vidi tornare fradicio di sudore e con una
postura del tutto contraria alla sua fiera e composta. Per mettersi seduto non
accettò né il mio aiuto né quello delle guardie, strinse i denti e fece tutto
da solo. Avevo paura di guardare la sua schiena ma quando lo feci le lacrime
bagnarono completamente il mio viso, la sua pelle era maciullata e la carne
viva era talmente sovrastata da altra carne che non riusciva nemmeno a
sanguinare, uno spettacolo orrendo ma non smisi di guardare per questo ma solo
perchè mi immaginavo quanto stesse soffrendo Cort in quel momento.
- Mi ha lasciato andare per farmi ritrovare la sensibilità e potermi fare
maggiormente male...- Teneva le mani sugli occhi come se gli servisse
concentrarsi per non mettersi ad urlare da un momento all'altro, i suoi
muscoli guizzavano come se avessero degli spasmi incontrollabili, non lo avevo
mai visto in simili condizioni in nessuna delle sfide che aveva dovuto
affrontare. Sembrava che stesse per esplodere da un momento all'altro se non
avesse sfogato in qualche maniera il suo dolore e la sua rabbia.
- Cosa posso fare per farti stare meglio?-
- Niente, è meglio che tu non faccia niente…- Non so se Cort mi stesse
accusando o meno ma dopotutto ero io che combinavo sempre i casini per poi
farli pagare a lui...
- Lo so è colpa mia, la tua punizione l’avresti già scontata e poi…- Non ce la
feci più e scoppiai a piangergli addosso per scaricare tutti i sensi di colpa
che mi portavo dietro da Tux: tutto era colpa mia e vedere Cort che soffriva
era semplicemente troppo. Aveva pienamente ragione a non volermi vicino... io
stesso mi sarei strappato la pelle di dosso per starmi il più lontano
possibile...
- Shh principessa, rifarei tutto e se si permette di toccarti di nuovo gli
stacco le palle…-
- Mi dispiace Cort…-
- Non sto mica morendo, smettila di piangere…- Mi baciò le guance leccando via
ogni traccia di lacrime, chiusi gli occhi e mi inebriai nel suo calore, li
spalancai sorpreso quando mi baciò le labbra e con la lingua me le dischiuse,
da quando avevamo litigato quello era il primo vero bacio che ci scambiavamo.
Gli risposi con la disperazione che solo la lontananza e l’astinenza può
alimentare e il bacio si trasformò da dolce in pura passione violenta.
Continuavo a piangere e a baciarlo allo stesso tempo, poi mi slacciò la
camicia e prese ad accarezzarmi. Mi sembrava talmente incredibile che Cort si
fosse sbloccato in una situazione del genere che verificai, misi una mano tra
le sue gambe e nonostante i pantaloni sentii svettare la sua eccitazione.
Appena la afferrai Cort mi levò bruscamente la mano e si mise sopra di me
facendo attenzione a non farsi troppo male… mi ricordò una situazione simile
già vissuta in passato…
- Principessa… se mi tocchi la schiena… potrei anche spezzarti la mano-.
- Ti stai ricordando anche tu di quando ti ho riaperto i punti?-
- Quanti casini hai combinato ragazzino…-
- Ti amo Cort…-
- Anch’io Vanny…- Mi sbottonò i pantaloni e sollevandomi con un braccio me li
calò appena, poi si liberò lui e finalmente tornai a strusciarmi su di lui,
subito le sue mani si fecero strada in me. Il mio corpo si aprì appena
riconosciuto il suo padrone, bruciando e desiderando di essere riempito come
era destino che fosse.
- … non ho abbastanza forze per tenerti sollevato… e di sicuro non puoi
appoggiare le gambe sulla mia schiena…-
- Vorrà dire che mi accontenterò anche solo di questo…-
- Io no, è da troppo tempo che non ti ho, non ricordavo cosa volesse dire
avere una voglia così irrefrenabile di fare l’amore con te… voltati… non è uno
dei modi che preferisco ma è l’unico possibile… ti va bene?-
- Lo sai che puoi prendermi come e quando ti pare… fai l’amore con me-. Mi
mossi sotto di lui, levandomi anche la camicia perché volevo che mi baciasse
la schiena mentre mi prendeva e abbassai anche di più i pantaloni per essere
libero di allargare meglio le gambe. Volevo facilitargli ogni cosa per
evitargli qualsiasi sforzo che potesse fargli male. Avevo voglia di piantargli
le unghie nella schiena come avevo sempre fatto ma mi limitai a mordermi le
labbra mentre continuava ad esplorare il mio interno con due dita.
- Mi ero scordato quanto fossi bello principessa e quanto fosse bello farti
questo e vederlo mentre lo faccio… sembri davvero fatto apposta per
inghiottirmi, mi fai venire voglia di infilarmi con tutto il corpo e non solo
con una parte, vorrei entrati dentro con la testa fino ai piedi e appropriarmi
così della tua pelle… non dubitare mai di quanto ti amo… anche quando faccio
lo stronzo o ti allontano da me…-
- Dimostramelo…- Mi strusciai sul suo membro per fargli capire che se anche
godevo delle sue carezze ora volevo di più. Fortunatamente io e Cort abbiamo
sempre avuto una buona intesa sessuale, anche quel giorno capì la mia
richiesta, tolse le dita e appoggiò il corpo al mio tanto per farmi sentire
quanto fosse eccitato. Io avevo già cominciato a gemere da un po’ e a quel
contatto contrassi tutti i muscoli del corpo per l’anticipazione. Cort per
farmi rilassare prese a baciarmi il collo e la schiena e appena mi sentì
appena aperto sprofondò in me con unica spinta. Mi morse per non urlare e io
morsi il suo braccio capendo che voleva farlo in silenzio in modo che nessuno
ci sentisse. Quello che stavamo facendo era una cosa privata, segnava la
rinascita del nostro rapporto e nessuno doveva intromettersi… invece fu
proprio quello che successe. Cort era appena penetrato in me quando le guardie
aprirono la cella. Le sentii rimanere sulla soglia indecise sul da farsi ma
visto che erano state addestrate ad obbedire agli ordini presero coraggio e si
avvicinarono. Cort nel frattempo aveva appoggiato la fronte alla mia e con gli
occhi aperti mi leccava le labbra ma rimaneva con il corpo immobile piantato
nel mio. Io tremavo sotto di lui, sapevo che sarebbe stato portato via ma il
mio corpo non voleva accettare che venisse svuotato prima del tempo, mi
lasciai accoccolare da Cort e con i muscoli tesi intrappolai ancora di più il
suo corpo al mio.
- Cort… scusaci… ma dobbiamo andare… Ethan vuole finire il lavoro…- Anche se
non mi girai a guardarli sapevo che erano terrorizzati e imbarazzati, di certo
quello era l’ultimo posto in cui si sarebbero voluti trovare. Non tutti
avrebbero trovato il coraggio di disturbare Cort in un simile momento, ma quel
giorno fummo sfortunati di guardia c’erano gli unici al mondo che erano o
abbastanza stupidi da sfidare Cort o abbastanza coraggiosi da compiere il loro
dovere. Cort apprezzava chi era ligio al dovere quindi si erano appena
guadagnati il suo rispetto.
- Vi dispiace darmi un minuto?- Glielo chiese non staccando le labbra dalle
mie, era una semplice richiesta che di solito risultava un ordine.
- C… certo… ma vedi se non ci sbrighiamo Ethan se la prenderà con noi…-
- Solo un minuto, uscite sarò io stesso a venire da voi-.
- Certo Cort, ci dispiace… per il momento…-
- Dispiace più a me credimi, ora andate non voglio che vediate Vanny nudo…-
Continuava a guardarmi negli occhi come se conscio del fatto che non potevamo
fare l’amore mi stesse amando con la sola forza dello sguardo e non so come ci
riusciva perfettamente. Quando uscirono gli allacciai le braccia intorno al
collo, sapevo che il distacco era vicino…
- Io non ti lascio…-
- Principessa liberami non voglio forzarti e farti male… se ritardo quello
stronzo me la farà pagare e soprattutto non voglio che ci vadano di mezzo quei
due…- Mi baciò ed approfittando della mia distrazione mi massaggiò il sedere
finché i miei muscoli cedettero e lui fu libero di ritrarsi. Tutti e due
trattenemmo una smorfia ma subito Cort tornò ad accoccolarmi per riempire la
perdita subita.
- Ti prometto che presto finiremo quello che abbiamo cominciato principessa…
non passerà più così tanto tempo…-
- Ti voglio Cort, ritorna dentro di me…-
- Non posso amore…- Si tirò su e libero del suo calore tremai di freddo, Cort
se ne accorse e mi rivestì, mi abbottonò la camicia e ritirò su i pantaloni,
io feci altrettanto con lui, gli richiusi con una lentezza esasperante i
pantaloni accarezzandogli ogni volta l’enorme eccitazione che gonfiava la zip;
ad ogni carezza corrispondeva un morso di Cort che si trasformava in un
succhiotto sul mio collo. Quando finalmente riuscimmo a ricomporci ci
scambiammo un ultimo lungo bacio e decidemmo di aver fatto aspettare
abbastanza i due poveretti. Con una pacca sul sedere Cort mi mandò in
avanscoperta forse per nascondersi dietro di me, non voleva far vedere quanto
fosse eccitato e lo era veramente tanto… Vederlo a torso nudo devastato da
cicatrici sul petto e da ferite fresche sulla schiena per di più enormemente
eccitato poteva effettivamente mettere paura… a me faceva fremere di desiderio
sapere che quello era il mio uomo, mi faceva sentire fiero.
- Scusate per il ritardo ragazzi ma la principessa ha fatto i capricci…-
Appena ci videro scattarono sull’attenti e subito ci guidarono verso la stanza
delle torture.
- Cort!-
- Perché non è vero?- Mi diede un’altra pacca sul sedere molto più simile ad
un palpeggiamento, sorrisi perché ebbi la certezza che Cort era finalmente
tornato da me…
- Non fare tanto lo spiritoso, visto che cosa ti aspetta fra un po’-.
- Sono sicuramente più pronto adesso che qualche minuto fa, quello che non ho
potuto sfogare ora lo userò per resistere al sadismo del bastardo…-
- E poi ricordati che questa è l’ultima volta…-
- Già un altro giorno di reclusione e poi finalmente a casa dove ti legherò…-
- Potresti smetterla di dire simili oscenità davanti a degli estranei?- Gli
presi la mano e gliela morsi più che altro perchè se avesse continuato avrei
rischiato di eccitarmi ancora di più e non era proprio il caso.
- Guardate che non sono oscenità è semplicemente quello che gli farò appena
saremo a casa! Sapete il fatto è che ultimamente non abbiamo…-
- Cort smettila!- Non ero arrabbiato affatto infatti ridevo come non facevo da
giorni ma mi dovevo comunque dimostrare un po' oltraggiato...
- Va bene, ma confermo quello che ho detto quindi preparati… Vanny non
rimanere, torna a casa o vai a fare quello che vuoi ma non ti voglio qui-.
- Perché?- Mi feci subito serio non volevo lasciarlo da solo questa volta,
sapevo che aveva bisogno della mia presenza...
- Perché sto messo abbastanza male e non voglio che ti preoccupi per me… non
credo di resistere come ho fatto in precedenza… non voglio che mi vedi in
difficoltà…-
- Cort mi piaci ancora di più quando mostri le tue debolezze…-
- Vanny non assistere, se vuoi puoi venire stasera come le altre sere…-
- E chi controllerà che quello non si approfitti della situazione?- Mi fermai
e lui con me mentre le guardie continuavano ad andare avanti, tanto meglio
visto che Cort infilò le mani nei miei pantaloni e non le tenne certamente
ferme...
- Veramente l’unico di cui si è approfittato sei tu… comunque ci saranno
questi bravi signori a controllare che tutto si svolga regolarmente, non è
vero?- Non mi accorsi nemmeno che le guardie erano di nuovo con noi quando le
vidi sobbalzai ma non feci niente per allontanare Cort avevo bisogno di quello
che mi stava facendo e forse ne aveva bisogno anche lui.
- Sì signore-.
- Ora vado, ci vediamo dopo principessa-. Mi baciò l’angolo della bocca per
non imbarazzare ancora di più le due guardie, altrettanto feci io.
- Ti amo Cort…- Entrò senza bisogno che lo spingessero o guidassero, anche le
volte precedenti non si era mai tirato indietro. Rimasi di nuovo solo nella
sua cella ma stavolta ero molto più speranzoso della volta precedente, era
passato poco tempo ma molte cose erano cambiate, soprattutto noi. Ero ancora
un ragazzino e pensavo che il peggio non sarebbe mai arrivato a bussare alla
mia porta, quel giorno una parte di questa convinzione andò a farsi fottere
quando le due guardie riportarono Cort svenuto. Mi si gelò il sangue, li
aiutai a farlo stendere con più delicatezza possibile e poi rimasi in
ginocchio davanti a lui in attesa che si riprendesse. Le due guardie mi
portarono un catino con delle pezze e io cercai di dare sollievo a Cort
rinfrescando e pulendo il suo viso, per quanto riguarda la schiena non cercai
nemmeno di sfiorarla era un tale disastro da non sapere neanche da dove
cominciare per ripulirla. Mi stavo addormentando sul suo braccio quando lo
mosse per liberarsi dal mio peso. Pensavo che l'avrei baciato al suo risveglio
ma mi limitai solo ad accarezzargli una guancia, dopotutto non mi sentivo così
cambiato da non sentire più il disagio tra di noi, baciarlo ora mi sembrava un
atto un po' troppo invasivo.
- Cort! Finalmente ti sei ripreso!-
- Sono svenuto?- Mise una mano tra i miei capelli mentre con l'altra cercava
di tirarsi su, lo aiutai senza che me lo chiedesse mi bastava la sua
espressione sofferente per farmi agire, poi mi misi al suo fianco a vivere del
suo odore e del suo calore...
- Sì sei rimasto senza sensi per ore, è notte inoltrata… pensavo che non ti
saresti più risvegliato…-
- E’ da quando ero bambino che non mi capitava di svenire, deve essere stata
una bella soddisfazione per Ethan…- Diede un pugno al muro e mentre stava per
farne partire un altro gli presi la mano tra le mie e la baciai, non serviva a
niente farsi altro male...
- Almeno non hai urlato…-
- Sei rimasto non è così?- Mi guardò con un astio che non mi sarei mai
aspettato e per un attimo mi sentii in diritto di sentirmi offeso ma poi mi
bastò guardarlo per mandare giù il rospo, io al suo posto avrei fatto di
peggio.
- Nay, me lo hanno detto le guardie-.
- … come sono messo?- Si voltò per farmi guardare la schiena e se non l'avessi
amato così tanto sono sicuro che avrei vomitato tutto quello che avevo
mangiato quel giorno. Non c'era più pelle ma solo un ammasso di carne
sanguinolenta che sembrava staccarsi al solo guardarla.
- Male, se hai subito una cosa del genere anche da piccolo mi chiedo come non
ti siano rimaste le cicatrici…-
- Forse sono coperte da quelle nuove…-
- Chissà quando riuscirai a guarire…-
- Ci avrei messo di meno se quello stronzo non avesse intenzionalmente colpito
le ferite più profonde, cazzo non ricordavo veramente cos’è il vero dolore…-
- Vuoi che ti rimetta il cicatrizzante…-
- Nay, non avvicinare neanche il tuo respiro alla mia schiena principessa… vai
a casa, non puoi farmi niente-.
- Nay ed è inutile che insisti non ti lascio…- Non lasciai andare la sua mano
ma la strinsi ancora di più, Cort doveva avere anche la febbre per via delle
ferite infette e io ero determinato a passare la notte a fargli degli impacchi
di acqua fresca sulla sua fronte bollente, non lo avrebbe guarito ma almeno
gli avrebbe dato un po' di sollievo... e poi speravo che gli fosse da sollievo
anche la mia sola presenza.
- Allora me lo fai un favore?-
- Quale?-
- Vammi a prendere due bottiglie di whisky…-
- Hai intenzione di ubriacarti?- Sorrisi per l'assurdità della cosa ma anche
perchè era tipico di Cort uscirsene così...
- E’ un ottimo analgesico in questi casi…-
- Ma due?-
- Sì e poi butta giù dal letto Sunny e portalo qui…- Lo guardai chiedendo
spiegazione ma visto che non me le diede espressi a voce le mie perplessità,
mi sentivo quasi geloso del fatto che All sembrava servirgli mentre io gli ero
del tutto inutile.
- Ma a che ti serve?-
- Niente domande-. Si mise di nuovo a pancia sotto dichiarando chiusa l'intera
faccenda. Ovviamente feci come mi chiese, andai direttamente nelle cantine del
Re e rubai il whisky migliore che trovai e poi lo portai di corsa a Cort. Non
mi ringraziò nemmeno, comincio subito a scolarsi la prima bottiglia. Non me la
presi, salii dalle segrete fin nel castello e quindi nei piani più alti dove
si trovavano i nobili più importanti. Anche se All ovviamente non era un
nobile Steven lo aveva fatto sistemare comunque al suo stesso piano perchè per
lui era sicuramente la persona più importante e alla fine il suo status era
presto dimenticato. Non trovai servi per farlo chiamare così entrai
direttamente nella sua stanza. Dormiva della grossa e non riuscii a svegliarlo
neanche scuotendogli una spalla, al contrario fu lui ad arpionarmi e a
trascinare sotto di lui. Non volevo sapere cosa stesse sognando ma da quello
che mi stava facendo era chiaro che se non mi fossi dato una mossa mi sarei
trovato a dover lottare contro il suo corpo addormentato che voleva
insistentemente sottomettere il mio...
- All!- Urlai soffocato dal suo abbraccio, finalmente la presa venne meno e io
riuscii a sgattaiolare via quel minimo necessario per far sì che il mio corpo
non fosse più una ghiotta preda...
- Che è successo ci stanno attaccando? Steven sta bene?- Ovviamente All si
trovò del tutto disorientato e il suo pensiero andò subito al suo amante a cui
pensava incessantemente. Avrei scommesso ogni cosa che anche quando stava
cercando di scoparmi stava pensando a lui...
- Ho solo bisogno del tuo aiuto-.
- Vanny! Ma che ci fai nella mia stanza?- Mi fece ridere il fatto che lo
scioccato lo fece lui quando una sua mano era ancora poggiata sul mio sedere
impedendomi di alzarmi e uscire così dal suo letto.
- Scusami ma non ho trovato nessun servo per mandarti a chiamare…-
- Nay intendevo che ci fai a quest’ora nella mia stanza!-
- Mi ha mandato Cort, ha detto che gli servi…-
- A cosa? Non poteva aspettare che almeno sorgesse il sole? E tu poi non
dovresti infilarti nei letti altrui senza avvisare!- Era veramente oltraggiato
ma lo capii, dopo tutto quello che aveva passato non doveva essere affatto
piacevole trovarsi un uomo nel suo letto senza sapere come ci era finito, ma
la sua mano era ancora appoggiato sul mio sedere e quindi non sapevo come
alzarmi se non palesare il problema...
- Ti chiedo scusa ma mi ci hai trascinato tu io ti ho semplicemente scosso una
spalla…- Gli indicai la mano che mi teneva incollato a lui come una morsa e
lui impallidì immediatamente. Oltre al fatto che quasi mi vomitò in faccia
finalmente fui libero di alzarmi e lo feci subito, la situazione non era
affatto piacevole neanche per me.
- Oddio scusa… mi viene da vomitare solo a pensarci…-
- Oh certo mentre io ero più che felice di essere violentato da te-. Da
ragazzino non mi sarebbe dispiaciuto una cosa del genere, avevo una specie di
cotta per lui ma da quando stavo con Cort ero diventato particolarmente geloso
del mio sedere e, a parte l'incidente di Tux, solo a lui era permesso
toccarlo, baciarlo, accarezzarlo, leccarlo, scoparlo...
- Scusa, si può sapere che vuole Cort?-
- Sta molto male, oggi ha terminato la pena corporale ed è rimasto svenuto per
ore, appena si è svegliato mi ha chiesto due bottiglie di whisky e di
chiamarti…-
- E’ evidentemente impazzito, andiamo dal vecchio bastardo-. Si vestì davanti
a me, tra di noi non avevamo certo problemi a vederci nudi visto che eravamo
cresciuti insieme a vedere chi ce l'aveva più grosso (non certo io, forse All)
durante le lezioni di immersione di Cort (sicuramente il più grosso di tutti e
aggiungerei evvai!). Scalpitavo per la sua lentezza, non mi piaceva aver
lasciato solo Cort in quelle condizioni. Stufo trascinai All fuori dalla
stanza e per tutto il tragitto, fino alle prigioni, ignorai ogni sua protesta
e ben presto capì anche lui che ero troppo preoccupato per Cort per pensare
alle stronzate. Appena ci vide Cort si alzò per crollare di nuovo sulla sua
brandina mostrandoci quanto potesse essere ubriaco ma gli occhi erano lucidi
di gioia...
- Ehi Sunny vuoi unirti alla sbronza?- Gli avvicinò la bottiglia ma All la
evitò come la peste, il fatto che mi stesse totalmente ignorando non fece un
granché bene al mio cuore già spezzato.
- Non mi dire che mi hai fatto svegliare solo per avere compagnia nello
scolarti la bottiglia!-
- Nay, ti ho fatto chiamare per l’altra bottiglia…- Lo guardammo tutti e due
senza capire ma lui ostinato continuava ad offrire la bottiglia ad All...
- Non sono così pazzo da farmene una da solo come te amico-.
- Imbecille me la devi versare sulla schiena-.
- Tu sei veramente pazzo!- All cercò d svignarsela ma Cort anche se ubriaco e
sofferente non aveva perso la sua forza lo trattenne per un braccio e lo
costrinse a farlo voltare...
- Mi devi disinfettare le ferite altrimenti faranno infezione e ci metteranno
un secolo a guarire-.
- Scordatelo! Soffrirai le pene dell’inferno!-
- Perché credi che stia bevendo, per brindare alla fine della mia tortura?- In
quel momento non sembrò affatto ubriaco, sembrò il sarcastico, cinico,
bastardo, stronzo Maestro di sempre..
- Almeno potresti usare un disinfettante serio… ti farà male comunque ma avrà
anche più effetto-.
- Peccato che solo i viziati nobili del cazzo ne sono in possesso… io ne ho
troppo poco in casa per l’intera schiena-.
- Invece di pensare come un primitivo potevi chiedermi di procurartelo…-
- Da quando sei un nobile? Scopare Steven ti ha fatto anche venire il sangue
blu ora? Cazzo allora anch’io ora sono un fottuto nobile… sei veramente bello
principessa…- Sembrò totalmente andato ma mi godetti comunque il suo sguardo
caldo che sondava tutto il mio corpo facendomi sentire nudo e pronto per lui.
Ci mancò quasi che mi spogliassi e che mi facessi scopare da lui, avevo troppo
bisogno di essere amato per resistergli... fortunatamente c'era All al mio
fianco che mi tirò per una manica facendomi ritornare con i piedi per terra.
- Ti servirà essere così ubriaco amico mio, andiamo Vanny non ti lascio da
solo con lui così ubriaco…-
- Hai forse paura che mi violenti? Non dovrei essere io a dirtelo ma sai io e
Cort in questi mesi non è che abbiamo passato il tempo a guardarci in faccia…-
Sorrisi ironico ma non avrei mai pensato di scatenare la gelosia di Cort che
mi abbracciò quasi stritolandomi e allontanandomi da All come se fosse lui il
suo prossimo bersaglio.
- Lo so ma non voglio che diventi anche violento oltre che estremamente
affettuoso e potrebbe diventarlo…-
- Non farei mai del male alla mia principessa…- Passò le sue mani su tutto il
mio corpo ma la delicatezza non era proprio il suo forte in quel momento, mi
stava incendiando i vestiti per quanto li strofinava forte sulla mia pelle e
nonostante questo io mi stavo per eccitare. Mi salvò All che strattonandomi
per un braccio mi liberò dalla morsa di Cort, se la cosa fosse andata avanti
sarebbe sfociata in sesso violento che a me non sarebbe affatto piaciuto e che
a Cort una volta di nuovo in sè lo avrebbe perseguitato con i sensi di colpa.
- Andiamo Vanny, non ci metteremo molto-.
- Torna presto principessa-. Mi diede una pacca sul sedere che sembrava una di
quelle che dava alle sue puttane. Non potei fare a meno di guardarlo malissimo
e lui per la prima volta abbassò lo sguardo, dopotutto avevo ancora del potere
su di lui...
- Dove stiamo andando?-
- Dall’unica persona che ci darà senza troppe spiegazioni il disinfettante e
magari anche altre medicine…-
- Da chi?- Mi sarebbe dovuto balzare in mente subito il suo nome se non fossi
stato così stravolto, ma nelle condizioni in cui ero non sarei stato capace
neanche di fare due più due.
- Perché pensi non te l’abbia chiesto a te il disinfettate Vanny? Sei un
nobile a te l’avrebbero dato ma avresti dovuto dare spiegazioni ed
evidentemente Cort non vuole darle. L’unico in grado di mettere mano alle
medicazioni di Gilead è il Re stesso quindi andiamo da Steven e buttiamo giù
dal letto anche lui-.
- Non è che ci fa impiccare?- Non so che ore fossero ma sicuramente non un
orario decente per far svegliare il Re e soprattutto Steven che considerava la
notte sacra.
- Potrebbe… ma dobbiamo correre il pericolo, Steven ha ordinato alle guardie
di chiamarlo se ho bisogno di lui. Ci basterà arrivare alla sua camera e
chiedere a questo gentile signore: ‘Può riferire al Re che lo sto aspettando
qua fuori?’- Ci trovammo davanti alla guardia personale delle stanze del Re,
lui sapeva chi fosse All per questo rimase un attimo indeciso sul da farsi: se
arrestarlo o rispondere subito al suo ordine.
- Vuole che lo svegli a quest’ora?-
- C’è qualche problema?- All si dimostrò di una sicurezza che di solito
appartiene solo a chi sa che sta nel giusto, dopotutto Steven gli apparteneva
e non stava chiedendo nient'altro che lui. A quello sguardo la guardia si
arrese...
- Nay, vado subito…- Come un fulmine entrò nella stanza di Steven, non mi
sfuggì la malinconia sul viso di All, chissà da quanto tempo ormai gli era
precluso l'accesso quando una volta era la normalità dormire con lui ogni
notte...
- Hai visto? Qualche vantaggio da ex amante del Re mi è rimasto…-
- Il Re vi raggiungerà subito…- La guardia ci fece sobbalzare per la sorpresa
entrambi troppo immersi nei propri pensieri per accorgersi della sua
presenza...
- La ringrazio, molto gentile da parte sua…-
- Ehi si può sapere cos’è successo…- Steven era allarmato ma non abbastanza da
essersi lasciato alle spalle il letto ed il suo calore. Si vedeva lontano
mille ruote che era stato svegliato di soprassalto e ovviamente All non seppe
resistere ad un simile invito...
- Vanny distraimi la guardia…- Steven continuava a stropicciarsi gli occhi e
stringersi la vestaglia addosso per il freddo senza accorgersi che All lo
guardava come un predatore fa con la sua preda...
- Cosa?- Non volevo credere che All volesse fare qualunque cosa volesse in
mezzo al corridoio dove tutti lo potevano vedere...
- Fai voltare la guardia, impediscigli di guardare da questa parte, Gan non so
quanto tempo è passato dall’ultima volta che ho visto Steven appena sveglio…-
Con la coda dell'occhio vedevo All avvicinarsi sempre di più ad uno Steven
ancora sonnacchioso mentre con il resto della periferica focalizzai la mia
attenzione alla guardia cercando di pensare ad un diversivo per distrarlo.
- Ma come?- Il diversivo lo trovai subito, mi bastò seguire lo sguardo della
guardia per capire qual'era il suo punto debole, ovvero io. Lasciai i miei due
amici ai loro bisogni e mi occupai del mio nuovo ammiratore ma le mie orecchie
erano tutte per loro...
- Steven sei adorabile, hai il corpo che è ancora caldo dal calore delle
coperte…-
- Che fai Sunny…-
- Voglio solo ricordarmi com’è bello stare con te… Gan sei nudo sotto la
vestaglia…-
- Fermo Sun… non possiamo…-
- Lo so permettimi almeno questo, quanto mi manchi…-
- Anche tu… quello che mi stai facendo non fa altro che aumentare la
sofferenza di starti lontano…-
- E’ vero ma non ce la faccio più a starti a lontano… devo avere qualcosa
Steven…-
- Prenditi tutto quello che vuoi Sunshine-.
- Magari potessi…-
- Ti amo Sunshine-.
- Coff… coff…- Feci finta di tossire per segnalare il ritorno della guardia e
i due si staccarano immediatamente, non erano così poco accorti da farsi
beccare insieme. Steven assunse subito un'aria scocciata e se il suo viso non
fosse stato così rosso e accaldato sarebbe stato anche credibile. Ancora non
racconto cosa ho fatto per far allontanare la guardia, non ne vado fiero ma
molte cose vanno fatte anche contro il nostro volere...
- Allora… nonostante mi sia piaciuta molto finora la vostra visita posso
sapere qual è il vero motivo per cui vi trovate qui e mi avete svegliato nel
cuore della notte?-
- Sarebbe meglio se ti mettessi addosso qualcosa prima, saperti nudo non mi fa
arrivare il sangue al cervello…- Abbassammo entrambi lo sguardo sulle sue
parti intime dove si notava il gonfiore della sua erezione e non faceva
neanche nulla per nasconderla.
- Lo vedo bene dove te lo fa arrivare… torno subito-.
- Grazie Vanny-.
- Di niente…- Distolsi lo sguardo da lui perchè già mi vergognavo di quello
che avevo fatto e All se ne accorse subito...
- Come hai fatto a convincerlo ad andarsene?-
- Ho i miei metodi di persuasione, sono apprezzato abbastanza da riuscire ad
ottenere praticamente tutto con una carezza o un bacio…-
- E tu che gli hai fatto?- Mi disse allarmato si era finalmente accorto che
per dargli la possibilità di stare con Steven io mi ero svenduto. Non gli
dissi cosa avevo fatto ma per lui mi ero portato dietro la guardia fino a
fargli svoltare l'angolo e lì premuto contro il muro l'avevo intrattenuto con
il mio corpo baciandolo e accarezzandolo, in mia difesa posso dire che gli
vietai di toccarmi...
- A te che sembra?-
- Se lo sa Cort ti ammazza-. All scrollò la testa immaginando fino a che punto
mi ero potuto spingere e disse quello che sapevo anch'io, ma Cort non era lì,
era ubriaco, mezzo morto e in prigione per colpa mia ed io ero totalmente
inutile se non come puttana per distrarre le guardie...
- Dopotutto è stato lui ad addestrarmi e ad approfittarmi dei punti deboli
degli altri…-
- Ti ammazzerebbe lo stesso soprattutto dopo il casino col tuxiano-.
- Vorrà dire che non glielo andremo a dire-.
- Allora mi spiegate e spero che sia importante domani, ovvero oggi, mi devo
alzare presto-. Steven tornò da noi finalmente vestito e del tutto sveglio
infatti non ci fu nessuna reazione animalesca in All. Lasciai che parlasse
lui, io ero ancora un pò frastornato dall'aver toccato l'uccello di uno che
non era Cort, mi aveva fatto schifo farlo.
- Ci serve del disinfettante in grandi quantità e anche qualche altro
medicinale-.
- Perché?-
- Cort è conciato parecchio male, si voleva disinfettare con del whisky
scadente ma ho pensato che si poteva fare di meglio con il tuo aiuto…-
- Che intendi per grosse quantità?-
- Hai presente la schiena bella larga di Cort? E’ tutta una piaga
sanguinolenta, si è ubriacato per sopportare meglio il dolore quindi ora starà
anche in pieno delirio…-
- Cort in pieno delirio? Oh che bello è un’esperienza estrema che non avevo
ancora sperimentato-. Guardai Steven per la battuta che poi tanto lontano
dalla realtà non era. Cort ubriaco era un'incognita persino per me poteva
ammazzarti senza battere ciglia o poteva diventare il tuo più grande amico...
- Stai tranquillo non può muoversi più di tanto e in caso contrario ci sarò io
a tenerlo buono-. L'unica certezza era che con me non si sarebbe mai
trasformato in una belva feroce ma dopo Tux non potevo dirlo, più volte mi
aveva spaventato.
- Andiamo a prendere quello che ci serve-. Quando arrivammo da Cort lui era
già semisvenuto per conto suo, l'alcool e il dolore lo avevano stordito a tal
punto da non sentirci arrivare e visto il suo ruolo questo era davvero grave,
ma grave era il suo stato di salute...
- Cort come va?- Gli toccai il braccio e senza nemmeno guardarmi mi abbracciò
le gambe e mise la testa tra esse, il gesto poteva essere molto ambiguo
infatti All non riuscì a trattenere una risatina...
- Ehi Vanny, piccolo che ci fai ancora qui?- Si strusciava proprio dove
stavano pensando Steven e All e per un pò non ebbi la forza di allontanarlo,
dopotutto io ero ancora un ragazzino facilmente arrapabile con un bisogno
fisico e mentale del suo uomo che quasi scadeva nella dipendenza... Con mio
sommo dispiacere e dopo un tempo che mi sembrò lungo come solo una dolce
tortura può esserlo, gli sollevai la testa per farmi guardare negli occhi e
sperai di avere la sua attenzione ma ci credetti poco, le sue mani erano
ancora intenzionate a strapparmi i vestiti di dosso davanti a tutti.
- Ti abbiamo portato quello che ti serve…- Alla fine si dimostrò che chi era
più vicino alla perdita del controllo ero io, si alzò tornato improvvisamente
in sè ma le sue mani rimasero attaccate al mio corpo. Non mi vergognai di
farmi vedere così dai miei amici, sapevano che quando Cort mi toccava o
semplicemente mi guardava io mi scioglievo per lui. Cort tornò a dare ordini e
la persona a cui preferiva darli era sempre stato All...
- Bene, Sunny fai quello che devi fare…-
- Perché io? Potrebbe farlo Steven o Vanny stesso!-
- Vuoi macchiare le mani di Steven con il mio sangue? Non devi amarlo così
tanto…- L'idea che lo potessi fare io non la prese neanche in considerazione,
non avrebbe mai permesso che fossi io a causargli tanto dolore, sapeva che poi
mi sarei sentito male...
- Bastardo ti farò così male che maledirai che non sia stato qualcun altro a
curarti!- Steven accettò come suo solito, sbraitando ed insultando ma Cort
come sempre fece finta di non sentirlo continuando ad accarezzarmi finchè non
arrivò a slacciarmi la cinta dei pantaloni...
- Fai il tuo lavoro e sta’ zitto… Vanny dammi la tua cintura-. Me la tolsi e
da lì cominciò quella che sembrò più una tortura che una medicazione.
Nonostante avesse la mia cinta tra i denti sentimmo comunque le urla di Cort
quando Steven passò il disinfettante su tutta la sua schiena. Mi mossi per
farlo smettere ma Steven mi abbracciò per trattenermi e allora piansi contro
di lui come Cort stava piangendo lacrime di dolore contro la mia cintura.
Volevo tapparmi le orecchie per non sentirlo ma era giusto condividere anche
questo, dovevo soffrire insieme a lui. All'improvviso non sentimmo più nulla,
andai a controllarlo e lo trovai fradicio di sudore, paonazzo ed evidentemente
privo di sensi.
- E’ svenuto nuovamente…- Lo accarezzai con tenerezza come se fosse un bambino
e sentirlo così inerme sotto le mie mani mi fece rabbrividire per la
preoccupazione. Era stupido pensare che Cort potesse morire ma io non lo avevo
mai visto così malridotto...
- Vedrai che starà meglio al suo risveglio, il suo corpo è diverso dal nostro
i suoi tempi di recupero lo aiuteranno a rimettersi in breve tempo. Io torno a
dormire e fareste bene a fare altrettanto…-
- Beh se questa è una proposta di dormire insieme accetto subito-. All scherzò
per cercare di smorzare la tensione ma ne approfittò anche per potersi
avvicinare a Steven che lo allontanò anche se contro voglia.
- Scordatelo Sunny, già ti sei preso troppe libertà stanotte…-
- Non mi pare che ti sei lamentato-.
- Non mi pare neanche di averlo detto. Buonanotte Sun-. Lo baciò sulla bocca e
nessuno dei due cercò di approfondire il bacio poi Steven mi salutò
arruffandomi i capelli e se ne andò.
- ‘Notte Steve, tu che fai Vanny?-
- Rimango con Cort, mi metterò per terra a riposare…-
- Come vuoi ma faresti bene ad andartene a casa, Cort non sarà contento di
vederti dormire per terra…- Sapevo che diceva il vero ma non volevo comunque
che si svegliasse senza trovarmi al suo fianco, quello era il mio posto e lì
sarei stato. Steven capì e senza cercare di convincermi se ne andò lasciandomi
con Cort che a malapena respirava. Mi stesi sul pavimento e proprio nel
momento in cui stavo pensando che non sarei mai riuscito a dormire per la
preoccupazione, per il freddo e per la scomodità crollai per la stanchezza e
mi addormentai sfinito. Probabilmente fu il sonno più profondo che abbia fatto
nella mia vita.
- Mi dici perché diavolo stai dormendo sul pavimento?- Il tono arrabbiato ed
oltraggiato di Cort mi svegliò facendomi sobbalzare per la paura, forse nel
mio incoscio non avevo mai smesso di temerlo come se fosse ancora il mio
Maestro nonostante lo amassi così tanto.
- Cort! Stai meglio?-
- Abbastanza da incazzarmi a vederti là sotto, tirati su, vieni qui c’è posto
per entrambi…- Si spostò di lato lasciandomi un piccolo cantuccio tra il muro
e il suo corpo, veramente invitante come proposta ma mi bastava vedere la sua
schiena disastrata per farmi passare qualsiasi tipo di pensiero voglioso...
- Ho paura di farti male…-
- Sarò io a farti male se non muovi quel tuo delizioso culo e lo porti qui.
Sei gelato almeno potevi farti portare una coperta!- Gli obbedii all'istante e
non feci in tempo a sdraiarmi che lui mi avvolse tra le sue braccia facendomi
immergere nel suo calore rassicurante, solo allora mi accorsi di stare
tremando di freddo.
- Mi sono addormentato appena ho appoggiato la testa sul pavimento… Riesci a
muoverti?-
- Non molto… ti avevo promesso qualcosa l’ultima volta che ti ho visto da
lucido ma non credo di essere in grado di fare niente…- Mi accarezzò
pigramente il sedere fermandosi a massaggiarmi i glutei tesi, io mesi le mani
sopra le sue e lo invitai a palparmi con più energia...
- Ne avremo di tempo…-
- Non ho le forze ma ne ho una grande voglia… hai un così buon profumo…- Mi
annusò il collo e i capelli sospirando di piacere come se solo questo gli
bastasse per raggiungere l'estasi...
- Mi hai veramente perdonato Cort?-
- Il mio corpo cosa ti suggerisce?- Il suo corpo mi voleva, ogni sua parte non
desiderava altro che me, ogni sua cellula voleva solo sfamarsi del mio essere
ed io ero lì per lui. Tutto pareva essere tornato alla normalità ma io alle
apparenze avevo smesso di credere già da tempo, forse dalla prima volta che
avevo smesso di piangere guardando in faccia Cort e la sua cicatrice...
- Aye, ma vorrei sentirtelo dire…-
- Aye ti ho perdonato, ho avuto molto tempo per pensare e ho capito che alla
fine ero incazzato solo perché mi è sembrato come se tu non fossi più solo mio
ma mi sbagliavo, tu sarai sempre solo mio…- Mi strinse a sé quasi soffocandomi
e le sue dita premettero ancora di più contro la mia carne... nonostante i
vestiti addosso ne avrei portato i segni per giorni ma non c'erano problemi io
li amavo come se fossero trofei.
- E’ vero… ce la fai a metterti sul fianco senza appoggiarti a me?- Mi venne
in mente un modo per dargli un po' di piacere e allietarlo così da tutto il
dolore che lo stava mangiando dentro.
- Aye ma appoggiato a te sto più comodo-. Non aveva nessuna intenzione di
staccarsi e allora gli dovetti far intendere quello che gli volevo fare ma
senza sbilanciarmi più di tanto.
- Ti assicuro che se ti stacchi non avrai di che lamentarti…-
- Che intenzioni hai ragazzino?- Sorrise in un modo che quasi mi ricordò il
miglior Cort maniaco dei vecchi tempi, non volendoci rinunciare cercai di
alimentarlo ancora di più e lo andai ad accarezzare tra le gambe, volevo
essere divorato dal suo sguardo come faceva prima che il casino di Tux mi
esplodesse tra le mani. Cercai di essere il più sensuale possibile e da come
mi stringeva credo che ci riuscii benissimo...
- Di prendermi un piccolo anticipo di quello che mi spetta a casa…-
- Ah sì e cosa?- Mentre lo accarezzavo gli avevo già abbassato i pantaloni e
senza rendermene conto mi ritrovai con i miei slacciati con le sue mani
direttamente sulla mia pelle e la sua presa su di me affatto diminuita. Come
sempre io che avevo preso l'iniziativa mi ritrovavo di nuovo sottomesso a lui
e al suo volere. Quando riuscii a trovare un modo per poter fare quello che
volevo senza che Cort togliesse le mani dal mio corpo parlai direttamente al
suo uccello eretto, mi leccai le labbra ad ogni parola che riuscii ad
esprimere, davanti a tanta magnificenza anche la capacità di pensiero decideva
di andare in pensione, il sesso orale mi mandava sempre in confusione...
- Vedrò di farti ricordare cosa vuol dire stare con me.... e magari me lo
ricorderò anche io…- Smise di farmi parlare Cort violentandomi la bocca con
l'intera erezione. Per poco soffocai ma godetti della sua irruenza perchè
evidentemente voleva farlo alla nostra maniera ovvero lui comandava io
eseguivo. Spalancai la bocca il più possibile in modo da farmela scopare
secondo il suo ritmo e scoprii ben presto perchè aveva spogliato anche me, il
suo bacino e le sue dita affondavano in me in sincronia in un gioco di squadra
atto solo a farmi perdere il controllo. Solo quando sono in sua completa balia
Cort è sicuro del suo possesso su di me e in quel periodo, su tutto, aveva
bisogno di essere sicuro che ero totalmente suo e di nessun altro, tuxiani
compresi.
- A te ci penso io principessa…- Bella promessa e fu anche una piacevolissima
realtà....
Continua...
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